Scarica Relazione sulla Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia – ONU e più Sintesi del corso in PDF di Diritto solo su Docsity! Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza 1. La Convenzione è uno strumento giuridico attraverso il quale vengono sanciti i diritti dei bambini, dopo gli sforzi compiuti in cinquant'anni per la difesa di quest’ultimi. È stata approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991. 2. È un patto importante perché ha permesso il riconoscimento della libertà, della dignità e dell’uguaglianza dei bambini rispetto qualunque altro individuo. 3. Gli Stati che ad oggi hanno ratificato la Convenzione sono 196, di cui ultima la Somalia. 4. I due princìpi più importanti (tra i quattro ritenuti dall’ONU fondamentali) sono: 4.a.Non discriminazione i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori. 4.b. Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo gli Stati devono tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini. 5. La convenzione consta 54 articoli ed è suddivisa in tre parti: 4.c.Prima parte (art. 1-41) contiene l’enunciazione dei diritti. 4.d. Seconda parte (art. 42-45) individua organismi preposti e modalità per l’implementazione e il monitoraggio della Convenzione stessa. 4.e.Terza parte (art. 46-54) descrive la procedura di ratifica. 6. I tre articoli a mio parere ineludibili sono: 4.f. Articolo 8 Secondo me l’identità è il diritto più importante di un fanciullo; sono fondamentali anche altri diritti, ma senza di essa il bambino non potrebbe essere riconosciuto tale e quindi non godrebbe di alcuna base dalla quale derivano tutti i diritti. Nessuno può permettersi di non avere un’identità, perché è ciò che distingue gli individui e ne dà un proprio ruolo. 4.g. Articolo 14 Al giorno d’oggi, professare una propria religione o avere propri ideali è diventato una scelta molto restrittiva, che non è più una scelta ma influenza o costrizione. In questo caso, i fanciulli devono essere liberi di avere un proprio orientamento religioso e idee personali. Nessuno deve essere costretto a seguire una dottrina per volere di qualcun altro, in particolare dei genitori. Ciò non vuol dire che, se una famiglia è cattolica, non possa trasmettere la propria fede al figlio, ma una volta raggiunta la maturità di compiere delle scelte consapevoli, quest’ultimo non deve sentirsi ostacolato o vincolato in alcun modo. 4.h. Articolo 33