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alberto moravia, vita ed opere, gli indifferenti, Schemi e mappe concettuali di Letteratura

alberto moravia, vita ed opere, gli indifferenti

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 27/04/2022

Lena1212
Lena1212 🇮🇹

3.9

(12)

29 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica alberto moravia, vita ed opere, gli indifferenti e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura solo su Docsity! Alberto Moravia Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle, nasce a Roma nel 1907 da una famiglia benestante di origine ebraica, dedita a professioni intellettuali (il padre, in particolare, era architetto e pittore). Ancora giovanissimo, si ammala di tubercolosi ossea, malattia che costringe lo scrittore a tenersi lontano dalla scuola e dall'università e, soprattutto, da quella vita di gioco e spensieratezza tipica della sua età. La sua quindi fu una preparazione piuttosto da autodidatta. Nel 1925, a soli 18 anni, cominciò a scivere il suo capolavoro Indifferenti, che pubblicherà nel 1919. Nel 1930 inzia a collaborare con La Stampa e nel ''33 con la Gazzetta del Popolo. In quegli anni però, per evitare la censura fascista, scriverà testi allegorici e surreali. Nonostante questo, non sfugge alla censura il romanzo La mascherata, una satira abbastanza forte che prende di mira il regime fascista. Venne pubblicato nel '41 ma le seconda edizione verrà sequestrata e Moravia, sarà costretto, da quel momento in poi, a scrivere sotto lo pseudonimo. Nel '41 sposa la scrittrice Elsa Morante e dopo gli avvenimenti dell'8 settembre 1943 (il suo nome era sulla lista stilata dai nazisti delle persone da arrestare) si rifugia con la moglie a Sant'Agata, un villaggio montano in provincia di Latina, presso la famiglia Marrocco-Mirabella. Fu proprio dal rapporto dalla vita quotidiana con questa famiglia che nascerà l'ispirazione per il romanzo La ciociara, iniziato nel '44 e completato nel '57 in un momento di crisi dell'autore, il quale attraverso la sofferenza del personaggio di Cesira cerca di descrivere la drammatica e confusa realtà di quel periodo. Nel '45, dopo la Liberazione, torna a Roma e riprende la sua attività giornalistica collaborando con vari quotidiani tra i quali il Corriere della Sera. Si tratta di un periodo di grande attività: nel '47 pubblica infatti La romana, l'anno successivo i racconti La disobbedienza e L'amore coniugale, e nel '51 Il conformista. Nel '52 vince il Premio Strega per I racconti e iniziano sia le traduzioni dei suoi romanzi all'estero sia la produzione di film tratti dai suoi romanzi. Il 1960 è, per Moravia, un altro anno ricco di soddisfazioni, in quanto Vittorio De Sica porterà sullo schermo il romanzo La ciociara e vincerà il Premio Viareggio con il romanzo La noia, un romanzo esistenzialista che riprende i temi de Gli Indifferenti indagati però attraverso l'ottica del marxismo (centrale è infatti nel romanzo il problema del rapportarsi con la realtà tramite la categoria del possesso, tipicamente borghese). Nel '62 si separa da Elsa Morante e va a vivere con la scrittrice Dacia Maraiani, molto più giovane di lui. Nel '84 verrà eletto deputato europeo nelle liste del PCI, mandato che coprirà cinque anni, e nel '86 sposa la sua nuova compagna Carmen Llera a cui dedicò la raccolta di racconti dal titolo La cosa. Muore nel 1990 a Roma. ************************************************************************** **** La poetica moraviana può essere distinta in tre fasi: 1. Realismo borghese, la cui opera più importante è Gli Indifferenti; 2. Neoralismo, tra cui le opere più importanti occorre citare La ciociara e La Romana; 3. Pessimismo, il cui romanzo emblema è La Noia. Sostanzialmente la peculiarità di Moravia è quello di aver incentrato gran parte della sua produzione su una classe sociale predefinita e cioè la borghesia, e il romanzo cardine della fase moraviana del realismo borghese è Gli Indifferenti. Attraverso questo romanzo, pubblicato nel 1929, lo scrittore dipinge il suo mondo, quello borghese, di cui coglie la decadenza morale, il dissolversi dei valori, l'ipocrisia e la menzogna, propri di un'epoca di decadenza come quella fascista. I due nuclei tematici sono il sesso e il denaro, spesso ricorrenti nella poetica moraviana, intorno a cui si polarizza la vita umana. Il romanzo, d'impostazione teatrale, presenta pochi personaggi e molte parti dialogate ed è caratterizzata dalla mediocrità dei personaggi e dei conflitti che li contrappongono. Il romanzo tratta della storia dei fratelli Carla e Michele Ardengo, due giovani incapaci di provare veri sentimenti, in balia della noia e dell'indifferenza di fronte al declino sociale ed economico della loro famiglia. Mariagrazia, la madre rimasta vedova, intraprende una relazione amorosa con Leo, uomo più giovane, che tuttavia utilizza questo rapporto solo per scopi economici. Frequentando la casa, quest'utlimo si innamora della figlia e inizia ad avere un rapporto con lei; Michele scopre l'impiccio e si sente in dovere di vendicare l'onore familiare; così, decide di uccidere Leo ma gli spara
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