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alcune domande e concetti della prima prova d'esame, Schemi e mappe concettuali di Relazioni Internazionali

Domande e concetti da sapere per la prima prova parziale

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 03/01/2023

FrancescaLebejoara
FrancescaLebejoara 🇮🇹

4.5

(4)

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Scarica alcune domande e concetti della prima prova d'esame e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Relazioni Internazionali solo su Docsity! Che cos’è la società internazionale? Secondo la tradizione realista al centro dell’analisi sono presenti gli stati, la società internazionale non è una società ma un’arena dove l’anarchia è la condizione naturale delle relazioni internazionali dominata dalla forza e dove vige la guerra del tutti contro tutti. Esiste allora uno stato di mutua insicurezza in cui tutte le relazioni sono considerate relazioni di potenza. - Principi fondamentali del realismo -> pessimismo antropologico e visione ciclica della storia sono i punti di partenza del realismo. Il sistema di stati si trova in una situazione d’anarchia in cui è valida la politica di interesse e sopravvivenza (parlare di società di stati è una contraddizione). Lo studio del conflitto e dei rapporti di potere assume una posizione centrale di questo schema di pensiero dove l’uso della forza è decisivo. L’equilibrio di potenza e l’egemonia sono i principi ordinatori del sistema internazionale, difatti l’equilibrio di potere è l’unico modo per raggiungere la sicurezza collettiva; ad avere tal opportunità sono solo le grandi potenze che così strutturano la vera società internazionale. La diplomazia, nonché il diritto internazionale, sono gli strumenti fondamentali in mano agli stati per raggiungere i propri interessi. - La guerra per i realisti -> è un elemento inevitabile ed inestricabile nelle relazioni internazionali dove prevale l’anarchia. - L’ordine per i realisti -> è un prodotto precario dell’equilibrio di potenza o dell’egemonia. - Lo stato per i realisti -> gli stati sono unità fondamentali di un potere gerarchico e organizzato e le loro relazioni dominano la politica mondiale. Gli stati hanno 3 caratteristiche: sovranità, monopolio legittimo della forza e organizzazione territoriale. - L’equilibrio di potere -> unico modo per raggiungere la sicurezza collettiva. - Equilibrio di potenza -> situazione nella quale nessun attore domina gli altri, è fondamentale che il comportamento degli attori tenda al bilanciamento. L’equilibrio di potenza ha evitato che il sistema internazionale diventasse un impero mondiale, ha preservato l’indipendenza degli stati e ha permesso di funzionare alle altre istituzioni. - Diritto internazionale -> Il diritto internazionale è il diritto di una società politicamente organizzata in stati sovrani, è necessario che gli stati considerino la coercizione delle norme come un fattore sostanziale per il funzionamento della società internazionale. - Società di stati -> gruppo di stati, consapevoli di valori e interessi comuni, che forma una società: ciascuno si concepisce nelle proprie relazioni con gli altri come vincolato da un insieme di norme condivise e pertanto partecipa al funzionamento delle istituzioni comuni. - Guerra e il suo ruolo rispetto all’ordine – preservare il mantenimento degli stati, dirimere i conflitti e preservare l’integrità della società internazionale. - Grandi potenze e il loro ruolo rispetto all’ordine – impongono una direzione centralizzata in una società anarchica e garantiscono la stabilità nella gestione delle relazioni reciproche tra grandi potenze dal punto di vista della convivenza. COSA INTENDE WIGHT PER TEORIA DELLE RI : Con teoria internazionale Wight intende una tradizione di speculazione sulle relazioni fra gli stati, una tradizione immaginata come gemella della speculazione sullo stato alla quale è appropriato il nome di “teoria politica”. MOTIVO DELLA GUERRA PER WIGHT: Tre motivazioni delle guerre: guerre di interesse, per conseguire un utile materiale Guerre di timore, per garantire la propria sicurezza Guerre di dottrina, per affermare una causa o un principio IL MOTIVO DELL'ESISTENZA DELLA GUERRA: assenza di un governo comune, dotato di capacità coercitive preponderanti e dell’autorità per impiegarle legittimamente. PERCHE LA TEORIA DI WIGHT VIENE DEFINITA DIALOGICA La teoria di Wight viene definita dialogica perché all’interno delle suo opere le tradizioni di pensiero si confrontano costantemente. CAP 1: 1) CHE COSA SONO LE RI: il termine “internazionale” fu coniato nel 1780 dal filosofo inglese Bentham. Bentham spiegava che sono le transizioni tra Stati sovrani in quanto tali, che possono essere definite internazionali in maniera esclusiva. Le RI sono relazioni tra unità politiche indipendenti e sovrane che tali si riconoscono reciprocamente. Lo studio delle RI riguarda principalmente le relazioni politiche tra gli Stati, ossia la politica internazionale. 2) Differenza tra relazioni internazionali e politica internazionale -> sono sinonimi ma il primo termine si riferisce all’argomento della materia mentre il secondo indica la disciplina in sé. 3) RELAZIONI TRANSNAZIONALI: Le relazioni transnazionali tra gruppi e individui si sviluppano col commercio e lo scambio di beni e servizi, si manifestano nella migrazione di persone, nello scambio tra comunità epistemiche. 4) POLITICA DI POTENZA: la politica internazionale è spesso definita politica di potenza, “potenza” si intende l'insieme di risorse a disposizione di uno stato in relazione a quella degli altri. Il mantenimento e l'accrescimento della potenza caratterizzano la politica tra gli Stati. 5) Cosa si intende per sistema internazionale? È un’interazione di 2 o più comunità indipendenti che stabiliscono un sufficiente contatto tale da creare un impatto collettivo che si riverbera su tutti i contraenti. 6) CITTADINANZA: L’esistenza degli Stati e delle loro relazioni hanno effetti significativi sull'esistenza delle persone che vivono nei territori del nostro pianeta, imponendo limiti concreti che chiamiamo confini. I primi confini sono di tipo immateriale. Ciò accade fin dalle origini della vita individuale, quando chiunque nasca, ovunque nasca, diviene subito parte di uno stato, ne deve assumere la cittadinanza. Tutti gli individui devono appartenere ad uno stato. L'appartenenza a uno stato che ha relazioni esterne, è il fatto politico che congiunge la vita personale alla vita internazionale. La nozione di cittadinanza è il primo dispositivo finalizzato a iscrivere la vita individuale nella vita internazionale. CAP 2: 7) SOVRANITA’: la sovranità è uno status nelle RI, è una sorta di “ipocrisia organizzata”, perché la rappresentazione formale di piena indipendenza dello Stato ‘sovrano’ è negata dal bisogno di riconoscimento altrui. 8) TEORIA INTERNAZIONALE: è l'alter ego della teoria politica volta alla comprensione della vita internazionale, ciò che con un sinonimo è anche detta “teoria delle RI”. Una qualità della teoria internazionale è la carenza di un'eredità classica. La carenza della teoria internazionale comporta due limiti fondamentali, il primo è il pregiudizio nazionale e il secondo è il pregiudizio bellico. 9) 2 Ostacoli allo sviluppo della teoria politica delle relazioni internazionali (Wight) -> Il primo ostacolo è il pregiudizio nazionale, e il secondo ostacolo è il pregiudizio bellico. 10) PREGIUDIZIO NAZIONALE (influenza dello Stato sulla teoria internazionale): è un esito del processo storico che ha portato all'affermazione dello Stato come soggetto principale delle RI. L'origine e il fulcro di questo processo fu l'Europa e, in un senso specifico riassunto dallo studioso Prodi, l'Occidente dove “si sviluppano la scienza dello Stato e dell'amministrazione, la politica come patto costituzionale e come tecniche di rappresentanza”. La ragione del pregiudizio nazionale è che la protezione e la rappresentanza che ciascun individuo necessita al di fuori dei confini nazionali rappresenta anche l'espressione giuridica di una previcace credenza sociale che ha accompagnato lo sviluppo della sovranità statale: la credenza dello Stato come compimento finale dell'esperienza politica. governo mondiale dovesse agire in maniera tirannica realizzando una sorta di dispotismo internazionale. CAP 5: 30) Nella teoria internazionale il realismo è la tradizione più importante e lo schema dominante. Il realismo è lo scheletro della teoria internazionale. 31) POLITICA DI POTENZA: quale tradizione corrisponde ad una genealogia della politica di potenza. Quale schema di pensiero il realismo coincide con la comprensione della politica di potenza; essa è l'aspetto più importante e persistente nelle RI, come lo sono i rapporti di potere nelle relazioni interindividuali. 32) Il realismo opera una semplificazione con due mosse teoriche principali: la prima consiste nel considerare i fatti del potere come i fatti davvero rilevanti, degni d'attenzione e d’analisi accurata. La seconda mossa sta nell'assumere che questi fatti siano spesso occultati dalle persone impegnate nel campo politico. 33) Ciò a cui ambisce il realismo è svelare la verità effettuale, i fatti concreti che risultano dall'intreccio tra rapporti di forza e conflitti di interesse. Il realismo assume le patologie del potere e l'agire strategico come aspetti ineliminabili e costanti della vita internazionale. 34) LA SOSTANZIALE FISSITA’ DI WALTZ: le RI Sono sempre definite da tre elementi fondamentali: 1-un principio ordinatore anarchico del sistema internazionale 2- l’indifferenziazione funzionale di queste unità che svolgono 3- la distribuzione di potenza nel sistema internazionale che raggruppa tutte le unità. 35) La visione storica del realismo è circolare, perché nel contesto politico la storia internazionale si ripete in modo imprevedibile. I motivi di questa ricorrenza e ripetizione corrispondono a due dati costanti: il primo è la natura umana in politica, volta alla competizione per le risorse che danno potere e quindi al conflitto per procurarsele. Il secondo è una struttura anarchica della politica internazionale che non permette la soppressione di tale competizione e dei conflitti conseguenti, neppure di quelli armati. 36) La politica internazionale è rappresentabile da due assi perpendicolari. L’asse orizzontale corrisponde al conflitto, l’asse verticale corrisponde al dominio. È una rappresentazione dell’idea che il conflitto si contiene solo quando s’instaura una struttura di dominio e quindi un sistema gerarchico stabile. 37) Dove c’è pace stabile, c’è un sistema gerarchico che ottiene obbedienza. All’interno degli stati tale condizione s’instaura attraverso il governo nazionale. All’esterno degli stati non esiste un governo mondiale e c’è una condizione precaria (si tratta di uno stato di guerra potenziale, d’insicurezza permanente). Gli stati sono condizionati dal problema di garantirsi la propria sicurezza, ed è per questo che la forza militare è un aspetto cruciale. DILEMMA DELLA SICUREZZA: Tutti gli Stati devono assicurarsi da soli la propria sicurezza. Per il realismo politico, il fine primario degli Stati è garantire la sopravvivenza. Questo stato di cose produce degli effetti. Il primo effetto è il dilemma della sicurezza, così definito da Hertz. É la logica dei comportamenti che mirando ad un accrescimento della sicurezza particolare in condizione d'anarchia, producono un accrescimento dell'insicurezza collettiva. 38) PAURA E OSTILITA’: Lo stato di tensione citato da Montesquieu è un esito strutturale e non può essere eliminato senza eliminare la struttura anarchica del sistema internazionale. Deriva, da uno stato emotivo di paura e ostilità che riguarda le persone, prima ancora degli Stati. 39) DILEMMA DELLA COOPERAZIONE INTERSTATALE: è condizionata dall'anarchia internazionale e dalle sue conseguenze. Nell'atto di cooperare per mutuo beneficio si presenta un divario fra l'ottenimento di vantaggi assoluti, quelli che vanno a favore di tutte le parti in causa, e il conseguimento di vantaggi relativi, quelli che ciascuno ottiene rispetto all'altro. La cooperazione produce vantaggi assoluti ma implica anche vantaggi relativi. I vantaggi effettivi sono quelli che producono una differenza. 40) Le RI sono caratterizzate da una asimmetria di capacità e risorse perché gli Stati non sono uguali nella realtà. Forti e deboli, grandi e piccoli, non subiscono i condizionamenti dell'ambiente internazionale nella medesima maniera. È la disuguaglianza tra gli Stati che genera questo effetto paradossale. L'ambiente internazionale è caratterizzato da una condizione di disuguaglianza in tutti gli ambiti. 41) DISUGUAGLIANZA: La disuguaglianza si coglie, grazie alla classificazione avanzata da Carr che distingue tra chi ha e chi non ha: potere e ricchezza; tra potenze soddisfatte e insoddisfatte. Nell'arena internazionale gli Stati non possiedono uguali capacità nelle stesse risorse e non traggono gli stessi benefici dall'aspetto politico stabilito. Le potenze soddisfatte sono potenze conservatrici, interessate al mantenimento della stabilità internazionale. Le potenze insoddisfatte sono dette potenze revisioniste, volte cioè al mutamento dell'assetto internazionale. È nello scontro tra soddisfatti e insoddisfatti che affonda una delle radici della conflittualità, tanto tra gli individui nello stato quanto tra gli Stati. I primi difendono il valore della stabilità politica e i secondi la contestano. 42) Il realismo rivolge attenzione prevalente alle grandi potenze, le quali sono la “giunta suprema” delle RI. 43) È solo dalla guerra generale, quella tra le grandi potenze, che sorge una gerarchia politica. In questo senso, per il realismo, si può parlare di un ordine internazionale: l'ordine che le grandi potenze impongono al sistema internazionale. 44) Sistema bipolare (due potenze principali) il sistema multipolare (più di due): è il criterio realista per eccellenza. Un sistema bipolare presenta una minore complessità diplomatico- strategica perché minore è il numero dei suoi protagonisti principali. Il sistema multipolare presenta un'articolazione più semplice e interazioni più lineari perché possiede una maggiore rigidità negli allineamenti. Quali sono le principali distinzioni tra i tipi di sistema internazionale per Aron? 45) Per Aaron, il regime politico e l’ideologia permettono di distinguere tra sistemi internazionali omogenei e sistemi internazionali eterogenei. Nei primi gli Stati principali rispondono a una concezione politico-ideologica tra loro compatibile. Nei secondi gli Stati rispondono a una concezione politico-ideologica incompatibile. 46) La posizione di Kennan rimanda a 5 assunti dello schema realista: 1 nelle RI la sfera etica è circoscritta dalla sfera politica 2 essendo la politica internazionale, politica di potenza, l'etica è un prodotto del potere 3 il dovere di chi agisce per lo stato e perseguirne gli interessi e il principio per giudicarne le azioni è il successo 4 il criterio contrapposto, il giusto, è un non criterio 5 gli interessi sono sempre particolari e nazionali. 47) L'etica del realismo è un'etica consequenzialista: valuta l'azione politica considerando le conseguenze plausibili che ne possono derivare. 48) La dimensione prasseologica dello schema realista è determinata dalla certezza dell'incertezza. Qual è il primo dei 6 principi di Morgenthau? La politica è governata da leggi oggettive che fondano le proprie radici nella natura umana. 49) MORGENTHAU: i sei principi del realismo= 1 la natura umana fondamento della politica 2 un concetto ordinatore: l'interesse come potere 3 L’interesse come categoria universale 4 la moralità politica della prudenza 5 tensione e moderazione del giudizio morale 6 l'autonomia della politica.
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