Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

2001: Odissea nello spazio (Kubrick), Appunti di Storia Del Cinema

Caratteri principali del film Odissea nello spazio

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 04/04/2017

Silvia.Protelli
Silvia.Protelli 🇮🇹

4.2

(18)

10 documenti

1 / 3

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica 2001: Odissea nello spazio (Kubrick) e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! Odissea nello spazio Regia: Stanley Kubrick Anno: 1968 Trama: L'alba dell'uomo (The Dawn of Man) La prima parte del film si svolge nell'Africa di quattro milioni di anni fa: un gruppo di ominidi, guidati da un capo, sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile. Un giorno, davanti alla loro grotta appare misteriosamente un grande monolito nero; gli ominidi, venendovi a contatto, imparano inspiegabilmente a usare gli strumenti per cacciare gli animali e a difendere il territorio uccidendo i nemici. TMA-1 La seconda parte del film si svolge nel 1999 (un anno del lontano futuro rispetto al 1968 in cui fu realizzato il film): il dottor Heywood Floyd, presidente del Comitato Nazionale per l'Astronautica americano, è chiamato in missione su una base lunare in cui è stato scoperto un grande monolito nero sotterrato ad arte in tempi remoti. Floyd tiene un breve incontro con altri scienziati e poi viene accompagnato a visitare lo scavo con il monolito nel buio della notte lunare quindicinale. Mentre gli astronauti posano davanti all'artefatto per delle fotografie, il primo raggio di sole dell'alba lunare lo colpisce facendogli emettere un forte segnale radio nel cosmo (il monolito era rimasto inerte per quasi 3 milioni di anni). Missione Giove (Jupiter Mission) La terza parte si svolge due anni dopo, nel 2001. Un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, è in viaggio a bordo dell'astronave Discovery One, diretta verso Giove e governata da un supercomputer chiamato HAL 9000, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli esseri umani a bordo (le macchine della serie HAL sono note per non aver mai commesso errori di nessun tipo). Si scoprirà in seguito che HAL conosceva fin dall'inizio il reale obiettivo della missione e che gli era stato chiesto di non rivelarlo ai due astronauti svegli, il comandante David Bowman e il suo vice Frank Poole. Le conseguenze di quest'ordine, che genera un conflitto interiore nel calcolatore, programmato per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati o informazioni, iniziano a manifestarsi tragicamente in prossimità dell'arrivo su Giove. Inizialmente HAL segnala un guasto a un componente per l'orientamento dell'antenna radio utilizzata per il collegamento con la Terra. Bowman va a ispezionare l'elemento e si rende conto che non è affatto guasto, allora si rinchiude in una capsula con Poole e insieme discutono su come affrontare la situazione facendo in modo che HAL non senta le loro voci, ma il computer legge comunque le parole sulle loro labbra e si rende conto che, avendo commesso per la prima volta un errore, rischia di essere disattivato. Preso dalla paura, ed essendo in grado di condurre l'astronave anche senza controllo umano, non trova altra soluzione che eliminare l'intero equipaggio. HAL uccide Frank durante un'escursione extraveicolare e disattiva i sistemi di mantenimento delle funzioni vitali ai tre astronauti in ibernazione, facendoli morire. David esce in una capsula e recupera il corpo del collega, ma al momento di rientrare il computer si rifiuta di aprirgli il portello; riesce comunque ad entrare attraverso il portello di emergenza, l'unico ad apertura manuale, facendosi lanciare dentro con un'esplosione. Dopo la pericolosissima manovra, riprende il controllo della nave e disabilita le funzioni superiori del calcolatore, rimuovendo le sue memorie. Mentre Bowman opera, HAL 9000 prima lo implora di fermarsi e poi inizia a dare prova che la sua mente sta regredendo allo stadio infantile, riesumando antichi ricordi e discorsi e cantando la vecchia filastrocca che il suo primo istruttore gli aveva insegnato, la celeberrima Giro giro tondo[9]. Appena prima della totale estinzione del supercomputer, si avvia la riproduzione del filmato preregistrato che l'equipaggio avrebbe dovuto visualizzare all'arrivo su Giove, una volta svegliati i tre astronauti ibernati, se tutto fosse andato bene. In tale filmato il dottor Floyd rivela i veri scopi della missione, parlando del monolito trovato sulla Luna diciotto mesi prima della partenza del Discovery One quale prima prova dell'esistenza di un'intelligenza extraterrestre. Il segnale radio emesso in direzione di Giove avrebbe spinto a modificare la missione, che da una semplice missione esplorativa del sistema gioviano è diventata un'indagine di fenomeni extraterrestri. Giove e oltre l'infinito (Jupiter and Beyond The Infinite) Nell'ultima parte Bowman arriva in orbita intorno al pianeta gigante avvistando un nuovo, gigantesco monolito nero. Prova allora ad uscire ed avvicinarsi con una capsula: una panoramica del sistema gioviano con i satelliti allineati e il monolito pare inghiottire l'esploratore. Una scia luminosa multicolore cancella lo spazio conosciuto. Bowman e la capsula sono accelerati a velocità sconosciute. Scorci di stelle, nebulose, sette ottaedri e panorami di terre sconosciute si alternano fino al materializzarsi della capsula di Bowman in una stanza chiusa, arredata in stile Impero. Sconvolto dall'esperienza, l'uomo esce dalla capsula e mette piede nella camera (adiacente alla quale vi è una stanza da bagno), dove trova un letto matrimoniale e del cibo. Bowman, potendo soddisfare i suoi bisogni primari, sopravvive per un giorno nella sua nuova dimora, in solitudine e in totale tranquillità. Non decifrabile da un'intelligenza umana è il ruolo dello spazio e del tempo: Bowman si trova ad esistere contemporaneamente in punti diversi e a diverse età, vedendo sé stesso invecchiare e seguendo i diversi stadi della propria vita. Allo stato massimo della sua vecchiaia, Bowman, sdraiato nel letto, vede davanti a sé il monolito e cerca di toccarlo, per poi rinascere in forma di enorme feto cosmico, il "Bambino-delle-Stelle" ("Star-Child" in lingua originale)[10], che scruta la Terra dallo spazio. Si può comprendere che David Bowman non è morto ma si è "evoluto", trasformandosi in una forma di vita superiore. La musica che accompagna questa estrema metamorfosi è l'inizio del poema sinfonico di Richard Strauss Così parlò Zarathustra; tale brano musicale aveva già accompagnato le prime immagini del film, che, con questo richiamo musicale, si chiude in modo circolare. Analisi: ll film, come evidente nel titolo, è il viaggio del moderno Ulisse, Dave Bowman, l’uomo arco, la corda tesa verso l’infinito, l’assoluto. Attraverso la figura dello spirito libero, Nietzsche mette a fuoco uno dei temi-chiave della sua filosofia: la vita dell’uomo ha valore per i grandi progetti che è capace di esprimere. Essere viandante, secondo Nietzsche, significa quindi essere colui che grazie alla scienza riesce ad emanciparsi dalle tenebre del passato, inaugurando una filosofia del mattino che si basa sulla concezione della vita come transitorietà e come libero esperimento senza certezze precostituite, un passo decisivo per divenire oltreuomo proprio come fa Bowman: si libera dalle certezze precostruite, dalla sicurezza, da HAL. Anche nel film non è chiara quale sia la meta del viaggio, esso si conclude con l’immagine di un feto astrale, nega una conclusione vera e propria per inserirsi all’interno di quel ciclo naturale dove ogni cosa nasce, si sviluppa e muore per una successiva rigenerazione. Nel film i personaggi restano abbandonati al loro destino, riscoprono un totale smarrimento di fronte alla vastità di uno spazio infinito dove l’uomo ha perso le sue coordinate. ll senso delle vicende, di cui i personaggi si rendono protagonisti, e i valori etici e morali non sono dati come nel romanzo epico, ma vanno ricercati costantemente con la più nuda consapevolezza che difficile è la conquista dell’obbiettivo e la posta in gioco è il destino dell’identità dell’intero genere umano. Il viaggio dunque non è il semplice sfondo del film, piuttosto uno dei temi centrali in quanto esso costituisce la possibilità e soprattutto la necessità di riscoprire la dimensione autentica dell’uomo, la sua vera natura che il mondo della tecnologia e delle ideologie hanno coperto. L’arte, in questo caso il cinema, si propone di affrancare lo spirito
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved