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10 agosto di pascoli, Guide, Progetti e Ricerche di Italiano

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Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

Caricato il 03/06/2023

emma-scarel
emma-scarel 🇮🇹

31 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica 10 agosto di pascoli e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Italiano solo su Docsity! Ragazzi in cattedra: X agosto Il “X Agosto” è una delle poesie più famose e di certo la più ricca di significato, composte da Giovanni Pascoli. Questa lirica viene pubblicata per la prima volta ne “Il Marzocco” il 9 agosto del 1896 e venne poi inserita nella raccolta di poesie Myricae, precisamente della sezione Elegie, nel 1897. Pascoli scrive questa poesia in memoria del padre, Ruggero Pascoli, il quale fu assassinato da due ignoti, mentre tornava a casa dal mercato, proprio la serata di San Lorenzo nel 1867. Questo avvenne quando Pascoli aveva solo 12 anni e ciò comportò un periodo di crisi per tutta la sua famiglia. Passando a parlare della poesia vera e propria, questo componimento mette in relazione due eventi legati alla data del 10 agosto, ovvero la morte del padre avvenuta appunto quel giorno e il fenomeno delle stelle cadenti, che la tradizione popolare ha interpretato dal III secolo d.C. come le lacrime piante da San Lorenzo durante il suo martirio. Per Pascoli le stelle che cadono durante la notte non sono altro che le lacrime del cielo sulla malvagità degli uomini. Un altro aspetto della poesia è l’immaginazione di una rondine che, mentre tornava al suo nido, venne uccisa e cadde tra dei rovi: essa aveva un insetto nella bocca, cioè il cibo per i suoi piccoli. Qua con una metafora Pascoli, intende che la rondine era l’unica fonte di sostegno per i suoi cuccioli, così come suo padre lo era per lui. Di conseguenza, inizia a descrivere un uomo, suo padre, che, come la rondine, stava tornando a casa, però lui con in mano due bambole. Questo particolare sottolinea il fatto che l’arrivo del padre fa emergere la tenerezza e delinea un mondo di consuetudini affettuose che la morte interruppe. Infine, dice che il cielo, visto come una divinità, dall’alto della sua serenità, lascia cadere fitte lacrime su questa piccola parte dell’universo, che è identificato come il regno del male. Pascoli, insomma, in questa poesia dà come esempio la morte del padre un simbolo di ingiustizia e dolore. La lirica si articola in sei quartine, che a loro volta si dividono in versi decasillabi e novenari piani, rispettivamente composti da 10 e 9 sillabe. Il poeta decide di utilizzare un sistema di rime alternate, quindi seguendo uno schema ABAB. Dal punto di vista del contenuto: la prima strofa si lega all’ultima, mentre le strofe centrali si dividono in: due dedicate alla rondine e due dedicate all’uomo. In questa poesia sono presenti diverse figure retoriche, come ad esempio la presenza di un climax ascendente e circolare. Ci sono anche altre figure retoriche, e ora ne analizzeremo alcune… La personificazione: consiste nel rivolgersi in modo diretto e attribuire azioni umane a cose astratte o inanimate; alcuni esempi che troviamo nel testo sono presenti nella prima e nell’ultima strofa, in cui il poeta si rivolge al cielo e gli attribuisce un’azione, cioè la caduta delle stelle, e uno scopo, cioè quello di evocare attraverso le stelle un pianto. Un’altra figura retorica è l’utilizzo di un linguaggio analogico, collegando i vari elementi del discorso in una rete di corrispondenze. In particolare, si instaurano rapporti analogici tra l’uomo e la rondine e tra le stelle cadenti e il pianto. Poi, usa una similitudine. Essa ha la funzione simile all’analogia, cioè quella di creare collegamenti tra immagini diverse. Pascoli usa la similitudine nel verso 9, per dire che la rondine è “come in croce” e rendere ancora più chiaro il riferimento a Cristo. Egli ricorre anche all’utilizzo della metonimia. Ciò consiste nel sostituire un termine in rapporto stretto con un altro, qui ne troviamo due di esempi e sono tutti e due legati alla figura centrale del nido. Un’altra cosa da sottolineare è un forte utilizzo della punteggiatura. Moltissimi sono i due punti e le virgole, ma sono presenti anche un buon numero di punti e di punti e virgola. Quest’abbondanza di segni di interpunzione ha lo scopo di formare frasi spezzate e di creare un ritmo singhiozzante che ricalca l’immagine del cielo che piange. Come ho già detto più volte, il poeta che ha scritto il dieci agosto è Giovanni Pascoli. Egli è una delle figure centrali della cultura italiana tra la fine dell’800 e i primi anni del 900. Fu un poeta di grande successo, professore universitario, autore di saggi e critico letterario. Giovanni Pascoli, il quarto di 10 figli, nasce il 31 dicembre del 1855 a San Mauro di Romagna, la sua famiglia godeva di una buona situazione economica e trascorre un’infanzia molto felice. Nel 1862 entra nel collegio di Urbino dove riceve una formazione classica. Nel 1867, inizia un periodo duro per il poeta, perché proprio in quest’anno muore il padre, l’anno successivo la madre e poi una sorella e due fratelli. Tra il 1882 e il 1895, insegna in vari licei e nel mentre vive con due delle sue sorelle, con cui ricostruisce quel nucleo familiare che aveva perso da ragazzo, ma questo lo fa allontanare dal mondo esterno e lo fa chiudere nel suo pessimismo. .
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