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tesina maturità belle epoque, Tesine di Maturità di Storia

una tesinadi maturità che analizza i principali accadimenti della belle epoque in italia (materie: arte, letteratura italiana, storia, filosofia)

Tipologia: Tesine di Maturità

2016/2017

Caricato il 20/06/2017

Pietro.Tesio
Pietro.Tesio 🇮🇹

1 documento

Anteprima parziale del testo

Scarica tesina maturità belle epoque e più Tesine di Maturità in PDF di Storia solo su Docsity! Liceo Scientifico Statale G.Ancina Corso Scientifico P.N.I. Fossano Approfondimento di Maturità Anno scolastico 2013/2014 Pietro Tesio 1 LUCI ED OMBRE DELLA BELLE EPOQUE 4 spiegazioni dell’omosessualità di Leonardo da Vinci, tutte innescate da un edipico non risolto, in quanto la figura paterna venne a mancare per tutta la sua vita. Il Genio italiano, che prendeva a bottega giovani di bell’aspetto e non sempre talentuosi, fin dalla tenera età represse la sua pulsione sessuale verso il genere maschile ma essa venne fuori nell’estrema fantasia e intelligenza del maestro soffocandola quasi completamente, Freud vuole sottolineare il processo di sublimazione che egli ha innescato . Come Freud stesso sottolinea, la maggior parte degli omossessuali da lui studiati manifestano un attaccamento ossessivo alla madre, proprio come lo stesso Leonardo, che come già sottolineato, ebbe ben due madri, dal momento che egli era figlio illegittimo e poi riconosciuto di Piero da Vinci, e trovano gli oggetti del loro amore sulla strada del Narcisismo. Il Narcisismo è proprio una delle vie proposte da Freud in spiegazione all’amore verso gli uomini di Leonardo: “da approfondite osservazioni psicologiche deriva la giustificata affermazione che l’uomo diventato in questo modo omosessuale rimane inconsciamente fissato all’immagine mnemonica della propria madre […] sembra che egli cerchi i ragazzi per divenirne l’amante in realtà sta sfuggendo dalle altre donne che lo renderebbero infedele” .Inoltre, Il Genio per tanto si considera l’oggetto di amore perfetto e il suo amore non può che essere verso uno suo simile, poiché egli è stato amato incondizionatamente da due madri. Mentre le altre due proposte sono: Identificazione e la fedeltà Nevrotica. La prima indica l’identificazione vera e propria di Leonardo con il sesso femminile della madre e quindi se ad ella piacciono gli uomini anche a lui devono piacere gli uomini. La seconda invece focalizza la sua attenzione sul tradimento: le sue due madri lo hanno amato così immensamente e dunque egli non può lasciarle per altre donne e può amare soltanto uomini. Con quest’ opera il medico Sigmund Freud svelò il tabù1 dell’omosessualità, un tabù considerato tra i più spaventosi, una realtà che iniziava a rivendicare i propri diritti sconvolgendo i costumi, ben più deplorevoli, di un’ Europa eterosessuale. 1 Tabù: esso è un vocabolo polinesiano che ci è difficile tradurre […]. Per noi il significato del tabù si sviluppa in due direzioni opposte e divergenti. Da un lato vuol dire: santo, consacrato. Dall’altro lato: perturbante, pericoloso, proibito impuro.[…] Chi viola un tabù diventa tabù a sua volta. (S. Freud, Totem e tabù, Freud opere scelte, Bollati e Boringhieri editore, Torino) 5 Storia: il terrore incombente di una fine di massa Negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900, più precisamente le ultime decadi del XIX secolo e la prima del XX, furono caratterizzati da gioia e spensieratezza, da un ottimismo dilagante, portato dal progresso della tecnica, che inondava le città le più importanti città europee accendendone i viali e creando un’epoca di pace e benessere economico. La belle époque parigina e quella europea furono teatro di una seconda e vera propria rivoluzione industriale ed essa fu la responsabile della creazione di quella cultura di massa che si protrae, sebbene in forma più accentuata, ancora oggi. Tuttavia non bisogna considerare questi anni come lo specchio di una società libera da ogni forma di restrizione e completamente dedita all’edonismo dei sensi, piuttosto una società dove i valori altoborghesi caratterizzavano gran parte dei comportamenti del corpus sociale e determinavano i loro atteggiamenti in pubblico. Lo sviluppo del capitalismo finanziario, indicato dai teorici marxisti come sicura premessa di una rivolta, era considerato dai molti una solida base per la pace internazionale, al contrario, però questo non accadde e in quest’epoca fiorita, l’incombente riarmo delle grandi nazioni, il militarismo e le logiche di potenza imperialista, dettarono un clima di tremenda crisi. Le radici della Grande Guerra ormai si stavano espandendo. Era la stagione delle grandi alleanze militari: la triplice alleanza, patto sancito nel 1907, che comprendeva gli imperi centrali, ossia quello tedesco e quello austro- ungarico ed anche il Regno d'Italia che aveva rotto le sue alleanza con la Francia a causa della conquista francese della Tunisia che era nelle mire italiane e la triplice intesa, che nacque invece più tardi, e fu sancita dalla Gran Bretagna che voleva contrastare la Germania a causa del suo primato economico e commerciale, dalla Francia che era rivale della Germania a causa dell'Alsazia e della Lorena che erano state conquistate dalla Prussia di Bismarck nel 1870 e, poi l'ultimo membro dell'intesa era l'Impero russo che voleva contrastare l'espansionismo austro-ungarico ad est. Le grandi democrazie erano ormai in crisi, l’imperialismo coloniale era diventato il fronte d’attacco delle potenze Europee e le rivolte popolari scoppiarono Figura 3 Boulevard parigino Figura 4 L’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando e consorte. Prima pagina de la domenica del corriere 6 in tutti i domini. L’antisemitismo venne pubblicamente dimostrato dai francesi nel caso Dreyfus (1894) e il clima di gioia, che durante la notte si accendeva nei cafè e nei bistrò, lasciava spazio di giorno al terrore della violenza. A chiudere questo periodo di luce fu proprio la Prima Guerra Mondiale, una guerra che stravolse il modo di combattere e stravolse le sorti di un’ Europa democratica nascente. Le cause furono molteplici, tutte già preannunciate durante l’età del liberty, dell’art nouveau segno di un cambiamento epocale che avrebbe portato alla fine di determinate certezze. Le principali motivazioni, quelle che portarono all’attentato di Sarajevo del 28 Giugno 1914, furono: a. L’imperialismo europeo b. Il revanchismo francese c. Il riarmo navale tedesco d. Irredentismo italiano e. La crisi ottomana e la questione balcanica La Grande Guerra era ormai iniziata e mentre a corte balli e ricevimenti riempivano i grandi saloni, le trincee e l’orrore della tecnica riempivano i viali, ormai illuminati solo dalla luna e dalle grida lontane. 9 bimbe di mia sorella! Or la Vanessa aperta indugia e abbassa l’ali 80 volgendo le sue frali piccole antenne all’erta. Ma prima la Simona 84 avanza, ed il cappello toglie ed il braccio snello protende e la persona. 88 Poi con pupille intente il colpo che non falla cala sulla farfalla rapidissimamente. 92 "Presa!" Ecco lo squillo della vittoria. "Aiuto! È tutta di velluto: 96 Oh datemi uno spillo!" "Che non ti sfugga, zitta!" S’adempie la condanna 100 terribile; s’affanna la vittima trafitta. Bellissima. D’inchiostro 104 l’ali, senza rintocchi, avvivate dagli occhi d’un favoloso mostro. 108 "Non vuol morire!" "Lesta! ché soffre ed ho rimorso! Trapassale la testa! Ripungila sul dorso!" 112 Non vuol morire! Oh strazio d’insetto! Oh mole immensa di dolore che addensa 116 il Tempo nello Spazio! A che destino ignoto si soffre? Va dispersa la lacrima che versa 120 l’Umanità nel vuoto? […] Trenta quaranta tutto il Mondo canta canta lo gallo 124 canta la gallina... La Vita? Un gioco affatto degno di vituperio, 128 se si mantenga intatto un qualche desiderio. Un desiderio? sto 132 supino nel trifoglio e vedo un quatrifoglio che non raccoglierò. In questa poesia l’autore, attraverso una tristezza velata, descrive il gioco delle sue nipotine, allegro spensierato, una conta, che stride con l’aridità spirituale di Gozzano. Il gioco così allegro e spensierato e ingenuo è un gioco atroce, inconsapevolmente simbolo di morte (le torture della farfalla). Questo gioco diventa dunque allegoria della vita, piena di tormenti e torture con un unico esito: la morte. 10 Arte: Il trionfo della luce La seconda rivoluzione industriale aveva messo in crisi il sistema dell’artigianato e le industrie iniziarono, se pur in modo limitato, la produzione di oggetti in serie. Già nel 1851, sulla scia di queste innovazioni, Re Alberto di Inghilterra e la consorte, la regina Vittoria inaugurarono la grande esposizione dei prodotti industriali di tutte le nazioni dove, accanto a prodotti di grande costo, vennero presentatati oggetti della quotidianità e d’uso comune. Data di straordinaria importanza per questo nuovo modo di intendere l’arte fu il 1902, piena belle époque, quando l’esposizione universale delle arti decorative tenutasi proprio Torino presentò artisti del calibro di William Morris con i loro manufatti. Nasceva così in tutta Europa il Modern Style, il Liberty, l’Art Noveau, il Modernismo, Nieuwe Kunst, il Jugendstil, la Seccesion viennese. L’utilizzo del ferro battuto ebbe un incremento notevole, poiché questa nuova arte prese spunto dalla natura, dalle forme floreali e l’unico mezzo per realizzare curve e decorazioni fu solo imparare ad utilizzare tale materiale. Secondo Morris bisognava restituire il lavoro agli operai, snaturalizzati dalla catena di montaggio, e proporre la creazione di “operai d’arte”, conciliare la produzione meccanica con l’arte stessa. Questo fu proprio ciò che creò: egli diede vita alla Morris, Marshall, Faulkner & Co. che produceva oggetti per l’arredamento e decorazioni per le abitazioni. L’Art Noveau prese subito piede e si diffuse in tutti i settori dall’architettura alla scultura, dalla pubblicità all’arredamento. Anche negli Stati Uniti d’America apprezzarono il gusto europeo della belle époque e lo stile liberty si conobbe molto rapidamente. Un americano di nome Louis Comfort Tiffany stava per diventare il maggiore produttore di lampade che il mondo avesse mai conosciuto. Nel 1902 nacque Tiffany Glass and Decorated Company e l’industria dei paralumi decorati prese subito il controllo del settore: le lampade Tiffany vennero vendute in tutto il mondo e subito diventarono l’emblema di un’epoca. Il loro ideatore traeva ispirazione dalla natura e dai giardini di Laurelton Hall, la sua residenza di campagna a Long Island. In quest’oasi verde, Tiffany disegnava e dipingeva alberi, rampicanti, fiori e animali che poi traduceva in motivi decorativi per le sue celebri lampade. Gli spunti tratti dal mondo naturale venivano trasformati nelle lampade in bronzo più celebri al mondo in una rara raffinatezza. Colori ispirati dal glicine, dalle rose e dagli alberi venivano sapientemente selezionati e accostati dalle “ragazze Tiffany”, dipendenti donne dalla spiccata sensibilità per l’accostamento di colori. I paralumi Tiffany corrispondono al concetto di Morris di “arte industriale”, in cui l’industria stessa dipendeva in gran parte dall’lavoro degli artigiani tradizionali, il lavoro manuale era al primo posto, i processi meccanici furono ridotti al minimo e, soprattutto, l’arte e la fantasia regnavano sovrane. 11 Uno degli esempi migliori di tale genio fu sicuramente la lampada Wisteria (glicine). Il glicine fu molto utilizzato in tutta la produzione liberty e venne impiegato su larga scala nella decorazione: dalle ceramiche al ferro battuto per ornare cancellate e ringhiere. Esempi di glicine si hanno anche nella decorazione di una casa fossanese, il villino Miglio, dimora in pieno stile belle époque ubicato sul viale della stazione, che presenta nel fregio porcellane dipinte a mano con motivo floreale a glicine. WISTERIA - LOUIS COMFORT TIFFANY Paralume: modello n. 342, diametro 47 cm Base: modello 342 Marchi: TIFFANY STUDIOS NEW YORK [mongramma] TGDCO Altezza Totale: 70,5 cm Anno: 1902 Il glicine era uno dei rampicanti preferiti nei giardini americani di fine Ottocento, una predilezione condivisa dallo stesso Tiffany. I rami di glicine invadevano il suo parco diventando spettacolari in primavera con la loro cascata profumata di fiori. Il progetto risalente al 1902 venne commercializzato dal 1903 in avanti e divenne subito uno dei paralumi simbolo della casa produttrice. Lo schema cromatico per i paralumi Wisteria è piuttosto ampio e va dalle sfumature di azzurro e viola all’alternanza di blu chiari e scuri per arrivare al bianco. La peculiarità del paralume in oggetto, costituita da sorprendenti accenti di rosa sulla sommità, non si deve ad un capriccio del selezionatore di vetro, bensì ad un progetto ben definito; una lampada prodotta subito dopo (numero di serie successivo) presenta la stessa disposizione cromatica.
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