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Verri + lotta crusca e cafè, Sintesi del corso di Letteratura Italiana

Riassunti e appunti Letteratura Italiana

Tipologia: Sintesi del corso

2013/2014
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 06/12/2014

dorrieb.
dorrieb. 🇮🇹

4.6

(7)

18 documenti

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Scarica Verri + lotta crusca e cafè e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! • Alessandro Verri – Vita Nasce il 9 novembre 1741, da una famiglia patrizia milanese che con il padre Gabriele giunse a una discreta ricchezza. Insieme al fratello, conserva un pessimo ricordo dell’infanzia vissuta in un clima familiare arido e bigotto. Conseguì la laurea in giurisprudenza a Pavia nel giugno 1760 ed esercitò poi per due anni (come già aveva fatto Pietro) la carica di protettore dei carcerati. Visse e morì (nel 1816) a Roma, dopo aver soggiornato a Parigi e Londra. Autore di saggi, tragedie, romanzi e traduzioni, fu, con 32 articoli, il più vivace collaboratore del «Caffè». Cosa fa? Riscoprì, in un periodo come l’illuminismo, la classicità di Roma antica attraverso lunghi studi e periodiche visite ai luoghi che lui stesso si perorava di esplorare insieme a pochi e tenaci cultori della scienza del ritrovamento e di cui riportava e catalogava accuratamente ogni minimo soggetto venuto alla luce. Unì e riscoprì tutto ciò che l’ideale dell’antica Roma aveva rappresentato per la storia e la cultura dell’umanità, riuscì attraverso i suoi scritti e le sue opere a concretizzare letteratura, storia, sociologia ed archeologia in un solo unico viatico per comprendere appieno il passato trascendendo indubbiamente dalla componente mitica ed assolutistica tipica di coloro che scrivevano in quei tempi. Verri, a differenza d’altri illuministi del tempo, fa nei confronti della romanità una scelta del tutto intellettuale e la sua adesione al classicismo latino è totale nel momento in cui viene a conoscenza diretta del mondo che inizialmente tollerava a fatica. Egli apprende poco a poco la cultura del passato che comprende si una critica, anche logica, alla struttura della società, ma sicuramente anche un’analisi profonda e soprattutto ben documentata dalle sue personali ricerche. Il caffè vs Accademia della Crusca – La questione della lingua Il Vocabolario della Crusca rappresentava il monumento di una concezione linguistica arcaica contro la quale gli illuministi del «Caffè» polemizzarono duramente. In Italia, in particolare, dove da secoli era presente la cosiddetta 'questione della lingua' (il problema dell'assenza di una lingua di comunicazione colta che fosse adatta a esprimere le nuove idee e le nuove cose di un mondo in rapida evoluzione), le istanze democratiche e antiletterarie vennero recepite dagli intellettuali lombardi del 'Caffè', rivista fondata da Pietro Verri nel 1764. Alessandro Verri, fratello del fondatore e anch’egli brillante letterato, si fa estensore 'avanti notaio' della programmatica rinuncia alle regole dell'Accademia della Crusca. L’articolo di Alessandro Verri non contiene un pensiero linguistico nuovo né particolarmente avanzato, ma s’impone per il radicalismo polemico dello stile. Le tesi sostenute nella Rinunzia sono riassumibili in pochi punti: dall’idea che la lingua è strumento al servizio delle idee, derivano il rifiuto ad imbalsamare il lessico e l’affermazione della necessità di far seguire allo sviluppo e alle novità del pensiero il rinnovamento del vocabolario. Così si vede perché Verri espone le problematiche più legate all’uso della lingua, cioè l’ampliamento del lessico, la critica al primato della toscanità, l’uso dei forestierismi, e non invece i nodi teorici che il pensiero linguistico settecentesco aveva messo a fuoco. Differenza tra Accademia della Crusca e Cafè Letterario L'accademia della crusca nasce per dare una fisionomia e delle regole alla lingua, infatti con il vocabolario sancisce le parole da utilizzare e quelle che invece non sono ritenute adatte. Il caffè dei fratelli Verri, invece, nasce proprio per protesta a questo principio; non sopportavano l'idea di non poter utilizzare "prestiti" stranieri per arricchire la lingua. Ad esempio, in quel periodo era in atto la rivoluzione scientifica e in particolare Galilei utilizza dei termini nuovi – rispetto alla lingua parlata – che danno il nome ad alcuni dei suoi strumenti. In base a questo, secondo l’Accademia della Crusca, queste parole non potevano essere utilizzate perché parole, appunto, nuove. • Rinunzia avanti notaio degli autori del presente foglio periodico al Vocabolario della Crusca PAR. 1-2 - Si servono del testo classicista di Orazio per dimostrare che il classicismo è costante, volutamente interpretabile con in chiave conservatrice. Usano proprio il brano di Orazio con ironia e per dimostrare ciò che intendono con un brano che non gli appartiene, anche perché Orazio nella sua Ars Poetica riconosce ad ogni autore la possibilità di costruire la propria lingua. Non esiste lingua perfetta.
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