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ALIENAZIONE E GLOBALIZZAZIONE - TESINA LICEO SCIENZE UMANE, Tesine di Maturità di Scienze Umane

TESINA SUL TEMA DELL'ALIENAZIONE E DELLA GLOBALIZZAZIONE VALIDA PER IL LICEO DELLE SCIENZE UMANE. COLLEGAMENTI VALIDISSIMI

Tipologia: Tesine di Maturità

2020/2021

Caricato il 08/02/2021

giovanna-cecere
giovanna-cecere 🇮🇹

4.8

(9)

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica ALIENAZIONE E GLOBALIZZAZIONE - TESINA LICEO SCIENZE UMANE e più Tesine di Maturità in PDF di Scienze Umane solo su Docsity! NUCLEO TEMATICO DISCIPLINE ALIENAZIONE E GLOBALIZZAZIONE ITALIANO: Pirandello- Uno,nessuno e centomila LATINO: Seneca- De Brevitate Vitae INGLESE: George Orwell 1984 STORIA: Villaggio Globale FILOSOFIA: Marx la globalizzazione. Il manifesto del partito comunista SCIENZE NATURALI: L’inquinamento da energia e ambienti MATEMATICA: Asintoti orizzontale, verticale e obliquo FISICA: Onde elettromagnetiche, GPS ARTE: Bocconi- La città che sale SCIENZE UMANE: Lautouche- La scommessa della decrescita SCIENZE UMANE “Dobbiamo mettere in discussione l’organizzazione dell’economia come ce l’hanno fatta studiare ed accettare. Il modello capitalistico del diciottesimo secolo. Ormai ha mostrato tutti i suoi limiti, e i danni che produce , in cambio di un po' di comodità materiali. Ma restituisce paura, incertezza,sfruttamento e distruzione ecologica. L’illusione del progresso ci ha dato la società dei costumi. Hanno promesso al contadino che scavava con le mani e all’allevatore che mungeva una mucca per volta di emanciparsi da tutto questo. Avrai tutto, sarai più comodo. Da un certo punto di vista è stato così, ma questo modello secondo cui produrre e consumare è un fenomeno che non debba avere limiti ci ha messo a bordo di una macchina lanciata a tutta velocità contro un muro. Ora vediamo questi limiti e bisogna cambiare strada” ( Latouche, la scommessa della decrescita) La globalizzazione doveva mantenere le promesse del perché fosse nata ovvero concretizzare una risoluzione dei problemi a livello globale affinché si realizzasse la crescita. Lo studioso Latouche partendo dal sogno dell’uomo moderno che mira alla crescita si rende conto che con l’aumento della produzione e con la crescita economica non si realizza una crescita del benessere della società. Alla crescita infelice Lotouche propone una decrescita felice, una crescita alternativa. Latouche ritiene che se la crescita infelice (economica, tecnologica) non ha avuto limiti, al contrario la decrescita felice deve avere limiti. Anche Kant affermava nella critica della ragion pratica che l’uomo può conoscere solo fino a dove può accedere. Le nuove generazioni sono le prime che assistono alla comparsa dello spettro dei limiti invalicabili. Inquinamento nucleare, nuove pandemie, cambiamenti climatici, ribellioni identitarie rappresentano varie forme di dismisura che si mescolano, si intrecciano e rafforzano. La moderna mancanza di limiti è un mostro invalicabile nella nostra società dapprima antropologico, geografico, poi economico ed ecologico ed infine politico e culturale. Anche se fosse possibile colonizzare galassie e trasferire il genere umano prima che la terra diventi inabitabile, o fabbricare l’umanoide in grado di prosperare in un ambiente degradato, tutto questo sarebbe ragionevole? Per costruire un futuro umano è necessario scongiurare la mancanza di limiti, ritrovare il senso della misura. L’uomo è un essere sociale, culturale ma diventando un umanoide perde tutte le caratteristiche umane che lo distinguono. La scoperta di galassie o la creazione di nuove specie geneticamente modificate non contribuirà ai vantaggi della società, anzi l’illimitatezza è legata alla dismisura, il limite alla misura. La sfida dell’umanità: riuscirà l’umanità a dominare il proprio dominio, a debellare l’illimitatezza e a ritrovare i limiti? Alienazione e Globalizzazione- Italiano ( LA VITA E’ UN PALCOSCENICO) Nel nuovo mondo globalizzato caratterizzato dall’utilizzo di tecnologie sempre più innovative e di social network l’uomo è caduto in un meccanismo che l’ha portato ad estraniarsi da se stesso e dalla sua essenza. Nell’opera “Uno, nessuno e centomila”, scritta da Pirandello, l’autore affronta il tema dell’alienazione del protagonista: Vitangelo Moscarda. La sua alienazione consiste nella totale scomposizione dell’io, nell’impossibilità di calarsi in qualunque tipo di ruolo, perché la realtà muta incessantemente e nulla può irromperne il flusso. L’opera pubblicata tra il 1925 e il 1926, il cui primo spunto fu pubblicato però nella novella di Stefano Ciogli prende avvio da una banale insinuazione della moglie del protagonista , che fa notare al marito che il suo naso pende verso destra. Comprendendo che le immagini che gli altri hanno di lui non coincidono con quella che egli ha di sé stesso e che non potendosi osservare mentre vive, rimane estraneo a se stesso, Moscarda capisce di non essere realmente “UNO” ma “CENTOMILA” maschere a seconda di chi lo osserva e quindi di non avere nessuna vera identità. Egli è assillato di scoprire un’immagine obiettiva di sé. Nel tentativo di uscire da questa crisi esistenziale commette azioni impreviste, capovolgendo le opinioni che gli altri hanno sul suo conto, scopre contraddittoriamente generoso e crudele, e nel tentativo di distruggere le forme che gli altri hanno di lui, Vitangelo si ritira in un ospizio vivendo a contatto con la natura, trovando finalmente pace. Durante il suo contatto con la natura Vitangelo comprende che l’uomo è immerso in un continuo flusso durante il quale muore e rivive ogni istante. Pirandello si pone dunque come maggiore interprete del male del vivere, che guarda la realtà come un flusso incessante e l’identità dell’uomo fa parte di questo flusso. L’uomo cerca di fissare la propria personalità, ma secondo Pirandello, come egli stesso dichiarò in un’intervista ,l’uomo non ha un’unica personalità. Questa è in realtà un’illusione dato che l’uomo indossa maschere, costretto dalla società. La nostra maschera è quella consapevole, quella che ci danno gli altri è invece inconscia , per questo motivo l’io si frantuma, in seguito al fatto che la nostra persona viene vista differentemente dagli altri (relativismo conoscitivo). Dato che l’uomo si nasconde dietro maschere, la sua vita è un’apparenza. A causa delle sue molteplici facce l’uomo non vuole ricostruire un’identità unitaria, ma annullare ogni identità che soffoca il libero fluire delle pulsioni vitali. Mentre Vitangelo si ribella alle convezioni sociali in cui è intrappolato in maniera consapevole e attiva, Mattia Pascal era passivo. Vitangelo solo accettando di non essere nessuno riesce a rimettersi nel flusso della vita i una sorta di comunione mistica con la natura, rinunciando alla civiltà e alla propria autocoscienza. Annullando la propria coscienza Vitangelo vive senza sentirsi vivere ma solo rinunciando ad una forma di vita associata. L’opera è considerata un riepilogo di tutta l’attività di Pirandello, è il romanzo “ più amaro di tutti e profondamente umanistico di scomposizione alla vita” dove per più umanismo si intende quel sentimento che l’uomo avverte quando scopre la ragione del contrario, mettendo in scena l’elemento più smontato ma più carico di autoconsapevolezza. LATINO-SENECA Nel” DE BREVITATE VITAE” Seneca fa sfilare una galleria di personaggi che non si accorgono di sprecare il loro tempo in attività futili perdendo di vista i reali obiettivi. Seneca scrive l’opera nel 49, anno dell’esilio, la dedica all’amico Paolino e ci offre l’immagine di tutti coloro che dedicano la propria esistenza al negotium, ossia agli impegni lavorativi e della vita civile senza concedersi uno spazio da dedicare alla riflessione Nel nuovo mondo globalizzato spostarsi con qualsiasi mezzo è sempre più semplice. Superiamo l’utilizzo di bussole o mappe geografiche e ci serviamo di uno strumento molto semplice che ci localizza e che ci mostra in tempi rapidi come raggiungere le nostre destinazioni: il GPS. Questo strumento consente la determinazione della posizione e del tempo, la copertura in mare e cielo. Essi funzionano come ricevitore. Il GPS è anche contenuto nei nostri cellulari e si configura come un segnale captato dall’antenna del nostro cellulare, viene prima decriptato e poi decodificato per permettere la lettura dei dati che interessano. Il sistema GPS non solo fornisce con accuratezza la latitudine e la longitudine, ma mostra anche l’immagine della nostra posizione su una carta digitale. Un ricevitore GPS calcola la sua distanza utilizzando almeno 3 satelliti, analizzando i differenti tempi di percorso dei segnali. La distanza di ciascun satellite fornisce un intervallo di possibilità per la localizzazione del ricevitore. Per determinare la posizione esatta, un microchip nel ricevitore calcola il punto di intersezione dei tre segnali. La rete globale è costituita da 24 satelliti in 6 diverse orbite circolari attorno alla Terra. Ogni satellite GPS emette segnali radio a precisi intervalli di tempo. MATEMATICA- ASINTOTI Dalla filosofia alla matematica …SARTRE =L’esistenza è una nullificazione dell’essere, l’uomo inventa e crea di per sé. Esiste una scissione tra l’essere in sé ( realtà brutta) e l’essere per sé (l’uomo tesse una trama di rapporti). Non esiste un essere in sé e per sé ma in realtà un allontanamento da sé= nulla. Le due curve A e B rappresentano ME ed ALTRI e che un nulla di separazione stia a fondamento di ogni nostra relazione . la negazione Sartriana presuppone un negato ed un negante cosicchè la relazione che si crei sia complementare. Il nulla di separazione è uno scarto infinitesimale tra due curve: l’asintoto L’asintoto è quella retta che una curva segue indefinitamente senza mai toccarla La retta è un asintoto del grafico di una funzione se la distanza di un punto P generico del piano dalla retta tende a 0, quando l’ascissa o l’ordinata di quel punto tende ad infinito. Y= fx se si verifica che limite di x tende ad infinito della funzione fx=l X=l asintoto orizzontale Un asintoto è una retta tale che la distanza tra essa e la curva della funzione f tende a 0 per x ( asintoti orizzontali o obliqui) o per x che tende ad un punto ove la f non è definita o è discontinua (asintoti verticali). Asintoto obliquo Si ha un asintoto obliquo quando la funzione, andando verso infinito si avvicina ad una retta obliqua Vediamo quali sono le condizioni perche' una funzione ammetta asintoto obliquo della forma y = mx + q Prima di tutto bisogna dire che la funzione deve tendere all'infinito: limx-> f(x) = poi devono esistere m e q, cioe' devono esistere finiti i due limiti  limx-> f(x)/x = m  limx-> (f(x) - mx) = q
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