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La Perfezione del Teatro Elisabettiano: Shakespeare, Sidney e Marlowe, Appunti di Letteratura Inglese

ShakespeareStoria del teatro ingleseSeneca ingleseTragedia elisabettianaUniversity Wits

Una panoramica della letteratura drammatica elisabettiana, con un focus particolare sui contributi di William Shakespeare, Sir Philip Sidney e Christopher Marlowe. Vengono discusse le opere chiave di ognuno di essi, come Tamburlaine di Marlowe, Astrophel and Stella di Sidney e le sonnetti di Shakespeare. Inoltre, vengono esplorate le influenze reciproche tra questi autori e le innovazioni stilistiche che hanno reso il teatro elisabettiano un periodo di grande ricchezza creativa. anche informazioni sulla vita e le opere di ognuno degli autori, nonché sulla situazione storica e culturale dell'epoca.

Cosa imparerai

  • Come la tragedia inglese si differiva dalla situazione del teatro in Italia?
  • Quali sono le caratteristiche essenziali della tragedia elisabettiana?
  • Come la tragedia inglese si caratterizza per la retorica del verso?
  • Quali sono le opere di Shakespeare che sono state influenzate dalla Spanish Tragedy?
  • Che autori classici influenzarono il teatro elisabettiano?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 06/01/2018

araara9
araara9 🇮🇹

4.5

(2)

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Scarica La Perfezione del Teatro Elisabettiano: Shakespeare, Sidney e Marlowe e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Letteratura elisabettiana Formati dei libri  1. Folio: fogli piegati una sola volta lungo il lato minore, in modo da avere quattro facciate.  2. Quarto: due piegature di un foglio intero  3. Octavo: piegatura per ottenere 8 fogli, sedici pagine  4. Duodecimo: piegatura per ottenere 12 fogli, 24 pagine Il blank verse Decasillabo sciolto a cinque accenti della letteratura inglese. Derivante dall'endecasillabo sciolto italiano, è peraltro un metro quantitativo, che si potrebbe assimilare in linea di massima al pentametro giambico. Fu introdotto nella letteratura inglese da H. Howard nella sua traduzione parziale dell'Eneide. Con Gorboduc (1562) di T. Sackville e Th. Norton divenne il metro delle opere drammatiche, raggiungendo la perfezione in Tamburlaine (1590) di Marlowe, nei drammi maturi di Shakespeare, il quale gli seppe dare una malleabilità e una duttilità mai prima conosciuta. Ma il blank verse fu anche il metro della poesia epica, del tutto rinnovato, per la straordinaria varietà nel numero degli accenti, da Milton nel Paradise Lost (1667). È un sistema giambico a cinque accenti (pentametro giambico), ovviamente non dipendenti dalla quantità della sillaba: si considera un verso come un insieme di dieci sillabe e si accentano (qualora sia necessario) quelle pari, l'ultima compresa. Un esempio: « Shall Ì compàre thee tò a sùmmer's dày? » (William Shakespeare, Sonetti, XVIII) Sir Philips Sidney 1554-1586 Defence of poesie, 1598 Astrophel and Stella 108 sonetti, 11 canzoni Sir Edmund Spenser 1552-1599 The Faerie Queen 1596 John Donne 1572-1631 Songs and Sonets Christopher Marlowe 1564-1593 Hero and Leander 1598  dedica più enigmatica di tutta la letteratura inglese  Trenta parole, scandite dalla ossessiva intrusione del punto fermo, che hanno suscitato nei secoli una vera e propria valanga di interpretazioni e supposizioni. Una loro possibile traduzione è questa: ‘All’unico ispiratore di questi sonetti che qui seguono, Mr. W.H., ogni felicità e quella eternità promessa dal nostro immortale poeta augura colui che con buon augurio si avventura nel pubblicare.’  Shakespeare probabilmente scrisse i suoi sonetti a partire dagli anni '90 del XVI secolo, stagione della sonettistica elisabettiana, impegnadovisi soprattutto nel periodo di chiusura dei teatri di Londra, causa una pestilenza, tra 1592 e 1593. CXXX My mistress’ eyes are nothing like the sun Coral is far more red than her lips’ red If snow be white, why then her breasts are dun; If hairs be wires, black wires grow on her head. I have seen roses damask’d, red and white, But no such roses see I in her cheeks; And in some perfumes is there more delight Than in the breath that from my mistress reeks. I love to hear her speak, yet well I know That music hath a far more pleasing sound: I grant I never saw a goddess go, My mistress, when she walks, treads on the ground: And yet, by heaven, I think my love as rare As any she belied with false compare. Gli occhi della mia donna non sono come il sole; il corallo è assai più rosso del rosso delle sue labbra; se la neve è bianca, allora i suoi seni sono grigi; se i capelli sono crini, neri crini crescono sul suo capo. Ho visto rose variegate, rosse e bianche, ma tali rose non le vedo sulle sue guance; e in certi profumi c’è maggiore delizia che nel fiato che la mia donna esala. Amo sentirla parlare, eppure so che la musica ha un suono molto più gradito. Ammetto di non aver mai visto camminare una dea, ma la mia donna camminando calca la terra. E pure il cielo. Ritengo che la mia amata sia straordinaria come ogni altra donna falsamente cantata con immagini esagerate “Messa in atto del discorso” La povertà a livello scenografico: le rappresentazioni erano messe in scena con una scenografia spoglia e il più delle volte priva del necessario. Per questo motivo esistevano delle convenzioni nel teatro elisabettiano che riguardavano la localizzazione e la descrizione degli ambienti. Un personaggio, per esempio, manifestava l’intenzione di spostarsi da un luogo ad un altro tramite un simbolico attraversamento della scena da un capo all’altro. Un’altra convenzione principale serviva a stabilire le scene buie; nei teatri pubblici lo spettacolo avveniva infatti alla luce del giorno, e personaggi con torce o candele in mano non avevano bisogno di dire «è notte». Così anche l’abbigliamento degli attori poteva suggerire un ambiente interno o esterno. Ma nella maggior parte delle rappresentazioni, i cenni volti a specificare o a descrivere l’ambiente di una scena erano affidati ai dialoghi dei personaggi. Masolino D'Amico Scena e parola in Shakespeare, Roma, Edizioni di Storia della Letteratura, 2007. Italia: realizzazione della scena all’italiana, una sorta di scatola prospettica composta di quinte e fondale e inquadrata nell’arco scenico), in Inghilterra la situazione appariva assai diversa. Elisabetta I, salita al trono nel 1558, fronteggia l’opposizione dei puritani i quali avevano imposto la chiusura dei teatri perché simboli del peccato, luoghi di perdizione e veicoli di peste, e promuove l’opera degli University Wits (un gruppo d’intellettuali di cui facevano parte scrittori come Thomas Kyd e Christopher Marlowe).  Elevata partecipazione del pubblico + mancanza di effetti speciali + semplicità della scenografia = “povertà teatrale” sostituita dal potere mimico degli attori e dal potere retorico, capace di trasportare l’immaginario degli spettatori. Parola = protagonista dello spettacolo. È quella che Alessandro Serpieri chiama “retorica B”. Distinguendo tra “retorica del dire”, prevalentemente letteraria, e “retorica del fare dicendo”, egli afferma che:   […] è la retorica del fare dicendo che si presenta più direttamente innervata sul tracciato deittico – performativo, già ipotizzato quale tracciato fondante elementare della comunicazione teatrale […].   Tutto ciò spiega la precedente affermazione dello spettatore che assiste alla messa in atto del discorso, e costituisce anche il motivo per cui la parola shakespeariana diviene creatrice di una fitta rete d’immagini tramite l’espediente della visione. La parola, usata come unico mezzo per dire e per vedere, viene innalzata affinché essa non resti solo tale e si intrecci con l’azione per poter essere rappresentata. Alessandro Serpieri, Retorica e immaginario, Parma, Pratiche, 1986, p. 77.  La stessa Elisabetta I è una grande sostenitrice del teatro e il dramma diventa la principale forma di intrattenimento della corte inglese. La sovrana incoraggia la produzione drammatica e prepara la strada al professionismo dell’attore. La sovrana consente agli attori di esercitare la loro professione purché sottoposti alla protezione di un nobile.  Con queste premesse sorgono le prime compagnie stabili, queste strutture derivano dai cortili circolari delle locande, le playhouses sono edifici semplici costruiti in legno e a cielo aperto, di forma circolare o poligonale, con un’ampia platea dove gli spettatori assistono in piedi alla spettacolo. Tutt'intorno corrono tre ordini di gallerie sovrapposte dove siede un pubblico più abbiente. Le condizioni in cui avviene la rappresentazione sono molto diverse da quelle odierne: si recita alla luce del giorno, i mezzi a disposizione sono pochi e rudimentali, non esistono scene dipinte e i fondali rimane sempre identico. Thomas Kyd (1558-1594) inaugura il periodo di splendore del dramma inglese con la sua Spanish Tragedy. Tema della vendetta, della simulata follia (con il personaggio di Hieronimo), il soprannaturale dei fantasmi e l’ambiente esotico. La tragedia ha come ambientazione la Spagna non solo perchè gli autori del periodo elisabettiano ambientavano all’estero tutto ciò che non si poteva ambientare in territorio inglese, ma anche perché da poco la flotta inglese aveva sconfitto l’Invencible Armada di Filippo II di Spagna (1588). L’influenza che la Spanish Tragedy ebbe su Shakespeare è evidente soprattutto in Hamlet in cui troveremo il tema della finta pazzia e il dumb show usati come espedienti drammatici dal personaggio principale per portare a termine il suo piano. Christopher Marlowe Fu il primo autore, dopo Surrey, a scrivere un’opera in blank - verse: Tamburlaine the Great (1587-88). Le vittorie del crudele Tamburlaine furono accolte con tanto entusiasmo dall’Inghilterra che aveva appena sconfitto l’Invincibile Armata spagnola, che Marlowe ne scrisse subito una seconda parte; mentre il carisma dell’eroe che tutto può e il suo sogno d’illimitata potenza, contribuiscono a fare del ribelle drammaturgo uno dei poeti più amati dai romantici.  The central plot of Every Man in His Humour concerns the adventures of a young, upper-class man, Edward Knowell, who visits the city both to visit his friend, Wellbred, and to seek the hand of Bridget, who is from a lower economic and social class. Edward's father regards the match as ill-advised and resolves to follow to the city to prevent the marriage. Realizing that his father is following him and intent on sabotaging his attempts to wed Bridget, Edward solicits the help of his father's clever servant, Brainworm, who assumes several disguises to trick the elder Knowell and foil his pursuit. The characters encounter various eccentrics, such as the braggart soldier Bobadill, the jealous husband Kitely, the country fool Stephen, and the city fool Matthew, all of whom are exemplars for particular personality traits based on the theory of humours. The play closes in the courtroom of the eccentric Justice Clement, where the young couple is wed. Edward's father accepts his son's marriage and the play ends with the classic ritual of the wedding feast. William Shakespeare 1564-1616 “All the world 's a stage, / And all the men and women merely players.” Adolescenza Stratford upon Avon 1564 John and Mary Arden Shakespeare 8 figli King’s New School : Retorica, Logica, Storia, Latino Letteratura elisabettiana Formati dei libri  1. Folio: fogli piegati una sola volta lungo il lato minore, in modo da avere quattro facciate.  2. Quarto: due piegature di un foglio intero  3. Octavo: piegatura per ottenere 8 fogli, sedici pagine  4. Duodecimo: piegatura per ottenere 12 fogli, 24 pagine Il blank verse Decasillabo sciolto a cinque accenti della letteratura inglese. Derivante dall'endecasillabo sciolto italiano, è peraltro un metro quantitativo, che si potrebbe assimilare in linea di massima al pentametro giambico. Fu introdotto nella letteratura inglese da H. Howard nella sua traduzione parziale dell'Eneide. Con Gorboduc (1562) di T. Sackville e Th. Norton divenne il metro delle opere drammatiche, raggiungendo la perfezione in Tamburlaine (1590) di Marlowe, nei drammi maturi di Shakespeare, il quale gli seppe dare una malleabilità e una duttilità mai prima conosciuta. Ma il blank verse fu anche il metro della poesia epica, del tutto rinnovato, per la straordinaria varietà nel numero degli accenti, da Milton nel Paradise Lost (1667). È un sistema giambico a cinque accenti (pentametro giambico), ovviamente non dipendenti dalla quantità della sillaba: si considera un verso come un insieme di dieci sillabe e si accentano (qualora sia necessario) quelle pari, l'ultima compresa. Un esempio: « Shall Ì compàre thee tò a sùmmer's dày? » (William Shakespeare, Sonetti, XVIII) Sir Philips Sidney 1554-1586 Defence of poesie, 1598 Astrophel and Stella 108 sonetti, 11 canzoni Sir Edmund Spenser 1552-1599 The Faerie Queen 1596 John Donne 1572-1631 Songs and Sonets Christopher Marlowe 1564-1593 Hero and Leander 1598  dedica più enigmatica di tutta la letteratura inglese  Trenta parole, scandite dalla ossessiva intrusione del punto fermo, che hanno suscitato nei secoli una vera e propria valanga di interpretazioni e supposizioni. Una loro possibile traduzione è questa: ‘All’unico ispiratore di questi sonetti che qui seguono, Mr. W.H., ogni felicità e quella eternità promessa dal nostro immortale poeta augura colui che con buon augurio si avventura nel pubblicare.’  Shakespeare probabilmente scrisse i suoi sonetti a partire dagli anni '90 del XVI secolo, stagione della sonettistica elisabettiana, impegnadovisi soprattutto nel periodo di chiusura dei teatri di Londra, causa una pestilenza, tra 1592 e 1593. CXXX My mistress’ eyes are nothing like the sun Coral is far more red than her lips’ red If snow be white, why then her breasts are dun; If hairs be wires, black wires grow on her head. I have seen roses damask’d, red and white, But no such roses see I in her cheeks; And in some perfumes is there more delight Than in the breath that from my mistress reeks. I love to hear her speak, yet well I know That music hath a far more pleasing sound: I grant I never saw a goddess go, My mistress, when she walks, treads on the ground: And yet, by heaven, I think my love as rare As any she belied with false compare. Gli occhi della mia donna non sono come il sole; il corallo è assai più rosso del rosso delle sue labbra; se la neve è bianca, allora i suoi seni sono grigi; se i capelli sono crini, neri crini crescono sul suo capo. Ho visto rose variegate, rosse e bianche, ma tali rose non le vedo sulle sue guance; e in certi profumi c’è maggiore delizia che nel fiato che la mia donna esala. Amo sentirla parlare, eppure so che la musica ha un suono molto più gradito. Ammetto di non aver mai visto camminare una dea, ma la mia donna camminando calca la terra. E pure il cielo. Ritengo che la mia amata sia straordinaria come ogni altra donna falsamente cantata con immagini esagerate “Messa in atto del discorso” La povertà a livello scenografico: le rappresentazioni erano messe in scena con una scenografia spoglia e il più delle volte priva del necessario. Per questo motivo esistevano delle convenzioni nel teatro elisabettiano che riguardavano la localizzazione e la descrizione degli ambienti. Un personaggio, per esempio, manifestava l’intenzione di spostarsi da un luogo ad un altro tramite un simbolico attraversamento della scena da un capo all’altro. Un’altra convenzione principale serviva a stabilire le scene buie; nei teatri pubblici lo spettacolo avveniva infatti alla luce del giorno, e personaggi con torce o candele in mano non avevano bisogno di dire «è notte». Così anche l’abbigliamento degli attori poteva suggerire un ambiente interno o esterno. Ma nella maggior parte delle rappresentazioni, i cenni volti a specificare o a descrivere l’ambiente di una scena erano affidati ai dialoghi dei personaggi. Masolino D'Amico Scena e parola in Shakespeare, Roma, Edizioni di Storia della Letteratura, 2007. Italia: realizzazione della scena all’italiana, una sorta di scatola prospettica composta di quinte e fondale e inquadrata nell’arco scenico), in Inghilterra la situazione appariva assai diversa. Elisabetta I, salita al trono nel 1558, fronteggia l’opposizione dei puritani i quali avevano imposto la chiusura dei teatri perché simboli del peccato, luoghi di perdizione e veicoli di peste, e promuove l’opera degli University Wits (un gruppo d’intellettuali di cui facevano parte scrittori come Thomas Kyd e Christopher Marlowe).  Elevata partecipazione del pubblico + mancanza di effetti speciali + semplicità della scenografia = “povertà teatrale” sostituita dal potere mimico degli attori e dal potere retorico, capace di trasportare l’immaginario degli spettatori. Parola = protagonista dello spettacolo. È quella che Alessandro Serpieri chiama “retorica B”. Distinguendo tra “retorica del dire”, prevalentemente letteraria, e “retorica del fare dicendo”, egli afferma che:   […] è la retorica del fare dicendo che si presenta più direttamente innervata sul tracciato deittico – performativo, già ipotizzato quale tracciato fondante elementare della comunicazione teatrale […].   Tutto ciò spiega la precedente affermazione dello spettatore che assiste alla messa in atto del discorso, e costituisce anche il motivo per cui la parola shakespeariana diviene creatrice di una fitta rete d’immagini tramite l’espediente della visione. La parola, usata come unico mezzo per dire e per vedere, viene innalzata affinché essa non resti solo tale e si intrecci con l’azione per poter essere rappresentata. Alessandro Serpieri, Retorica e immaginario, Parma, Pratiche, 1986, p. 77.  La stessa Elisabetta I è una grande sostenitrice del teatro e il dramma diventa la principale forma di intrattenimento della corte inglese. La sovrana incoraggia la produzione drammatica e prepara la strada al professionismo dell’attore. La sovrana consente agli attori di esercitare la loro professione purché sottoposti alla protezione di un nobile.  Con queste premesse sorgono le prime compagnie stabili, queste strutture derivano dai cortili circolari delle locande, le playhouses sono edifici semplici costruiti in legno e a cielo aperto, di forma circolare o poligonale, con un’ampia platea dove gli spettatori assistono in piedi alla spettacolo. Tutt'intorno corrono tre ordini di gallerie sovrapposte dove siede un pubblico più abbiente. Le condizioni in cui avviene la rappresentazione sono molto diverse da quelle odierne: si recita alla luce del giorno, i mezzi a disposizione sono pochi e rudimentali, non esistono scene dipinte e i fondali rimane sempre identico. Thomas Kyd (1558-1594) inaugura il periodo di splendore del dramma inglese con la sua Spanish Tragedy. Tema della vendetta, della simulata follia (con il personaggio di Hieronimo), il soprannaturale dei fantasmi e l’ambiente esotico. La tragedia ha come ambientazione la Spagna non solo perchè gli autori del periodo elisabettiano ambientavano all’estero tutto ciò che non si poteva ambientare in territorio inglese, ma anche perché da poco la flotta inglese aveva sconfitto l’Invencible Armada di Filippo II di Spagna (1588). L’influenza che la Spanish Tragedy ebbe su Shakespeare è evidente soprattutto in Hamlet in cui troveremo il tema della finta pazzia e il dumb show usati come espedienti drammatici dal personaggio principale per portare a termine il suo piano. Christopher Marlowe Fu il primo autore, dopo Surrey, a scrivere un’opera in blank - verse: Tamburlaine the Great (1587-88). Le vittorie del crudele Tamburlaine furono accolte con tanto entusiasmo dall’Inghilterra che aveva appena sconfitto l’Invincibile Armata spagnola, che Marlowe ne scrisse subito una seconda parte; mentre il carisma dell’eroe che tutto può e il suo sogno d’illimitata potenza, contribuiscono a fare del ribelle drammaturgo uno dei poeti più amati dai romantici.  The central plot of Every Man in His Humour concerns the adventures of a young, upper-class man, Edward Knowell, who visits the city both to visit his friend, Wellbred, and to seek the hand of Bridget, who is from a lower economic and social class. Edward's father regards the match as ill-advised and resolves to follow to the city to prevent the marriage. Realizing that his father is following him and intent on sabotaging his attempts to wed Bridget, Edward solicits the help of his father's clever servant, Brainworm, who assumes several disguises to trick the elder Knowell and foil his pursuit. The characters encounter various eccentrics, such as the braggart soldier Bobadill, the jealous husband Kitely, the country fool Stephen, and the city fool Matthew, all of whom are exemplars for particular personality traits based on the theory of humours. The play closes in the courtroom of the eccentric Justice Clement, where the young couple is wed. Edward's father accepts his son's marriage and the play ends with the classic ritual of the wedding feast. William Shakespeare 1564-1616 “All the world 's a stage, / And all the men and women merely players.” Adolescenza Stratford upon Avon 1564 John and Mary Arden Shakespeare 8 figli King’s New School : Retorica, Logica, Storia, Latino Da: http://perso.wanadoo.fr/danielle.esposito/ Casa natale di Shakespeare Matrimonio • 1582 matrimonio con Anne Hathaway. • 1582 figlia • 1585 due gemelli • Inizia a viaggiare a Londra dove all’inizio diventa attore • 1616 muore a Stratford e viene sepolto nella Holy Trinity Church: Good friend for Jesus’ sake forebear To dig the dust enclosed here Blest be the man who spares these stones And curst be he that moves my bones First Folio (1623) La copertina del First folio, con l'incisione del celebre ritratto di Shakespeare eseguito da Martin Droeshout Commedie The Taming of the Shrew Much Ado About Nothing As You Like It Twelfth Night Midsummer Night’s Dream Tragedie Hamlet Romeo and Juliet Othello King Lear Macbeth Drammi Storici Inglesi King John Edward III Richard II Henry IV Henry V Henry VI Richard III Henry VIII Romani Coriolanus Julius Caesar Antony and Cleopatra
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