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La fine della Repubblica Romana: da Cesare a Marco Aurelio, Appunti di Storia del Diritto Romano

Questa lezione descrive la successione di eventi che portarono alla fine della repubblica romana e all'ascesa del principato. Dal testamento di cesare, che designò ottaviano come successore politico, all'alleanza tra ottaviano e il senato, fino alla battaglia di azio e la morte di cleopatra e antonio. In questo periodo si registrarono importanti espansioni territoriali, come l'aggiunta della gallia celtica, del nord africa e dell'anatolia, e la distruzione del processo criminale comiziale per creare il nuovo processo delle 'quaestiones perpetuae'. Vengono inoltre descritte le riforme costituzionali di augusto, che portarono alla nascita del principato e alla fine della città stato.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 24/11/2021

mattia7856
mattia7856 🇮🇹

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Scarica La fine della Repubblica Romana: da Cesare a Marco Aurelio e più Appunti in PDF di Storia del Diritto Romano solo su Docsity! 13 LEZIONE Alla sua morte, la sua eredità politica passò ai suoi collaboratori Antonio e Lepido che negli anni si erano alternati nella carica di magister equitum, Antonio si aspettava di essere riconosciuto nel testamento di Cesare, ma quando venne aperto scoprì che come successore politico Cesare designò Ottaviano ovvero suo nipote di 19 anni, poco noto a questa età, venne catapultato sulla scena, Ottaviano decise di allearsi subito con il senato, Antonio la prese male e cercò di imporsi alla testa di un esercito, lo stesso fece Ottaviano con l’appoggio del senato, il quale lo manda a combattere contro Antonio, siamo nel 43 a.c. quando Antonio andò a combattere contro i congiurati (gruppo di 50 senatori) a Modena, dove proprio in quel momento arrivò anche Ottaviano (adottato per testamento da Cesare, diventando suo figlio adottivo), Ottaviano si schierò contro Antonio che stava combattendo contro gli assassini di Cesare (guerra di Modena), quest’ultimo venne sconfitto e Ottaviano tornò dal senato e lo costrinse a riconoscerlo come console, di li a poco gli interessi di Ottaviano e Antonio conversero creando un'alleanza politica, nel 43/42 quando nasce il 2 triunvirato composto da Lepido, Antonio e Ottaviano, questo accordo era diverso dal primo a livello costituzionale, il primo era un accordo privato e segreto, e anche quando lo rinnovarono era un’accordo privato fra tre capi politici, mentre il secondo era una magistratura straordinaria istituita dal senato e confermato dai comizi, questi tre vennero nominati tresviri reipublici costituendae, venne quindi costituito allo scopo di riformare questa repubblica, nel 42 i tre andarono a combattere contro i 2 principali congiurati Bruto e Cassio, che vennero sconfitti a Filippi in macedonia, uccidendo di fatto tutti i congiurati, fu a questo punto che i triunviri divennero padroni di Roma. Antonio doveva ancora regolare i conti con Cicerone, visto che questo lo aveva attaccato cercando di opporsi alla sua presa di potere, il problema era che Cicerone non aveva previsto una alleanza fra Antonio e Ottaviano (Lepido è di 2 ordine), Cicerone si trovò spiazzato, scattò quindi la vendetta di Antonio che gli fece tagliare la testa e le mani mostrandole al popolo,conclusa la sua vendetta emigrò in Egitto, Ottaviano rimase a Roma, Lepido venne mandato al confine, al Circeo, uscendo di fatto di scena, Antonio in Egitto si sposò con Cleopatra prendendo le redini delle province occidentali mentre a Ottaviano toccarono le province orientali, con questa unione con Cleopatra tentò di formare una sorte di impero personale cessando di rispondere al senato, che rispose mandandogli contro Ottaviano, combatterono nella famosa battaglia di Azio nel 31 con una battaglia navale, in questa battaglia ne risultò vincitore Ottaviano, Antonio fuggì Vvigliaccamente e venne successivamente ucciso in Egitto con Cleopatra che si suicidò con i figli. Questo avvenimento segnò la fine della repubblica, anche il triunvirato finì, nel 31 a.c. Augusto si ritrovò da solo al potere con l'appoggio del senato, doveva però legittimare questo potere perché formalmente era ancora un triunviro, si doveva dare un veste a questo suo nuovo ruolo, per tanto nel 27 a.c. Ottaviano si presentò davanti al senato e diede inizio al principato, sarà la fine della città stato e la nascita dello stato a grande estensione territoriale. ESPANSIONE TERRITORIALE ALLA FINE DELLA REPUBBLICA—> 31 a.c. Viene aggiunta la Gallia celtica (nel 49 conquistata da cesare), il nord africa (conquistata la Nubidia, Egitto e Libia) e poi venne conquistata tutta la regione dell'Anatolia (Cappadocia, ponto e Bitinia). PROCESSO CRIMINALE In quest'epoca viene archiviato il processo criminale comiziale, che era un processo inquisitorio, con Silla che lo distrugge definitivamente, viene creato il nuovo processo “quaestiones perpetuae” La prima questione risale al 123 introdotta da Gaio Gracco, per perseguire i governatori provinciali corrotti, per concussione, e viene assegnata ai cavalieri la facoltà di giudicare, da questa prima forma arriviamo a Silla e le sue riforme con le quali vengono costituiti tanti di questi tribunali per i vari reati. Con Augusto venne creata un altra quaesito molto famosa ovvero quella in materia di adulterio. A capo di ogni quaesito vi era un pretore e il processo era accusatorio, l'accusa poteva essere richiesta da ogni cittadino, e una volta emessa l’accusatore intimava l’accusa all’accusato. Le giurie vennero composte da cavalieri o da sentatosi in base al periodo, prima cavalieri poi senatori ed infine cavalieri, l’accusatore veniva accusato di calunnia se dopo l'assoluzione dell’accusato si scopriva che lo aveva accusato solo per nuocergli, veniva punito con la stessa pena dell’accusato ovvero con la morte o con l’esilio che per la prima volta era definito come pena. ULTIMA FASE IMPERO ( dal 27 a.c. al 565 d.c.) Dal punto di vista costituzionale si distinguono due sotto-fasi: Principato—> prima fase in cui i poteri dell’imperatori sono più limitati finisce nel 285 d.c. dominato—> il potere dell’imperatore è assoluto, inizia nel 284 d.c. (nel manuale il dominato parte già con la dinastia dei severi). Il passaggio non è istantaneo ma vi è una progressione in cui i poteri diventano sempre più forti; Nel 235 c’è un periodo di confusione fino alla presa del potere di Diocleziano nel 284 d.c. Nel 27 a.c. Ottaviano si presentò davanti al senato e fece il gesto di offrire tutti i suoi poteri al senato e ai senatori, come se fosse stanco e volesse ritirarsi a vita privata, il senato però gli chiese di restare al potere per il resto della sua vita e gli conferì il titolo di Augusto, cesare, imperator, e di princeps senatus ovvero capo dei senatori, e inoltre gli diede anche il consolato. Nel 23 a.c. augusto volle cambiare questo insieme di poteri che gli era stato dato, creò quindi una riforma ripresentandosi in senato rinunciando al consolato ed ottenendo altri 2 poteri: - tribunicia potestas—> potere tribunizio, potere di tribuno senza ricoprire il ruolo di tribuno, gli consente il controllo della politica romana, essendo in grado di emettere l’intercessio contro ogni intervento magistratuale che non gli vada bene. - Imperium proconsulare maius et infinitum—> inventato da augusto, è una carica di proconsole (magistrati provinciali), si fa quindi affidare tutti i poteri esercitabili dai governatori provinciali, questo potere è maggiore di quello degli altri governatori ed è anche temporalmente e spazialmente infinito. Augusto a questo punto diede vita alle cariche vitalizie ed si mise a capo di tutte le province romane, e di tutto il territorio romano. Da questo momento si formeranno 2 gruppi di province, quelle che rispondono direttamente al senato che mediava “province senatorie” e province invece che rispondono direttamente all’imperatore quindi vi era un collegamento diretto. Augusto creò un alleanza molto forte con il senato, i senatori ottennero molte gratificazioni da Augusto, venne riportato il numero del senato a 600 membri epurandolo da quelli che non erano d’accordo con la sua linea politica, aumentò il censo dei senatori, gli venivano assegnate anche ricchezze dalle conquiste, tutto questo indebolì i comizi che con il passare deltempo non si riunirono più, a questo punto non esisteva più la città stato visto che non c’era più il magistrato ma un imperatore, facendo nascere la successione per motivi militari o dinastiche. Ad Augusto successe Tiberio per ragione dinastica. Fu quindi diverso il comportamento di cesare da quello di augusto, il primo rimase sempre sui binari della repubblica mentre il secondo la archiviò. Theodor Mommsen (grande storico di Roma vissuto nell’800, scrisse una storia di diritto pubblico romano gigantesca, fu professore a Lipsia e Berlino, curò la versione moderna del corpus iuris, ed inoltre curò le descrizione latine sulla Roma arcaica) parlò di diarchia ovvero potere diviso in 2 fra imperatore e senato. Augusto ottenne molto più potere di Cesare, Cesare era democratico, eliminava i debiti dei poveri etc., Augusto fece tutto il contrario non facendo una singola misura a favore del popolo abolendo anche la pubblicazione degli atti del senato, limitò anche il numero delle manomissioni, gradualmente le antiche libertà dell’età repubblicana scomparvero. Il senato trovò un proprio tornaconto nel sostenere l’imperatore e non fece mai un tentativo per tornare alla repubblica. Alla morte di Augusto nel 14 d.c. gli successe il figlio adottato Tiberio, gli associò il potere quando ancora era in vita facendogli consegnare gli stessi poteri che aveva lui dal senato. Tiberio alla morte di Augusto si presento davanti al senato per farsi riconoscere i poteri con schierato fuori dal palazzo l’esercito che rumoreggiava con le armi, il senato acconsentì. Tiberio sposò la figlia di Augusto anche se questa in precedenza era sposata con Agrippa. Questa donna diciamo aveva molti amanti, Tiberio quindi la ripudio. Alla morte di Tiberio prese il potere Caligola ovvero il nipote, successivamente a Caligola ci fu Claudio a cui dobbiamo la conquista della Britannia, particolare come tutte e due le mogli cercarono di avvelenarlo con la seconda che ci riuscì per spianare la strada al figlio ovvero Nerone.
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