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Guide e consigli
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1. Introduzione alla psicologia dello sviluppo e metodi di ricerca in psicologia, Sbobinature di Psicologia dello Sviluppo

Parte 1 del corso di psicologia dello sviluppo. Introduzione alla psicologia dello sviluppo con integrazione generale sui metodi di ricerca in psicologia. Cosa studia e di cosa si occupa la psicologia dello sviluppo, metodi di ricerca, progettare la ricerca: disegni di ricerca (studi correlazionali e studi sperimentali), operazionalizzare le variabili. Voto d'esame: 30 e lode

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

In vendita dal 15/05/2022

imelenaa
imelenaa 🇮🇹

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Scarica 1. Introduzione alla psicologia dello sviluppo e metodi di ricerca in psicologia e più Sbobinature in PDF di Psicologia dello Sviluppo solo su Docsity! Introduzione COSA STUDIA E DI COSA SI OCCUPA LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO? La psicologia dello Sviluppo studia e si occupa parzialmente di bambini, più degli "stadi" dello sviluppo. Studia i cambiamenti che avvengono lungo la vita degli individui e risponde alle seguenti domande: • Quali sono i cambiamenti che avvengono lungo lo sviluppo? • Perché avvengono questi cambiamenti ? • Cosa può favorire o ostacolare questi cambiamenti? Metodi di ricerca La psicologia è una disciplina empirica e una differenza importante tra la ricerca in psicologia dello sviluppo e quella nelle altre branche della psicologia è che, fondamentalmente, lo studio dello sviluppo si propone di identificare la variazione di un fenomeno nel tempo. GLI APPROCCI ALLO STUDIO DELLO SVILUPPO UMANO Esistono molti approcci allo studio dello sviluppo. I ricercatori hanno utilizzato strumenti quali Self report, metodi osservativi e in alcuni casi anche modelli computerizzati. I dati raccolti possono essere sia di tipo quantitativo (ossia che sono legati e numeri e misurazioni) sia di tipo qualitativo (che si concentrano più sulla comprensione delle esperienze individuali di una situazione un problema). Spesso i metodi usati dal ricercatore dipendono dal suo orientamento teorico e dall’argomento o fenomeno oggetto di studio. La maggioranza degli psicologi dello sviluppo oggi usa metodi scientifici nelle proprie ricerche; il che prevede la formulazione di ipotesi sulla base di una teoria e l’utilizzo di misure oggettive e replicabili per raccogliere, studiare e analizzare dati, nel tentativo di verificare l’ipotesi e fare inferenze sull’utilità della teoria. - I METODI DI RACCOLTA DEI DATI Ci sono essenzialmente tre metodi per raccogliere dati su bambini: si può chiedere ai bambini stessi, si può chiedere alle persone a loro vicine, li si può osservare direttamente. Self Report Con self report si fa riferimento alle informazioni che l’individuo fornisce su se stesso, solitamente rispondendo ad una serie di domande predisposte dal ricercatore tramite un’intervista diretta o in qualche forma scritta, come un questionario. Gli studiosi dello sviluppo spesso riscontrano problematiche del tutto peculiari quando vogliono sollecitare questo tipo di informazioni nei bambini. Interrogare i familiari, gli insegnanti e i pari Un altro modo di ottenere dati sullo sviluppo dei bambini è quello di chiedere alle persone più vicine a loro. Il vantaggio di raccogliere dati da genitori o altri componenti della famiglia è che generalmente forniscono resoconti basati su più osservazioni avvenute nel tempo e in una varietà di situazioni. Sollecitare i resoconti dei genitori e del resto della famiglia sulla crescita del bambino implica alcuni svantaggi evidenti derivanti per lo più dal fatto che la memoria umana non è completamente affidabile (spesso le persone sono indotte a ricordare se stesse sotto la miglior luce possibile). Nel tentativo di aumentare l’accuratezza dei resoconti dei genitori i ricercatori hanno ideato numerose strategie, ad esempio chiedere di riportare solo eventi molto recenti in modo da assicurarsi che i ricordi siano più affidabili. Per ricevere informazioni sul comportamento a scuola e in altri contesti di vita del bambino è possibile chiedere ad altre persone come agli insegnanti (che possono valutare i bambini su diverse dimensioni quali attenzione, affidabilità, socialità in classe o nell’area giochi, test sociometrico o di nomina dei pari che prevedono il coinvolgimento dei bambini come compagni di classe nel valutare quanto sia popolare o accettato un determinato bambino dal gruppo dei pari) e ai coetanei. L'osservazione È un metodo che prevede che i ricercatori si rechino negli ambienti del mondo naturale o portino i partecipanti in un ambiente artificiale (il laboratorio) per osservare comportamenti interessanti. Una buona osservazione infatti, è scientifica e differisce dall'osservazione quotidiana, è un "guardare" in modo sistematico e quindi è: SELETTIVA, perché condotta con uno esplicito scopo; PIANIFICATA, in quanto realizzata in modo da non rendere casuali il chi, il quando, il come e il dove osservare; DOCUMENTABILE, nel senso che fornisce il materiale della sua utilizzazione; CONTROLLABILE, cioè passibile di verifica. L’osservazione del comportamento diviene l’ operazione preliminare a qualsiasi indagine perché consente di descrivere e verificare v LA RICERCA NELLA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Per condurre una ricerca bisogna svolgere diverse fasi: - domanda di ricerca o ipotesi di ricerca → con l’ipotesi di ricerca si da già una risposta perché si intuisce l’opinione del ricercatore - progettare la ricerca → Scegliere il disegno di ricerca, operazionalizzare le variabili (Scegliere metodi e strumenti di valutazione), organizzare la sperimentazione, analizzare i risultati, modificare o arricchire la teoria di partenza - condurre la ricerca - elaborare i risultati La rappresentatività di un campione → non è altro che la misura in cui un campione possiede effettivamente le caratteristiche della popolazione più ampia che rappresenta. PROGETTARE LA RICERCA: disegni di ricerca. Studi correlazionali È un disegno di ricerca che permette ai ricercatori di stabilire se certe esperienze o fattori sono legati tra di loro e di valutare la forza di queste relazioni. Una correlazione non descrive relazioni di causa-effetto tra i fattori bensì indica semplicemente che due fattori sono in relazione tra loro (che al variare dell’uno varia anche l’altro) e la forza od ordine di grandezza di questo legame. Gli studi correlazionali possono essere trasversali o longitudinali, facciamo questa differenza del momento in cui ci sta a cuore lo sviluppo, l'età, come le cose cambiano nel corso della vita, quindi in età diverse. Sviluppo- Studi Trasversali (Gruppi di età diversa) vs Studi Longitudinali (Stessi B. nel corso dello Sviluppo) Pro e contro → studi trasversali: meno costoso, faccio prima, non perdo partecipanti nel corso della mia ricerca perché avviene in un periodo abbastanza breve. Studi longitudinali: sono più costosi perché devo aspettare poiché la popolazione dello studio è sempre la medesima, posso nel corso del tempo perdere i partecipanti, però sono studi più precisi perché sono meno suscettibili a dei Bayern? di errore, perché non devo controllare le variabilità di genere, stato socioeconomico... Quindi quello che andrò a vedere è dato dalla variazione di età. matematiche.ione si riferisce a una relazione tra due variabili. Le correlazioni possono essere forti o deboli, oltre che positive o negative. In altri casi, potrebbe non esserci alcuna correlazione tra le variabili di interesse. Il metodo correlazionale prevede l'analisi delle relazioni tra due o più variabili. Mentre i ricercatori possono utilizzare le correlazioni per vedere se esiste una relazione, le variabili stesse non sono sotto il controllo dei ricercatori. Un altro punto è che mentre la ricerca correlazionale può rivelare se esiste una relazione tra variabili, questo tipo di ricerca non può dimostrare che i cambiamenti a una variabile portano a cambiamenti in un'altra variabile. I metodi di correlazione hanno una serie di punti di forza e di debolezza, quindi è importante determinare quale metodo di ricerca è il migliore per una particolare situazione. Lo scopo della ricerca correlata Ci sono tre possibili risultati di uno studio correlazionale: una correlazione positiva, una correlazione negativa e nessuna correlazione. Il coefficiente di correlazione è una misura della forza di correlazione e può variare da -1,00 a +1,00. - Correlazioni positive: in questo tipo di correlazione, entrambe le variabili aumentano o diminuiscono allo stesso tempo. Un coefficiente di correlazione vicino a +1,00 indica una forte correlazione positiva. -Correlazioni negative: questo tipo di correlazione indica che all'aumentare della quantità di una variabile, l'altra diminuisce (e viceversa). Un coefficiente di correlazione vicino a -1,00 indica una forte correlazione negativa. -Nessuna correlazione: questo indica nessuna relazione tra le due variabili. Un coefficiente di correlazione di 0 indica nessuna correlazione. Studi sperimentali 2 tipologie di variabili: • indipendente: è manipolata dallo sperimentatore, non dipende dalla manipolazione ma è frutto di essa. (manipolare può anche significare controllare una variabile). • dipendente: secondo lo sperimentatore dipende dalla sua variabile indipendente Le variabili vengono decise con la letteratura di riferimento, solitamente la variabile indipendente è la causa della mia variabile dipendente (effetto). Gli studi sperimentali ci permettono di analizzare un rapporto di causa effetto, (Esempio: variabili, genere e abilità matematiche. La mia causa è il genere che ha un effetto sulle abilità matematiche). Nelle correlazioni io dico solo che vanno insieme, non hanno un rapporto causa effetto. Anche per gli studi sperimentali possiamo averli trasversali o longitudinali, quindi posso andare a modificare l'età dividendola in gruppi o prendendo le stesso campione e vedere come varia nel tempo. I disegni sperimentali nella psicologia dello sviluppo sono importanti perché permettono di capire se il nostro intervento ha un effetto. Come faccio a capirlo? Faccio 2 gruppi: gruppo di controllo (dove non andrò a fare l'intervento) e gruppo sperimentale (dove andrò a fare l'intervento); ciò che mi permette di fare i due gruppi è una variabile indipendente. Si può anche aggiungere un altro gruppo di bambini che non hanno la problematicità di cui mi sto occupando (es. rabbia) e l'obiettivo è di confrontarlo poi con il mio gruppo sperimentale e con il mio gruppo di controllo. Questa si chiama significatività clinica. La mia variabile indipendente è diventata così di tre livelli (controllo, controllo, sperimentale.) PROGETTARE LA RICERCA: operazionalizzare le variabili. Quando vado a misurare le mie variabili? Una volta prima di fare l’ intervento per vedere il comportamento iniziale e poi lo misuro al termine o durante e vedo come varia. Il gruppo di controllo è importante perché mi permette di dire se quello che io vedo nel mio gruppo sperimentale sarebbe avvenuto comunque anche senza di me. E il gruppo di controllo deve avere caratteristiche simili al gruppo sperimentale. Per questioni etiche sicuramente al gruppo di controllo qualcosa deve arrivare. Devo cercare di arrivare ai comportamenti che si strutturano in un contesto. Osservazione. È importante avere l’idea di che cosa voglio misurare in termini di comportamenti perché il modo soprattutto in psicologia dello sviluppo che è quello di misurare le abilità dei bambini, si trasforma in osservazione del comportamento. Per poter osservare devo avere una griglia di comportamenti e di volta in volta che il comportamento si presenta andrò a mettere una x, che mi darà l'indice di frequenza del comportamento. Possono essere positivi, cioè quelli funzionali per l'individuo che permetteranno un migliore adattamento al contesto oppure negativi, che non permettono un buon adattamento della persona al contesto. Alcuni comportamenti possono essere auto frequenti (ad esempio Marco che esce dalla classe). Per misurare tic invece procedo scegliendo uno o più intervalli di tempo entro i quali misurerò la frequenza. Osservazione continua o a intervalli. Un’altra procedura sono i test di valutazione. Posso calcolare il tempo di latenza e il numero di errori, ma alla base c’è sempre l'osservazione diretta del comportamento. Valuto se si tratta di un comportamento funzionale o non funzionale e attribuisco un punteggio. Ogni test ha il manuale di riferimento ed è importante studiare il manuale e come questo è stato creato perché ci dice qualcosa rispetto a cosa si sta misurando. I test misurano delle cose in modo standardizzato, a differenza dell'osservazione.
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