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European Cities: Urban Development from Classical Times to Western Empire's Fall, Lecture notes of Architecture

An historical analysis of the concept of cities in Europe, from their origins in classical times to the fall of the Western Empire. how cities evolved from places of exchange and the role of architecture in defining urban spaces, to the impact of the Roman Empire and the transformation of cities during late antiquity. Key figures such as Aristotle and the role of religion in shaping urban development are also discussed.

Typology: Lecture notes

2019/2020

Uploaded on 01/05/2020

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Download European Cities: Urban Development from Classical Times to Western Empire's Fall and more Lecture notes Architecture in PDF only on Docsity! Analisi Benevolo La città nella storia d’Europa CAPITOLO PRIMO L’idea di città nella cultura classica L’Europa nasce con la fine del mondo antico da cui assorbe però le strutture intellettuali primarie. La città nasce tra il III e il II millennio, in Mesopotamia nella valle del Nilo come luogo in cui si scambiavano le merci prodotte in eccedenza. La città è un insieme di recinzioni dove matura l’arte di maneggiare le piccole e medie distanze, ossia l’architettura. Luoghi provati diventano recinti parziali, ben distinti dai luoghi pubblici che proteggono dal mondo esterno e ostile. La città greca, al contrario, è una città aperta dove sono rari i luoghi privati . Ben divisa per funzioni la città greca contiene anche una parte rurale, l’architettura è in grado di dare spazio e omogeneità. Aristotele spiega come la città altro non é che l’associazione per eccellenza, addirittura un qualcosa di naturale in quanto chiamiamo natura un qualcosa che si trova al suo ultimo stadio di svolgimento e l’uomo è un animale politico per natura in quanto dotato di una voce che può esprimere quel che è giusto . La città dove vengono associati gli esseri che sono fatti per vivere tra loro (uomo donna per continuare la specie / servo padrone per le fatiche materiali …) possono essere chiamate anche associazioni politiche L’impero romano invece funzionava come una sorta di confederazione di città in cui l parte amministrativa era comune a tutte, ma erano pienamente autonome dal punto di vista delle questioni interne. Le trasformazioni urbane del tardo impero Dal iii secolo in poi incominciarono le incursioni barbariche e lo stato imperiale inizio ad indebolirsi, le città perdono quindi la loro sicurezza, perdono importanza le funzioni cvivili e si cerca di aumentarne la fortificazione. le città che erano cresciute liberamente devono a tutti i costi cingersi di mura, scegliere un perimetro ben definito, molto spesso eliminando parti dispersive della città incorporando però gli ostacoli naturali . Esempi A Roma nel 274 si realizza l’anello di mura Aureliane che racchiude un’area di 1350 ettari, compresa tra i due lati del Tevere. In Gallia invece le città fortificate racchiudono dentro di loro una piccola parte delle città aperte precedenti. Le capitali regionali dei Tetrarchi vengono scelte per la loro posizione strategica… Costantinopoli diventa il paradigma della città chiusa, designata nel 326 come nuova capitale per via delle sue eccezionali opportunità difensive. La città 1 Analisi Benevolo comprendeva 1400 ettari, l’acqua arrivava tramite vie sotterranee e anche il porto di Corno d’Oro poteva essere sbarrato ; Nasce cosí l’obbiettivo di salvare dalle incursioni barbariche i tesori che ha lasciato il mondo greco-romano. Con la divisione dell’impero dopo la morte di Teodosio ( Costantino 330 - Teodosio 414) la nuova capitale dell’impero diventa Ravenna, era molto ben difesa dalle paludi circostanti, ma poteva comunicare attraverso il porto che si trovava nella zona di classe.Il primitivo oppidum viene continuamente ingrandito nel V secolo e viene arricchito da edificio religiosi e civlii che diventeranno i modelli di architettura aulica in tutto il mondo occidentale . Si trovano fuori dalla cinta Aureliana, questi perchè spesso le chiese erano legate alla sepoltura dei santi e i cimiteri nella legge romana dovevano trovarsi fuori dalle mura. Queste quattro chiese invece realizzate intorno al 365, sempre fuori dal perimetro legale delle mura Serviane, avendo al centro il Colosseo diventano uno dei principali segni di orientamento dell’organismo urbano. Anche a Milano le Chiese diventano i capisaldi da cui procede lo sviluppo della città. In questi edifici si manifesta un distacco dalle tradizionali opere architettoniche, ciò ha una ripercussione anche a livello cittadino. Nel IV secolo è in corso il tentativo di dar forma agli spazi coperti a volta, ancorando la conformazione degli spazi a un telaio di elementi plastici normalizzati e gerarchicamente disposti permettendo di valutare l’ambiente con un solo sguardo prima ancora di percorrerlo ; la basilica di Massenzio, nel Foro Romano, è una delle realizzazioni più importanti di questo proposito. Nasce il modello istruttivo della basilica a tetto, meno durevole, dispendioso e impegnativo. La profondità degli spazi non può essere più calcolata in anticipo e dev’essere sperimentata muovendosi fra una continuità di oggetti equivalenti. La crisi della città dopo la caduta dell’impero occidentale 2 S Pietro S Paolo S Loreno S Agnese SS Marcellino S Pietro e S Sebastiano S Pietro S Paolo S Giovanni S Maria Maggiore
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