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Alberto Moravia e gli indifferenti, Appunti di Letteratura Italiana

documento riassuntivo sul percorso narrativo di Alberto Moravia e analisi della sua opera Gli Indifferenti

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 06/07/2022

aledip2002
aledip2002 🇮🇹

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Alberto Moravia e gli indifferenti e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! ALBERTO MORAVIA E GLI INDIFFERENTI Ha avuto una vita longeva (1907-1990). I luoghi dicono tanto di questo scrittore; nella sua giovinezza è stato tra Cortina e Bressanone perché soffriva di tubercolosi ossea e si dirigeva in sanatori (trascorre la giovinezza in isolamento dove si dedica alle sue letture). È un lettore fortissimo e negli anni 30-40 è collocato soprattutto a Roma dove avrà tra gli amici Elsa Morante, Pasolini, Maraini con la quale starà insieme negli ultimi anni della sua vita; farà anche grandi viaggi all’estero. Nel 1929 viene pubblicato Gli Indifferenti, l’intreccio ruota intorno alla storia della famiglia borghese in decadenza Ardengo che vive a Roma, che esplora le dinamiche familiari interne. C’è la madre Mariagrazia, il figlio Michele, la figlia Carla, e Leo Merumeci, l’amante della madre con cui intrattiene una relazione per appropriarsi del patrimonio. Mariagrazia ha problemi economici e si aggrappa a quest’uomo che medita di truffarla; nel frattempo Merumeci insidia Carla, che alla fine finisce per cedere a queste lusinghe. La dinamica relazionale è molto forte e feroce nella quale si legge una forte influenza del pensiero freudiano e marxista -fondamenti della poetica di Moravia che si sintetizza nella dicotomia sesso-denaro-. L’idea di Moravia sulla borghesia è intrisa dal pensiero marxista, che parte da un autore che è egli stesso borghese e che sente su di sé il peso di una denuncia; secondo Moravia l’individuo borghese è volto al conformismo che significa seguire delle regole precise e un cursus honorem preciso, ovvero realizzarsi in un certo modo che segua un’accumulazione di capitale e sistemarsi. Moravia, attraverso la vicenda de Gli Indifferenti, denuncia la messa in crisi di questo status borghese, di come il seguire questa linea svuoti di moralità la vita borghese. Marx teorizzava la possibilità di sganciarsi; il borghese vive la sessualità come proprietà e in questo modo Marx si lega a Freud, la sessualità è vissuta come ricerca di possesso. Da questa ricerca segue l’oggettificazione di Carla rispetto a Leo, lei si percepisce non come soggetto ma come in un passaggio di proprietà, che prima appartiene alla famiglia Ardengo e successivamente a Merumeci. Questa dinamica sesso-denaro è declinata negli Indifferenti dove il tema centrale è l’indifferenza che colpisce i due figli. L’indifferenza è una condizione che ricorda l’inettitudine, Moravia guarda molto alla letteratura precedente, l’indifferenza caratterizza le scelte dei ragazzi che vorrebbero reagire -soffrono perché si sentono fuori da questa dinamica- ma non lo fanno, sono fermi nell’azione in modi diversi. L’indifferenza è una qualità anche morale, loro rifiutano la dimensione borghese ma non reagiscono e finiscono per essere vittime del denaro, del conformismo. D’altra parte Leo Merumeci, essendo un personaggio molesto e subdolo, è stato interpretato come l’emblema di un’ideologia fascista; nell’aggressività di Merumeci è stato letto un prototipo di uomo che poteva andare a fare ad esempio la marcia su Roma. Tema: rapporto degli uomini con la realtà Siamo alle soglie degli anni 60 e Moravia sta scrivendo ‘La Noia’, che ha un forte legame con Gli Indifferenti, dove propone una visione sintetica della letteratura. Moravia dice che i suoi romanzi indagano i rapporti dell’uomo con la realtà in momenti in cui quest’ultima è caotica, oscura, nella quale lo scrittore si cala e si rapporta in maniera conflittuale. Lo scrittore scrive per riportare questa difficoltà con rapportarsi finzione e dice che Gli Indifferenti racconta una situazione realistica che avvalora la situazione del nuovo realismo che caratterizza questa fase di rinascita del romanzo; sull’asse tematico è Moravia stesso che sottolinea come gli aspetti centrali del romanzo ruotino intorno al binomio sesso-denaro. Questi elementi sono degli elementi che hanno a che fare con gli aspetti primari della vita umana perché la sessualità è uno dei modi primari dell’uomo di relazionarsi e i rapporti economici sono aspetti primordiali dell’individuo nella società. Da un punto di vista culturale questi aspetti ci rimandano alla formazione marxista e freudiana, il concetto di borghesia che si lega e si identifica con una classe sociale che si caratterizza per l’accumulo, questi due elementi sono caratterizzanti per la definizione della borghesia stessa; il concetto di proprietà economica e il concetto di proprietà nella sfera affettiva-tutte le relazioni non sono vissute in termini sentimentali ma di rapporti di proprietà e questo scardina l’architettura delle relazioni le corrode e ne svuota il senso-. La famiglia Ardegno sarà distrutta dalle relazioni affettive ed economiche. Per quanto riguarda la questione Michele, egli dice di provare disgusto, di sentirsi indifferente e di guardare questa massa attraverso uno sguardo che mira ai piedi; questo sguardo sottolinea l’isolamento di Michele rispetto agli altri. Queste parole dicono molto del concetto di indifferenza e della qualità dell’indifferenza-inettitudine, essa è piena di disgusto e l’indifferenza tratteggiata attraverso Michele investe il corpo, è come una nausea; diversamente avviene in Carla, la cui indifferenza è vissuta attraverso il corpo. Concetto di anormalità-normalità: i personaggi sono anormali, sentono di non riuscire a conformarsi ma che odiano l’ambiente in cui sono nati, in un contesto normale (conformismo). La famiglia è l’universo generativo, definita come trappola (Pirandello) e che si arricchisce della lezione freudiana, su di lui ha un peso essenziale la riflessione di Freud che parte dal fatto che l’individuo per vivere nella comunità deve domare il principio di piacere col principio di realtà ma soprattutto il complesso edipico, e qui ce n’è una testimonianza: Michele, figlio maschio, ha un legame profondo con la madre, mentre Carla ha un rapporto pessimo con la madre, fa le cose per vendicarsi di lei e anche il cedere alle molestie di Merumeci è conseguenza di quest’animo, di questa ribellione. Merumeci è l’amante di Mariagrazia. Grande attenzione alla ricchezza dei dettagli che riguardano la casa e che è un tratto significativo, perché Moravia costruisce questi interni borghesi con grande precisione e con una ricchezza di particolari che sottolineano una serie di caratteristiche che riguardano l’ambiente sociale. Anche se è ambientato a Roma, noi non percepiamo la città poiché prestiamo attenzione agli interni, soprattutto al salotto dove avvengono gran parte delle scene. Questo luogo è il ‘ring’ della casa, luogo in cui i personaggi si incontrano e si scontrano tra di loro e dove vengono prese le decisioni più dure; questo focus sul salotto ci rimanda a una certa teatralità del romanzo. Moravia è stato uno scrittore e un critico teatrale e costruisce consapevolmente la parte descrittiva del romanzo con una grande didascalia teatrale (intermezzi nei quali si racconta ciò che riguarda lo spazio) e quindi negli indifferenti la parte descrittiva richiama molto il teatro. L’introduzione del capitolo 2 è un emblema della didascalia che presenta alla fine l’ingresso dei personaggi in scena e, anche nei testi futuri, Moravia elaborerà una teoria chiamata ‘teatro della chiacchiera’ che indica il dominio della conversazione-scontro tra i personaggi e come emerga la trama tramite questi. I personaggi principali attraverso i quali Moravia esprime il concetto di indifferenza sono Michele e Carla; l’indifferenza di Mariagrazia sta nella sua superficialità rispetto alla realtà che non vuole affrontare. Michele e Carla hanno una statura più complessa; Michele si rende conto del gioco di Merumeci e vorrebbe porvi rimedio, la mamma sta per consegnare il suo patrimonio e lui vorrebbe farle aprire gli occhi. Quando i 3 si trovano a
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