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aborto e morale, Appunti di Filosofia del Diritto

teoria generale del diritto

Tipologia: Appunti

2012/2013

Caricato il 12/02/2013

liri
liri 🇮🇹

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Scarica aborto e morale e più Appunti in PDF di Filosofia del Diritto solo su Docsity! ABORTO E MORALE POSIZIONI SULLA MORALITà Differenze tra l'impostazione passata e quella recente (affermatasi intorno al 1960) circa il guidizio morale sull'aborto: 1-in pssato l'illeicità morale dell'aborto era indiscussa; oggi è in discussione la sua leicità morale 2- in passato il divieto di abortire era giustificato adducendo: a. la violazione del matrimonio b. il danno arrecato all'interesse superiore dello stato dei figli Oggi è giustificato in base all'idea che l'aborto è un vero e proprio omicidio; 3- in passato l'aborto era un intervento che comportava dei rischi per la vita della donna, oggi è diventato meno rischioso; 4- in passato i dibattiti circa la leicità dell'aborto riguardavano sopratutto le fasi avanzate/finali della guarigione, oggi il dibattito riguarda sopratutto il primo trimestre. POSIZIONI CONTRARIE ALL'ABORTO A. POSIZIONE CATTOLICA che sostiene: la tesi dell'animazione ritardata (l'embrione è considerato persona da quando Dio immette l'anima, tale momento è collocato circa 3 settimane dopo l'atto sessuale. Prima di tale momento la persona non esiste e non si può parlare tecnicamente di aborto; la condanna morale di qualsiasi aborto procurato (enciclica domun vitae del 1987)----- l'aborto non è mai ammesso -nè in caso di pericolo di vita per la partoriente - nè quando la gravidanza è conseguenza di una violenza - nè quando il feto ha gravi malformazioni; il divieto assoluto l'uso di contraccezione considerata un delitto di idolatria; il rispetto per l'embrione che deve essere trattato come una persona anche se non è considerato una persona. B. POSIZIONE DEL MOVIMENTO PER LA VITA, che sostiene: la tesi dell'animazione immediata ( l' embrione è considerato persona dal concepimento); il divieto di aborto che è considerato un vero e proprio omicidio, salvo alcune rare eccezioni (es. in caso di pericolo di vita per la paroriente) da valutare caso per caso; la libertà di opinione circa la leicità morale della contraccezione. NB. la suddetta posizione è ritenuta dominante ed avvallata anche dai cattolici, in base alla tecnica consequenzialista ( siccome l'obiattivo è impedire l'aborto, seguire l'idea del movemento per la vita-sostenitore della tesi dell'animazione immediata-o l'idea cattolica dell'animazione ritardata porta al medesimo risultato, le differenze fra le due posizioni passano in secondo piano), POSIZIONI FAVOREVOLI ALL'ABORTO A. POSIZIONI PER LA LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO che ammette l'aborto ma in un contesto normativo regolato( è consentito entro le forme istituzionali di controllo)--- l'aborto è considerato un problema pubblico e non un problema privato; B. POSIZIONE PER LA LIBERALIZZAZIONE DELL'ABORTO che considera l'aborto come un problema privato della donna che deve essere risolto nella riservatezza del rapporto medico cliente. La legge deve limitarsi a garantire la correttezza dell'intervento medico e non intervenire nella scelta di abortire; ma un tale orienatmento non garantisce il venir meno degli aborti clandestini. CONCETTO DI ABORTO= interruzione della gravidanza l'aborto può sussistere solo dopo l'inizio della gravidanza. IL PROBLEMA: individuare il momento di inizio della gravidanza; ci sono due tesi: 1. la gravidanza inizia con l'annidamento ( che avviene etro 7 giorni al massimo dalla fecondazione); a favore di questa tesi ci sono diverse considerazione: - la mggior parte delle pillole in commercio impediscono non la fecondazione ma l'annidamento---- se si ritenesse che la gravidanza cominciasse con la fecondazione, tali pillole sarebbero illegali, in quanto non contraccettive come vengono comunenmente considerate ma contragestative ossia abortifacenti; - la donna non ha percezione della fecondazione; IL DIRITTO ALLA VITA IMPLICA IL DIRITTO ALL'USO DEL CORPO ALTRUI (DELLA DONNA)? La moralità dell'aborto presuppone due problemi diversi: 1. se il feto è da considerare persona con il diritto alla vita; 2.se il diritto alla vita di una persona implica il diritto di far uso del corpo di una donna per continuare a vivere ove la persona non sia in grado di farlo autonomamente. Per questo secondo problema ha richiamato l'attezione Thomson in un fondamentale articolo del 1971 in cui ha proposto qst esempio: Enza, una giovane donna, entra in ospedale un pomeriggio per un lieve intervento da attuarsi il giorno seguente. Fatte le analisi preliminari si addormenta profondamente. Poco dopo, viene urgentemente ricoverato un famoso violinista in condizioni critiche e tali da portarlo a morte a meno di collegare il suo fegato con quello di una persona sana e compatibile. Il medico vede che Enza è l'unica persona che soddisfa i requisiti e data l'urgenza senza svegliarla procede subito all'intervento. La mattina successiva al suo risveglio, Enza viene informata di essere stata collegata con il fegato del violinista e la situazione è tale che un distacco causerebbe la morte del violinista. Si pone quindi il problema: il diritto alla vita del violinista impone ad Enza il dovere di non staccare il collegamento che si è instaurato? Per rispondere a tale domande MORI proprone l'esempio di enza e il violinista (v.pg 67): se si assume l'embrione sia una persona, la sua situazione è analoga a quella del violinista (infatti, come il violinista, non è in grado di vivere autonomamente e per farlo deve rimanere attaccato al corpo di una donna). Problema: Enza ha un dovere categorico nei confronti del violinista, che renderebbe moralmente illecito staccare il collegamento? Situazione analoga: se Caio ha bisogno di sangue per continuare a vivere, il suo diritto alla vita non impone a Sempronio o a Enza il dovere di donare il sangue. se lo donano, Caio riceve un beneficio; ma in caso contrario non può neppure lamentarsi di aver subito un torto. Il diritto alla vita impone solo il dovere di non uccidere e non anche il dovere di aiutare un altro a vivere ove qst non riuscisse a farlo autonomamente. Enza ha la facoltà di interrompere il collegamento, perchè il diritto alla vita non impone lo stretto dovere di aiutare a vivere una persona che fosse fisicamente incapace di farlo da sola. Ma allora, data la simmetria tra il caso del violinista e quello del feto, si deve concludere che neanche la donna viola il diritto alla vita del feto quando,con l'aborto interrompe il collegamento necessario alla sua sopravvivenza. Osservazione: si riconosce la facoltà ad Enza di interrompere il collegamento, solo perchè il violinista è un perfetto estraneo, al contrario con il feto la donna ha una relazione biologica, che spezza l'analogia nei due casi; l'interruzione della gravidanza sarebbe illecita, invece l'interruzione del collegamento fra enza e il violinista sarebbe leicità. Ma si tratta di un'obiezione invalida, in quanto: . la suddetta relazione biologica con il feto si instaura automaticamente; .l'aspetto relazione, implicitamente considerato irrilevante con l'equiparazione fra feto e persona, non può più essere reintrodotto dopo essere stato negato. 3. mentre enza era del tutto ignara del possibile collegamento e non ha dato alcun consenso, la donna è a conoscenza del fatto che avendo un rapporto sessuale, è possibile che si instauri il collegamento con il feto. LA GIUSTIFICAZIONE RAZIONALE DEL DIVIEETO DI ABORTO 1- PRINCIPIO DI SACRALITà DELLA VITA UMANA,che ingiunge il dovere assoluto di non violare mai il finalismo proprio dei processi corporali. Tale principio assume rilevanza sia in una prospettiva non-religiosa(es. prospettiva che afferma che il rispetto del finalismo garantisce la realizzazione dell'interesse duperiore della continuazione della specie); sia in una prospettiva religiosa( ad es. viene riaffermato nell' enciclica Huamana vitae che la riproduzione comporta processi biologici e naturali e coinvolge anche un intervento divino. I coniugi nel trasmettere la vita non possono procedere a proprio arbitrio, ma devono conformare i loro comportamenti all'intenzione creatrice di Dio. La violazione di questo principio comporta il DELITTO DI IDOLATRIA innfatti la cooperazione dell'uomo nella riproduzione è ammessa nel rispetto assoluto del finalismo, fare diversamente (ammettere che il dovere di soddisfare le esigenze umane possa avere la precedenza sul dovere di rispetto del finalismo riproduttivo) significa cambiare la naturale gerarchia dei doveri. 2- DWORKIN osserva che la sacralità è connessa oltre che con l'esperienza religiosa anche con l'idea di valore intrinseco ossia il valore attribuito a certe cose indipendentemente dalla soddisfazione delle persone coinvolte. E' di solito attribuito alle: -creazioni naturali, -creazioni umane ( es. opere d'arte, che valgono indipendentemente dal fatto che ci siano delle persone che ne godono). Secondo D. la vita umana è dotata di valore intrinseco che aumenta con il tempo e con la complessità del processo: è sacra e la sua perdita/morte prematura sono percepite come qualcosa di negativo; le diverse spiegazioni sull'aborto sono spiegabili in base alla soluzione data al possibile conflitto fra l'investimento naturale (vita dell'embrione) e l'investimento umano (vita della donna): - SE SI AFFERMA IL PRINCIPIO DELLA SACRALITà DELLA VITA SI SOSTIENE L'IMMORALITà DELL'ABORTO - SE SI NEGA SI AFFERMA LA MORALIRà DELL'ABORTO.
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