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2° guerra mondiale e regimi totalitari., Appunti di Storia

Seconda guerra mondiale, regimi totalitari.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 13/06/2024

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Scarica 2° guerra mondiale e regimi totalitari. e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Il regime nazista Ottenuti i pieni poteri dal parlamento, Hitler avviò il cosiddetto allineamento: i giornali di opposizione furono chiusi, i sindacati sciolti e tutti i partiti furono dichiarati illegali e soppressi. Nel 1933 fu Iirmato un concordato simile a quelli italiano: in cambio di garanzie sulla libertà di culto, la chiesa non interferiva nella vita politica. Per distruggere gli oppositori (comunisti, socialdemocratici, cattolici, ebrei) nacque il primo campo di concentramento in Baviera. La violenza si dispiegò anche all’interno del partito nazista Iino al raggiungimento della notte dei coltelli in cui Hitler ordinò l’omicidio dal capo della SA Rohm e dei principali dirigenti dell’organizzazione. In tal modo inoltre Hitler appar come colui che rispettava le promesse ponendo Iine alle ı ̀ violenze delle SA. Il reich Alla morte di Hindenburg, Hitler assunse la carica di capo dello stato. L’esercito tedesco adottò un nuovo giuramento che non prestava fedeltà allo stato ma al Fuhrer (capo) e un referendum sanc la fusione in Hitler delle ı ̀ cariche di capo dello stato, del governo, del partito e delle forze armate. Poteva dirsi costituito il 3 reich. IL fuhrer era l’unica fonte di diritto e disponeva di potere assoluto, era l’incarnazione della comunità popolare. IL sistema nazista era costituito da una pluralità di centri di potere: la Gestapo (polizia segreta di stato), le SS (esercito di Hitler), organizzazione Todt (edilizia pubblica), piano quadriennale ( sviluppo economico) e le organizzazioni di massa. Le SS e la Gestapo erano strumenti repressivi, il tribunale del popolo giudicava i reati politici e i disoccupati furono considerati un delitto contro la Germania. Fu creato il fronte del lavoro, un’organizzazione che inquadrava tutti i lavoratori che comprendeva l’organizzazione del dopolavoro. Dirigismo economico Lo stato attraverso piani economici controllava il mercato. Fu attuata una politica protezionista e autarchica, mirante a sostituire i prodotti esteri con beni nazionali. Questa politica era Iinanziata con la spesa pubblica. La politica economica del regime nazista perseguiva 2 obiettivi: la piena occupazione che mirava a conquistare il consenso popolare e la preparazione del paese alla guerra. Il piano economico quadriennale favoriva l’industria bellica. La politica estera aggressiva mirava a conquistare lo spazio vitale riIlettendo una visione socialdarwinista che considerava legittimo il diritto dei popoli più forti ad affermarsi. Razzismo Il nazismo intendeva il popolo come totalità razzialmente omogenea, idea cancellata dall’illuminismo che perseguiva ideali di uguaglianza. Era dunque necessario ripulire il sangue tedesco, utilizzando ogni violenza, tra cui repressione politica, repressione sociale che ripuliva la società dai cosiddetti asociali (zingari, vagabondi, omosessuali...) e politica razziale che mirava al risanamento biologico. Alla base della persecuzione degli omosessuali vi era una visione del mondo riferita a un modello di mascolinità virile e guerriera che portava con sé il disprezzo della donna. I portatori di handicap Iisici o psichici erano ritenuti vite indegne, mentre gli ebrei non erano considerati come appartenenti a una religione ma come una razza, dunque, andavano colpiti praticando un antisemitismo programmato e istituzionale. Dai primi provvedimenti di esclusione si passò alle Leggi di Norimberga (15 Settembre 1935) che privavano gli ebrei di cittadinanza e vietava matrimoni tra ebrei e ariani. Nella “notte dei cristalli” fu organizzato un tragico pogrom che continuò con “l’arianizzazione“ dei beni degli ebrei e la deportazione nei capi di concentramento. L’unione sovietica Nel Dicembre 1922 nacque l’Urss, il primo partito socialista della storia che si presentava come uno stato federale. Tuttavia, il federalismo era vaniIicato dal fatto che il partito era una struttura centralizzata che emanava le direttive agli organi periferici. Le condizioni del novo stato erano critiche, 7 anni di guerra avevano provocato milioni di vittime e si apr una profonda frattura tra il governo comunista e la popolazione delle ı ̀ campagne. Di fronte la drammatica situazione, col X congresso del partito, fu avviata la Nuova politica economica (Nep) cos furono cessate le requisizioni, i contadini furono lasciati liberi di ı ̀ vendere le eccedenze, venne permesso il commercio interno e vennero ammesse piccole imprese private. I risultati furono positivi ma Lenin la riteneva una fase provvisoria volta al raggiungimento di un’economia socialista, molti dirigenti bolscevichi si opponevano alla Nep mentre i kulaki grazie alla Nep ottennero forte sviluppo. Dibattito sulla Nep I sostenitori della Nep, come Bucharin, proponevano una trasformazione graduale del sistema economico, sul fronte opposto gli oppositori della Nep, tra i quali vi era Trockij, riteneva necessario accelerare l’industrializzazione sfruttando le matrie prime (ferro, carbone, petrolio) e la forza lavoro. Nel 1924 mor Lenin cos Stalin si impose come la personalità di maggiore spicco nel partito. ı ̀ ı ̀ Nel 1922 fu nominato segretario del partito e riusc ad emarginare il suo rivale Trockij (il ı ̀ quale sosteneva la rivoluzione permanente che sosteneva una rivoluzione internazionale a differenza della teoria del socialismo in un solo paese di Stalin secondo cui era necessario consolidare il socialismo nell’unione sovietica senza far contro dell’estensione della rivoluzione). Molti dirigenti vedevano in Stalin la più sicura garanzia di difesa del loro ruolo. Nel 1927 Trockij venne espulso dal partito e fu esiliato. La collettivizzazione agricola e l’industrializzazione Stalin abbandonò la Nep per attuare la “grande svolta” basata su 3 punti:  -  pianiIicatine integrale dell’economia, basata su piani quinquennali organizzati dal Gosplan  -  collettivizzazione forzata dell’agricoltura in fattorie cooperative che iniziò con requisizioni forzate di grano Il consenso al fascismo Il fascismo ottenne il consenso di parte rilevante della popolazione in particolare la Iigura di Mussolini che veniva venerato mentre i dissensi e i mugugni erano indirizzati al regime. Il progetto di realizzare un controllo capillare non ottenne successo, rimasero attivi centri di potere che, seppur consenzienti col regime, non furono mai interamente assorbiti da esso. Il consenso al nazismo Il consenso popolare al nazismo fu certamente esteso, il mito di Hitler rimase solido Iino a quando non furono la guerra e le sue sconIitte a incrinarlo. Un’opposizione al nazismo non vi fu, eliminati gli oppositori politici, la resistenza al regime fu poca e priva di punti di riferimento. L’unica reale prospettiva di mettere in discussione il potere assoluto di Hitler si afIidava alle iniziative cospirative di ristrette cerchie di antinazisti nell’esercito. Con i cattolici il rapporto fu più difIicile anche perché il regime tentò di colpire la libertà di culto. Il consenso allo stalinismo Il regime staliniano incontrò tantissima opposizione e resistenza nelle campagne; tuttavia, non vi è dubbio che anche il consenso fu notevole. Il mito della Russia in grado di competere con gli altri paesi europei sollecitava l’orgoglio nazionale. Il sistema sovietico ottenne anche popolarità in Occidente soprattutto nei ceti operai e in ampi settori del mondo intellettuale e culturale. Le dittature iberiche Anche nella penisola iberica nacquero movimenti afIini al fascismo, in particolare in Portogallo con Salazar a capo del cosiddetto Stato nuovo. In spagna a seguito di una sanguinosa guerra civile si instaurò la dittatura di Francisco Franco. Questo conIlitto ebbe drammatiche conseguenze per quanto riguarda la conIlittualità sociale tra grandi proprietari terrieri ed organizzazioni contadine, socialiste e anarchiche. L’imperialismo giapponese e l’invasione della Cina In Giappone si affermò un regime autoritario nazionalista e imperialista, dopo aver partecipato alla 1 g.m. con l’Intesa il Giappone vide una forte crescita economica accompagnata da squilibri provocati dalle condizioni di lavoro e dai grandi monopoli industriali e commerciali. Il Giappone era una monarchia costituzionale con grande potere dell’imperatore, il sistema politico assunse sempre più afIinità al fascismo, il parlamento venne deposto e furono sciolti sindacati e partiti. Il governo avviò una politica espansionistica in Asia, questo imperialismo venne presentato come panasiatismo, il Giappone si presentava come un paese di liberazione dal dominio Occidentale. La direzione di espansione era la Cina, i giapponesi occuparono la Manciuria in cui si insediò uno stato fantoccio il Manchukuo. In Cina era stata proclamata la Repubblica governata dal Guomindang, il partito nazionalista. Si apr un conIlitto tra ı ̀ nazionalisti e partito comunista cinese, in 5 campagne di annientamento i nazionalisti eliminarono migliaia di nazionalisti. Nel 1937 il Giappone iniziò l’invasione della Cina provocando una momentanea tregua tra nazionalisti e comunisti che si unirono in un unico fronte contro il Giappone. La resistenza cinese non ebbe successo ma i comunisti riuscirono ad organizzare un’azione di guerriglia nelle campagne instaurando forma di socialismo agrario. Nel frattempo, Tokyo costruiva alleanze con il nazismo e fascismo italiano attraverso il patto anti-Comintern e il patto tripartito. Il collasso dell’ordine europeo Il triennio 1939-39 fu la fase in cui maturarono le condizioni che portarono alla Seconda guerra mondiale. Fu un triennio dominato dall’iniziativa di Hitler che agiva con un impressionante aggressività accompagnata da un forte consenso all’interno del paese. I suoi principi politici erano 3:  -  liquidazione del trattato di Versailles  -  riuniIicazione sotto il Reich di tutti i tedeschi d’Europa  -  conquista dello spazio vitale Un grande successo per Hitler fu il plebiscito con cui circa il 90% degli abitanti della Saar decise il ritorno sotto la Germania; inoltre iniziò il riarmo. Nel 1936 occupò la Renania, francesi e inglesi non reagirono in quanto seguivano una politica di moderazione paciIica. Nell’Ottobre del 1936 Hitler sottoscrisse con l’Italia l’intesa chiamata asse Roma-Berlino, un mese dopo fu il momento del patto anti-Comintern con il Giappone a cui l’anno successivo ader l’Italia conIigurando l’asse Roma-Berlino-Tokyo che avrebbe costituito uno degli ı ̀ schieramenti del conIlitto mondiale. Nel 1938 l’Austria fu annessa alla Germania, Hitler ottenne al governo un capo Iilonazista Seyss Inquart che per placare le rivolte in piazza chiese l’intervento delle truppe tedesche. Ciò fu sanzionato da un plebiscito popolare. Ore Hitler pretendeva l’annessione dei Sudeti cos per evitare conIlitti fu convocata la ı ̀ conferenza di Monaco tra Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna e fu accettata l’annessione dei Sudeti alla Germania. Ciò fu un grande successo per Hitler che nel marzo 1939 entrò a Praga ponendo Iine all’esistenza dello Cecoslovacchia come paese autonomo. Il paese risultò diviso in due parti: Slovacchia e Boemia Moravia, integrata nel reich come protettorato. Mussolini prendendo esempio da Hitler ordinò l’occupazione dell’Albania che divenne un protettorato italiano e il 22 maggio, Galeazzo Ciano e von Ribbentrop Iirmarono il patto d’acciaio che impegnava i due paesi ad appoggiarsi militarmente in caso di conIlitto. Ora Hitler rivendicava l’annessione di Danzica, la quale era a maggioranza tedesca e retta da un’amministrazione Iilonazista. Gran Bretagna e Francia offrirono protezione alla Polonia; in questa politica avrebbe potuto giocare un ruolo decisivo l’Unione Sovietica che era entrata nella Società delle Nazioni e aveva stretto un accordo con la Francia di mutua assistenza ma accadde il contrario con la stesura del patto decennale di non aggressione Molotov – Ribbentrop. A Hitler l’accordo portò evidenti vantaggi e poneva Stalin in una posizione di sicurezza ma incassava anche la possibilità di ampliare l’inIluenza sovietica nell’Europa orientale grazie al protocollo segreto allegato al patto che in caso di conIlitto assegnava ai sovietici la parte orientale della Polonia, le repubbliche baltiche e la Bessarabia.Il 1° settembre 1939 Hitler invase la Polonia e Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania. La spartizione della Polonia Dopo che i tedeschi e i sovietici conquistarono la Russia se la divisero e le SS in una sorta di prova generale eliminarono oltre 500000 civili che avrebbero potuto smantellare il regime. Sul fronte occidentale la guerra rimase ferma per tutto l’inverno, ciò permise ai tedeschi di concentrare tutte le forze quando le condizioni climatiche sarebbero state favorevoli. Intanto l’Unione Sovietica attaccò la Finlandia impadronendosi della Carelia e grazie al trattato Molotov Ribbentrop si impadron delle tre repubbliche baltiche. ı ̀ Nella primavera del 1940 Hitler attaccò Danimarca e Norvegia. La Danimarca fu posta sotto il dominio nazista mentre in Norvegia verrà creato un governo – fantoccio collaborazionista presieduto da Quisling. Iniziò inIine l’offensiva contro l’Occidente con una guerra lampo fatta di offensive massicce. I francesi contavano sulla difesa della linea Maginot ma i tedeschi dopo aver invaso Belgio e Paesi Bassi la aggirarono sfondando le difese francesi nelle Ardenne e puntando ora sulla Manica. Il 14 Giugno fu occupata Parigi e poco dopo fu sottoscritto l’armistizio che dava i 3/5 del territorio ai tedeschi e nella restante parte si formò un regime collaborazionista retto da Petain. Allo scoppio della guerra l’Italia non era pronta a entrare cos dichiarò la sua non belligeranza ı ̀ e i continui successi di Hitler fecero entrare Mussolini in guerra prima del previsto cos il 10 ı ̀ Giugno 1940 entrò in guerra attaccando la ormai agonizzata Francia. Ormai solo l’Inghilterra poteva opporsi al regime tedesco cos Hitler la attacco sui mari e con ı ̀ la guerra aerea nella quale gli inglesi erano nettamente più forti. L’aviazione tedesca bombardò l’Inghilterra per spaventare la popolazione ma la Gran Bretagna non si fece intimorire e intraprese la guerra guidata da Churchill. La lunga battaglia d’Inghilterra vide la vittoria inglese grazie anche all’uso del radar e Hitler fu costretto ad abbandonare l’operazione Leone Marino cioè la conquista della Gran Bretagna. La guerra parallela italiana L’Italia intanto intraprese una guerra parallela per ampliare la sua inIluenza cos avanzò in ı ̀ Grecia dove la resistenza arrestò l’avanzata italiana mentre gli inglesi sbarcarono in Grecia. La situazione fu sbloccata da Hitler che conquistò la Iugoslavia e con le truppe italiane respinsero gli inglesi. L’operazione consegnò a Hitler l’egemonia sui Balcani completata dall’annessione all’Asse di Romania, Ungheria e Bulgaria. L’operazione Barbarossa Già dal dicembre 1940 la Germania aveva programmato di attaccare l’Unione Sovietica cos il ı ̀ 22 Giugno 1924 l’esercitò tedesco penetrò conquistando in 3 mesi con una guerra lampo le repubbliche baltiche e gran parte di Ucraina e Bielorussia. Hitler attaccò l’unione sovietica per ragioni economiche ed ideologiche, infatti, le risorse russe e la popolazione di cui sfruttare il lavoro erano necessari a Hitler per proseguire il conIlitto. La guerra durò più del previsto, all’arrivo dell’inverno l’esercito russo non era sconIitto, la tecnica della terra bruciata imped ai tedeschi di sfruttare le risorse del territorio e l’inverno ı ̀ bloccò la situazione. Emanuele che fu sostituito dal Iiglio Umberto il quale assunse la carica di luogotenente generale del regno. Si crearono tensioni tra il Cln e il Regno del Sud Iino al ritorno in patria di Togliatti che convinse il Cln a entrare nel governo Badoglio (si pensa che Togliatti sia stato ispirato o addirittura obbligato da Stalin), sta di fatto che la svolta di Salerno, com’è stata chiamata, portò l’ingresso al governo di antifascisti. Intanto i membri del Gran consiglio che votarono contro Mussolini furono punti col processo di Verona. Mussolini tentò di accreditare il nuovo stato come l’autentica realizzazione dell’ispirazione originaria del fascismo: uno stato repubblicano e popolare che avrebbe realizzato la socializzazione delle imprese. Il governo controllava tutto e non ottenne il consenso tanto che vi fu uno sciopero generale. Intanto il governo di Salò era debole, la leva militare fu un insuccesso, collaborava con i tedeschi nella deportazione degli ebrei e iniziarono a proliferare i corpi armati destinati alla lotta antipartigiana. La lenta avanzata degli Alleati Gli alleati entrarono a Napoli, cacciando i tedeschi, la linea Gustav si Iissò a Cassino e dopo lo sbarco ad Anzio anche Roma fu liberata. Al Iianco degli anglo – americani combatteva il Corpo italiano di liberazione che continuò ad avanzare Iino alla linea gotica (Massa – Pesaro). Nell’Italia del nord la resistenza assunse i caratteri di una guerra di liberazione e i partigiani si diedero un comando militare uniIicato detto Corpo volontaria della volontà capeggiato da Cadorna. I partigiani agivano con imboscate ai nazifascisti e guerriglie urbane come il massacro delle Fosse Ardeatine. Successivamente assunsero forme di inquadramento più rigoroso, le brigate che si impegnavano in azioni più vaste e articolate. Vennero anche catturati dai tedeschi tantissimi soldati italiani che aderirono alle forze armate tedesche e in caso di riIiuto furono rinchiusi nei lager. Inoltre, i nazifascisti agirono con azioni terroristiche nei confronti dei cosiddetti banditi ovvero i partigiani. Il momento più critico tra Alleati e Resistenza giunse nell’autunno 1944 quando il generale Alexander annunciò che l’offensiva sulla linea gotica non sarebbe proseguita durante l’inverno ordinando ai partigiani di rimanere sulla difensiva ma essi furono attaccati dai nazifascisti che rioccuparono le zone liberate. IL 25 Aprile 1945 l’Italia fu liberata, Mussolini fu catturato e fucilato. Il 26 Giugno 1945 i governi di 51 paesi sottoscrissero la Carta di San Francisco che dava vita all’Organizzazione delle Nazioni Unite, un governo sovrannazionale delle relazioni tra gli stati. I 5 alleati vincitori (Urss, usa, Francia, Cina, Gran Bretagna) della guerra entrarono a far parte del Consiglio di sicurezza. Il processo di Norimberga a carico dei criminali di guerra nazisti si svolse in un apposito Tribunale militare internazionale e sanc alcuni principi fondamentali non derogabili ı ̀ affermando il principio della responsabilità individuale. Il 10 dicembre 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani sanc i diritti fondamentali dell’uomo come un bene universale ı ̀ irrinunciabile. SconIitto il comune nemico le divergenze politico – economiche e ideologiche fra le democrazie occidentali e l’Unione sovietica si manifestarono tanto che nacque l’espressione “guerra fredda” per indicare la tensione tra Est e Ovest. Già prima la Iine del conIlitto Churchill, Roosevelt e Stalin si incontrarono a Jalta per delineare l’assetto dell’Europa una volta sconIitto Hitler e venne approvata l’idea di una divisione del continente in sfere d’inIluenza pur affermando il diritto di ciascun popolo di scegliere la forma di governo preferita. Su queste basi si tenne la conferenza di Parigi che portò alla Iirma dei trattati di pace che non portarono uno sconvolgimento della geograIia politica rispetto al 1919. La Germania fu divisa in 4 zone cos come Berlino. ı ̀
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