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alina marazzi trascrizione video intervista, Appunti di Storia Del Cinema

vogliamo anche le rose, cosa ne pensa l'autrice

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 26/10/2020

noemi951000
noemi951000 🇮🇹

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Scarica alina marazzi trascrizione video intervista e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! Vogliamo anche le rose Nasce dall’esigenza in quanto donna E cittadina italiana DI RIVISITARE LA STORIA DEGLI ANNI 70 UNA STORIA, che è stata molto importante e in termini di cambiamento sociale e culturale. È una storia che non viene tanto studiata o ricordata Noi diamo molto per scontato che una serie di diritti e di libertà che noi godiamo oggi come donne e dobbiamo ringraziare che è venuto prima di noi e ha lottato per fare in modo che noi potessimo godere di queste libertà oggi. Ricerca partita dall’osservazione del presente e andare a vedere un recente passato di 40 anni fa dove hanno iniziato queste lotte. DIARIO DI ANITA MILANO 1967 La mia adolescenza è iniziata 11 anni e mezzo quando mi sono sviluppata e ho cominciato a riflettere sul problema del bene del male. A 14 anni abbandonato le certezze religiose e dai 13:15 ho modificato il mio pessimismoSulla questione della felicità. Bisogna cogliere l’attimo fuggente. A 16 passo alla scuola pubblica e sto malissimo perché vengo a contatto con i coetanei maschi. A 18 scopro che esistono i problemi sentimentali. Donne non si nasce si diventaCitazione ancora oggi attuale, Oggi che siamo confrontati non solo più con l’identità maschile e femminile ma anche con le questioni del Gender e del trans gender E penso che l’identità di ognuno di noi, identità legata al nostro corpo ma non solo si costruisca interrogandosi su chi è al di là del fattore biologico ma nel modo in cui ci relazioniamo all’altro sesso. La mia esperienza con le esperienze delle donne del film è il fatto di essere una donna, le storie che vengono raccontate attraverso film, diari delle donne che hanno scritto negli anni 70 oppure le cose che raccontano le donne in cui i filmati degli anni 70 sono ancora attuali. Lei dice di essersene riconosciuta come cittadina italiana con queste riflessioni che queste donne facevano. Credo che tutti si possono riconoscere anche le generazioni più giovani nelle stesse tematiche. I diari sono stati trovati all’archivio nazionale dei diari in una piccola città della Toscana, più di 7000tra diari epistolari di gente comune.Ricerca condotta con documenti filmici e testuali seguire da un indizio all’altro le tracce di quello che è stata la storia delle donne degli uomini di quegli anni. Prima ricerca nelle teche Rai a Roma poi archivio del movimento operaio a Roma sempre, è molto parlando con le persone, donne e protagoniste del movimentoE delle lotte di quegli anni chiedendo se avessero fotografie lettera, video e ho trovato tantissimo materiale anche di tipo personale, e familiare nel senso di privato. Non ci sono scene propriamente di finzione ma più che altro di animazione, per ogni diario c’è una breve sequenza ispirata dall’aneddoto che viene riportato. Tre testi ripresi dei diari letti fuori campo da un’attrice, diario di donne comuni. Found footage Per descrivere i film realizzati parzialmente o interamente con un metraggio preesistente, successivamente Ri assemblato in un nuovo contesto. quindi attraverso il montaggio di fotografie e spezzoni di film. Riciclo di materiali attraverso le varie tecniche di montaggio audio visivo, e anche una manifestazione della resistenza contro il suo scorrere inesorabile e incalzante e a punto un’ora sola ti vorrei della Marazzi e il corpus di film realizzati da registri di generazioni diverse dei quali si propone l’analisi in relazione alle particolari. È un cinema documentario d’autore, si sbilancia e riporta nel film il rapporto autore e soggetto raccontato nel caso di un’ora sola ti vorrei rapporto con la madre e quindi la famiglia, mentre in vogliamo anche le rose il rapporto con la donna e l’essere donna, un rapporto autore e soggetto raccontato. Un racconto in prima persona che il cinema di finzione fa meno. Rispecchiarsi nella soggettività di un racconto singolo o soggettività alla collettività. Raccontare gli anni 70, anni dei collettivi vedere quindi il moltiplicare dell’Io narratore. Mette in crisi quelli che sono i modelli femminili un io di una donna che non si ritrova nelle proiezioni femminili dei cartelloni delle pubblicità della TV e in vogliamo anche le rose questo film di montaggio sia anche una scrittura di narrazione. Si parte sempre dal vissuto interno. montare inquadrature di diversa durata è stato uno dei primi strumenti utilizzati per scandire il tempo del racconto filmico. E grazie a ciò che il cinema raggiunto una dimensione pienamente narrativa. Il montaggio a rapidamente consentito al cinema di esplorare nuovi territori espressivi. Succede soprattutto quando è un io ben preciso a raccogliere altri testi, dati, repertorio di immagini per rincorrere, attraverso ildatoriale, un passato che sentito come origine, intrecciando spesso racconto storico, racconto finzionale il racconto autobiografico. La presenza di un io che mette e si mette in scena. Una presenza che garantita dalla voce traccia materiale di un corpo che si mette in campo in barda c’è sempre parzialmente invece in Marazzi.e il tempo del dire e il tempo del raccontare il montaggio non è più orizzontale, l’immagine non rinvia a ciò che ne detto perché la simultaneità di sguardo e parola traduce la forza di un pensiero che si muove tra temporalità e messa in sequenza alla ricerca di una fine e di un senso.
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