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Vita e Opere di Alessandro Manzoni: Biografia e Temi, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Literatura Italiana del RomanticismoBiografia di scrittori italianiStoria della letteratura italiana

Biografia di Alessandro Manzoni, scrittore e poeta italiano del Romanticismo. la sua vita, le idee e le opere, tra le quali i poemi sacri 'Gli Inni Sacri' e la tragedia 'Adelchi'. Manzoni è noto per la sua conversione al cattolicesimo, la sua critica all'assolutismo napoleonico e il suo interesse per la storia civile e i popoli oppressi. Il documento include anche informazioni sulle tematiche trattate nei suoi lavori, come lo scontro tra eroi e fate avverse e la condizione dei popoli oppressi.

Cosa imparerai

  • In che modo influenzò la conversione di Manzoni al cattolicesimo la sua poesia?
  • Che temi trattava Manzoni nelle sue tragedie?
  • Che opere scrisse Manzoni e quali tematiche trattava in ognuna?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 20/02/2022

Utente sconosciuto
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Scarica Vita e Opere di Alessandro Manzoni: Biografia e Temi e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Alessandro Manzoni VITA 1785: Alessandro Manzoni nasce a Milano da Giulia Beccaria, figlia dell’autore di Dei delitti e delle pene Cesare Beccaria e sposa di Pietro Manzoni, ma probabilmente il padre di Alessandro fu Giovanni Verri che fondò insieme al fratello il Caffè. Qualche anno più tardi, la madre si separò dal marito e si trasferì a Parigi con Carlo Imbonati, invece Manzoni a soli 6 anni fu messo in collegio. Frequentò prima i padri Somaschi e successivamente i Barnabiti, fino ai 16 anni. In questi due collegi maturò la cultura classica e tradizionale e divenne anticlericale, democratico e sostenitore di Napoleone. 1801: scrisse il suo primo componimento poetico Il trionfo della libertà. 1805: raggiunge la madre a Parigi ma nello stesso momento, Carlo Imbonati muore improvvisamente e Manzoni gli dedicherà un carme, pubblicato a Parigi l’anno seguente, intitolato In morte di Carlo Imbonati nel quale testimonia principi di onestà e sincerità. Inoltre in questo periodo nasce un legame profondo tra Manzoni e la madre che durerà fino alla morte di lei, avvenuta nel 1839. A Parigi frequenta l’ambiente degli ideologi aventi pensieri liberali e critici tendenti all’assolutismo napoleonico. Si lega soprattutto con Claude Fauriel. 1808: sposa Enrichetta Blondel, appartenente ad una famiglia ginevrina calvinista. In questo periodo Manzoni trascorre un momento di cambiamento nella sua vita, la conversione religiosa, e anche Enrichetta abiura la fede calvinista per quella cattolica. La conversione di Manzoni compone un periodo lungo e difficile infatti ebbe 3 conversioni in cui le conversazioni con l’abate di orientamento giansenista, Eustachio Degola, ricoprirono un importante ruolo. Il giansenismo sottolinea la natura peccaminosa dell’uomo, il quale può essere salvato solo dalla grazia divina. In questi anni, Manzoni manifesta anche i sintomi della nevrosi che lo tormentano fino alla morte. 1810: Manzoni si trasferisce a Milano e se non per piccoli viaggi per Parigi o per la Toscana, non si muoverà più scegliendo di intraprendere una vita più tranquilla. Rinuncia poi anche a Parigi per dedicarsi al rinnovamento culturale del proprio paese. Ripudia i versi giovanili e si dedicherà alla letteratura moderna, romantica e cristiana. Alcune opere di questo periodo sono gli Inni Sacri, scritti nel 1812, il saggio Osservazioni sulla morale cattolica, 1819 e una critica a Sismondi. Casa sua diviene un punto d’incontro per i giovani letterati romantici e nel 1821 compone due odi civili. 1821: inizia la stesura del suo romanzo più importante col titolo Fermo e Lucia, pubblicata nel 1823. Dopo una revisione, uscì nel 1827 una seconda edizione intitolata I promessi sposi. Infine uscì una terza ed ultima edizione tra il 1840 e il 1842. 1833: morì Enrichetta Blondel e anche 6 dei 9 figli che avevano insieme, nel 1837 sposò Teresa Borri. 1860: fu nominato senatore e l’anno dopo si recò a Torino per votare la costituzione del Regno d’Italia. Nel 1868 fu nominato presidente di una commissione per l'unificazione della lingua italiana e le sue opere da questo momento in poi ebbero un carattere storico e filosofico. 1873: morì a 88 anni. IDEE La formazione di Manzoni fu illuminista grazie al metodo razionale e analitico, alla critica dei pregiudizi e superstizioni, allo spirito di tolleranza e al suo liberismo moderato ma coerente. L'illuminismo di Manzoni fu segnato da una grande delusione storica, come anche in Foscolo e in Leopardi. Ciò era dovuto al Terrore, all’assolutismo napoleonico, alla restaurazione e al fallimento dei tentativi liberali. Tutti questi tratti compongono per Manzoni l’incapacità dell’uomo nel formare un futuro migliore. Questo suo pessimismo influenza anche il suo cristianesimo. Questa sua conversione rappresenta una scelta consapevole ed immune alla nostalgie medievali e reazionarie. Per Manzoni non è possibile credere nella fede della Provvidenza e il fallimento degli sforzi umani, il peccato e il dolore sono problemi che tormentano il suo pensiero. Crede che Dio sia lontano dall’uomo poichè l’umanità è segnata dal peccato originale e quindi è incapace di fare del bene. L’uomo può salvarsi solo con la misericordia di Dio. Manzoni era anche molto interessato alla storia civile delle istituzioni, alle idee e ai modi di vita, alla storia dei popoli e degli oppressi. Il suo senso storico quindi giudica i fatti del passato sulla base dei principi della morale cristiana. Lo scopo de La Storia della colonna infame, pubblicato in appendice dei Promessi Sposi, è dimostrare che la barbarie del processo non è il risultato dei pregiudizi dell'epoca dunque essa non giustifica le colpe. Scrisse anche La Rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana del 1859, saggio rimasto incompiuto, in cui dimostra che la rivoluzione francese era stata confutata dall’illegittimmità invece quella italiana ottenne il consenso popolare. La posizione di Manzoni comprende anche il moralismo come dimostra nella Lettre à Monsieur Chauvet sur l’unité de temps et de lieu dans la tragédie, 1820, e nella Lettera al marchese Cesare d'Azeglio sul romanticismo, scritta nel 1823 e pubblicata nel 1846. Il suo è un romanticismo milanese e in questa città il romanticismo era inteso come un insieme di idee ragionevoli e ordinate. Nella lettera a d'Azeglio espone due parti del Romanticismo, una negativa e critica, nella quale rifiuta la mitologia e l’imitazione dei classici e delle regole, e una positiva, in cui esprime che nella poesia e nella letteratura l’utile deve proporsi per scopo (la letteratura deve essere utile alla società e ad elevare le menti), il vero per soggetto e l’interessante per mezzo. Lo storico si attiene ai dati oggettivi e agli avvenimenti esterni, al contrario l’autore utilizza la poesia per approfondire altre ragioni e esprimere ciò che realmente accade nel cuore umano. L’oggetto della poesia quindi sono i sentimenti e le passioni, il suo scopo però non è quello di suscitare nel lettore ma quello di farlo distaccare. GLI INNI SACRI Gli Inni Sacri sono legati alla conversione al cattolicesimo di Manzoni e rappresentano il primo tentativo di creare una forma poetica nuova. Nel progetto originario dovevano essere 12, dedicati alle principali festività dell'anno liturgico cattolico ma il poeta ne scrisse solo 5: La Risurrezione, Il nome di Maria, II Natale e La Passione, pubblicati nel 1815, e La Pentecoste, la cui composizione durò fino al 1822. I temi degli Inni Sacri sono la rievocazione della storia sacra, il suo significato per i fedeli, i riti del giorno e la preghiera collettiva. Si tratta inoltre di una poesia corale poiché Manzoni è un poeta che non scrive mai "io", ma "noi". Si tratta di versi dal ritmo scandito e troviamo settenari, ottonari, decasillabi riuniti in strofe ben strutturate. I temi sono scanditi da parallelismi, anafore e richiami da strofa a strofa. In questa struttura, il discorso si sviluppa in forme dense, che mirano al massimo di efficacia col minimo di parole. Tutto questo, unito ad immagini e similitudini, dà agli Inni un carattere di novità. Il lessico è aulico, formato da latinismi e la sintassi è difficile. LE ODI CIVILI: MARZO 1821 - CINQUE MAGGIO Le due odi civili hanno caratteristiche simili e furono scritte nel 1821. Marzo 1821 fu composta nel momento in cui sembrava che Carlo Alberto stesse per far guerra all'Austria per liberare Milano. La poesia nasce da un'aspettativa di guerra e si conclude con un appello agli italiani purché si uniscono alla lotta. La scelta metrica è martellante e i versi decasillabi. L'ode Il Cinque Maggio fu scritta quando il poeta ebbe la notizia che Napoleone era morto nella solitudine di Sant'Elena, confortato dalla fede ritrovata. Rievoca la tumultuosa esperienza del conquistatore e lo strazio della sua morte, per celebrare infine il trionfo della fede che ha potuto vincere e salvare anche uno spirito così ambizioso. Diversamente da Marzo 1821, qui Dio non è invocato, ma si rivela nel momento in cui lo sconfitto comprende la vanità di ogni azione. LE TRAGEDIE Nella Prefazione al Conte di Carmagnola e nella Lettre à Monsieur Chauvet, l'autore prende posizione contro il modello classicista ispirato dalle 3 unità aristoteliche che, costringendo l'azione in una scena fissa e nella durata di una giornata, facevano della tragedia uno scontro di passioni che coinvolge lo spettatore. Manzoni contrappone a ciò quello che chiama il sistema storico, in cui l'azione si distende per periodi lunghi e in luoghi diversi. Questo permette di rappresentare i conflitti in modo più coerente e motivato e l'approfondimento psicologico spinge il lettore o lo spettatore al distacco e al giudizio morale che appoggia Manzoni. IL CONTE CARMAGNOLA Scritta tra il 1816 e il 1820, Il conte di Carmagnola è ispirata a un episodio delle guerre tra gli stati italiani del Quattrocento. Il protagonista è un condottiero di ventura che è passato dal servizio del signore di Milano a quello della sua nemica Repubblica di Venezia, la quale lo nomina capitano generale. Il conte ottenne una
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