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tesina master Italiano L2, Essays (university) of Italian Language

La contrapposizione tra lo strutturalismo di Ferdinand De Saussure e la linguistica generativo-trasformazionale di Noam Chomsky

Typology: Essays (university)

2018/2019

Uploaded on 01/23/2019

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Master – I Livello “INSEGNARE ITALIANO a STRANIERI – L2” La contrapposizione tra lo strutturalismo di Ferdinand De Saussure e la linguistica generativo-trasformazionale di Noam Chomsky Corsista: Data di invio con posta certificata: INDICE 1 Introduzione.....................................................................................................................3 Una disciplina chiamata linguistica: sviluppo..........................................................4 Caratteri fondanti dello strutturalismo di Saussure........................................................4 Il metodo generativo-trasformazionale di Chomsky......................................................6 Questioni aperte e sviluppi recenti delle teorie chomskiane..........................................7 Considerazioni complessive sull’importanza dei due approcci ...................................8 Bibliografia.....................................................................................................................9 Sitografia……………………………………………………………………………….10 2 L’individuo e la società in cui il sistema linguistico si produce creano quindi una dualità inscindibile nel processo comunicativo modificando e costituendo la lingua stessa. Saussurre arriva a parlare di convenzione sociale individuando nella lingua un carattere di unicità rispetto a qualsiasi altra convenzione comunicativa dovuta alla ricchezza della quantità di “segni”. I “segni” nella celebre definizione di Saussure sono costituiti da una duplice entità: langue et parole. La langue è “l’insieme delle convenzioni necessarie adottate dal corpo sociale per permettere l’uso della facoltà del linguaggio agli individui”; la parole è “l’atto dell’individuo che realizza la sua facoltà per mezzo della convenzione sociale che è la lingua”3. Si arriva così a distinguere tra codice e messaggio: se il linguaggio è in potenza, la parola è in atto. Secondo Saussurre il segno è un elemento completamente arbitrario: nulla ha stabilito che una determinata parola assuma e si consustanzi in un determinato significato se non il caso. Al contempo, i segni in linguistica dipendono necessariamente da una catena di segni che creano un sistema strutturato e interconnesso. In quest’ottica e secondo questa definizione si può parlare di strutturalismo, ossia della natura sistemica/strutturale della linguistica per Saussure. Per esemplificare la questione della lingua come sistema, più volte il linguista ricorre al termine di paragone con il gioco degli scacchi, in cui ogni figura è parte di un sistema e trova il suo senso solo all’interno della logica complessa del gioco in cui si palesa. Qualsiasi elemento estrinseco al gioco (il materiale di cui sono fatti i pezzi, ad esempio) non è direttamente correlato al sistema. Elemento esterno, in quest’ottica, sarà dunque la fonetica che, pur appartenendo agli elementi linguistici non fa parte del sistema semiologico. Gli apparati fonatori, dunque, sono solo strumenti accidentali: senza di essi riusciremmo comunque a produrre foni in altro modo. Nel suo saggio Saussure invita a riflettere più volte sulla complessità dell’individuazione di unità ben 5 3 Ivi, p. 32. definite in un sistema linguistico in cui perfino il concetto di parola è difficilmente identificabile come unità. Basti pensare alla coincidenza di suono fra le parole moi (me) e mois (mese). Appaiono poi tutt’ora valide le osservazioni dei mutamenti linguistici in senso diacronico e sincronico4. Gli aspetti sincronici di una lingua andranno raggruppati, sostiene Saussure, nella grammatica della lingua, fatta eccezione per quelli costituenti la cosiddetta grammatica storica, che alla luce di quanto esplicitato in precedenza, rientrano per il linguistica fra gli aspetti esterni della linguistica diacronica. Il lavoro di Ferdinand de Saussure di lampante lucidità e freschezza continua a essere un punto di partenza e di riferimento per gli studi nell’ambito della linguistica generale ed ha avuto il grande merito di connettere gli studi linguistici a un più ampio campo di saperi quali la sociologia e l’antropologia fra gli altri. Il metodo generativo-trasformazionale di Noam Chomsky Gli studi di linguistica generale inaugurati da Saussure in chiave moderna permisero a un folto gruppo di studiosi di riflettere e sviluppare in senso sempre più strettamente scientifico le intuizioni riguardanti lo studio delle lingue. Fu solo a partire dagli anni Cinquanta del Novecento che una nuova prospettiva, di tipo generativo- trasformazionale inaugurato da Noam Choamsky si impose in contrapposizione con gli studi del linguista francese. L’approccio di Chomsky, espressa nell’opera del 1957 Syntactic Structures, prevede la centralità della sintassi per arrivare a formulare frasi grammaticalmente corrette, o meglio ben formulate. Seguendo un numero limitato di regole, una grammatica avrà la capacità di “generare” una quantità infinità di frasi corrette o, per dirla con lo studioso Bonomi: “un insieme finito di mezzi, quali sono appunto i dispositivi grammaticali di una qualsiasi lingua, producono un insieme 6 4 Ivi pp. 76, 77 passim virtualmente infinito di enunciati”5. Esistono però dei livelli soggiacenti rispetto a quelli apparenti, come nella frase “Annie picchiò quell’uomo con un ombrello”. Chomsky inoltre fa una riflessione relativa alla creatività considerata come una delle caratteristiche fondamentali per produrre un linguaggio. Rispetto al numero limitato di parole e regole che articolano la nostra espressione, noi riusciamo a creare qualcosa di nuovo non riconducibile meccanicamente alle regole grammaticali. Il linguaggio dunque è generato seguendo regole grammaticali, ma a sua volta genera può generare una serie infinita di enunciati, di frasi nuove e mai udite prima. Si può dunque distinguere una creatività governata dalle regole da una creatività che cambia le regole6 . Questa capacità si chiama “competenza”. Questioni aperte e sviluppi recenti delle teorie chomskiane Chomsky ha integrato e mutato poi alcune posizioni nei suoi lavori sulla Teoria Standard giungendo a elaborare poi una Teoria Standard estesa, in cui l’interpretazione di una frase non è fornita soltanto dalla struttura profonda ma anche da quelle superficiale. Ne consegue il cambiamento del “ruolo delle regole trasformazionali, che ora possono operare modificazioni di significato”7. Appare ben più difficile riflettere sul complesso di teorie dello studioso americano, tuttora vivente, che molto hanno apportato alla linguistica e che sono tutt’oggi parte del dibattito accademico. Considerazioni e differenze fra i due approcci Concludiamo questo elaborato riflettendo su una delle fondamentali differenze fra i due approcci, quello di Chomsky e quello di Saussure. Cominciamo innanzitutto dal dire 7 5 A. Bonomi, Le immagini dei nomi, Milano, Garzanti, 1987, p. 35. 6 http://www.treccani.it/enciclopedia/generativismo/ consultato il 25/10/2018. 7 Ivi.
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