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Mirabilia, relazione, Summaries of Latin

parla del futuro, delle nuove tecnologie e del mutamento della tencologia

Typology: Summaries

2023/2024

Uploaded on 06/28/2024

vanna1965
vanna1965 🇷🇴

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Download Mirabilia, relazione and more Summaries Latin in PDF only on Docsity! Prima relazione: Tristano Gargiulo (Università di Cagliari) Alessandro ‘omerico’ nel Romanzo di Alessandro. Il docente Tristano Gargiulo ha svolto attività di ricerca a Cagliari per più di trent’anni, dando un enorme contributo, specie nell’analisi di testi di matrice poetica. Dal 2010 si è concentrato nello studio della figura di Alessandro. La sua analisi ha dato frutti notevoli. Durante la conferenza ha avuto modo di parlare dell’Alessandro omerico nel romanzo di Alessandro, contribuendo ad alimentare maggiormente la nostra conoscenza. Ha raccontato in che modo è stato e può essere rappresentato Alessandro, in linea con dei modelli che possono rifarsi sia all’Iliade che all’Odissea. Il protagonista del romanzo, secondo i dati e le fonti da lui studiate, assume un profilo di eroe epico. Per lungo tempo il romanzo e il suo autore originale, sono stati oggetto di giudizi riduttivi e altamente severi, relativamente alla composizione e alla scrittura. Si pensava che il romanzo di Alessandro nel suo complesso non fosse il prodotto di una scrittura popolare, ma di uno scrittore semi-colto, poco capace. Da altri critici e studiosi l’autore veniva definito ignorante e inerudito. Le ragioni sono certamente quelle che vedono nel romanzo di Alessandro un testo che presenta un elemento desultorio, che trascura l’esattezza e la plausibilità dei dati storici e della cronologia; sembra inoltre dare uno spazio ingiustificato alla fantasia e all’invenzione. Le vicende particolari del racconto, giunte in diverse versioni, susseguitesi a secoli di distanza, in parte uguali e in parte no, hanno sicuramente reso più indistinti i confini di un’autorità a cui attribuire progetti e intenti creativi. I rilievi, se analizzati da un punto di vista letterario, hanno meno senso rispetto a quando vengono analizzati da un punto di vista storico. Mediante studi più recenti si è iniziato a ipotizzare che l’autore sia tutt’altro che sprovvisto di cultura letteraria. L’opera presenta un prosimetro con inserzioni lunghe di versi. Il coliambo, presente nel romanzo, è un metro caro ai poeti greci e latini di epoca ellenistica-romana. Il professore si è poi concentrato sul tratto narrativo relativo alla figura di Alessandro. L’autore, nel comporre il quadro personale di Alessandro, usa dati della tradizione utili per un ritratto di tipo encomiastico. Le fonti concordano col fatto che Alessandro fosse solito paragonare le sue imprese a quelle di figure divine e ai grandi eroi dell’epica come Achille. Alla base di ciò persistevano questioni di lignaggio, poiché poteva vantare una discendenza da Eracle da parte di padre e una da Aiace da parte di madre. Achille era dunque il suo progenitore. Le testimonianze più numerose sembrano confermare la volontà di Alessandro di mostrarsi, agli occhi dei suoi contemporanei, come un nuovo Achille. Alla base di ciò vi era sicuramente anche un motivo propagandistico, in relazione alla spedizione militare che egli avrebbe compiuto in terra d’Asia. Si racconta che Alessandro tenesse l’Iliade accanto a se anche durante la notte, riponendola poi in un prezioso cofanetto. Inoltre il compianto per la morte di Efestione da parte di Alessandro, somiglia alla manifestazione di dolore di Achille per la morte di Patroclo. Le parole pronunciate da Alessandro sembrano inoltre riecheggiare quelle di Achille. Entrambi, nel romanzo, presi dall’ira, si ritirano nei loro attendamenti in un volontario isolamento. L’autore del romanzo sembra conoscere queste connessioni a cui fa cenno ma non dona loro la stessa importanza che avevano nella tradizione più diffusa. Il legame che intercorre tra Alessandro e Achille, viene ravvisato dagli studiosi in elementi generici. Gli stessi avevano inoltre osservato che l’Alessandro del romanzo mostra maggiori somiglianze con il protagonista dell’Odissea. Entrambi infatti sono dotati di intelligenza pratica che diventa astuzia. La loro ingegnosità si esercita sotto varie forme: strategia militare; capacità di far uso delle parole ai fini di persuasione o di negazione e propensione al camuffamento della propria identità come stratagemma. Entrambi hanno epiteti formulari propri che li definiscono uomini ricchi di astuzie e dalle mille risorse. L’autocontrollo è una qualità che Alessandro possiede nel romanzo; anche se questo viene meno nelle fonti storiche. Egli è in grado di reprimere gli impulsi spontanei, di aggressività e di reazione violenta, là dove la situazione lo richieda. L’ira è una costante nella vita di Alessandro; nel romanzo però egli riesce a frenarsi di fronte ad azioni che avrebbero potuto indurre in lui un accesso di ira. Il sorriso di Alessandro viene descritto nel romanzo come beffardo e carico di superiorità. Si tratta dello stesso sorriso presente anche in Odisseo. Quest’ultimo manifesta con esso un senso di controllata fiducia in se stesso. Odisseo e Alessandro sono inoltre accumunati da una caratteristica fisica: sono entrambi molto bassi. La conferenza è stata per me molto interessante. Mi ha permesso di osservare, analizzare e apprezzare Alessandro sotto una luce nuova; i suoi pregi e difetti hanno catturato la mia attenzione e ampliato gli orizzonti della mia conoscenza. Seconda relazione: Tommaso Braccini (Università di Siena) L’acqua della vita e la Bella dei Monti: mirabilia ed eziologia nelle versioni bizantine del Romanzo di Alessandro. Tommaso Braccini, docente presso l’università di Siena, è un filologo a largo raggio, con studi di filologia greca, bizantina, tardo latina, cristiana e medievale umanistica. Posa da anni uno sguardo divertito e curioso nei confronti di elementi mitici. La sua attenzione ricade oggi sulle tradizioni e le narrazioni folkloriche in senso diacronico. Si concentra su un episodio di alcune recezioni del romanzo di Alessandro: quello di Alessandro nell’acqua dell’immortalità, presente nel secondo libro del romanzo, all’interno della lettera totalmente fittizia e chiamata lettera delle meraviglie, indirizzata anche ad Aristotele. Il primo testo della prima colonna (del quinto secolo dopo cristo), si pensa sia stato elaborato a Costantinopoli ed è caratterizzato da una notevole attenzione nella salvaguardia della dignità di Alessandro, mediante la soppressione di episodi poco nobili. Il testo inoltre è fortemente cristiano. Nella penultima colonna vi è il testo della recezione gamma, posteriore all’ottavo secolo dopo cristo. In entrambe le recezioni vi è una versione ridotta dell’episodio: Alessandro e i suoi entrano nella terra dell’oscurità. Alessandro vuole mangiare; il suo cuoco prende del pesce secco, lo mette a mollo nella sorgente e il pesce riprende vita. Il cuoco comprende di aver trovato la sorgente dell’immortalità, ma decide di tacere. Alessandro, molto tempo dopo, scopre ciò che aveva scoperto il cuoco e lo punisce. Si tratta di un cenno abbastanza rapido. La storia si trova più sviluppata nella seconda colonna del manoscritto L, nella sotto-recezione lambda e nell’ultima colonna del manoscritto C. In questi manoscritti la storia è più estesa; vengono quindi forniti maggiori dettagli.
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