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Vita e Opere di Alessandro Manzoni: Poeta Romantico e Storico, Appunti di Italiano

Storia della letteratura italianaLiteratura italiana del XIX secoloBiografia di Alessandro Manzoni

Biografia di alessandro manzoni, poeta e scrittore italiano del xix secolo. Studi, conversioni religiose, matrimonio, opere letterarie e pensiero di manzoni. Da milano a parigi e viceversa, la sua produzione artistica e la sua visione della storia e della poesia.

Cosa imparerai

  • In che anni Manzoni scrisse i Promessi Sposi?
  • Che studi fece Alessandro Manzoni?
  • Che temi trattava Manzoni nella sua poesia?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 14/06/2022

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Martipnrt03 🇮🇹

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Scarica Vita e Opere di Alessandro Manzoni: Poeta Romantico e Storico e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Alessandro Manzoni Nasce a Milano nel 1785, da Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria. Studia in vari collegi di padri comaschi e barnabiti, che lasciano in lui un ricordo negativo ma lo avviano alla conoscenza di autori moderni come Parini e Alfieri. Nel 1805 si trasferisce a Parigi, dove la madre conviveva con Carlo Imbonati. Nel 1808 torna per un breve periodo a Milano, dove sposa la calvinista Enrichetta Blondel. Nel 1810 si converte al giansenismo. Questa conversione religiosa coincide con il distacco definitivo dalla poesia classica e neoclassica: compone in questo periodo gli Inni Sacri e le prime tragedie, tra cui la più famosa “il conte di Carmagnola”. Nel 1819 torna di nuovo a Parigi dove frequenta lo storico Thierry dal quale trarrà un’idea fondamentale per la sua produzione artistica: una storiografia che s’interessi alle masse e non solo ai governi o ai regnanti. Tra il 1821 e il 1823 scrisse in una prima versione i Promessi Sposi, con il titolo di Fermo e Lucia. Tra il 1810 e il 1825 compone la maggior parte delle sue opere, questo periodo lo conosciamo come il quindicennio creativo. Dal 1861 viene nominato senatore del regno d’Italia Muore a Milano nel 1873 di meningite. Pensiero e poetica Manzoni è uno dei più innovativi fra i poeti italiani dell'Ottocento, perché spezza i legami con la lirica tradizionale, ancora fedele ai modelli di Petrarca e del Rinascimento, ed è contrario al concetto di una poesia che sia unicamente espressione di affetti e passioni individuali o che riporti ogni aspetto della realtà al mondo interiore del poeta. Manzoni respinge qualsiasi effusione sentimentale e ricerca i soggetti della sua poesia nella storia o nella realtà del suo tempo, conformemente ai principi della poetica romantica, che aveva proclamato la necessità di "interrogare" la natura, le credenze del popolo, l'animo umano che vive e che lotta, e di fare oggetto di poesia non le vecchie favole dei Greci e dei Latini, ma le azioni, le idee e le passioni degli uomini moderni. Per lui la storia è l'espressione della volontà imperscrutabile di Dio. Secondo il poeta, se noi mortali non comprendiamo le cause degli avvenimenti, è perché non ci è dato di capire la ragione delle scelte divine. Al centro della sua letteratura c’è ricerca della verità e di come raggiungerla. È anche presente in lui del Romanticismo, infatti i suoi ideali di un’Italia libera e indipendente sono alla base del suo discorso poetico, rifiuta le idee di assoluto, di irrazionalità e di sentimentalismo prediligendo l’interesse verso il popolo e le credenze popolari, rifiutando la rigidità del classicismo per una letteratura “vera” e spontanea. Scrisse diverse opere: - Inni Sacri e le Odi—> è una raccolta iniziata nel 1812 e pubblicata nel 1815, nascono dalla conversione spirituale al giansenismo. Nel progetto originario doveva comprendere dodici componimenti dedicati alle principali festività dell’anno liturgico ma Manzoni ne scrisse solamente cinque (fra il 1815 e il 1822) e che recano i seguenti titoli: Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale, La Passione, La Pentecoste. Ogni inno rievoca l’episodio della storia sacra che nella festività corrispondente viene celebrato, spiegando il significato che per la collettività riveste ognuna di queste ricorrenze. Ogni componimento ha il tono di una poesia collettiva e Manzoni parla sempre di “noi” e mai di un “io”. Il linguaggio è ancora molto lontano dalle idee espresse durante la carica di senatore perché usa termini aulici, latineggianti e arcaici. Le odi invece furono composte tra il 1812 e il 1822 e, a differenza degli inni sacri trattano argomenti religiosi. Le più importanti sono marzo 1821 e il 5 maggio, la prima fu composta quando Manzoni venne a conoscenza della morte di Napoleone Bonaparte ed è ispirata alla speranza della liberazione di Milano dagli austriaci per opera del re Carlo Alberto. - Il Conte di Carmagnola —> è la tragedia che meglio esprime il suo interesse per la storia. Manzoni crede che la tragedia si presti benissimo per rappresentare i profondi conflitti morali che caratterizzano il processo storico. Nella prefazione espone le sue teorie sulla tragedia: rifiuta le unità aristoteliche prediligendo quello che definisce “sistema storico” affrontato da Shakespeare e che prevede che il dramma si svolga in spazi diversi e in giorni diversi, in questo modo è possibile rendere i conflitti in modo più verosimile e storicamente attendibile. Le tragedie manzoniane sono ricche di scenari e di situazioni e recuperano, modificandolo, il coro del teatro classico: i cori servono per inserire pause liriche alla fine di ogni scena e non a interpretare le idee dell’autore o del pubblico come avveniva nella sua funzione originaria. A tutto ciò accompagna una serie di approfondite ricerche storiche che erano state proprie anche dello sviluppo del suo romanzo storico. Il Conte di Carmagnola è il racconto ispirato ad un episodio delle guerre tra gli Stati regionali italiani nel Quattrocento e ha come protagonista Francesco di Bartolomeo Bussone, conte di Carmagnola, che, dopo aver militato come condottiero dalla parte dei milanesi, passa dalla parte dei veneziani e sconfigge i suoi ex compagni nella battaglia a Maclodio. Il senato veneziano, lo vede con sospetto poiché ha liberato dei prigionieri e per questo lo richiama a Venezia e lo condanna a morte. In questa tragedia si dispiega il tema classico dell’eroe contro un fato avverso incontrollabile. Dopo aver composto questa tragedia, subisce le critiche di M. Chauvet, che gli rimprovera di non aver rispettato le tre unità di tempo (tempo, spazio e azione) nella stesura dell’opera, ma di averne rispettata solo una, quella di azione, che però si esauriva in una sola giornata e in un solo luogo, come dettavano le idee classiche. Manzoni risponderà poi a queste accuse nella Lettre a M. Chauvet. Con questo documento il poeta entra nella polemica classico romantica: i classicisti difendevano le tre unità, mentre i romantici affermavano che bisognava abbandonare le regole aristoteliche a vantaggio della creatività e dell’azione. Inoltre vi analizza il rapporto tra Storia e Poesia. Nei primi versi Manzoni critica la poesia fondata sulla pura invenzione e sul sentimento, svincolata dalla rappresentazione della realtà storica. Essa è infatti una poesia facile, che non richiede nessuno sforzo intellettuale. È diverso il modo in cui storia e poesia affronta nel vero, perciò l'artista deve trovare contenuti poetici nei fatti storici—> il compito dello storico e quello di esporre e precisare i fatti. Il compito dell'artista invece è di indagare la dimensione interiore degli
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