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ALLENAMENTO (teoria e metodologia del movimento umano), Dispense di Teoria E Metodologia Dell'allenamento

Con il termine allenamento sportivo si intende il processo di adattamento fisiologico allo sforzo fisico del corpo umano compiuto dall'atleta al fine di migliorare la propria prestazione sportiva ovvero di intervenire, in modo organizzato, verso la pratica sportiva così da poter esprimere le migliori prestazioni nell'ambito di una competizione e/o per benessere psicofisico proprio.

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 07/04/2023

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laura-facchini-4 🇮🇹

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Scarica ALLENAMENTO (teoria e metodologia del movimento umano) e più Dispense in PDF di Teoria E Metodologia Dell'allenamento solo su Docsity! Allenamento Preparatorio Pugilato Nella Boxe l'Allenamento delle Capacità Fisico-Atletiche risulta un elemento imprescindibile. Vediamo quindi di capire quali sono le capacità fisiche più importanti da sviluppare e come allenarle in maniera corretta. Cos’è la boxe? La boxe è uno sport da combattimento “uno contro uno”, nel quale è concesso il solo utilizzo dei pugni. La competizione è organizzata in varie riprese (o round, massimo 3 per i dilettanti maschi e 4 per le femmine, e fino a 12 per i professionisti) ognuna delle quali ha una durata prestabilita (2 minuti per le donne e 3 per gli uomini). L'incontro è disciplinato da regole essenziali, fatte rispettare da un arbitro; alcune di queste sono: ​indossare guanti protettivi specifici​, ​indossare il caschetto di protezione​, ​non colpire sotto la cintura ​e la parte posteriore del corpo, non colpire con il dorso della mano o con il polso e tantomeno con altre parti del corpo, non spingere e non effettuare prese ecc. Lo scontro si svolge su un quadrato arginato da corde, detto ring, di dimensioni regolamentari. Si aggiudica la vittoria chi vince più round, in base al punteggio calcolato da una giuria che valuta i colpi messi a segno e le penalità, oppure chi pone l'avversario in condizioni di non proseguire (knockout) o per squalifica. Basi dell'allenamento fisico nella boxe. Nel pugilato, l'allenamento fisico è fondamentale. Oggi si tende a lavorare di più sull'intensità e sulla precisione dei colpi rispetto al volume complessivo di pugni lanciati.bLa valutazione del ko tecnico è divenuta molto più restrittiva. Quindi, in definitiva, i pugili del giorno d'oggi si possono considerare molto più tecnici ed atletici, spesso anche potenti ma meno incassatori. Tra due boxer di pari valore tecnico ha sempre la meglio quello fisicamente più forte. Importanza della rapidità e della velocità nella boxe. Nella boxe, rapidità e velocità sono a dir poco essenziali. Con rapidità si intende la capacità di eseguire un movimento, nel minor tempo possibile. Con velocità invece, si intende la capacità di ripetere un movimento ciclico (ad esempio le combinazioni ripetute di uno-due) nel minor tempo possibile. Per allenare la rapidità, il sistema migliore è iniziare a corpo libero, di fronte allo specchio, senza guanti e senza eccedere con l'intensità; solo in un secondo momento si passerà alle cosiddette “figure” con il compagno di allenamento. Lo stesso per la velocità delle combinazioni. Un ottimo mezzo per stimolare la velocità costruendo e consolidando gli schemi motori più complessi è l'allenamento con il compagno (figure) “pilotato” dall'allenatore che inserirà anche contrattacchi, schivate ed altre variabili, prediligendo la velocità di esecuzione senza quindi sovraccaricare il pugile a livello muscolare e metabolico. Componente nervosa: i cosiddetti riflessi. Chi si vuole cimentare nel pugilato deve anzitutto capire che “le botte fanno male”. Schivare, bloccare, anticipare ecc, sono tutte proprietà che includono una spiccata componente nervosa. Vengono comunemente chiamati “riflessi”. Per allenare la componente nervosa si richiede, almeno dal principio, una certa lucidità mentale e la completa efficienza fisica. I riflessi hanno molto a che vedere con l'aspetto puramente mentale, profondamente influenzato dalla capacità di concentrazione; L'elaborazione cerebrale di uno schema motorio, con la conseguente organizzazione e trasmissione ai muscoli deve avvenire nella maniera più rapida e precisa possibile. Per fare questo è anzitutto necessario che il cervello conservi una “mappa” ben precisa dei movimenti che dovrà eseguire. Resistenza generale aerobica La resistenza generale aerobica è determinata soprattutto dall'efficienza cardiaca, broncopolmonare e circolatoria. Si tratta di una caratteristica comune a tutti gli atleti di resistenza aerobica e può essere stimolata in vari modi. Oltre che con i movimenti specifici. Il boxer può stimolare la resistenza generale svolgendo sistematicamente attività come la corsa di fondo o con il salto della corda. La corsa ha un impatto notevole sull’ allenamento della muscolatura delle gambe, mentre il salto della corda aumenta anche la resistenza locale delle spalle e la mobilità dei polsi. La resistenza aerobica del pugile non viene mai allenata in maniera speciale poiché la natura stessa dei movimenti nel pugilato implica sempre uno sforzo misto, quindi aerobico - anaerobico. Oltre che sulla capacità di produrre acido lattico, dobbiamo focalizzare l'allenamento della boxe anche sul potenziale di continuare l'attività in presenza dello stesso e di smaltirlo velocemente dai muscoli e dal circolo sanguigno. Sono quindi necessarie le capacità di: ● Tolleranza lattacida, ovvero la capacità locale dei muscoli interessati di continuare a lavorare anche in presenza di alte concentrazione di acido lattico ● Smaltimento dell'acido lattico, ovvero la capacità locale e generale di smaltire l'acido lattico prodotto per ripristinare nel minor tempo possibile la totale efficienza dei movimenti. Allenamento della resistenza​ ​alla velocità Per allenare la resistenza alla velocità è necessario cimentarsi ESCLUSIVAMENTE sui movimenti del combattimento. L'intensità è massimale, quindi caratterizzata dalla massima velocità, che dev'essere mantenuta fino o anche oltre la capacità di sopportazione. Il momento in cui è consigliato interrompere l'esecuzione è quello in cui rimane compromessa la rapidità dei movimenti; Stiamo quindi parlando di secondi e non di minuti. Il metodo consigliato è quello di frazionare la tabella in round della stessa durata di quelle per i combattimenti (3'), intervallate da una fase di recupero passivo (1', come la pausa dei combattimenti). All'interno delle riprese si alterneranno variazioni di ritmo con ripetizioni alla massima velocità, per un arco di tempo necessario a raggiungere l'esaurimento, a lassi di tempo nei quali si farà gioco di gambe o si ridurrà comunque al minimo l'impegno degli arti superiori, per un lasso di tempo che permetterà di riprendere a colpire con una velocità e per un
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