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Biografia di Alessandro Manzoni: Vita e Opere, Dispense di Italiano

La vita e le opere di alessandro manzoni, uno scrittore italiano nato a milano nel 1785. Il testo traccia la sua infanzia e adolescenza trascorse in collegi religiosi, la conversione al cattolicesimo e il matrimonio con enrichetta blondel. Vengono inoltre analizzate le opere di manzoni, dalla poesia classica alla produzione di inni sacri e alle opere civili come 'marzo 1821' e 'cinque maggio'. Il documento conclude con la descrizione delle tragedie 'il conte di carmagnola' e 'adelchi', e del romanzo storico 'promessi sposi'.

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 23/07/2019

Georgia.Esposito
Georgia.Esposito 🇮🇹

4.5

(31)

57 documenti

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Scarica Biografia di Alessandro Manzoni: Vita e Opere e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Alessandro Manzoni (1785-1873) Biografia Lo scrittore nacque a Milano nel 1785. Manzoni trascorse la prima adolescenza in collegi religiosi dove ricevette la tradizionale educazione classica. Uscito dal collegio a sedici anni, si inserì nell’ambito milanese e frequentò poeti già famosi come Foscolo. Successivamente egli si traferì a Parigi dalla madre, la quale si era separata dal marito parecchi anni prima, per la morte di Carlo Imbonati, compagno della madre. Nel 1809 sposò Enrichetta Blondel, donna di fede calvinista poi convertitasi al cattolicesimo: grazie a lei si convertì anche Manzoni. Cio provocò un profondo rinnovamento nella sua vita. Egli abbandonò la poesia classicheggiante e si dedicò alla stesura di una serie di Inni Sacri. Seguì con entusiasmo gli avvenimenti del 1820 e del 1821 ma non vi partecipò attivamente. Sono questi gli anni di fervore creativo in cui nasce la maggior parte delle sue opere. Con la pubblicazione dei “Promessi Sposi” nel 1827 si può dire concluso il periodo creativo di Manzoni. Egli approfondì molto gli interessi storici, filosofici e linguistici. Infatti, lavorò per anni alla terza redazione del romanzo con intenti linguistici, secondo la tesi della fiorentinità della lingua italiana. Costituitosi il regno d’Italia venne nominato senatore nel 1860. Morì a Milano nel 1873. Prima della conversione: le opere classicistiche Tra il 1801 ed il 1810, cioè prima di convertirsi, Manzoni compone opere allineate con il gusto classicistico allora dominante. Si tratta di opere scritte in un linguaggio aulico, fitte di rimandi mitologici e dotti, nello stile della poesia foscoliana. L’opera più celebre fra queste è il “Carme in morte di Carlo Imbonati”. Riprendendo un modulo classico molto ripetuto, Manzoni immagina Imbonati che gli appare in sogno dandogli ammaestramenti di vita e di poesia. In questo componimento, dalla delusione storica del giovane Manzoni si può veder nascere l’ideale del “giusto solitario”, che si ritrae dinanzi al caos della storia contemporanea e si rifugia aristocraticamente nella propria virtù e nella propria solitudine, dedicandosi al culto delle lettere. Il pessimismo e la redenzione Il pessimismo di Manzoni è di natura morale, poichè coinvolge la responsabilità individuale dell’uomo, il quale, pur comprendendo la negatività del dolore e del male, ama causarli agli altri per egoismo, nella speranza di allontanarsi da sé. Ma il pessimismo di Manzoni non dura a lungo perchè egli si libera pian piano da esso, aiutato dalla concezione cristiana della vita, secondo la quale il bene e il male coesistono nell’animo umano. Manzoni diede importanza soprattutto alla Redenzione, cioè il momento in cui il divino discende e si confonde con l’uomo. Prima della Redenzione, il mondo era in balia dei malvagi, oppressori degli umili e dei deboli. Dopo essa, gli umili e i deboli hanno la consolazione nella fede; anche per i malvagi c’è la possibilità di convertirsi e salvarsi. Principio fondamentale della poetica manzoniana Il principio fondamentale della poetica di Manzoni è: “la poesia e la letteratura in genere devono proporsi l’utile per scopo, il vero per soggetto, l’interessante per mezzo”. L’utile per scopo significa che la poesia deve educare ed elevare spiritualmente l’uomo. Il vero per soggetto significa che la poesia deve trattare il vero storico che deve essere arricchito dal vero psicologico, sociale e religioso. L’interessante per mezzo significa che l’argomento della poesia deve essere attuale e di largo interesse generale. In seguito il principio si riduce al solo “vero per soggetto”: tutto ciò che è vero è anche utile ed interessante. Inni Sacri Gli “Inni Sacri” dovevano essere dodici e celebrare le festività della Chiesa durante l'anno liturgico, ma Manzoni ne compose solo cinque. Pubblicò i primi quattro: la “Resurrezione,” il “Nome di Maria”, il “Natale”, la “Passione” - nel 1815, ed il quinto, la “Pentecoste” nel 1822. Di un altro inno, ossia “Ognissanti”, ci rimane solo un frammento. In generale, la struttura degli “Inni Sacri” si articola in tre parti: la prima rappresenta il vero religioso, la seconda il vero storico, la terza il vero psicologico. Poesie civili Le poesie civili di Manzoni ispirate alla storia contemporanea sono: “Marzo 1821” e “Cinque maggio”. L’ode “Marzo 1821” fu composta quando si diffuse la notizia del passaggio dal Ticino da parte dei patrioti piemontesi durante i moti del 1821 per strappare la Lombardia all’Austria. Manzoni conservò l’ode e la pubblicò nel 1848, al tempo delle cinque giornate di Milano (18-23 marzo). Con questo componimento egli voleva far capire agli austriaci che, come lo era stata la guerra dei tedeschi contro i francesi, altrettanto giusta era la guerra degli italiani contro l’Austria. In questa fase del pensiero manzoniano la guerra è giustificata con un atto di pura politica, cioè come strumento di giustizia e libertà. Invece, nei “Promessi Sposi”, considera la guerra ed ogni altra forma di violenza come una follia fratricida, che disonora la nostra umanità. Più complessa è invece la struttura dell’ode “Cinque maggio”. Essa fu composta di getto dopo che a Milano giunse la notizia della morte di Napoleone (16 luglio). Essa ebbe un enorme successo in Italia e all’estero, e fu subito tradotta in tedesco da Goethe ed in altre lingue. Tragedie Le tragedie di Manzoni sono: “il conte di Carmagnola” e l’”Adelchi”. Le due tragedie costituiscono il primo esempio in Italia di teatro romantico. Egli non rispettò tutte le unità aristoteliche (tempo, luogo, azione): rispettò solo l’unità d’azione intesa non come descrizione di un fatto isolato ma nel senso di rappresentazione di un complesso di avvenimenti. Un’altra differenza dal teatro classico è il maggior numero di personaggi, la presenza di più protagonisti e la funzione nuova dei cori. Nelle tragedie greche i cori erano parte integrante dell’opera. Il coro manzoniano, invece, vuole costituire un “cantuccio”, con il quale il poeta esprime i suoi pensieri. Il “Conte di Carmagnola” narra le vicende drammatiche di Francesco Bussone, conte di Carmagnola, un capitano di ventura che era stato al servizio del duca di Milano, Filippo Maria Visconti, di cui aveva sposato la figlia. L’”Adelchi” è un’opera più complessa e più ricca di poesia rispetto alla precedente. In essa è rappresentato l’epilogo della guerra tra Desiderio, re dei Lombardi, e Carlo, re dei Franchi, sceso in Italia in aiuto del Papa Adriano I. In “Adelchi” la prospettiva storica è più ampia, costituita dall’urto di due popoli (Franchi e Longobardi), nel quale si inserisce il dramma del popolo italiano oppresso che si illude di ottenere la libertà dallo straniero.
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