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2 parziale economia dei servizi finanziari, Appunti di Economia Finanziaria

Riassunto e appunti integrativi per il 2 parziale di economia dei servizi finanziari in riferimento al libro STRUMENTI, PRODOTTI E SERVIZI FINANZIARI e ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 16/02/2023

Michiii2721
Michiii2721 🇮🇹

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Scarica 2 parziale economia dei servizi finanziari e più Appunti in PDF di Economia Finanziaria solo su Docsity! II MODULO ECONOMIA DEI SERVIZI FINANZIARI LA DIVERSIFICAZIONE DI PORTAFOGLIO CAP. 6 Per risparmio gestito o asset management si intende un’attività di intermediazione finanziaria con le seguenti caratteristiche:  L’esistenza di intermediari specializzati (asset manager) che creano portafogli efficienti dpv tecnico  La presenza di un mandato fiduciario (delega/mandato) esplicito o implicito per la gestione di un portafoglio finanziario caratterizzato dalla separazione tra il capitale dell’asset manager e quella dell’investitore. OPERAZIONI, PRODOTTI, STRUMENTI E SERVIZI FINANZIARI Le operazioni finanziarie o di finanziamento sono trasferimenti di potere d’acquisto nel tempo tra soggetti che intendono soddisfare esigenze contrapposte di impiego e di raccolta di risorse monetarie. Lo scambio avviene mediante l’esecuzione di una prestazione attuale in moneta a fronte della promessa di una prestazione futura sempre in moneta. Le caratteristiche di un’operazione finanziaria sono:  La natura monetaria  Il tempo  Il rischio PRODOTTO FINANZIARIOIl prodotto finanziario acquisisce una qualificazione in base all’intermediario che lo crea: i) prodotto bancario; ii) prodotto assicurativo. Per il TUF (Decreto Lgs. 24/2/1998, n. 58) comprende l’insieme delle attività finanziarie che rappresentano forme di investimento di natura finanziaria ESCLUDENDO i depositi bancari e postali. Per noi: comprende le attività finanziarie create dagli intermediari finanziari – siano esse di finanziamento o di investimento – caratterizzate da contratti bilaterali e non suscettibile di negoziazione sul mercato. STRUMENTO FINANZIARIO Stessa definizione del TUF contratti che originano dalle unità economiche (unità finali e intermediari) sotto forma di titoli di DEBITO o di CAPITALE oppure con riferimento ai sistemi di pagamento i titoli o CARTE SOSTITUTIVE DELLA MONETA per gli scambi di natura monetaria e finanziaria SERVIZI FINANZIARI Processi con cui si definiscono e si soddisfano i bisogni finanziari delle unità finali es. procedure messe in atto per i pagamenti o acquisto e vendita di prodotti e strumenti finanziari oppure il servizio di costruzione di portafogli finanziari su delega dell’investitore. FINTECH FINTECH= finanza + innovazione tecnologica. Il Fintech riguarda la digitalizzazione del sistema bancario e finanziario che usa la tecnologia per rendere il sistema stesso più efficiente: permette di offrire soluzioni digitali volte a coprire i bisogni finanziari. -Vantaggi: maggiore gamma di prodotti e minori costi -Svantaggi: cyber-risk. Nel 2018 gli attacchi con impatto significativo sono aumentati a livello globale del 38% con una media di 129 al mese (Rapporto Clusit 2019). Gli attacchi sono sempre più persistenti, sofisticati e non coinvolgono solo la tecnologia, ma sempre di più persone e processi. CONTRATTI FINANZIARI Le operazioni finanziarie si concretizzano in contratti finanziari che sono classificabili in base a tre profili: pag. 1 1. NORMATIVO TUF d.Lgs. 58/1998 2. CONTRATTUALE debito, partecipazione, assicurazione e derivati 3. ECONOMICO rendimento e rischio 1.PROFILO NORMATIVO Prodotto finanziario: per il TUF (Decreto Lgs. 24/2/1998, n. 58) comprende l’insieme delle attività finanziarie che rappresentano forme di investimento di natura finanziaria ESCLUDENDO i depositi bancari e postali. Per noi: comprende le attività finanziarie create dagli intermediari finanziari – siano esse di finanziamento o di investimento – caratterizzate da contratti bilaterali e non suscettibile di negoziazione sul mercato. Nel linguaggio corrente: Strumento finanziario = prodotto finanziario = operazioni finanziarie = attività finanziarie = contratti finanziari … Nel linguaggio giuridico TUF (Decreto Lgs. 24/2/1998, n. 58) Prodotto finanziario = comprende l’insieme delle attività finanziarie che rappresentano forme di investimento di natura finanziaria ESCLUDEND i depositi bancari e postali. Strumenti finanziari: sono una particolare categoria di prodotti finanziari. Ad es. i prodotti assicurativi sono prodotti finanziari ma non strumenti finanziari. Il TUF individua un elenco che può essere aggiornato «al fine di tenere conto dell’evoluzione dei mercati finanziari e delle norme di adattamento stabilite dalle autorità comunitarie». Comprendono:  I valori mobiliari  Gli strumenti del mercato monetario  Le quote di fondi comuni di investimento  Strumenti derivati  Quote di emissioni di C02 – ETS EU (Exchange trading scheme EU) Non comprendono: i prodotti assicurativi e Gli strumenti di pagamento Valori mobiliari: il TUF comprende le «categorie di valori che possono essere negoziati nel mercato dei capitali» È un elenco aperto che può essere aggiornato: Azioni di società e altri titoli equivalenti, Obbligazioni e altri titoli di debito, Qualsiasi altro valore mobiliare che consenta di acquisire o di vendere i valori mobiliari di cui sopra (azioni e/o obbligazioni). 2.PROFILO CONTRATTUALE: fa riferimento i tipi di contratto CONTRATTI DI INDEBITAMENTO I contratti di indebitamento (o anche detti titoli di debito) rappresentano un’operazione creditizia che implica l’esecuzione da parte di un primo contraente, detto creditore, di una prestazione monetaria attuale sulla base di un contestuale impegno, della controparte, debitore, a restituire il capitale ad una scadenza futura aumentato dell’interesse quale compenso riconosciuto al pag. 2 in base al comportamento della controparte:  RISCHIO DI INSOVENZA: possibilità che il debitore non assolva al rimborso del capitale e al pagamento degli interessi previsto dal contratto.  RISCHIO DI REGOLAMENTO(SETTLEMENT): Mancato regolamento contrattuale, Pagamento del prezzo e consegna del titolo, Inadempiente prima o all’atto dell’esecuzione  RISCHIO PAESE: è il rischio di credito che una banca si assume quando presta fondi o acquista un’attività finanziaria emessa da un’impresa che opera in un paese estero.  RISCHIO SOVRANO: indica il rischio di interruzione del pagamento di prestiti da parte di mutuatari esteri a causa dell’interferenza di un governo sovrano estero. RISCHI ESG= AMBIENTALI-SOCIALI-GOVERNATIVI I rischi ESG possono impattare negativamente sulla performance delle imprese e dunque sugli strumenti finanziari da esse emessi.  Environmental: comprende gli impatti su ambiente, territorio, salute, con riferimento ad aspetti quali risorse naturali, acqua, aria ecc.  Social: iniziative con impatto sociale, es. parità di genere, diritti umani, diritti dei lavoratori, remunerazioni, ecc.  Governance: aspetti interni alle aziende, alla loro gestione e amministrazione che riguardano temi come ad esempio: anticorruzione, antiriciclaggio, tutela della privacy, competenze degli organi di controllo, ecc. I rischi ESG si materializzano attraverso diversi canali si trasmissione:  Rischio fisico: Danni derivanti da eventi climatici avversi come inondazioni, terremoti, uragani, ecc. o da situazioni di peggioramento dovuti ad es. all’innalzamento della temperatura, desertificazione ecc.  Rischio di transizione: Dovuto all’incertezza legata al tempo e alla velocità del processo di aggiustamento verso un’economia sostenibile  Rischio legale: Perdite o danni che persone e imprese possono subire a causa del mancato rispetto nello svolgimento delle loro attività dei fattori ESG RISCHI legati a FATTORI DI MERCATO sono legati alla variazione inattesa delle variabili di mercato.  Rischio di prezzo: variazioni dovuto a variazioni inattese di variabili di mercato  Rischio d’interesse: è collegato al fatto che il valore di mercato di un’attività finanziaria può variare per effetto di variazioni dei tassi di interesse. All’aumentare del tasso di interesse si riduce il prezzo delle attività finanziarie e viceversa.  Costo opportunità: anche se non cedo il titolo ho una perdita legata al mancato investimento in attività di mercato diventate più redditizie.  Rischio di reinvestimento: a cui è soggetto un contratto che prevede un pagamento periodico. Il reimpiego della somma ricevuta periodicamente es. cedola può avvenire a un tasso superiore o inferiore rispetto a quando l’operazione ha avuto inizio. Modificando dunque il rendimento effettivo dell’operazione.  Rischio di cambio: variazione del cambio  Ho acquistato una attività a 100 $ cambio alla pari 1 $ =1 €  Rivendo la stessa attività a 100 $ ma cambio 1$ = 0.90 €  Perdita a parità di altre condizioni = - 10%  Rischio di inflazione: equazione di Fischer  Rischio di liquidità: rischio legato alla difficoltà della banca a far fronte tempestivamente ed economicamente alle uscite di cassa. È un rischio temporaneo e quindi meno grave del pag. 5 rischio di credito, ma per tanto tempo è stato considerato la principale causa dei problemi di gestione delle banche. (banking liquidity risk).  Rischi di processo: Rientrano nella definizione di rischio operativo o Rischio di frode o Cyber risk: Data breach ovvero violazione della sicurezza informatica che comporta l’accesso la perdita o la divulgazione non autorizzata di dati personali o il loro furto. Necessità di copertura da tali rischi con la cybersecurity APPLICAZIONI DELLE REGOLE DI MATEMATICA FINANZIARIA VALORE DELLA MONETA NEL TEMPO Tasso di rendimento è innanzitutto il prezzo della rinuncia a disporre di un determinato capitale monetario per un certo periodo di tempo. Per determinare gli interessi su un dato capitale è necessario conoscere:  Durata  Scadenza dell’operazione  Modalità di calcolo  Tempi di pagamenti degli interessi maturati e del capitale prestato e Valuta in cui si rendono disponibili Per confrontare i rendimenti devono essere espressi rispetto allo stesso periodo: su base annua, semestrale, trimestrale, ecc. Regime di calcolo: 1. Sempliceinteresse semplice 2. Compostointeresse composto 1.CAPITALIZZAZIONE SEMPLICE Non maturano interessi sugli interessi = trasformo il tasso da mensile ad annuale moltiplicando il tasso per il tempo. Es: tasso sem.=4%  r a,s= 4*2=8% a=annuo e t=tempo o durata dell’investimento espresso in anni o frazioni, s=semplice se t=1/2 semestre; t=1/3 quadrimestre; t=1/4 trimestre; t=1/6 bimestre; t=1/12 mensile; t=2 biennale 2.CAPITALIZZAZIONE COMPOSTA Maturano interessi sul capitale + gli interessi precedenti =trasformo sempre es.precedente: r a,c: (1+4%)^2 -1= 8.2% TASSO DI RENDIMENTO Il tasso di rendimento o tasso di interesse effettivo è un indicatore dei proventi sui fondi prestati. Il tasso di interesse è innanzitutto il compenso per chi cede potere d’acquisto, cioè per chi rinuncia al consumo oggi. Componenti del tasso di interesse: 1. il tasso “base” come compenso per la rinuncia al potere d’acquisto; 2. il compenso per l’inflazione; 3. il compenso per la durata della rinuncia al potere d’acquisto (premio di liquidità); 4. il premio al rischio TASSO DI INTERESSE: IL COMPENSO PER L’INFLAZIONE rr=tasso reale rn= tasso nominale p=inflazione pag. 6 rr= r-p Nota come equazione di Fisher in cui il tasso reale atteso è uguale a quello nominale meno il tasso di inflazione. Se p è previsto in aumento e superiore al r(nominale)  r(reale) è negativo. Ovvero un trasferimento di ricchezza dai creditori ai debitori (sono avvantaggiati i debitori) Se p è previsto in riduzione  rr è positivo e superiore a rn. Ovvero un trasferimento di ricchezza dai debitori ai creditori (sono avvantaggiati i creditori). Può essere calcolato ex-ante e ex-post in funzione dell’inflazione attesa o realizzata. Anche i tassi nominali possono essere negativi quando i prezzi diminuiscono più del tasso di interesse reale cioè –p>rr e r<0  Es. tasso sui depositi nominale presso la BCE = - 0,5% le banche pagano per depositare liquidità presso la banca centrale  Es. tasso sui BOT nominale l’investitore non riceve una remunerazione dal suo investimento ma paga il debitore per impiegare la propria ricchezza. Tuttavia … in termini reali devo distinguere tra:  -p<-rn allora rr>0 es: -P= -0.7% e rn= -0.5% allora rr = -0.5 – (-0.7) =0.2>0  rr positivo quindi conviene essere PRESTATORE  -p>-rn allora rr<0 es: -P= -0.3 e rn= -0.5 allora rr= -0.5 – (-0.3) = -0.2<0  rr negativo quindi conviene essere DEBITORE TASSO DI RENDIMENTO EX ANTE ED EX POST TASSO ATTESO EX-ANTE: È il tasso che si calcola nel momento in cui si investe TASSO EFFETTIVO O EX-POST: È il tasso che si calcola al momento della conclusione dell’investimento considerando tutti gli esborsi e gli incassi effettuati 1. Tasso di interesse nominale o cedolare o coupon rate: remunerazione periodica che l’emittente si impegna contrattualmente a pagare ed è diverso dal rendimento immediato cioè cedola corrente diviso prezzo corrente. Tasso di rendimento che misura quello che l’operazione ha effettivamente generato e può essere … 2. Tasso atteso (ex-ante) o YTM o tres-tasso effettivo a scadenza. Si ipotizza che l’investimento arrivi a scadenza. È detto anche TIR cioè il tasso che eguaglia il prezzo di acquisto al VA dei flussi di cassa attesi sull’investimento. Vedi esempio 3. Tasso di interesse richiesto (trri): tasso ex-ante quel tasso di equilibrio che consente di calcolare il valore intrinseco o fair value di un titolo. è quel tasso che definisce il valore attuale dei flussi futuri di cassa o valore intrinseco o fair value cioè il prezzo che si è disposti a pagare per quel titolo. Esempio: flussi di cassa = 7; periodo 5 anni; tasso 5%. Calcolare il fair value. Il 5% è detto anche costo opportunità. 4. Tasso realizzato (ex-post) o effettivo (trre) 5. Premio per il rischio: Introduciamo l’ipotesi che il debitore possa non rispettare i suoi impegni (per il pagamento del capitale e/o per quello degli interessi); dobbiamo quindi considerare:  il debito di paesi sovrani nei confronti di soggetti non residenti;  il debito di privati, nei confronti di terzi, residenti o no.  In equilibrio quindi un prestatore razionale deve richiedere al debitore un tasso di interesse tale per cui: r = rf-r + p + σ r = rf + σ  La regola aurea è che al rischio sopportato deve corrispondere una determinata remunerazione. pag. 7 1 INDICI di REDDITIVITA’  ROE = RN/PNreddito netto/patrimonio netto. Esprime la redditività del capitale proprio  ROA = RO/TA reddito operativo/totale attivo. Esprime il grado di economicità della gestione caratteristica a prescindere dalle modalità di finanziamento a cui l’azienda ha fatto ricorso.  ROS = RO/V reddito operativo/vendite (ricavi). Può anche essere calcolato come: Vendite – RO = variazione prodotti finiti e semilavorati + consumi materie prime + spese per prestazioni servizi + costo del lavoro + ammortamento. Può ridursi perché aumentano i costi o perché si riducono i ricavi  ROD = OF/D oneri finanziari/debiti finanziari Due possibili interpretazioni: per i creditori misura il rendimento del capitale prestato; per l’azienda misura il costo del debito.  TIGEX = RN/RO  reddito netto/reddito operativo. È un indice di efficienza. Si può anche calcolare come: RO-RN = costi finanziari + straordinari + fiscali. Maggiori sono i costi e più diminuisce. 2 QUOZIENTI di ROTAZIONE: misurano la capacità di tradurre in fatturato le risorse investite  ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO = V/TA  Quanto maggiore è questo indice tanto maggiore è la capacità di ripagare il capitale investito con le vendite.  ROTAZIONE DELLE ATTIVITÀ CORRENTI = V/AC. Essendo AC < TA  V/TA < V/AC  Misura la capacità delle vendite di ripagare le attività correnti. 3 QUOZIENTI di DURATA:  Durata media dei crediti commerciali = Crediti comm.li/V * 360 Misura il gap tra le vendite e il pagamento. Se è = 0 il pagamento da parte del cliente avviene immediatamente quindi per l’azienda è migliore. Tanto maggiore è l’indice tanto maggiore è il gap tra la vendita e il pagamento.  Durata media del magazzino = Magazzino/V * 360 Misura il gap tra l’acquisto (immagazzinamento) dei beni e la loro vendita. Se = 0 la vendita è immediata. Tanto è maggiore quanto più merce resta invenduta perché significa che rimane più tempo in magazzino  Durata dei debiti commerciali = Debiti com.li/Acquisti * 360 Tanto maggiore è l’indice tanto maggiore è il gap tra la vendita e il pagamento dei fornitori. 4 INDICI di INDEBITAMENTO  LEVERAGE = TA/PN tot.attività/ patrimonio netto. Misura il grado di indebitamento  Indice di liquidità = rapporto corrente = AC/PC o anche Capitale circolante netto = AC – PC  ACID TEST = (AC – Magazzino)/PC o Margine di Tesoreria = Attività correnti – Magazzino – Passività correnti. IL MUTUO Il mutuo è una forma tecnica di finanziamento a Medio/lungo termine. Si paga solitamente in Rate = Quota capitale + Quota interessi. Piano di ammortamento è il progetto di restituzione del debito che stabilisce: la data di scadenza del prestito, L’importo, la periodicità (mensile, semestrale), I criteri di determinazione della rata: es. ammortamento francese rate costanti. I costi del mutuo sono a: Tasso fisso o tasso variabile. Oltre al tasso esistono altri costi che determinano il TAEG: tasso annuo effettivo globale cioè un indicatore sintetico del costo pag. 10 complessivo del mutuo comprensivo del tasso di interesse (fisso). Nel caso di tasso fisso è significativo. Non altrettanto nel caso di tasso variabile BANCHE E ATTIVITA’ BANCARIA CAP. 6 La banca è un’impresa autorizzata (in base alle disposizioni del T.U.B. – D.Lgs 1/9/1993, n. 385 entrato in vigore il 1/1/1994) allo svolgimento dell’attività bancaria, ovvero: «raccolta del risparmio tra il pubblico e esercizio del credito». Dove per raccolta del risparmio si intende: «acquisizione di fondi, con obbligo di restituzione, sia sotto forma di deposito, sia sotto forma di altri strumenti finanziari come obbligazioni bancarie». Nel tempo, la struttura del sistema bancario è cambiata infatti prima prevaleva la presenza di banche e sportelli fisici mentre invece negli ultimi anni questi hanno cominciato a diminuire per privilegiare home banking e operazioni esclusivamente online IL BILANCIO D’ESERCIZIO DELLE BANCHE La finalità del bilancio è offrire agli stakeholders (soci e tutti i soggetti che hanno un interesse nei sull’andamento dell’attività bancaria) un’informazione chiara, veritiera e corretta sulla situazione economica e finanziaria della banca.  Chiara: schema ben preciso di compilazione capace di garantire l’intelligibilità  Veritiera: per cui i dati esposti corrispondono a quelli registrati nelle scritture contabili e che, questi, a loro volta, corrispondono ai fatti aziendali.  Corretta: il comportamento è corretto, se, data una molteplicità di soluzioni possibili per rappresentare o valutare in bilancio una determinata operazione, la scelta effettuata appartiene a quel sottoinsieme di opzioni compatibili con la normativa, ovvero accettabili nella prassi sotto il profilo della ragionevolezza È utilizzato per formulare una valutazione della banca in termini di performance reddituale e solidità patrimoniale. A questi criteri si aggiungono anche il rispetto di:  Principio dell’invarianza: Secondo tale principio eventuali variazioni introdotte, per essere considerate legittime, non devono alterare gli equilibri di bilancio. Di conseguenza, la spesa può essere sostenuta nella misura in cui trova copertura in risorse utilizzabili già presenti nel bilancio  Divieto di compensazione tra partite: al fine di garantire la chiarezza di bilancio, si vieta la compensazione tra partite nello SP e nel CE  La necessità di esporre i dati dell’esercizio precedente:  Prevalenza della sostanza sulla forma: ovvero viene data maggiore attenzione alla realtà economica dell'operazione piuttosto che a suoi aspetti formali, rilevanza dell’impatto economico dell’operazione GLI STAKEHOLDERS Sono tutti i soggetti che hanno interesse sull’andamento dell’attività della banca, come: pag. 11  Analisti finanziari: sono le società di rating e valutazioni  Clienti: hanno interesse che la banca abbia continuità aziendale  Finanziatori/investitori: hanno interesse nella solvibilità dell’azienda  Pubblico: interessi di carattere generale come interessi sociali e pubblici perché la banca ha un ruolo nello sviluppo dei paesi Il bilancio è utilizzato per formulare una valutazione della banca in termini di performance reddituale e solidità patrimoniale per soci, manager, azionisti, ecc.. Per l’autorità di vigilanza vengono effettuate delle valutazioni attraverso il bilancio, come: o capital adequacy: adeguatezza patrimoniale prevede un confronto tra il capitale proprio e i debiti totali dell'azienda alla data del bilancio d'esercizio o asset quality: ovvvero la qualità dell’attivo che deve essere valutato attentamente o management quality: Si tratta di una tecnica di gestione della qualità che, essenzialmente, si basa sul fatto che tutti i membri di un'organizzazione puntino a migliorare continuamente a svolgere le loro funzioni, nell'ottica dell'obiettivo finale della soddisfazione del cliente. o earnings: La redditivitàSignifica che l’azienda deve produrre un utile a fine anno per essere efficiente o Liquidity: liquiditàregola in base alla quale deve essere detenuta almeno una parte prestabilita di liquidità in banca o sensitivity to market risk: La sensibilità al rischio di mercato riflette il grado in cui le variazioni dei tassi di interesse, dei tassi di cambio e i prezzi delle azioni possono influire negativamente sui guadagni p sul capitale della banca I PRINCIPI DI REDAZIONE E I DOCUMENTI DI BILANCIO DELLA BANCA  STATO PATRIMONIALE= offre una “foto istantanea” in termini di attività, passività e capitale proprio attraverso voci di Stock. È costituito da debiti/crediti fruttiferi di interessi con ordine di liquidità decrescente. Offre una valutazione generale sulla condizione finanziaria e sul rischio. Le voci dell’attivo vanno iscritte al netto delle svalutazioni.  CONTO ECONOMICO= è riassuntivo dei flussi di risorse in entrata e in uscita che generano costi e ricavi in un determinato periodo di tempo. È strutturato in forma scalare e attraverso l’aggregazione stratificata delle voci permette di individuare i risultati per margini: i) di interesse; ii) di intermediazione; iii) risultato netto della gestione finanziaria; iv) utile dell’operatività corrente; v) utile/perdita netta  PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PN: Riporta le voci di capitale, riserve e le movimentazioni  PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA: Informazioni di dettaglio della redditività  NOTA INTEGRATIVA: Dettaglia e approfondisce le informazioni necessarie per comprende le poste di SP e CE e riporta sia info qualitative sia info quantitative schematizzate  RENDICONTO FINANZIARIO: Riporta i flussi finanziari.  TRASFORMAZIONE DELLE SCADENZE E DEI RISCHI: grazie alla combinazione e coordinamento di contratti a cui sono agganciati condizioni economiche e finanziarie diverse. Scadenze diverse e il diverso grado di liquidità giustificano il divario tra tassi attivi e passivi Passività liquide vs Attività illiquide LO STATO PATRIMONIALE DELLA BANCA pag. 12 LA VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI: I TITOLI DI DEBITO I TITOLI DI DEBITO A REDDITO FISSO Sono strumenti finanziari emessi da UD (imprese non finanziarie, enti pubblici, banche e organismi internazionali) e sottoscritte da US in cambio di una remunerazione. A reddito fisso significa che l’ente emittente propone in anticipo un compenso e l’impegno a restituire il capitale a scadenza (so con precisione l’importo che mi viene riconosciuto). Non privo di rischio=ha comunque rischio perché l’ente che emette titoli di debito può sempre fallire. Caratteristiche: - Durata prestabilita al momento dell’emissione - Diritto al rimborso del capitale alla pari e in misura integrale o pro quota alle date previste del piano di rimborso - Diritto al pagamento di una remunerazione sotto forma di: o Interessi periodici oppure o CAPITAL GAIN: ovvero la Differenza tra prezzo di acquisto e valore di rimborso se zero coupon - Le cedole hanno diversa natura: o Fissa o Indicizzata: varia in base a un indice a cui è legata o Mista: un po’ fissa e un po’ indicizzata o Rivedibile - Caso speciale: Rendita irredimibile: es. rendita italiana 5%; prezzo = 95 contro 100 VN e cedola 5% annua (inferiore all’inflazione dell’epoca).  P = 1/5%=20. rn=1/95=1,05%. - INDICIZZAZIONE: può essere applicata: solo al capitale, solo agli interessi o a entrambi o REALE: il parametro di riferimento è legato alla variazione di prezzi, infatti, la cedola è legata al tasso di inflazione o FINANZIARIA: parametro di natura finanziaria, es. tasso di rendimento sui titoli di stato “privi di rischi”tasso di rendimento sui bot o VALUTARIA: il valore della cedola si aggancia a un tasso di cambio o INVERSA: la cedola diminuisce all’aumentare del valore dell’indice continuo caratteristiche dei rendimenti fissi: -Tipologia: Titoli con cedola fissa o titoli indicizzati. L’indicizzazione può essere sia sul CAPITALE sia sulla CEDOLA pag. 15 -Durata: breve termine (<12 mesi), medio (tra i 12 e 60 mesi) e lungo termine (>60 mesi) -Valuta di denominazione e nazionalità del soggetto emittente -Titoli quotati vs non quotati Quotati: i titoli sono scambiati su mercati regolamentati su cui vengono pubblicate le quotazioni e Non quotati: l’opposto, i titoli sono scambiati su mercati privati tramite intermediari, ci sono maggiori rischi di liquidità I TITOLI DI STATO: BTP ITALIA Caratteristiche: -Durata: È un Btp indicizzato all’inflazione nazionale (Btp Italia) che fornisce all’investitore una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi ed è stato emesso con durate pari a 4, 5, 6 e 8 anni. -Modalità di collocamento: Viene emesso sul MOT = Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato. Mercato indirizzato agli investitori individuali. Il prezzo è noto a priori e pari a 100. Prima fase riservata al segmento retail, la Seconda fase al segmento investitori istituzionali. Premio fedeltà: 0,8% del capitale investito se detenuto sino alla scadenza. -Profilo finanziarioIl Btp Italia fornisce una protezione contro l’inflazione: Cedole pagate semestralmente sono indicizzate, Capitale indicizzato, Indicizzazione FOI – famiglie operai impiegati. Le cedole riconoscono un rendimento minimo costante in termini reali = metà della cedola annuale per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione semestrale. Alla scadenza è garantito il rimborso del valore nominale = 100 -Tasso annuo minimo garantito del 1,6% che corrisponde allo 0,8% semestrale -Diciottesima emissioneProtezione contro l’aumento dell’inflazione: sia le cedole, pagate semestralmente, che il capitale, la cui rivalutazione viene anch’essa corrisposta semestralmente, sono rivalutati in base all’inflazione italiana. -sedicesima emissione dedicata al finanziamento degli interventi relativi all’emergenza Covid19 -Circolazione al portatore: i titoli si trasferiscono con la consegna del titolo -Dematerializzazione: tutti i titoli sono dematerializzati dal 1998iscritti nei registri elettronici dello stato -Aliquota fiscale: sui titoli è pari al 12,5% sui BOT la pago in modo anticipato al momento dell’emissione. sui CTZ che sono come i bot ovvero titoli senza cedola (=zero coupon) il rimborso avviene alla fine dei 2 anni quindi in modo posticipato -Mercato di negoziazione: Mot = Mercato Telematico delle Obbligazioni al dettaglio: 1000 eur e multipli e Mts = Mercato Telematico dei Titoli di Stato all’ingrosso: 2 milioni e multipli aggiuntivi di 0.5 milioni -Valuta: in euro quindi privi del rischio di cambio BTP FUTURA Caratteristiche: -Nato nel 2020 poiché dedicato al finanziamento della ripresa post Covid. Ha avuto 4 emissioni di diversa durata. -Durata: 8 anni, titolo nominale con cedole semestrali -Collocamento sul MOT ma solo una fase ovvero quella riservata ai clienti retail -Premio fedeltà per chi tiene il titolo fino alla fine compreso tra 1% e 3% legato all’andamento del pil. Se pil= 2premio=2% -Cedole variano per step per incentivare il risparmiatore a tenere il titolo Struttura cedolare innovativa che premia chi li tiene sino a scadenza. Le cedole nominali pagate semestralmente sono calcolate in base a tassi crescenti in base al meccanismo step up (vedi link slide successiva) pag. 16 con rendimenti minimi garantiti. Sono tassi crescenti comunicati all’emissione e se verranno rivisti si potrà rivederli ma solo al rialzo BTP € - ha sempre indicizzazione mista, ma ogni 6 mesi indicizzato solo la cedola (= interessi) e il capitale invece a scadenza ovvero alla fine. - Il Btp€ indicizzato all’inflazione europea fornisce una protezione contro l’aumento dell’inflazione. - Durata: 5, 10, 15, e 30 anni - Modalità di collocamento: Asta marginale - Profilo finanziario: Il capitale a scadenza e le cedole pagate semestralmente sono indicizzate all’inflazione A scadenza anche se c’è deflazione viene restituito 100 - Cedole variabili ma rendimento costante in termini reali. La cedola è infatti calcolata moltiplicando il tasso di interesse fisso annuo stabilito all’emissione per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione tra la data di godimento e quella di pagamento della cedola. BUONI ORDINARI DEL TESORO (BOT) Sono titoli a breve termine e zero-coupon - Scadenza 6, 12 mesi (espressa in giorni) e a volte 3, 2 o 1 mese. - Il rendimento è calcolato sulla base della differenza tra VR e VE ovvero tra VR e PA - Emessi normalmente sotto la pari MA con rendimenti negativi ora i prezzi di emissione possono essere sopra la pari. Se acquistato dopo emissione prezzo di mercato e venduto prima scadenza prezzo di mercato - Collocamento: Asta competitiva con frequenza quindicinale. Non si indica il prezzo. Quello infine fissato sarà quello indicato dal partecipante. - CERTIFICATI DEL TESORO SERO COUPON (CTZ) -Durata: 2 anni -Sono zero coupon e il rendimento è determinato dalla differenza tra VR e VE. Se acquistato dopo l’emissione differenza tra VN o VR e PA. - Rimborso avviene in una unica soluzione detratta la ritenuta fiscale sullo scarto. -Regime di capitalizzazione composta per titoli con scadenza superiore all’anno. -Come per i Bot sono emessi sotto la pari ma con rendimenti negativi può accadere che vengano emessi sopra la pari. BTP SHORT TERM= buoni del tesoro pluriennali -La prima emissione Marzo 2021 -Durata: tra i 18 e i 30 mesi e sostituiscono i CTZ che a partire dall’avvio dei BTP short term si intendono sospesi (ma ad oggi nov. 2022 sono andati tutti a scadenza) -Hanno una cedola e il tasso nominale è fissato al momento dell’emissione -Gli interessi sono predeterminati in misura fissa e vengono corrisposti semestralmente in via posticipata mediante lo stacco delle cedole -Il tasso cedolare semestrale è pari alla metà del tasso nominale annuo. -Modalità di collocamento: Sono emessi con un sistema di asta marginale con fissazione discrezionale da parte del Tesoro della quantità collocata all’interno di un intervallo preannunciato. Comunica la quantità MA NON IL PREZZO. Ordinati per prezzo e aggiudicati al prezzo marginale (l’ultimo) cosicché chi era disposto a pagare di più ottiene i titoli a condizioni più vantaggiose CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO INDICIAZZATI ALL’EURIBOR Titolo di Stato a lungo termine con scadenze: 5 e 7 anni. pag. 17 Esempio:  la duration è la distanza alla quale si dovrebbe posizionare un fulcro per tenere l’asse bilanciato PROPRIETA’ DELLA DURATION:  A parità di cedola e tasso di rendimento è maggiore per titoli con maggiore vita residua  A parità di vita residua e di tasso di rendimento è minore per i titoli con cedola maggiore  A parità di cedola e vita residua è minore per i titoli a maggiore rendimento effettivo  A parità di cedola, vita residua e tasso di rendimento è minore per i titoli con una maggiore frequenza delle cedole  Durata: ∂D/∂n>0 Cedola: ∂D/∂C <0  Tasso di interesse: ∂D/∂R <0 frequenza cedole: ∂D/∂t <0 Es: L a duration si riduce perché il valore attuale delle ultime cedole diminuisce in maniera più che proporzionale rispetto a quello delle prime. La duration può essere utilizzata come indicatore di sensibilità del prezzo del titolo al variare del tasso di interesse e dunque come misura del rischio: DM= 1 1+TRES ∗D La duration stima che la relazione fra una variazione del tasso di interesse e quella del prezzo di un titolo sarà proporzionale alla duration D del titolo. Tuttavia, per ampie variazioni dei tassi di interesse, la duration è una stima per eccesso della diminuzione del prezzo del titolo. Viceversa, per ampie diminuzioni dei tassi di interesse, essa è una stima per difetto dell’aumento del prezzo del titolo. CONCETTI SUL MERCATO MERCATO PRIMARIO: Nuove emissioni di strumenti finanziari L’impulso iniziale per la determinazione del prezzo deriva dall’emittente: Il prezzo-rendimento è stabilito dall’incontro delle esigenze dell’emittente che da impulso all’operazione – quando, come, quanto e per quale prezzo – e del sottoscrittoreConseguenze: Domanda potrebbe essere inferiore o superiore all’offerta. In caso di disallineamento tra domanda ed offerta il collocamento non avviene con successo/non è efficiente. Le forme organizzative del mercato hanno l’obiettivo di rendere efficiente il collocamento: pag. 20 - Collocamento privatoSimile al mercato a negoziazione diretta. Contattare direttamente (private placement) i potenziali investitori. Logica molto vicina alla negoziazione diretta delle operazioni creditizie. Usate per operazioni di importo limitato da società non quotate - Collocamento pubblico Collocamento mediante asta. La funzione dell’intermediario è di consentire all’emittente di realizzare in tempi rapidi e con successo l’operazione cioè prezzi non troppo bassi e quantità adeguata. Può verificarsi Insuccesso: se Quantità collocata insufficiente alla domanda oppure Quantità offerta superiore alla domanda - Modalità: Collocamento a fermo, Collocamento a rubinetto e Collocamento ad asta - Collocamento ad astaSi cerca di individuare il prezzo e quindi il costo-rendimento desiderato dal mercato prima che abbia luogo l’assegnazione dei titoli. La speranza è che la domanda venga rivelata incidendo a favore dell’emittente con la fissazione di un prezzo più alto. Titoli di stato: è organizzata da Banca d’Italia. Possono parteciparvi banche e imprese di investimento. MERCATO SECONDARIO: Negoziazioni di strumenti finanziari già in circolazione LA VALUTAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI: TITOLI DI CAPITALE CAP.6 TITOLI DI CAPITALE = AZIONI L’azione è un titolo di credito rappresentavo di una quota parte del capitale sociale di un’impresa costituita in forma di società per azioni o in accomandita per azioni o in società cooperativa prezzo di capitale che acquisto. Esprime il minimo indispensabile per poter entrare in una società. Tutte le azioni devono avere lo stesso valore. Valore nominale di un’azione: corrisponde ad una frazione del capitale sociale (capitale sociale/numero di azioni emesse). Art. 2348 c.c. nelle spa il capitale è diviso in un numero di parti di identico ammontare: ciascuna parte è un’azione e attribuisce diritti identici. Art. 2346, comma 1, c.c. La partecipazione sociale è rappresentata da azioni. Art. 2346, comma 2, c.c. «Se determinato nello statuto, il valore nominale di ciascuna azione corrisponde ad una frazione del capitale sociale; tale determinazione deve riferirsi senza eccezioni a tutte le azioni emesse dalla società». Capitale sociale = q * p Valore patrimoniale: quota del patrimonio netto (capitale sociale + riserve) corrispondente alla singola azione Valore di rimborso: non esiste un valore di rimborso perché ci si augura che l’azienda continui a d esistere. Al momento dello scioglimento della società è il valore che residua dopo il pagamento dei debiti fatto salvo il diritto di rimborso di certe categorie di azioni in proporzione alla quota di partecipazione di ciascun socio. Valore di mercato o prezzo: corrispondente all’incontro tra domanda e offerta sul mercato secondario. Valore di emissione: prezzo a cui la società colloca le nuove azioni sul mercato primario.  In base al Codice civile le azioni possono essere nominative oppure al portatore … ma leggi successive per fini fiscali hanno introdotto il principio della nominatività obbligatoria (fatta eccezione delle azioni di risparmio che hanno solo diritti patrimoniali). Le azioni sono liberamente trasferibili. Possedere delle azioni comporta ad ottenere anche dei diritti, tra cui:  Diritti di natura amministrativa che comprendono: pag. 21 o Diritto di voto: rappresenta il diritto di partecipare alle decisioni della società e di esprimere la propria opinione su particolari questioni. o Diritto di impugnativa: diritto esercitabile da un socio o da un gruppo di soci di impugnare le decisioni della assemblea qualora queste possano arrecare danni ingiusti.  Diritti di natura patrimoniale: sono diritti di natura economica o Diritto agli utili (dividendo): partecipazione agli utili netti. NB: se si verifica una perdita non può farsi luogo a ripartizione di utili fino a che il capitale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente. o Diritto alla quota di liquidazione: raggiunta la scadenza della società il patrimonio rimanente o il risultato finale deve essere equamente condiviso tra coloro che ne hanno garantito il raggiungimento.  Diritti di natura mista: o Diritto d’opzione: diritto di sottoscrivere con prelazione nuove azioni a fronte di un aumento del capitale sociale al fine di dare la possibilità di conservare la propria quota di partecipazione o evitare un danno di natura patrimoniale o Diritto di recesso: esercitato a fronte, ad esempio, di delibere assembleari giudicate di portata rilevante per la società (es. trasferimento della società in un altro paese; trasformazione dell’oggetto sociale; la revoca dello stato di liquidazione; l’eliminazione dallo statuto di una o più cause di recesso; la modificazione dei criteri di determinazione del valore dell’importo di liquidazione). Esistono quattro categorie di azioni che si distinguono per una diversa combinazione di diritti amministrativi e proprietari: 1. Azioni ordinarie: Sono nominative. Piena partecipazione alla vita della società perché ammettono diritto di voto alle assemblee sia ordinarie sia straordinarie. Remunerazione in base al dividendo commisurato agli utili. L’assemblea pur in presenza di utili può decidere di non distribuire dividendi. Il dividendo per le azioni ordinarie può essere subordinato ad altre azioni e il pagamento e l’ammontare dei dividendi sono determinati dal Consiglio di Amministrazione. In caso di fallimento gli azionisti ordinari vengono soddisfatti solo dopo tutti gli altri soggetti (creditori, lavoratori dipendenti, obbligazionisti, fisco, ecc…) Responsabilità limitataLe perdite degli azionisti sono limitate all’ammontare dei conferimenti inizialmente apportati. Diritti di voto Uno per ogni azione posseduta. Ci sono altre categorie di azioni per cui il diritto di voto è limitato. In contropartita dei limitati diritti amministrativi la società potrà offrire particolari vantaggi nell’ambito dei diritti patrimoniali. NOTA BENE: la percentuale di azioni prive di diritto di voto, a voto limitato o condizionato possono rappresentare al massimo il 50% del capitale della società. Il pagamento e l’ammontare dei dividendi sono determinati dal Consiglio di Amministrazione 2. Azioni con diritto di voto limitato: Azioni senza diritto di voto, con diritto di voto limitato, con diritto di voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni non meramente potestative. Sono: a. Azioni di risparmio senza diritto di voto: Le azioni di risparmio sono state introdotte per incentivare l’investimento in capitale azionario da parte dei risparmiatori in funzione delle loro esigenze innanzitutto di tipo economico- patrimoniale piuttosto che amministrativo. Rappresentano una eccezione rispetto al principio della nominatività obbligatoria per i titoli azionari in Italia. pag. 22
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