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Riassunto di "Il clielo sceso in terra" di Jacques Le Goff, Summaries of History

Riassunto di "Il clielo sceso in terra" di Jacques Le Goff per corso Storia medievale A (2019)

Typology: Summaries

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Download Riassunto di "Il clielo sceso in terra" di Jacques Le Goff and more Summaries History in PDF only on Docsity! Storia medievale 08.10.2019 Riassunto: Il cielo scieso in terra di Jacques Le Goff Preludi : prima del Medioevo Il Medioevo è stato un trasmettitore dell’Antichità. Tratti più significativi della civiltà preistorica ripresi nei secoli medievali:  Importanza dell’agricoltura  Sviluppo dell’allevamento  Metalli e tecniche metallurgiche (che hanno permesso all’Europa medievale di fabbricare armi, come la spada a doppio taglio, garantendo alla società medievale il successo degli armamenti e altri utensili). La geografia La prima delle eredità del passato concerne l’orizzonte geografico. L’Europa si trova all’estremità del continente euroasiatico ed è caratterizzata da una grande disparità di terreni e altimetrie, ma al contempo ci sono degli elementi unificanti:  L’ampiezza delle pianure: ha favorito la cerealicoltura che si è sviluppata nel Medioevo  L’importanza delle foreste: come fonti di legna, cacciagione, miele, etc…  Presenza del mare e la lunghezza delle coste: grazie a innovazioni tecnologiche gli europei imparano ad dominarlo (es: telaio di poppa, bussola), imparando a riconoscere e ad utilizzare il clima temperato dell’Europa. Lo sviluppo demografico del XI secolo ha portato a partire dal XIV secolo, in particolare l’Italia del nord, ad attuare provvedimenti per proteggere le foreste minacciate di disboscamento. Le eredità antiche Le quattro eredità antiche trasmesse nel Medioevo: 1. L’eredità greca: - la figura dell’eroe; - l’umanesimo-> nel XII sec. di parlerà di socratismo cristiano; - l’edificio religioso che da tempio si trasforma in chiesa; - il vino come bevanda dell’aristocrazia e liquido sacro; - insieme alla città (polis) la parola “democrazia”-> che si incarna a Medioevo concluso; - il nome di “Europa”. 2. L’eredità romana: la più ricca (Europa uscita direttamente dall’Impero roma) - lingua latina e poi successivamente lingue romanze; - arte militare-> trattato di Vegezio (teorie e pratiche militari medievali); - l’architettura-> pietra, arco e manuale di Vitruvio; - strade romane: importanti punti simbolici di riferimento; - opposizione tra urbs e rus (urbanità e rusticità/campagna)-> a cui segue urbanizzazione dell’Europa; 1 Storia medievale 08.10.2019 - diritto romano: 1° università nata nel XII secolo a Bologna (materia diritto); - termini “cesare” e “tiranno”. 3. Ideologia trifunzionale indoeuropea: diffusione da tempi antichissimi: - Roberto il Pio (1027) – 3 funzioni necessarie per il buon funzionamento della società: 1. oratores (coloro che pregano); 2. bellatores (coloro che combattono); 3. laboratoes (coloro che lavorano)-> ruolo rivalutato nell’anno Mille 4. L’eredità biblica: - arriva dai cristiani dei primi secoli - l’eredità dell’Antico Testamento: uno degli elementi più forti e ricchi della cultura medievale nel suo complesso; - Antico Testamento come proclamazione del monoteismo-> Dio entra nel pensiero e nella storia dell’Europa; - Bibbia: utilizzata nel Medioevo come un’enciclopedia, e manuale di storia, che racchiude tutto il sapere di Dio da trasmettere all’uomo - Memoria storica: doppia origine da parte del greco Erodoto ma anche della Bibbia Lo scenario della genesi medievale dell’Europa Gli strati depositati dal Medioevo, che hanno formato le fondamenta dell’Europa: 1. IV-VIII sec.: periodo delle invasioni e degli insediamenti dei barbari nell’antico impero romano-> si inizia a concepire l’Europa; 2. VIII-X sec: si deposita lo strato carolingio; Europa abortita ma che lascia un’eredità; 3. anno 1000 ca.: appare un Europa sognata e potenziale; 4. XI-XIII sec.: Europa feudale; 5. XIII sec.: si afferma l’Europa delle città, delle università e della scolastica, delle cattedrali e del gotico; 6. XIV-XV sec.: gli scossoni di questi secoli mettono a dura prova le strutture preeuropee, senza però distruggerle. Capitolo 1: Il concepimento dell’Europa IV-VIII secolo L’appararizione dell’Europa avviene nel corso della cristianizzazione dell’Impero romano:  riconoscimento della religione da parte dell’imperatore Costantino tramite l’editto di Milano del 313;  adozione da parte di Teodosio I (morto nel 395) del cristianesimo come religione ufficiale, religione di stato. Teodosio divise l’impero in due parti per i suoi figli:  Occidente (parte di cui parleremo noi)-> Onorio  Oriente -> Arcadio 2 Storia medievale 08.10.2019 La maggior parte di essi si converte all’arianesimo, eresia per i cristiani latini. La diminuzione dell’arianesimo e la conversione dei barbari ariani al cattolicesimo ortodosso evitano una frattura ulteriore a quellla che diventerà l’Europa. Gli unni avanzano fino alla Gallia, dove il loro capo Attila, viene sconfitto dal romano Ezio ai Campi Catalaunici (451), vicino a Troyes. La conversione dei franchi (497-507), voluta dal loro capo Clodoveo è molto importante. Clodoveo e i suoi successori riuniscono un vasto territorio che ingloba la Gallia. L’ostrogoto Teodorico (454-526) costituisce un effimero ma brillante regno nel Nord-Est dell’Italia con al centro Ravenna (496) e Boezio è il suo consigliere. I Visigoti cacciati dalla Gallia fondano un prestigioso regno fondato su Toledo. Ai Visigoti si attribuisce anche un’eredità più tragica: i provvedimenti emanati vs gli ebrei dai re e dai concili visigoti sono forse fonte dell’antisemitismo europeo. Il centro di gravità politica e culturale della parte occidentale dell’impero romano scivola dal Mediterraneo verso il Nord delle alpi. Gregorio Magno guarda anche verso Canterbury e Clodoveo fa di Parigi la sua capitale. Questo spostamento verso il Nord dipende da due avvenimenti che pesano molto sulla storia dell’Europa: 1. La perdita di prestigio del vescovo di Roma e la minaccia che i barbari, goti e longobardi, gravano sulla città; Bisanzio non riconosce più la superiorità del vescovo di Roma e la città diventa geograficamente e politicamente periferica; 2. La conquista musulmana: dopo la morte di Maometto nel 632 i musulmani conquistano la penisola arabica, il Vicino e Medio Oriente e l’Africa del nord (dall’Egitto al Marocco). All’inizio del IX sec. occupano Corsica, Sicilia, Sardegna e Creta. Questa riorganizzazione geografica illustra il nuovo peso che hanno le periferie nell’Europa cristiana. Il Mediterraneo si trasforma in un fronte decisivo, quello della riconquista cristiana e dei rapporti con i musulmani. L’Africa del Nord viene prima saccheggiata. Agostino muore nel 430 a Ippona, mentre la città è sotto assedio. La conquista islamica nel VII distrugge e sradica da quell’area la civiltà cristiana. Il governo dei vescovi e dei monaci L’Occidente dell’alto Medioevo è reso omogeneo dalla cristianizzazione. In questo contento il potere è nelle mani dei vescovi (in part. per quanto riguarda l’amministrazione della città) e dal VII sec. emerge il gruppo degli arcivescovi. L’Occidente cristiano si divide in diocesi. Nuove figure religiose sono i monaci che vengono da Oriente e i monaci irlandesi; quelli dell’Occidente sono dei cenobiti (vivono in comunità) in monasteri lontano dalle città. Tra il IV e l’VIII sec. i monaci hanno un ruolo fondamentale per la cristianizzazione dei contadini pagani. 5 Storia medievale 08.10.2019 Le donne iniziano ad entrare nel contesto religioso riunendosi in monasteri e distinguendosi per la peculiarità di essere vergini-> incarnano il nuovo modello di castità che distingue il cristianesimo. Nuovi eroi: i santi I santi sono eroi che inizialmente sono martiri (danno la loro vita per Dio), ma successivamente: - i più straordnari tra i cristiani sono detti “confessori”; - spetta loro un destino particolare: ricompensa nel Paradiso; - sono venerati sulla terra e oggetti di culto salvifico; - possono compiere miracoli, solitamente vicino al loro sepolcro; - appartengono spesso ai gruppi sociali superiori romano-barbarici;  Aristocrazia colta assicura la gestione del potere attraverso una nuova élite cristiana. Una nuova misura nel tempo Monachesimo:  forte impronta sui costumi europei;  organizzazione del tempo;  origine della sensibilità dei cristiani per un regime dietetico-> lotta contro la gola;  nuovo ritmo di vita: combinazione e alternanza tra lavoro e tempo libero, tra preghiera e otium Influenza del cristianesimo importante per la misurazione del tempo:  novità di grande importanza;  ritmo settimanale: 6 giorni di attività + 1 di riposo; -> modo più efficace per regolare l’alternanza tra lavoro e riposo  monaco Dionigi il Piccolo nel 532 fissa l’origine della storia con la nascita di Cristo;  complessi calcoli per stabilire la data della Pasqua: il computo  Calendario cristiano: calendario solare-> 25 dicembre, festa di Natale, nascita di Cristo (fissata nel IV sec.); Pasqua festa mobile; giorni dell’anno prendono nome dei santi. Riorganizzazione della misura del tempo in Occidente nel VII sec:  introduzione delle campane e costruzione di campanili;  ore della giornata però incerte e affidate al giudizio dei monaci. -> Misurazione e diffusione sonora costituiscono una novità fondamentale! Il riordinamento dello spazio Il riordinamento dello spazio coinvolge tutta l’Europa occidentale:  divisioni in diocesi ;  costruzione di reti per collegare punti e regioni tra loro;  culto delle reliquie promuove lo sviluppo dei posti dove vengono conservate le più celebri -> Martino a Tours; apostoli Pietro e Paolo a Roma. Questo culto genera: - pellegrinaggi e collega popolazioni dell’estremo Occidente tra loro - gli spostamenti conseguenti fissano una rete di percorsi e tappe 6 Storia medievale 08.10.2019  si stabiliscono rapporti tra gli ordini monastici -> Funzione delle reti cresce d’importanza nei secoli successivi. Due poli in antitesi: Bisanzio e l’islam. La scelta delle immagini Ci sono due avvenimenti negativi che hanno un ruolo fondamentale nella genesi dell’Europa tra il VII e il XIV sec.: 1. Bisanzio; 2. islam 1. Bisanzio:  pretese bizantine di dominare tutta la cristianità;  rifiuto di riconoscere la superiorità del vescovo di Roma;  differenza della lingua liturgica (greco vs latino);  divergenze teologiche -> Divaricazione fra cristiani latini e cristiani bizantini.  Questioni delle immagini: - Iconoclastia (730-787): rifiuto delle immagini del mondo bizantino; - Via di mezzo tra iconoclastia e iconodulia (787): Carlo Magno dopo il conflitto di Nicea; la cristianità latina venera le immagini come omaggio a Dio senza farne oggetto di culto -> Volto delle persone divine è umano (tranne quello dello Spirito Santo)-> nascita dell’arte cristiana 2. islam (dal VII sec.):  islam e cristianità latina estendono i loro domini dalle due parti di un fronte;  islam conquista la penisola iberica tra il 711 e il 719 (solo le Asturie rimangono sotto dominio cristiano);  Battaglia di Poitiers (732): avanzata dell’islam viene bloccata-> questa battaglia rappresenta un avvenimento europeo La ruralizzazione dell’Europa Dopo la caduta dell’impero Romano:  si lasciano andar distrutte, strade, officine etc.;  regresso tecnico che colpisce soprattuto la pietra che cede il posto al legno come materiale di costruzione;  crisi demografica;  al posto della città urbs si impone la villa, grande proprietà che diventa cellula economica e sociale fondamentale;  l’unità di popolamento e sfruttamento è il manso, sufficiente per sostenere una sola famiglia  la moneta arretra e lascia spazio alla diffusione del baratto, facendo quasi scomparire il commercio a lungo raggio (tranne sale);  resistono soltanto alcuni centri urbani, residenze di viscovi e dei più importanti capi barbari. 7 Storia medievale 08.10.2019  Unificazione monastica: modella l’Europa medievale ai suoi inizi grazie al numero, al prestigio e all’attività dei monaci. -> Ludovico il Pio (figlio e successore di Carlo) impose obbligatoriamente la Regola benedettina nel concilio di Aquisgrana nell’816.  L’universo monastico ha una funzione sociale e culturale fondamentale in tutta la cristianità dal IX al XII sec. Un’Europa di guerrieri Sotto la guida del clero secolare e l’azione dei monaci vengono unificate, nel IX sec., un’Europa dei guerrieri e un’Europa dei contadini. Sul modello dei franchi, tutti i sudditi di Carlomagno che dipendono direttamente dal sovrano, sono dei guerrieri e sono obbligati al servizio con le armi. Nei 46 anni di regno di Carlomagno solo due anni, il 790 e l’807, sono esenti da campagne militari. Quando la campagna è vittoriosa (succede spesso con Carlo) frutta un bottino più o meno ricco. -> L’impero carolingio vive in parte sulla conquista e sul bottino (come gli imperi di Alessandro e Maometto). I soldati raggiungo ca. 50'000 unità, di cui 23'000 a cavallo. I capi dell’esercito sono principalmente proprietari terrieri-> La terra costituisce un altro elemento basilare della richezza e del potere dei futuri europei. Ca. 90% della popolazione laica vive e lavora sulle terre di questi proprietari potenti. …e di contadini L’Europa è un mondo a forte maggioranza contadina. I contadini hanno statuti diversi e esistono ancora gli schiavi. Nuovi vincoli tra il signore, i contadini e le terre demianali: al posto degli schiavi compaiono servi e terre servili, di cui il contadino non può disporre per scambiarle o venderle. Le grandi proprietà vengono generalmente divise in 2 parti: 1. Corte o riserva: sfruttata direttamente dal signore per mezzo dei servizi prestati; sfruttata più volte a settimana dai suoi contadini sotto forma di corvées; 2. L’altra parte è coltivata dai contadini per loro stessi, per mantenere la famiglia e per produrre un sovrappiù da vendere per procurarsi altri beni. Evoluzione significante che caratterizza il Medioevo: i contadini strappano al signore le terre libere, diventando un gruppo sociale libero che si disfa anche delle corvées, obbligando i signori ad 10 Storia medievale 08.10.2019 accettare una riduzione della loro proprietà, oppure a mettere in atto una politica di nuova schiavitù. -> La seconda soluzione viene realizzata soprattutto in Europa orientale. Carlomagno si interessa molto alla società rurale-> Capitolare De villis (800 ca.) contiene una regolamentazione completa della vita agricola.  Paesaggio rurale del Medioevo rimane a lungo inalterato. La civiltà carolingia, uno strato europeo Importanza della cultura che emerge grazie a Carlo Magno, il quale considera che il sapere e l’istruzioni siano manifestazioni e strumenti di potere. Per attuare questa formazione si munisce dei chierici più istruiti, anche provenienti da paesi esterni all’Impero, per istruire soprattutto i figli dei potenti laici, suoi collaboratori nella gestione dell’Impero -> Le scuole fondate da Carlo Magno erano destinate ai figli degli aristocratici. Gli “intellettuali del Palazzo” di Carlo Magno:  Il longobardo Paolo Diacono (Paolo di Warnefrido)  L’italiano Paolino di Aquileia  Lo spagnolo Teodolfo, diventato vescovo di d’Orléans e abate di Fleury-sur-Loire  L’anglosassone Alcuino (739-894): principale consigliere di Carlo Magno, diventato abate di Saint-Martin di Tours. Il mondo del sapere è a quell’epoca cosa maschile, però la sorella di Carlo, Gisella, sviluppa nel suo monastero una vita culturale e un’intensa attività di trascrizione di manoscritti. Dhuoda, aristocratica d’Aquitania: scrive per il figlio Bernardo un manuale educativo. La rinascita Carolingia ebbe un aspetto culturale, più limitato di quello che si pensa, e ludico, grazie all’accademia palatina, come gioco letterario in cui ognuno è soprannominato con un soprannome che evoca l’Antichità. Questo programma corrisponde alle idee di Alcuino: fare della corte di Carlo “un’Atene più bella dell’antica, perché nobilitata dall’insegnamento di Cristo”. Dopo Carlo Magno, un secondo gruppo di intellettuali continua lo sviluppo della “rinascita” sotto Ludovico il Pio e Carlo Il Calvo. Insieme al Palazzo ne furono protagoniste le abbazie. Eginardo diventa il grande Rabano Mauro, nell’abbazia di Fulda (Germania). -> L’attività intellettuale carolingia ha costituito una delle basi della cultura europea. Nel De litteris colendis di Carlo Magno egli sottolinea l’importanza del sapere per la gestione e il prestigio dello Stato. Riforma di Carlo e consiglieri e avvenimenti storici legati al secolo in corso: 1. Riforma della scrittura : minuscola carolina -> nuova scrittura chiara, regolare, elegante e facile da leggere e scrivere. È detto che sia la prima scrittura europea. Alcuino inserisce un nuovo elemento di chiarezza: la punteggiatura. Carlo fa emendare (corregere) le Sacre 11 Storia medievale 08.10.2019 Scritture -> preoccupazione importante che concilia il rispetto del testo sacro originale e la legittimità degli emendamenti fatti grazie ai progressi delle conoscenze e dell’istruzione. 2. Importanza e ricchezza delle illustrazioni, le minature . Nello stesso periodo nasce una moda che si sviluppa rimanendo fino ai giorni nostri. Alla fine del VI sec. l’Apocalisse di Giovanni non è più presa in considerazione dal clero e dai fedeli; un’opera la rilancia alla fine del VIII sec. con un impatto straordinario. Si tratta del commentario scritto dal monaco beato nel 780 ca., le cui copie si moltiplicano nel IX e X sec., tramite illustrazioni e minature. 3. IX sec. fondamentale per la successiva storia dell’architettura religiosa in Occidente: due innovazioni costituiscono un elemento di unione per l’architettura europea: la prima è l’introduzione del transetto (croce nella struttura lineare dell’antica basilica romana; la seconda è il basamento occidentale che con le sue torri anticipa i portali delle chiese romaniche gotiche (nell’abbazia di Saint-Riquier) -> Monumenti modello: monastero di Saint-Denis, Fulda, Palazzo imperiale e Chiesa di Aquisgrana. Francia, Germania, Italia: un cuore dell’Europa? Molti testi indicano l’unità dell’Impero sotto il nome d’Europa. Il Carmen de Carolo Magno vede Carlo Magno come il capo e il padre dell’Europa. Quando Carlo nel 814 muore, lascia tutto l’Impero a Ludovico il Pio. Ludovico decide di dividere l’Impero tra i suoi 3 figli. Dopo la sua morte questa divisione viene confermata dai fratelli Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico con il Giuramento di Strasburgo (842) e poi dal Trattato di Verdun (843) sottoscritto dagli stessi insieme al fratello Lotario. Sussiste una riorganizzazione dello spazio d’Occidente in due regioni: 1. Francie occidentale -> abitata da popoli che diventeranno i francesi 2. Francie orientale -> abitata da popoli che diventeranno i tedeschi A queste due regioni si estende una terza fascia da nord a sud, che comprende Aquisgrana, Roma, la Lotaringia e l’Italia -> Lotaringia si dimostra un’entità artificiale e difficile da mantenere. Realtà territoriale e politica vede quindi l’affermarsi di 3 regioni chiamate prestantiores Europae species, le 3 parti dominanti d’europa: 1. Italia 2. Gallia 3. Germania Queste realtà territoriali, che non hanno frontiere precise né strutture istituzionali ben definite, sono il primo abbozzo di 3 nazioni dell’Europa contemporanea e moderna: 1. Italia 2. Francia 3. Germania Questo fatto fa riflettere sulla lenta apparizione dell’Europa sul teatro della storia. 12 Storia medievale 08.10.2019 L’amor cortese può nascere e svilupparsi solo al di fuori del matrimonio -> Grande esempio ne sono Tristano ed Isotta, di cui molti hanno narrato le vicende amorose. Forma d’amore come ideale, con influenze sulla pratica reale dell’amore e sull’espressione dei sentimenti, che però non penetra nella pratica. Amore aristocratico, che non si diffuse tra le masse. Sembra che ci sia un tentativo di migliorare il ruolo della donna, ma secondo George Duby sono gli uomini a dominare in questo gioco, offrendo alle nobildonne soltanto un omaggio illusorio. Andrea Cappellano, Tractatus de Amore (1184): manuale, trattato sull’amore. La fin’amor rappresenta uno degli sforzi per civilizzare i costumi Danielle Régnier-Bohler: fin’amor come “erotica del controllo del desiderio”. Guglielmo IX d’Aquitania: volgarità e oscenità dell’amore. Denis de Rouge: amore cortese come « amore moderno ». Abelardo ed Eloisa: intellettuali e amori moderni La coppia Abelardo ed Eloisa rappresenta una variante originale dell’amore cortese. Abelardo, filosofo e maestro scolastico, intrattiene una storia d’amore con Eloisa, sua giovanissima allieva, da cui nasce un figlio. Viene castrato per vendetta dalla famiglia di Eloisa; essi vengono rinchiusi entrambi in un monastero: lui a Saint-Denis e a Saint-Gildas di Rhuys in Bretagna e lei nella Champagne, nell’abbazia Spirito Santo Paraclito. L’amore però dura tutta la vita ed è testimoniato da uno straordinario scambio di lettere. Il problema dell’amore cortese si incrocia con il problema del XII secolo, quello della nascita degli intellettuali moderni. Questa vicenda amorosa ed esistenziale che nasce nel Medioevo ha molta fortuna nell’Europa moderna. Il bacio sulla bocca I legami affettivi e i gesti che si manifestano negli ambiti dell’amore cortese e del vassallaggio sono alla base di un nuovo sentimento e di nuovi comportamenti che hanno una straordinaria longevità in Europa. La forza dei nuovi legami personali esprimono la nozione di feleltà. Questo è un cambiamento molto profondo rispetto al tipo di legami caratteristici delle società antiche: la relazione principale tra gli uomini dell’Antichità lega un a un padrone, potente o sovrano dei subordinati che lo 15 Storia medievale 08.10.2019 servono in det. circostanze -> Il clientelismo: sopravvive soltanto nella mafia e nella criminalità, lasciando però spazio alla fedeltà. La fedeltà consente nell’Europa moderna la coesistenza tra gerarchia e individualismo. Bacio sulla bocca scambiato inizialmente e a lungo tra uomini come bacio di pace, bacio d’omaggio -> significato che ha particolare successo in Europa. Gli ordini militari: l’atteggiamento militante Nell’Europa feudale tra XI e XII sec. appare, legata alle crociate, una novità nell’ordine monastico: gli ordini militari. I più importanti sono: l’ordine del Tempio, l’ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, l’ordine tedesco di Santa Maria dei Teutoni, l’ordine inglese di San Tommaso d’Acri e numerosi nella penisola iberica (Spagna e Portogallo). Questi ordini vengono costituiti per lottare con la spada, la preghiera e la coversione, contro infedeli e pagani; rappresentano un’eccezione alla regola secondo cui il clero non deve versare sangue. San Bernardo, cistercense: loda i cavalieri della nova militia, impegnati nella crociata. La religione, anche se non ha carattere militare, diventa in senso generale militante -> Si manifesta quindi la nozione dell’atteggiamento militante. La riforma gregoriana: separazione tra chierici e laici La riforma gregoriana prende nome da Gregorio VII, papa dal 1073 al 1085. La riforma gregoriana diventa, da mezzo per sottrarre la Chiesa al dominio e all’influenza dei laici e dell’imperatore germanico, una separazione tra chierici e laici, tra Dio e Cesare, tra il papa e l’imperatore. Il cristianesimo latino, soprattuto con questa riforma, definisce una certa indipendenza e responsabilità specifiche del laicato. Questa riorganizzazione si compie all’interno di un certo quadro religioso: laicato da parte della Chiesa, ma con compiti specifici, fatto che rende più semplice la comparsa del laicato alla fine del XIX sec. Uno dei principali protagonisti della riforma, Umberto di Silva Candida, sancisce che i laici si devono dedicare ai loro compiti, le questioni secolari, come i chierici si devono dedicare alle questioni della Chiesa. 16 Storia medievale 08.10.2019 In base a questo principo generale di separazione tra cherici e laici la riforma gregoriana definisce e impone nuove forme di inquadramento della società grazie ad alcuni elementi essenziali: parrocchia, battesimo, cellula familiare, matrimonio etc. Jean-Claude Schmitt sottolinea che in questo periodo anche i morti tornano a manifestarsi per esporre la tesi gregoriane-> Dimostrazione della forza e della profondità di questo movimento, che ha uno degli impatti più grandi nella cristianità europea. Prestigio e debolezza dell’imperatore Una delle figure che potrebbe limitare la crescita e il potere delle monarchie feudali è quella dell’imperatore, che però non è abbastanza forte a queste giovani e potenti monarchie. I nuovi re rendono omaggio all’imperatore, ma mantenendo comunque la propria indipendenza anche nei confronti dell’impero. Filippo Augusto in Francia dichiara all’inizio del XIII sec. che il re di Francia non riconosce superiori all’interno del suo regno, così come Filippo il Bello dice che il re è imperatore nel suo regno. La situazione d’indipendenza tra monarchia è impero è analoga anche a quella della cristinità a partire dal XII sec. Il re medievale Le caratteristiche del re medievale sono importanti perché vengono trasferite in governi repubblicani e democratici, sussistendo come funzione o come immagine. Il re feudale è l’immagine di Dio (Rex imago Dei). Questo concetto sparisce a partire dal XIX sec., ma i governanti europei moderni conservano privilegi ereditati dal carattere del sacro re. Nel Medioevo i re concentrano nella loro persona tre funzioni indoeuropee che definiscono il funzionamento globale di una società attraverso tre categorie di persone, sono quindi trifunzionali: 1. Funzione religiosa: il re esercita la funzione essenziale del prete, la giustizia; 2. Funzione militare: il re è nobile e guerriero; 3. Funzione “economica”: il re è responsabile dell’economia e quindi a tutte le questioni legate alla prosperità del suo regno Il re medievale deve sapersi imporre anche nel campo del sapere -> Guglielmo di Malmesbury, 1159: “Un re illetterato è un asino incoronato”. Il re feudale riceve in eredità dal diritto romano 2 poteri + 1 aggiunta dal cristianesimo: 1. Auctoritas 2. Postestas 3. Dignitas -> caratteristica di funzioni ecclesiastiche o eminenti 17 Storia medievale 08.10.2019 L’Europa, guardando il caso di quest’area della cristianità medievale, non è determinata una volta per tutte dalla geografia e dalla storia. La rinascita europea del XII secolo L’IX e XII sec. rappresentano un periodo essenziale di trasformazione dell’Europa cristiana, come nascita o sviluppo decisivo di una cultura e di mentalità nuove. La femminizzazione e la dolorizzazione del cristianesimo si realizza grazie allo straordinario culto della Vergine Maria e attraverso la trasformazione da Cristo vincitore a Cristo sofferente, un Cristo della passione e del crocifisso. Si viene a formare un nuovo umanesimo cristiano, di carattere positivo, che costituisce uno strato nella lunga elaborazione dell’umanesimo europeo e occidentale. In esso si afferma l’uomo a immagine di Dio. L’XI e il XII sec. ridefiniscono due nozioni fondamentali che costituiscono il quadro del pensiero europeo occidental: l’idea di natura e l’idea di religione. Robert I. Moore vede in questo periodo la “prima rivoluzione europea” che si manifesta in positivo tramite una crescita dell’economia, della società e del sapere, anche attraverso la restaurazione di quell’Europa della persecuzione dell’esclusione. Sviluppo del culto mariano Il cristianesimo medievale è rivoluzionato dallo sviluppo (XI-XIII sec.) del culto della Vergine Maria come “madre di Dio”, che si sviluppa molto presto nel cristianesimo greco ortodosso. Solo a partire dal XI sec. questo culto comincia ad occupare posto centrale nelle credenze e nelle pratiche religiose dell’Occidente cristiano ed è al centro della riforma della Chiesa tra metà dell’XI e la metà dell’XII sec. La Vergine diventa l’avvocato degli uomini presso il suo figlio divino, che opera miracoli di ogni genere. Ella occupa un posto importantissimo per la salvezza degli uomini, per cui le vengono attribuite virtù protettive audaci o addirittura scandalose (es: protegge criminali). Lei prega per loro e Cristo è sensibile alle preghiere di sua madre. La Vergine assume uno statuto superiore straordinario: una specie di quarta persona della Trinità. È la protagonista di 3 feste importanti del cristianesimo: 1. Purificazione (2 febbraio) -> rappresenta la tendenza di uomini e donne del Medioevo a promuovere Maria ad uno statuto equivalente a quello del figlio; 2. Annunciazione (25 marzo): dialogo tra Maria e l’arcangelo Gabriele l’incarnazione del figlio di Dio -> trampolino per l’imporsi della prospettiva, rappresentata la 1° volta da Ambrogio Lorenzetti nella sua Annunciazione di Siena; 3. Assunzione (15 agosto): è un’eco dell’Ascensione di Cristo; Maria quando muore è elevata non solo in paradiso ma più in alto ancora dove c’è il trono di Dio e dove viene incoronata dal figlio. 20 Storia medievale 08.10.2019 I testi di pietà dedicati a Maria conoscono uno sviluppo enorme dal XII sec  Ave Maria: preghiera dedicata alla Vergine da questo secolo e promossa a uno statuto paragonabile a quello del Padre nostro -> Dal 1215 questo culto mariano entra nella devozione di base dei cristiani. Altre due opere eccezionali a lei dedicate:  La raccolta di miracoli, opera di Gautier de Coincy (1177-1236);  La raccolta illustrata con miniature offerta alla Vergine dal re di Castiglia Alfonso X il Saggio (1221-1284): le Cantigas de Santa Marìa La vergine romana è soprattuto una madre con il suo divino bambino sulle ginocchia; poi diventa occasione per un omaggio alla bellezza femminile -> Opera un ruolo importante nalla dolorizzazione del cristianesimo. Nonostante il freno imposto dalla Riforma al culto mariano, la Vergine rimana per secoli la madre e l’avvocato dell’umanità in tutta Europa. La devozione mariana invade soprattuto la pietà femminile e privata. La Vergine diventa protagonista venerata del più grande evento della storia: l’Incarnazione. La maggior parte delle cattedrali della cristianità vengono dedicate a Nostra Signora -> Per questo motivo la cattedrale di Parigi cambia nome da Santo Stefano a Notre-Dame. Culto mariano pone un problema allo storico: è difficile capire se il culto mariano abbia davvero portato beneficio alla condizione della donna-> molti storici non sono concordi con questo dato. Le Goff sostiene che comunque la Vergine, opposta alla donna peccatrice che è Eva, sia diventata immagine della donna riabilitata e salvatrice. Bisogna vedere nella Vergine la grande ausiliatrice del destino terreno della donna. Ruolo della Vergine trae beneficio anche dall’amore cortese: Nostra Signora come “dama” del cavaliere e “dama” degli uomini. Dolorizzazione della devozione di Cristo Alla femminilizzazione della pietà legata allo sviluppo del culto mariano si associa quella della dolorizzazione della pietà, dove il Cristo vincitore lascia spazio a quello sofferente. Ciò che ha contribuito a questa “smilitarizzazione” del personaggio di Cristo è il fatto che, non essendo più la vittoria militare il segno degli eletti, l’immagine del Cristo è rimasta senza questo aspetto trionfante. D’altra parte è Dio padre che assume l’immagine della maestà che si impone parallelamente all’evoluzione dei poteri dei re terreni. La Chiesa, sotto influenza degli ordini mendicanti, dal XIII sec. lancia tramite opere di misericordia uno sguardo fraterno sugli umili, i malati e i poveri -> “Seguire nudi il Cristo nudo” = parola del risveglio evangelico. 21 Storia medievale 08.10.2019 La croce è stata sin dall’inizio del cristianesimo il segno distintivo dei cristiani, ma a partire dal XI sec. si diffonde l’immagine del crocifisso. L’iconografia diffonde le nuove immagini del Cristo sofferente insieme agli strumenti della passione. Il fatto di mostrare insieme alla crocifissione anche la deposizione del crocifisso apre la porta alla meditazione sul cadavere che dal XIV sec. dà luogo a una sensibilità macabra. -> Europa del cadavere e del teschio si diffonde in tutta la cristianità. L’uomo a immagine di Dio. L’umanesimo cristiano Nel XII sec. e periodo successivo il cristianesimo afferma con forza maggiore una nuova immagine dell’uomo in rapporto a Dio. L’uomo del Medioevo è annullato davanti a Dio (come Giobbe proposto da Gregorio Magno); nuove letture della Bibbia portano a riflettere sulla genesi: l’obiettivo della propria salvezza è rappresentato dallo sforzo dell’uomo per incarnare questa somiglianza con Dio -> Da ora in poi l’unanesimo cristiano si fonda su questa somiglianza tra uomo e Dio. Questo concetto è richiamato a due elementi anche dai Padri della Chiesa e dallo stesso Agostino: la Natura e la Religione. Nell’alto Medioevo domina una concezione simbolica della natura. Sant’Agostino prova ad assorbirla nel soprannaturale e nel XII sec. i giuristi, come Graziano, assimilano la natura a Dio. La distinzione tra naturale e soprannaturale, la definizione della natura come mondo fisico e specifico, si sviluppa nel XII secolo, dove l’idea di natura coinvolge l’insieme del pensiero umano e dei comportamenti degli uomini. Con la natura nel XII sec. è promossa la ragione, elemento caratteristico della condizione umana. Sant’Anselmo lancia l’appello a una ragione meglio definita -> Egli propone ai cristiani la “fides quaerens intellectum” (fede alla ricerca della comprensione razionale). Nel XII sec. il teologo Ugo da San Vittore divide la ragione in:  Ragione superiore: volta alle realtà trascendenti;  Ragione inferiore: volta al mondo materiale e terreno. Padre Chenu mostra con chiarezza come la teologia si evolvi nel XII sec. seguendo l’evoluzione generale dei metodi dell’analisi testuale (grammatica, logica, dialettica) -> Il cristianesimo è sulla via della scolastica. L’umanesimo del XII sec. si fonda anche sullo sviluppo dell’interiorità -> Socratismo cristiano: “conosci te stesso come cristiano”, concetto che si fonda sulla nuova concezione del peccato, su una morale dell’intenzione, e porta all’introspezione, istituita dal IV concilio laterano nel 1215. Questo umanesimo si trova in forme diverse presso i grandi spiriti del XII sec: Abelardo, San Bernardo, Guglielmo di Conches, Giovanni di Salisbury etc. 22 Storia medievale 08.10.2019 In particolare a Genova, Milano, Firenze, Venezia e Roma si manifesta una lotta incessante tra clan, tra grandi famiglie -> Sfociano nella trasformazione dei territori circostanti in possedimenti dei signori  Primo accenno dello sviluppo delle città-Stato. In Italia, nobili risiedono in città, mentre nel resto d’Europa abitano nei loro castelli in campagna. Città e feudalità: La città medievale è considerata spesso un principio di distruzione della feudalità. Rodney Hilton ha dimostrato per Francia e Inghilterra che le città medievali si accordano con le strutture feudali generali e ne fanno parte. È importante riconoscere il lascito del Medioevo all’Europa: un’economia e una società feudale su rapporti tra città e campagna, dove è fondamentale lo sfruttamento delle campagne da parte delle città. Le città si sviluppano grazie all’immigrazione di contadini. Lo sviluppo dell’attività artigianale ed economica delle città è alimentato dalle eccedenze agricole. Governo delle città evolve da situazione di tipo signorile a nuove forme di governo che si integrano nelle strutture feudali. Il successo della scuola e dell’università Il XIII sec. europeo rappresenta il secolo dell’Europa scolastica ed universitaria. Scuole vengono favorite dai borghesi e si moltiplicano dal XII secolo. La creazione più grande è quella delle “scuole superiori”, chiamate università (studium generale). Queste scuole si costituiscono in corporazione e prendono appunto la denominazione di università (= corporazione). Le corporazioni universitarie del Medioevo si strutturano seguendo due modelli: 1. Nel modello parigino maestri e studenti formano una sola e unica comunità; 2. Nel modello bolognese solo gli studenti formano giuridicamente l’universitas Solo il primo modello arriva fino ai giorni nostri -> analogia tra mercante e maestro universitario, accusato nel XII sec. di vendere un bene che appartiene solo a Dio: la scienza. Nasce un’Europa del lavoro intellettuale di fianco a quella del lavoro commerciale. I maestri universitari vengono chiamati da Legoff “gli intellettuali del Medioevo”. Essi sfuggono sempre di più ai poteri temporali di monarchie e città, accettando però gli interventi ponitifici, essendo le università istituzione della Chiesa. Caso di censura eclatante è la condanna nel 1270 e poi nel 1277 da parte del vescovo di Parigi Etienne Tempier di proposizioni dell’insegnamento di alcuni maestri di Parigi, tra cui Tommaso d’Aquino. 25 Storia medievale 08.10.2019 Aristotele è grande modello delle università del XIII sec. e soprattuto di quella parigina. Le sue opere logiche sono già da tempo tradotte in latino, mentre solo nel XIII sec. viene tradotta in latino la sua metafisica, l’elica e la politica. Si può parlare di un aristotelismo latino medievale che nel 1260-1270 ca. penetra in quasi tutto l’insegnamento universitario. Tommaso d’Aquino è grande promotore di Aristotele, considerato poi ostacolo poi della scienza sperimentale e della libera discussione. Bologna è principalmente università del diritto; Parigi della teologia, Montpellier di medicina. Divisione tra: 1. Facoltà in cui vengono insegnate le arti del trivium (grammatica, retorica e dialettica); 2. Facoltà in cui vengono insegnate le arti del quadrivium (aritmetica, geometria, astronomia e musica) Caso particolare dell’università di Tolosa: imposta dal papato nel corso della lotta contro il catarismo e istituita dopo il trattato di Parigi che nel 1229 pone fine alla crociata contro gli albigesi. I più celebri maestri parigini:  Alberto Magno;  Tommaso d’Aquino;  Bonaventura Il successo delle università nel Medioevo è dovuto al diritto di conferire diplomi validi in tutta la cristianità, come una delle basi della futura Europa. Tutti possono accedere alle università, anche i contadini. Vengono istituiti anche dei collegi per aiutare gli studenti più bisognosi. Le università e i collegi formano dal XIII sec. una élite che conquista i principali posti di potere nella Chiesa e presso le autorità laiche. La civiltà del libro Il XIII secolo assicura una crescita decisiva al libro. La diffusione di libro come codex (più piccolo e trasportabile) viene frenata da due fattori: 1. Di ordine sociale e intellettuale; 2. Libro codex manoscritto fatto di pergamena (pelle cara) Domanda dei libri aumenta con la crescita delle scuole urbane e delle università. Grazie a Ugo di San Vittore nel XIII sec. vengono definite le novità materiali e tecniche che definiscono il nuovo volto del libro e il nuovo modo di utilizzarlo. L’abbandono della lettura ad alta voce è una vera rivoluzione -> Nasce un’Europa dell’individuo che legge. L’introduzione della carta si impone a partire dal XV sec. ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello della pergamena. Nel XIII sec novità: tecnica della pecia. 26 Storia medievale 08.10.2019 Due secoli prima della stampa c’è l’Europa dei copisti. Bisosgna aspettare il XV sec. per assistere allo sviluppo di un’Europa del libro. Tra XII e XIII sec. si può parlare di una laicizzazione della cristianità attraverso l’evoluzione del libro; libro è con la scuola uno degli strumenti di promozione femminile. Il libro destinato all’università e l’aumento dei libri voti a fini pratici determina la diminuzione di libri come oggetti d’arte. La produzione di enciclopedie L’enciclopedia è un tipo di libro che ha molto successo tra XII e XIII secolo e che raccoglie tutte le conoscenze relative alla natura e alla società. Insieme alla filosofia riuniscono le conoscenze laicizzate che costituiscono la filosofia. Ugo di San Vittore: punto di partenza della produzione enciclopedica. Una delle enciclopedie più diffuse del XIII sec. è quella di Bortolomeo Anglico, che fonde Isidoro di Siviglia e Aristotele (1230-40 ca.). Gli enciclopedisti sono in gran parte membri dell’ordine dei mendicanti. I più famosi enciclopedisti: Bartolomeo, Tommaso e Vincenzo di Beauvis. Lullo afferma che fede e ragione sono indissolubilmente legate. La scolastica “Scolastica” del XIII sec.: produzione intellettuale legata alla scuola e alle università. Nasce dallo sviluppo della dialettica = arte d’argomentare con domande e risposte in un contesto dialogico. Anselmo di Canterburry (1033-1109 ca.): padre della scolastica per cui la dialettica è metodo fondamentale della riflessione di idee -> Fine della dialettica è l’intelligenza della fede. La scolastica può essere considerata la costruzione e la giustificazione della concordia tra Dio e l’uomo; Anselmo fornisce alla scolastica un fondamento: prove dell’esistenza di Dio con un procedimento razionale. Sperimentazione come nuovo metodo di riflessione e insegnamento del metodo scolastico delle università -> quaestio, disputatio, determinatio. Nel XII secolo i principali tipi di pubblicazione accademica sono i Florilegi: sorta di commento di un maestro contemporaneo a un testo. Stadio intermedio sono le sentenze: elaborazione di testi fondamentali per una discussione accademica (Pietro Lombardo più importante redattore di sentenze, vescovo di Parigi). Glossa (sec. XI-XII): interpretazione di parole oscure attraverso altre più comprensibili. 27 Storia medievale 08.10.2019 Il XIII sec. sostituisce alla poesia la prosa come scrittura letteraria più importante. Inoltre inizia lo sviluppo di una letteratura storica. I generi letterali collocati oggi trai i generi storici sono rappresentati nell’Europa medievale da una parte dalle cronache universali inaugurate nel IV sec. da Eusebio di Cesarea. Un altro genere è la biografia (sotto forma di Vite di santi o agiografia); genere che culmina nel XIII sec. con una summa agiografica: La leggenda aurea di Jacopo Varazze, arcivescovo di Genova. Dopo le cronache universali si affermano quelle reali, opere al servizio delle monarchie che stanno per diventare Stati. Il passato diventa una delle basi del potere politico. -> Nasce così un’Europa politica della memoria e della storia. In Inghilterra alcune opere di successo impongono una visione storica con cui si istituisce una continuità tra re celtici, anglosassoni e normanni. Anche in Francia si sviluppa dall’alto Medioevo il mito delle origini troiane dei franchi -> C’è il desiderio europeo di riallacciarsi ai greci dell’Antichità. Il successo degli ordini mendicanti: Il XIII è il secolo di un nuovo tipo di religiosi: i mendicanti, tra cui i principali sono i Predicatori (i domenicani) e i Minori (i francescani). Questi ordini sono costituiti da monaci che vivono in comunità nelle città e che si preoccupano di adeguare laici e clero al nuovo sviluppo della cristianità europea. Grandi problemi della Chiesa: l’incompiutezza della riforma gregoriana, la diffusione delle eresie, l’accelerazione della circolazione del denaro etc. La risposta è la creazione dell’ordine dei mendicanti caratterizzati dalla pratica dell’umiltà e della povertà. Quello fondato da Francesco d’Assisi è appunto l’ordine dei Minori. Il successo di questi ordini determina il loro moltiplicarsi all’inizio del XIII sec.. Il concilio di Lione (1274) ne accetta solo quattro: i Predicatori o domenicani, i Minori o francescani, gli Eremiti di sant’Agostino e i Carmelitani; il papato vi aggiunge all’inizio del XIV sec. i Serviti di Maria (collocati dalla storia al di fuori dagli ordini mendicanti). Domenico nasce nel 1170 a Caleruega (Castiglia); riunisce attorno a sé una fraternità di chierici che ha così tanto successo da essere riconosciuto da papa Innocenzo III nel 1215 nel IV concilio lateranense. Lo stesso concilio vieta la creazione di nuovi ordini. Questo gruppo che segue la regola di sant’Agostino viene autorizzato poi da una bolla pontificia nel 1217 a fondare l’ordine chiamato “ordine dei Predicatori”. Domenico viene canonizzato (= fatto santo) nel 1234, dopo la sua morte. Francesco d’Assisi è il figlio di un ricco mercante che nel 1206 ca. decide di rinunciare a tutte le sue ricchezze, spogliandosi degli avere in piazza ed esortando i suoi concittadini alla povertà al servizio di Cristo. Dopo un difficile confronto con papa Innocenzo III, ottiene il riconoscimento della sua 30 Storia medievale 08.10.2019 fraternità, come ordine nuovo a cui da la propria regola, che poi riscrive a causa delle pressioni del papa Onorio III, che la approva nel 1233. L’aspetto fondamentale di questi nuovi ordini è il radicamento nei centri urbani e il fatto che le città siano i centri essenziali della loro predicazione. Francescani e domenicani si mantengono in modo diverso dai monaci: vivono di elemosine. Essi pongono Cristo e il vangelo al centro della propria devozione ma anche di quella dei laici -> Con loro nasce un’Europa della parola, del sermone, che diventa l’Europa dell’arringa, della tribuna e del discorso militante. Questi ordini vengono presto distolti dal papato dall’originaria attività pastorale verso nuove missioni. Vengono indirizzati verso l’Inquisizione, a rischio di snaturarne la vocazione. La loro reputazione nel corso del XIII sec. è molto contrastata: da una parte sono ammirati (movimento dell’Alleluia) e seguiti, dall’altra sono attaccati e odiati. Il domenicano (san) Pietro Martire assassinato nel 1252 sulla strada tra Como e Milano è rappresentato come un santo con un coltello nel cranio. Questa scena illustra la distanza che si crea tra Chiesa e ordini mendicanti e la maggioranza dei fedeli dall’altra. I secolari criticano fortemente i mendicanti che vivono di elemosina, sentimento alimentato soprattutto più tardi dalla nascita di un’Europa del lavoro e dalla sua valorizzazione. Il conflitto contro i mendicanti è alimentato dal fatto che dalla metà del XIII sec. il papato sceglie sempre più spesso vescovi tra i religiosi mendicanti, confondendo così la distinzione tra regolari e secolari. Nelle università, soprattuto a Parigi, i mendicanti sono visti male perché durante uno sciopero degli universitari approfittano delle scelte dei maestri secolari per far creare cattedre a loro destinate -> entrano nel mondo universitario come dei “crumiri” = chi non è solidale in occasione di sciopero. Il XIII sec. è con la comparsa degli ordini mendicanti, un momento importante della lunga storia della povertà in Europa, che ancora non si è conclusa. Dopo la morte di San Francesco nel 1226 si sviluppa ripetutamente il conflitto intorno alla sua figura e alla sua memoria, tanto che il papato si affretta a canonizzarlo nel 1228. Primo scontro è costituito dal suo successore frate Elia, che fa costruire la magnifica basilica d’Assisi, in contrasto con la spiritualità di Francesco -> Nasce così la “questione francescana”. Nel 1260 il ministro generale Bonaventura redige la Vita ufficiale di san Francesco, che va a sostituirsi con quelle scritte in precedenza, facendo sì che queste vengano distrutte. Da questo punto di vista il XIII sec. vede la nascita non solo di un’Europa dell’inquisizione, ma anche di un’Europa della censura. Un’Europa della carità Grazie alla predicazione gli ordini mendicanti sono gli artigiani di un’Europa della parola e anche i grandi promotori di un’Europa della carità e sicurezza sociale. 31 Storia medievale 08.10.2019 Dal XIII “opere di misericordia” basate su di un testo evangelico secondo cui il Figlio dell’uomo nel momento del giudizio universale separerà gli uomini e dirà a quelli posti alla sua destra che entreranno nel regno dei cieli come ricompensa delle opere buone commesse. I frati mendicanti sono i più attivi nella predicazione e nella pratica di opere di misericordia, così come negli ospedali -> Nasce l’Europa degli ospedali. I terziari: tra chierici e laici I mendicanti fondano l’ordine dei terziari che raggruppano laici di diverse condizioni, spesso economicamente agiati, che conducono una vita molto simile a quella dei frati. I mendicanti sono costituiti in 3 ordini: maschile, femminile, e un terzo ordine. Essi sono dominati dai frati (uomini) e dal papato. Essi non sfuggono alla clericalizzazione e il XIII sec. fallisce nella costruzione di un’Europa dei laici. L’Europa del gotico Il XIII sec. è un periodo di grande fioritura artistica, soprattutto nell’ambito dell’architettura. Arte e architettura sono grandi espressioni ed elementi che hanno consolidato l’unità europea, perché il linguaggio dell’arte è unico (a differenza delle lingue che sono diverse). L’arte gotica (o arte francese) raggiunge tutta l’Europa cristiana a partire dalla Francia del nord. Questa nuova arte è legata allo sviluppo demografico che impone la costruzione di chiese più grandi e a un cambiamento di gusto. Il gotico si caratterizza per la tensione alla verticalità, alla luce e al colore. Georges Duby chiama questo periodo del gotico “il tempo delle cattedrali” -> Nasce un’Europa del gigantismo e della dismisura, tra cui spicca il primato di Notre-Dame di Parigi. L’abate di Saint-Denis esprime il concetto della costruzione di alte finestre delle chiese gotiche che corrisponde a una spiritualità della luce. L’architettura gotica è anche associata alla fioritura della scultura, destinata a ornare le cattedrali. Il gotico in Italia si diffonde principalmente dagli ordini mendicanti come avviene ad Assisi. L’Europa gotica del XIII sec. non è soltanto un’Europa dell’architettura, ma anche della scultura, dai portali delle cattedrali ai pulpiti scolpiti di Pisa, alle statue di angeli, di vergini e principesse e anche della pittura e degli affreschi. Il gotico arricchisce quindi straordinariamente l’Europa delle immagini. L’Europa cortese Il XIII sec. conosce l’affermazione di un’Europa delle buone maniere chiamatà oggi civiltà e ai tempi, dai cristiani, cortesia. Più tardi vengono usati termini come urbanità e politesse. Secondo lo studio del sociologo Norbert Elias (1939) il termine “cortesia” ha nel Medioevo una duplice origine sociale: la corte e la città. Il convergere di costumi nobili e cortesi da vita nel XII-XIII sec. a manuali 32 Storia medievale 08.10.2019 Infine le donne e gli uomini del XIII sec. si sforzano di promuovere l’individuo. Alla fine del loro cammino terreno il purgatorio rappresenta un aldilà individuale prima dell’aldilà collettivo del giudizio universale. La soggettività letteraria trionfa nell’Europa di questo secolo. Capitolo 6: Autunno del Medioevo o primavera dei tempi nuovi? Il periodo dei sec. XIV e XV è considerato la fine del Medioevo e viene descritto come un periodo di crisi della stabilità e prosperità dell’Europa del XIII sec. La maggioranza dei medievisti e Legoff stesso che le difficoltà del XIV e XV sec. evidenziano una crisi delle strutture e della crescita complessiva della società europea e la comparsa catastrofica di nuovi mali. Gli uomini e donne del XIV sec. sintetizzano le catastrofi che fronteggiano con l’immagine dei tre cavalieri dell’Apocalisse: carestia, guerra ed epidemia. La carestia e la guerra La carestia è particolarmente grave perché soprattutto nell’Europa del nord il clima peggiora, a causa di un lungo raffreddamento e di numerose ondate di pioggia che portano al ritorno di un’enorme carestia negli anni 1315-1322. Nel XIV sec. c’è un ritorno generale della guerra con conseguente nascita di forme “nazionali” di guerra. La guerra dei Cent’anni, che rinnova i conflitti franco-inglesi dei secoli XII-XIII, ne è da esempio. Il progresso più notevole è l’introduzione del cannone e della polvere da sparo e il perfezionamento delle tecniche d’assedio, che portano alla scomparizione dei castelli. La guerra si diluisce e si professionalizza. In Italia i capi militari vendono i loro servigi a città e a Stati e diventano essi stessi capi politici; questi sono detti condottieri. Le monarchie assoldano militi permanenti, pagati, mentre i mercenari sono al servizio di città e di principi, tra cui si distinguono gli svizzeri. Il clima e le piogge, la guerra e la collera di Dio sono le cause della carestia percepite dai medievali. Ne consegue una diminuzione brutale dei raccolti di cereali e numerose devastazioni infettive. I prezzi lievitano, aumentando la miseria dei poveri. Non può ancora nascere in questa situazione un’Europa della solidarietà rurale e alimentare. Lo sviluppo e le trasformazioni della scienza militare portano alla redazione e alla diffusione di trattati didattici consacrati all’arte della guerra, disciplina militare, e all’organizzazione degli eserciti. Si moltiplicano le ordinanze militari e si diffondono in tutta Europa. Philippe Contamine ricorda che i due ultimi secoli del Medioevo hanno conosciuto lo scatenarsi in tutta Europa di guerrieri regolari o irregolari. I conflitti sono numerosi: guerra dei Cent’anni, guerre di successione in Bretagna, guerre della costituzione e del disfacimento dello Stato borgognone, guerre ispaniche, spedizioni militari della chiesa per riconquistare lo Stato pontificio, guerre marittime tra Genova e Venezia, etc. 35 Storia medievale 08.10.2019 In questo periodo l’Europa diviene anche il continente del cavallo, usato più in battaglia che per la caccia. Si assiste alla trasformazione della fanteria. La polvere da sparo e il cannone giungono idalla Cina in Italia e in seguito in tutta Europa tra il 1325 e il 1345. Il cannone rivoluziona l’arte militare in due modi: per il suo ruolo in campo di battaglia e per l’efficacia contro le mura dei castelli. Alla fine del XIV sec. nasce un’Europa bombarda, con conseguente spesa per l’artiglieria. Alla fine del XIV sec. cresce particolamente l’industria metallurgica militare, in particolare a Milano e nell’Italia del nord; mentre l’artiglieria francese è per importanza e qualità la prima al mondo. Il servizio feudale scompare in Inghilterra nel XIV sec. lasciando spazio all’organizzazione di milizie nazionali e di volontari. In Francia l’arruolamento diventa comune dopo la metà del XIV sec. Gli italiani fanno invece ricorso ai mercenari (sistema della condotta). L’Europa della nobiltà continua a basarsi sulle sue tradizioni guerriere. Quest’Europa della violenza guerriera generalizzata non dimentica però l’aspirazione alla pace che è stato l’ideale profondo della società, della Chiesa e dei potenti del Medioevo. Nel XV sec. Giorgio di Podiebrad (re di Boemia) compone un Trattato della pace da realizzare in tutta la cristianità, nella speranza della cessazione delle guerre e di conseguenza delle carestie. Questo re ha forse offerto la più bella giustificazione all’unione europea, che cerca sei secoli più tardi di costituirsi -> Un’Europa della pace. La peste nera Nella metà del XIV sec. si manifesta uno dei fenomeni più catastrofici dell’Europa medievale: la peste nera. La peste bubbonica infesta già Oriente e Occidente nel VI sec, all’epoca di Giustiniano, poi scompare completamente. Si diffonde in tutta Europa nel 1347-8. Il bacillo, veicolato dalle pulci dei ratti, giunge in Occidente a bordo di navi provenienti da Caffa. 1720 è la data dell’ultima grande peste di Marsiglia. Il crollo demografico in Inghilterra è del 70%: si passa da ca. 7 milioni di abitanti a 2 nel 1400. I medici del XIV sec. non riescono a trovare le cause naturali dell’epidemia. La peste alimenta i conflitti sociali, le sofferenze dei poveri ed è uno degli elementi scatenanti della violenza sociale. La peste suscita anche nuove forme di devozione cristiana e la promozione di santi specializzati che diventano grandi santi in tutta Europa, come san Sebastiano e San Rocco. La morte, il cadavere, la danza macabra La peste alimenta quindi una nuova sensibilità e una nuova religiosità. Il nuovo benificiario della nuova sensibilità nei confronti della morte è il cadavere. Tema del memento mori (= ricordati che devi morire) è un tema di rilievo che diventa la base della devozione e di uno stile di vita e di 36 Storia medievale 08.10.2019 riflessione. Si diffonde così in tutta Europa un tema iconografico che è al tempo stesso un sentimento e una filosofia, il macabro. L’Italia del XIV sec. privilegia un altro tema iconografico, quello del trionfo della morte. Due altri temi che conoscono successo ancora più vasto sono quello della Vanità, rappresentazione di un teschio di un morto, e quello della danza macabra, caratteristica dell’arte e della sensibilità del XV sec. Il cadavere è essenzialmente immagine individuale della morte, mentre la danza macabra è rappresentazione di tutta la società. La danza macabra unisce la cultura laica e la visione clericale. L’Europa del macabro è un’Europa della pazzia; si introduce così nella lunga storia europea il filo rosso degli anni folli. Conclusione Il concetto di secolo fu inventato solo alla fine del XVI. L’Europa di XV appare divisa da una nuova tensione: tra i conflitti interni e il miraggio di nuovi orizzonti verso l’oceano Indiano e quella che noi sappiamo oggi essere l’America. Le rinascite che hanno caratterizzato il medioevo sono in realtà diverse, quella carolina e ancora di più nel XII secolo. Confrontandoci dunque con la parola Rinascimento è difficile stabilire una data o un periodo preciso, lo si è individuato nella sfera dell’arte, ma l’arte non conosce in realtà una rinascita già nel XIII secolo? Diventa dunque ancora più difficile porre la fine del Medioevo. E anche analizzando lo sviluppo urbano, secondo Marx il Medioevo terminerebbe con la rivoluzione industriale. Prendendo come metro la sfera dell’insegnamento compaiono nel XII secolo le università e rimarranno uguali fino alla Rivoluzione francese, l’alfabetizzazione proseguirà come lento processo fino alla scolarizzazione del XIX secolo. Il termine “lungo medioevo” appare dunque più adatto. Ed è anche il periodo dove la cultura folklorica ha una crescita fino al XIX. Medioevo è stato un periodo caratterizzato dalla Chiesa e dal cristianesimo. La prima grande svolta si trova però all’inizio del XVI secolo con la divisione tra protestantesimo e cattolicesimo. Le radici di questa religione saranno proprio nel Medioevo e si realizzerà una separazione tra stato e Chiesa: il rifiuto della teocrazia (a differenza di Islam), la valorizzazione dei bambini, delle donne e dei laici. Detto tutto questo si vede come il Rinascimento non pose una rottura. Bisogna considerare la fine del XV secolo come un momento importante e fare il punto della situazione. Due aspetti fondamentali nei rapporti tra Europa e Storia: Aspetto territoriale: la storia si compie sempre in uno spazio e una civiltà di elabora e si diffonde in un territorio. Il XV secolo crea gli spazi europei cominciati con le grandi invasioni dell’alto Medioevo. Nel XV secolo non ci sono più pagani e non ci sarebbero arabi se non fosse iniziata la conquista turca. 37
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