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2 gli etruschi, Appunti di Storia Romana

II capitolo storia romana di Arnaldo Marcone

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 16/06/2016

Ecate1990
Ecate1990 🇮🇹

4.4

(18)

23 documenti

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Scarica 2 gli etruschi e più Appunti in PDF di Storia Romana solo su Docsity! GLI ETRUSCHI 1- Origine ed espansione degli Etruschi Gli Etruschi sono la più importate popolazione dell’Italia preromana, noti ai greci come Tirenni ma dalle fonti di Dionigi sembra che questi tra loro si conoscessero con il nome di Rasenna. La documentazione archeologia sulle origini degli Etruschi mal si combina con quanto ci dicono le fonti antiche; essa spiega la loro origine etnica, collocata tra l’VIII e VII secolo a.C., come il punto d’incontro di due tipi di processi: da una lato si pensa a un’evoluzione della struttura interna della società e delle economie locali; dall’altro si riconosce l’importanza che su queste esercitarono influenze esterne, soprattutto i rapporti con le colonie greche n Italia meridionale. Per Erodoto (Le Storie), gli Etruschi erano un gruppo di Lidi che provenienti dalla regione dell’Asia minore che si affaccia sul mar Egeo e guidati da Tirreno, navigarono verso l’Italia. Per primi esercitarono il commercio al minuto e si attribuivano molte delle invenzioni utilizzate anche dai Greci, specie i giochi, come i dadi, che servivano per non pensare alla fame: si giocava tutto il giorno in modo da non cercare cibo e così vissero per 18 anni. Erodoto poi racconta che poiché la carestia non diminuiva, il re divise i Lidi in due gruppi: a quello che rimase in Italia si pose a capo lui, mentre all’altro gruppo costretto ad emigrare dal paese pose a capo il figlio Tirreno. Mentre Dionigi di Alicarnasso (Storia di Roma arcaica), i Tirreni non erano coloni dei Lidi innanzitutto perché avevano un linguaggio diverso, si veneravano diverse divinità, diverse leggi e costumi. Anche se nella fase della loro massima espansione, VII-VI secolo a.C, gli Etruschi controllavano gran parte dell’Italia centro-occidentale e competevano con i Greci e i Cartaginesi per il controllo delle principali rotte marittime, questo popolo si organizzò mai un uno stato unitario ma in città indipendenti governate da sovrani, i lucumoni, che furono sostituiti più tardi dai magistrati eletti annualmente, gli zilath. La società etrusca era prevalentemente aristocratica dal momento che il governo delle città era nelle mani di un gruppo ristretto di proprietari terrieri e di ricchi commercianti. Il loro processo di espansione aveva portato alla fondazione di nuove città, ma subì un battuta d’arresto intorno al 530 a.C. a seguito di una battaglia navale contro i Focei i quali, provenienti dall’Asia minore, avevano già fondato in Corsica la colonia di Alalia e per questo erano una minaccia per gli interessi commerciali degli Etruschi. Il loro espansionismo verso l’Italia meridionale fu arrestato nel 474 quando subirono a Cuma una sconfitta da parte dei Greci di Siracusa. Mentre decisivi per la loro decadenza furono due eventi nel VI secolo a.C: la presa della città di Veio, ad opera dei Romani 396, e la perdita dei possedimenti nella val Padana, caduti per mano dei Celti, originari dell’Europa centrale. Poi nel III secolo a.C l’Etruria passò ai romani. 2- Religione e cultura Del modo etrusco particolarmente significativi sono stati i riti religiosi accompagnati da componenti magiche. Molte divinità erano assimilabili a quelle greche, infatti molti avevano nomi di origine ellenica (Hercle era Eracle); altri dei invece anno nomi che rivelano origine indigena (Selvans è Silvano). Così come per i greci Zeus è il padre degli dei subordinato al fato, così per gli Etruschi la divinità suprema è Tinia anch’essa subordinata al fato. Le altre divinità erano ordinate secondo un ordine gerarchico. Il celebre libro di lino di Zagabria è il più lungo documento noto in lingua etrusca, che riporta la descrizione dei rituali e delle preghiere. Nella religiosità etrusca ha un’importanza particolare la concezione dell’aldilà: si pensa che il defunto continui la vita nella tomba, per questo in essa venivano posti il cibo, le bevande e i simboli del suo status sociale. Gli Etruschi davano molta importanza all’interpretazione dei segni divini nelle vicende umane: fu molto praticata l’aruspicina, arte di interpretazione della volontà divina, praticata attraverso l’esame delle viscere degli animali sacrificati per scopi religiosi. Dunque era negli organi che si riprodurrebbe l’ordine dell’universo e li venivano cercate le risposte a domande che venivano rivolte alla divinità. 3- Il problema della lingua I testi etruschi sono semplici da leggere poiché l’alfabeto è un riadattamento di quello greco. Tuttavia emerge una certa difficoltà in quanto si tratta di una lingua non indoeuropea di cui non disponiamo di molti elementi di raffronto con altre lingue note. Inoltre i testi che ci sono giunti sono perlopiù costituiti da brevi formule in cui spesso compare solo il nome del defunto con le carche da lui ricoperte o della sua famiglia. 4- Tecnica e arte Non vi sono molte tracce archeologiche delle città etrusche, fatta eccezione per Marzabotto, nei pressi di Bologna, o di grossi centri come Volterra, Tarquinia, delle
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