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ADI PROF. CASTELLARI, Appunti di Letteratura Tedesca

appunti attività didattica integrativa del primo e del secondo semestre

Tipologia: Appunti

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Scarica ADI PROF. CASTELLARI e più Appunti in PDF di Letteratura Tedesca solo su Docsity! VIDEOLEZIONE 1A: PANORAMICA STORICA, CULTURALE E LINGUISTICA Periodo che per la letteratura tedesca non fa tradizionalmente parte dei secoli degli autori più importanti. Si tratta di un periodo che fa capo di una situazione che viene approfondita in altri ambiti. perché affrontiamo quest'epoca? Il periodo dalla riforma protestante al barocco è necessario per comprendere le fasi moderna e contemporanea che sono il fulcro della letteratura tedesca. Inoltre alcuni temi trattati in quest'epoca si ritrovano nelle opere successive. Grandi opere dello sturm und drang sono ambientati nei secoli affrontati in questa Lezione. Il passaggio da una metrica di stampo germanico a una matrice di stampo romanzo avviene in questo periodo. ZEITLEISEN: 1) Antiker (500d.C Röm Reich) -Mittelalter (1500dC Heilige römisches Reich) -Neuzeit (fino ad oggi) 2) Frühmittelalter (500-850)- Hochmittelalter (850-1250)- Spätmittelalter (1250- 1500) 3) Frühe neuzeit (età proto-moderna): humanismus XV - Reformation XVI - Barock XVII - (Aufklärung XVIII) dalla fine del XV all'inizio del XVIII VÖLKERWANDERUNG: importante serie di migrazioni di popoli inseritesi nel cuore dell'impero romano provocandone la caduta. Nell'ambito tedesco si parla di migrazioni NON invasioni e NEMMENO di barbari. L'Europa dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente presenta la formazione di piccole unità statali che diventeranno regni romano-germanici. All'interno di questa Europa si afferma, dal quinto al nono secolo, una regione territoriale che si estende in un'area tra Francia, Germania e Belgio fino a diventare il candidato migliore come entità dominante post impero romano. Infatti nell'800 Carlo Magno si fa incoronare dal papa riaffermando la dignità imperiale: KEISERWÜRDE e affidandola ai Franchi (Essi sono una popolazione germanica). KARL DER GRÖßE è una delle figure più importanti, fa parte della storia nazionale tedesca. Dopo Carlo Magno si ha il trattato di Verdun 843 dc: ossia lo smembramento del regno franco tra i tre figli di Carlo Magno. Si forma l'Ost frankreich che diventerà il sacro romano Impero Il momento di passaggio dal regno Franco all'impero è all'inizio del decimo secolo. Ottone I è capo stipite degli Ottoni, i quali portano ad un'estensione del sacro romano Impero a tutti i territori germanofoni. Altra importante casata imperiale, importante per i secoli successivi, è quella dei Salier, legata al lotta per le investiture (Investiturstreit,r). Quando questo problema delle investiture viene risolto è il 1122, con il Concordato di Worms. Si passa ora a una nuova famiglia. Siamo nell'Hochmittelalter. Tale famiglia sono gli Staufen (svevi). I personaggi più importanti sono Federico I Barbarossa e Federico II (Stupor mundi). Il periodo in cui questa famiglia tiene le redini dell'impero si ha la massima fioritura della cultura medievale: Staufische Klassische (1170-1250) i cui maggiori esponenti sono Walther von der Vogelweide e Corradino di Svevia. I secoli che seguono sono una fase in cui si succedono alla guida dell'impero esponenti di famiglie differenti. Proprio perché viene avvertita sempre più la crisi ( KRISE UND WANDEL) della figura centrale dell'imperatore, alcuni esponenti di importanti famiglie cercano di attuare delle riforme. I sette principi elettori erano potenti di sette realtà del sacro romano impero che di volta in volta eleggono l'imperatore, in quanto nel SRI non c’è un diritto di successione, esso è sempre stato composto da entità statali i cui potenti e regnanti si trovano nelle diete per eleggere gli imperatori. CARLO IV nel 1356 emanerà la Bolla d'oro, un documento che diventerà un riferimento giuridico fondamentale, all'interno del quale vengono dettate le procedure per l’elezione dei sette principi elettori. Quella che era sempre stata un’usanza viene codificata. Carlo IV è fondamentale anche per l'aspetto culturale e letterario. Egli fonda la prima università sul suolo imperiale: l'Università di Praga (1348). Da questa università discende l’arrivo nella cultura tedesca l’Umanesimo italiano. In questi anni si alternano imperatori degli Asburgo, Wittelsbacher e Luxemburger. Eventi chiave che portano al passaggio all'età Moderna. 1. Il concilio di Costanza: si pone fine a uno dei momenti più difficili del papato. Imperatore e mondo papale trovano un momento di sintesi dei loro interessi. Si chiude lo scisma doccidente e rappresenta l'ultimo grande evento dell'era medievale. 2. L’invenzione della stampa a caratteri mobili (Buchdruck). Determina l’inizio di una diffusione dei testi e di conseguenza una rivoluzione nella distribuzione dei testi. Il primo testo diffusa da Gutenberg (non fu lui a inventarla) è la Gutenberbibel. Nella produzione quattrocentesca (INCUNABOLI) il 70% sono testi in latino, il tedesco è la seconda lingua più stampata; 3. Eroberung Konstantinopolis (1453): caduta di Costantinopoli; 4. Scoperta dell’America (1492). ➔ IN AMBITO TEDESCO: l'inizio della Fruhe Neuzeit coincide con l’approdo definitivo nel sri della casata degli Asburgo. Da inizio ‘400 fino alla caduta dell'impero saranno la casata dominante, tant’è vero che lo renderanno un impero dinastico. E’ necessario dominare Massimiliano I che è importante perché si fa grande promotore dello sviluppo culturale e rivoluziona l’aspetto politico dell’impero. E’ l'imperatore che rappresenta il cambiamento. LUTHER UND DIE REFORMATION: Un monaco agostiniano che nel 1517, affisse a Wittenberg le 95 tesi, nelle quali critica la chiesa, in particolare la pratica della vendita delle indulgenze. Questa critica diventerà ben presto una polemica più ampia. Diventa una proposta di cambiamento nella fede cristiana. Lutero traduce anche i testi sacri. Pochi anni dopo, Lutero viene convocato a Roma, dove viene scomunicato. La semplice polemica di un monaco si trasforma in una polemica a livello europeo. Si crea una schiera di contrasti anche a livello politico: alcuni principi sostengono Lutero, altri rimangono fedeli all’autorità papale. LEZIONE 1B: LETTERATURA TEDESCA MEDIEVALE (pp 13-26) Si sviluppa dall’alto medioevo al basso medioevo. Per tutto il periodo considerato, la lingua scritta principale rimane il latino. Si sviluppa, nel corso del medioevo, in maniera sempre più accentuata e complessa una diglossia con il tedesco. La tradizione è orale, all’interno della quale si sviluppa una poliglossia. La letteratura è tramandata dai cantori e il pubblico non doveva essere necessariamente colto. Il luogo dove si sviluppa la letteratura è il convento, e sono i religiosi a sostenere la prassi letteraria scritta. Nel XII secolo si afferma in area tedesca la letteratura cortese, il cui pubblico di riferimento è la nobiltà. Nella fase media e poi tarda del medioevo si afferma sempre di più la città e il cittadino comincia a produrre e a entrare in contatto con la letteratura. Norimberga era la città più importante per quanto riguarda la prassi letteraria di quei secoli. Questi tre luoghi (convento, corte e città) corrispondono a diverse estrazioni di persone che fanno parte della prassi letteraria. ● Le prime attestazioni dell’VIII sono tratte da glossari latini-tedeschi, abbiamo anche dei brevi frammenti letterari dell’epoca (testi poetici di argomento religioso, cosmogonico -> origine del mondo). Tra le opere dell’ottavo secolo abbiamo: La Abrogans (il primo glossario). ● Nel IX secolo si ampliano le tipologie di testi: carmi eroici (heldenlied, pensati per essere cantati), Zeitlied (canti dell’attualità del tempo. re, condottieri, politica), ovviamente ci sono tracce di poesia religiosa, abbiamo poi formule magiche e benedizioni ( che derivano dalle credenze popolari) e le traduzioni ( dal latino alle varianti tedesche dell’epoca, arricchiscono il glossario tedesco). Nel nono secolo: Merseburger Zaubersprüche (formule magiche in una forma linguistica antecedente al nono secolo) e la Hildebrandslied, Liber Evangeliorum (pur avendo un titolo latino e un poema religioso in lingua volgare). ● Nel X secolo ai generi del nono secolo si aggiungono testi poetici/secolari (poesia che si allontana dalla tematica strettamente religiosa). Qui abbiamo Notker III (commentatore di testi della tradizione soprattutto latina) con le traduzioni, commenti e glossari. La fase altomedievale si chiude con l’XI secolo. Durante il quale ci sono grandi lacune nella tradizione letteraria. HILDEBRANDSLIED (althochdeutsch) Stabreim (allitterazione) Verso lungo. Si tratta di un duello tra un padre e un figlio. Da altre fonti, perché questo carme non si conclude, sappiamo che il figlio verrà sconfitto. Hiltibrant enti Hadubrant, untar herium teum. Il primo (fino alla virgola) è un Anvers, il secondo Abvers. Sono due semi versi che insieme compongono un verso lungo con una pausa al centro (virgola). La scrittura poetica non è basata sulla rima, non sulla metrica accentuativa ma sull’allitterazione. E’ una regola secondo la quale i due semi versi devono presentare entrambi, almeno una volta ciascuno, un suono allitterante: iniziano con il medesimo suono. L’effetto è un’enfasi molto forte sui singoli termini che sono quelli principali sul piano semantico. Questo Hildebrandslied è ambientato durante la migrazione dei popoli germanici. Questo personaggio è legato a Teodorico, re degli Ostrogoti. Questo testo viene scritto, naturalmente, in un convento di Fulda. Queste tematiche (Stoff) hanno molta fortuna negli ambiti germanici. Dopo la fine del medioevo si hanno ulteriori versioni di questo Lied. La vicenda di Hildebrando ritorna fino al Romanticismo. Per quanto riguarda la letteratura del basso medioevo non si potrà operare in base ai secoli perché la letteratura di questo periodo ha al suo centro una breve fase aurea della letteratura medievale “Staufische Klassik”, di conseguenza si tende a dividere la letteratura medievale in due epoche precedente e successiva a questa fase aurea. 1) PRE KLASSIK: si ha la poesia religiosa e storica (alto medioevo) e si preannuncia il Minnesang (la prima forma nella quale si afferma il genere lirico). Un esempio è il Annolied (Crame di Annone, un vescovo. Poesia religiosa con tematiche di carattere storico); più propriamente di poesia storica si può parlare con il Kaiserchronik (cronaca degli imperatori fino agli Staufen, questa storia è inserita in un contesto religioso); negli stessi anni si hanno i primi esempi di poesia lirica, tradizione che giunge dal mondo romanzo (area francese, scuola siciliana), ne è un esempio il Falkenlied di Der von Kurenberg. Chiaramente si continuano ad avere molte traduzioni. 2) STAUFISCHE KLASSIK: fase aurea. Si ha il Minnesang, il cui autore principale è Walther von der Vogelweide. Accanto al Minnesang si ha la narrativa in versi che non sono da attribuirsi al genere lirico, ma a quello narrativo, come dei romanzi in versi. All’interno della narrativa si distinguono sottogeneri che tendono a indicare l’ambito tematico da cui prendono ispirazione. - Antikroman: Ne è un esempio l’Eneit di Heinrich von Veldeke, una nuova opera in versi che ha come materia la vicenda di Enea; - Heldenepik: abbiamo il Nibelungenlied, che non si ispira a un precedente letterario ma si tratta di una narrativa che elabora un materiale storico-leggendario che si basa sulla cultura germanica. E’ un poema di un autore sconosciuto; - Arrtusepik: è il terzo grande repertorio, appartiene al ciclo bretone, vale a dire quelle vicende che fanno capo alla corte di re Artù, materia inerente alla cultura celtica che ha già conosciuto in area francese un’importante fioritura. Sono tre i principali autori della materia di bretagna: Hartmann von Aue Erec-Iwein, maestro dei successivi, Wolfram von Eschenbach, Parzival, legato alla vicenda del Sacro Graal (Graalsroman); l’ultimo è Gottfried von Straßburg, Tristan (Minnesroman= romanzo d’amore). 3) FASE TARDO MEDIEVALE: post Staufische Klassik fino alla fine del medioevo. Abbiamo i tardi Minnesänger. In questo panorama compare la letteratura mistica, Mechthild von Magdeburg, autrice di “Das fließende Licht der Gottheit”. Cominciano ad affermarsi delle forme drammatiche ed evoluzioni della narrativa, si hanno poi dei sottogeneri: - Fabel; - Schwank= farsa (sia narrativo che drammatico): può essere un racconto di tema storico-realistico; - Geistliches spiel: dramma religioso da cui si sviluppano delle rappresentazioni della vita di Cristo e più avanti a delle vere opere drammatiche. MINNESANG: Significa “Canto della Minne” e Minnesänger sono i cantori attivi in questo genere. Si tratta di una forma poetica pensata per una performance canora. Non c’è una dinamica di scrittura e lettura, la prassi è solo orale: il cantore produce queste liriche insieme ad una possibile realizzazione canora. Il legame tra scrittura, canto e musica è molto stretto. UNTER DEN LINDEN, Walther von der Vogelweide: (sotto il tiglio) Alcuni elementi importanti sono: il testo è organizzato in strofe tutte regolari. Questa forma strofica strofica ha la rima e il ritornello. Alla struttura rimica si aggiunge il ritornello nel penultimo verso di ogni strofa “tandaradei”.Tale ritornello torna regolarmente e lega tra loro le strofe. E’ un uno degli esempi più celebri di un amore carnale. Il riferimento all’usignolo è un elemento che serve al poeta per costruire un discorso su due livelli: da una parte l’io lirico ricorda un incontro amoroso, dall’altro cerca la consapevolezza che una gioia passata viene fissato nel tempo attraverso il canto. Cantando un amore, lo si rende poesia e lo si eternizza, prendendo la consapevolezza che la felicità non è eterna. Un altro aspetto interessante è quello del personaggio femminile: a ricordare l’incontro amoroso è una donna. Si ha l’ambientazione in un LOCUS AMOENUS (luogo bello e piacevole). Minne non è Liebe. E’ un termine strettamente connesso alla letteratura medievale. Minne è l’amor cortese, dell’amore caratterizzato da rispetto, devozione e distanza che il cavaliere prova nei confronti della dama; questo termine indica anche un amore che tende all’affetto e un amore concreto, fisico. Questo testo farà da esempio agli autori successivi: non solo poesie ma anche quadri. NIBELUNGENLIED: HELDEN EPIK Strofa dei Nibelunghi: struttura metrica che ha delle caratteristiche specifiche. L’intero poema è caratterizzato da un’unica forma strofica mantenuta per tutto il poema. Questo facilitava la memorizzazione per le performance. E’ un poema in 39 parti (AVENTIUREN=avventure, episodi che l'eroe deve affrontare), che sono costituite da un ampio numero di quartine. L’uso della rima unisce il primo e il secondo verso e il terzo con il quarto. In questo schema rimico possiamo riconoscere la rima baciata Attorno al tema della follia è fondamentale Erasmo da Rotterdam “Elogio alla follia” (scritto in latino). - Johannes Reuchlin; - Thomas Müntzer, molto vicino alla riforma luterana, convertendola anche in una rivoluzione politica. Da questo momento entra in contrasto con Lutero (rivolta dei contadini); - Ulrich von Hutten: appartiene al gruppo sociale dei cavalieri, figure molto presenti nella letterature dei secoli successivi. PRINCIPALI EVENTI LETTERARI: evolversi della scrittura letteraria. Anche in ambito letterario possiamo parlare di molte innovazioni. Si presentano nuove tipologie testuali, anche molto funzionali alla partecipazione di dibattiti e contrasti. Venivano prodotti LIBRI VOLANTI: brevi testi che cercano di diffondere e divulgare da un parte le istanze della riforma, dall’altra istanze controriformiste. LUTERO: Al centro del ‘500 è la figura di Lutero. Der Thesenaschlag: 31 ottobre 1517. Lutero affisse le sue 95 alla cattedrale di Wittemberg. Da lì a pochi anni, Lutero si dedica a una serie di opere ancora più importanti rispetto alla stretta polemica con la chiesa di Roma. Nel 1522 Lutero riesce a pubblicare i vangeli e poco tempo dopo riesce a tradurre l'intera BIbbia. Non soltanto redige la Bibbia ma riflette sulla propria traduzione. Riflette in una epistola “La lettera sul tradurre” (Sendbrief vom Dolmetschen). Nella sua traduzione della BIbbia fa un’operazione abbastanza complessa. Lutero fa uso molto spesso del lessico del TEDESCO DELLE CANCELLERIE: uscito dall’attività scrittoria (boema e sassone). Volutamente, ogni tanto, utilizza anche dei termini più tipici delle aree meridionali e della Turingia (tedesco proprio di Lutero). Nel Sendbrief, Lutero risponde alle critiche gli sono state fatte. Nel testo proposto, Lutero difende la propria scelta di aver aggiunto alla lettera ai romani il termine “solamente” che effettivamente non c’è nel testo di riferimento che lui ha utilizzato. Lutero redige questa epistola tono polemico, tant’è vero che definisce i suoi critici “asini”. Egli afferma che il suo obiettivo era quello di creare un testo chiaro e comprensibile a tutti. “Rhein und klar” questo tipo di espressione è un'ENDIADI (coppia di termini che indicano la stessa cosa). Lutero ne fa uso molto ampio: il suo tedesco è ricco di endiadi. Egli utilizza degli elementi tipici della lingua tedesca, questa è una traccia della sua maniera di intendere la traduzione: ossia fare chiarezza. Lutero venne attaccato per aver aggiunto la parola “Allein” nel passaggio molto importante a livello teologico, in cui la salvezza di un uomo poteva avvenire solo attraverso la fede. Quindi egli spiega: “Nella lingua comune quando si parla di sue cose affermando l’una e negando l’altra, ci si serva della parola Allein accanto alla parola Kein”. Lutero vuole trasportare il testo in una forma che è vicina all’oralità. Lui vuole produrre un testo che funzioni nella lingua d’arrivo. E’ una visione molto moderna della traduzione. Secondo lui bisogna ascoltare la gente semplice, capire come parla e poi tradurre di conseguenza, in modo tale che le persone semplici possano capire. L’obiettivo della traduzione è quindi la comprensione e un effetto “emozionale”. Oltre a capire quello che viene detto, c’è anche l’idea che avvicinando il testo sacro al popolo, esso senta il suddetto testo più vicino a sé. Lutero scrive anche molte Liede. Da alla musica un’importanza fondamentale. Ancora oggi la cultura tedesca di matrice luterana conferisce molto valore alla musica. Lutero è un autore di Kirchenlied. Evangelisches Gesangbuch: raccolta di canzoni per le funzioni religiose. La canzone più famosa è: Ein feste Burg ist unser Gott. Nel secolo successivo Bach, basandosi sul testo di Lutero, compone un suo corale. Ein feste Burg ist unser Gott Non è un’opera d’invenzione ma si riferisce a un determinato episodio biblico. Si riferisce a un testo dei salmi, riferendosi a Dio come a una solida fortezza. Dio è un rifugio dove il credente può trovare protezione. ENDIADI: esprime il nucleo di questa metaforica. Su questo motivo è costruito l’intero Lied. Il principe del mondo terreno (il demonio) è molto forte, e l’uomo non potrebbe nulla se non si affidasse a Dio. Nessun bene terreno è irrinunciabile: anche se venissero privati di tutto avrebbero ancora il regno dei cieli. Se gli uomini si stringono intorno alla parola di Dio, essi potranno rifugiarsi dentro quella fortezza. Costituito da quattro strofe, composte da nove versi. Si possono riconoscere alcune regolarità: utilizzo della rima: esiste rima se i due versi hanno uguali o simili suoni finali (il primo e terzo verso rimano e il secondo e il quarto, rima imperfetta; quinto e sesto, settimo e ottavo, l’ultimo verso non rima). In certi casi il gruppo di suoni che rima è costituito da una sola sillaba, in altri il gruppo contiene due sillabe. I primi quattro versi sono costruiti secondo lo schema della rima alternata (ABAB); I successivi quattro hanno la rima baciata. L’ultimo verso è orfano. Questa tipologia di strofa è definita “Luther Strophe”. Per quanto riguarda la tipologia di versi bisogna contare le sillabe accentate. I primi quattro alternano versi di quattro accenti (dispari) a versi di tre accenti (pari). Quattro accenti: vier heber; ter accenti: drei heber. Al di là del fatto che i versi siano rimati o meno, è importante considerare l’uscita dei versi a seconda del fatto che essa sia caratterizzata dall’ultima sillaba accentata o la penultima sillaba a essere accentata. Questi due tipi di uscite vengono chiamate rispettivamente maschile (ultima) e femminile (penultima). MITIZZAZIONE DI LUTERO: La figura di Lutero acquista dei tratti tipici del personaggio letterario, si crea il mito di Lutero. Una figura che non ha una relazione diretta con il personaggio storico, diventa una figura all’interno di testi. L’esempio è un testo di carattere propagandistico, con lo scopo di innalzarlo ad esempio da seguiro. L'USIGNOLO DI WITTENBERG: DIE WITTENBERGISCH NACHTIGALL: Hans Sachs, un dei più importanti autori del’500, scrive e diffonde un poemetto celebrativo intitolato “L’usignolo di Wittenberg”. E’ un poema di contenuto morale e didascalico per distinguere opere in versi di carattere non lirico: Spruch Gedicht in Knittelversen. Il verso è utilizzato come veicolo stilistico per costruire una narrazione efficace. Sotto le spoglie dell’usignolo di Wittenberg si nasconde Martin Lutero. L’usignolo rappresentava la primavera, in questo caso rappresenta colui che porta una nuova voce positiva e melodiosa al contrario della corrotta voce dei papisti. KNITTELVERSEN: le regole compositive si basano più sul numero di sillabe che sul numero di accenti. Noi possiamo considerare questo tipo di verso un tetrametro di rima baciata. COME NEL ‘500 SI RIESCANO A ENUCLEARE ALCUNI GENERI: Fino a quest’epoca le fasi della letteratura non erano organizzate in base al genere. Questo perché l’organizzazione tedesca intorno a tre macrogeneri è qualcosa che si stabilizza intorno al ‘600. DRAMA: drammi evangelico-biblici. Il ‘500 conosce una grande produzione drammatica. Il principale autore è Hans Sachs (scrive sia drammi di carattere religioso e rappresentazioni che hanno a che fare con il tema del carnevale: produzione comico- realistica). In parallelo - Geschichtsdrama (riguarda la storia antica, greco-romana). Nonostante la tragedia sia il genere più sviluppato si hanno anche commedie (Lustspiel), il dramma pastorale (Schäferspiel), rappresentazioni di carattere celebrativo (Festspiele), l’opera e i generi legati alle tradizioni popolari, vale a dire le compagnie itineranti. Abbiamo anche il genere della narrativa. Si sviluppano alcune forme di romanzo. Il genere romanzesco principale è il romanzo picaresco Schelmenroman: il più famoso autore è Grimmelshausen. Si hanno anche romanzi cortesi. I principali centri dello sviluppo della letterature tedesca: Tutto gira intorno alla Slesia, si ha poi l’area sassone. A nord si hanno le città anseatiche e quelle che si affacciano sul baltico. Non va dimenticata anche l’Olanda, pur non essendo proprio in ambito tedesco. essa dispone di moltissime università all’avanguardia dove si recheranno molti autori tedeschi del ‘600. Si ha anche un’area di influenza austriaca. Sprach Pflege: cura della lingua. Si sviluppano le Società linguistico-letterarie: somigliano all’accademia della Crusca. Ludwig von Anhalt Köthen porta dall’italia queste accademie. Lo scopo è di costruire delle associazioni all’interno delle quali sia possibile un appoggio di carattere culturale ed editoriale. Inoltre esse si pongono l’obiettivo di migliorare la qualità delle lingue e della letteratura. Lingua e letteratura sono molto legate. Queste accademie sono legate all’area centrale e meridionale. Le Accademie più importanti sono la Fruchtbringende Gesellschaft (“società fruttifera”. Il motto è “alle zu nutzen”-Weimar) fondata da Ludwig von Anhalt Köthen e la seconda Pegnesischer Blumenorden (Norimberga-ancora esistente). DAS EMBLEM UND DIE EMBLEMATIK L’emblema è l’unione tra testo e immagine e diventa una moda in area tedesca. Essa unisce il medium della scrittura (più proprio dei gruppi intellettuali) e quello visuale (dell’immagine che non ha bisogno di alfabetizzazione). Gli elementi testuali e visuali vanno letti nel loro intrecciarsi. ESEMPIO: VIERHUNDERT WAHL-SPRUCHE UND SINNEN-BILDER figura: orso che si arrampica su un albero per prendere un alveare- carattere allegorico; Inscriptio: motto che espone una sentenza, proverbio, morale: “chi si comporta con violenza viene ferito con violenza” Chi di violenza ferisce di violenza perisce; subscriptio: forma di epigramma*: 2-4 versi che hanno un carattere più esplicativo/descrittivo permettendo di chiudere il cerchio di questa struttura tripartita. Parte da ciò che c’è nell’immagine: l’orso cerca di impossessarsi del miele ma viene punto dalle api. E’ stato l’orso il primo a usare violenza nei confronti delle api, per questo il suo stratagemma gli si ritorce contro. *EPIGRAMMA: si tratta di una forma già presente nell’antichità classica e nella sua tradizione è composto da un distico elegiaco. E’ nato come testo che si poneva su lapidi e monumenti, per poi diventare un genere autonomo. Da molto spazio a tematiche religiose. Tutti gli scrittori barocchi scrivono qualche epigramma. Alcuni autori scrivono raccolte di epigrammi: a) FRIEDRICH VON LOGAU: esponente protestante. Sinngedichte Caratterizzato da una certa sfrontatezza e una certa vena ironica. RIMA BACIATA. Ci sono tre fedi cioè Papista, cattolica e luterana ma non si sa dove sia il cristianesimo. Ci invita a riflettere sul fatto che la divisione del cristianesimo fa perdere l’unione della comunità cristiana. IRONIA cosa ha portato il guerreggiare tedesco? Ora siamo tranquilli perché siamo tutti morti. Ci propone uno sguardo scettico sulla pace di Westfalia. b) JOHANNES SCHEFFLER, più noto con lo pseudonimo ANGELUS SILESIUS: esponente cattolico. Cherubinischer Wandersmann. Contemplazione del mondo al cui centro c’è una profonda fede cristiana e una totale fiducia nella bontà e giustizia finale nella costruzione dell’universo. La rosa è senza perché, fiorisce perché fiorisce. Non bada a se stessa. Contemplazione della natura e del carattere autoevidente del creato nel suo avere un senso che non deve giustificarsi. La rosa esiste senza perché, poiché è dentro un “perché” più grande di Lei. Amo molto due paroline che sono fuori e dentro. Via da Bebele e da me e verso la salvezza. Questi epigrammi sono legati da un lato alla forma dell’emblema, dall’altro come forma indipendente perché già da soli contengono l’immagine di cui parlano. Il rapporto tra testo e immagine è anche esemplificato dal genere delle Figuregedicht (poesia visuale, carma figurato). Esso è una poesia che è composta e distribuita in versi che vanno a formare una determinata immagine. La più importante autrice è Catharina Regina von Greiffenberg. FIGURE RETORICHE: schemi retorici che gli autori barocchi utilizzavano maggiormente per trasmettere quelle immagini poste a mo di dialogo, in modo unicamente verbale: 1. SIMILITUDINE (Vergleich): accosta termini in base a un rapporto di somiglianza e all’implicita mediazione di una proprietà comune. Introduce il confronto con particelle comparative: wie, als, als ob, gleich, wie wenn) Dem Geier gleich,schwebe mein Lied = simile all’avvoltoio si innalzi il mio canto. Per quanto riguarda il Barocco, possiamo considerare una Tragedia “Catherina di Georgia”, di Andrea Gryphius. La protagonista va incontro al martirio piuttosto che abbandonare il Cristianesimo. Monologo nel quarto atto, coincide con una lunga similitudine. Wie der Tauben matte Schar, so wir abgekränkte Frauen = paragona il pallido stormo di colombe alle donne maltrattate. 2. METAFORA: si accostano due immagini che condividono qualche aspetto in modo in modo implicito. I due campi semantici vengono accostati senza esplicitare il termine di paragone. La letteratura barocca è solita accostare più metafore per definire un determinato concetto. Harsdörffer: Das Leben ist ein Laub, das grünt und falbt geschwind…… E’ come se ci fosse un’enumerazione di possibili completamenti del primo verso. Ogni verso sottolinea la brevità della vita paragonandola agli oggetti della natura. Anziché dire “la vita è come un fiocco di neve che si scioglie", l’autore dice “la vita è un fiocco di neve che subito si scioglie”. Hoffmannswaldau, Was ist die Welt und ihre ganze Pracht? Ein schnöder Schein in kurzgefassten Grenzen. Dietro lo splendore del mondo si nasconde qualcosa di negativo. Gryphius, Was sind wir Menschen doch? Ein Wohnhaus grimmer Schmerzen Ogni elemento vuole descrivere la vanità del mondo. Anche in questo caso come in quello precedente, si ha una domanda retorica a cui segue un elenco di metafore. 3. ALLEGORIA (Allogorie): trasforma il senso di un testo, in quanto propone un duplice livello di lettura: ha un significato letterale e nasconde un secondo significato che può essere raggiunto dal lettore se fa un atto interpretativo. Se è orientata dal titolo è un'allegoria esplicativa, se la lettura risulta enigmatica avremo una allegoria implicativa. Una donna che regge una bilancia rappresenta la giustizia. Gryphius, An die Welt Si ha una catena metaforica che giunge a essere un quadro allegorico. Tutte hanno a che fare con la navigazione. L’intero sonetto descrive una navigazione soggetta a pericoli portati da una tempesta. Le parole in rosso sono i segnali che conducono il lettore a capire l’allegoria. Dietro queste immagini si cela la vita umana, che a sua volta è esposta a mille pericoli, l’unico porto di approdo è la vita eterna. Il momento culminante della scena è la morte di Antonio e non riesce a finire l'Alessandrino che verrà completato dalla sua amata. Lei riprende le parole che aveva pronunciato prima dall'entrata di Antonio. ☆TECNICHE UTILIZZATE: A volte il verso mancante nella battuta del personaggio è completato da un altro: EMISTICOMITIA. Il fatto che il verso passi da un personaggio all'altro dà continuità. ANTILABE: il verso viene diviso in GIAMBI (due sillabe di cui la seconda è accentata). L'effetto è la concitazione. STICOMITIA: tecnica per cui i personaggi pronunciano un verso ciascuno alternandosi. Coi crea un dialogo serrato. È come se ci fosse una sorta di eco perché ognuno dei personaggi risponde alla rima dell'altro. Si ha un largo uso delle figure retoriche. Gli autori danno MOLTA più importanza alla costruzione retorica che al contenuto. Tutto gira intorno al momento in cui Antonio muore, non succede nient'altro. LA NARRATIVA: Il romanzo: Si divide Hober roman (colto) e Nieder Roman (popolare). ● La tipologia di romanzo alto più importante è il romanzo storico-cortese. Con esso si intende una scrittura di narrativa lunga in prosa, all’interno della quale vengono affrontate tematiche principalmente storico-politiche oppure legate a contesti molto lontani che grazie alla “distanza” permettono una allegorizzazione. Venivano esaltati i valori e virtù delle corti (prudenza, costanza...).I principali esponenti sono Buchholz di Braunschweig-Wolfenbüttel e Lohenstein di Arminius. La storia è il luogo da cui trarre una morale. L’opera più famosa è Armonioso di Lohenstein, ● Per quanto riguarda il romanzo basso, il genere più significativo è il Romanzo picaresco (Schelmenroman), un genere che giunge dalla tradizione spagnola “Lazarillo de Tormes”.Il grande tema è la disillusione che il picaro matura rispetto al mondo in cui è costretto a vivere. Principali autori Grimmelshausen e Reuter. L’opera più importante è il Simplicissimus. Romanzi strutturati in episodi narrati con tono ironico che raccontano le vicende di un picaro, dalla cui prospettiva è offerto un ritratto critico della realtà in cui vive. Spesso è narrato in prima persona. ● Si sviluppa anche il genere bucolico, il romanzo pastorale (Schäfelroman). Sono spesso in forme brevi in prosa. ★ Uno dei temi principali del romanzo barocco è il mondo alla rovescia: l’autore finge che il mondo sia al contrario per enfatizzare i difetti degli uomini. SIMPLICISSIMUS, GRIMMELSHAUSEN: Il titolo ci dice cosa il protagonista ha visto durante il corso della sua vita. Inoltre si autodefinisce piacevole alla lettura. L’autore attribuisce ai suoi personaggi anagrammi del proprio nome. Questo romanzo circola a lungo senza che se ne sappia chi sia l’autore, poiché nel frontespizio è l’ultima cosa detta. L’autore non scrive un solo romanzo picaresco, ma ne scrive un intero ciclo che ha a che fare con il Simplicissimus. Le vicende raccontate nei romanzi successivi fanno capo al primo libro: sono romanzi Simpliciani. (Trutz Simplex: storia dell’arcitruffatrice Madre Coraggio; Der seltzane Springinsfeld). Ma che cosa si intende quando si parla di romanzo picaresco: tipologia di romanzo in cui le vicende, strutturate in episodi, e narrate in prima persona ruotano attorno alle avventure di un picaro che vive ai margini della società. Dalla cui prospettiva è offerto un ritratto satirico-critico della società. E’ narrato in prima persona: ciò significa che il narratore è parte integrante della storia (Ich Erzähler). Il narratore elimina la distanza tra chi narra e la vicenda narrata. Non viene narrato “in diretta”: racconta la sua vita dopo averla vissuta. Si ha un sdoppiamento: il narratore è in alcuni casi l’IO NARRANTE ( erzhälendes ich, il protagonista che rivive le vicende e le racconta), in altri è l’IO AGENTE ( erlebendes ich, colui che concretamente vive una situazione) Il capitolo XV comincia con l’Io narrante: Simplicio è stato depredato dai soldati. Il “Che fare ora” è come se fosse un pezzo dei pensieri dell’io agente che viene riportato dall’Io narrante. L’Io narrante si rende conto che in quel momento l’Io agente non capiva cosa stesse succedendo. Egli, infatti, non sa nulla del mondo e questo aspetto viene criticato ironicamente dell’Io narrante. Fondamentale è il finale del romanzo. Nella prima edizione l’opera era composta di cinque libri, ma di lì a poco l’autore ne aggiunse un sesto. La prima versione si concludeva con la decisione di Simplicio di convertirsi e di meditare. Legge dei brani di un autore spagnolo che riporta al lettore, che sono dei motivi per cui bisogna dire addio al mondo, grazie a cui il protagonista decide di abbandonarlo. Questa fine non è la morte ma l’eremitaggio, affidandosi a Dio a cui chiede una beata fine. ARMINIUS, LOHENSTEIN: Nell’Arminius, invece, l’autore è la prima cosa che viene detta. Narra le vicende di un grande condottiero tedesco. E’ una storia di stato, amore ed eroi. Si dice che il testo viene donato alla patria e dedicato alla nobiltà tedesca. Si tratta di un’opera per un ceto intellettuale e politico. E’ pubblicato nelle grazie dell'imperatore degli Asburgo. LA POETICA LIRICA: Martin Opitz pubblica il “Libro della poesia tedesca”. E’ un trattato che cerca di proporre, dopo alcune riflessioni generali, una serie di interventi sulla poesia tedesca, affinché essa possa raggiungere un livello eccelso, in quanto ancora arretrata. Il poeta pubblica anche un’opera di sue poesie. Il libro è suddiviso in due grandi parti, a loro volta divise in capitoli. Nelle prime quattro sezioni l’autore riflette sulla natura e i compiti della poesia. La poesia è qualcosa che si può imparare a fare, si basa su principi che possono essere trasmessi e messi in pratica. L’opera ha una forte impronta didascalica e si propone come una guida. Si hanno poi alcune prime obiezioni alla poesia che Opitz provvede a smontare. Nella seconda parte si concentra sul mondo tedesco. Sottolinea il fatto che la poesia tedesca non possa essere basata sui modelli latini. Rivendica una specificità della poesia tedesca. Spiega come essa dovrebbe essere. Si occupa della questione linguistica: ritiene che l’affinamento del linguaggio tedesco debba passare attraverso questo filtro. Ritiene che la tradizione popolare non sia adatta a insegnare la poesia. Vuole insegnare a trattare il verso e la strofa, formula criteri che rimarranno validi per molto tempo. Opitz introduce il verso alessandrino e postula l’utilizzo di un ritmo ben preciso per tale tipo di verso. In altre parole: non si basa su modelli antichi ma recupera il modello della poesia francese. Nell’ultimissima parte vengono forniti degli esempi. In questo passaggio Opitz dice che ogni verso o è femminile o maschile (cadenza dell’uscita dei versi). Questo concetto è tratto dal mondo francese e lo intende come noi lo avevamo già presentato nel ‘500. Non esistono altre alternative per Opitz. Per Opitz si ha un’alternanza costante tra sillabe atone e sillabe toniche. Egli dà un'indicazione ferrea ma all’interno di essa si sviluppano varianti. Anche per quanto riguarda i versi parla solo di giambo e trocheo. Il giambo è composto da una sillaba atona e tonica, mentre il trocheo ha una sillaba tonica e una atona. Opitz preferisce il giambo e tra i versi giambici, in particolare, l’alessandrino. Egli sceglie l’alessandrino perché discende dalle caratteristiche del tedesco e non viene usato solo nelle poesie ma anche nei drammi. Opitz definisce l’alessandrino contando le sillabe. Ciò è sbagliato perché per definire un verso in tedesco si contano gli accenti. Questo ci fa capire come prenda spunto dalla poesia francese. L’alessandrino è composto da sei giambi, più una sillaba atona nel caso in cui il verso sia femminile. Opitz introduce un altro elemento fondamentale: la cesura “r, Abschnitt”. L’alessandrino è un verso lungo che, al suo interno, ha una cesura. Per questo è distinto in due emistichi: in due metà. La cesura corrisponde al terzo accento del verso. Bisogna evitare anche che tra cesura e fine del verso si creasse una rima. Se però tale rima viene inserita, non va considerata un errore ma un elemento che dà enfasi. Opitz, oltre a fornire delle regole, dà anche degli esempi concreti: Opitz “traduce” un sonetto di Petrarca “S’amor non è, che dunque è quel che sento?”. Più che una traduzione è un tentativo di trasformare il sistema di Petrarca in una forma che sia accettabile nel contesto del Seicento tedesco. Questa battaglia porta l’Austria a una grande ascesa. Il suo interesse si sposta verso le zone dei Balcani. I due regnanti assolutisti che segnano l’epoca nei due rispettivi stati sono: Leopoldo I d’Asburgo (regnò molto a lungo) e Federico Guglielmo I di Prussia (un grande principe elettore > figura tipica del protestantesimo). Due atti legati ai regni di questi due personaggi sono: a. la pace di Karlowitz: segna l'egemonia austriaca sull’area ungherese; b. editto di Potsdam: il grande elettore da un lato si presenta come difensore dei protestanti a livello europeo (in particolare gli ugonotti francesi), dall’altro questa sua presentazione è un atto strategico per incrementare la popolazione. Nel 1701 il dominio degli Asburgo si espande agli ex territori ottomani, mentre il territorio prussiano è ancora piuttosto ristretto. Per quanto riguarda l’oriente, diventerà molto importante l’impero russo, in particolare con Pietro il Grande. La situazione in Prussia all'inizio del secolo è importante per vari aspetti. Innanzitutto il 1711 è molto importante perché proprio grazie alla concezione imperiale, i principi elettori possono chiamarsi re, possiamo quindi dire che cambi proprio la forma di governo. Questo è anche un periodo di grande fioritura culturale: viene fondata l’università di Halle e lo sviluppo del razionalismo filosofico > Leibniz. Il razionalismo è una corrente che si esprime in area tedesca con la figura di Leibniz, che scrive soprattutto in francese e latino. Leibniz è il primo a presiedere un’istituzione scientifica fondata dal re di Prussia “l’accademia prussiana delle scienze”. GRANDE INCREMENTO DELLA VITA ACCADEMICA. In area austriaca, l’imperatore Carlo IV emana la prammatica sanzione, un documento con il quale viene data la possibilità a una donna di prendere in mano il potere. Questo atto produrrà una serie di conseguenze importanti: una serie di conflitti. La prima metà del ‘700 è caratterizzata da un grande numero di conflitti. Nei primi 15 anni si hanno: la guerra di successione spagnola (importante perché con la pace di Utrecht l’Austria ottiene controllo su alcune aree nel nord Italia). A questi primi anni di conflitti segue il dualismo tra area austriaca e prussiana. In Prussia seguono le riforme culturali, negli apparati governativi e militari. Figura fondamentale sarà Federico Guglielmo I (che non è lo stesso di prima, che era “primo elettore”, questo è un re-sergente). Sotto il comando del re-sergente si consolida l’esercito. La sua opera di riforma coinvolge anche altri ambiti della vita del paese: ad esempio viene introdotto l’obbligo scolastico (siamo evidentemente nell’illuminismo), vengono messe in atto strategie di ripopolazione. L’obiettivo dell’incremento delle forze militari del paese è anche l’espansione territoriale. Si ridisegnano alleanze e confini. Il conflitto principale scoppia nel 1740. Con la Morte di Carlo IV, il potere passa nelle mani di Maria Teresa d’Austria. Questo non viene accettato da tutti e scoppia la guerra di successione austriaca. A scatenare questo conflitto è il nuovo re di Prussia, il figlio del re-sergente Federico II. Federico II approfitta del problema della successione per attaccare l’Austria. Per quello che concerne i territori tedeschi, questa guerra di successione, può essere chiamata anche guerra slesiana. Federico II mira alla conquista di questa terra. Maria Teresa d’Austria riuscirà ad affermare il proprio governo ma è costretta a cedere il territorio della Slesia. Ciò segna uno dei primi passi dell’estensione prussiana. Per quanto riguarda i movimenti culturali, dopo il razionalismo, comincia l'illuminismo: corrente che segnerà profondamente il ‘700. Tra le figure più importanti si ha Immanuel Kant. Abbiamo poi il terremoto di Lisbona che diventa oggetto di riflessioni: molti intellettuali ragionano sulla presenza del male del mondo, la provvidenza etc…, un’altra figura molto importante è Lessing (futuro protagonista della letteratura tedesca). In Francia viene pubblicata l’Enciclopedia di Diderot e D'Alembert. Nel 1750 muore Bach e ciò segna definitivamente la fine dell’epoca Barocca, al contrario l’anno prima nasce Goethe. Non va dimenticata l’opera di Klopstock “il Messias”. Qualche anno dopo nasce Mozart. Nel 1756 scoppia la guerra dei sette anni. Un riassestamento delle alleanze comporta l’accerchiamento della Prussia, che attacca appoggiata dall’Inghilterra. Questo conflitto segna un passaggio importante rispetto ai conflitti della prima metà del secolo. Questo perché coinvolge anche i territori che le potenze nel conflitto avevano oltreoceano. In particolare sono interessati i territori nel nord America. Il conflitto può essere analizzato a livello locale: coinvolge quelle aree che si trovano tra Austria e Prussia (Slesia e Sassonia); e una dimensione più globale che riguarda la lotta a livello planetario tra francesi e inglesi, che finirà con l’evidente vittoria inglese. Tale guerra si conclude nel 1763 e determina una serie di conseguenze: 1) le mogli dei soldati, avendo perso i mariti, sono obbligate a fare l’elemosina > condizioni di povertà, conseguenze sociali. Lessing si ispira a questa situazione per scrivere le sue opere; 2) si ha poi una conseguenza sul piano politico generale: tanto la Prussia quanto l’Austria escono devastate dalla guerra, ma quanto meno con un soddisfacimento di alcune delle loro principali esigenze: la Prussia riesce a difendersi dalle perdite territoriali, anzi negli ultimi mesi del conflitto la Russia perde alcuni territori; d’altra parte Maria Teresa d’Austria riesce a fare salire al trono suo figlio Giuseppe II; 3) la terza esigenza riguarda l’aspetto mondiale della guerra: nei territori nordamericani, dieci anni dopo la fine della guerra, si accendono le tensioni tra inglesi e coloni americani che chiedono l’indipendenza. Il BOSTON TEA PARTY è una delle micce che accendono la guerra d'indipendenza americana. RIVOLUZIONE AMERICANA. Con riferimento alla situazione europea successiva alla guerra, possiamo parlare di ASSOLUTISMO ILLUMINATO anche perché riguarda i principali stati di lingua tedesca. Tale fenomeno è: per quanto riguarda l’assolutismo la detenzione del potere in ogni suo aspetto da parte di un singolo monarca, illuminato fa riferimento alla corrente di pensiero tipica del tempo, al modo in cui essa influisca sulle decisioni di tale sovrani. I principali monarca illuminati sono Giuseppe II e Federico il Grande di Prussia. Essi mettono in atto una serie di riforme che mirano a razionalizzare il sistema dello stato e, in generale, portano a una concezione per cui lo stato deve essere un servizio alla comunità. I regnanti si fanno interpreti di una sorta di benessere comune. L’altra grande sovrana illuminata è Caterina di Russia. Per quanto riguarda l’aspetto culturale, siamo intorno al 1780. Ci sono alcuni aspetti fondamentali che servono a dimostrare il concetto di POLICENTRISMO. A differenza di ciò che accade negli altri stati, per i paesi di lingua tedesca, non abbiamo la concentrazione della vita culturale in due/tre luoghi esclusivi. Sicuramente Berlino , Potsdam e Vienna sono centri molto importanti, ma la frammentazione dei territori tedeschi porta alla formazione di piccoli centri culturali di pari importanza: uno dei luoghi fondamentali sono le Pfarrhaus (luogo dove vive il pastore protestante). Questo diventa un luogo fondamentale perché, mentre nel mondo cattolico il ruolo culturale del parroco è legato all’attività di una singola persona, nel mondo protestante la casa pastorale ospita l’intera famiglia del pastore. All'interno di tali famiglie di pastori si concentrano molte delle figure che assumeranno importanti ruoli culturali. In altre parole molte delle figure importanti a livello culturale sono i figli maschi di pastori. Un altro aspetto importante è lo sviluppo di un “media”. La comunicazione letteraria avviene soprattutto grazie alle Zeitschrift, le riviste. Esse circolano molto più velocemente e diventano una possibilità di lettura offerta dai caffè e salotti letterari. Tra le numerose riviste di quest’epoca, spicca il der Teutsche Merkur. Non vanno dimenticate le università, in particolare quella di Jena. Ultimo ma non per importanza, abbiamo le corti. Tra le più importanti abbiamo Berlino, Potsdam e Vienna e più tardi anche Weimar. Tutti questi luoghi sono tutti molto ravvicinati, e non per forza si trovavano nei pressi dei grandi centri economici e politici. Sta in questo il policentrismo, inteso anche come particolarità, della cultura tedesca. Allargando un po’ i nostri orizzonti, vanno segnalate: i gruppi di poeti (Dichtergruppen, tra le più importanti Göttinger Hain); la contrapposizione tra Einsamkeit e Gesellschaft ( la lettura individuale delle opere e la lettura comune nei salotti letterari e gruppi poeti): si afferma sempre più la lettura individuale a causa delle diffusione del genere del romanzo; alcune città, come Amburgo, diventano importanti a livello commerciale, questo comporta la formazione di attività culturali che coinvolgono il ceto della borghesia produttiva; ultimo esempio è presentato dai collegi teologici: i giovani vengono ammessi per studiare teologia protestante. Questi collegi, accanto alle università, sono fucine di intellettuali. La RIVOLUZIONE FRANCESE creerà una frattura all’interno del panorama europeo. La rivoluzione scoppia sulla base di una serie di dinamiche sociali e politiche interne alla Francia, ma non senza che influiscono correnti di pensiero e suggestioni provenienti dagli altri paesi, ne è un chiaro esempio la rivoluzione americana. I territori di lingua tedesca riceveranno ben presto le istanze rivoluzionarie, in particolare le aree di Magonza e la Svevia saranno le prime a ricevere le influenze della Rivoluzione. La rivoluzione scoppia nel 1789, in questo anno si radicalizza una serie di tensioni che sfociano, il 14 luglio, nella PRESA DELLA BASTIGLIA. Questa è una rottura simbolica con l’ordine secolare. La rivoluzione si esprime più strettamente a livello di idee e concezioni politiche, in particolare con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo del cittadino, i cui principi saranno alla base di molte carte relative ai diritti. Una prima fase della rivoluzione viene determinata sulla base della caduta dell’ancien régime (1789-1792). Nel 1792 vengono ghigliottinati i sovrani di Francia e comincia,così, la seconda fase che coinvolge anche i paesi tedescofoni. La sovrana Maria Antonietta era una principessa austriaca, figlia di Maria Teresa d’Austria, andata in sposa al re di Francia. Nello stesso anno anche sul piano concreto la rivoluzione arriva in terra tedesca, in seguito a una serie di conflitti che la repubblica francese è costretta ad affrontare in quanto molti sovrani europei vedono la D’altra parte non va dimenticata la componente di matrice protestante. Le aree protestanti portano avanti le idee illuministe. L’emancipazione del pensiero umano basato sulle proprie facoltà, proposta in particolare dai protestanti più innovativi, è in contrasto con gli aspetti più tradizionalisti della cultura luterana. Da un lato si ha un sapere che discende dalla divinità, dall’altro il superamento di tale concezione che porta all’attività autonoma dell’uomo. Non a caso a fine secolo si sviluppa il pensiero di Kant. L’ILLUMINISMO L’Aufklärung si può suddividere in tre fasi: 1) frühaufklärung > GOTTSCHED; 2) hochaufklärung > LESSING; 3) spätaufklärung > KANT. Il pensiero kantiano ispira il classicismo tedesco, in particolare il pensiero di Schiller. Nella prima fase l’influsso del pensiero europeo continua a presentarsi anche nella discussione tedesca e spesso gli autori si richiamano e oppongono a altre tendenze fiorite nella loro epoca. Gottsched si ispira al classicismo francese. Si concentra sulla QUERELLE francese. Si chiede quale modello tra la cultura greca-romana vada conservata o abbandonata a favore dei modelli moderni. Nella seconda fase dell’Illuminismo tedesco abbiamo un ammorbidimento del rigido pensiero razionalista a favore di un pensiero che comprende tutto ciò che è umano, vale a dire la dimensione dei sentimenti e delle emozioni. Questa maturazione si basa sull’empirismo inglese. Questo porta a una fase matura della prassi letteraria illuminista in cui si può parlare di ANTROPOLOGIA LETTERARIA: come la cultura di metà ‘700 assume un ruolo molto più vasto. La letteratura è sicuramente insegnamento, ma è anche un modo per analizzare tutti gli aspetti che riguardano l’uomo, permette di comprendere la natura dell’uomo. La letteratura diventa un “discorso” che riesce a unire molti diversi aspetti del sapere umano. Da queste due prime fasi si sviluppa la proposta estetica classicista di Winckelmann. Tale proposta del “neoclassicismo” (KLASSIZISMUS) viene ben accettata da tutta Europa; e l’opera di Wieland, che è la principale figura a cui si può associare il concetto di Rokoko. La chiesa protestante, come detto in precedenza, è una colonna portante per lo sviluppo della cultura. Parallelamente al protestantesimo, già nella seconda metà del ‘600, si sviluppa il pietismo. Con pietismo si intende un modo di concepire la religione in termini di comunità. La religione è l’elemento fondante delle comunità dei “pietisti”. Pur essendo una corrente interna al protestantesimo presenta alcuni elementi di critica: esso si afferma come un modo per scoprire un rapporto intimo e personale con Dio, senza l’eccessiva interferenza del mondo ecclesiatsico. In particolare il pietismo eleva alcuni sentimenti come l'amicizia, a un ulteriore luogo in cui manifestare la propria religiosità. A Halle, Francke e Zinzendorf sviluppano delle vere e proprie attività letterarie basate su questi concetti. Non sorprende che le forme di scrittura privilegiate siano la poesia (lodi, lamenti) e la scrittura veristica, autobiografica: il pietismo pone l’accento sulla vita interiore, mentre la scrittura veristica è un percorso di accompagnamento del percorso interiore del pietista. I concetti pietisti producono una diffusione di temi e immagini tipici del pietismo in un ambito letterario più ampio. Questa diffusione dei sentimenti, porta a una diffusione della corrente del “Sentimentalismo”. Ad esempio, per quanto riguarda il teatro, si diffonde la commedia lacrimevole. Questi elementi si uniscono e fanno parte di quella Entdeckung der Empfindsamkeit che gli studiosi individuano come il grande momento di svolta nel secolo illuminista. Si crea un illuminismo più maturo, che presta attenzione sia alla ragione che ai sentimenti. Klopstock si dedicherà alla letteratura della Empfindsamkeit, termine che indica quella corrente che pone al suo centro la dimensione sentimentale. Nel 1784 Immanuel Kant redige un testo che risponde alla domanda “Was ist Aufklärung?”. Le critiche di Kant segnano il passaggio dall’Illuminismo all’idealismo. A esse si ispirerà Schiller. La definizione che Kant fornisce si trova in un contesto illuminista piuttosto tardivo. Ciononostante riesce a presentarne il concetto chiave, che andrà ai “posteri”. E’ un testo logico-argomentativo. Egli fornisce al lettore tutte le informazioni necessarie a capire ogni dettaglio della definizione. “L'illuminismo è l’uscita dallo stato di minorità”. La minorità è l’incapacità di utilizzare il proprio intelletto senza la guida di qualcuno. SAPERE AUDE! > abbi il coraggio di servirti dell’intelletto. I principali centri di cultura illuminista erano: Una prima riflessione riguarda la vera e propria fioritura di riviste e pubblicazioni periodiche che conquistano il campo letterario, soprattutto nella forma del mensile morale, che diventa luogo di discussione delle questioni al centro del pensiero illuminista. Tali riviste derivano dall’Inghilterra e trovano molti imitatori in Germania. A Göttingen viene fondata dallo svizzero Haller “Göttingen gelehrte Anzeigen”, rivista che pubblica ancora oggi. Tra queste riviste non vanno dimenticate: 1) “Die vernünftigen Tadlerinnen” fondata da Gottsched (“Le biaisimatrici ragionevoli”). Queste sono figure fittizie. Il lettore della rivista legge dalla prospettiva di un ristretto gruppo di ipotetiche biasimatrici gli articoli che, con il loro sguardo critico, riportano problemi. Lo scopo è sia didattico che divulgativo. L’idea dell’illuminismo di rischiarare la ragione dei lettori viene ben espresso da questa rivista. 2) “Discourse der Mahlern” fondata a Zurigo da Bodmer e Breitinger (i discorsi dei pittori). Siamo vicini a una riflessione sull’arte. “Discorso” suggerisce la dimensione internazionale, tale termine significa “dibattito”. Condividendo i pensieri e conversando si giunge a un miglioramento, soluzione. 3) “Neue Beyträge zum Vergnügen des Verstandes und des Witzes” fondata a Brema, per abbriavare vengono chiamati “Bremer Beyträger”. In realtà tali autori non sono di Brema. Si tratta di un gruppo di universitari di Lipsia. Costoro, oppositori di Gottsched, fondano la rivista per mettere sul campo idee che si oppongono al razionalismo gottschediano. Viene pubblicata a Brema perché l'Autore aveva una sede li. 4) “Briefe, die neueste Litteratur betreffend” fondata in area berlinese. Non si tratta di una rivista morale, ma letteraria che si propone come una serie di lettere (espediente fittizio come le biasimatrici). Sono lettere che riguardano la letteratura moderna. Sono il prodotto di un gruppo di pensatori berlinesi, a cui appartengono Lessing, Mendelssohn e Nicolai. E’ una delle più importanti fucine di idee. 5) “Der Teutsche Merkur” fondata da Wieland. Egli pubblicherà questa rivista fino al 1810. Diventa una delle fonte principali della stagione letteraria. GOTTSCHED In questo grande panorama spicca la figura di Gottsched, attiva soprattutto nel Frühaufklärung. Lo si può paragonare a Opitz: Gottsched critica ampiamente l'eccessiva sfarzosità della letteratura barocca. L’opera teorica più importante è “Versuch einer Critischen Dichtkunst vor die Deutschen” (= tentativo di una poetica critica per i tedeschi). Un tratto molto importante di questa poetica è il carattere normativo. Egli non descrive la poesia ma ne descrive le regole. Gottsched parte dal presupposto che esista una maniera giusta di fare poesia, e per fare ciò l’unico modo era seguire delle regole. Si basa sul classicismo francese. Tant’è vero che parte di queste norme consigliano ai tedeschi di fare come fanno i francesi. Egli ha in mente una scala qualitativa della poesia, in cima alla quale c’è la TRAGEDIA. Lui utilizza il termine Tragödie o Trauerspiel. Nel passaggio presentato vengono fornite una serie di indicazioni su come scrivere una tragedia. Innanzitutto bisogna scegliere un insegnamento morale, che si vuole trasmettere agli spettatori in modo vivo. Dopodiché si deve sviluppare una vicenda che sia adatta a fare emergere il principio morale scelto in precedenza. Bisogna cercare nella storia personaggi importanti a cui si a successo qualcosa che si possa ricondurre all’insegnamento scelto. Ciò conferisce qualità all’opera. Sei temi e personaggi non sono elevati, l’opera non si può definire tragedia. In seguito bisogna individuare i dettagli per rendere l’opera verosimile. L’opera, a questo punto, va divisa in WINCKELMANN Introdusse il neoclassicismo e diventò una figura fondamentale a livello europeo per la cultura settecentesca. Le opere in cui Winckelmann condensa le proprie idee sono “I pensieri sull’imitazione delle opere greche nella pittura e scultura” e “La storia dell’arte dell’antichità”. Se con la prima opera si accende la fiamma del neoclassicismo europeo, con la seconda fonda l’intera storiografia artistica. Vale a dire il modo in cui si studia la storia dell’arte. Secondo Goethe, la lettura di Winckelmann cambia la vita: è una scrittura che mostra come anche nella saggistica si possano usare gli strumenti dello scrivere poetico. Winckelmann utilizza la formula “edle Einfalt und eine stille Größe” (nobile semplicità e la quieta grandezza). In questa definizione dell’arte greca, Winckelmann unisce un elemento di forma e uno morale. Questi due aspetti si manifestano tanto nel modo in cui un’opera d’arte è disposta, quanto nel suo contenuto. Egli utilizza una similitudine: paragona il mare all’opera. Come il mare rimane calmo anche se la superficie è mossa, allo stesso modo le sculture greche mostrano, da una parte le passioni che muovono la loro superficie, dall’altra nella medesima opera si mostra un'anima grande e posata. La compresenza di aspetto esteriore e contenuto è espressa in termini di Leidenschaft e Seele. Per dare ulteriore concretezza alla sua definizione, Winckelmann fa un altro passaggio che contiene l’altro grande stratagemma espressivo: fa una Ekphrasis un descrizione di una determinata opera d'arte, all’interno di una scrittura letteraria. Descrive il gruppo scultorei del Laocoonte: Vuole dimostrare come l’anima tranquilla e quieta del Laocoonte seppure sia presentata in una scena dolorosa. Il dolore non rende brutto il laocoonte, bensì si compone di sopportazione. Il dolore è percepibile osservando un qualsiasi dettaglio della scultura, sembra poter comunicare la sua sofferenza. Se nella poesia di Virgilio emergono dei tratti di furia, nella scultura no: la bocca è aperta ma non permette di pensare che fosse un grido di dolore. Lo spettatore desidererebbe poter sopportare il dolore allo stesso modo in cui lo sopporta Laocoonte. La grandezza della scultura greca sta nella sua capacità di trasmettere tanto gli elementi estetici, quanto quelli etici. Pochi anni prima che uscissero i Gedanken, un professore aveva fondato l’estetica come disciplina filosofica. La sensibilità è un modo per giungere alla conoscenza. Questo è un concetto che preparerà la strada a Winckelmann. Qualche anno dopo i Gedanken, Lessing pubblica “Laocoonte, ovvero dei confini tra pittura e poesia”. Lessing afferma che le forme d’arte letterarie sono da preferirsi alla pittura, perché al contrario della pittura, che non può che limitarsi a rappresentare immagini, la poesia ha la possibilità di integrare una profondità: la poesia aggiunge l’elemento del tempo. Per questo non possono essere l’una l’imitazione dell’altra. Il primo genere da trattare è il dramma. Esso si può dividere in: Opera. Nel ‘700 ha una fioritura per quello che concerne l’Italia e Francia. Questi due filoni si possono individuare l’opera seria, buffa…tra più importanti compositori abbiamo Händel, Gluck e Mozart. Nell’ambito dell’opera si può individuare anche il Singspiel (dramma cantato). Passiamo a un altro genere: la Tragedia che era al centro delle riflessioni di Lessing e Gottsched. Essa si può dividere in tragedia eroica: un genere alto, in versi alessandrini, che si rifà alle tragedie classiche francese. Gli autori principali sono Gottsched e Schlegel. A questo genere si affianca il Blankversdrama. Il nome deriva da un metro inglese che corrisponde a un pentametro. Wieland e Lessing utilizzeranno questo verso per narrare vicende serie. Il Terzo genere è il bürgerliches trauerspiel, il dramma borghese scritto in prosa. Lessing è l’autore principale. In prosa sono redatti anche altri drammi, che utilizzano la prosa anche se trattano argomenti legati alla storia, alla classicità. Altri autori degni di essere citati sono Klopstock e Gerstenberg, che scrivono tragedie in prosa. L’ultimo genere è la commedia, scritta in prosa. Fa eccezione Schlegel che scrive in versi: vuole strappare la commedia dal genere basso. Anche la commedia si può suddividere ulteriormente. Typenkömodie è il genere più diffuso; la commedia lacrimevole, sembra quasi un ossimoro: la situazione che viene creata vuole portare i personaggi femminili che produce il pianto, che è la vera espressione del personaggio. Tra le principali tragedie eroiche abbiamo “Sterbender Cato” di Gottsched, per quanto riguarda la commedia abbiamo “Die Pietisterey Fischbein-Rocke” scritto dalla moglie di Gottsched. Un esempio di commedia lacrimevole è “Die zärtlichen Schwestern” di Gellert. “Minna von Barnhelm” una commedia di Lessing. Per quanto riguarda il dramma borghese, Lessing scrive l’opera più importante “Emilia Galotti”. Nel contesto del Blankversdrama abbiamo, sempre di Lessing, “Nathan der Weise”, un’opera che si presta più alla lettura che alla rappresentazione. MINNA VON BARNHELM di Lessing Lessing scrive questa commedia e riflette sul genere. Lessing afferma che la commedia tradizionale vuole solo spingere al riso, la commedia lacrimevole vuole solo commuovere, mentre la Buona Commedia vuole fare entrambi. La vicenda ruota intorno alla protagonista, che dà il nome all’opera, e un soldato. Il tema dell’amore è al centro della vicenda. Il sentimento dei due protagonisti è messo in pericolo dalla guerra dei trent’anni. Il Maggiore von Tellheim incontra Minna in una locanda berlinese. La promessa che i due si erano fatti prima della guerra viene meno poiché lui, avendo subito alcuni rovesci di fortuna, ritiene di non poter salvare il proprio onore e non si sente all’altezza. I due inoltre sono divisi da un punto di vista politico: lei è della Turingia, sotto il governo del re di Sassonia, lui è un ufficiale prussiano. Nel passaggio analizzato, Minna, dopo aver saputo che Tellheim non può mantenere la promessa, crede che verrà schernita dalle amiche per essere stata prima sedotta e poi abbandonata. A questo punto Tellheim risponde che egli è stato disonorato, è storpio e un mendicante e quindi non sarebbe una vera rinuncia. Minna reagisce prendendo tutti i termini che Tellheim ha usato e li analizza uno alla volta. a. DISONORE: il fatto che egli sia stato congedato è una fortuna per Minna, e aggiunge ironicamente che è lei l’unica “sovrana” a cui deve rispondere, non il capo dell’esercito; b. STORPIO: guardandolo afferma che è stato ferito in guerra, ma se si mettesse a chiedere l'elemosina le sue storpiature non gli farebbero raccogliere molto. L’unica che gli donerebbe qualcosa è la stessa Minna; Minna mostra di avere le capacità per togliere a Tellheim le nebbie che non gli permettono di vedere realmente la situazione. Quando Tellheim critica l’ironia di Minna, lei gli risponde “non si può forse ridere e essere allo stesso tempo molto seri?”. Questa è una chiara espressione della concezione della commedia di Lessing. All’interno della commedia c’è il confronto tra questioni tanto serie, che se guardate con ironia sono meglio intellegibili. Verso la fine si vede come Minna riesce a raggiungere il suo obiettivo: Minna utilizza a suo vantaggio qualche infingimento, che si riconosce osservando le didascalie. I comportamenti di Minna descritti dalle didascalie fanno intendere che lei finga che il mancato matrimonio vada unicamente a suo (di lei) svantaggio, in modo tale che Tellheim ritorni come una specie di salvatore. Tellheim abbocca e afferma “ah se solo l’amassi dimeno”, Minna, a questo punto, gioca sull’amore che Tellheim ha affermato di provare e finge a sua volta di non volerlo più. La vicenda si risolverà per il meglio. EMILIA GALOTTI E’ il migliore esempio di dramma borghese, finisce malissimo. Il dramma borghese è un sotto genere della Tragedia: i personaggi sono borghesi o appartenenti al ceto medio. I personaggi trasmettono i valori del ceto borghese. Il pubblico si immedesima nei personaggi che incarnano i valori della borghesia: legati al nucleo familiare. E’ scritta in prosa. I personaggi non sono perfetti: la tentazione che subisce per l’adescamento del principe, la fa vacillare, si interroga sulle proprie fragilità. Mostrando questo tipo di personaggio, Lessing riesce a creare quella famosa MItleid. Nell’estratto proposto, Emilia torna dalla chiesa dove è andata pregare e corre dalla madre, raccontandole quello che è successo. Dal suo racconto si capisce quanto lei sia sconvolta. Mentre lei pregava in chiesa, il principe le ha sussurrato delle cose irripetibili all’orecchio. La madre capisce quanto grave sia questo fatto: il fatto che il principe voglia Emilia, in contesto assolutista, costituisce un pericolo; la madre teme anche la reazione del marito. La madre sa già che questo evento destabilizzare tutto. Pone anche Emilia in difficoltà: la madre è convinta che Emilia non abbia dato modo al principe di credere che lei ci sarebbe stata. Emilia già qui ammette che non era in grado di resistere. NATHAN DER WEISE Questo dramma è in Blankverse: pentametri giambici non rimati. possibilità che essa potrebbe offrire. La definisce come una semplice poesia descrittiva, quasi associata alla pittura. 2) ALS DER PHILLIS di Günther: E’ un esempio del primo filone. Narra il momento in cui l'autore regalò all’amata un anello decorato con un teschio, che è un tipico motivo barocco che simboleggia la necessità di cogliere l’attimo. E’ organizzato in tetrametri in rima in decime. C’è intreccio tra amore e morte: essi possono convivere perché sono le due grandi forze della vita che riguardano tutti. Si hanno temi tipici del barocco, ma anche temi illuministi. Il teschio serve a ricordare la vita. La chiusura riprende il tema del carpe diem. 3) DIE KUSSE di Hagedorn: Appartiene alla poesia Anacreontica. E’ scritto in quartine di tetrametri giambici a rima incatenata. Narra di due giovani pastori che si dedicano alle vicende amorose. La storia è basata sul succedersi di scenette in diversi giorni: il primo giorno per un bacio di lei, lui le dona 30 pecore; il secondo giorno lei chiede una sola pecora in cambio di trenta baci, e l’ultimo giorno per un solo bacio, la pastorella ridà indietro tutte le pecore. Lei non vuole più niente di materiale, vuole solo ii baci. Il quarto giorno lei vuole donare tutto quello che ha, in cambio di un bacio ma lui questo bacio lo da gratis a una terza pastorella. Un altro importante esponente della poesia anacreontica è Gleim. Sia Gleim che Hagedorn dedicano una lode al poeta latino Anacreonte. Questa è la versione di Gleim: egli definisce Anacreonte il suo maestro, colui che gli insegnò a fare poesia. E’ presente un ritornello: vino e amore sono i piaceri della vita. Alla fine si ha una domanda retorica: Gleim deve cantare di acqua e odio? quindi trattare i temi opposti rispetto a quelli trattati da Gleim. Nella versione di Hagedorn, Anacreonte parla in prima persona. Elenca i luoghi dove ha cantato di vino e amore. Aggiunge anche altri temi come la primavera. Si ha anche una forma di rispetto per la dimensione spirituale. Nella seconda strofa, Hagedorn si rivolge ai giovani e li invita a godersi i piaceri della vita, li invita a ispirarsi ad Anacreonte, tuttavia senza prendersi gioco della realtà. Entrambi gli autori utilizzano trimetri giambici. JOHANN SEBASTIAN BACH Nel 1750 muore Johann Sebastian Bach, grande compositore che è trattato come ultimo esponente della musica Barocca. Dal punto di vista cronologico la sua attività è legata alla fase letteraria successiva alla stagione barocca. MUSICA VOCALE: musica che prevede anche una parte cantata. Bach si dedica anche alla produzione di testi religiosi. Le sue produzioni non sono destinate solo a rappresentazione teatrale, bensì a una resa performativa come canto all’interno delle funzioni religiose. Le principali passioni di Cristo scritte da Bach sono quella secondo Giovanni e Matteo. La passione scritta secondo il vangelo di Matteo è un’opera basata su un testo il cui autore è Henrici Picander, che collabora spesso con Bach. Tale testo drammatizza la passione di Cristo utilizzando testi presi dalla tradizione luterana (vangelico), testi antichi della tradizione cinque-secentesca e testi nuovi scritti da tale Picander. Questi tre diversi repertori da cui sono tratti i testi corrispondono a parti diverse della passione, in particolare: tutte le parti recitative sono tratte dal testo evangelico.Tali recitativi vanno a costruire l’ossatura della passione, sono la trama della vicenda. Il testo della passione contiene delle vicende drammatiche, che nell’opera di Bach è raccontata attraverso alcuni brani del vangelo. Accanto all’azione ci sono delle pause: esse sono costituite da momenti corali, costituiti a loro volta da canti ecclesiastici luterani (tradizione cinquecentesca), composti da Gerhardt. Abbiamo poi altre forme: le arie dei solisti o ulteriori cori. Queste parti sono quelle il cui testo è scritto ex-novo per la passione> quindi la parte settecentesca scritta da Bach e Picander. Il primo esempio è una melodia cantata sulla base di un canto religioso di Gerhardt “Sul viso del signore Gesù”. Viene espresso il dolore suscitato dalla visione di un capo pieno di sangue e di ferite, cinto con una corona di spine per scherno, ma che prima era bello e onorato. Tale corale è diventata fondamentale per la cultura tedesca. Il secondo esempio della Passione di Matteo presenta dei versi scritti da Picander e messi in musica da Bach. E’ un’aria. Di solito l’aria mette in pausa l’azione ed è dedicato all’espressione dei sentimenti. In questo caso il sentimento cantato è la contrizione. Il primo verso recita “Abbi pietà di me”. Si insiste sull’immagine della lacrima, immagine tipica della lirica religiosa del Settecento. E’ importante fare una distinzione tra le opere musicali di Bach e il lIed. Il Lied, per la tradizione tedesca, è il canto per eccellenza. Sono componimenti lirici, organizzati in strofe (di solito in quartine). Possono trattare temi d’amore, guerra e religione. E’ importante al suo interno la suddivisione tra canto popolare (repertorio folklorico) o un Lied scritto da un autore dotto, che rispetta le caratteristiche del canto popolare ma con uno stile più alto. Molti Lieder scritti in epoca Settecentesca verranno ripresi da importanti compositori come Mozart, Schumann e Schubert. KLOPSTOCK Klopstock fece da motore a tutto il panorama letterario lirico. Klopstock è legato al concetto di SACRA ARTE POETICA. La poesia è sacra quando tratta di temi religiosi, ma anche quando si dedica a tematiche diverse da quella religiosa. Si arriva al punto da fare diventare la poesia qualcosa di assoluto e religioso di per sé, senza il bisogno di collegamenti con la religione. Klopstock introduce molte innovazioni: usa liriche formali, ritmiche. Klopstock aggiunge un'altezza espressiva che possiamo definire profetica. In seguito a Klopstock, abbiamo Hölty e Claudius che, seppur in maniera diversa, continueranno l’opera di Klopstock. Hölty fa parte di un gruppo di poeti, grandi ammiratori di Klopstock: il Göttinger Hainbund, la Lega del Boschetto. Uno dei temi principali affrontati da questa lega è anche quello dell'amicizia e della natura. Si ha un recupero della poesia popolare e certamente si apre questa poesia, spinta da Klopstock, centrata sulle esperienze soggettive. Hölty muore molto giovane, ma nonostante la prematura morte si dedica a molti generi: la sua produzione è caratterizzata da un forte sperimentalismo. Claudius è un poeta fortemente religioso. Il suo tono religioso è molto diverso da quello utilizzato da Klopstock. Claudius ricerca la semplicità; la natura viene presentata come espressione sentimentale non razionale del divino. Claudius segna l’arrivo di una nuova stagione poetica. La sua poesia unisce un sentimento religioso e la ricerca di schiettezza. In certi punti della sua opera Claudius tocca temi vicini alla politica. Per quanto riguarda lo spirito religioso si mantiene vicino alla poetica illuminista, mentre, per l’interesse politico, si avvicina ai temi dello Sturm und Drang. Con Klopstock si afferma una drammaturgia divisa in filone religioso (figure della tradizione biblica) e testi dedicati ad Arminio (figura tra mito e storia). La parte che analizzeremo noi è quella a sinistra dello schema. Sin dalle prime opere si presenta come una grande promessa della poesia. Si dedica anche alla stesura di saggi di carattere stilistico, linguistico e politica. Odi e inni sono i due generi in cui la lirica di Klopstock si esprime maggiormente. Klopstock recupera la metrica greca, attraverso la quale sostituisce le regole metriche che facevano ancora capo alla riforma di Opitz. Klopstock è il primo ad imporre al corso della lirica tedesca una virata. Egli ritiene di poter trasporre le regole della metrica antica, basata su sillabe lunghe e brevi, alla lirica moderna. Elabora un sistema di metri antichi, cercando di riprodurli nella sua poesia. Tale novità viene lasciata ai poeti successivi. Non si hanno rime e vengono utilizzati sistemi di piedi del mondo antico, aventi una precisa nomenclatura. Der Zürchersee (il lago di Zurigo). Presenta la terza strofa asclepiadea. La nota sentimentale è triste, tanto che nella seconda strofa dice “tu si che sei beato usignolo, perché hai una femmina, che condivide il nido e ti da mille baci”. C’è la consapevolezza di una differenza. L’usignolo è associato al poeta, esso però ha una compagna, che il nostro io lirico non ha. Si passa poi a un'altra coppia di animali: due colombi che cantano. Vede i colombi e capisce di non sopportare la loro felicità e se ne va, piangendo. Nell’ultima strofa abbiamo una domanda angosciosa: in cui il poeta si chiede quando potrà trovare sulla terra una compagna ideale. Molte delle poesie di Hölty sono state musicate da importanti compositori. Notte di Maggio fu messa in musica da Brahms. CANTO DI PRIMAVERA Un altro esempio di Hölty è un Lied “Frühlingslied”. Si fa sentire il richiamo a forme popolari, tipico del genere del Lied. Anche questa è una poesia che ha come tema la natura, in particolare la primavera. Ma se nella poesia precedente, prevale il senso di solitudine che nasceva nel poeta osservando gli animali in amore in primavera, questo Lied è molto più lieto. Anche in questa poesia compare Dio: si ringrazia la bontà di Dio che ha creato tutta questa bellezza. Si hanno molte ripetizioni ravvicinate, le rime sono graficamente imperfette ma corrette dal punto di vista fonetico: si ha una classica struttura di rime AAB CCB > sono tutte rime molto simili. E’ una rima cantata. Questi sono tutti segni dell’ispirazione popolare. Le strofe sono sestine i cui versi sono identici a due a due: i versi che hanno la stessa rima sono uguali (vv. 1-2 > tetrametri giambici ; vv. 3-6 > trimetri giambici ; vv. 4-5 > bimetri giambici). Anche questo lied è stato musicato, ma da Schubert. CLAUDIUS Siamo nei pressi di Amburgo, in contesti luterani. Egli vive fino a Ottocento inoltrato. E’ un poeta molto personale sia nello stile che nella costruzione sia nelle costruzioni dell’epore. “Opere del messaggero di Bothen” è un periodico su cui Claudius pubblica. La poesia di Claudius è molto eterogenea. ABENDLIED “Abendlied” è una poesia che ritorna all’ambito religioso: tant’è vero che non appena fu scritto venne messo in musica e usato come canto religioso. Si apre con un’ambientazione di natura: è appena sorta la Luna, le stelle, prati, alberi, nebbia… tutti elementi che appaiono molto autentici. Le sette strofe non rimangono attaccate all’immagine armonica della prima. Nel corso della poesia il tema della natura scompare sempre più: dal quadro di una sera piacevole, il poeta si rivolge a un “voi” (una comunità di fedeli) e a poco a poco questo “voi” diventa un “noi”. Il Lied si fa sempre più esplicitamente preghiera: Dio compare nella quinta strofa e a lui l’autore si appella per la salvezza di tutti noi. Allitterazione in “SCH” sembrano suggerire il silenzio. Questa apparente semplicità è molto costruita. Claudius non fa altro che variare il modello di Gerhardt di “Nun ruhen alle Wälder”. Sono tutte sestine in trimetri: il terzo verso si chiude in maschile; ma l’ultimo verso è tetrametro. La rima è AAB CCB. LA NARRATIVA DELL’ILLUMINISMO, ROCOCÒ E EMPFINDSAMKEIT Un buon modo per classificare la narrativa è la distinzione tra forme lunghe e forme brevi, alla quale si aggiunge quella tra la produzione narrativa in versi e in prosa. E’ tipica del Settecento la compresenza di entrambe le forme espressive. Per quanto riguarda la narrativa lunga in prosa, è fondamentale la diffusione del romanzo, che nel Settecento assume i contorni del romanzo moderno. E’ fondamentale l’influsso del romanzo inglese, a tale proposito si parla di ROBINSONADE (tratta dai romanzi di Robinson Crusoe); non va dimenticato il romanzo sentimentale, che trova una soluzione molto efficace nella NARRATIVA EPISTOLARE, nel Briefroman. E’ una comparsa molto significativa perché, nello Sturm und Drang, sarà uno dei mezzi espressivi principali. Tipicamente tedesco è una nuova forma di romanzo: BILDUNGSROMAN, il romanzo di formazione. Troverà la sua massima espressione con Goethe. Per tutto il secolo permane la narrativa in versi, vale a dire quei sottogeneri che sono costituiti da opere divise in canti, con un determinato schema metrico. Le radici di tale genere affondano nelle fasi più antiche della letteratura. Possiamo definire questo genere con HELDENGEDICHT: termine usato da Klopstock con riferimento religioso, e da Wieland con tutt’altro riferimento. Nel caso di Wieland il poema eroico fa riferimento al mondo cavalleresco. Questa tipologia di narrativa vuole portare al lettore anche le parti meno piacevoli, ha una sorta di carattere pedagogico. In parallelo a queste due forme si ha la narrativa breve, molto amata e funzionale. Sono adatte alla trasmissione di piccoli eventi di carattere aneddotico, con riferimento a morali, sapere parafilosofico, episodi mitologici. Incontriamo forme simili tanto in versi quanto in prosa, il caso più evidente è quello della FAVOLA: Gellert scrive favole in versi, Lessing scrive favole in prosa (per Lessing la favola ha una funzione didascalica e morale). Tra la produzione in versi abbiamo anche la produzione di RACCONTI IN VERSI (Wieland e Gelert). Tra le forme brevi in prosa abbiamo l’IDILLIO, il più importante autore è Gellner. L’ultimo genere della narrativa breve in prosa è l’AFORISMA: testo molto breve caratterizzato dalla brevità: l’autore tenta di condensare un concetto in pochissime parole. L’aforisma non vuole raccontare una storia, è una storia di scrittura a cavallo tra finzione e saggismo. E’ uno di quei generi che si tende a catalogare come PROSA LETTERARIA: a cavallo tra la narrativa e il saggismo. Il più importante esponente è Liechtenberg. Tutti questi generi fanno la loro comparsa sul panorama tedesco in diversi momenti. 1) WUNDERLICHE FATA EINIGER SEEFAHRER (STRANI DESTINI DI NAVIGANTI, per brevità “Die insel Felsenburg”) Quest’opera appartiene al genere della Robinsonade. Inizialmente venne pubblicato con uno pseudonimo “Gisander” che si scoprì essere un autore di area sassone Schnabel. E’ un caso interessante perché, da un lato eredita dal romanzo inglese elementi come l’idea di un’isola lontana dal contesto della civiltà; dall’altro questa idea viene integrata con elementi tipici della tradizione tedesca come, ad esempio, tratti del romanzo picaresco. La descrizione di questo tipo di società assume tratti utopici, per questo può essere considerato il primo esempio di romanzo utopico tedesco. Questo esempio risponde a una scarsa attenzione del primo illuminismo alla scrittura di romanzi. Gottsched sconsiglia la stesura di romanzi. Lo considera un genere minore. 2) DER MESSIAS di Klopstock Si colloca nell’ambito della narrativa in versi. È un Heldengedicht: il protagonista non è un cavaliere medievale, ma Gesù Cristo, quindi è un poema epico religioso. Quest’opera ottiene immediatamente un enorme successo. Non fu pubblicato tutto insieme, ma per canti, i quali, non appena usciti, venivano letti nelle cerchie di letterati. Vuole raccontare il sacrificio di Cristo che porta alla salvezza. E’ strutturato in 20 canti, strutturati in gruppi di cinque. Klopstock, basandosi sul modello dell’inglese Milton, decide di organizzare ciascun canto in esametri, proprio come i poemi omerici. Utilizza una struttura metrica antica: sono esametri sciolti e variabili, poiché l’autore non adotta uno schema regolare in ogni verso. Ciò che è regolare è che ogni esametro, oltre ai 6 accenti, ha sempre la stessa uscita: si ha un dattilo (due sillabe non accentate) più un trocheo. Klopstock nel proemio invoca una particolare musa e annuncia il tema della sua opera. L’autore chiede l’ispirazione, alla sua anima immortale, per cantare la salvezza degli uomini. Klopstock decide di introdurre ABBADONA, ossia un diavolo pentito: nel quinto canto Abbadona assiste alla preghiera di Cristo nell’orto dei Getzemani. Questo diavolo vorrebbe essere partecipe del progetto di salvezza, ma non può prendervi parte perché è un progetto dedicato agli umani. Alla fine del poema viene salvato. Questo fece scandalo: molti videro in questa salvezza concessa a un diavolo pentito una sorta di eresia. 3) IDYLLEN di Salomon Gessner (Zürich) E’ il primo romanzo di formazione, BILDUNGSROMAN, un genere tipico della letteratura tedesca. Narra la storia di Agathon, un uomo dell’antica Grecia, sia dal punto di vista delle avventure sia dal punto di vista della sua formazione. La storia di come le sue esperienze danno una forma alla sua personalità, nel senso positivo del termine: la confusione iniziale, viene sostituita dalla sua maturazione. Sul frontespizio del romanzo troviamo la frase latina “quel possono la virtù e la sapienza ce lo mostrò un utile esempio”. E’ una frase che rispecchia molto bene il pensiero illuminista. Il romanzo ha subito un certo successo e Wieland viene preso come modello. Questo romanzo ispira il saggio “Versuch über den Roman” di Blankenburg. E’ un tentativo di teorizzare il genere del romanzo di formazione. Particolarmente importante è il passaggio in cui Blanckenburg individua una connessione tra la Heldengedicht e il romanzo: alla luce di ciò che ha letto in Wieland, afferma che mentre il poema eroico canta le geste degli eroi, quindi gli eventi pubblici, sociali e culturali che riguardano tutti; il romanzo si dedica a descrivere le azioni e le sensazioni dell’essere umano. Il centro è la polarità tra pubblico e privato. Wieland scrive molto anche in versi: le produzioni più importanti sono “Musarion” e “Oberon”. Musarion è un poema di media lunghezza. La protagonista è un personaggio femminile. Il tema centrale è l’equilibrio tra la saggezza e la sensualità, in altre parole concedersi l’edonismo senza eccedere. Sta in questo la filosofia delle Grazie. Questa proposta wielandiana, non piacerà al classicismo di fine settecento. Oberon è molto lungo e Goethe lo elogia moltissimo. Fu scritto in fase matura. E’ diviso in 14 canti, nella seconda edizione (quella definitiva) viene suddiviso in 12 canti. Viene definito “ein romantisches Heldengedicht”, un poema eroico romantico. Romantico non fa riferimento al romanticismo come epoca storico-letteraria. Questo poema è romantico perché ha come argomento una vicenda tratta dalla letteratura medievale francese, fa quindi riferimento alla letteratura fantastica medievale. Al contrario di Klopstock, Wieland, con eroico, si riferisce ai cavalieri. La trama è, infatti, di materia carolingia. Ogni canto è suddiviso in strofe, in ottave che Wieland non tratta in maniera rigida: presentano schemi di rime e versi variabili. Oberon mostra la leggerezza del racconto: ci sono elementi magici, soprannaturali, storie inverosimili. Il protagonista è un cavaliere di nome Hüon, che avendo compiuto un tremendo misfatto viene punito da Carlo Magno, che lo manda in Medio Oriente per compiere una missione che, a meno che non si compia un prodigio, lo condurrà alla morte. Proprio in virtù della purezza del suo cuore, Hüon viene aiutato da Oberon, il re degli elfi, figura shakespeariana, che si trova in contrasto con la regina degli elfi Titania. La vicende del cavaliere, offre a Oberon la possibilità di risolvere il proprio conflitto. Quando Hüon giunge dal califfo riuscirà a scappare con una fanciulla Rezia, che si converte al cristianesimo. Questo amore è ostacolato da una serie di impedimenti. Alla fine grazie alla loro virtù, i due amanti superano le prove a cui vengono sottoposti, in questo modo si risolve anche il conflitto tra Oberon e Titania. Il re degli elfi, aveva infatti legato, la sua riconciliazione alla possibilità che tra gli umani ci si sviluppasse un sentimento d’amore genuino e puro. Nel secondo canto Hüon incontra Oberon. Oberon aveva utilizzato il corno per punire i monaci che si comportavano in maniera poco consona a un convento (Wieland critica la chiesa), e adesso lo dona a Hüon. Oltre al corno gli dona un bicchiere magico. I poteri di questi oggetti magici cambiano in base alle virtù di chi li sta utilizzando. Se il cavaliere suona piano il corno, tutti coloro che hanno cattivi pensieri cominciano a ballare; se invece lo suona forte è un segnale grazie al quale Oberon interverrà e salverà Hüon nel caso in cui si trovi in pericolo. Il bicchiere che gli dona si riempie di vino se un brav’uomo vi poggia le labbra; se, invece, è un malintenzionato, il bicchiere diventa incandescente. A questo punto Hüon deve rimettersi in marcia e chiede a Oberon indicazioni per raggiungere Babilonia. Oberon afferma che finché Hüon avrà coraggio, lui gli starà vicino e lo aiuterà. Prima di congedarsi Oberon gli ricorda che spesso il piacere breve è fonte di lunghe sofferenze. LO STURM UND DRANG Questa epoca non ha un corrispettivo nelle altre culture europee. Questo nome è attribuito a quel periodo breve ma intenso che possiamo collocare negli anni 70 del Settecento. Un’opera centrale di questo decennio dà il nome a questa corrente “tempesta e impeto”. All’epoca questa endiadi era il testo di un dramma di Klinger. Klinger scrisse un pezzo drammatico che inizialmente si intitolava “Confusione”. Il titolo Sturm und Drang, fu suggerito all’autore da un personaggio, Kaufmann, di origine svizzera che veniva definito con questa perifrasi, a volte con accezione positiva, altre volte negativa, di “Der Geniepostel”. Genie, parola di origine francese, indica sia una persona che un concetto e rappresenta molto bene il motore segreto della vivace e ribelle gioventù letteraria del tempo. Inizialmente questo gruppo di giovani autori, venivano chiamati “giovani poeti” e il periodo in questione veniva chiamato "Genie Zeit". L’etichetta “Sturm und Drang” è successiva. Ciononostante, nei testi del tempo si trovano molti termini derivati da Sturm o da Drang. In questa epoca si conclude l’età dell’Illuminismo. Lo Sturm und Drang in questa serie di declinazioni della cultura settecentesca, si pone alla fine del secolo: occupa i 25 anni prima dello scoppio della Rivoluzione Francese. Molti vedono nello Sturm und Drang un momento di rottura con l’Illuminismo, questo perché ci sono degli aspetti in contrapposizione alla stretta moralità e razionalità dell’Illuminismo. Considerarlo, però, un movimento anti-illuminista è una forzatura, in quanto esso fonda le sue radici nella cultura illuminista. Si sviluppa allargando i concetti dell’Aufklärung. Uno dei motivi per cui non si riesce a collocare precisamente questo movimento, è che lo Sturm und Drang finisce per essere solo una fase giovanile della produzione di molti autori, che saranno protagonisti del periodo successivo: KLASSIK. Il movimento romantico, invece, non avrà connessioni allo Sturm und Drang. In breve, tale epoca si colloca alla fine dell’illuminismo, riceve l’influenza di pensatori francesi come Rousseau e inglesi come Young, e come fase giovanile di alcuni suoi esponenti. Lo Sturm und Drang potrebbe essere suddiviso in fasi: - negli anni 60 del ‘700 sono una fase preparatoria; in questi anni operano Hamann, appartenente alla generazione precedente, e Herder, il più maturo degli esponenti dello Sturm und Drang, nei loro testi diffondono alcune cellule di pensiero che preparano la fioritura vera e propria dell’epoca; - negli anni 70 del ‘700 che si ha la FASE CENTRALE; Herder incontra Goethe. Danno l’impronta a una nuova schiera di giovani poeti, tra cui Lenz, Bürger… Questa fase è sì quella centrale, ma al suo interno ci sono alcuni anni particolarmente fervidi: sono i primi cinque anni, dopo i quali Goethe abbandona i luoghi tipici della corrente, spostandosi a Weimar. L’addio di Goethe nel 1775 è considerata un momento di svolta; - negli anni 80 del ‘700 si ha la fase tarda; a questa ultima fase possiamo legare l’opera nell’area sveva. Spiccano le figure di Schiller, di Schubart… A prescindere dalla periodizzazione, lo Sturm und Drang costituisce l’ultimissima fase illuminista, precedente allo scoppio della rivoluzione francese. Per quanto riguarda i luoghi si ha una prevalenza dell’area sud-occidentale, soprattutto negli anni 70. Strasburgo sarà la città simbolo di quest’epoca. Anche Francoforte ha un ruolo importante, è la sede di un importante periodico “Frankfurter gelehrte Anzeigen”, sul quale vengono pubblicati i testi più significativi del movimento, un altro periodico importante è “Iris”, che si sviluppa a Düsseldorf. In area Sveva la rivista più importante è “Deutsche Chronik”, diretta da Schubert. I due grandi maestri dello Sturm und Drang provengono dall’area nord-orientale: Köninsberg. Gli impulsi che arrivano da questi centri circolano e si spostano. L’area svizzera è luogo di scambi e contatti: Füssli, Kaufmann e Lavater. Anche nel quadro dello sturm und Drang è importante il Göttingen Hain: Bürger, un suo componente, può essere considerato esponente tanto dello Sturm und Drang, quanto del Göttingen Hain. Consideriamo anche il mondo delle case editrici: molte delle case che pubblicano opere di questo periodo sono molto lontane, ad esempio a Lipsia. Anche i teatri MAIFEST, GOETHE (Lied) Si tratta di una poesia nota come “Festa o canto di maggio”. Il testo si presenta con tratti che marcano un cambiamento di tono e linguaggio. Il poeta sceglie le quartine con un verso breve: si hanno due giambi per verso. Le strofe rimano solo ai versi pari, fa eccezione la terza strofa. E’ regolare l’uscita dei singoli versi che è sempre alternativamente femminile e maschile. L’effetto di questo ritmo va di pari passo con le scelte lessicali del Lied. Abbiamo uno stile “abbreviato”, con frasi nominali. Si hanno moltissime esclamazioni del soggetto lirico, che si pone in rapporto di totale empatia con la natura che lo circonda. E’ rivoluzionaria l’impronta soggettiva del testo che mette al centro l’ERLEBNIS (= esperienza vissuta). Non è necessario che siano autobiografiche, bensì il soggetto lirico costruisce nella poesia stessa la propria Erlebnis: abbiamo l’esaltazione dell’amore. La similitudine pesca nel repertorio naturale per spiegare l’intensità di questo sentimento. Si ha un enjambement tra la penultima e l’ultima strofa, questo crea un’ulteriore crescita della tensione e sottolinea quale sia il rapporto tra Erlebnis e poesia: l’amore è il motore della poesia. Nelle due strofe finali c'è un parallelismo (primo verso penultima, ultimo verso ultima). Questa estensione del soggetto ingloba l’amata all’interno di questo mondo. LENORE, BURGER (ballata) LA BALLATA: ha origini anglosassoni. Herder ha raccolto nei suoi Volkslieder molte ballate, sia popolari che di origine autorale. Autori come Bürger conferiranno prestigio a questo genere. La ballata è sempre stata collegata a una performance orale, ha una struttura narrativa e poetica. Nella Volksballade, di origine anonima, ha una forma cantabile e senza ritornello; la Kunstballade imita la forma popolare, rafforzando l’elemento narrativo. I tratti ricorrenti di questo secondo tipo sono: l’utilizzo del dialogo, la dimensione acustica, il ritmo è molto regolare. La protagonista è una fanciulla che crede di aver perso il proprio amato in guerra. Una notte però lui va a farle visita, che la conduce in un viaggio che si rivela essere un viaggio verso la morte. Il suo amato è un morto vivente, non un vero reduce di guerra. La ballata comincia con un sogno di Lenore, che non sa dove sia Wilhelm, il suo amato che non è mai tornato dalla guerra dei sette anni. La guerra si conclude e i soldati tornano dalla guerra, ma Wilhelm non è tra coloro che tornano. Lenore si dispera, inizia un dialogo (tipico della ballata) con la madre. Questo momento di disperazione si conclude quando arriva Wilhelm, che invita Lenore a seguirlo. Lei tenta di dissuaderlo ma lui non cede, dicendole che la porta via per sposarla. Alla fine Wilhelm rivela a Lenore che il loro letto nuziale è una bara. I due cavalcano e questa cavalcata rappresenta l’entrata di Lenore nel mondo dei morti: Wilhelm mostra il suo vero aspetto, è uno scheletro. Il teschio è un richiamo al mondo barocco. L’atmosfera è notturna e piuttosto tetra, ed è con questa descrizione che si conclude la poesia, che fa capire all’autore che Lenore è morta, ma la sua anima potrebbe essere salvata da Dio, anche se lei aveva perso la sua fede in quanto credeva che Dio non avesse protetto il suo amato durante la guerra. Lenore ha un ruolo importante anche nel panorama italiano, in quanto introduce alcune tematiche tipiche del romanticismo italiano. Inoltre, il poeta milanese Berchet tradusse la poesia in prosa, non ii versi. Questo non fa altro che marcare ancora di più l’aspetto narrativo della ballata. Le strofe sono ottave, con un metro giambico molto regolare. I versi sono tetrametri che si alternano a trimetri (versi tipici della poesia popolare). I tetrametri hanno un’uscita maschile (e rimano tra loro), i trimetri femminile (e rimano tra loro). Questo produce un ritmo molto serrato e incalzante. Si hanno molte ripetizioni (utili per la memorizzazione), allitterazioni (vv 8-16-17), onomatopee (vv 5-6). Il lessico a un repertorio non raffinato, della cultura popolare. Usa un lessico arcaico, per far sì che sembri di tradizione folklorica. PROMETHEUS, GOETHE (inno) L’INNO: si intende l’ode klopstockiana in ritmi liberi, il migliore esempio è l'inno dedicato a Prometeo di Goethe. Appartiene agli inni francofortesi. Ha un’origine legata al progetto di un dramma dedicato proprio a questa figura. E’ possibile , quindi, che questo testo indipendente fosse, inizialmente, un monologo da inserire nel testo drammatico. La rivendicazione del soggetto, che vuole liberarsi dalle strette politiche. In questa chiave l’inno funge da detonatore di un’esplosione che porta a un’identificazione dei poeti dello Sturm und Drang. Goethe recupera un mito greco: la figura di Prometeo è protagonista di una serie di diverse vicende, qui è esaltata la ribellione all’autorità divina (titano che ruba il fuoco agli dei e plasma gli esseri umani). Attraverso il suo genio riesce a creare gli uomini. Il testo è caratterizzato dallo scontro tra Prometeo e TU che è Zeus, ossia l’autorità politica che soffoca la libertà e deve essere ribaltata. Quindi è un tema importante la relazione tra umano e divino. Goethe esalta una figura che vuole dare sfogo alla propria creatività senza dover sottostare ad alcun tipo di regola. L’inno è composta da sette strofe tutte diverse fra loro: c’è una forte irregolarità. Goethe eredita questo tipo di scrittura da Klopstock. L’inno, che di solito esalta una divinità, qui fa l’opposto: è un ANTI-INNO, il gesto retorico che propone è una negazione del tradizionale scopo dell’inno. “Festa di Primavera” di Klopstock ci fa capire come l’inno di Goethe vada contro queste tendenze. L’Io lirico intima Zeus di rimanere nel suo mondo, di lasciare indipendente il mondo umano. Tutti gli dei sono descritti come indigenti rispetto al mondo umano, solo i bambini e i mendicanti sono ancora dediti a un culto divino, per mancanza di esperienza o un come una consolazione. Se non ci fossero loro, gli dei vivrebbero di stenti. Gli dei, infatti, sono dipendenti dagli umani: si nutrono di ciò che noi gli forniamo, se tutti smettessero di credere in loro, essi scomparirebbero. Nella quinta strofa si rivolge alla propria intimità: viene divinizzato la forza che trova in sé stesso che, inutilmente, credeva di dover chiedere agli dei. Prometeo, nell’ultima strofa, crea gli umani a sua immagine e somiglianza, che non si cureranno degli dei, proprio come lui. AN DIE FREUDE, SCHILLER (ode) E’ un testo piuttosto lungo: 16 strofe, alternanza tra ottave e quartine. Si hanno due voci: una singolare che canta le ottave e una corale che si dedica alla quartine. L’inno alla gioia è una composizione in cui si riconosce la piena eredità illuminista di Schiller, è uno degli autori in cui si avverte di più il carattere illuminista dello Sturm und Drang, che come già detto non rovescia l’Illuminismo, ma lo radicalizza. Vengono cantati i valori della filosofia illuminista, come la fratellanza, l’amicizia. La gioia è descritta come la scintilla degli dei. Sembra un canto ecclesiastico, ma il valore religioso è sostituito da un valore illuminista. Si ha una visione religiosa su un tema che è laico. Il bacio della gioia è universale, unisce tutti. Non viene smentita la presenza di una divinità al di sopra di tutti, con caratteristiche di padre, perché altrimenti non si spiegherebbe questo abbraccio che unisce tutti. Una seconda prospettiva consente di interpretare l’Inno alla Gioia, come una descrizione di un Trinklied, performato da un gruppo di amici che festeggiano con boccali di birra etc.. Questa lettura è suggerita soprattutto dalla parte finale del testo. Il ritmo è molto regolare. Tutti i versi seguono lo stesso schema: tetrametro trocaico I versi dispari hanno uscita femminile, quelli pari hanno uscita maschile. L’inno alla gioia viene messo in musica da Beethoven e costituisce il finale della sua Nona Sinfonia. Riduce le strofe e le riorganizza. Antepone al testo di Schiller un passaggio in cui si passa dalla musica puramente sinfonica a quella cantata. Invita a intonare toni più piacevoli e pieni di gioia. LA NARRATIVA DELLO STURM UND DRANG La scrittura drammatica e lirica sono i generi maggiormenti praticati dagli autori di quest’epoca, ma l’opera che segnerà più profondamente questi anni è un’opera di narrativa: il romanzo epistolare “Die Leiden des jungen Werther”. Il romanzo è il genere che occupa principalmente il panorama letterario. Ormai sono quasi esclusivamente in prosa. Sulla base di modelli anglo-francesi incontriamo diverse tipologie di romanzi: i romanzi di avventura, i romanzi del brivido, i primi esempi di gialli, il romanzo delle “associazioni segrete”. Tutte queste forme sono proprie del mondo della letteratura di intrattenimento (Unterhaltungs Literature). A tale proposito va fatta una distinzione tra letteratura di intrattenimento e letteratura alta, colta, in questo campo c’è una buona fetta di pensatori che considerano il romanzo un genere minore. Per quanto riguarda gli autori, i più importanti operano nell’ambito del romanzo epistolare: Goethe e Lenz. In conseguenza al Werther, escono molti romanzi parodia, contraffazioni e imitazioni di esso. Lenz scriverà una sorta di “risposta” al Werther. Il romanzo epistolare non nasce in Germania: viene ispirato da autori francesi e inglesi. Goethe opera un gran cambiamento in questa tradizione di romanzi epistolari. ⭐ Vi erano moltissime opere pirata o che si ispiravano al Werther, tenta di replicare il suo successo. WERTHERIADEN: si intendono le opere che si ispirano al Werther. Rimanendo nell’onda delle opere che si ispirano a Werther, è importante citare Miller con “Siegwart. Eine Klostergeschichter”. Lenz scrisse “Der Waldbruder”, di Hölderlin abbiamo “Hyperion oder der Eremit in Griechenland”. Si parla di Werther Effekt in ogni aspetto della cultura. Questo romanzo viene letto nei circoli di lettura, viene reso in fumetti, cine graficamente. Uno dei principali esempi della ramificazione del romanzo è l’opera di Foscolo “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”. Nel corso della sua carriera Goethe tornò più volte sul romanzo. Nei suoi anni del classicismo, negli “Epigrammi Veneziani” nomina Werther come esempio della fama di Goethe. Egli riflette sulla diffusione della sua fama in territori extraeuropei, anche in Cina ne parlano. Sempre Goethe nelle ”elegie romane”, infastidito da coloro che gli chiedono cosa ci sia di vero nella storia di Werther, si interroga su dove arrivi questo morboso interesse. Goethe stesso commenta il testo nella sua autobiografia. Afferma che l’effetto di questo libro fu enorme per il fatto che arrivò al momento giusto. Goethe nutre la leggenda per cui questa storia nasce in modo travolgente, tant’è vero che lo scrisse in un mese senza avere mai scritto alcuna bozza. Lo scrisse quasi in maniera inconscia. Furono molte le ragioni che lo portarono a scrivere quest'opera: la testardaggine, la fretta, lo stile di vita.. Era in un momento di sballottamento tale che riversò nella scrittura questa situazione, in modo tale che da essa si potesse trarre salvezza. Nel 1824, gli anni senili di Goethe, il poeta scrive “An Werther”, una poesia dedicata al personaggio stesso in occasione del cinquantesimo anniversario della sua pubblicazione. La figura di Werther è presentata come un’ombra pianta da tutti che ritorna nei ricordi del poeta. Il poeta, al contrario del personaggio, riuscì a sfuggire alla morte: Werther no, perse 50 anni di vita. Attraverso la sua dipartita, Werther ha reso Goethe celebre. Noi abbiamo celebrato il suo destino crudele. Riflette su come le passioni risvegliano sensazioni e sentimenti lontani. I dolori sono il primo esempio di opera che entra a fare parte della letteratura universale “Welt-literature”. Questo concetto fu elaborato da Goethe stesso. Se al Goethe giovanile quasi infastidiva il successo dell’opera, il Goethe senile si rende conto dell’importanza che la sua opera ha avuto e avrà. Con lungimiranza annuncia che è finita l’epoca delle letterature nazionali, e gli scrittori non possono fare altro che velocizzare questo fenomeno epocale. Il protagonista del romanzo è il Giovane Werther. Al suo centro vi è l'innamoramento, con le fatali conseguenze, di Lotte, promessa a un litro uomo. Nel romanzo, essendo epistolare, vengono presentate le lettere che Werther manda a un amico lontano Wilhelm. Nel primo libro lettere vanno dal tarda primavera all’estate del 1771. In queste lettere viene presentata la conoscenza di Lotte e del promesso sposo Alberto, l’innamoramento e il temporaneo addio di Werther che si allontana dalla coppia. Questo è un romanzo chiaramente epistolare, ma MONOLOGICO, in quanto non vengono mai riportate le risposte di Wilhelm. Questa scelta di costruire il romanzo come un monologo è un'innovazione molto importante nella tradizione del romanzo epistolare. Questo elemento è fondamentale perché mette al centro la SOGGETTIVITÀ DEL PROTAGONISTA: noi apprendiamo solo la visione di Werther dei fatti. Nella finzione queste lettere sono ciò che il personaggio lascia dopo la sua morte. A questo proposito all’inizio del romanzo si ha una nota da un EDITORE FITTIZIO che raccoglie le lettere e le pubblica. Tale Editore fittizio acquisisce maggiore peso nel secondo libro. Questo libro copre un periodo lungo dall’autunno al dicembre del 1772. Werther è lontano dal luogo fatale, dice farà ritorno prima di compiere l’estremo gesto. Alcune lettere, scritte durante il periodo di lontananza, vengono scritte dall’editore fittizio, che riempie alcune lacune dettate dalla condizione psichica di Werther. La voce di questo editore ricompare anche nella narrazione della morte del protagonista. ANALISI DI TRE LETTERE: forniscono un quadro abbastanza significativo di alcuni aspetti dell’opera. 1) LETTERA DEL 10 MAGGIO: L’impianto è monologico: Werther scrive a Wilhelm. Questa lettera si struttura sul doppio binario di ERLEBNIS (esperienza che Werther fa) e AUSDRUCK (espressione che non soddisfa Werther> si lamenta perché non può esprimere a pieno ciò che gli è successo). La bella mattina di primavera è messa in parallelo a una solitudine che però è positiva, perché sente che la sua anima è in sintonia con il luogo. SINTONIA TRA UOMO E NATURA È UNO DEI TRATTI FONDAMENTALI DEL PRIMO LIBRO. La sua felicità produce però una difficoltà espressiva: Werther dipinge, ma non riesce a tradurre le sue sensazioni in arte, come vorrebbe. Non riuscirebbe a disegnare nulla, tuttavia si sente molto ispirato e consapevole delle sue capacità. La sintassi si fa vertiginosa, si costruisce una curva sintattica di grande tensione. Questo passaggio è il tentativo di rendere a parole questo sentimento di totale immersione nella natura primaverile, quasi divina. Tutta questa bellezza, la forza della percezione della natura, porta quasi alla perdita di sé del soggetto. La natura in certi passaggi ricorda quella descritta da Klopstock. Una natura divina, religiosa, abbiamo una visione panteistica di essa. Werther è sdraiato nell’erba vicino a un ruscello, è in contatto fisico con le piccole creature del prato. In questa condizione c’è l’avvertimento del divino. Il lessico è appassionato: tutto viene vissuto. Questa situazione fa nascere in lui il desiderio di poter trasferire nella rappresentazione la sua esperienza. Non riesce a fare si che LA RAPPRESENTAZIONE SIA LO SPECCHIO DELL’ANIMA. 2) LETTERA DEL 12 SETTEMBRE (secondo libro) Ormai Werther conosce da tempo Lotte e, da tempo, se n'è innamorato. In questa lettera ricorda una scena vissuta con Lotte in forma dialogica. Lotte ritorna da un viaggio. Si ha l’immagine di Lotte che cura un canarino. Lotte invita Werther a osservare come questo uccellino la baci quando lei gli da da mangiare. Si ha una pausa di riflessione in cui Werther descrive il momento in cui le labbra di Lotte toccano il becco del canarino. Lui immagina la beatitudine che proverebbe se potesse baciare Lotte al posto dell’animaletto. Il canarino si avvicina a Werther, per il quale è il completamento della catena: LOTTE BACIA UCCELLINO BACIA WERTHER. L'uccellino si accorge che Werther non ha cibo tra le sue labbra, e la delusione del canarino è paragonata alla delusione di Werther. Ma se il canarino trova cibo nelle labbra di Lotte, soddisfando, quindi la sua fame, Werther no. Werther non vuole nemmeno guardare la soddisfazione del canarino. Il cuore di Werther che si era assopito durante la lontananza di Lotte, a questo punto si risveglia. Questo perché la sua capacità immaginativa è stata eccitata da questa immagine di innocenza. Da un’immagine tanto innocente, in Werther scaturisce un desiderio tutt’altro che tale. Si ha un contrasto tra amore innocente e brama dovuto alla sua immaginazione. Il lessico è costituito da termini che fanno riferimento all’infanzia, all’innocenza (aggettivi, diminutivi) a cui si contrappongono termini del campo semantico opposto che ha a che fare con la corporeità, con la brama. 3) LETTERA DEL 20 DICEMBRE (lettera finale, secondo libro) Si tratta di frammenti che l’editore cita dall’ultima lettera di Werther, nella quale il protagonista si congeda da Lotte. L’addio all’amata è riferito a una serie di elementi che garantiscono un possibile legame d'amore anche dopo la morte. Werther vede il suicidio come un modo per creare un legame eterno con lei. IL SUICIDIO COME MODO PER RESTARE CON LA DONNA CHE NON PUO’ AVERE . Prima di congedarsi, Werther invita Lotte a guardare le stelle fuori dalla finestra che, al contrario di lui, non cadranno. In un secondo momento passa la präteritum. Werther si autodefinisce un bambino: ha portato nella sua dimora molti oggetti per il solo fatto che fossero stati sfiorati da Lotte (tra cui una silhouette di Lotte, un nastro che lei portava sul petto > vuole rendere questi oggetti). Affidò al padre di Lotte un breve testo in cui dà delle disposizioni su cosa fare dopo la sua morte. Chiede di essere sepolto vicino a due tigli, e lontano dai cristiani perché essi non debbano soffrire la vicinanza con un suicida, vuole essere sepolto con le vesti che indossava nel momento della morte, chiede a Lotte di raccontare la sua storia ai suoi figli. Werther si suicida con un pistola che gli prestò Albert, il marito di Lotte. Con la morte del protagonista si conclude la lettera, ma non il romanzo. A questo punto prende la parola l’editore fittizio, che narrando in terza persona ci conduce, narrando la sepoltura, fino alla fine del romanzo. Durante la sua narrazione capiamo che lui ha avuto contatto con persone che gli hanno dato informazioni su questa storia. Il suo stile non è ricco di aggettivi, ipotattico, al contrario usa uno stile asciutto e lineare, il tono sembra un resoconto. Sarà il servitore di Werther a trovare il corpo e a chiamare aiuto: Werther non è ancora morto, ma non riesce a parlare. Il servitore cerca aiuto e Lotte capisce che è successo qualcosa di tragico, perché si ricorda che l’ultima volta che Werther si congedò da lei era in un brutto stato, tant’è vero che sviene. Quando arrivano nella stanza di Werther, non c’è più nulla da fare. A questo punto l'editore fittizio costruisce la scena del suicido, come un membro della polizia scientifica. Werther si era sparato vicino all’occhio destro, era uscita della materia
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