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Linguistica Manuale : Serianni lezioni di grammatica storica italiana Linguistica= sviluppata nel 900 ha raggiunto un ruolo di guida nel secondo dopoguerra Ha permesso le basi per la corrente strutturalismo Può essere studiata attraverso vari approccio - Studio delle parti di cui si compone una lingua = Se si dividono le parti di cui e composto il linguaggio abbiamo la - fonetica (Fonologia) =studio dei suoni , riguarda i suoni che ogni lingua seleziona - Morfologia = riguarda le parole , le forme che assumono le parole per comporre una frase =riguarda le forme delle parole e come si modificano - Sintassi = riguarda le frasi , la catena del parlato , l’ordine delle frasi - Semantica = riguarda il significato , come si forma il significato di un discorso La linguistica può affrontare questi livelli dal punto di vista diverso Linguistica diacronica = linguistica storica la trasformazione della lingua nel tempo a partire dal latino Si parte dal latino al volgare Quale latino ? Latino dei testi scritti dei classici che appartengono alla fase dell’impero romano L’ita non deriva dal latino scritto ma dal latino volgare Ex: cambiamenti dal latino al volgare aurum diventa au(o)rum le consonanti che non venivano pronunciate pienamente già in epoca classica testimoni del cambiamento linguistico Pompei ritrovamento dei graffiti scritti letterari epoca cristiana: c’è una semplificazione della sintassi e un’alterazione del significato delle parole perché i valori cristiani solo diversi da quelli romani ex: virtu prima si riferiva alla qualità del’uomo militariamente nel cristianesimo virtù fa riferenza alla virtù femminile umanesimo: gli umanisti vogliono riportare indietro il latino ex: vertu = fortuna confronti tra lingue romanze hanno delle serie corrispondenti di parole ex: magis= vuol dire più 18/09/2023 Lista delle caratteristiche che differenziano il latino dall’italiano Ci sono alcuni elementi che erano già presenti nel latino classico che avevano una grammatica Queste tendenze che percorrono la storia linguistica del latino , non hanno più limiti, si esprimono in maniera netta con la fine dell’impero romano = inizio della storia delle lingue neolatine Cambiamenti: - Caduta della M , - Tendenza a trasformare NS all’interno della parola in S (cade la N) - Evoluzione del lessico = i termini da cui derivano le lingue neolatine è quello del latino volgare Ex: passare , passer, pasar = radice comune pero in latino si diceva transire (ire= andare) Verbi Già in latino la declinazione di ire era una declinazione non tipica = irregolare Questi verbi irregolari nel parlato cadono tutti e vengono sostituiti dai verbi regolari = elemento comune nel passaggio dal latino alle lingue neolatine Si aggiunge la desinenza del verbo al sostantivo ex: passus diventa passare Ex : ferre= in latino voleva dire portare ed è irregolare in ita portare deriva da un'altra radice pero la radice latina la troviamo in altre parole ex: trasferimento (ferre) translatio in questi casi le varie lingua neolatine ci permettono capire che ferre nn si usa piu e che si usa un'altra radice casi difficile = parola che non ha un’equivalente della stessa base delle varie lingue latine =non si sa da dove deriva ex: “ruvido” Parole latino= maiuscole Parole di lingue romanze = corsivo Ex: CANE(M) = cane Oltre alla perdita delle quantità (della durata vocalica sostitutia dalla qualità timbrica) la diff maggiore tra latino e ita è la perdita dei casi Il nlatino è una lingua con casi = i cais sono un sistema che permette di fornire un uscita diversa alla stessa parola secondo la funzione logic a che la parola occupa nella frase Canem al nominativo = canis I casi in latino sono il nominativo =il caso del soggetto (colui che compie l’azione del verbo attivo Genitivo= di genere (di chi?) Accusativo= è il complemento diretto (chi che cosa) Vocativo = esprime la persona a cui coi si rivolge Ablativo= caso che raggruppava complementi indiretti (di causa e di mezzo) Locativo = dove Dativo= complemento di termine (a chi a che cosa) I casi servono a differenziare la funzione logica che i termini assolgono all’interno della frase I sostantivi, aggettivi si declinano secondo i loro ruolo nella frase Ci sono 5 declinazioni in latino = modi diversi per attribuire delle uscite a questi termini , secondo il tipo di parola i casi si presentano in una determinata forma o in un'altra secondo l’appartenenza alle diverse declinazioni Le parole possono avere uscite diff secondo la declinazione , secondo il caso , secondo il genere et secondo il numero Per sapere come declinare una parola 1) Secondo la declinazione (1,2,3,4,5) 1° declinazione => -a 2° declinazione => -us -um 3°declinazione => 2) Casi=(nominativo, locativo…..) 3) genere (maschile, fem, neutro) 4) Numero = sing , plurale Nel passaggio dal latino alle lingue romanze si semplific, le determinazioni si riducono (la 4 et 5 ) scompaiono , i casi spariscono… Pero cetre irregolarità si spiegano a partire dall’origine latina I vari casi nel passaggio dal altino all’ita si sono sgretolati hanno cominciato a perdersi , sono utilizzati solo alcuni casi I particolare l’accusativo Ex; sol al nominativo Al genetivo solis Accusativo = sole(m) Sole in ita deriva dall’accusativo Per il plurale : ex: lupus ( seconda declinazione) gen lupi accusativo lupu(m) = lupo Al plurale = lupus In ita deriva da nominativo lupi Il locativo sparisce nel latino antico lasciando delle traccie Per esempi Firenze in latino è Florentia(m) La declinazione homo Gen; hominis Accusativo= homine(m) 1 declianzione -a 2° -us -um 3) Nominativo mulier Genitivo= mulieris Accusativo= muliere(m) In ita = moglie = deriva dal nominativo Ex: nominativo REX = re Genitivo= regis= Accusativo rege(m) Ex: LATRO = ladro Genitivo =latronis Accusativo =Latrone(m) Ladro deriva dall’accusativo => ladrone Fenomeno di retroformazione Siccome in ita -one è un suffisso che serve a fare l’accrescitivo , ladrone che deriva da latrone(m) Ladrone suonava strano Ex: drago Nominativo drago Accusativo: dragone(m) In ita viene dal nominativo perché l’accusativo viene considerata come un accrescimento Ex: flasko In latino = flaskone(m) In ita => fiasco perché viene interpretato come un accrescitivo in latino Ex: EGO => io = soggetto ME=> me=> complemento indiretto Plurale che da un sing ita Aggettivo fortis (mas.fem.) Forte (neutro) al plurale fortes (masc.fem.) forzia (neutro ) Fortem da l’aggettivo => forte Da forzia abbiamo => forza (sostantivo fem.astratto) Le regolarità e gli esiti vari di questi termini sono dovuti alle difficoltà nel classificare il neutro Generalità per il verbo In ita esistono tre coniugazioni are ere ire In latino invece le coniugazioni erano 4 - Are (con la a lunga) - Ere (e lunga) - Ere (con la e corta) - Ire (con la i lunga ) Entrano delle parole che entrano dal germanico Ex: guarire Ire viene adattato alle coniugazioni in ire Ex: guarentire => diventa garantire Ex: schernire Ex: smaltire Parole con etimologia germanica Ire finale è quella latina , vengono incluse nella grammatica Ci sono verbi che saranno regolarizzati Posse Velle Sono infiniti di potere e volere Sono aggiustamenti di forme irregolari latine Vengono riadattati alla seconda coniugazione Ci sono delle regolarizzazioni: il passivo in latino c’era la forma passiva => era sintetica si usava un solo termine con delle desinenze specifiche in ita la forma passiva è analitica ex: io amo sono amato in latino amo amor = desinenza che permetteva di mantenere una forma sintetica il passivo sparisce , e quindi viene ricostruito passando a una forma analitica Il futuro esempi: amo al presente amabo (io amerò futuro c’era un suffisso per il futuro all’imperfetto era amaba(m) la forma del futuro sparisce il futuro ita amerò => all’origine non è sintetico è una forma analitica infinito amare+ habeo (si riduce a hao) il futuro è l’infinito più le voci del verbo avere Ricostruzione romanza che riformano il futuro con il verbo avere Il condizionale il condizionale è una specie di futuro nel passato non esiste nel latino nelle lingue romanze è un nuovo modo che indica una condizione necessaria, un’ipotesi se quest’ipotesi si verifica si usa il condizionale futuro=> è infinito del verbo + habeo condizionale =>infinito + habeo il perfetto non era il solo passato latino c’era anche l’imperfetto imperfetto=> habebam Da ameria un condizionale in -ia => viene dal siciliano E in toscano da -ebbe Nel passaggio dal latino all’ita da un alto c’è una semplificazione i verbi irregolari Le coniugazioni erano 4 diventano 3 perché la 2 et la 3 che erano caratterizzate dalla durata delle vocali collassa Sparisce il modo sintetico di fare il passivo , le desinenze Cade il futuro sintetico perché rischia di confondersi con l’imperfetto Il futuro si rifà con=> l’infinito + il presente del verbo avere La forma in -ebbe e quella siciliana in -ia (infinito + verbo avere all’imperfetto) sono presenti nella poesia L’imperfetto latino 1pers Amabam 2pers Amabas 3pers Amabat La m et la t cadono B diventa v Cadono le consonanti alla fine Il probleman si pone nella 1 persona e terza Amabam=> amava (forma etimologica continua la -a del latino) Amabat=> amava Cadono le consonanti Dato che c’è una probabilità di confusione = la o finale per analogia viene applicata anche alla 1 persona dell’imperfetto Abbiamo una forma analogica (in cui la o viene ripresa dalla 1 persona del presente) Il verbo essere in latino Sum => in ita sono (la o che non si trova in latino è applicata al verbo sum ) 16/10/2023 Fonetica e fonologia I suoni prodotti dall’apparato fonorio umano sono classificati dalla fonetica e che studia i foni(suoni) Ex: piombo da plumbum Aggettivo=> plumbeo la o del latino viene mantenuta nella forma dotta invece il nome che viene dalla trafila orale segue l’evoluzione normale per cui quella u breve diventa o Differenze tra grafia e pronuncia L’alfabeto fonetico individua un segno grafico preciso per ogni suono => ogni suono riceve un segno grafico Mentre le grafie => sono un prodotto culturale più meno aderente alla lingua Cis sono casi in cui la scrittura non corrisponde alla pronuncia in ita più e meno c’è una aderenza alla pronuncia , ma ci sono delle convenzioni per dei suoni che in latino non esistevano e esistono in ita Nel caso delle vocali la distinzione tra aperta e chiusa nn è segnalata nella grafia ita = nn c’è nessun segno sono indicate con un solo simbolo La S cassa e di rosa L’alfaebo fonetico ha un simbolo preciso Ci sono due S per due suoni diversi La h nell’alfabeto è usato per pronunciare un suono duro Casa- chiesa = il ch è usato per creare lo stesso suono di C Quando il suono è dolce usiamo la i 13/11/2023 Certi suoni dell’ita nn erano presenti in latino nn erano rap nell’alfabeto latino vengono indicati con una combinazione di lettre In particolare “h” => coifficiente di velarità , serve ad esprimere del suoni duri suoni velari “ “i””=> coifficente di palarità , suoni palatali sono suoni dolci , per cui quando nn hanno un valore di suono La i puo essere vocale, semi consonante, semi vocale ou un semplice segno grafico= coifficiente di palatalità La h è solo un simbolo grafico, la i puo essere vocale, una semi-vocale/semi consonant “j” , oppure puo essere semplicenmente un segno grafico=> coificciente di palatalità Consonanti : quali sono isuoni consonantici che l(‘ita ha selezionato come fonemi fonema= suono che ha valore distintivo e che permette di differenziare il significato delle parole lLa differenza tra vocale et una consonante una vocale può costituire una sillaba => un unità minima nel decoupage delle sillabe sillaba= è prodotta con una sola emissione di fiato una vocale puo essere una sillaba la consonante no le consonanti suonano con una vocale per formare una sillaba ex: la parola amico a da sola è una sillaba ma m si consuona con una i le consonanti non formano mai una sillaba non sono pronunciate con una sola emissione di fiato non sono suonano da sole Quali sono le consonanti fonemi dell’ita dobbiamo prima elencare i criteri per classificarli Quali sono i criteri che ci permettono di classificare le consonanti - una consonante viene definita in base al modo di articolazione - in base al luogo di articolazione - in base ai tratti accessori = ci sono tre criteri per classificare le consonanti il modo di articolazione=> i suoni si producono facendo passare l’aria attraverso un canale, nel suo passaggio può incontrare diversi tipi di ostacoli, il modo di articolazione dipende dall’ostacolo incontrato dalla colonna d’aria ostacolo può essere: - una chiusura del canale=> occlusione , il canale è completamente chiuso , le consonanti prodotte sono dette occlusive oppure esplosive - oppure il canale può restringersi l’aria passa attraverso un canale che si chiude parzialmente=> consonanti fricative - si tratta di consonanti affricate= consonati in cui prima c’è una chiusura puoi c’è un restringimento del canale = occlusione + stingimento = riguarda il modo di articolazione Il luogo di articolazione Il punto in cui questa colonna d’aria incontra l’ostacolo, il punto che può essere i denti, il velo palati, le labbra.. Il luogo in cui si produce il suono Può essere totale, parziale Tratti accessori Possono essere per esempio la vibrazione delle corde vocali Le vocali sono tutte sonore , sono prodotte sempre con la vibrazione delle corde vocali mentre le consonanti no Possono essere sorde=> sono prodotte senza la vibrazione delle corde vocali Sonore => prodotte con la vibrazioni delle corde vocali Un altro tratto accessorio può essere il carattere orale o nasale del suono L’aria può uscire dalla bocca o dal naso= due canali da cui la colonna d’aria esce e sono tratti accessori Come classificare le consonati ita in base a questi tre criteri: consonanti occlusive: il modo di articolazione è una chiusura le occlusive possono essere occlusive orali o nasali => l’aria passa dalla bocca o dal nasso occlusive orali=> il primo gruppo sono le labiali => l’occlusione si verifica al livello delle labbra quali sono : P e B Il modo è lo stesso, il logo è lo stesso pronunciate nelle labbra cambia il tratto accessorio La p è sorda = non abbiamo la vibrazione delle corde per la B si La B è sonora Panca e banca sono costituite dallo stesso suono ma la p è sorda e b è sonora Consonanti occlusive labiali Consonanti occlusive dentali=> la chiusura totale del canale avviene al livello dei denti, la lingua si solleva verso i denti= luogo di articolazione sono i denti - La diff tra una t e una d è data dalle corde vocali - La t= sorda - La d= sonora Occlusive orali le velari Ch et gh => c’è una chiusura del canale e questa chiusura si produce nel velo palatino , il palato è composto da palato duro e molle La parte in alto= duro Questi suoni la K et g(dura) si producono con la chiusura del passaggio del l’aria al livello del velo palatino K= c dura Occlusive nasali => l’aria esce dal naso , luogo di articolazione Sono tutte sonore , vibrazioni delle corde vocali, l’aria fuoriesce dal naso Nasale labiale => m La m è labiale , e occlusiva chiusura totale delle labbra /ft: (sorda) /dz/ (sonora) => suono g dolce Dz (sonora Semivocali - Quando ci sono dittonghi /j/ /w/ Vocali brevi Ex: ieri=>/ j ԑ (e(aperta) ri/ uomo=> /’womo/ nuovo=> /’nwovo/ via=> nn è dittongo guerra=> /’gwԑrra/ sbirro=> /’z(s sonora)birro/ zio=> /’dzio bagno=> /’ban(palatale) o cielo=> /’ts ԑlo/ scienza=> /’sc(spalatale) en ts (sorda) a/ zero=> /’(z sonora) dz ԑro migliaia=> /mi (l palatale) esperiénza=> /es(sorda) p e rien ts (z sorda)a giacca=> /’dz a kk a / 27/11/2023 Ci sono situa per delle circostanze specifiche il vocalismo con le regole di trasformazione subiscono delle alterazioni. Ci sono altre regole la trasformazione delle vocalié condizionata dalla presena di altri suoni che modificano la trasformazione abituale 1 caso: - dittongamento toscano=> si tratta di un dittongamento che dal toscano viene trasmesso all’ita fenomeno nella trasformazione dai suoni latini a toscani , abbiamo una separazione tra il toscano parla e delle origini ma l’ita segue il toscano delle origini si tratta di un fenomeno per cui da una vocale latina ci troviamo con un dittongo quando si verifica? Quali vocali riguarda la e et a lo brevi e toniche fenomeni che riguardano le vocali toniche la e e la o toniche in sillaba aperta/libera => la vocale deve essere l’ultima parte della sillaba ex: campagnia => cam sillaba chiusa la m conclude la sillaba la vocale deve essere l’ultimo elemento della sillaba quali sono le eccezioni al dittongamento toscano ex: il verbo dare in latino de(breve) dit= in ita da diede = c’è un dittongo dove in latino c’era una sola vocale tonica in sillaba aperta ex: ferum (e breve) fiero => c’è il dittongo ex: pedem (e breve)=> piede=> dittongamento toscano ex: heri=> ieri ex: pe/tram=> pietra ex: lae(e)tum=> lieto ex con la o tonica breve e sillaba libera ex: bonum=> buono ex: novum=> nuovo ex: core=> cuore ex: locum=> luogo => la c si sonorizza sotto l’influenza delle vocali la c sorda diventa sonora ex: nocet= nuoce la regola = da una o e breve tonica in sillaba libera in toscano si ha un dittongo questa regola contiene anche delle eccezioni che vanno spiegate questo fenomeno nn si produce nei latinismi , nelle parole dotte che nn subiscono la trafila orale l’aggettivo decimum contiene una e breve tonica in sillaba libera ma da => decimo perché è un latinismo invece il numero decem che nn é un altinismo diventa=> dieci ci sn casi in cui questa regola nn si applica , il dittongo nn è sistematico nelle parole proparosintone => sdrucciole che nn hanno l’accento sulla penultima abbiamo parole in latino parole ositone, parosidone ci sn parole accentate sulla terzultima porpanosillabe sono parole in cui il dittongamento toscano oscilla ex: levitum= lievito ex: qaeerere=> chiedere ex: homines=> uomini => ex: socerum= suocero ex: tiepidum=> tiepido casi in cui la regola si applica la regola nn si applica sulle parole in cui l’accento cade sulla ex: o(breve)peram=> opera e nn uopera ex: pecora (plurale neutro)=> pecora nn c’è il dittongo ex: erant: erat=> verbo essere alla terza persona singolare e plurale all’origine c’era il dittongo poi si è assorbito e il risultato=> iera/ierano fenomeno di dittongo mobile il dittongo mobile dei verbi: abbiamo una serie di forme per le varie persone del verbo , il problema è che l’accento nn resta fisso sulla stessa vocale, per cui anche il dittongo subisce delle variazioni a volte c’è un fenomeno di assimilazione ex: siede/sediamo=> questo spostamento dell’accento cambia il dittongo sediamo= nn c’è il dittongamento toscano perche la vocale nn è piu tonica ex: viene/veniva=> nello stesso verbo a volte abbiamo il dittongo o no secondo l’accento podere=> puo/potete accento sulla o diventa dittongata allora che in possono nn si applica il dittongo perché nn è una sillaba libera ex: latino bene => divente bene perché nn c’è il dittongo novem=> nove => la mancanza di dittongamento nn è spiegato le(e breve)= significa lei => il pronome si forma al maschile il, illa, ille lei è la foma del dativo che perde la parte iniziale del pronome => una spiegazione peril mancato dittongamento nn è spigato ci sono casi in cui il dittongo c’éra all’origine e viene assorbito subito a causa delle consonanti consonante+ R => il dittongo che c’era viene riassorbito ex: brevem=> era brieve che diventa breve