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2 guerra mondiale riassunto, Schemi e mappe concettuali di Storia

Riassunto 2 guerra mondiale 5 liceo

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 09/03/2022

Ariannaermoli
Ariannaermoli 🇮🇹

5

(2)

18 documenti

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Scarica 2 guerra mondiale riassunto e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA SECONDA GUERRA MONDIALE 1. DALL’ANSCHLUSS AL PATTO DI MONACO L’Anschluss Mentre non è facile identificare un singolo responsabile per lo scoppio della prima guerra mondiale, non è difficile individuare il soggetto che dagli anni Trenta spinge verso la seconda guerra mondiale: la Germania nazista. Le loro ambizioni sono esplicite: rimettere in discussione il trattato di Versailles e assicurarsi territori a est. Queste rivendicazioni sono in nome della ricomposizione del popolo tedesco sotto un unico Stato e per questo a Berlino si vuole l’Anschluss (= l'annessione) dell’Austria, a cui solo parte dell’opinione pubblica austriaca è favorevole. Un primo colpo di Stato è organizzato nel 1934 ma fallisce anche perché le truppe tedesche non intervengono su pressione di Mussolini che è preoccupato per un’espansione eccessiva della Germania. Ma in seguito l’Italia si avvicina alla Germania che l’aiuta nell’avventura in Etiopia e si crea così l’alleanza del 1936: l’asse Roma-Berlino, a cui l’anno successivo si unisce il Giappone (asse Roma-Tokyo-Berlino). Mussolini, che non ha più ragione di temere la Germania, non si oppone all’Anschluss, che avviene pacificamente perché le autorità austriache aprono le frontiere alle truppe tedesche, che erano pronte ad attaccare, e che entrano a Vienna il 13 marzo 1938. Il patto di Monaco Le potenze europee non agiscono e accettano il fatto compiuto (in particolare il primo ministro inglese Chamberlain) per mantenere la pace. Hitler interpreta questo atteggiamento come una debolezza e nel 1938 impone al governo cecoslovacco di cedere i territori dei Sudeti (con popolazione a maggioranza tedesca). Mussolini allora organizza una conferenza internazionale a Monaco il 29-30 settembre 1938 in cui Italia, Germania, Francia e Inghilterra riconoscono alla Germania il diritto di annettere questo territorio, senza consultare il governo cecoslovacco. Il patto di Monaco è considerato un grande risultato perché si pensa che le pretese di Hitler siano state finalmente soddisfatte. 2. DALLA DISSOLUZIONE DELLA CECOSLOVACCHIA ALL’AGGRESSIONE ALLA POLONIA La dissoluzione della Cecoslovacchia Ma la Germania non è soddisfatta e vuole continuare l’espansione territoriale. Nel marzo 1939 le truppe tedesche entrano in Cecoslovacchia e lo Stato viene smembrato: si forma il Protettorato di Boemia e Moravia, annesso al Reich, e lo Stato autonomo di Slovacchia, governato da Tifo, un filonazista che pone la Slovacchia alle dipendenze di Hitler. Il patto d’acciaio Nel mentre, Ungheria e Polonia annettono alcuni territori dello Stato slovacco mentre l’Italia occupa l’Albania e la rende sua colonia. La Germania invece chiede al governo polacco la cessione del corridoio di Danzica, che separa la Prussia orientale dalla Germania. La Polonia rifiuta e si crea uno stato di tensione; Francia e Regno Unito garantiscono alla Polonia il loro appoggio nel caso di un attacco tedesco. Allora la Germania cerca alleati e sottoscrive il patto d’acciaio con l'Italia (maggio 1939) che prevede l’intervento militare di aiuto nel caso di guerra (anche aggressiva), nonostante Mussolini e il ministro degli Esteri Ciano abbiano fatto notare l’impreparazione dell’esercito italiano. Il patto Molotov-Ribbentrop Hitler avvia anche trattative con i diplomatici sovietici, vista la tensione che si è creata tra l’URSS e le potenze occidentali che hanno rifiutato l’aiuto sovietico in caso di una guerra antinazista. Nell’agosto del 1939 si firma un patto di non aggressione tra URSS e Germania (patto Molotov-Ribbentrop) con cui si riconoscono anche le pretese sui territori, in particolare l’URSS riconosce alla Germania il corridoio di Danzica. L’aggressione della Polonia e l’inizio della guerra Il 1 settembre 1939 le truppe tedesche attaccano la Polonia, il 3 settembre Francia e Regno Unito dichiarano guerra alla Germania, l’Italia dichiara la sua non belligeranza per la sua impreparazione militare, a metà settembre l’URSS attacca la Polonia, gli Stati baltici e la Finlandia. 3. LA GUERRA LAMPO La spartizione della Polonia La Germania, utilizzando la Blitzkrieg (guerra lampo) conquista in poco tempo Danzica e parte della Polonia, così come i sovietici che occupano anche gli Stati baltici e la Bessarabia (Romania). Il loro stile bellico è innovativo e si ispira alle recenti esperienze di guerre coloniali. In Polonia, sia i nazisti con le Einsatzgruppen (gruppi operativi), sia i sovietici uccidono migliaia di polacchi ritenuti politicamente pericolosi, per evitare la resistenza. La guerra in Scandinavia Le operazioni militari continuano: i sovietici firmano un accordo con la Finlandia che cede solo una piccola parte del suo territorio ma mantiene la sua indipendenza. Contemporaneamente la Germania attacca la Danimarca e la Norvegia. L'attacco alla Francia Il 10 maggio 1940 parte l'offensiva tedesca alla Francia. I francesi hanno organizzato una linea difensiva fortificata, chiamata linea Maginot, dal nome del ministro francese della difesa. I tedeschi però passano attraverso i Paesi Bassi e il Belgio e arrivano in Francia dalla foresta delle Ardenne, non fortificata perché considerata difficilmente percorribile dai carri armati. Il 14 giugno 1940 le truppe tedesche entrano a Parigi; quattro giorni prima, Mussolini, convinto dell'invincibilità delle truppe tedesche, aveva dichiarato guerra alla Francia. La Francia viene divisa in due: il nord è sotto diretta amministrazione nazista, il sud con capitale Vichy è affidato al governo collaborazionista (di cooperazione con i nazisti) del generale Philippe Pétain. Il tentativo di attacco al Regno Unito Le truppe inglesi e francesi riescono a fuggire imbarcandosi a Dunkerque e rifugiandosi in Inghilterra. Fra questi c'è anche Charles de Gaulle che tramite la radio (bbc) invia messaggi ai francesi chiedendo di resistere ai nazisti. Nel Regno Unito si forma il governo di Winston Churchill che annulla gli accordi con la Francia e mette in atto un blocco navale antitedesco. La Germania risponde con l'aviazione e i bombardamenti anche verso bersagli civili. Nel novembre del 1940 viene bombardata Coventry, importante sede di industrie belliche che vengono completamente distrutte. I britannici riescono a limitare i danni dei bombardamenti grazie a efficaci sistemi di evacuazione, l'azione tedesca fallisce anche perché la marina britannica presidia il Canale della Manica e quindi i tedeschi si rivolgono ad altri obbiettivi. 4. LE GUERRE PARALLELE Progetti bellici dell'Italia fascista L'Italia apre nuovi fronti perché vuole assicurarsi i suoi nuovi territori. L'esercito italiano è impreparato ma si pensa che sia alla portata di alcuni eserciti. L'intenzione è quella di creare una guerra "parallela" e non subalterna agli obiettivi di Hitler. La guerra in Africa Nell'agosto del 1940 l'esercito italiano attacca la Somalia e l'Egitto (entrambe controllate dagli inglesi). L'esercito guidato da Graziani riesce a penetrare a fondo in Egitto ma dopo poco tempo inizia la controffensiva britannica che fa arretrare gli italiani. Allora la guerra "parallela" diventa "subalterna" perché Mussolini chiede aiuto ai tedeschi che inviano gli Afrikakorps, guidatI da Rommel. Le forze italo-tedesche riconquistato territori ma l'Italia sta perdendo la guerra contro gli inglesi in Etiopia, dove il re rientra nella capitale. Gli ebrei vengono deportati nei campi in ferrovia, dopo essere stati caricati sui vagoni merci piombati. Molti di loro muoiono già prima di arrivare nei campi. All'arrivo alle donne vengono tagliati i capelli, utilizzati poi per costruire pantofole o calzature. Nei campi di sterminio gli ebrei vivono in condizioni disumane. Il sistema utilizzato per ucciderli è quello delle camere a gas. Una volta uccisi i corpi delle persone soppresse vengono poi portati nei forni crematori, dove si procede alla cremazione. Le dimensioni dello sterminio Si calcola che gli ebrei uccisi furono circa 6.000.000, di cui 1.000.000 di bambini. Rari furono i tentativi di ribellione da parte degli ebrei, il più importante dei quali fu il tentativo di ribellione del ghetto di Varsavia Il 19 aprile 1943. 9. LA RESISTENZA CONTRO LE OCCUPAZIONI NAZI-FASCISTE La resistenza in Europa Le forze di resistenza hanno forme di organizzazioni e ideologie varie. In Polonia ed in Grecia operano gruppi partigiani nazionalisti oppure gruppi partigiani comunisti. In Jugoslavia la resistenza è invece dominata dai comunisti, guidati da Tito. La resistenza francese Rifiugiatosi a Londra,il generale Charles de Gaulle lancia un appello ai francesi afffinché non si arrendano al potere nazista. Nei mesi seguenti De Gaulle costituisce una forza armata francese, les Forces francaises libres, operante nel Regno Unito e nelle colonie francesi d'Africa ribellatesi al governo di Vichy. De Gaulle inoltre inizia a collaborare con i gruppi resistenziali formatisi all'interno della Francia. La guerra contro i civili In tutta Europa le azioni partigiane sono represse dalle forze di occupazioni naziste con una tecnica che prende di mira soprattutto le popolazioni civili, considerate favorevoli ai gruppi partigiani e per questo motivo sottoposte ad arresti o esecuzioni di massa. Queste azioni politico-militari vengono attuate non solo dalle autorità naziste, ma anche da quelle fasciste soprattutto in Grecia e Jugoslavia, dove dal 1941 le autorità italiani attuano rastrellamenti, esecuzioni di civili sospettati di appoggiare le formazioni partigiane. L’esercito italiano decide poi di distruggere e incendiare interi villaggi. Importanti sono le azioni repressive ordinate dal generale Mario Roatta, comandante della Seconda Armata operante in Jugoslavia. 10. LA SVOLTA DEL 1942-43 La svolta del conflitto avviene tra il 1942 e il 1943, quando la produzione bellica (aerei, carri armati, navi da guerra) statunitense sorpassa quella tedesca e giapponese, nonostante il gravissimo colpo subito a Pearl Harbour. Gli USA riescono infatti a produrre a ritmi molto elevati gli armamenti necessari per ricostruire la flotta e l’aviazione destinate ad operare nel Pacifico. Gli USA compiono quindi subito un primo bombardamento a Tokyo, senza però particolari effetti militari. Le aree di azione sono tre: nel Pacifico, in (nord) Africa e sul fronte sovietico. Marina e aviazione americane hanno pian piano la meglio sulla potenza nipponica. Gli USA vincono nelle battaglie del Mar dei Coralli, delle isole Midway e sull’isola Guadalcanal. Nel frattempo, la battaglia di Stalingrado (1943) segna sul fronte europeo l’arresto dell’avanzata tedesca. Infatti, dopo che l’esercito sovietico riesce a sferrare una controffensiva che circonda gli attaccanti. Hitler, comanda la resistenza ad oltranza e i tedeschi sono costretti ad arrendersi nel febbraio 1943. Sul fronte africano l’armata italo-tedesca viene stretta da est e da ovest da americani e inglesi. L’esercito italo-tedesco è infatti sconfitto a El-Alamein e costretto a ritirarsi in Tunisia. Infine, nel 1943 Rommel viene costretto alla resa, e dalla Tunisia, gli angloamericani cominciano a pianificare un futuro sbarco in Sicilia che avrà luogo il 10 luglio 1943. 11. LA CADUTA DEL FASCISMO, LA RESISTENZA E LA GUERRA IN ITALIA Dalla Tunisia le truppe anglo-americane sbarcano in Sicilia e, senza troppa difficoltà, iniziano a risalire la penisola. L’opposizione dell’esercito italiano è minima e male organizzata. Nelle fabbriche del Nord si diffonde persino un’ondata di scioperi durante il marzo del 1943. Lo stesso Mussolini ha perso il contatto con la popolazione, duramente provata dalla guerra. Un colpo di Stato messo in atto dal re e da alcuni massimi esponenti fascisti durante una riunione del Gran Consiglio del fascismo approva una risoluzione che attribuisce il comando delle forza armate al re (Vittorio Emanuele III) e che depone ed arresta il duce. Il comando delle truppe viene affondato a Pietro Badoglio. Il nuovo generale inizia a trattare con gli anglo-americani e il 3 settembre del 1943 firma l’armistizio con gli alleati, che stanno per sbarcare a Salerno. L'esercito è nel caos e non sa come reagire. Il re, Badoglio e gli altri membri del governo abbandonano Roma e fuggono a Brindisi. Alcuni reparti si sciolgono, altri combattono contro i tedeschi che iniziano ad occupare l’Italia del Nord, e sono puniti durissimamente considerati come traditori. 600.000 militari italiani vengono infatti catturati e deportati nei campi di concentramento, e molti altri vengono giustiziati. Il fronte tedesco si assesta all’altezza tra Gaeta e la foce del Sangro. Intanto il 12 Settembre 1943 Mussolini (nella prigione di Campo Imperatore, Gran Sasso) viene liberato da un gruppo di paracadutisti tedeschi e costituisce a Salò il 23 settembre 1943 la Repubblica sociale italiana (un nuovo stato fascista repubblicano). La RSI annuncia una politica sociale di socializzazione delle imprese industriali e forma un esercito con le sue forze di polizia. L’Italia si trova quindi, nel 1943, spaccata in due - nella parte meridionale → il Regno del Sud, col re e col governo Badoglio, alleato alle forze anglo-americane - nel Centro-Nord → la Repubblica sociale italiana, guidata da Mussolini, sostenuta dalle truppe naziste Contemporaneamente iniziano a costituirsi, nell’Italia centro-settentrionale, dei gruppi armati partigiani (studenti, operai e militari) che costituiscono una Resistenza contro il nazi-fascismo. Le formazioni più rappresentative sono di quelle di Giustizia e Libertà, che si rifanno alla tradizione liberal-socialista, le Brigate Garibaldi, che raccolgono i partigiani comunisti e le Brigate Matteotti di ispirazione socialista. L’organismo di coordinamento principale dei partigiani è il Comitato di liberazione nazionale (Cln), composto dagli esponenti di sette partiti che rappresentano la Resistenza al fascismo. Si tratta del Partito d’Azione (PdA), la Democrazia Cristiana (Dc), il Partito socialista italiano di unità proletaria (Psiup), il Partito repubblicano italiano (Pri), il Partito liberale italiano (Pli), il Partito democratrico del lavoro (Pdl) e il Partito comunista italiano (Pci). Togliatti, segretario del Partito comunista, in esilio da 20 anni, nel marzo 1944 ritorna in Italia ed appiana le polemiche tra Cln e governo Badoglio (visto come il responsabile del successo del fascismo), auspicando collaborazione reciproca anche con le forze alleate anglo-americane per la liberazione dal nazi-fascismo → Svolta di Salerno. Il 24 aprile 1944 si forma allora il primo governo di unità nazionale, presieduto da Badoglio, che comprende gli esponenti dei partiti del Cln. A giugno, Roma viene liberata dalle forze alleate, Badoglio viene sostituito da Ivanoe Bonomi e allo stesso tempo Umberto di Savoia assume la carica di luogotenente generale del Regno, al posto del padre. Il movimento di Resistenza, sostenuto da 100.000 membri nel 1944, si è dato anche un suo coordinamento politico generale, espresso dal Comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia (Clnai), riconosciuto anche dal governo Bonomi. La lotta partigiana è una lotta di guerriglia, mai di massa ed esposta a durissime rappresaglie delle forza nazi-fasciste che cominciano a colpire interi villaggi (fosse Ardeatine, eccidio di Marzabotto). Questi massacri erano motivati a spargere il terrore tra la popolazione civile per spezzare la collaborazione con i partigiani e a favorire la delezione. Per questo, gran parte della popolazione, nelle aree centro-settentrionali, conserva una posizione di impaurita attesa, non schierandosi né coi partigiani nei con i fascisti-repubblicani. 12. LA FINE DELLA GUERRA Parallelamente all’avanzata anglo-americana in Italia, l’Armata Rossa sovietica sta riconquistando terreno ad est. Dopo Stalingrado le truppe tedesche e l’Armata italiana in Russia, sono costrette a ritirarsi, attaccate dalle truppe sovietiche, bielorusse e ucraine. Churchill, Stalin e Roosevelt si incontrano verso la fine del ‘43 a Teheran per fare il punto strategico della situazione. Si decide di aprire un terzo fronte di Europa per impegnare le truppe tedesche, compiendo uno sbarco alleato sulle Coste della Normandia. Lo sbarco inizia il 6 giugno del 1944 con circa 380.000 soldati, dopo un bombardamento preparatorio contro le postazioni difensive tedesche. In poco meno di due mesi, il 25 agosto, le truppe anglo- americane arrivano a Parigi, nel frattempo liberata dai partigiani. Gli attacchi diretto in terra tedesca iniziano con pesanti bombardamenti, non vengono risparmiati obiettivi civili, molte città vengono completamente rase al suolo (ex Dresda). L’apparato industriale tedesco non è più in grado di fornire il materiale bellico necessario, La Germania sta per crollare. Un nuovo incontro degli alleati si conclude con l’accordo di Yalta, in Crimea, che prevede la spartizione della Germania in quattro zone d’influenza (una sovietica, una britannica, una statunitense e una francese) e la formazione di governi provvisori in Polonia, Jugoslavia, Romania e Bulgaria. Nonostante l’ordine di Hitler di resistere ad oltranza, tra febbraio e aprile 1945, l’esercito tedesco crolla su tutti i fronti. In Italia, il 25 aprile 1945, il Cln proclama la l’insurrezione generale partigiana, che libera le principali città della Valle Padana prima dell’arrivo degli alleati. Mussolini cerca di scappare travestito da ufficiale nazista con la sua amante, Claretta Petacci, ma vengono scoperti, arrestati e in seguito fucilati da un gruppo di partigiani (28 aprile 1945). I loro corpi vengono poi impiccati per i piedi in Piazzale Loreto a Milano. Il 30 aprile 1945, chiuso nel bunker che ospita il governo del Reich, si suicida insieme con Eva Braun, la sua nuova amante sposata qualche ora prima. Il 7 maggio 1945 i responsabili dell’esercito tedesco firmano a Reims la resa senza condizioni. Nel Pacifico, il Giappone continua a combattere la guerra. Gli Stati Uniti riescono a riconquistare terreno e avanzano fino alle Filippine ma la resistenza nipponica non si ferma. Il nuovo presidente americano, Harry Truman (1945-53), decide quindi di chiudere la partita usando una nuova temibile arma, la bomba atomica. Due esemplari verranno sganciati il 6 agosto 1945 sulla città di Hiroshima e tre giorni dopo su Nagasaki. Le conseguenze saranno catastrofiche, le città sono distrutte. Centinaia di migliaia di morti e altrettanti feriti gravi, che soffriranno a lungo negli anni seguenti a causa della contaminazione dalle radiazioni atomiche. Il Giappone depone le armi, il presidente Hirohito firma l’armistizio. Il conflitto è finito. Il numero di vittime complessive della seconda guerra mondiale si aggira intorno ai 50 milioni, di cui: 10 milioni sono morti sul fronte russo e 35 milioni di morti sono civili (di cui 6 milioni sono ebrei).
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