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La Genitorialità: Identificazioni Proiettive e Conflitti, Study notes of Social Sciences

Psicologia clinicaPsicologia della FamigliaPsicologia infantile

La genitorialità e i conflitti che possono emergere durante la relazione tra genitore e figlio. Della rielaborazione dei lutti infantili, i tre tipi di conflitti genitoriali (nevrotico, depressivo-masochistico, narcisistico-dissociato) e come queste identificazioni proiettive possono influenzare la relazione con il figlio. Anche consigli per affrontare questi conflitti.

What you will learn

  • Come i lutti infantili possono influenzare la relazione tra genitore e figlio?
  • Come possono le identificazioni proiettive influenzare la relazione con il figlio?
  • Che tipi di conflitti possono emergere nella genitorialità?

Typology: Study notes

2018/2019

Uploaded on 10/28/2019

seline-scorti
seline-scorti 🇨🇭

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Download La Genitorialità: Identificazioni Proiettive e Conflitti and more Study notes Social Sciences in PDF only on Docsity! ARTICOLO: “Il processo della genitorialità” CICLI DI VITA Sin dalla più giovane età inizia il processo con cui un adulto si percepisce genitore ma è nel periodo perinatale (ovvero dal concepimento fino ai primi due anni di post- partum) che questo processo compie la maggiore evoluzione. • Giovane adulto: si prepara a diventare genitore concretamente, acquisizione di questa nuova identità comporta intenso lavoro di elaborazione psichica. • La donna sperimenta un periodo di “trasparenza psichica”, estrema sensibilità, importante mobilità psichica. PERIODO DI TRANSIZIONE DOVE RIPRENDE CONTATTO CON LA PROPRIA STORIA INFANTILE, IL PASSATO RISORGE, TALVOLTA SOTTO FORMA DI ROTTURA Durante il periodo perinatale il genitore: • È ha stretto contatto con i propri vissuti infantili, belli o brutti che siano. • Rivisita il suo passato: le relazioni precoci con i genitori, la percezione di sé stesso bambino in relazione con i genitori. Il genitore inizia a porsi delle domande importanti in rapporto a ciò che ha vissuto lui da bambino: • Che tipo di genitore sarò io? • Come sarà mio figlio? • Quali affetti sentirà e come vi farà fronte? In questa fase il genitore inizia a costituire la sua identità genitoriale (tramite movimenti di identificazioni e di proiezioni). I fantasmi del passato condizionano la percezione che l’adulto ha di sé stesso come genitore e anche quella del futuro bambino. Se queste percezioni presentano conflitti interni troppo rigidi influenzano negativamente le interazioni, relazione precoce con il bimbo. (anche il suo sviluppo e la costruzione della sua psiche). (Se provocheranno ricordi tristi e angoscianti il bambino provocherà il rimontare di queste sensazioni) La nascita del bambino provoca e ripete la storia infantile dei genitori e gli dà una nuova dimensione (riattivazione di elementi intrapsichici insufficientemente elaborati) ->occasione per un lavoro psichico di successo, un’opportunità di rielaborazione di conflitti irrisolti del suo passato infantile (in particolare con i propri genitori). (Parte inconsce, di cui non si era a conoscenza, che magari hanno fatto soffrire nell’infanzia e che non sono state completamente elaborate e risolte, vengono portate alla luce con la nascita del figlio e quindi nasce anche l’occasione di elaborarle e risolverle. Sensazione accantonate, lasciate da parte, che riemergono con la nascita di un figlio perché ti riporta a rivivere il tuo passato, ti immergono in un viaggio nella tua infanzia passata) Il processo di accesso alla genitorialità comporta la rielaborazione dei “lutti di sviluppo” ovvero il lutti del passato infantile ai quali il genitore deve far fronte: 1. Il lutto di un oggetto REALMENTE perduto (membro stretto della famiglia) 2. Il lutto di un oggetto FANTASMATICO (come un’immagine genitoriale idealizzata a cui è difficile rinunciare, genitore idealmente affettuoso, presente ecc…) Lutti ben elaborati -> genitorialità diventa una fase di sviluppo costruttiva per il soggetto. Relazione genitore- figlio viene “corretta e migliorata” partendo dal proprio vissuto. Lutti difficili da rielaborare (sentimenti difficilmente riconoscibili e accettabili) - > riappariranno nella relazione con il proprio bambino che serve a “RIPARARE” i vissuti infantili del genitore. RELAZIONE CON IL BAMBINO SERVE A COMPENSARE O MASCHERARE LA PERDITA NON ACCETTATA. -> Freud sosteneva che i genitori rendono i loro bambini depositari del proprio narcisismo infantile al quale hanno dovuto rinunciare con dolore (riprende concetti del testo di Matteo) I CONFLITTI DELLA GENIORIALITÀ I conflitti della genitorialità possono essere classificati in tre categorie principali: conflitto nevrotico, conflitto depressivo-masochistico e conflitto narcisistico-dissociato. Questi conflitti (qui indicati in ordine crescente di gravità) possono alterare in modo inconsapevole la relazione attuale con il bambino, impedendo di costruire una relazione sana. • I lutti genitoriali mal elaborati sono più problematici e carichi di sensi di colpa, si presentano quando: 1. Si è vissuto come un bambino difficile che ha reso depressi i propri genitori (genitori lagnosi, tendenza depressiva) 2. Desiderio di cambiare i propri genitori (vissuti come indegni, abbandonanti..) • Genitori tendenza a proiettare sul bambino l’immagine del bambino difficile o rivendicatore che si sono sentiti di essere stati, identificandosi nello stesso tempo con il genitore “vittima” o “indegno che subisce gli attacchi e i rimproveri del proprio bambino. Senso di colpa a forzare l’identificazione • Genitore sottomesso, tendenza a farsi schiavizzare pur di non essere un genitore indegno, difficoltà nel porre dei limiti e far rispettare le regole. • Se terapia molta calma perché genitore estremamente vulnerabile Es: donna che aveva genitori tristi, si sente ora in colpa di non aver fatto abbastanza per loro. Sostiene di aver fatto soffrire i genitori e che ora, suo figlio proietti l’immagine di una madre che le faccia rendere conto di quanto sia difficile essere madre, che la punisca. (Per questo sono genitori pieni di sensi di colpa e riluttanti dal dire no al proprio figlio, sono uguali ai genitori che hanno avuto da bambini) • I conflitti della genitorialità narcisistica • Identificazioni proiettive che i genitori fanno sul loro bambino generano un forte sentimento di persecuzione nei suoi confronti. Genitore sente sentimenti di rigetto e di aggressività che secondo lui provengono dal bambino-> ciò lo porta a distaccarsi da lui, rifiutarlo, eliminando la sua parte emotiva. • le identificazioni proiettive diventano deformanti l’immagine del bambino. • Interazione genitore- bambino molto problematiche, generano gravi disturbi. A lungo termine disturbo della personalità di gravità variabile. • Terapia per questo genitore è difficile, ogni proposta del terapeuta è vissuta in modo persecutorio • Affetti e conflitti sono cancellati, ricorso alla scissione e diniego -> vissuti dolorosi cancellati dalla memoria-> “Va come va a tutti… andava bene” • Non è facile aiutare questi genitori perché anche quando si arriva a parlare di queste cose, per quanto le riconoscano a livello razionale, spesso reagiscono con risposte banali che sottendono il tentativo di negare questa realtà a livello affettivo. • Bambino diventa estraneo Esempio: Niente da dire sulla mia infanzia, pochi ricordi, infanzia come tutte le altre. ->ricordo a diniego e scissione così i vissuti infantili non vengono più ricordati. INFORMAZIONI IN PIÙ La prima ecografia per esempio, ha un impatto molto forte sulla coppia, tanto che in Francia c’è di norma la presenza dello psicologo. Il pre-partum è poi un momento di particolare sensibilità per entrambi i genitori Un parametro significativamente predittivo per lo sviluppo di una depressione post-partum è risultato essere la perdita di una persona significativa nei due anni precedenti perché si può instaurare un meccanismo di negazione del lutto e di spostamento sul bambino del rapporto con la persona mancata. Genitorialità nevrotica E’ possibile risolvere il problema con trattamenti brevi grazie al pre-transfert positivo che stabiliscono con il terapeuta, in quanto nella sua figura viene ricercato il genitore ideale che si avrebbe voluto avere e che si vorrebbe essere, ma che non si riesce a realizzare. Dal punto di vista tecnico il terapeuta non analizza il pre-transfert, per quanto ne tenga conto e lo utilizzi per mostrare ai genitori il tranfert che hanno sul bambino e le contro identificazioni che elicitano nel figlio. Genitorialità Masochistica Nel conflitto di genitorialità depressivo-masochistica è il senso di colpa a forzare l’identificazione. Questi genitori provengono generalmente da famiglie in cui le figure parentali, vissute come totalmente sacrificate ai figli, avevano bloccato la possibilità di vivere l’aggressività nei loro confronti sotto la morsa di un generico senso di colpa. L’identificazione con il genitore sacrificato, per non sentirsi genitore indegno, porta alla tendenza a farsi schiavizzare dai figli e a grandi difficoltà nel porre regole e limiti. spesso disturbi ansioso-depressivi come inibizione scolastica e di sviluppo personale. Per quanto con questi genitori sia necessaria una maggiore cautela, data la loro estrema vulnerabilità alla colpa, anche in questi casi sono possibili interventi brevi perché il pre-transfert che stabiliscono con il terapeuta è positivo e riescono a rendersi conto facilmente della loro difficoltà a mettere limiti al bambino. Genitorialità narcisistica Nel conflitto di genitorialità narcisistico-dissociata le identificazioni proiettive diventano deformanti l’immagine del bambino. Spesso questi bambini si mostrano apatici, inibiti e tendono all’ipomania, sintomi che nei piccoli generalmente sottendono una depressione dell’umore. Nei casi più gravi si arriva a povertà di contatto nell’interazione e nell’affettività. In questi casi il potenziale relazionale del bambino rischia di rimanere inespresso in una sorta di isolamento simil-autistico e questo può portare a gravi ritardi nello sviluppo e nel futuro adulto disturbi di personalità importanti, come quello borderline.
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