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A=TRE
UNIVERSITA DEGLI STUDI
Universita degli Studi di Roma Tre
Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura
A.A. 2021/2022
Laureanda: Flavia Vichi
Relatore: Giovanni Caudo
/ L’(in)comune
il contagio. della relazione
come principio di luogo
/\NDICE
0. L’(in)comune (How will we live together?)
15
Bibliografia
Live
|
Una casa al mare a Sperlonga
Laboratorio di progettazione architettonica |
Docente: Milena Farina
Together
2s1
How
Sel
52
Progetto di una biblioteca a Testaccio
Laboratorio di progettazione architettonica Il
Docente: Michele Beccu
Un incubatore star—up nell’ex MiraLanza
Laboratorio di progettazione architettonica Ill
Docente: Michele Furnari
La cittd territorio della Valle del Tevere nord
Laboratorio di Urbanistica
Docente: Giovanni Caudo
12
13
16
17
21
28
L(in)comune @ la conseguenza spaziale
di questo cum, collante di quel live to—
gether, dove coesistono interferenze re—
lazionali e tensioni spaziali; “vivere in—
sieme nel mondo significa essenzial—
mente che esiste un mondo di cose tra
coloro che lo hanno in comune” (Arendt,
1964). Ed & proprio nel suo costituirsi
che si dispiega il mestiere dell'urbanista
e dove risiede la responsabilita dell'ar—
chitettura che, in questo senso, si fa
epifania: lavorare sullinestricabile in—
treccio di cose che ci circondano fa—
cendo in modo che esse riacquistino la
capacité di riunirci e di allontanarci, allo
stesso tempo, secondo quella giusta
prossimita che ci permette di vivere in—
sieme. Il quesito iniziale pud trovare qui
una sua risposta. L'(in)comune @ linter—
pretazione arendtiana del mondo: spazio
che garantisce la pluralita dell'essere—
—in-comune. Spazio della singolarita,
dove ognuno di noi ne occupa privata—
mente la propria porzione, e quello della
pluralité, in quanto comune a_ tutti.
Comune non solo sul piano dell’apparte—
nenza ma anche della permanenza,
implicandone una durabilita nel tempo e
che guardi a tutte le generazioni “se il
mondo deve contenere uno spazio pub—
blico (...) deve trascendere |'arco della
vita degli uomini mortali" (Arendt, 1964).
Una sfera pubblica nella quale si da la
possibilita dellalterita e della prossimita,
quella giusta lontananza che ci riunisce
insieme e tuttavia “ci impedisce di ca—
derci addosso" (Arendt, 1964), legando
gli uomini in una relazione ugualitaria
ed orizzontale. Pubblica, intesa nella sua
duplice accezione: da un lato, di condi—
visione; dallaltro, come “tutto cid che
appare” (i sentimenti che, al contrario
non potrebbero mai sopportare I'impl—
acabile presenza costante degli altri, ne
1.1 Una casa al mare a Sperlonga
Laboratorio di progettazione architettonica |
Docente: Milena Farina
Vabitare € una prassi umana, costante
e fondativa dello statuto della specie. E’
un fare coincidenza con un farsi, un
darsi forma dando forma alle cose. E’
una pratica che riecheggia in noi nella
misura in cui il nostro corpo ingombra
uno spazio e al di fuori di noi, nella fi-—
nalitaé di un progetto. L’architettura si fa
epifania di questo dualismo, interpre—
tando quell'essere singolare—plurale,
nella sua semplice costruzione e mo-
dellazione degli spazi. La casa ne @ la
pia democratica materializzazione.
Il progetto, articolato in una torretta a
pianta quadrata di quattro piani, mani—
festa proprio questa volonta. Ad ogni
piano corrisponde infatti una specifica
funzione passando, lungo il suo svilup—
po, da una dimensione pid collettiva ad
una pid intima. Infatti, mentre il piano
semi—interrato 6 definito da spazi pid
sono esclusi). Secondo la Arendt, cid
che rende la societa di massa cosi dif—
ficile da sopportare non @ il numero
delle persone che la compongono, ma il
fatto che il mondo che sta tra loro ha
perduto il suo potere di metterle in re—
lazione e di separarle.
10
2.1 Progetto di una biblioteca a Testaccio
Laboratorio di progettazione architettonica Il
Docente: Michele Beccu
Il vivere bene & fondato sulla coopera—
zione, senza la quale non si ha la pos-
sibilita di convivenza. Risulta quindi
fondamentale che, nella progettazione di
un edificio pubblico, un pensiero sia ri-
volto, in prima istanza, alla relazione tra
gli individui poiché la costruzione dello
spazio 6 subordinata ad essa.
La proposta per il Laboratorio di proget—
tazone architettonica II richiedeva proprio
questa esigenza: riqualificare un edificio
abbandonato affinché potesse accogliere
le caratteristiche, relazionali e spaziali,
di una biblioteca. Il progetto si articola
cost nella sovrapposizione di tre layers
tematici: il primo, il piano terra, lo
spazio pid fluido ed accessibile; il primo
piano, nonché la terrazza_ calpestabile
alla quale é& possibile accedervi per
mezzo di due ampie scalinate poco
ripide ed infine ultimo, la torre dei libri.
a realizzare un luogo sufficientemente
vario in relazione alla funzione ospitata.
La progettazione di uno spazio che, in
primo luogo, soddisfi i desideri dei cit—
tadini stessi, e che esprima quell’ostina—
ta volonta di tenere insieme, cucire,
conciliare. Nellultimo quarto di secolo, il
lavoro di Jan Gehl, in questo senso, é
stato decisivo intuendo come fosse in—
dispensabile riportare, in maniera prag—
matica, la scala umana al centro delle
problematiche urbane, del vivere sociale,
dell'interagire umano con le forme co—
struite e con i propri simili. Quella di
Gehl, altro non @ che un‘applicazione
spaziale della teoria arendtiana: egli in—
terpreta e individua le condizioni dell’es—
sere—in—comune nelle pratiche cittadine
come principi progettuali per riorganiz—
zare lo spazio pubblico, spianando la
strada per quell’'How (will we live to—
gether).
14
In Life between buildings Gehl definisce
e descrive la vita nella citta esistente
come tutto cid che le persone fanno
negli spazi pubblici, ricostruendo scenari
quotidiani scanditi dalle pid semplici
azioni, come il camminare, ad esempio.
Quest'ultima, per l'appunto, pud essere
classificata sia come azione necessaria
(per giungere ad un luogo secondario)
che opzionale (per piacere); tuttavia, in
entrambi i casi, é indispensabile che sia
progettato uno spazio proporzionato al
flusso potenziale di persone che ne
usufruisce, affinché la densita sia ac—
cettabile. Il dato interessante 6 che cia—
scuna di queste attivita, anche le pit
banali, definisce una pratica in funzione
della quale gli architetti sentono l'urge—
nza di dover ripensare i luoghi del tes—
suto urbano esistente.
dea progettuale intende proporre una
ziale con la piazza gid
esistente tramite realizzazione di uno
collettivo mentre le ampie sedute
su di essa esprimono
di poter vivere quello spazio a
dimensione della propria intimita. Al
e la torre dei
ntrario, il piano te
libri, sono stati pensati esclusivamente
come due ambienti adibiti allo studio
collettivo ed individuale.
Con uno sguardo pia critico e maturo,
si pud dire che nella pro—
gettazione del piano terra e della torre
libri sia. mancato un ragionamento
a
wi.
o
a
ta degli sr
e attenzi
pianificazione dello spazio piuttosto che
alla modalita con cui esso potesse s
bordin:
si alle esigenze dell’utenza.
15
di organizzazione urbana proposta.
Il parco @ ubicato in uno degli ultimi siti
liberi della citta di Parigi, un’area di
cinquanta ettari in precedenza occupata
dagli impianti per la macellazione si—
tuata nell'angolo nord-orientale della
citta, tra le stazioni della metropolitana
Parte de Pantin e Parte de la Villette.
Tschumi con la_ progettazione delle
“folies", enormi strutture a tre piani cu—
biche (10x10 metri) in acciaio smaltato
rosso, ubicate a intervalli di centoventi
metri secondo uno schema di griglie e
punti, realizza uno spazio urbano in—-
consueto. Questi venticinque edifici ap—
parentemente puntuali (le folies), che si
snodano in un sistema di forme geo—
metriche, tra passerelle coperte e ponti,
non hanno una funzione specifica. Ed &
proprio questa non-—finalita ad esserne
la chiave progettuale. La negazione dello
scopo genera possibilita, interpretazione.
18
ll progetto € stato infatti piG volte asso—
ciato ad un mastodontico playground,
inteso come una costruzione di spazi in
attesa del gioco, spazi nei quali i corpi
sperimentano lopportunita di incontrarsi
e scontrarsi nel rispetto di una reciproca
distanza, assicurata dalla progettazione
delle folies stesse. Ed ecco |I'Homo
Ludens di Huizinga affacciarsi sul pro—
getto: l'ingenuita del gioco si fa garante
di un processo puramente naturale per
il quale non sono previste logiche ordi—
narie né premeditate. Tschumi progetta
uno spazio permeabile, immaginandolo
riempito e svuotato di corpi, che si cer—
cano, si ignorano, si rincorrono, ipotiz—
zandone quindi i movimenti nello spazio,
pur non sapendo il come (How) del
gioco lo riempira.
Intorno allidea dell'essere—in—comune si
avwvolge quindi la possibilita di una pro—
gettazione aperta dello spazio urbano,
aperta all’evento, all'occasione facendo
in modo che oggetti, forme, luoghi ge—
nerino quella buona disposizione (Pa—
squi, 2018), in ragione della quale I’
utenza possa interagire, mettendosi in
gioco.
20
en i te tt
_ ey
Verde
SCHEMA PLANIMETRICO FUORI SCALA
LEGENDA
© Edifici residenziali ++ *» Nuovi percorsi di collegamento residenziale |
| Edifici contro storico ‘Nuovi percorsi di collegamento con le seuole arm
Wi Istituti scolastici
1 Chiese ‘Nuovi percorsi di collegamento con 'amministrazione
1 Municipio iz —
£2 Lotto & progetto .
Nuovi percorsi di collegamento eon il verde
| fase 8
ANALISI SWOT ! —_—
FORZE orrricrra : contin *
tezza con altitudine fino a 170 m sul livello del mare. I colli sono
- Forte presenza di comunita giovane - Pochi percorsi pedonali tra le scuole
z geologicamnte dei terrazzi fluviali della valle del Tevere. Nelle
* Buon collegamento stradale del centro storico _limitrofe ¢ il lotto E zone di bassa campagna sorgono delle frazioni come Colle del
a oe eens varie oe cee | Snore modalita di aparoote alle-eoaelisl S Fagiano e Pastinacci. Capena ha subito diverse espansioni ur
banistiche tra cui un primo consolidamento intorno al centro
Ts storico che si trova su uno dei colli (a raggiera) e un seconda
OPPORTUNITA’ RISCHI z espansione legata alla conquista del fondovalle (a filamento),
+ Nuovi servizi per il centro storico - Diminuzione del numero di parcheggi = creando cosi un dir Tiburtina,
: delle zone del centro storico a Flaminia e Ia ferrovia. Le strade della seconda espansione p
in disuso
corrono anche 100 metri di dislivello, poich® espansion
anche molto legata al superamento dei limiti orografici.
23
Per il comune di Capena é stato progettato una ti
pologia di lotto B, ovvero localizzato nel centro
cittd con servizi prettamente culturali e sportivi.
Il progetto si articola in una struttura polivalente
che si sviluppa su due piani, garantendo spazi ai
pit giovani sia per lo studio che per attivita extra:
scolastiche come danza/recitazione, e un piccolo
arco con attrezzature ginniche, una piat
per il pilates/yoga e un parchetto per i pid piccoli
Il lotto anche se caratterizzato da una forta diffe
forma
renza di quota rispetto al contesto, viene reso ac
cessibile, attraverso due scalinate e vengono sfrut
tati degli spalti a gradoni dell'ex campo da calcio
per creare delle sedute di un paleo all'aperto per
spettacoli e manifestazioni culturali. Viene cosi ri
qualificato un ex campo da calcio, in disuso da pit
di 20 anni, realizzati dei nuovi marciapiedi per
una deambulazione pitt sicura e riorganizzato il
grande spazio adibito a parcheggio pubblico e piaz:
zola di camper.
CALCOLO DELLE SUPERFFICI
£
& Sal a
1. Parchoggi per auto, motocicl e rastrelliere per biei in “Pia calinata di accosso da “Viale Antonio Grameci” _‘Stperdicie Fondiaris (22) ee
8. Gradoni delfex campo da calcio riqualificati per diventare delle sedute 4. Palco all'aperto per epettacoli §.Struttura poli- . :
lente 6, Scalinata di accesso da Via Don Giovanni Minzoni" 7, Area di gioco per i bambini 8, Area pavimentata con tettoia Volume edificabile (V.B) 401m?
per pilates/yoga all'aperto 9, Area pavimentata con attrezzi per attivitA ginnica alYaperto 10. Parcheggio per auto, motoc Altezza) Cnt
‘Superticie Coperta (S.C) Amt
Dimensioni Piano 15 mx 156 m
aa oa
LEGENDA ‘Superficie Utile Lorda (SUL)
132 m?
uscita carrabile = pervorsi pedonaliinterni al lotto mm aree di pertinenza edific Lee
entrata carrablle ME percorsi pedonali estern al lotto riqualificati —-«AHNNL_aree di verde privato 160m
enteata pedonale Strisce pedonali © are verdi pubbliche
percorsi carrabili B® rastroiore bici = aree verdi boschive 750m?
pereorsi pedonali P parchegsi fmm are di pertinenza scuole 4533 m?
nel verde
Sezione AN Sezione BB’
24
Centro
Verde
SCHEMA PLANIMETRICO FUORI SCALA
LEGENDA
© Edifici residenziali
| Edifici contro storico
Wi Istituti scolastici .
1 Chiese
& Municipio
2 Lotto di progetto
ANALISI SWOT
FORZE
+ Forte prosenza del verde
~ Buon collegamento stradale e pedonale
tra contro storico e comuni limitrofi
+ Buon collegamento tra Capitale e comuni
limitrofi
OPPORTUNITA’
+ Principio insediativo a filamento
~ Buon collegamento aree boschive e zone
verdi
Nuovi percorsi di collegamento residenziale
‘Nuovi percorsi di collegamento con le scuole
Nuovi percorsi di collegamento eon il verde
+++» Nuovi percorsi di collegamento con 'amministrazione
orrricrra
+ Dislivello tra centro storico ed
urbanizzato recente
- Abbandono delle aree verdi
+ Assenza piste ciclabili
“RISCHI
-Mancato sfruttamento delle aree verdi
Principio insediativo a filamento lineare
rrisulta pit vantaggioso per coloro che
rrisiedono presso il nucleo storico
1. Percorsi pedonali
‘Senione AA
Pm,
Sezione BBY
11 Comune di Riano nasce lungo il erinale secondario, la Via Ria
nese che si estende lungo la Via Flaminia , il crinale principale,
Lespansione infatti prende avvio dal nucleo storico lungo la Via
Rianese (1843), per poi proseguire lungo Via Parigi (1981) e sue
cossivamente Via Monte Marino (1991), entrambe le biforeazioni
del percorso del crinale secondario. Lo sviluppo dell'w
izzato
segue 'andamento orografico del sito ed & limitato dai confini na:
Riano, infatti, si svilupa secondo un principio insediativo
era/filmento, per cui il centro storico, ubicato su una colli
na, @ il contro pulsante del comune dal quale si diramano le di
rettrici principali. E’ evidente, inoltre, che la vegetazione ai
estende per tutto il territorio ricoprendone un'ampia percentuale
di suolo,
25:
28
Arendt H. 1958, Vita Activa. La condizione umana,
Bompiani, Milano
Bauman Z. 2001, Voglia di Comunitd, Laterza
Bianchetti C 2020, Corpo tra spazio e progetto, Mime—
sis Edizioni
Cacciari M. 2004, La citta, Pazzini
Caudo G. 2021, Riabitare il mondo di cittd, in Caudo
G. e Pietropaoli M. (a cura di), Riabitare il mondo,
Quodlibet, Roma—Macerata
Caudo G., Pietropaoli M., Sebastianelli S. 2022,
L’(in)eomune. Equivoci, essenziale, pratiche, Quodlibet
Esposito R. 1998, Communitas, Piccola Biblioteca Ei—
naudi
Pulcini E. 2009, La cura del mondo. Paura e respon—
sabilité nell’eta globale, Bollati Boringhieri
Perec Georges 1989, Specie di spazi, Bollati Boringhieri
Pasqui G. 2018, La citid, i saperi, le pratiche, Donzelli,
Roma
Sloterdijk P. 2005, L’ultima sfera. Breve storia filosofi—
ca della globalizzazione, Carocci, Roma
Robert
ParkHarrison,
Nell’(in)comune si dispiega quella
possibilita di r if
stente, facendo in r
esso
mmiaginare
do che
suma per noi un nuovo
significato, agendo per stratifica
zioni,
dizi
che pid ci
esi—
svrapposizioni: nelle con—
di un mondo plurale
accomuna, nonostante
ta di s
€ che ciascuno di noi si oc
la risultante vari
dello stesso oggetto, il territorio.