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Alfieri, vivere nella tirannide, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Riassunto del brano di Alfieri "vivere nella tirannide"

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 10/03/2023

giorgiaflower
giorgiaflower 🇮🇹

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Scarica Alfieri, vivere nella tirannide e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! VIVERE E MORIRE SOTTO LA TIRANNIDE Alfieri, nei capitoli III e IV del suo trattato “Della Tirannide”, parla del rapporto tra la tirannide e il “liber uomo”. Egli si rivolge in particolare a coloro che, degni di nascere in uno Stato libero, a causa della ingiusta fortuna si ritrovano tra uomini vili, meglio descritti come “usurpatori” del nome stesso di uomo in quanto non conoscono ed applicano i diritti umani. In questa prima parte, egli da' dei consigli per cercare di “vivere nella tirannide”. In primo luogo, incita ad allontanarsi dal tiranno, i suoi funzionari, le cariche che assicura e le lusinghe, non tanto perchè ciò consente di essere al sicuro, ma poiché questo è l'unico modo per evitare di essere “contaminati”. A tal punto, l'uomo che riesce a “mantenersi puro” in uno Stato servile, si stimerà ancor di più rispetto all'uomo nato nello Stato libero. Inoltre dice che, chi grazie alla propria rendita non ha necessità di guadagnarsi da vivere, è meglio che si impegni a cercare la gloria per mezzo “ del pensare, del dire e dello scrivere” piuttosto che mediante l'azione, in quanto in un governo assolutistico come la tirannide, non vi è possibilità di agire. Ma come farlo? Alfieri consiglia di pensare per noi stessi ed il proprio sollievo; di parlare solo a quei pochi che lo meritano; di scrivere per sfogarsi e, se gli scritti sono particolarmente lodevoli, è bene pubblicarli. Purtroppo, l'uomo che vive nella tirannide, sarà disprezzato o odiato dai suoi “compagni di schiavitù”. Sarà disprezzato da chi, non conoscendo la virtù, crede inferiore chiunque viva lontano dal tiranno, vizi e corruzione. Ssarà odiato, invece, da coloro che, nonostante abbiano l'idea del bene, seguono “il peggio” a causa del loro animo vile. Ma prova che un tale uomo libero sia stimabile è proprio il “disprezzo delle persone disprezzabili”, dunque è inutile preoccuparsi circa l'odio. Nel momento in cui questi due sentimenti riguardino anche il tiranno, l'uomo libero deve essere pronto ad andare incontro a umiliazione e gravi pericoli, non rinnegando le sue opinioni, ma riaffermandole. Nel capitolo IV, infatti, Alfieri afferma che, dato che non si può ottenere gloria per mezzo delle azioni, l'unico modo è commettere il suicidio, poiché se dove vi è libertà, si considera virtuoso morire per essa, dove vi è la tirannide, è virtuoso morire per non vivere da schiavo. Solo grazie alla morte, potrà essere nobilitata la vergognosa vita passata da servo.
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