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A una spanna da terra , Sintesi del corso di Sociologia

Recensione Volume con Riassunto.

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

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In vendita dal 19/02/2018

thedeb
thedeb 🇮🇹

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Scarica A una spanna da terra e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia solo su Docsity! “ A una spanna da terra. Una giornata di scuola negli Stati Uniti e in Italia e i fondamenti di una metodologia umoristica.” di Marianella Sclavi, Mondadori, 2005. Recensione ad opera di Depaola Debora. Il volume di Marianella Sclavi, si pone di indagare le sostanziali differenze tra due mondi scolastici, prendendo in analisi due licei pubblici, frequentati da classe medio alta di studenti, che indicherà con lo pseudonimo di “Crying Wolf”, per la scuola ubicata in un “sobborgo bene”, citando testualmente l’autrice, di New York e “ Romolo e Remo” al centro di Roma, ove, seguendo con la tecnica dello “Shadowing”, termine che riprenderà dal testo narrativo di Capote, inserendolo per la prima volta in ambito sociologico, una studentessa per ciascun liceo, utilizzando - come specifica nell’introduzione simile ad una legenda, utile quindi a comprendere la chiave di lettura del testo che ne segue- uno stile d’osservazione umoristico, riprendendo autori come Freud, Bergson, Koestler negli studi sulle dinamiche cognitive. Ne descriverà le giornate scolastiche, suddividendo il volume in due parti sostanziali, ove, la prima riguardante la ricerca sulla giornata scolastica come autonoma, ma anche “ […]come esemplificazione concreta di un modo di guardare” (Sclavi, Mondadori 2005, 11), mentre nella seconda parte, l’indagine sui fondamenti teorici ed epistemologici del modo di “ guardare”, portando l’attenzione sui “ fogli umoristici” ove vengono approfonditamente menzionati quattro grandi studiosi: Baetson, Bachtin, Wittgenstein e Vygotskij, già precedentemente citati, in concomitanza con altri autori, in un testo precedente della Sclavi e ubicandoli, citando testualmente “in modo complicato”, al fine di indicare al lettore la via corretta per ricercare le riflessioni epistemologiche. Nelle suddivisione delle due parti sopra citate, l’autrice descrive sinteticamente in punti ciò che verrà trattato e affrontato. La prima parte, composta da sei capitoli, in cui vi è la descrizione dell’incontro delle due ragazze volontarie e delle prime due ore di Shadowing nelle due scuole, avvenuti rispettivamente il 31 ottobre 1985 a Mamoroneck, (NY, USA) e il 12 maggio 1986 a Roma (ITA) e dai primi due “ Fogli umoristici”. Il primo e il terzo capitolo, sono dedicati alla figura delle due ragazze,così rispettivamente, Chloe, una ragazza diciassettenne di New York, propostasi volontaria a tale ricerca e Maria, anch’essa diciassettenne di Roma, il secondo e il quarto capitolo, vengono invece dedicati ai primi giorni preliminari di Shodowing, rispettivamente delle due. È proprio nel secondo capitolo che l’autrice, come aveva precedentemente annunciato, utilizza tale metodo, differenziandolo dall’osservazione partecipante, assumendo anche se stessa nell’adattare una serie di riflessioni critiche a ciò che accade e riporta minuziosamente, seguendo uno stile narrante scorrevole e suddiviso in macrosequenze, non completamente lineari, in quanto vi vengono immesse anticipazioni su ciò che in seguito viene maggiormente approfondito, cronaca di due ore di interazione tra Chloe ( la ragazza volontaria n.d.r) e chiunque con lei, osservati da una critica Sclavi. Il quarto capitolo si apre si apre alla descrizione critica dell’habitat di ricerca Romano, che anticipa la suddivisione in ore, tipico, della narrativa utilizzata, introducendo un primo accenno di comparazione tra licei americani e italiani, relativi alle competenze. Come aveva precedentemente sottoscritto nell’introduzione, la Slavi, rende ogni inconveniente, nel caso del secondo capitolo, gli studenti ritardatari, una finestra narrativa, utile a descrivere una forma di Shadowing estesa a tutto ciò che sembra utile a comprende il Framing ( il quadro n.d.r ), dell’indagine. Dopo il quarto capitolo è presentato il primo foglio umoristico, in cui vengono citati Baetson e Bacthin e la scoperta di come “ tutti classifichiamo”, esponendo stralci di testo, sostenenti quindi tali tesi, esponendo le scoperte e gli studi dei due autori sopra citati, per concludere con una sintesi finale per autore, riassumendo i concetti chiave, per Beatson “ gli esseri umani si comunicano non singoli significati isolati, ma interi quadri idealogici. Chi non tiene conto di questo è vittima di un errore che per simmetria potremmo chiamare: la fallacia dell’astrazione mal ricavata.” (Sclavi, Mondadori 2005,52) , mentre per Batchin “ Sia l’analisi scientifica sia la critica letteraria, nel corso di questo secolo, hanno oscillato tra la fallacia della concretezza mal riposta e quella dell’astrazione mal ricavata, fra “ Soggettivismo individualistico” e “ Oggettivismo astratto”. Entrambi questi errori nascono dal trascurare la dimensione dialogica della comunicazione.” (Sclavi, Mondadori 2005, 54). Il quinto capitolo, riprende immediatamente la cronaca interrotta del liceo americano, riportando il lettore al secondo capitolo, in cui si continua il paragone critico con il liceo italiano, la trattazione prosegue con l’introduzione e al contempo l’analisi del concetto di shadowing all’interno del contesto americano, riprendendo il punto di vista di un counselor americano, Robinowitz, parafrasando inizialmente il suo discorso, spiega come sia utilizzato nel seguire gli studenti e capire le problematiche e metterle in luce, un metodo che, come sottolinea la Sclavi, ha permesso agli insegnanti di meglio accettare la sua stessa indagine. Con la chiusura drammatica del quinto capitolo, atto a coinvolgere il lettore allo shadowing concomitante del counselor sopra citato e di Chloe, si rientra nella descrizione della seconda ora scolastica del liceo italiano, aperta nel sesto capitolo che, contrariamente al precedente, non si estende immediatamente sulla figura centrale di Maria, ma sul contesto, sul Framing scolastico in cui è immessa, in cui risaltano le dinamiche in classe, in questo caso dell’interrogazione, ove brevemente si menzionano le differenziazioni americane. A concludere la prima parte del volume, il secondo foglio umoristico, Bacthin e Beatson, citando anche Boudon, sulle interazioni implicite, esplicite e concretizzate, che chiudono la strada alla descrizione avvenuta nei capitoli subito precedenti, nella comparazione con il primo foglio umoristico, ove si sottolineava come gli esseri umani si rinviassero, comunicando, quadri dialogici, nel secondo, si intende esplorare l’ipotesi che per gli interlocutori valgano specifiche condizioni – la metacomunicazione e la modalità d’astrazione e classificazione- che permettono di definire una nuova chiave di lettura utile al comprendere un nuovo approccio allo studio del sociale. La seconda parte del volume è composta da sette capitoli, concernenti le rimanenti ore nei due licei, cinque capitoli di Eventi laterali, situazioni di emergenza in cui gli attori sociali, osservati per shadowing, reagiscono ed infine quattro fogli umoristici. Come sottolineato dalla sociologa, la tecnica narrativa utilizzata per questa seconda parte, viene chiamata “ della giornata di mezzo”, rispettivamente il 2 dicembre 1985 a New York e il 16 maggio 1986 a Roma, comprende due giornate raccontate al presente, con l’immissione di alcuni incisi da riferire a giornate differenti, precedenti o seguenti. La capitolazione segue, nonostante la divisione attuata in modo evidente dall’autrice, con il settimo capitolo, che si apre con una descrizione di un corso americano sperimentale e la critica profonda dell’autrice sull’utilità delle critiche costruttive e sulle correzione che percepisce mancare tra i compagni di classe americani, riportando poi il punto di vista di un insegnante e una studentessa sul comportamento “mieloso” tra docenti e alunni e tra alunni stessi, ove, si coglie una certa incredulità nel riportare come i complimenti spronino ad una maggiore fiducia in se stessi, che insegna a recepire meglio le critiche costruttive. L’evento si apre con una conversazione con Joe, il ragazzo, che descrive i suoi sforzi nel confermare la domanda critica dell’autrice sulla propensione della scuola americana a favorire i benestanti piuttosto che chi è in difficoltà economica, ciò permette alla Sclavi di riaprire una breve finestra sulle borse di studio e i metodi di assegnazione. Il capitolo prosegue con l’intervista alla ragazza nera, Alice, a cui viene posta la domanda relativamente alla discriminazione razziale, permettendo all’autrice di approfondire il tema di discriminazione intra-razziale (neri vs neri) , concludendo il capitolo in una minuziosa telecronaca sulla sfida in atto. Anche il diciottesimo capitolo è dedicato ad una evento laterale, per la prima volta in diciotto capitoli vi è un’ aperta fusione delle due scuole. Si apre con la descrizione evolutiva della maturità di Maria, che descrive se stessa nel proprio cambiamento, relativamente al suo ruolo “politico”, in quanto parte del comitato studentesco. Dall’altro lato, Nick, anch’egli parte del comitato studentesco in versione USA, in cui si apre la descrizione dell’organo elettivo e gli obbiettivi raggiunti. Il Sesto foglio umoristico, nonché l’ultimo, tratta dell’osservazione umoristica fra metacontesto e contesto, ponendo l’attenzione sull’empatia, exotopia e l’alterità, riprendendo Bateson e il suo “ procedimento a zig zag” relativo all’osservazione del comportamento umano, definendo come Comportamento, contesto e metacontesto, siano tre ingressi differenti alla complessità sociale. Diversamente dagli altri fogli umoristici, nell’ultimo troviamo l’esplicazione diretta alle giornate registrate, in cui l’autrice sottolinea l’importanza della lettura coreografica per comprendere la complessità sociale affrontata, riprendendo i concetti di Garfinkel di estraniazione e di Batchin di alterità. Tutto il foglio umoristico riporta alla Conclusione del volume, in cui si immette l’analisi di Bateson sui metodi di osservazione definiti “ end-linkage”, una descrizione delle differenze di “ coreografie” delle comunità umane, un metodo circolare e umorismo ( o per colpi di scena). Riportando uno schema ripreso dalla Mead e ricostruito da Bateson, relativo al rapporto genitori/ figli e Oratore/Pubblico nelle classi medie in Inghilterra e Usa, l’autrice le estende al rapporto insegnante/studente, scuola/studenti, Stato/cittadini, commentandolo. Ricapitolando dunque tutti i fogli umoristici, permettendone una comprensione più chiara, riprende tutti gli autori citati, tirando un po’ le somme nelle differenze sostanziali America/Italia nel sistema scolastico, rendendo esplicito ciò che implicitamente veniva comunicato al lettore tramite le giornate minuziosamente descritte, utilizzando schemi che meglio spiegano i ragionamenti descritti e gli autori citati nel susseguirmi di tali fogli umoristici, concludendo con una maggiore descrizione dettagliata della metodologia umoristica e spiegando il senso della scelta stilistica utilizzata. Un volume decisamente interessante e critico è quello che ci viene presentato da un’ironica Marianella Sclavi, scorrevole, sebbene non propriamente lineare. Per quanto l’autrice stessa, nella sua introduzione, suggerisca di saltare i fogli umoristici e leggerli insieme solo dopo aver preso in analisi la suddivisione in capitoli delle ore scolastiche, comporta una notevole confusione, la scelta stilistica di posizionamento, tra il piacevole alternarsi di due realtà differenti. Nonostante istintivamente si possa pensare ad una propensione per un sistema scolastico piuttosto che un’altro, ciò che ne risulta è invece una critica costante e costruttiva, completamente imparziale, che risalta maggiormente nella conclusione, ove le critiche, che nei capitoli precedenti ad essa, venivano lasciate trasparire, più o meno chiaramente, ma perlopiù lasciati all’interpretazione del lettore, prendono forma concretizzandosi. Sicuramente particolare, la scelta stilistica di narrazione, lontano dal Cronachismo, quindi alienante da criteri coordinativi ed interpretativi, fedele, invece al concetto di Shadowing, come ombra partecipante alla narrazione di cronaca. Interessante la scelta di porre a parte le correlazioni con i diversi autori affrontati, permettendo al lettore di arrivare alle proprie interpretazioni e ai propri collegamenti, precedentemente alla lettura e all’analisi attuata e proposta dall’autrice. Particolarmente attrattiva è la scelta di porre delle interviste a fine di quasi ogni capitolo, per la maggiore comprensione dei differenti punti di vista, una maggiore analisi del Framing, che viene proposta al lettore, con semplicità di cronaca, utile alla comprensione globale e auto inducente ad una riflessione individuale. Ricordiamo infine che Marianella Sclavi è una sociologa italiana, e dal 1984 al 1992 ha vissuto con la famiglia a New York, da questa esperienza, nasce il volume “ A una spanna da terra” in cui ha sperimentato e proposto una narrazione etnografica guidata da una "metodologia umoristica”. Tale volume, pubblicato nel 1989, ha visto due ristampe, una nel 1994 dallo stesso editore, Feltrinelli, ed una ristampa nel 2005, dalla Mondadori.
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