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A.M Banti, L'età contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi, Appunti di Storia Contemporanea

riassunto A.M Banti, L'età contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 05/01/2021

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Scarica A.M Banti, L'età contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Banti – Dalla Grande Guerra a Oggi. Cap. 1 – LA GRANDE GUERRA Nell’estate del 1914 i popoli europei che si stavano apprestando a combattere nella Prima Guerra Mondiale pensavano che sarebbe stato un conflitto rapido. Folle festanti si riversavano nelle piazze delle maggiori capitali. Il nazionalismo coinvolse anche i partiti socialisti, motivo per cui si sciolse la “seconda internazionale”. Perfino letterati e studiosi del livello di Freud, all’inizio, sostennero l’idea del conflitto. Un conflitto che, nell’immaginario collettivo, doveva riprendere lo stile cavalleresco e mascolino delle guerre settecentesche. Tuttavia ben presto gli eserciti si resero conto che non sarebbe stata una guerra di movimento con rapidi spostamenti, bensì una guerra di trincea. Questa guerra fu molto più sanguinosa delle precedenti, con 10 milioni di morti, anche per le nuove tecnologie al servizio del conflitto. - La mitragliatrice; - I gas asfissianti (usati a Ypres dai tedeschi per la prima volta nel 1915) - I cannoni - Le granate A questo si affiancava l’antico assalto all’arma bianca contro le trincee nemiche, tecnica di combattimento ottocentesca che ha causato molti morti. Solo una propaganda fortemente efficace riuscì a convincere gli uomini ad arruolarsi volontari. E in molti lo fecero. LA VICENDA DEGLI ARMENI Non tutti furono però favorevoli alla guerra, tra essi i partiti socialisti che inneggiarono alla ribellione socialista e anche Papa Benedetto XV che avanzò delle proposte per far cessare il conflitto, ma entrambi rimasero inascoltati. Nel 1914 l’Impero Ottomano entra in guerra a fianco della Germania contro la Russia. Nel 1915 il partito al governo, i Giovani Turchi, trasferisce gli armeni dalla zona del fronte caucasico alla Siria. Il trasferimento avviene in modo molto violento e muoiono centinaia di migliaia di armeni in quello che da alcuni storici è stato definito come il genocidio degli armeni. Le due fazioni in lotta all’inizio della guerra nell’agosto 1914 sono: La Germania attacca la Francia passando per il Belgio neutrale e arrivando fin quasi alle porte di Parigi, i francesi reagiscono ricacciando indietro i tedeschi fino a Verdun e Ypres dove il fronte si stabilizza fin quasi la fine delle ostilità. A Occidente la Russia sembra sfondare sul fronte tedesco e austriaco, salvo poi venire bloccata a Tannenberg. Nell’autunno 1914 la guerra già diventa una guerra di trincea, di posizione. Nel 1915 entrano nelle ostilità la Bulgaria e nel maggio 1915 l’Italia che, dopo una prima fase neutrale, si allea con la Triplice Intesa. 1917 è l’anno cruciale In Russia avvengono due rivoluzioni, a febbraio (che rovescia lo zarismo) e ad ottobre (che determina l’uscita della Russia dalla guerra). Entrano in guerra gli Stati Uniti. Inoltre avviene la sconfitta di Caporetto per l’esercito italiano. Iniziano le prime ribellioni al fronte, ammutinamento e forme di autolesionismo per allontanarsi dal fronte. TRIPLICE INTESA  FRANCIA  REGNO UNITO  RUSSIA IMPERI CENTRALI  GERMANIA  AUSTRIA  IMPERO OTTOMANO L’Italia del governo Salandra, nelle prime fasi, rimane neutrale in quanto, facendo parte della Triplice Alleanza, essa aveva un carattere difensivo ed essendo stata l’Austria a dichiarare guerra alla Serbia, l’Italia si era sentita in ragione di non intervenire a fianco degli alleati. Tuttavia le ragioni sostanziali erano altre. Aumentano fortemente i prezzi a causa della diminuzione della produzione ed aumenta anche l’inflazione L’esercito americano, che viene organizzato grazie alla leva obbligatoria, viene preparato e addestrato ed entra in guerra solo nella primavera 1918. Gli strascichi della guerra iniziano a farsi sentire in maniera pesante nel 1917 sui diversi fronti di battaglia con numerosi ammutinamenti e diserzioni, in particolare in Russia dove avvengono due rivoluzioni. Il crollo del fronte russo permette la smobilitazione di migliaia di soldati tedeschi da est, quindi gli austriaci, con l’appoggio dei tedeschi, sfondano sul fronte italiano presso Caporetto il 24 ottobre 1917. Nella primavera 1918 gli austro-tedeschi tentano una offensiva simultanea sul fronte francese, arrivando poco distante da Parigi, sia sul fronte italiano. Gli eserciti dell’Intesa reggono, nel frattempo giungono gli americani il cui aiuto si rivelerà decisivo, con l’impiego dei primi carri armati. Gli americani avviano una grande controffensiva sul fronte occidentale, mettendo in forte difficoltà i tedeschi che chiedono l’inizio delle trattative per un armistizio che però non viene firmato subito. Tra settembre e ottobre 1918 i francesi piegano i bulgari e gli inglesi vincono gli ottomani. L’esercito italiano attua una controffensiva sul Piave che travolge completamente gli austro- tedeschi, sconfitti nella Battaglia di Vittorio Veneto il 30 ottobre 1918. L’esercito italiano riesce ad avanzare ben oltre la linea originaria di Caporetto e anche nel Trentino. Di fronte a un tracollo simile l’Austria chiede l’armistizio che viene firmato il 3 novembre 1918. MARZO 1917 Avviene la prima Rivoluzione russa che porta all’abdicazione dello zar e alla nomina di un governo provvisorio. Tuttavia la guerra prosegue. OTTOBRE 1917 La prosecuzione del conflitto porta ad una seconda Rivoluzione, condotta dai Bolscevichi del Partito Socialista. Tale rivoluzione determina la formazione di una Repubblica Socialista e viene firmata una pace separata coi tedeschi col Trattato di Brest-Litovsk nel marzo 1918. Il fronte italiano deve ritirarsi fino al fiume Piave in Veneto, dove l’esercito si riorganizza e riesce a fermare gli austriaci. La ritirata provoca la sostituzione di Cadorna con Armando Diaz. Questi fa leva su temi di propaganda patriottica per rinfrancare il morale delle truppe, inoltre migliora le condizioni di vita al fronte concedendo maggiori licenze per i militari. Il Governo Boselli viene sostituito con il Governo di Vittorio Emanuele Orlando. Le notizie che giungono dai vari fronti causano una rivoluzione interna alla Germania, dove Guglielmo II è costretto a fuggire e viene proclamata la Repubblica. Il nuovo governo Ebert firma l’armistizio con L’intesa nel novembre 1918. Si conclude la guerra. OBBIETTIVI DEGLI STATI UNITI ALLA FINE DELLA GUERRA: Obiettivi della prima guerra da parte degli Stati Uniti del presidente Wilson: 1. Instaurare una situazione di “Pace senza vincitori” 2. Evitare ritorsioni e vendette da parte dei vincitori 3. Istituzione di una Società delle Nazioni per la risoluzione diplomatiche dei contrasti 4. Libertà di navigazione 5. Libero scambio dei commerci 6. Disarmo generale 7. Fine della diplomazia segreta Tuttavia gli europei vogliono punire la Germania, ritenuta unica colpevole del conflitto, inoltre l’Italia rivendica gli accordi del Patto di Londra. Nel gennaio 1919 si apre la Conferenza di Pace di Versailles all’interno di un quadro politico nel quale: 1. In Russia è crollato lo zarismo nel 1917 e ora c’è una Repubblica socialista 2. L’Impero tedesco è stato sostituito da una Repubblica Federale 3. L’Impero austro-ungarico si è dissolto nel 1918 sotto le spinte nazionaliste di ungheresi e slavi. L’imperatore Carlo I d’Asburgo è stato costretto ad abdicare. 4. L’Impero Ottomano è crollato sotto gli attacchi provenienti dall’Intesa ed a causa della strategia degli inglesi, i quali avevano promesso agli arabi la formazione di uno Stato indipendente nella Penisola Araba in caso di loro appoggio contro gli ottomani. La Grecia infine ottiene la Tracia e parte delle coste turche che vengono occupate anche dagli italiani (Antalya) e dai Francesi. 5. Gli inglesi appoggiano inoltre il movimento sionista in Palestina, sempre nell’ottica di destabilizzare l’Impero Ottomano. LE CONDIZIONI DI PACE DI VERSAILLES. GERMANIA: Subisce le condizioni più pesanti, venendo riconosciuta come la principale responsabile dello scoppio della guerra mondiale: 1. Cessione delle sue colonie a Regno Unito, Francia e Olanda 2. Smilitarizzazione dell’esercito con un massimo di 100.000 effettivi 3. Rinuncia alla flotta navale 4. La zona del Reno dovrà essere presidiata da francesi e inglesi per 15 anni 5. Restituzione di Alsazia e Lorena alla Francia AUSTRIA: L’impero austro ungarico si smembra e nascono: 1. La Repubblica d’Austria 2. La Repubblica d’Ungheria 3. La Romania 4. Il Regno di Jugoslavia 5. La Cecoslovacchia ITALIA: 1. Ottiene le terre irridente di Trento e Trieste 2. Ottiene l’Istria e Zara ma non la Dalmazia IRLANDA: La situazione irlandese, alla fine della guerra, è tutt’altro che risolta. La concessione delle Home Rule (maggiori autonomie all’Irlanda) da parte del Regno Unito vengono interrotte dallo scoppio della Grande guerra. Nel 1921 le parti trovano un accordo e viene fondato lo Stato Libero d’Irlanda con l’esclusione dell’Ulster. Alcune clausole inserite nel trattato e che prevedono lo stato di “dominion” britannico sull’Irlanda, provoca le proteste dei nazionalisti più estremi che si trovano in forte disaccordo con l’ala più moderata. I nazionalisti radicali irlandesi vedono nello scoppio della prima guerra mondiale un’occasione per ottenere piena indipendenza e occupano militarmente Dublino, la ribellione viene però interrotta con la forza dal Regno Unito che riprende la città. Questo episodio consente al partito nazionalista irlandese SIR FEINN di uscirne rafforzato avendo l’appoggio sia dell’opinione pubblica che della Chiesa cattolica. Il partito dichiara l’indipendenza dell’Irlanda. Il braccio armato del SIR FEINN, chiamato IRA, inizia una lotta armata contro le forze britanniche. Nella primavera 1918 il partito bolscevico prende il nome di partito comunista. LA GUERRA CIVILE RUSSA. Armata Bianca vs Armata Rossa Nel 1919 le armate controrivoluzionarie (ARMATE BIANCHE) puntano alla restaurazione zarista e attaccano i bolscevichi, è la guerra civile. Durante il periodo della guerra civile, Lenin ricorre al cosiddetto “comunismo di guerra”. Ai fini militari vengono requisite provviste dalle campagne con compensi stabiliti unilateralmente. Ai contadini vengono consegnate delle tessere annonarie per la distribuzione del pane in base al numero dei familiari e alle condizioni economiche delle famiglie. Tutto questo scatena il mercato nero che viene contrastato in maniera molto decisa da Lenin attraverso la polizia politica (Ceka). Nel luglio 1918 viene approvata una Costituzione che assegna potere ai soviet, dando il diritto di voto alle donne ma togliendolo agli oppositori politici, ai proprietari terrieri, al clero. Gli oppositori politici vengono incarcerati, è la tecnica del “terrore rosso”. Nel 1919 i comunisti formano la Terza Internazionale nota come COMINTERN (Internazionale Comunista). L’obiettivo del Comintern è quello di diffondere il comunismo in tutto il mondo attraverso la costituzione di partiti comunisti che devono sottostare alle regole imposte dal partito centrale russo. IL NEP Nel 1921 alcuni marinai russi protestano per le condizioni di vita dure rispetto ai dirigenti bolscevichi, la reazione del governo è dura. Tale episodio tuttavia spinge Lenin ad abbandonare il Le armate bianche, che nel 1919 sembrano soverchianti, in realtà sono mal disposte e distanti le une dalle altre. Alla fine vengono sconfitte dall’Armata Rossa organizzata da Trosky grazie a: - Leva obbligatoria - Disciplina molto rigida - Apertura dell’esercito alle donne - Dando il comando dei reparti ad ex ufficiali zaristi la cui fedeltà viene assicurata minacciando ritorsioni contro i familiari. La durezza di Trosky viene ripagata con la vittoria sul campo nel 1920, anno in cui viene sconfitta l’Armata Bianca. “comunismo di guerra” e a cambiare la politica economica introducendo il NEP (Nuova Politica Economica). Col NEP, la requisizione del grano viene abolita, al suo posto i contadini devono pagare una quota fissa in natura allo Stato, quello che rimane può essere venduto al mercato. Questo determina un arricchimento di alcuni contadini rispetto agli operai che vivono nelle città. IL DOPO-LENIN. Trosky vs Stalin. Nel 1922 il Paese assume il nome di URSS (Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche), il ruolo di segretario viene affidato a Stalin, sebbene lo stesso Lenin, pochi mesi prima di morire, abbia criticato il suo modo autoritario di governare, inadatto ad un Paese multietnico qual è l’URSS. Lenin muore nel gennaio 1924. L’’eredità politica di Lenin viene contesa tra Trosky e Stalin. Trosky sostiene la necessità di abbandonare il NEP per affidarsi ad una politica economica più rigida di tipo dirigista, inoltre ambisce ad esportare il modello comunista anche negli altri Stati europei. Stalin invece ritiene di proseguire la politica del NEP e di limitare la politica comunista alla sola Russia. Alla fine, anche grazie al ruolo di segretario ricoperto da Stalin, egli vince il confronto con Trosky. Quest’ultimo nel 1929 viene espulso dall’URSS. ALTRE CARATTERISTICHE DELLA POLITICA COMUNISTA 1. Viene dato diritto di voto alle donne 2. Viene stabilita la parità di genere 3. Viene autorizzato il divorzio consensuale 4. Il matrimonio diventa un rito civile da assolvere davanti allo Stato e non davanti alla Chiesa 5. Nelle zone musulmane vengono aboliti la poligamia, il matrimonio per le bambine, l’uso del velo coranico 6. Viene liberalizzato l’aborto 7. Viene assicurata assistenza ospedaliera per le partorienti Tutte queste norme vengono recepite nel cosiddetto CODICE DI FAMIGLIA. La liberalizzazione dell’aborto determina tuttavia, unitamente alla grave crisi economica che attanaglia il Paese, un numero molto elevato di interruzioni di gravidanza, di abbandoni dei neonati negli orfanotrofi oppure per strada. Si formano cosi bande di ragazzini dedite all’accattonaggio, al crimine ed alla prostituzione. COMUNISMO E RELIGIONE. Il comunismo sovietico diventa quasi una religione, con i suoi “testi sacri” costituiti dagli scritti di Marx ed Engels, il partito ottiene consenso presso i ceti operai e contadini e mantiene saldo il potere anche grazie ad un regime autoritario fondato sul partito unico, sul clienterismo in quanto i dirigenti statali vengono nominati direttamente dai dirigenti di partito. Gli amici di oggi possono diventare i nemici di domani (vedi Trosky), pertanto il governo si fonda sulla paura e sulla ritorsione. La Chiesa viene perseguitata fin dal 1918 si vieta l’insegnamento della religione nonché la diffusione di testi sacri. Viene quasi sacralizzata la figura di Lenin, il partito comunista si fonda sulla convinzione di essere l’unico detentore della verità. IL DOPOGUERRA NEI PAESI OCCIDENTALI cap. 3 I Paesi europei (Regno Unito, Francia e Italia soprattutto) hanno contratto debiti di guerra ingentissimi con gli Stati Uniti, e subiscono una inflazione causata da una sovrapproduzione di cartamoneta rispetto a quanto garantito dalle riserve auree dei singoli Paesi europei. Si determina quindi una diminuzione della produzione con conseguente aumento della disoccupazione e diminuzione dei salari con una notevole conflittualità sindacale e sociale, visto che i reduci di guerra vengono impiegati nelle fabbriche e lasciate a casa le donne. Gli Stati Uniti diventano il Paese attorno cui ruota l’economia globale, sia per le riserve auree che riesce ad accumulare sia per la presenza americana nei mercati di tutto il mondo che è andata a sostituire quella europea. GERMANIA: La Germania del dopoguerra è sconquassata economicamente e socialmente, soffocata da debiti di guerra enormi inizia a stampare moneta, provocando una inflazione altissima con una svalutazione del marco tedesco. Gli USA attuano il cosiddetto “Piano Dawes” innescando un circuito virtuoso nel quale: USA finanzia GERMANIA GERMANIA paga i debiti a REGNO UNITO, FRANCIA E ITALIA REGNO UNITO, FRANCIA E ITALIA pagano i debiti di guerra a USA Negli USA degli anni Venti si diffonde un certo livello di benessere concretizzato dalla diffusione del cinema, della moda, degli elettrodomestici, più in generale di un nuovo stile di vita più emancipato anche per le donne e non più legato al concetto di mascolinità. Tale concetto viene talvolta interpretato come una deriva morale che si tenta di contrastare introducendo il “proibizionismo” contro gli alcolici che vide dal 1920 al 1933. Tale pratica però favorisce l’attività di attività criminali (Al Capone). Sia il governo Nitti alla fine degli anni Dieci che il successivo governo Giolitti a inizio anni Venti sono formati da liberali, tuttavia sono governi deboli che necessitano di alleanze esterne. Per questo motivo si creano alleanze coi popolari col cosiddetto “Patto Gentiloni”. Nel 1921 al XVII congresso del PSI a Livorno, avviene una scissione interna al partito con Gramsci, Togliatti e Bordiga che creano il Partito Comunista Italiano. La scissione avviene perché essi vorrebbero attuare una rivoluzione simile a quella avvenuta in Russia dai bolscevichi e accusano il resto del partito di non volere attuare nella realtà un cambiamento come quello avvenuto in Russia. Nel 1919 si affaccia sulla scena politica milanese Benito Mussolini, ex esponente del PSI fuoriuscito dal partito a causa del suo appoggio all’ingresso in guerra dell’Italia. Egli fonda i FASCI di COMBATTIMENTO, un movimento paramilitare che viene inizialmente finanziato dagli imprenditori a difesa delle aziende aggredite dagli scioperanti, tra questi imprenditori spiccano alcune figure di spicco dell’imprenditoria del nord come Agnelli della FIAT. Attraverso azioni violente i fasci attaccano gli esponenti di sinistra e gli scioperanti. A tale scopo vengono create le Squadre D’Azione Fasciste, composte soprattutto da giovani e disoccupati, estremisti nazionalisti e anti-comunisti. Organizzazione militare e propaganda patriottica permettono al partito di Mussolini, dopo una prima sconfitta elettorale, di aumentare i consensi. Tale consenso permette inoltre al partito di Mussolini di far parte dei cosiddetti “blocchi nazionali” alle elezioni del 1921, delle coalizioni tra partiti minori che si alleano per cercare di contrastare lo strapotere di PSI e PPI. Vengono cosi eletti 38 deputati fascisti alla Camera. Nel 1921 i Fasci di Combattimento prendono il nome di Partito Nazionale Fascista (Pnf) e si dota di una sua milizia armata, i militanti del partito sono soprattutto borghesi ma vi è anche un certo numero di operai e contadini. Mussolini viene acclamato “duce”, cioè condottiero. MARCIA SU ROMA La frammentazione che avviene a sinistra, con la nascita del PSU di Matteotti, induce Mussolini a ritenere che la fase sia favorevole ad un intervento di forza per prendere il potere, cosi nel ottobre 1922 viene organizzata la Marcia su Roma da parte dei fascisti, con l’intento di destituire il Governo Facta attraverso un colpo di stato che avviene nell’ottobre 1922 al quale il re Vittorio Emanuele III non si oppone, affidando invece a Mussolini il compito di formare il governo. Nel dicembre 1922 viene formato il Gran Consiglio del Fascismo, un organo di raccordo tra il governo fascista e lo Stato. IL GOVERNO FASCISTA In politica estera il ministro De Stefani attua una politica economica di tipo liberista, applicando basse tariffe doganali in modo da favorire l’importazione di materie prime come ferro e petrolio. Si dà maggiore autonomia decisionale agli imprenditori, che cosi non si sentono più in ostaggio delle organizzazioni sindacali, anche dal punto di vista fiscale si favorisce l’imprenditoria puntando alle imposte indirette da reddito. LE ELEZIONI DEL 1923 E L’ASSASSINIO DI MATTEOTTI Nel 1923 viene approvata una legge elettorale che prevede un “premio di maggioranza” al partito che ottiene almeno il 25% dei voti. In un clima intimidatorio nel 1924 si svolgono le elezioni e il Pnf trionfa col 65% dei voti, anche perché i partiti di opposizione si presentano divisi. Il clima di soprusi viene denunciato da Matteotti in un duro discorso di denuncia da lui pronunciato alla Camera, chiedendo l’annullamento delle elezioni. Verrà assassinato dai fascisti nel giugno 1924. Sebbene Mussolini non venga accusato di esserne il mandante, certamente ne ha la responsabilità morale essendo a capo del Pnf. Decide quindi di ritirare i suoi dal Parlamento e di attuare la cosiddetta “Secessione dell’Aventino”. Le opposizioni chiedono al Re di intervenire ripristinando la legalità, tuttavia il re non agisce e Mussolini, in un discorso al Parlamento, rivendica in modo spregiudicato l’assassinio di Matteotti, dichiarando di fatto la fine della convivenza tra lo Stato liberale e il Fascismo. IL FASCISMO SI FA STATO Il fascismo imbavaglia tutte le opposizioni, emanando le cosiddette “leggi fascistissime” nel 1925 che prevedono: - Il governo risponde solo davanti al Re (già previsto dallo Statuto Albertino) - Il governo può emanare autonomamente norme di legge - Vengono abolite le figure di sindaco e giunta, sostituite da podestà e consulte - Viene reintrodotta la pena di morte per coloro che attentano al capo dello Stato - Viene creato un Tribunale speciale per reati politici - Vengono vietate le serrate - Confindustria riconosce esclusivamente il sindacato fascista - Viene sciolta l’opposizione, esiste una sola lista nazionale Nasce così un regime politico monopartitico dotato di una forza armata chiamata Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Mussolini rivaluta la lira ponendo il cambio 1 sterlina = 90 lire, questo tuttavia determina una diminuzione delle esportazioni dei prodotti italiani e una stagnazione del Pil. La politica economica di Mussolini punta inoltre a: - Autosufficienza alimentare aumentando i dazi sui cereali - Bonificare ampie porzioni di territorio paludoso - Si accorda con la Chiesa riformando la scuola e rendendo obbligatorio l’insegnamento della religione, con esami alla fine di ogni ciclo scolastico (ministro dell’Istruzione è Giovanni Gentile) Mussolini vuole riavvicinare lo Stato italiano con la Chiesa, i cui rapporti si sono interrotti nel 1871, ciò avviene nel 1929 attraverso la stipula dei PATTI LATERANENSI tra Stato e Chiesa. Tale accordo prevede: 1. Lo Stato italiano deve pagare alla Chiesa un indennizzo come risarcimento per la perdita del potere temporale; 2. Il Papa in cambio riconosce formalmente lo Stato italiano e accetta di esercitare la sua sovranità temporale solo nella Città del Vaticano; 3. Avviene un concordato col quale i fascisti fanno concessioni alla chiesa, la religione cattolica è religione di Stato; 4. Si riconosce il valore civile del matrimonio religioso; 5. L’insegnamento della religione diviene materia ufficiale; 6. L’Azione Cattolica può continuare a esistere sotto la guida della Chiesa purchè si astenga da attività politiche Nella mentalità fascista si distinguono due filoni di pensiero, quello “nazione” e quello “antinazione”. Il primo è identificato con il Pnf, nel secondo vengono identificati tutti gli altri partiti, i socialisti, i democratici, i giolittiani, i comunisti. Il fascismo diviene un partito-milizia nella quale l’uso della violenza non viene nascosto ma anzi esaltato. Il capo viene esaltato e assume connotazioni quasi mistiche, vengono istituite feste e riti a celebrare la Patria (Marcia su Roma, Battaglia di Vittorio Veneto, Fondazione di Roma), il tricolore deve essere esibito obbligatoriamente fuori dagli edifici pubblici e a scuola gli studenti devono salutare la bandiera. CIVILTA’ IN TRASFORMAZIONE – CINA Nel 1911 nasce la Repubblica cinese ma non ha un assetto stabile fino al 1923 quando si forma a Canton un governo guidato dal Partito Nazionalista Cinese. Questo governo è appoggiato anche dal Partito Comunista Cinese di Mao Tse Tung. Nel 1925 la guida del Partito Nazionalista viene preso da Chang Kai Shek che riunisce la Cina dalla Manciuria fino alle regioni del sud, esercitando una forte repressione contro i comunisti, che si stringono attorno a Mao che tenta di costituire una repubblica dei soviet in Cina. CIVILTA’ IN TRASFORMAZIONE – AFRICA In Sudafrica la maggioranza nera non ha alcun potere decisionale che viene riservato al milione di bianchi. Dal 1948 viene introdotto l’apartheid, un sistema di segregazione e di divisione netta tra bianchi e neri in qualsiasi ambito della vita civile. Emerge la figura di Nelson Mandela che trae ispirazione da Gandhi. IL COMMONWEALTH Nel 1931 viene formalizzato il Commonwealth cui fanno parte i “dominion” britannici nel mondo (Canada, Irlanda, Terranova, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda) che hanno ampia autonomia ma hanno reciproca preferenza negli scambi commerciali. CIVILTA’ IN TRASFORMAZIONE – AMERICA LATINA L’America Latina diventa un continente commercialmente dominato dalle aziende statunitensi. Gli USA molto spesso finanziano e appoggiano dittature militari che garantiscono stabilità e protezione agli interessi americani in loco, è il caso del Venezuela, di Cuba, del Brasile, del Perù. Un caso a parte sono Argentina e Messico. CIVILTA’ IN TRASFORMAZIONE – MESSICO Nel 1910 scoppia una rivoluzione guidata da Pancho Villa e da Zapata che hanno organizzato i contadini privi di terra ed esasperati. Ne segue una guerra civile interrotta dal governo Carranza che fa approvare una Costituzione. Successivamente il Paese viene governato da Cardenas che nazionalizza gli impianti petroliferi a danno di Usa e Regno Unito. CIVILTA’ IN TRASFORMAZIONE – ARGENTINA Nel 1943 avviene un colpo di Stato che porta al potere Pedro Ramirez e Domingo Peron diventa ministro del Lavoro. Quest’ultimo diventa la figura centrale del governo in quanto collabora attivamente col sindacato dei lavoratori garantendo - Aumenti di salario; - Migliori condizioni di lavoro; - Crea enti per la risoluzione dei conflitti tra aziende e lavoratori; Nel 1945 un colpo di Stato appoggiato dagli Stati Uniti rovescia il governo e Domingo Peron viene incarcerato. Imponenti manifestazioni di piazza, guidate da Eva Duarte determinano la sua liberazione, Domingo Peron si sposerà successivamente con Eva Duarte che diverrà Evita Peron. Negli anni seguenti Domingo Peron viene eletto presidente e conduce una politica fortemente nazionalista e ostativa agli interessi statunitensi, il peronismo. Evita Peron divenne potente all’interno dei sindacati peronisti ponendosi a difesa dei lavoratori, dei poveri delle donne. CRISI ECONOMICA E LE DEMOCRAZIONE OCCIDENTALI cap. 6 Negli anni Venti l’economia statunitense è in forte espansione, vengono acquistati elettrodomestici, auto, beni durevoli e questo determina aumento di produzione e dei salari. Il problema dei beni durevoli è proprio la lunga durata di vita degli stessi, per cui, quando tale mercato si satura, poi avviene un inevitabile rallentamento della richiesta con una frenata della produzione e di tutto l’indotto. Da questa situazione nasce la Crisi del 1929: Come risultato gli scambi commerciali internazionali dal 1929 al 1933 si riducono drasticamente. NEW DEAL DI FRANKLIN ROOSEVELT Il presidente USA Hoover tenta di arginare la crisi economica concedendo prestiti diretti a banche e aziende, ma anziché aiutare l’economia la peggiora perché aumenta la tassazione per Si crea una Bolla Speculativa causata dallo scollamento tra produzione e valore delle azioni. Nel 1929 gli azionisti vendono le loro azioni con un effetto a catena. Si crea panico tra azionisti. Nel Martedi Nero crolla la Borsa di Wall Street, i clienti chiedono la chiusura dei conti correnti e le banche vanno in difficoltà, alcune falliscono. Le banche vengono sopraffatte dall’ondata di panico, non riescono più a finanziare le imprese statunitensi che sono cosi costrette a chiudere o licenziare. Gli operai non hanno soldi per comprare beni e l’economia, anche agricola, crolla. Si determina la “Grande Depressione” che porta a 13 milioni di disoccupati e la chiusura di 100.000 aziende americane. La crisi presto di ripercuote anche in Europa che era legata all’economia USA col Piano Dawes. Il Regno Unito svaluta la sterlina cercando di favorire le esportazioni, gli altri Stati rispondono con dazi doganali. compensare la maggiore spesa pubblica. Numerosi disoccupati si accampano di fronte alla Casa Bianca chiedendo sussidi di disoccupazione, Hoover risponde facendoli disperdere dai militari. Alle successive elezioni, tra i democratici si presenta Franklin Delano Roosevelt che promette un “New Deal”, un nuovo patto con gli americani. Diviene nuovo presidente nel 1933. La sua azione di governo, chiamata appunto “New Deal” si muove in quattro direzioni: 1. Riordino del SISTEMA BANCARIO attraverso un sistema di monitoraggio delle banche con la Federal Reserve e della Borsa di Wall Street; 2. Attivando SISTEMI ASSISTENZIALI per i disoccupati e le persone in difficoltà; 3. Attuando una serie di LAVORI PUBBLICI (TVA) che porta ad una riduzione della disoccupazione; 4. Coordinando le relazioni tra sindacati e imprese. Il New Deal di Roosevelt, celebrato anche dall’economista inglese Keynes, ridà vigore all’economia americana. Il presidente democratico Roosevelt ottiene cosi un notevole consenso popolare che lo porterà ad essere eletto per ben quattro mandati, anche grazie alla sua capacità comunicativa da lui espressa via radio. DEMOCRAZIE EUROPEE – REGNO UNITO E FRANCIA Nel Regno Unito il governo conservatore conferma il laburista Mc Donald come primo ministro, per far fronte alla crisi, aumenta la tassazione e attua un prelievo diretto sui dipendenti pubblici, inoltre svaluta la sterlina e rinsalda gli scambi commerciali all’interno del Commowealth. Alla fine degli anni Trenta vi è una ripresa economica che consente al nuovo governo conservatore di ridurre le tasse. In Francia dopo la crisi del 29 vi è una notevole instabilità politica. Nel 1936, attraverso una serie di alleanze, si forma un governo socialista guidato da Blum che migliora le condizioni dei lavoratori aumentando i salari, introducendo le 40 ore settimanali di lavoro e due settimane di ferie. L’aumento dei salari provoca un aumento del costo del lavoro e quindi dell’inflazione. In entrambi i Paesi si manifesta una denatalità per cui si passa da 5-6 figli a famiglia a 2-3. Viene avviata una campagna in entrambi gli Stati finalizzata a far rimanere a casa le donne e far lavorare gli uomini, sia per consentire la collocazione degli uomini disoccupati, sia per aumentare la natalità. ASCESA DEL NAZISMO DOPO LA CRISI DEL 1929 La crisi del 29 colpisce molto duramente la Germania, determinando un elevato numero di disoccupati e di rabbia sociale. In questo contesto si rafforza la posizione del Partito Nazionalsocialista di Hitler. LA PROPAGANDA NAZISTA Speer e Gobbels organizzano raduni nei quali viene esaltato il culto del Fuhrer e del nazionalsocialismo. Vengono organizzati roghi durante i quali si bruciano libri di autori ebrei e un tour di arte degenerata con l’esposizione di quadri di Chagall, Kandisky e altri. IL FASCISMO NEGLI ANNI TRENTA La crisi del 29 in Italia è meno pesante che in Germania in quanto meno diretti sono i rapporti economici con gli USA. Tuttavia per contrastare la crisi, il fascismo attua la seguente politica economica: - Lavori pubblici (bonifica Agro Pontino con edificazione di Latina e Sabaudia); - Costituzione dell’IMI e poi dell’IRI per finanziare le imprese Mussolini inoltre mira ad espandere il Paese, per questo attua una politica di incremento della natalità, con leggi apertamente anti-femministe che mirano a tenere le donne a casa per accudire i figli. La popolazione aumenta negli anni Trenta, per cui i fascisti decidono di attaccare l’Etiopia nel 1935. Con attacchi brutali che prevedono l’uso di gas asfissianti anche sulla popolazione civile, l’Italia conquista il Corno d’Africa decretando la nascita dell’Impero italiano, Vittorio Emanuele III viene nominato imperatore. L’iniziativa viene condannata dalla Società delle Nazioni che sanziona l’Italia, la quale invece riceve l’appoggio anche economico della Germania con la quale sottoscrive un accordo nel 1936, l’Asse Roma-Berlino che prevede anche un accordo anti-sovietico cui prenderà parte anche il Giappone. Nel 1937 l’Italia esce dalla Società delle Nazioni. IL FASCISMO E GLI EBREI Dal 1938 vengono emanate leggi apertamente antisemite, che iniziano con la pubblicazione il “Manifesto della Razza” col quale si dichiara come la razza italiana sia “ariana” e priva di commistioni con altre razze, soprattutto quella ebrea. Vengono censiti gli ebrei, che sarebbero lo 0.1% della popolazione totale, che vengono dichiarati non italiani. Un provvedimento dell’allora ministro dell’Educazione Bottai prevede l’espulsione da scuole e università di docenti e studenti ebrei. Viene loro vietata la professione di giornalista e limitata la libera professione. I giovani italiani vengono organizzati in associazioni in base all’età, si parte coi Figli della Lupa, per passare poi ai Balilla e infine gli Avanguardisti, le ragazze invece sono inquadrate all’interno delle Giovani Fasciste. ALTRI REGIMI AUTORITARI IN EUROPA Negli anni Trenta resistono le democrazie nel nord Europa, Regno Unito, Irlanda e Cecoslovacchia, mentre si instaurano dei regimi in Europa meridionale e Orientale. In Portogallo si instaura un regime dittatoriale guidato da Salazar, il Parlamento diviene un organo consuntivo. Stessa sorte in Jugoslavia, nei Paesi Baltici, Ungheria, Austria, Bulgaria, Grecia, Romania. LA GUERRA CIVILE IN SPAGNA Nel 1933 la Destra vince le elezioni e annulla le riforme effettuate dal precedente governo, liberando le terre occupate dai contadini e togliendo l’autonomia alla Catalogna. Alle successive elezioni del 1936 vince la Sinistra del Fronte Popolare, questo innesca una serie di violenze dall’una e dall’altra parte. Alcuni reparti militari guidati da Francisco Franco si ribellano al governo di sinistra e occupano il sud della Spagna, scontrandosi con alcuni reparti rimasti fedeli al governo, tra cui la marina che mantiene Madrid e Barcellona. Si innesca cosi una guerra civile in Spagna che ben presto coinvolge anche i regimi degli altri Paesi europei di Italia e Germania che inviano materiale bellico e soldati in appoggio a Franco. Da Unione Sovietica, Regno Unito e Francia partono reparti militari volontari a dare man forte ai repubblicani, riunendosi nelle Brigate Internazionali. Nel 1937 le forze di destra si riuniscono nella Falange Nazionalista che ha l’appoggio della Chiesa spagnola, duramente colpita dai repubblicani. A sinistra i repubblicani sono riuniti nel Fronte Repubblicano che è diviso da tensioni interne. Per questo motivo nel 1939 le forze di Francisco Franco conquistano Madrid e Barcellona, instaurando un regime simile a quello italiano e tedesco con cui stringe un’alleanza assieme al Giappone. Franco farà uccidere molte migliaia di persone che negli anni precedenti hanno combattuto contro di lui. L’UNIONE SOVIETICA DI STALIN cap. 8 Stalin si impone alla guida dell’URSS dal 1927 e traccia una politica che prevede: 1. Industrializzazione della produzione; 2. Collettivizzazione dell’agricoltura; 3. Potenziamento delle vie di comunicazione; 4. Pianificazione per obiettivi attraverso tre Piani Quinquennali fino al 1943. Tali piani danno un notevole impulso all’industria, soprattutto quella siderurgica ed estrattiva, modificando talvolta anche il paesaggio stesso dell’URSS e dando slancio all’occupazione. Le terre vengono molto spesso espropriate ai kulaky (i proprietari terrieri) e associate a cooperative agricole (kolchoz) o statali (sovchoz), quelli che si rifiutano vengono mandati in Siberia oppure giustiziati come nemici della rivoluzione. La produzione agricola va in declino, oltre a questo c’è una grave carestia in Ucraina nel 1933 che causa milioni di morti. Il regime di Stalin si fonda su: - paura e sul sospetto, la collettività viene prima di tutto, anche della famiglia. Tale cultura della paura porta a numerose deportazioni, sia di kulaky che di oppositori politici ma anche comunisti della prima ora, viene assassinato anche Trosky in Messico da sicari di Stalin. Molti vengono deportati nei gulag, campi di concentramento in Siberia e li molti di loro muoiono per le proibitive condizioni di vita. - Incentivi alla natalità, con il divieto di abortire, l’omosessualità diventa reato e divorziare diventa molto complicato, tuttavia sono norme che non aiutano ad aumentare la popolazione perché le condizioni di vita sono misere. LA SECONDA GUERRA MONDIALE cap. 9 Questo atto tuttavia fa capire ad Hitler che le potenze occidentali sono arrendevoli di fronte alla sua aggressività. Le truppe tedesche entrano in Cecoslovacchia annettendo Boemia e Moravia, con la Slovacchia che diviene Stato sotto il diretto controllo della Germania. L’Italia invade l’Albania che diventa territorio italiano. Se la prima guerra mondiale non ha un unico responsabile, la seconda guerra mondiale viene innescata esclusivamente dalla Germania nazista, che nel 1938 annette l’Austria, nonostante l’opposizione della maggior parte dell’opinione pubblica austriaca. Successivamente la Germania annette la regione cecoslovacca dei Sudeti, a maggioranza tedesca. A questo punto viene convocata da Mussolini una conferenza a Monaco che si svolge nel settembre 1938 a cui partecipano Italia, Francia, Germania e Regno Unito. Viene firmato il Patto di Monaco, col quale viene riconosciuto il governo tedesco sui Sudeti, considerando questo come azione finalizzata al mantenimento della pace. Nel marzo 1939, mentre le truppe tedesche entrano a Praga, la Germania chiede alla Polonia il “Corridoio di Danzica” per unire la Prussia Orientale al resto della Germania, di fronte al rifiuto polacco si mettono in moto una serie di rapporti diplomatici nei quali Regno Unito e Francia si dicono disposte a proteggere la Polonia in caso di aggressione nazista. La Germania di contro stipula un accordo con l’URSS di non aggressione, il patto “Molotov-Ribbentropp”. nel loro percorso, i tedeschi compiono delle deportazioni verso luoghi ristretti all’interno delle grandi città polacche, definiti “ghetti”. Poi si passa alla deportazione efficiente all’interno di Lager dove avviene l’eliminazione fisica degli ebrei, denominata “soluzione finale” cioè l’uccisione dell’intero popolo ebraico. Tale operazione viene gestita dalle SS di Goering con l’edificazione di diversi campi di concentramento. All’interno di tali campi avviene la sistematica eliminazione di circa 6 milioni di ebrei. Essi tentano anche una ribellione all’interno del ghetto di Varsavia nel 1943, ribellione che viene sedata dai nazisti con l’uccisione di 28.000 ebrei. LA RESISTENZA ANTI NAZISTA Forme di resistenza vengono organizzate in Polonia, in Francia, richiamate da De Gaulle, in Jugoslavia dove viene c’è una resistenza filo-comunista guidata da Tito che non riceve alcun aiuto militare dall’URSS ma piuttosto armamenti giungono dal Regno Unito. Le azioni partigiane vengono contrastate in modo molto duro dalle forze di occupazione che uccidono sommariamente la popolazione con il solo scopo di intimidazione e di incutere timore, per questo motivo tale guerra viene definita la guerra contro i civili oltre che una guerra tra militari. FINE DELLA GUERRA A fine 1943 si riuniscono a Teheran i capi delle maggiori potenze alleate, Stalin, Roosevelt, Churchill per una valutazione complessiva dell’andamento della guerra. Stalin chiede l’intervento USA sul fronte occidentale, inglesi e americani concordano nell’apertura del terzo fronte. Il 6 giugno 1944 avviene lo sbarco in Normandia, in agosto gli americani entrano a Parigi che era gia stata liberata dai partigiani. A ottobre i comunisti di Tito entrano a Belgrado mentre gli inglesi invadono la Grecia. Vengono bombardate città tedesche tra le quali Dresda che viene distrutta nel febbraio 1945. Sempre in febbraio, Churchill, Stalin e Roosevelt si incontrano a Yalta dove decidono la spartizione della Germania in quattro zone di influenza e l’instaurazione di governi autonomi in Jugoslavia, Romania, Bulgaria, Polonia. In aprile i tedeschi crollano su tutti i fronti. Hitler si suicida il 30 aprile all’interno del Bunker di Berlino, assieme a sua moglie Eva Braun, Gobbels si suicida il giorno successivo assieme alla moglie dopo aver ucciso i figli. Il 25 aprile 1945 i partigiani fanno scattare l’insurrezione generale contro i tedeschi che si ritirano dall’Italia. Mussolini cerca di scappare ma viene intercettato presso Dongo, fucilato con Claretta Petacci ed esposti in piazzale Loreto a Milano. Il 7 maggio la Germania firma a Reims la resa incondizionata. Se la Germania è caduta, il Giappone resiste per altri quattro mesi pur subendo perdite territoriali nel Pacifico. Alla morte di Roosevelt avvenuta nell’aprile 1945, il suo successore Truman opta per lo sgancio dell’atomica a Hiroshima il 6 agosto 1945 e successivamente il 9 a Nagasaki. Il Giappone firma l’armistizio senza condizioni il 2 settembre 1945, data che decreta la fine della seconda guerra mondiale. ONU – ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE Nel giugno 1945 i rappresentanti di 50 Paesi, riuniti a San Francisco, approvano lo Statuto di un ente sovranazionale, l’Onu - Organizzazione delle Nazioni Unite. La sede viene posta a New York presso il Palazzo di Vetro (progettato da Le Corbusier ed altri importanti architetti). L’Onu è formato da un Consiglio di Sicurezza che si riunisce una volta l’anno con la finalità principale di mantenere la pace e l’ordine mondiale. Del Consiglio di Sicurezza fanno parte i 5 membri permanenti di Francia, USA, URSS, Cina e Regno Unito più altri 10 membri di altri Paesi eletti con mandati temporanei. Il Consiglio di Sicurezza può prendere decisioni vincolanti per i Paesi membri ed autorizzare l’invio di una forza militare costituita da eserciti dei Paesi stessi. I 5 Paesi membri hanno diritto di veto. SPARTIZIONI NEL DOPOGUERRA Nel dopoguerra scattano le vendette contro i collaborazionisti nazi-fascisti in tutta Europa con migliaia di uccisioni. Già nel 1943 vengono infoibati centinaia di militari italiani nell’entroterra istriano, fatto che si ripete poi nel 1945-46 con le truppe di Tito che occupano militarmente Trieste, Gorizia e Fiume. Tale atteggiamento viene spinto dal desiderio di vendetta dei comunisti nonché dalla volontà di slavizzazione dell’Istria con l’allontanamento di tutte le componenti ostative allo Stato jugoslavo. L’obiettivo di Tito viene raggiunto con il Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947, firmato da Italia e Jugoslavia. Il trattato stabilisce che l’Istria venga assegnata alla Jugoslavia, Trieste e l’area circostante diviene zona libera, divisa in realtà in Territorio A (la parte nord con Trieste, sotto controllo alleato) e la parte B (sotto controllo jugoslavo). Quello italiano non è l’unico esodo forzato all’interno dell’Europa del dopoguerra, tale fenomeno avviene in virtù della nuova carta geopolitica stabilita dalle forze realmente vincitrici, cioè gli USA e l’URSS, quest’ultima ha subìto 20 milioni di morti durante la guerra. Nel 1975 col Trattato di Osimo (Mariano Rumor) la parte A diventa territorio italiano, la parte B diventa territorio jugoslavo. Questo innesca un esodo degli italiani dall’Istria che sono costretti a lasciare tutti i loro averi agli jugoslavi. Si formano cosi due blocchi di influenza, quello che occidentale che ruota attorno agli USA e quello orientale che gira attorno all’URSS. Nel 1946 il Tribunale di Norimberga processa 24 gerarchi nazisti per crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Goring si uccide in carcere. Anche in Giappone si tiene un tribunale simile, viene condannato a morte il primo ministro Tojo. Il Giappone viene controllato amministrativamente dal generale americano Mc Arthur che impone una nuova Costituzione. ACCORDI ECONOMICI NEL DOPOGUERRA GLI ACCORDI DI BRETTON WOODS. Già nel 1944 si era tenuta a BRETTON WOODS in USA una Conferenza molto importante a livello internazionale con lo scopo di definire i rapporti finanziari fra i Paesi dopo la fine della guerra. Su proposta dell’economista Keynes, i Paesi accettano di basare le emissioni monetarie non solo sulla scorte delle proprie riserve auree ma anche basandosi sul DOLLARO AMERICANO che cosi sostituisce la Sterlina inglese come principale valuta internazionale. In questa conferenza viene istituito il FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE cui non aderiscono URSS e Cina il quale può concedere finanziamenti a quei Paesi in deficit. Infine si crea la BANCA MONDIALE avente come finalità l’aiuto ai Paesi distrutti dalla guerra nonchè quelli in via di sviluppo. Dal 1947 al 1951 viene inoltre attuato il Piano Marshall, dal nome del suo ideatore, volto a finanziare i Paesi europei aderenti ai principi democratici del libero mercato nonchè l’alleanza con gli USA. Si formano cosi due blocchi di influenza, quello che occidentale che ruota attorno agli USA e quello orientale che gira attorno all’URSS. La Germania viene spartita tra URSS (il territorio attorno a Berlino e parte della città), USA, Regno Unito e Francia. Questa suddivisione comporta ulteriori esodi, soprattutto dei tedeschi che vengono cacciati dalle zone a est in direzione Germania. Il 2 giugno 1946 avvengono le elezioni per l’Assemblea Costituente e si tiene il Referendum Istituzionale nella quale gli italiani devono scegliere le forma di governo, Repubblica o Monarchia. Re Vittorio Emanuele III, nel tentativo di manipolare le elezioni, abdica in favore del figlio Emanuele, tuttavia le elezioni decretano la vittoria della Repubblica col 54% dei voti. Nel 1947 De Gasperi si libera dei comunisti al governo, dietro sollecitazione degli USA e forma un nuovo governo senza di loro. L’Assemblea Costituente promulga la Costituzione che entra in vigore il 1 gennaio 1948. L’Italia ha cosi un Parlamento bicamerale (Camera e Senato) eletto a suffragio universale. Il Parlamento ha potere legislativo e di nomina del Presidente della Repubblica. Il Presidente ha poteri limitati, può dare incarico al Presidente del Consiglio di formare il governo. Viene creata la Corte costituzionale che ha il compito di verificare la coerenza delle Leggi rispetto ai precetti costituzionali. Alle elezioni del 1948 vince di larga misura la DC di De Gasperi contro il Fronte Popolare. Il leader di sinistra Palmiro Togliatti subisce un attentato da parte di un anti-comunista. Gli animi si accendono e si rischia una nuova guerra civile, tuttavia gli esponenti di sinistra si adoperano per calmare le acque e la crisi rientra. IL BLOCCO SOVIETICO Stalin muore nel 1953, tuttavia la politica stalinista prosegue anche dopo la sua morte, perpetuando il regime di terrore già sperimentato dal leader comunista. Avviene una ricostruzione, finanziata anche con i crediti di guerra. Si ampliano gli armamenti, fino a produrre la bomba H che viene fatta esplodere nel 1949. Tuttavia le condizioni di vita di contadini e operai, nell’URSS come nei Paesi del blocco sovietico, permangono molto difficili e si diffonde una sorta di clientelismo che determina la creazione di una nomenclatura di regime, si forma cioè una elite privilegiata all’interno del sistema comunista. IL COMUNISMO IN ASIA Nel 1949, dopo una dura lotta contro i nazionalisti di Chang Kai Shek, i comunisti di Mao Tse Tung proclamano la nascita della Repubblica Popolare Cinese, mentre il leader dei nazionalisti è costretto a fuggire a Taiwan dove si insedia la Repubblica Nazionalista Cinese, l’unica riconosciuta ufficialmente dagli USA. Mao una volta al potere provvede alla nazionalizzazione delle imprese e alla ridistribuzione delle terre, stringendo un’alleanza con l’URSS. La Corea, dopo la fine della guerra, viene occupata a nord dall’Armata Rossa, a sud dalle truppe americane. Viene cosi suddivisa in due Stati divisi all’altezza del 38 parallelo, la Corea del Nord sotto il controllo comunista, la Corea del Sud sotto controllo degli Stati Uniti. GUERRA DI COREA. Nel 1950 l’esercito del Nord entra nella Corea del Sud, Truman, dopo aver ottenuto l’appoggio dell’Onu, respinge i soldati del nord arrivando fin quasi al confine con la Cina, a questo punto la Cina invia soldati in appoggio e la linea del fronte ritorna grossomodo all’altezza del 38 parallelo. Nel 1953 viene firmato l’armistizio che ristabilisce a questa altezza il nuovo confine, con una fascia smilitarizzata di 2 Km da entrambe le parti del confine. LA DECOLONIZZAZIONE IN ASIA INDIA. Nel 1946 il Regno Unito sotto il governo Attlee si rende conto che sono maturati i tempi per la concessione dell’indipendenza all’India, come auspicato da Gandhi e dal leader dei musulmani indiani Jinnah, per cui viene convocata una Assemblea Costituente. Durante l’assemblea tuttavia i leader degli Indu Gandhi e la Lega musulmana presieduta da Jinnah non trovano un accordo anche per l’irremovibilità di quest’ultimo che vuole precise garanzie per la minoranza musulmana. Rendendosi conto della impossibile convivenza di queste due etnie che di fatto formano due nazioni, il vicerè britannico Mountbatten procede alla “spartition” dell’India, sulla base dell’occupazione territoriale delle rispettive etnie. Nel 1947 vengono a crearsi cosi uno stato musulmano, il Pakistan, diviso nella parte ovest e della parte est a maggioranza musulmana e l’India nella parte centrale della penisola. Tuttavia sorgono subito problemi sui confini, in particolare il Kashmir che è a maggioranza musulmana ma è contesa dall’India in quanto il precedente governante era indù, quindi ci sono scontri tra gli eserciti. Nella spartizione del patrimonio lasciato dai britannici, Gandhi spinge per una divisione con i musulmani, ciò determina del risentimento che sfocia nell’assassinio di Gandhi nel 1948 da parte di un estremista indù. Nel 1950 viene emanata una Costituzione che pone le basi di uno Stato laico e democratico. PAKISTAN. Le divisioni interne al Paese sono caratterizzate da una parte politica che spinge per la creazione di uno Stato islamico fondato sulla legge della Sharia, dall’altra parte la Lega musulmana appoggiata dall’esercito vorrebbe uno Stato laico sul modello turco. Tali divisioni si perpetueranno nei decenni successivi. INDOCINA. Nel 1945 Ho Chi Min, capo dei comunisti vietnamiti, proclama l’indipendenza del Vietnam creando la Repubblica Democratica del Vietnam. I francesi occupano la parte meridionale ma, dopo una guerra che si protrae fino al 1954, devono arrendersi. Nasce il Vietnam del Nord a base comunista e il Vietnam del Sud filo-occidentale, inoltre nascono il Laos e la Cambogia. DECOLONIZZAZIONE causata da un indebolimento delle potenze europee India, Pakistan e zone dell’Asia mediorientale puntano alla creazione di Stati a base patriottica con le tradizioni e religioni locali centrali nel governo dello Stato In Indocina si punta alla creazione di Stati di matrice comunista. L’ Indonesia, dopo una guerra con l’Olanda nel 1950, ottiene l’indipendenza con la creazione di uno Stato Parlamentare laico dotato di un tribunale religioso fondato sui precetti islamici. CONFERENZA DI BANDUNG. Nel 1955 si riuniscono a Bandung in Indonesia, gli esponenti di numerosi Paesi asiatici e africani creano il movimento nei “non allineati” o del “Terzo Mondo”. Si tratta di Stati che non si schierano né con l’imperialismo occidentale né con quello sovietico, mantenendo una sorta di neutralità. LA NASCITA DI ISRAELE E I CONFLITTI ARABO-ISRAELIANI In Egitto nel 1952 avviene un colpo di Stato da parte di Sadat e Nasser, esponenti dell’esercito, che sostituiscono il monarca e si oppongono alla Fratellanza Islamica che vorrebbe uno Stato islamico. Sadat riesce a cacciare i britannici dallo Stretto di Suez. Si crea così una dittatura militare laica. Dal 1945 si forma una Lega Araba che si propone di coordinare tutti i musulmani in Medio Oriente, di impedire la creazione di uno Stato ebraico in Palestina e di favorire invece la nascita di uno Stato Palestinese. In Palestina il movimento sionista è guidato da Ben Gurion che si dota di una milizia armata (Irgun) che effettua attentati sia contro gli arabi musulmani sia contro i britannici che, col trattato di Balfour, avevano limitato l’insediamento nell’area degli ebrei. Il Regno Unito, consapevole di non poter più gestire la situazione in medio oriente, rinuncia al governo della regione e dà mandato all’Onu che, nel 1947, si adopera per la creazione di due Stati distinti, uno arabo e uno palestinese con Gerusalemme città libera. 1948: Nel 1948 Ben Gurion proclama la nascita di Israele, che viene riconosciuto subito da USA e URSS ma non dalla Lega Araba che attacca il neonato Stato in una vera e propria guerra che si protrae fino al 1949. La guerra viene vinta da Israele che si impossessa di gran parte dei territori che erano stati assegnati dall’Onu agli arabi. Da questo momento ha luogo un esodo massiccio di arabi che lasciano i territori israeliani per insediarsi nel Libano del sud, nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania o in Egitto. 1956: Nel 1956, dopo una serie di tensioni attorno al controllo del Canale di Suez, Israele, Francia e Regno Unito intervengono militarmente contro l’Egitto occupando il Sinai egiziano. La manovra suscita l’indignazione dell’URSS, anche gli USA, che temono una nuova guerra mondiale, condannano l’episodio. In tale cornice Israele decide il ritiro delle truppe dal Sinai, il prestigio del presidente egiziano Nasser ne esce rafforzato. non avviene. Successivamente le diplomazie di USA e URSS convergono circa la necessità di limitare i test nucleari ed eliminare una base missilistica che i sovietici stavano approntando a Cuba. LA CRISI DEL VIETNAM. Nel 1963 il Vietnam del Nord effettua delle incursioni nel Vietnam del sud, per cui, fedele alla dottrina Truman di limitare l’espansione comunista, Kennedy invia aiuti all’esercito del sud. Nel 1964 gli Usa del presidente Jhonson intervengono direttamente in Vietnam. Tuttavia la guerra si rivela più complessa del previsto, vengono sganciate molte bombe anche sui civili senza riuscire a fiaccare la resistenza dei Viet Kong (i guerriglieri comunisti) che nel 1968 contrattaccano. Negli USA si forma un movimento pacifista che provoca le dimissioni di Jhonson. Il suo successore Nixon inizia la ritirata dal Vietnam, alla fine gli USA firmeranno l’armistizio dopo la caduta della capitale del sud Saigon nel 1975. Il 22 novembre 1963 Kennedy viene ucciso a Dallas da un cecchino che spara da un edificio. Il suo successore Lyndon Jhonson attua le riforme che vanno ad eliminare le differenze sociali tra bianchi e neri. Nasce un’associazione estremista che vuole enfatizzare la cultura nera, le “Pantere Nere” guidate da Malcom X che viene assassinato, stessa sorte tocca nel 1968 a Martin Luther King. I GOVERNI EUROPEI DEGLI ANNI CINQUANTA-SESSANTA. SITUAZIONE IN ITALIA In Spagna e Portogallo resistono le dittature di Salazar e Franco, mentre in Francia torna al governo De Gaulle che favorisce il processo di indipendenza dell’Algeria nel 1962. In Italia nel ventennio dal 1949 al 1969 domina la Democrazia Cristiana, in una sorta di bipartitismo che limita la posizione del PCI costantemente all’opposizione. Il governo della DC si divide in tre cicli di governo. PRIMO CICLO (1948-1956) : Il governo “centrista” di De Gasperi attua una riforma agraria con la ripartizione dei terreni e crea la Cassa del Mezzogiorno con l’intento di coordinare le opere di ammodernamento infrastrutturale per il sud Italia. Dal 1956 inizia la costruzione dell’Autostrada del Sole. SECONDO CICLO (1957-1960) : il governo della DC passa da De Gasperi a Tambroni, che si allea con il Movimento Sociale Italiano, partito portatore degli ideali del vecchio regime fascista e quindi il governo si espone a feroci critiche da parte della sinistra. Violenti scontri a Genova nel 1960 portano alle dimissioni di Tambroni. TERZO CICLO (1962-1968) : Viene formato un terzo governo democristiano guidato da Fanfani, con l’appoggio del PSI che si era dissociato dalle posizioni del PCI. Dal 1963 al 1968 il governo è guidato da Aldo Moro. Viene creata l’Enel e si istituisce la scuola media con obbligo fino ai 14 anni. Nel 1953 muore Stalin, gli succede Cruschev che rompe totalmente rispetto alla politica stalinista e al culto che si è creato attorno alla figura di Stalin. La prima cosa che fa è distruggere i campi di concentramento, i Gulag. La prospettiva di una destalinizzazione accende gli animi anche nei Paesi del blocco sovietico, in Polonia come in Ungheria. UNGHERIA. In Ungheria in modo particolare, nel 1956 si accendono proteste per conseguire maggiori libertà e salari migliori, viene nominato presidente Nagy che rompe completamente rispetto alle direttive del partito comunista sovietico. Ciò convince l’URSS a irrompere militarmente in Ungheria per ristabilire l’ordine. Nagy viene ucciso e muoiono decine di migliaia di manifestanti. MURO DI BERLINO. In una notte, nel 1961 viene costruito il Muro di Berlino da parte dei comunisti per reprimere i continui esodi della popolazione dalla parte Est a Berlino Ovest. Cruschev riceve numerose critiche sia all’estero che in patria, a seguito della crisi di Cuba viene quindi destituito da un triumvirato che porta alla costituzione dei servizi segreti KGB. IL 1968. Il 1968 è un anno turbolento, con continue proteste studentesche che dilagano sia all’università di Berkeley in California contro la guerra del Vietnam, sia in Francia con l’occupazione delle università di Nanterre e della Sorbona, sia soprattutto in Italia con i movimenti studenteschi che infiammano l’Università Cattolica di Milano e soprattutto Roma con la Battaglia di Valle Giulia. Gli studenti chiedono migliori condizioni di studio e minore autorità dei docenti, vogliono maggior potere decisionale all’interno delle Facoltà. La protesta ben presto di allarga nell’ambito operaio con il coinvolgimento dei sindacati CGIL CISL e Uil, che ne escono rafforzati nel prestigio riuscendo ad ottenere benefici per i lavoratori. A Praga nel 1968 avviene un tentativo di rovesciamento del regime comunista con il presidente Dubcek che cerca di formare un governo socialista dal volto umano. I sovietici tuttavia occupano la capitale cecoslovacca nella cosiddetta primavera di Praga, vanificando ogni tentativo da parte di Dubcek che alla fine viene rimosso. I MONDI POSTCOLONIALI cap 12 GIAPPONE. Sotto controllo americano fin dal 1950, vige nel Paese un sistema democratico pluripartitico dove il partito maggioritario è quello Liberal-democratico. L’economia giapponese beneficia del supporto statunitense che non chiede i danni di guerra. La crescita economica del Giappone è notevole, la conflittualità sindacale nel Paese, sebbene non sia del tutto assente, è comunque fortemente ridotta rispetto a ciò che accade in Europa, questo anche grazie alla cultura scintoista che richiama a principi di lealtà e correttezza nei confronti della comunità e della Nazione. MODELLI ECONOMICI POSTCOLONIALI DAL 1950 ECONOMIA MISTA (PUBBLICA E PRIVATA) CON POLITICHE DEMOCRATICHE (Giappone e India) ECONOMIA COMUNISTA (Asia sud-orientale, Cina, Nord Corea) INDIA. Dopo la morte di Gandhi la scena politica è dominata da Nehru e dal suo Partito del Congresso, l’unico partito che esprime il sentimento nazionale unitario, contrastato solo da piccoli partiti locali. Viene approvata una Costituzione che stabilisce la parità di genere e abolisce la casta degli intoccabili. Nehru è il principale ideatore del Congresso di Bandung che stabilisce il Terzo Polo mondiale fuori dal controllo americano e sovietico. Nel 1962 scoppia una breve guerra con la Cina per il possedimento del Tibet meridionale, conflitto vinto dai cinesi. INDIRA GANDHI. Dopo la morte di Nehru, nel 1966 il comando del Partito del Congresso passa a Indira Gandhi. Lo stile di governo di Indira Gandhi è autoritario, sia in politica interna che estera. Assume il controllo del ministero degli Interni ed è molto diretta anche nelle relazioni col Pakistan. Interviene direttamente nei dissidi che sorgono tra il Pakistan Orientale e quello occidentale, a favore dei bengalesi che, nel 1971, proclamano la nascita dello Stato del Bangladesh. L’intervento di Indira Gandhi provoca risentimento negli Stati Uniti che erano alleati del Pakistan. Questo raffredda i rapporti tra USA e India e quest’ultimo si avvicina alle posizioni dell’URSS, interrompendo cosi la propria neutralità. In politica interna rilancia il nazionalismo indù come strumento di identità nazionale e riforma l’agricoltura con l’utilizzo di fertilizzanti che ne migliorano la resa. Alle elezioni del 1971 viene accusata di brogli, tuttavia riesce a rimanere al potere grazie ad un espediente previsto dalla Costituzione, perde le elezioni nel 1977. CINA. Mao effettua una vasta riforma agraria che prevede la ridistribuzione delle terre ai contadini. Viene creato un piano quinquennale di industrializzazione. Nel 1950 la Cina si allea con l’Urss e interviene nella guerra di Corea contro USA e Onu. Nel 1951 invade il Tibet costringendo all’esilio di Dalai Lama e nel 1962 occupa anche il Tibet meridionale dopo una guerra con l’India. Negli anni 60 interviene anche in Vietnam appoggiando i Vietcong. Nel 1958 tenta quello che definisce un “grande balzo in avanti” nell’economia, cercando di effettuare una riforma agraria finalizzata all’aumento della produzione agricola con una diversa collettivizzazione delle terre. Il tentativo è disastroso e nel 1962 la Cina deve fronteggiare una penuria alimentare che porterà a circa 20 milioni di morti per fame. In politica estera, l’espansione del controllo cinese in Asia è stata accolta negativamente dall’URSS, con la quale la Cina interrompe le relazioni di alleanza. Ciò determina l’ingresso della Cina nell’Onu a scapito di Taiwan. In politica interna Mao deve fronteggiare la vivacità dell’opposizione guidata da Deng Xiaoping. Riesce a mantenere il controllo del Paese attraverso la rivoluzione culturale giovanile da lui innescata e finalizzata a rimuovere i suoi principali oppositori. AMERICA LATINA. La preoccupazione degli USA di vedere l’espansione del comunismo anche in America Latina si traduce nella creazione della Organizzazione degli Stati Americani, uno strumento che gli USA utilizzano per poter coordinare e controllare l’America Latina. Altri strumenti che gli statunitensi utilizzano per controllare il sud America sono: compensato dall’aumento del costo del petrolio. Ciò determina un aumento della disoccupazione con notevoli tensioni sociali nei Paesi occidentali. Nel 1973 Nixon utilizza la CIA per screditare i suoi oppositori politici, oltre ad averli fatti spiare causando lo scandalo Watergate. Nixon subisce un procedimento di Empeachement, cioè di allontanamento forzato e decide di dimettersi nel 1974. A Nixon succede Ford e poi Carter che, nel 1978, riesce a pacificare i rapporti tra Israele ed Egitto, salvo poi pregiudicare la sua popolarità a causa di un fallito intervento di salvataggio di alcuni diplomatici USA ostaggi a Teheran dove era stato nel frattempo spodestato la shah. Gli succede nel 1980 Reagan. TERRORISMO. Negli anni 70 la situazione nell’Irlanda del Nord è tutt’altro che pacificata, in quanto, all’interno di un territorio dominato dalla componente protestante, vi sono numerose aree a maggioranza cattolica. Essi subiscono attacchi da parte delle fazioni protestanti, ciò determina la rinascita dell’IRA che compie azioni terroristiche ai danni dei conservatori e dei militari britannici inviati a presidiare l’Ulster. Il tutto prosegue fino al 2005 quando il politico Adams, rappresentante dei cattolici, annuncia la fine della lotta armata dell’IRA. In Spagna è attiva negli anni Settanta e fino agli anni Novanta l’Eta, un gruppo nazionalista che punta ad ottenere l’indipendenza dei Paesi Baschi dalla Spagna, senza tuttavia riuscirvi. In Italia sono attivi dagli anni Settanta gruppi terroristici di destra e di sinistra. Quelli di destra utilizzano l’attentato dinamitardo per creare paura e tensioni, cercando di far ricadere la responsabilità degli attentati alla sinistra. E’ il caso degli attentati di Piazza Fontana a Milano, di Piazza della Loggia a Brescia, del treno Italicus e della stazione di Bologna. A sinistra i gruppi armati principali sono le Brigate Rosse, Prima Linea e Nuclei Armati Proletari. La strategia delle Brigate Rosse è quello del rapimento dell’ostaggio con una sorte di processo proletario. Vorrebbero effettuare una rivoluzione sfruttando l’onda lunga dello shock energetico dei primi anni Settanta. Si devono tuttavia scontrare con il nuovo atteggiamento politico del PCI di Enrico Berlinguer, volto ad una cooperazione con la Democrazia Cristiana. Il PCI di Berlinguer aveva progressivamente preso le distanze dall’URSS dopo l’invasione della Cecoslovacchia, inoltre non tollerava gli attacchi violenti delle Brigate Rosse. La linea di distensione che permette il dialogo tra DC e PCI non piace alle Brigate Rosse e lo dimostrano con il rapimento di Aldo Moro nel 1978, che viene poi ucciso il 9 maggio 1978. Questa azione tuttavia porta ad una perdita di consenso attorno all’associazione terroristica che viene man mano destrutturata fino a divenire irrilevante a inizio anni 80. Negli anni Settanta nascono numerosi movimenti femministi che hanno ottenuto notevoli successi (aborto, parità di salario, divorzio, pari opportunità) anche se permane una forte impronta maschilista, soprattutto all’interno delle associazioni studentesche dove le donne avevano ruoli marginali. PORTOGALLO. In Portogallo si cerca di conservare il dominio sulle colonie, tale politica prosegue anche dopo la morte del dittatore Salazar nel 1970 col suo successore Caetano, che viene tuttavia rovesciato da un golpe militare nel 1974 in quella che venne definita la rivoluzione dei garofani, salutata positivamente dalla popolazione. Come conseguenza viene concessa l’indipendenza alle colonie, inoltre di forma una Assemblea Costituente per la redazione di una Costituzione. Da allora si sono susseguiti governi socialisti e di sinistra. GRECIA. La Grecia negli anni Settanta cerca di annettere Cipro, dove però c’è una nutrita presenza turca e la Turchia non vuole che Cipro passi sotto il dominio greco. Cipro viene cosi diviso in due aree di influenza, quella turca a nord e quella greca a sud. A Cipro viene eliminata la monarchia e nel 1975 si tengono libere elezioni. Da allora vi è un alternanza di governi conservatori e socialisti. SPAGNA. In Spagna nel 1975 muore Francisco Franco e gli succede Re Juan Carlos che avvia una transizione democratica. Nel 1977 si tengono le prime elezioni democratiche, le istituzioni reggono anche di fronte ad un fallito tentativo di colpo di stato da parte di Tejero che avviene nel 1981. REGNO UNITO. In Regno Unito Margaret Thatcher vince le elezioni del 1979 alla guida del partito conservatore. Ha una notevole esperienza politica, carattere molto duro che le vale il soprannome di “lady di ferro”. Ha un programma molto chiaro: 1. innovare l’economia per far uscire il Regno Unito dalla crisi in cui si trova, anche a costo di sacrificare il Welfare State. 2. Sostiene la libertà d’azione per gli imprenditori; 3. Diminuzione della spesa pubblica; 4. Diminuzione della pressione fiscale per gli imprenditori che possono cosi reinvestire nelle loro aziende migliorando la produzione La Lady di ferro rimane al potere dal 1979 al 1990, la sua attività politica si permea su due direttrici NEOLIBERISTE: 1- Privatizzazioni di imprese statali (es. British Airways) e chiusura o vendita delle miniere di carbone non più redditizie; 2- Duro confronto con i sindacati STATI UNITI. Negli USA diventa presidente Ronald Reagan dal 1981 al 1989 e la sua politica economica ricalca quella di Margaret Thacher. Reagan evidenzia la superiorità morale degli USA in virtù del suo ruolo di Nazione paladina della democrazia. Nell’ambito economico, Reagan ha le seguenti linee guida: 1- Abbassare le tasse ai redditi più alti; 2- Contenimento dell’inflazione; 3- Sburocratizzazione per favorire l’imprenditoria; Gli effetti delle politiche della Thacher e di Reagan producono effetti positivi sulle economie dei due Paesi, anche in virtù dell’abbassamento del prezzo del greggio che avviene negli anni Ottanta, inoltre vengono scoperti giacimenti nel Mare del Nord a beneficio del Regno Unito. Tuttavia le politiche contro il Welfare State producono un notevole divario tra le classi abbienti e le classi povere, con un andamento della disoccupazione che non migliora e un peggioramento dell’assistenza sanitaria negli Stati Uniti dove la sanità diviene a pagamento e quindi non per tutti. IL BLOCCO SOVIETICO. L’URSS dagli anni Settanta è colpita anch’essa dagli effetti dello shock petrolifero che va a gravare su una situazione economica e sociale già fortemente debilitata, in un clima di continua repressione delle opposizioni. Nel 1979 L’URSS invade l’Afganistan nel tentativo di supportare la locale milizia comunista che cerca di insediarsi. Essa viene tuttavia contrastata dai mujaheddin che spingono per creare uno Stato islamico e sono finanziati dagli USA. I sovietici, nonostante la supremazia militare, non riescono a imporsi e sono costretti a ritirarsi. SOLIDARNOSC. A questo si aggiungono le manifestazioni che avvengono in Polonia nel 1980 a causa del caro-prezzi, nasce il sindacato non comunista di Solidarnosc per mano di un operario, Lech Walesa, appoggiato da Papa Giovanni Paolo II. Inizialmente tollerato dalle gerarchie comuniste, successivamente il governo filo comunista di Jaruzelsky lo mette al bando, tuttavia il sindacato sopravvive e continua a fare segretamente propaganda. GORBACEV. Lo stato di crisi del blocco sovietico arriva ad una svolta nel 1985 quando viene eletto segretario del Partito Comunista dell’URSS Michael Gorbacev, un politico convinto della necessità di liberalizzare e rendere più trasparente il dibattito politico interno al Paese al fine di evitare il tracollo definitivo. Nel 1986 accade il disastro della centrale nucleare di Chernobyl, un impianto vetusto la cui esplosione del reattore provoca una nube tossica dagli effetti ambientali e sanitari che ricadono su un ampia porzione di territorio sia in Ucraina che nei Paesi scandinavi e in Europa dell’ovest. Il disastro di Cernobyl convince Gorbacev a iniziare una nuova politica di rinnovamento economico e degli impianti industriali, definito come “perestroika”. Nel 1988 fa approvare una nuova Costituzione che consente una maggiore apertura del sistema politico, inoltre nel 1990 diventa presidente dell’Unione Sovietica. La perestroika, unitamente alla glasnost (trasparenza) determinano una rinnovata vitalità dei nazionalisti di quei Paesi che, nei decenni precedenti, hanno subìto la prepotenza sovietica. Nel 1991 le repubbliche baltiche dichiarano la propria indipendenza. Gorbacev sembra sul punto di reprimere i moti con la forza ma deve piegarsi di fronte alle critiche del rivale Boris Eltsin che rappresenta l’ala più progressista del partito comunista. Nel 1991 diventa presidente Eltsin e nei mesi successivi l’Unione Sovietica si disgrega come il Partito Comunista e il KGB. Nascono le repubbliche ex sovietiche. Si dissolve il blocco comunista nell’Europa dell’est in modo pacifico e il 9 novembre 1989 cade il muro di Berlino. DESIDERI E PAURE cap. 14 Dagli anni Sessanta ha iniziato a imporsi un nuovo mezzo di comunicazione, la televisione che esporta, soprattutto in Europa, il modello di vita americano, quasi a far diventare le popolazioni europee come gli abitanti del cinquantunesimo stato americano. Si modificano le mode, gli usi e i costumi, influenzati dalla pubblicità che si propaga attraverso radio, cinema e giornali. Si modificano le famiglie: 3. famiglie ricostruite (famiglie in cui il coniuge arriva da un precedente matrimonio), 4. le convivenze di fatto 5. le famiglie omosessuali Il pontificato di Giovanni Paolo II, è contraddistinto da: 1- Critica al comunismo 2- Dialogo con le altre dottrine 3- Opera pastorale con numerose visite all’estero 4- Difesa della famiglia tradizionale 5- Opposizione all’aborto e alla fecondazione assistita Nel 1981 subisce un attentato in Vaticano che lo ferisce gravemente. Muore nel 2005. GLOBALIZZAZIONE cap. 15 Dagli anni Cinquanta si assiste a una denatalità nell’occidente, causato dai sistemi anticoncezionali e da una pianificazione politica delle nascite, mentre ciò non avviene in Asia e Africa dove diminuiscono i tassi di mortalità infantile ma contemporaneamente non calano le nascite. Ciò ha provocato dei flussi migratori da un continente all’altro. Dagli anni Ottanta la produzione si delocalizza all’estero, i giovani vengono assunti con contratti di apprendistato che durano anche molto tempo. I processi produttivi vengono snelliti anche grazie alla rivoluzione informatica. La sburocratizzazione o deregulation iniziata negli USA e poi diffusa globalmente determina una scarsa attenzione per gli effetti ambientali, tanto da causare problemi di inquinamento e riscaldamento globale permanente. In Cina, alla morte di Mao nel 1976 gli succede Deng Xiao Ping che attua una serie di riforme finalizzate all’innovazione tecnologica e ad un maggiore liberalizzazione economica. Una grande manifestazione studentesca a Pechino nel 1989 viene stroncata nel sangue da Deng. La Cina conosce negli anni successivi un notevole incremento del PIL intrattenendo buoni rapporti commerciali con le potenze occidentali, nel 1997 avviene l’annessione di Hong Kong e nel 1999 di Macao. Permangono grandi differenze nella qualità di vita tra le grandi città come Shangai e Pechino e le campagne dove rimane alto il tasso di mortalità infantile e l’analfabetismo. Il Vietnam nel 1979 subisce un attacco della Cina che vuole ridimensionare il piccolo governo comunista insediatosi dopo la guerra con gli Usa. Ad ogni modo, come nel Laos, avviene una ottima crescita del PIL. In Cambogia, dal 1976 si impone il regime comunista dei Khmer, guidati da Pol Pot che massacra centinaia di migliaia di persone in nome del contrasto all’opposizione politica. Nel 1978 il Vietnam invade la Cambogia e rovescia Pol Pot. Nel 1993 si tengono le elezioni per un Assemblea Costituente che ripristina la monarchia. Da allora il Paese non è molto cambiato e la maggioranza della popolazione vive in assoluta povertà. In India torna al potere Indira Gandhi nel 1980 che reprime nel sangue le proteste dei Sikh che vorrebbero l’indipendenza del Punjab. La Gandhi viene poi assassinata da una guardia del corpo nel 1984. Subentra suo figlio Rajiv Gandhi che inizia una politica neoliberista che porterà un certo sviluppo per l’India, soprattutto nelle aree urbane mentre nelle campane permane una situazione di assoluta povertà. Rajiv verrà ucciso nel 1991 da un guerrigliero Tamil. In Sudafrica, nel 1976 una ribellione a Soweto, un sobborgo di Johannesburg, viene repressa nel sangue con l’uccisione di centinaia di neri che protestavano per l’introduzione della lingua afrikaans al posto dell’inglese nelle scuole. Il governo bianco del Sudafrica riceve quindi pressioni per la cessazione dell’apartheid, il sistema di segregazione razziale legalmente riconosciuto nel Paese. Il Primo ministro De Klerk si adopera quindi per far liberare i prigionieri politici, tra cui Mandela (1989) e legalizza l’ANC, il partito politico di Mandela. Nel 1992 viene abolito l’apartheid e nelle successive elezioni vince Mandela che diventa presidente del Sudafrica. Il Paese si divide nella zona costiera dove vivono i bianchi e i redditi sono alti, e l’entroterra dove vivono i neri in povertà, questo determina un sostanziale aumento della criminalità e di atti di violenza contro i bianchi che fuggono in massa dal Paese. La pace tra Egitto e Israele nel 1979 provoca il risentimento degli estremisti islamici che uccidono Sadat nel 1981. In Libano dal 1975 c’è un conflitto tra cristiani maroniti e islamici, nel 1982 intervengono anche Siria e Israele. Gli israeliani assediano Beirut dove si erano rifugiati i palestinesi esuli della Palestina, nel contempo gli israeliani autorizzano la colonizzazione di Cisgiordania e Gaza, provocando la ribellione o intifada da parte dei palestinesi e appoggiata dalla OLP. Nel 1995 Rabin per lsraele e Arafat per i palestinesi tentano una riconciliazione con un incontro effettuato ad Oslo, dove vengono poste le premesse per la creazione di uno Stato Palestinese col ritiro dei coloni da Gaza e Cisgiordania, tuttavia Rabin viene ucciso da un estremista palestinese, inoltre il ritiro dei coloni viene sospeso, questo provoca nel 2000 una seconda Intifada cui si pone a capo Hamas che non riconosce l’autorità di ANP (Autorità Nazionale Palestinese). Nel 2004 muore Arafat, Gli USA con l’appoggio del’Onu tentano, tramite una Road Map, di riattivare il processo di pace, tuttavia la vittoria di Hamas alle elezioni del 2006 provocano nuovi scontri con Israele che invade e poi si ritira da Gaza lasciando sul campo un migliaio di morti palestinesi. In Afganistan, dopo il ritiro dei sovietici nel 1992, si instaura un regime islamico dei talebani che fonda l’autorità sulla Sharia. Proprio negli anni 90 si sviluppa l’idea di riunire i combattenti islamici in una associazione dedita alla lotta contro l’occidente finanche al martirio. Nel 1988 nasce Al- Quaeda, associazione terroristica islamica guidata dal 1989 da Bin Laden. L’11 settembre 2001 Al-Qaeda compie un attentato terroristico dirottando 2 aerei americani che vengono fatti schiantare contro i grattacieli del World Trade Center a N.Y. un altro si schianta contro il Pentagono e un quarto si schianta a terra in Pennsylvania, probabilmente indirizzato verso la Casa Bianca. Come risposta gli USA attaccano il regime talebano in Afganistan, reo di ospitare i terroristi. Nel 2003 Bush attacca l’Iraq in quanto accusato di possedere armi di distruzione di massa e di sovvenzionare i terroristi. Hussein viene catturato e giustiziato nel 2006. Nel 2008 avviene una grave recessione economica mondiale, causata da: - Aumento del prezzo del greggio causato dall’aumento della domanda e riduzione dei pozzi petroliferi - Crisi internazionale del 2001 - Mutui rilasciati dalle banche americane che non sono stati ripagati, ciò ha provocato una crisi di liquidità per le banche, alcune delle quali sono fallite - Andamento gravemente negativo delle Borse azionarie
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