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Aborto e Morale di Mori, Dispense di Filosofia morale

Riassunto del testo "aborto e morale", in cui vengono trattati i temi pregnanti della modernità, delineati i concetti di "persona".

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 30/06/2021

ematorre
ematorre 🇮🇹

4

(5)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Aborto e Morale di Mori e più Dispense in PDF di Filosofia morale solo su Docsity! ABORTO E MORALE L’ESIGENZA DI UN LINGUAGGIO RIGOROSO BREVE STORIA DELLA MORALITÀ DELL’ABORTO IN OCCIDENTE
 Posizioni emerse nei secoli mostrano aspetti di continuità e discontinuità del dibattito: problema accostato a presupposti diversi dai nostri. -antica Grecia: aborto permesso, Aristotele: non urta senso morale, no restrizioni giuridiche -Roma: situazione analoga, no problemi etici, diritto influenzato da tesi stoica feto come pare viscerum matris, molto diffuso soprattutto nelle classi agiate. Ampiamente pratica nel mondo antico sfruttando piante con pozioni in riti magici. -cristianesimo: cambiamento di mentalità vietato aborto perchè contrario a sovranità di Dio sulla vita umana e sul processo generativo. Per distinguersi da mondo pagano serie di netti divieti: fornificazione, idolatria, pharmakeia medicina magica che usa pozioni con prop. occulte e scopi vari tra cui: contraccezione e aborto. Padri chiesa insistono per sottolineare superiorità stile vita cristiano da pagano; conoscevano distinzione feto formato e non-formato, che presuppone nozione di persona (essere vivente individuale e razionale, che trascende mera natura fisico-biologica, nella terminologia trad. indica presenza anima razionale: composto di corpo (umano) e anima (razionale)). Discutono problema animazione (quando Dio infonde anima razionale nel corpo), con diverse conclusioni: -anima immediata: subito alla fecondazione -a. ritardata: dopo un tot da fecondazione Divergenze irrilevanti moralmente: aborto rimaneva peccato odioso e abominevole. Agostino: contraccezione e aborto peccati contro il matrimonio, posizione che mostra esecrabilità del peccato che rimane per molto (enciclica 1930 citata interamente, dove divieto aborto ribadito in discorso sul matrimonio) Dal 450 d.C i cristiani attuano piano teorico-dottrinale per distinguersi da cultura mondo antico, con serie di divieti per peccati (aborto, contraccezione, contro matrimonio), considerati abietti perchè praticati con sortilegi magici (idolatria) e per motivi ignobili (nascondere adulterio) Impostazione rimane immutata per 15 secoli, sia per: -enorme importanza data al matrimonio (sacramento magnum a cui si affida trasmissione vita umana) -grande ignoranza verso ambito riproduttivo: gravidanza accertata quando si avvertiva movimenti feto; diffuse molte false credenze: fecondazione immediata durante rapporto, donna rendere sterile rapporto con atto di volontà, fecondazione solo con orgasmo donna. Il tutto alimentava idea per cui ambito riproduttivo fosse misterioso, per cui soggetto a magie e incanti. Problema comunità cristiana: sanzioni, p diverso (da p teorico-dottrinale) riguardante il piano canonico-pastorale, con molti fattori al suo interno: diffusione e percezione peccato, efficacia pena variazione quantità della pena/penitenza per l’aborto non è di per sé segna di cambiamento teorico-dottrinale. Inevitabilmente il progresso scientifico in campo clinico (nascita ostetrica scientifica) ha tracciato un nuovo approccio verso il processo riproduttivo e quindi verso l’aborto, che infatti dal XVII viene praticato chirurgicamente (cucchiaio): diventando + efficace, ma anche + pericoloso. Nuovi medici “scientifici”, seguendo il progetto illuminista, per differenziarsi da ciarlatani e maghi sostengono il progetto di salute pubblica, promuovendo un discorso nuovo sulla riproduzione, che diventa forza propulsiva dello Stato. 1 Fino al XIX le sanzioni penali variano molto nei luoghi, a partire dal 1803 la legge inglese cambia la situazione, punendo severamente l’aborto apre la strada a sanzioni + severe. -in USA processo simile (da legislazioni lievi a + dure): prima diritto comune ammetteva aborto in qualsiasi stadio, ma dall’i. XIX ogni intervento chirurgico (anche l’aborto) risultava fatale per la paziente, per cui è stato vietato l’aborto (come anche gli altri interventi), x proteggere vita donne. Nel periodo di leggi restrittive, in Europa e America nasceva movimento neo-malthusiano, che diffondeva nuova idea del controllo delle nascite, facendo emergere nuovi e inquietanti problemi morali. La chiesa nel frattempo con Pio IX modifica la normativa canonica, sostenendo la tesi dell’animazione ritardata per rispondere a questi cambiamenti, tesi che per altro a partire da Tommaso d’Aquino non è mai stata messa veramente in dubbio da riflessione scientifico- filosofica. -anche se 6/700: tesi animazione immediata per preformismo (pre-esistenza nell’ovulo fecondato di tutte le diverse strutture dell’adulto: per cui sviluppo embrionale è allargamento e manifestazione della struttura vs epigenesi: durante sviluppo embrionale hanno origine strutture nuove) per cui nel seme sarebbe già contenuto l’individuo adulto. Posizione da cui diffidano in molti per la connessione con il dualismo cartesiano (spirito e materia separati nettamente), criticata anche da molti scienziati, che difendevano animazione ritardata in base all’epigenesi: per cui sviluppo biologico è graduale. Prospettiva epigenista favorita da nascita embriologia sperimentale. Anche la legge biogenetica (nello sviluppo di ogni embrione (ontogenesi) viene ripercorso l’intero sviluppo della specie (filogenesi)), pareva una conferma dell’animazione ritardata, anche se molto criticata ha esercitato grande influsso in ambito scientifico Ennesimo esempio dell’irrilevanza della controversia sull’animazione nel piano normativo è evidente in un’analisi delle soluzioni giuridiche: -diritto italiano nel codice penale Zanardelli (1889): vieta severamente aborto, collocato tra delitti contro la persona, (tuttavia non qualificato come omicidio), in cui rientrano anche diffamazione e ingiuria. Per cui: aborto non considerato omicidio, né assimilato a questo, piuttosto punti come ingiustificata autogestione delle capacità generative della donna. -codice Rocco, ideologia fascista: aborto nei reati contro sanità e integrità stirpe (generazione): delitto contro la capacità generativa Tra i due codici ciò che cambia è la giustificazione del divieto: nel secondo caso il reato era tale in quanto contrario al superiore interesse dello Stato ai figli. -fino anni ’60 tutte le legislazioni (tranne sovietica e svedese) vietano severamente aborto (con diverse giustificazioni: reato contro matrimonio, generazione): ma nessuna lo considerava omicidio. divieto ritenuto ovvio e indiscusso, ad eccezione dei casi tragici di conflitto tra vita feto e donna (esclusi da chiesa cattolica, ammessi a fatica da quella protestante, previste come male minore nelle legislazioni che prendevano discrezionalità di giudizio ai medici) -inizi anni ’60: migliaia di donne in Europa e Usa uso del talidomide, calmante anti-nausea, che ha provocato gravi anomalie ai feti Evento che ha posto problema aborto in caso di malformazioni fetali: dibattito assume nuova direzione, evento non rientra nell’ennesima eccezione normativa. Le donne hanno affermato il diritto di aborto com basa per garantire uguaglianza fra i due sessi, accusando le legislazioni restrittive di essere inefficaci e di spingere all’aborto clandestino. Da tema innominabile diventa oggetto serio di dibattito pubblico, e così il consenso alla liceità dell’aborto è cresciuto a dismisura, che ancora oggi si indaga il motivo di tale mutamento repentino. 2 Ma: mancata risposta a problema natura feto + ammissione aborto come scelta tragica, riconosciute da Antiab come riconoscimento immoralità aborto e mancanza argomento per controbattere tesi che feto è persona: -comprensione situazione difficile donna non devono far dimenticare la giustizia verso il feto: eventuale clemenza nella sanzione ma non abolizione divieto -l’asimmetria legislazione permissiva: vale per questioni opinabili o di poco contro e non quando è in gioco vita di una persona (feto) es. setta vs capelli rossi: ma aborto è “delitto” senza vittime: no proteste familiari Propone mitigazione pena, ma così introduce nuova ingiusta discriminazione tra persone basata di diversità di sanzioni. Evidente la dimensione specificatamente giuridica del problema, Antiab la riconosce, ma la ritiene affrontabile solo secondariamente al problema morale, per cui una legislazione permissiva è immorale in quando lede a diritto vita feto, da garantire a tutti i cittadini egualmente Inoltre sostiene anche la funzione pedagogica della legge, poichè gente è portata a ritenere giusto ciò che è giuridicamente permesso: legislazione permissiva deformerebbe coscienze giovani Legisl. permissiva: -riaffermazione divieto inapplicabile è mero formalismo -svalutando rilevanza problema morale, che comporterebbe presa di posizione su insolubili questioni metafisiche Antiab: sostiene che così si evita problema serio per evitare che aborto è un omicidio Leg perm: risposta polemica con questioni su a. clandestino Dibattito assume toni vivaci e mostra incomunicabilità fra le parti. Disamina che mostra complessità numerose questioni, a partire dal fatto che spesso la controversia è mal posta, a partire dal concetto stesso di aborto DUE DEFINIZIONI DI ABORTO Oggi la nozione di aborto è cambiata, per cui spesso la controversia è semplicemente mal posta. Emerge subito considerando aborto come sinonimo di interruzione gravidanza, per cui esso sussiste solo dopo l’inizio della gravidanza. passato: no problema, si volgeva nella fasi avanzate oggi: situazione diversa, riguarda primo trimestre Quando inizia la gravidanza? -post atto sessuale spermatozoi impiegano diverse ore per risalire le tube di Fallopio e se intercettano ovulo maturo può avvenire la fecondazione -ovulo fecondato discende dalle tube fino all’utero dove rimane x qualche giorno -dal 6 o 7 giorno dal concepimento si annida su parete uterina con processo che termina il 14-15 giorno Evidente lasso di tempo tra atto sessuale e fecondazione, come anche tra fecondazione e annidamento. Seconda finestra pone il problema: la g inizia con fecondazione o annidamento?, domanda cruciale infatti esistono molti mezzi per intervenire in questa finestra impedendo l’annidamento: -Iud (spirale) -pillola RU-484 5 X alcuni: interventi pre-annidamento non sono abortifacenti, ma contra-gestativi, per cui il concetto di aborto cambia: sviluppo della contra-gestazione porterà a sensibile diminuzione aborto In ogni caso la distinzione per definire se questi interventi pre-annidamento sono contra- gestativi o abortifacenti risiede in una definizione reale, che non esiste in quanto nulla ci permette di capire se la gravidanza inizia con fecondazione o annidamento. 
 Appaiono quindi due definizioni che non sono arbitrarie, ma dipendono dalla prospettiva generale in cui si colloca la definizione (filosofia della biologia), l’obiettivo della ricerca e il tipo di discorso da sviluppare. (Ragioni che sostengono una definizione: 1inizio gravidanza nell’annidamento: -Iud nell’uso comune è un contraccettivo: riluttanza a classificarlo come abortifacente -donna non si accorge di eventuale fecondazione: psicologicamente no differenza contraccezione e contra-gestazione -solo all’annidamento si crea rapporto biologico embrione-donna: con conseguenti modificazioni fisiche -in natura molti ovuli fecondati non riescono ad annidarsi e si perdono: “scarso interesse x natura di ovuli fecondati” 2replica: esser cauti nell’interpretare intenzioni natura, e gravidanza inizia in fecondazione, per cui lo “spreco naturale” è una disgrazia che non giustifica intervento umano che porta ad un altissimo tasso di infanticidio. 1: se da fecondazione c’è persona (come noi): non solo dovere di non causarne morte, ma anche di dare mezzi necessari x evitarla: come ingenti risorse x infanti così x ovuli fecondati. X cui una posizione coerente con la 2, non dovrebbe ignorare “tragedia naturale”, agitando problema e spingendo per la ricerca silenzio antiabortisti in merito mostra difficoltà interna sulla posizione di inizio gravidanza a fecondazione. (se si considera inoltre che embrioni persi hanno per lo più difetti genetici il tentativo di salvarli pare assurdo) Da tale assurdità alcuni ridiscutono posizione, altri sottolineano necessità che natura faccia il proprio corso: altrimenti accanimento terapeutico prenatale) necessario un linguaggio tecnico, linguaggio comune inadeguato per contesti sottili e speciali, correlati allo sviluppo tecnologico, nel campo riproduttivo. Prima: concepimento da rapporto sessuale oggi: 3 fasi diverse: -rapporto sessuale: gameti vengono “presi assieme” -fecondazione: i gameti si uniscono (presi assieme + forte) -annidamento: embrione si unisce a corpo donna complessità processo concepimento e dubbi inizio gravidanza portano antiab a sostenere che inizia a fecondazione, per cui: contra-gestativi nuova forma di guerra chimica vs il non-nato 
 Per cui si ritorna a situazione di incomunicabilità. Unica strada x ristabilire dialogo: considerare richiesta antiab sulla natura dell’embrione: esaminando se embrione è o no persona dalla fecondazione: per cui se aborto è un vero omicidio 6 ESISTE UNA GIUSTIFICAZIONE AL DIVIETO DI ABORTO?
 L’EMBRIONE É PERSONA DAL CONCEPIMENTO? 2 precisazioni preliminari: -vogliamo sapere se persona in atto e non in potenza (X è potenzialmente Y = non è Y, anche se ha capacità intrinseca per diventarlo, con la presenza di condizioni favorevoli di sviluppo) Per cui: proveniamo da qualcosa di molto diverso da ciò che siamo. -la posizione antiab: embrione è già una persona in atto, non semplicemente una vita umana/ essere umano/uomo Che nell’uso comune sono sinonimi ma è invece necessario un rigoroso linguaggio tecnico, per antiab meri giochi/tranelli linguistici, per fugare riserve: DISTINZIONE TRA VITA UMANA E PERSONA In Occidente persona fisica: ente che gode di speciali tutele e diritti, privilegio giustificato per proprietà peculiari difficilmente spiegabili, che permettono di trascendere natura fisico- organizza collocandosi sopra al mondo natura. La trascendenza giustifica la speciale tutela. Idea ampiamente diffusa, ma non condivisa da tutti: -hard materialism: affermano radicale riduzionismo: persone non sono altro che insieme di molecole spiegabile in termini fisico-chimici. Visione abbandonata in quanto tale visione implica revisione mondo dell’Occidente e cambio nozione di moralità. Inoltre maggior parte biologici rifiutano riduzionismo radicale: vita processo variegato con vari livelli dei complessità, che portano all’emergenza di nuove caratteristiche non presenti nei livelli precedenti, non spiegabili o riducibili ad essi. Per cui: forme + semplici vita emergono da mondo fisico-chimico, non riducibili ad esso, e così x vari livelli. Evidenti differenze tra mondo inorganico e organico, processo evolutivo periodi di calma e di intensa evoluzione, che non è spiegabile solo come dispiegamento di qualcosa già presente Prospettiva non-riduzionista che sostiene idea che persona trascende mondo naturale con una differenza sostanziale da questo. Per cui: nozione persona non appartiene a biologia, ma alla filosofia, che studia fenomeni culturali (che trascendono natura organica). Aspetto che emerge anche nel linguaggio filosofico: persona = composto di corpo (umano) e anima (razionale): dove la natura dell’anima mostra la radicale differenza tra persona e resto natura. Evidente necessaria distinzione tra persona, composto anima corpo, e vita umana, essere umano, uomo . linguaggio comune: sinonimi, ma usati per situazioni ordinarie, risulta inadeguato in situazione unica in cui processo generativo implica radicali cambiamenti. Distinzione necessaria anche in quanto “vita umana” e “essere umano” vengono usati in biologia, dove indicano vita organismi appartenenti a specie homo sapiens: vita solo corpo a prescindere dall’anima. Biologia non può occuparsi della “persona” in quanto non appartiene a sua disciplina, che non studia l’anima; inoltre problema riguarda solo la persona che è giustificata di speciale tutela. Per cui affrontare problema solo con discorso biologico, evitando quello filosofico definito inconcludente, equivale a precluderli la possibilità di affrontare il problema. ERRORE LOGICO DELL’ARG. SCIENTIFICO Esso è fuorviante, in quanto la scienza ci dice solo che nella fecondazione si forma l’essere umano (corpo), senza dirci nulla della persona (anima + corpo) 7 questo caso la possibilità del pre-embrione di originare gemelle monozigotici mostra che un embrione diventa padre dell’altro: per cui ci sono 2 individui e non uno solo. Per altro si paragona un mammifero a delle forme di vita elementari che praticano la riproduzione agamica. L’errore diventa evidente analizzando il concetto di individuo. senso comune: ogni pezzo di materia che ha contiguità spazio-temporale delimitata da confini netti es: tavolo, mela, cuore: individui Anche una sola cellula è individuo, che dividendosi origina due o + cellule individue, se queste cellule rimangono unite apparentemente appaiono come un solo individuo, ma poichè ogni cellula compie le sue funzioni vitali, si ha una colonia di 2 o + individui semplici. es. coralli, lombrichi: appaiono come unico individuo, ma sono in realtà aggregato di individui contigui (lombrico tagliato si scinde in due) Analizzando livelli vita + complessi: individuo composto da parti individue (organi a loro volti composti da cellule), che soddisfano criterio contiguità spazio-temporale. Usando la nozione di senso comune non è più possibile distinguere tra parti individuo e individuo intero (corpo). nozione tecnica biologica: individuo (corpo) è quell’ente spazio-temporalmente contiguo in cui le parti sono funzionali a vita del tutto e vivono per questo. X cui: c’è individualità somatica solo quando c’è una relazione di stretta subordinazione delle parti al tutto (organicismo) Risulta evidente l’errore della replica antiab: interpretare gemellabilità come filiazione precoce vuol dire assumere nozione senso comune in contesto biologico di organismi complessi. Il pre-embrione: è individuo in senso comune (ente spa-temp contiguo delimitato da confini netti), ma non in s. biologico (no individualità somatica), potendo infatti dividersi e ricombinarsi, una capacità che non indica la presenza di + individui, ma piuttosto un pre-individuo (ente con solo alcune proprietà dell’individuo e non altre). Quindi: pre-embrione non soddisfa prima caratteristica richiesta da definizione persona: individualità EMBRIONE NON POSSIEDE RAZIONALITÀ razionalità individua caratteristica non-naturale della persona (x cui trascende natura fisico- biolgoica) Condizione minimale: capacità di esercizio della razionalità (non esercizio in atto), condizione completa quando si è formata la corteccia cerebrale (umana), sostrato necessario da cui emerge livello cultura-razionale. Quando non esiste ancora non può esserci razionalità. Corteccia appena formata: non siamo certi che ci sia razionalità (in atto), ma non è escludibile: opportuno il beneficio del dubbio. Per cui la capacità di esercizio è la condizione minimale ricercata: quando organismo ha sviluppato corteccia attiva e funzionante è presumibile che passi a nuovo livello complssità raggiungendo livello superiore di esistenza richiesto. Tale complessità si presenta dopo il primo trimestre di gravidanza , entro questo il feto non soddisfa neanche la seconda condizione della definizione, per cui non è persona. CONCEZIONE ARISTOTELICO-TOMISTA Conclusioni simili a quelle di Tommaso d’Aquino e teologi sostenitori della t. dell’animazione ritardata. Replica critici: idea dovuta da ignoranza dati biologici e insufficienza conoscenze scientifiche. 10 Tuttavia la prospettiva tomista dà interessante prospettiva teoria dello sviluppo biologico: -anima è vista come la forma del corpo (qualcosa di analogo alla sua funzione specifica), quindi non opposta come nel cartesianesimo Quindi: il corpo deve essere abbastanza sviluppato per poter ricevere la forma corrispondente (svolgere la corrispondente funzione). X cui si ha prima: -anima vegetativa che si occupa di metabolismo e accrescimento -a. sensitiva: funz. precedente + movimento e capacità di sentire -a. razionale infusa da Dio (segno della sua trascendenza) che distingue uomo da resto mondo Tesi animazione ritardata non dipende da ignoranza dati biologici, sostenuta ad esempio da J. Maritain: il più grande filosofo cattolico del secolo, che pur ben informato delle nuove conoscenze biologiche sul DNA e corredo cromosomico, ha concluso che è un’assurdità credere che al concepimento ci sia l’anima spirituale POSIZIONE CHIESA CATTOLICA SULLA NATURA DELL’EMBRIONE La chiesa cattolica non afferma che l’embrione è persona, dichiarando di lasciar da parte la questione sul momento dell’anima spirituale. Ma non prendendo posizione non può neanche parlare di persona che è il composto di anima e corpo. Per cui l’aborto è un disordine morale grave costituendo un uccisione deliberata di un essere umano innocente. “essere umano” non “persona”; usato invece nella condanna all’eutanasia. Affermando che aborto è gravissimo crimine, delitto è necessario ricondurre i termini al linguaggio tecnico teologico, dove non sono sinonimi di “omicidio”, bensì indicano la violazione grave della legge morale. Per cui “omicidio” assume significato + ampio che nel linguaggio comune, e queste espressioni non sono prova della presupposizione da parte della chiesa che il feto sia persona da concepimento. Solo questo significato + a mio permette di render coerente il discorso del magistero ecclesiastico: in che modo si può parlare di omicidio se non si afferma che il feto è persona? La chiesa infatti afferma che l’embrione va trattato come una persona, come se fosse, presupponendo che non è persona. L’aborto rimane ovviamente illecito, ma non è considerato omicidio. La condanna ha quindi giustificazione da principio diverso: quello antiprobabilista per cui basta il dubbio di fatto (dubnium facti) che embrione sia animato per poter dichiarare illiceità dell’aborto. (es. cacciatore cespuglio lepre o uomo) Ma argomento fallace: -non ci sono dubbi che l’embrione nelle prime fasi non è persona -termine omicida usato in senso diverso da usale: se c’è lepre non è atto omicida -arg. intuitivamente valido solo caso lepre, non in altri; es. medico che inocula vaccino ha duvvio effetti letali paziente, ma ciò non rende illecita la vaccinazione Fonte principale confusione ed errore in questo campo: idea che embrione sia persona da concepimento Analisi ragioni ampia diffusione falsa idea: UNA PROSPETTIVA ADEGUATA DELLO SVILUPPO PRE-NATALE Problema embrione formulata da domanda erronea “Quando inizia la vita umana?”, che si riconduce ad una prospettiva fuorviante, quella cosalista: vediamo mondo costituito da cose che derivano da fusione o divisione di altre cose. 11 Per cui siamo portati a credere che la vita inizia quando un gamete si unisce con l’altro gamete originando nuova entità spazi-temporale delicata da confini netti (nuova cosa). Propria del senso comune, ma inadeguata in biologia, di cui risulta necessario assumere il modo di pensare: nella biologica non si ha a che fare co cose, ma con processi diretti a uno scopo (teleologicità) e vari livelli di complessità del processo vitale. Diventa chiara l’inconsistenza della prima domanda, assumendo invece ruolo cruciale “Quando comincia il processo teleologico di trasmissione della vita?” Non facile risposta, vita è un ciclo che non comincia mai e ogni punto è un possibile candidato per il ruolo di “iniziale es. fasi gametogenesi, incontro e scelta partner Rapporto sessuale tra persone dipende da scelta volontaria (trascende natura), è sensato dire che il processo inizia quando due persone di sesso diverso attuano le capacità generative, con rapporto sessuale e danno inizio al concepimento permettendo ai gameti di trovarsi nel corpo della donna: iniziando un processo teleologico che per intrinseca dinamicità origina un nuovo essere umano. Per cui dal rapporto sessuale c’è una persona in potenza, l’eventuale conseguimento degli scopi del processo vitale iniziato non cambia la potenzialità, ma il suo grado di determinazione si precisa: -inizio gameti in copro donna, ma separati: vita umana iniziata -se avviene fecondazione, processo determinato ulteriormente: riunendosi sotto stessa membrana (contiguità spazio-temporale): origine a nuovo e unico corredo cromosomico -dopo 14 giorni assume individualità somatica, con però livello vita vegetativo (metabolismo e accrescimento) -capacità movimento e sensibilità -passaggio finale: feto ha capacità attività razionale: livello complessità diverso da precedenti: processo riproduttivo finito -termina processo biologico: inizia sociale di acculturazione, che suppone trascendenza a naturalità Evidente che solo nella fuorviante prospettiva cosalista la fecondazione è momento magico che trasforma immediatamente il processo materiale dei gameti in entità trascendente come la persona. La fecondazione è solo una delle varie tappe del + ampio processo. Attraverso l’interpretazione dei dati biologici rilevanti è evidente che è un’assurdità dire che l’embrione è persona dal concepimento. IL DIRITTO ALLA VITA IMPLICA IL DITTO ALL’USO DEL CORPO ALTRUI? Assumiamo per assurdo che l’embrione è persona, ne consegue davvero l’illiceità dell’aborto? Risposta positiva non certa, in quanto il feto rimane per un periodo di tempo nel corpo della donna e non è chiaro se ha sempre e comunque il diritto di farlo. La moralità dell’aborto presuppone risposta a due problemi diversi e indipendenti: -se feto sia persona con diritto alla vita (già esaminato) -se diritto alla vita di una persona implica il diritto di far uso del corpo di una donna per continuare a vivere (da esaminare) Judith Thomson esempio Enza e violinista diritto alla vita del violinista impone a Enza il dovere di non staccare il collegamento che si è instaurato? Assunto che feto è persona (x a)la situazione è analoga a quella del violinista: non in grado di vivere autonomamente, per farlo deve esser collegato a corpo donna. In entrambi i casi la morte è provocata dall’atto con cui si interrompe il collegamento. 12 GIUSTIFICAZIONE RAZIONALE DE DIVIETO DI ABORTO Se moralità aborto dipendesse da domanda se feto è o no persona, allora esso sarebbe sempre lecito, riconoscendo la posizione antiab. priva di giustificazione razionale. Tale conclusione dipende da forma storica del dibattito. É possibile però sostenere che essa sia comunque sbagliato, per cui è necessario capire quale sia il principio morale (diverso dal “non uccidere!”), che può giustificare l’aborto. IL PRINCIPIO DI SACRALITÀ DELLA VITA UMANA Da disamina storica: -nella trad. storica l’aborto è vietato assolutamente (no eccezioni) -atto visto come una violazione del matrimonio associato all’idolatria Connessione con matrimonio: ambito che prevede doveri assoluti, in quanto l’istituto naturale/ divino è considerato indissolubile, a garanzia vi è il dovere assoluto di fedeltà dei coniugi. (relazione sociale) Inoltre matrimonio ha dimensione biologica relativa alla trasmissione della vita, aspetto regolato dal principio di sacralità della vita umana: dovere assoluto di non violare mai il finalismo proprio dei processo corporali “sacralità” non rimanda solo a dimensione religiosa, infatti indica l’inviolabilità o l’intangibilità del finalismo del processo vitale, e può esser sostenuto anche da prospettiva non-religiosa, come affermare che tale rispetto garantisce la realizzazione del superiore interesse della continuazione della specie. Alla base del matrimonio (civ. occidentale) c’è l’idea di un ordine sessuale matrimoniale, ancora sottesa all’istituto familiare e sostenuta da influenti agenzie morali. es. la chiesa cattolica afferma il principio della sacralità della vita (dovere assoluto di rispetto del processo generativo), inserito in visione + generale che mostra come riproduzione oltre a comportare processi biologici coinvolge anche piano e intervento divino. Vi è una chiara relazione tra violazione ordine sessuale e idolatria, che non deriva solo dal fatto che in passato aborto e contraccezione avvenivano tramite pozioni in riti magici, ma dalla sovversione dei valori propria dell’idolatria e implicita in tale peccato. Se la co-operazione dell’uomo nella riproduzione prevede un dovere di rispetto assoluto del finalismo, allora questo ha sempre precedenza su altri doveri o esigenze umane, per cui fare diversamente è un sovvertimento radicale della stessa, in cui si cambia la naturale gerarchia dei doveri, ammettendo che il dovere di soddisfare le esigenze umane può aver precedenza sul dovere di rispetto del finalismo riproduttivo. Si passa così da etica della sacralità della vita (esigenze umane subordinate ai limiti del dovere assoluto) a un’etica della qualità della vita, in cui dovere soddisfare esigenze umane può avere precedenze su quello del rispetto del finalismo biologico. -La chiesa inoltre ribadisce la centralità del divieto di contraccezione Secondo alcuni critici il il principio di sacralità della vita non coglie nucleo posizione cattolica perchè classifica aborto e contraccezione come peccati dello stesso tipo: non cogliendo la presunta differenza tra “prevenire esistenza vita” e “distruggere vita iniziata” Ma abbandonando cosalismo questa distinzione non c’è, inoltre per la chiesa entrambi i divieti sono assoluti, dal punto di vista teorico-dottrinale sono quindi dello stesso tipo. Evidente quindi che principio sacralità vita affermato ancora da importanti agenzie normative, inoltre offre coerente giustificazione divieto aborto. Abbandonando principio sacralità di principio si può sostenere la liceità morale dell’aborto, potrebbero esserci altre ragioni concrete che giustificano varie restrizioni (es. danni provocati a donna). 15 La diversa valutazione delle circostante origina le varie posizioni + o meno permissive che si riscontrano tra quelli che non accettano la sacralità della vita. LA PROPOSTA DI RINALD DWORKIN Avanza un’altra buona giustificazione del divieto di aborto, partendo dall’osservazione che la sacralità è connessa anche con l’idea di valore intrinseco, attribuito a certe cose indipendentemente dalla soddisfazione delle persone coinvolte. es. opere d’arte: valgono al di là del fatto che qualcuno ne gode, sono tali perchè belle e non pecche molti provano piacere a guardarla. Valore intrinseco attributi a 2 classi di oggetti: -creazioni naturali es. stalagmiti o le specie -creazioni umane es. opere d’arte e lingue; infatti is attribuisce v.i. a oggetto x la sua storia e investimento di risorse che la sua creazione ha richiesto alla natura o all’uomo sacralità e valore intrinseco connesse dal senso di orrore e sdegno che si prova di fronte alla distruzione di oggetti con v.i.: violato qualcosa di intangibile, sacro. Esperienza che ammette gradazioni ed è selettiva Per noi la vita umana ha v.i., quindi è sacra: per questo perdita vita umana o morte prematura è una frustrazione e vengono percepite in modo negativo. Ma la vita umana è anche il risultato di miscuglio di natura e arte: ha quindi v.i sia per investimento naturale che per quello umano. Esistono varie soluzioni al possibile conflitto tra i due investimenti, da cui sono spiegabili le varie posizioni sull’aborto. Aborto come scelta tragica: riconducibile al fatto che esso implica perdita investimento naturale. Ma tutti attribuiamo anche v.i. all’investimento umano rappresentanti dalla vita della donna, motivo per cui anche antiab. riconosce le difficoltà della donna, ed è disposto a mitigare la pena. Secondo altri a volte l’investimento umano ha + valore di quello naturale, ammettendo le varie eccezioni al divieto, fino a dire che l’aborto è lecito dove il piano di vita della donna fosse sconvolto da gravidanza indesiderata. Vista l’ampia diffusione dell’idea di v.i la proposta di Dworkin è molto interessante perchè permette di spiegare le posizioni in tema di aborto attraverso la diversa gerarchia dei vari valori in conflitto, senza dare troppo rilievo all’influenza del dovere assoluto di rispetto delle funzioni corporali. Posizione compatibile con quella precedente: -esclude categoricamente che aborto sia omicidio -conflitto tra investimenti (naturale e umano) equivale al contrasto tra etica della sacralità ed etica della qualità della vita DUE OPPOSTI GIUDIZI MORALI SULL’ABORTO Appurato quindi che l’embrione non è persona e che l’aborto non è un omicidio, ci sono due modi diversi per giustificare il divieto di aborto: principio di sacralità della vita, o priorità dell’investimento naturale. Chi però non accetta questi principi può affermare la moralità dell’aborto. Quindi le posizioni oggi in campo sono: -cattolica: ripropone tesi tradizionale cambiando linguaggio nel presentarla -legalizzazione: sulla scia della tradizione perchè non riconosce a donna facoltà di controllare autonomamente proprie capacità generative, ammettendo però tante eccezioni fino a riconoscere in pratica l’autonomia decisionale della dona. 16 -Movimento per la Vita: aborto è un omicidio, posizione recente e che non è compatibile con quella cattolica (che al contrario è internamente coerente, difendendo la vita nascente), mentre quella del MpV ha contraddizioni interne: consente contraccezione e ammetto eccezioni a divieto aborto -liberalizzazione aborto: fa rientrare scelta nella mera privacy della donna, rompendo radicalmente con la tradizionale e aprendo la strada a posizioni che attendono di essere esplorate A tal fine si possono indagare le conseguenze in prospettiva etica che la presenza o assenza del principio di sacralità della vita: x mostrare significato e rilevanza del principio stesso. 1.piano teorico-antropologico: abbandono principio comporta svolta radicale, segna passaggio a nuova etica della qualità della vita (con nuova concezione natura umana) Etica della sacralità presuppone che la persona non abbia facoltà di disporre liberamente di sé: ha dovere di seguire la teleologia immanente stabilita dalla natura E se aborto è lecito, allora la donna non + legata alla teleologia propria delle funzioni riproduttive: potendo così pretendere soddisfazione esigenze personali, che avrebbero precedenza su ordine naturale 2.piano sociale: negando sacralità vita e ammettendo liceità aborto si riconosce che maternità non + più un fatto naturale, connesso a fisiologia corpo donna, ma diventa una scelta (culturale) della donna. Da qui nascono interrogativi sulla fertilità femminile: se è una preziosa risorsa naturale della donna o un ostacolo alla sua realizzazione sociale Liceità aborto mette radicalmente in discussione il ruolo sociale della donna, finora stabilito da natura, in cui pareva prima di tutto madre, ammettendo liceità i vincoli naturali vengono sciolti e la donna può costruire il proprio destino come fa l’uomo. L’accettazione o il rifiuto del principio di sacralità della vita porta a due modi radicalmente diversi di intendere l’eguaglianza e la parità dei sessi: -chi sostiene liceità: controllo fertilità è condizione preliminare affinché la donna abbia le stesse opportunità sociali dell’uomo -chi è contro: quest’idea equivale a fatuo tentativo imitare goffamente l’uomo da parte delle donne, che dovrebbero riconoscere la loro essenziale diversità naturale e ammettere eguaglianza solo in dignità Affermare la liceità morale dell’aborto si legittima un modo di intendere l’eguaglianza dei sessi e il conseguente ruolo sociale della donna. Il ruolo sociale non è qualcosa di esterno a noi, ma la nostra seconda natura, che determina la nostra identità Legittimazione nuovo ruolo mette in crisi identità stessa della donna, ogni crisi è fonte di sgomento, angoscia e senso di caos, diventa quindi comprensibile perchè aborto è concepito come una terribile decisione. L’aborto non è omicidio, ma ammettendone liceità si uccide un’idea di donna, esso legittima un nuovo ruolo e ciò sconvolge animi suscitando forti sentimenti che alimentano controversia. In questa prospettiva il richiamo insistente dell’antiab. all’elemento genetico x sostenere che feto è persona può esser visto come tentativo di raffermare la priorità da attribuire a fatti biologici della vita, rispetto a componente cultura e sociale, per sostenere che la donna deve accettare il destino naturale della maternità, che viene riaffermata come scopo naturale e non come scelta personale. 17
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