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L'(in)comune il contagio della relazione, Thesis of Urbanism

“How will we live together?” , titolo nonché tema della Biennale di Architettura 2021 tenutasi a Venezia, è una domanda che responsabilizza. È una questione antica: nel mondo arcaico, la vita activa (Hannah Arendt, 2017), quella considerata davvero degna di essere vissuta, era quella condotta nello spazio pubblico, l’agorà, ovvero la piazza, nella quale si discutevano le leggi e il destino della città. Ma è anche una questione, oggi più che mai, sia sociale che politica. Urgente. Un’urgenza alimentata ancora di più dalla pandemia globale, nonostante ciò suoni come un ossimoro, considerando che “vivere insieme” è diventata una questione di distanza fisica. È una domanda orfana, alla ricerca di risposte, non ne esistono di giuste o sbagliate. Il dato certo è che c’è bisogno di un nuovo contratto sociale. E credo che la risposta sia nella stessa domanda, in quel live together. Live, ovvero vivere. Vivere è abitare, nella misura in cui abitiamo lo spazio nell’ingombro dei nostri corpi. Abi

Typology: Thesis

2021/2022

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Download L'(in)comune il contagio della relazione and more Thesis Urbanism in PDF only on Docsity! =ROMA A=TRE UNIVERSITA DEGLI STUDI Universita degli Studi di Roma Tre Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura A.A. 2021/2022 Laureanda: Flavia Vichi Relatore: Giovanni Caudo / L’(in)comune il contagio. della relazione come principio di luogo /\NDICE 0. L’(in)comune (How will we live together?) 15 Bibliografia Live | Una casa al mare a Sperlonga Laboratorio di progettazione architettonica | Docente: Milena Farina Together 2s1 How Sel 52 Progetto di una biblioteca a Testaccio Laboratorio di progettazione architettonica Il Docente: Michele Beccu Un incubatore star—up nell’ex MiraLanza Laboratorio di progettazione architettonica Ill Docente: Michele Furnari La cittd territorio della Valle del Tevere nord Laboratorio di Urbanistica Docente: Giovanni Caudo 12 13 16 17 21 28 L(in)comune @ la conseguenza spaziale di questo cum, collante di quel live to— gether, dove coesistono interferenze re— lazionali e tensioni spaziali; “vivere in— sieme nel mondo significa essenzial— mente che esiste un mondo di cose tra coloro che lo hanno in comune” (Arendt, 1964). Ed & proprio nel suo costituirsi che si dispiega il mestiere dell'urbanista e dove risiede la responsabilita dell'ar— chitettura che, in questo senso, si fa epifania: lavorare sullinestricabile in— treccio di cose che ci circondano fa— cendo in modo che esse riacquistino la capacité di riunirci e di allontanarci, allo stesso tempo, secondo quella giusta prossimita che ci permette di vivere in— sieme. Il quesito iniziale pud trovare qui una sua risposta. L'(in)comune @ linter— pretazione arendtiana del mondo: spazio che garantisce la pluralita dell'essere— —in-comune. Spazio della singolarita, dove ognuno di noi ne occupa privata— mente la propria porzione, e quello della pluralité, in quanto comune a_ tutti. Comune non solo sul piano dell’apparte— nenza ma anche della permanenza, implicandone una durabilita nel tempo e che guardi a tutte le generazioni “se il mondo deve contenere uno spazio pub— blico (...) deve trascendere |'arco della vita degli uomini mortali" (Arendt, 1964). Una sfera pubblica nella quale si da la possibilita dellalterita e della prossimita, quella giusta lontananza che ci riunisce insieme e tuttavia “ci impedisce di ca— derci addosso" (Arendt, 1964), legando gli uomini in una relazione ugualitaria ed orizzontale. Pubblica, intesa nella sua duplice accezione: da un lato, di condi— visione; dallaltro, come “tutto cid che appare” (i sentimenti che, al contrario non potrebbero mai sopportare I'impl— acabile presenza costante degli altri, ne 1.1 Una casa al mare a Sperlonga Laboratorio di progettazione architettonica | Docente: Milena Farina Vabitare € una prassi umana, costante e fondativa dello statuto della specie. E’ un fare coincidenza con un farsi, un darsi forma dando forma alle cose. E’ una pratica che riecheggia in noi nella misura in cui il nostro corpo ingombra uno spazio e al di fuori di noi, nella fi-— nalitaé di un progetto. L’architettura si fa epifania di questo dualismo, interpre— tando quell'essere singolare—plurale, nella sua semplice costruzione e mo- dellazione degli spazi. La casa ne @ la pia democratica materializzazione. Il progetto, articolato in una torretta a pianta quadrata di quattro piani, mani— festa proprio questa volonta. Ad ogni piano corrisponde infatti una specifica funzione passando, lungo il suo svilup— po, da una dimensione pid collettiva ad una pid intima. Infatti, mentre il piano semi—interrato 6 definito da spazi pid sono esclusi). Secondo la Arendt, cid che rende la societa di massa cosi dif— ficile da sopportare non @ il numero delle persone che la compongono, ma il fatto che il mondo che sta tra loro ha perduto il suo potere di metterle in re— lazione e di separarle. 10 2.1 Progetto di una biblioteca a Testaccio Laboratorio di progettazione architettonica Il Docente: Michele Beccu Il vivere bene & fondato sulla coopera— zione, senza la quale non si ha la pos- sibilita di convivenza. Risulta quindi fondamentale che, nella progettazione di un edificio pubblico, un pensiero sia ri- volto, in prima istanza, alla relazione tra gli individui poiché la costruzione dello spazio 6 subordinata ad essa. La proposta per il Laboratorio di proget— tazone architettonica II richiedeva proprio questa esigenza: riqualificare un edificio abbandonato affinché potesse accogliere le caratteristiche, relazionali e spaziali, di una biblioteca. Il progetto si articola cost nella sovrapposizione di tre layers tematici: il primo, il piano terra, lo spazio pid fluido ed accessibile; il primo piano, nonché la terrazza_ calpestabile alla quale é& possibile accedervi per mezzo di due ampie scalinate poco ripide ed infine ultimo, la torre dei libri. a realizzare un luogo sufficientemente vario in relazione alla funzione ospitata. La progettazione di uno spazio che, in primo luogo, soddisfi i desideri dei cit— tadini stessi, e che esprima quell’ostina— ta volonta di tenere insieme, cucire, conciliare. Nellultimo quarto di secolo, il lavoro di Jan Gehl, in questo senso, é stato decisivo intuendo come fosse in— dispensabile riportare, in maniera prag— matica, la scala umana al centro delle problematiche urbane, del vivere sociale, dell'interagire umano con le forme co— struite e con i propri simili. Quella di Gehl, altro non @ che un‘applicazione spaziale della teoria arendtiana: egli in— terpreta e individua le condizioni dell’es— sere—in—comune nelle pratiche cittadine come principi progettuali per riorganiz— zare lo spazio pubblico, spianando la strada per quell’'How (will we live to— gether). 14 In Life between buildings Gehl definisce e descrive la vita nella citta esistente come tutto cid che le persone fanno negli spazi pubblici, ricostruendo scenari quotidiani scanditi dalle pid semplici azioni, come il camminare, ad esempio. Quest'ultima, per l'appunto, pud essere classificata sia come azione necessaria (per giungere ad un luogo secondario) che opzionale (per piacere); tuttavia, in entrambi i casi, é indispensabile che sia progettato uno spazio proporzionato al flusso potenziale di persone che ne usufruisce, affinché la densita sia ac— cettabile. Il dato interessante 6 che cia— scuna di queste attivita, anche le pit banali, definisce una pratica in funzione della quale gli architetti sentono l'urge— nza di dover ripensare i luoghi del tes— suto urbano esistente. dea progettuale intende proporre una ziale con la piazza gid esistente tramite realizzazione di uno collettivo mentre le ampie sedute su di essa esprimono di poter vivere quello spazio a dimensione della propria intimita. Al e la torre dei ntrario, il piano te libri, sono stati pensati esclusivamente come due ambienti adibiti allo studio collettivo ed individuale. Con uno sguardo pia critico e maturo, si pud dire che nella pro— gettazione del piano terra e della torre libri sia. mancato un ragionamento a wi. o a ta degli sr e attenzi pianificazione dello spazio piuttosto che alla modalita con cui esso potesse s bordin: si alle esigenze dell’utenza. 15 di organizzazione urbana proposta. Il parco @ ubicato in uno degli ultimi siti liberi della citta di Parigi, un’area di cinquanta ettari in precedenza occupata dagli impianti per la macellazione si— tuata nell'angolo nord-orientale della citta, tra le stazioni della metropolitana Parte de Pantin e Parte de la Villette. Tschumi con la_ progettazione delle “folies", enormi strutture a tre piani cu— biche (10x10 metri) in acciaio smaltato rosso, ubicate a intervalli di centoventi metri secondo uno schema di griglie e punti, realizza uno spazio urbano in—- consueto. Questi venticinque edifici ap— parentemente puntuali (le folies), che si snodano in un sistema di forme geo— metriche, tra passerelle coperte e ponti, non hanno una funzione specifica. Ed & proprio questa non-—finalita ad esserne la chiave progettuale. La negazione dello scopo genera possibilita, interpretazione. 18 ll progetto € stato infatti piG volte asso— ciato ad un mastodontico playground, inteso come una costruzione di spazi in attesa del gioco, spazi nei quali i corpi sperimentano lopportunita di incontrarsi e scontrarsi nel rispetto di una reciproca distanza, assicurata dalla progettazione delle folies stesse. Ed ecco |I'Homo Ludens di Huizinga affacciarsi sul pro— getto: l'ingenuita del gioco si fa garante di un processo puramente naturale per il quale non sono previste logiche ordi— narie né premeditate. Tschumi progetta uno spazio permeabile, immaginandolo riempito e svuotato di corpi, che si cer— cano, si ignorano, si rincorrono, ipotiz— zandone quindi i movimenti nello spazio, pur non sapendo il come (How) del gioco lo riempira. Intorno allidea dell'essere—in—comune si avwvolge quindi la possibilita di una pro— gettazione aperta dello spazio urbano, aperta all’evento, all'occasione facendo in modo che oggetti, forme, luoghi ge— nerino quella buona disposizione (Pa— squi, 2018), in ragione della quale I’ utenza possa interagire, mettendosi in gioco. 20 en i te tt _ ey Verde SCHEMA PLANIMETRICO FUORI SCALA LEGENDA © Edifici residenziali ++ *» Nuovi percorsi di collegamento residenziale | | Edifici contro storico ‘Nuovi percorsi di collegamento con le seuole arm Wi Istituti scolastici 1 Chiese ‘Nuovi percorsi di collegamento con 'amministrazione 1 Municipio iz — £2 Lotto & progetto . Nuovi percorsi di collegamento eon il verde | fase 8 ANALISI SWOT ! —_— FORZE orrricrra : contin * tezza con altitudine fino a 170 m sul livello del mare. I colli sono - Forte presenza di comunita giovane - Pochi percorsi pedonali tra le scuole z geologicamnte dei terrazzi fluviali della valle del Tevere. Nelle * Buon collegamento stradale del centro storico _limitrofe ¢ il lotto E zone di bassa campagna sorgono delle frazioni come Colle del a oe eens varie oe cee | Snore modalita di aparoote alle-eoaelisl S Fagiano e Pastinacci. Capena ha subito diverse espansioni ur banistiche tra cui un primo consolidamento intorno al centro Ts storico che si trova su uno dei colli (a raggiera) e un seconda OPPORTUNITA’ RISCHI z espansione legata alla conquista del fondovalle (a filamento), + Nuovi servizi per il centro storico - Diminuzione del numero di parcheggi = creando cosi un dir Tiburtina, : delle zone del centro storico a Flaminia e Ia ferrovia. Le strade della seconda espansione p in disuso corrono anche 100 metri di dislivello, poich® espansion anche molto legata al superamento dei limiti orografici. 23 Per il comune di Capena é stato progettato una ti pologia di lotto B, ovvero localizzato nel centro cittd con servizi prettamente culturali e sportivi. Il progetto si articola in una struttura polivalente che si sviluppa su due piani, garantendo spazi ai pit giovani sia per lo studio che per attivita extra: scolastiche come danza/recitazione, e un piccolo arco con attrezzature ginniche, una piat per il pilates/yoga e un parchetto per i pid piccoli Il lotto anche se caratterizzato da una forta diffe forma renza di quota rispetto al contesto, viene reso ac cessibile, attraverso due scalinate e vengono sfrut tati degli spalti a gradoni dell'ex campo da calcio per creare delle sedute di un paleo all'aperto per spettacoli e manifestazioni culturali. Viene cosi ri qualificato un ex campo da calcio, in disuso da pit di 20 anni, realizzati dei nuovi marciapiedi per una deambulazione pitt sicura e riorganizzato il grande spazio adibito a parcheggio pubblico e piaz: zola di camper. CALCOLO DELLE SUPERFFICI £ & Sal a 1. Parchoggi per auto, motocicl e rastrelliere per biei in “Pia calinata di accosso da “Viale Antonio Grameci” _‘Stperdicie Fondiaris (22) ee 8. Gradoni delfex campo da calcio riqualificati per diventare delle sedute 4. Palco all'aperto per epettacoli §.Struttura poli- . : lente 6, Scalinata di accesso da Via Don Giovanni Minzoni" 7, Area di gioco per i bambini 8, Area pavimentata con tettoia Volume edificabile (V.B) 401m? per pilates/yoga all'aperto 9, Area pavimentata con attrezzi per attivitA ginnica alYaperto 10. Parcheggio per auto, motoc Altezza) Cnt ‘Superticie Coperta (S.C) Amt Dimensioni Piano 15 mx 156 m aa oa LEGENDA ‘Superficie Utile Lorda (SUL) 132 m? uscita carrabile = pervorsi pedonaliinterni al lotto mm aree di pertinenza edific Lee entrata carrablle ME percorsi pedonali estern al lotto riqualificati —-«AHNNL_aree di verde privato 160m enteata pedonale Strisce pedonali © are verdi pubbliche percorsi carrabili B® rastroiore bici = aree verdi boschive 750m? pereorsi pedonali P parchegsi fmm are di pertinenza scuole 4533 m? nel verde Sezione AN Sezione BB’ 24 Centro Verde SCHEMA PLANIMETRICO FUORI SCALA LEGENDA © Edifici residenziali | Edifici contro storico Wi Istituti scolastici . 1 Chiese & Municipio 2 Lotto di progetto ANALISI SWOT FORZE + Forte prosenza del verde ~ Buon collegamento stradale e pedonale tra contro storico e comuni limitrofi + Buon collegamento tra Capitale e comuni limitrofi OPPORTUNITA’ + Principio insediativo a filamento ~ Buon collegamento aree boschive e zone verdi Nuovi percorsi di collegamento residenziale ‘Nuovi percorsi di collegamento con le scuole Nuovi percorsi di collegamento eon il verde +++» Nuovi percorsi di collegamento con 'amministrazione orrricrra + Dislivello tra centro storico ed urbanizzato recente - Abbandono delle aree verdi + Assenza piste ciclabili “RISCHI -Mancato sfruttamento delle aree verdi Principio insediativo a filamento lineare rrisulta pit vantaggioso per coloro che rrisiedono presso il nucleo storico 1. Percorsi pedonali ‘Senione AA Pm, Sezione BBY 11 Comune di Riano nasce lungo il erinale secondario, la Via Ria nese che si estende lungo la Via Flaminia , il crinale principale, Lespansione infatti prende avvio dal nucleo storico lungo la Via Rianese (1843), per poi proseguire lungo Via Parigi (1981) e sue cossivamente Via Monte Marino (1991), entrambe le biforeazioni del percorso del crinale secondario. Lo sviluppo dell'w izzato segue 'andamento orografico del sito ed & limitato dai confini na: Riano, infatti, si svilupa secondo un principio insediativo era/filmento, per cui il centro storico, ubicato su una colli na, @ il contro pulsante del comune dal quale si diramano le di rettrici principali. E’ evidente, inoltre, che la vegetazione ai estende per tutto il territorio ricoprendone un'ampia percentuale di suolo, 25: 28 Arendt H. 1958, Vita Activa. La condizione umana, Bompiani, Milano Bauman Z. 2001, Voglia di Comunitd, Laterza Bianchetti C 2020, Corpo tra spazio e progetto, Mime— sis Edizioni Cacciari M. 2004, La citta, Pazzini Caudo G. 2021, Riabitare il mondo di cittd, in Caudo G. e Pietropaoli M. (a cura di), Riabitare il mondo, Quodlibet, Roma—Macerata Caudo G., Pietropaoli M., Sebastianelli S. 2022, L’(in)eomune. Equivoci, essenziale, pratiche, Quodlibet Esposito R. 1998, Communitas, Piccola Biblioteca Ei— naudi Pulcini E. 2009, La cura del mondo. Paura e respon— sabilité nell’eta globale, Bollati Boringhieri Perec Georges 1989, Specie di spazi, Bollati Boringhieri Pasqui G. 2018, La citid, i saperi, le pratiche, Donzelli, Roma Sloterdijk P. 2005, L’ultima sfera. Breve storia filosofi— ca della globalizzazione, Carocci, Roma Robert ParkHarrison, Nell’(in)comune si dispiega quella possibilita di r if stente, facendo in r esso mmiaginare do che suma per noi un nuovo significato, agendo per stratifica zioni, dizi che pid ci esi— svrapposizioni: nelle con— di un mondo plurale accomuna, nonostante ta di s € che ciascuno di noi si oc la risultante vari dello stesso oggetto, il territorio.
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