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AMLETO, ANALISI E COMMENTO, Appunti di Lingue

AMLETO, ANALSI, COMMENTO, PERSONAGGI

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Caricato il 28/01/2020

rosaria1997
rosaria1997 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica AMLETO, ANALISI E COMMENTO e più Appunti in PDF di Lingue solo su Docsity! ANALISI AMLETO Breve analisi dell'Amleto (Hamlet), tragedia di William Shakespeare che narra le gesta del principe di Danimarca. Quando William Shakespeare completò la prima stesura dell'Amleto (1600) aveva alle spalle già numerosi anni di successi come sceneggiatore. Diede prova della sua maestria nelle commedie (Come vi piace), nelle opere a sfondo storico (Riccardo II) e nelle tragedie (Giulio Cesare) dimostrando inoltre le sue notevoli capacità di poeta nei suoi numerosi sonetti. La tragedia di Amleto, la più lunga tra le opere di Shakespeare, rappresenta una svolta nello sviluppo spirituale ed artistico dell'autore soprattutto tramite dei dialoghi che raggiungono all'interno dell'opera un'intensità di significato difficilmente ripetuta in passato. Un'intensità dovuta soprattutto ai giochi di parole di Amleto, aventi sempre significati molteplici, che lo rendono probabilmente uno dei personaggi che meritano più attenzione all'interno del panorama teatrale. Le origini della storia sono avvolte nelle nebbie del passato. Si presume che il nome Amleto, di origine danese, provenga da un testo ("Belleforest' Histoires Tragiques", dal "Saxo Grammaticus' Historia Danica") pubblicato nel 1582. Questa tesi è avvalorata anche dalla presenza in questo testo di elementi come l'incesto, il fratricidio e di personaggi come Ofelia, Polonio, Orazio, Rosencrantz e Guildenstern, senza considerare inoltre il viaggio in Inghilterra. Comunque sia, la storia della vendetta di Amleto era già conosciuta alla corte della regina Elisabetta tramite un presunto lavoro perduto di Thomas Kyd, una tragedia ispirata a Seneca in cui gli elementi realistici dell'opera erano stati congiunti con elementi contemporanei di carattere sovrannaturale, come l'apparizione del fantasma o il caratteristico avvelenamento di cui il vecchio re Amleto è vittima. Gli antecedenti storici e le affinità concettuali non devono comunque oscurare la singolarità dell'opera di Shakespeare. Prima di tutto occorre notare la natura conflittuale dell'uomo, perfettamente rappresentata in quest'opera. Non appena la rappresentazione inizia, Amleto ha appena completato gli studi, è figlio di un grande re e suo diretto discendente al trono, e tutto ciò sembra esaltare la natura stessa dell'uomo, come si evince da uno dei suoi primi monologhi, in presenza di Rosencrantz e Guildenstern: "Che capolavoro è l'uomo! Nobile d'intelletto, dotato d'una illimitata varietà di talenti; esatto nella sua forma e in tutti i suoi atti; compiuta, ammirevole creazione: pari a un dio nella mente, e nell'azione a un angelo. Lui, la bellezza del mondo. Lui, la misura di ogni animata cosa!". Ma, in contrasto con quanto detto in precedenza, conclude con questa pessimista nota malinconica: "Ebbene, per me non è che una quintessenza di polvere. L'uomo non m'incanta". Non rende contraddittoria la rappresentazione del giovane ascendente al trono della Danimarca, figlio di un importante re? Effettivamente, l'intera opera ruota intorno a questo punto di vista. Si vedrà il giovane Amleto intraprendere una profonda introspezione, tanto da farlo dubitare del mondo intero, di quanto pensava in passato e della presunta eccellenza della sua stessa natura. Di che genere di mondo è stato testimone per essere indotto a rendere tanto discordi i suoi pensieri dalle sue azioni? Amleto è stato forzato a "sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna". La morte di un re e di un padre, il precedente re Amleto. Scoprire che sua madre Gertrude è una donna di facili costumi, tanto da arrivare all'incesto a soli due mesi dalla morte del padre (rivelazione resa ancora più sconcertante dall'intimità che lega Amleto e Gertrude). Rendersi conto che i propri amici di vecchia data, Rosencrantz e Guildenstern, non sono differenti da tutti gli altri cortigiani: opportunisti con la sola intenzione di "assorbire, dal re, incarichi favori e ricompense". Argomento, questo dell'amicizia (che difficilmente resiste alle pressioni del tempo, come dimostrano qui Rosencrantz e Guildenstern) da non sottovalutare in quanto ricorrente nelle opere di Shakespeare, come ad esempio ne "Il Mercante di Venezia" ed in un'alta percentuale dei suoi sonetti. Infine, l'ultimo elemento responsabile dello sconvolgimento di Amleto, del suo cambiamento nel vedere il mondo, è la sua fedeltà nellíamore. Inizialmente osserviamo Polonio negare ad Ofelia il diritto di vedere Amleto, fatto in se neanche troppo sconvolgente, se non fosse legato allíatto di Ofelia di prendere parte ad un esperimento preparato dal re e da Polonio per testare líeffettiva pazzia di Amleto. Questa completa perdita di fiducia nel mondo femminile, che sembra confermare quanto pensato in precedenza su Gertrude, è determinante; tanto determinante da spingere alcuni autori teatrali a rivisitare il personaggio di Amleto in chiave Freudiana, accentuando i rapporti con Ofelia e la madre Gertrude. Inoltre, a generare ed in seguito ad affilare i suoi propositi di vendetta, un fantasma rivelatore (lo spirito di suo padre) appare davanti a lui in due occasioni: lo metterà a conoscenza del suo omicidio da parte del fratello Claudio, incitandolo alla vendetta, e ritornerà in seguito per evitare che i suoi propositi si possano attenuare. Amleto scopre così di vivere in un mondo di apparenze. Il nuovo re Claudio, usurpando il trono con metodologia e propositi vili, non potrà mai rappresentare l'autorità e la legge come fece in passato il re Amleto. Rappresenta per Amleto, di il bordo tra il conosciuto e lo sconosciuto, andare in un luogo non oresente nelle mappe, e da cui nessun viaggiatore ha mai fatto ritorno, dove potrebbero anche esserci degli orrori. Per questoblockquote la coscienza, ci rende tutti vili Questa citazione ci arriva come una sentenza: vi e' una dimensione religiosa in cui il suicidio e' un peccato, che ci fa temere tale gesto. Togliere la vita non e' peccato solo contro se stessi, ma anche e soprattutto nei confronti degli altri. Anche in questo caso la coscienza rende vile Amleto, e lo distoglie dall'azione di compiere la sua vendetta nei confronti di Claudio, il re assassino del suo stesso fratello (il padre di Amleto). essere o non essere significato Essere, o non essere, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda e i dardi dell’oltraggiosa fortuna o prendere le armi contro un mare di affanni e, contrastandoli, porre loro fine? La citazione di Shakespeare essere o non essere esprime la domanda 'è meglio vivere o morire?' L'oggetto della meditazione di Amleto è il paragone tra gli inevitabili dolori della vita (un mare di affanni, i dardi e le frecce dell'oltraggiosa fortuna, i ritardi della legge etc) e l'incertezza della condizione umana dopo la morte, se questa dovesse giungere tramite il suicidio. La riflesioni di Amleto è quindi tra l'opportunità o meno di suicidarsi, di scegliere il male minore tra gli affanni della vita e le (eventuali) conseguenze negative legate al suicidio, per mezzo della giustizia divina. L'espressione dubbio amletico, diventata nel tempo di uso comune, si riferisce alla indecisione del principe di Danimarca di suicidarsi o meno. La scelta di Amleto di non commettere suicidio è motivata dal timore dalle sue stesse parole, che implicano l'esistenza di una vita dopo la morte del corpo e di una giustizia divina che impone che la durata della nostra vita non possa dipendere da noi stessi, pena la dannazione (Oh, se l'eterno non avesse stabilito la sua legge contro i suicidi). La chiave dell'intero monologo e dell'agire di Amleto, che rinuncia al suicidio, si trova in un'altra notissima citzione dell'amleto: 'life is bad, but death might be worse'. la vita è male, ma la morte potrebbe esseer peggio. Morire, dormire… nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali di cui è erede la carne: è una conclusione da desiderarsi devotamente. Morire, dormire. Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo, perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale deve farci riflettere. In questi versi troviamo uno dei concetti più ribaditi nel teatro shakespeariano, ovvero che la condizione dell'essere umano dopo la morte fisica è la stessa del sonno. Dopo la morte la vita continua senza il corpo e senza la mente, nel mondo dei sogni, come entità consapevole che ama, soffre, vive, continua il suo percorso evolutivo verso il divino. Ad una vita terrena vissuta senza macchiare la propria coscienza segue una sonno tranquillo, una vita dopo la morte serena. D'altra parte, ai peccatori spetta una vita dopo la morte turbolenta, di sofferenza, di espiazione del peccato. Evidentemente Shakespeare condivide il divieto della religione cristiana in merito all'atto del suicidio. È questo lo scrupolo che dà alla sventura una vita così lunga. Perché chi sopporterebbe le frustate e gli scherni del tempo, il torto dell’oppressore, la contumelia dell’uomo superbo, gli spasimi dell’amore disprezzato, il ritardo della legge, l’insolenza delle cariche ufficiali, e il disprezzo che il merito paziente riceve dagli indegni, quando egli stesso potrebbe darsi quietanza con un semplice pugnale? Chi porterebbe fardelli, grugnendo e sudando sotto il peso di una vita faticosa, se non fosse che il terrore di qualcosa dopo la morte, Questo elenco è solo una minuscola parte dei mali e delle disgrazie da affrontare nella vita. Questa concezione negativa della vita è conseguenza di una mancata compensazione dei dolori dell'esistenza con le gioie che la stessa ci regala. Tale realtà è una realtà distorta, folle, una visione generata in Amleto a causa della disillusione per il comportamento della madre, che sposa il fratello del defunto marito subito dopo la morte dello stesso. Fratello che, ad insaputa della madre di Amleto, ha avvelenato il Re di Danimarca, padre di Amleto. il paese inesplorato dalla cui frontiera nessun viaggiatore fa ritorno, sconcerta la volontà e ci fa sopportare i mali che abbiamo piuttosto che accorrere verso altri che ci sono ignoti? In queste parole Shakespeare esprime l'impossibilità di poter superare il dubbio riguardante la condizione umana dopo la morte, soprattutto quella di chi commette suicidio, in quanto nessuno può tornare a descrivere cosa succede quando abbandoniamo il corpo fisico. In questi versi Shakespeare paragona il 'qualcosa dopo la morte" al "nuovo mondo" da cui, in quell'epoca di esploratori e viaggiatori, alcuni ritornavano in patria altri no. Questi versi sembrano in contraddizione con le frequenti apparizioni di spettri e spiriti nelle opere di Shakespeare, compreso l'Amleto, dove il padre defunto compare più volte. Funzionale al monologo di Amleto è che le apparizioni, oltre ad essere dei casi eccezionali, comunque non rivelano mai nulla dell avita ultraterrena, e non possono quindi aiutarlo a risolvere i suoi dubbi. Così la coscienza ci rende tutti codardi, e così il colore naturale della risolutezza è reso malsano dalla pallida cera del pensiero, e imprese di grande altezza e momento per questa ragione deviano dal loro corso e perdono il nome di azione. I dubbi di Amleto sono frutto della propria coscienza, e dalla paura di corromperla. Una paura che si contrappone all'impeto e alla risolutezza della vita creando una distanza tra pensiero ed azione, che spesso porta alla inazione. Nella tragedia di Shakespeare, Il tema della follia e del suicidio accomunano Amleto ed Ofelia. Mentre la follia di Amleto è solo dissimulata, quella di Ofelia è una follia reale.Non supportata dalla ragione di Amleto, Ofelia forse si toglie la vita, senza valutare le conseguenze, spinta dalla follia che era seguita alla delusione d'Amore patita per via del principe Amleto. Non è tuttavia certo se la morte di Ofelia sia dovuta a suicidio o se Ofelia sia accidentalmente caduta nel fiume. analisi del tema del suicidio nella tragedia Amleto di William Shakespeare La follia e il suicidio sono temi che collegano Amleto ed Ofelia, temi che permeano l'intera opera. Amleto medita, lungo tutto il dramma, di togliersi la vita. A differenza di Amleto, Ofelia commette il suicidio, questa l'interpretazione maggiormente accettata sulla morte della giovane, sebbene non espressamente rivelata nel dramma di Shakespeare, dove anzi la morte di ofelia viene cosi' descritta dalla regina: ella lassù, mentre si arrampicava per appendere l'erboree sue ghirlande ai rami penduli, un ramo, invidioso, s'è spezzato e gli erbosi trofei ed ella stessa sono caduti nel piangente fiume. Le sue vesti, gonfiandosi sull'acqua, l'han sostenuta per un poco a galla, nel mentre ch'ella, come una sirena, cantava spunti d'antiche canzoni, come incosciente della sua sciagura o come una creatura d'altro regno e familiare con quell'elemento. Ma non per molto, perché le sue vesti appesantite dall'acqua assorbita, trascinaron la misera dal letto del suo canto a una fangosa il tema della follia La follia di Amleto e' una follia ambigua. Sembra una follia simulata per trarre vantaggio dal fatto di apparire folle, per non far sospettare al re il suo piano di vendetta. Da secoli, i critici si chiedono se la follia del principe di Danimarca sia reale o simulata. Quando Amleto e' da solo, o con persone di cui si fida (Orazio) e' completamente consapevole e lucido, e capace di profonde riflessioni. Nelle altre occasioni, finge di essere matto perche' e' consapevole del suo ruolo di vendicatore, e ritiene quella di fingere la follia la cosa piu' sensata in quel ruolo. Amleto non e' il solo personaggio ad interpretare la follia. Viene rappresentata anche la tragedia di Ofelia. La pazzia di Ofelia e' chiara, e causata dalle troppe sofferenze e aspettative deluse della sua vita: La morte di suo padre e contemporaneamente essere respinta da Amleto. Se la follia e' apparenza, il resto e' realta'. Il dilemma e' cosa e' reale e cosa no. Il re defunto e' davvero stato morso da un serpente come si dice, oppure e' stato avvelenato? Il fantasma viene dall'inferno oppure aiuta Amleto a capire come si sono davvero svolte le cose? Poiche' Amleto non e' sicuro della affermazione del padre-fantasma, decide di fingersi matto mentre cerca di scoprire la verita', di provare che suo zio e' l'assassino del padre di Amleto. Anche il duello finale appare ai protagonisti che non partecipano al complotto come un innocente gioco. PERSONAGGI DELL'AMLETO Amleto Da secoli Amleto continua a stupire ed affascinare i suoi lettori, forse a causa della enigmaticità del suo personaggio ,oltre che per l'attualità dei temi trattati nei suoi monologhi. Il suo celebre monolgo che inizia con " essere o non essere..." ,è probabilmente la pagina più citata della storia della letteratura. Amleto è un personaggio enigmatico, e neanche il lettore più attento può dire di avere capito a fondo il personaggio, e le motivazioni per cui agisce .I discorsi e le azioni di Amleto si prestano ad innumerevoli interpretazioni . Il conflitto tra pensiero e azione , vita e morte , rimane irrisolto. amleto è uno studente ,i cui studi sono interrotti dalla morte di suo padre.Amleto è estremamente filosofico e contemplativo . Lacerato da domande a cui non sa rispondere,o a cui non è possibile dare una risposta. Amleto ha bisogno di una prova del fatto che suo zio sia l'assassino di suo padre,perchè prende in considerazione l'ipotesi che lo spirito sia una creatura infernale,che si aprofitta dello sconforto dovuto alla morte di suo padre. Amleto diventa ossessionato dalla ricerca di una prova, e tarda nell'azione : la ricerca a delle risposte sulla vita dopo la morte, sulle conseguenze dell'omicidio ,o del suicidio ,impediscono l'azione ,e determineranno la sua caduta. Oltre che essere meditativo fino all'ossesione,amleto è anche impulsivo e frettoloso . quando agisce lo fa con sorprendente rapidità,come quando uccide Polonio dietro la tenda ,credendo che sia Claudio,senza controllare prima chi dietro la tenda si nascondeva. Altra fonte perpetua di malinconia in Amleto,è la consapevolezza crescente del degrado della propria famiglia (lo zio che uccide suo fratello) ,della Danimarca ("c'è del marcio in Danimarca) ,e del mondo in generale.E' furioso con sua madre ,che ha deciso di risposarsi (per'altro con suo cognato) in maniera troppo frettolosa,e ripudia Ofelia ,la donna che in precedenza corteggiava. Spesso le sue parole esprimono disgusto nei confronti di tutto il genere femminile . Nell'opera vi è un confronto diretto con la morte ,ed anche il tema del suicidio viene approfondito. Un ulteriore elemento di riflessione sul personaggio di Amleto, è dato dal fatto che ,nonostante questi sia il principe di Danimarca,presti poca attenzione alle sorti dello stato, e guardi la quasi totalità dei suoi problemi da un punto di vista filosofico e personale,senza curarsi molto delle minacce nei confronti della Danimarca. personaggi amleto : ofelia Il personaggio di Ofelia è quello meno ambiguo ,potremmo dire normale, del dramma. Ofelia potrebbe essere la salvatrice di Amleto e di conseguenza l'eroina del dramma,ma a causa della troppo pressione (soprattutto l'essere stata rinnegata da Amleto e la morte del padre) impazzisce. La sua funzione è quella di mostrare ad Amleto la doppia essenza della donna: l'innocenza e la virtù , e la preda sessuale . Il tradimento di Amleto da parte della madre,è piu' visibile rispecchiato in Ofelia . L'odio verso la madre si riversa sull'intero genere femminile per mezzo di Ofelia,ed è abbastanza una qualche innocente esitazione da parte di Ofelia per metterne in dubbio la sua fedeltà ,fino alla degenerazione di considerare tutte le donne delle puttane, anche quelle che sembrano essere piu' pure. Ed ogni prostituta ha il suo protettore : Gertrude ha Claudio,ed Ofelia è stata corrotta da suo padre. Nel secondo atto, Polonio organizza di usare l'affascinante Ofelia per scoprire la causa dello strano comportamento di Amleto ,il quale sente casuamente l'intrigo : per Amleto, questa è la prova che Polonio prostituisce sua figlia. Amleto lo etichetta come pescivendolo ,ma ovviamente Polonio non può capire le allusioni di Amleto . Che differenza c'è tra una donna normale ed una prostituta ,per Amleto? che una donna normale è fedele (e non solo sessualmente parlando) ad un solo uomo ,mentre una prostituta a piu' di uno .Cosi' Ofelia,che ha scelto di essere fedele anche a suo padre,e Gertrude,al suo nuovo marito,sono prostitute. Inoltre,per Amleto entrambi i tradimenti (quindi anche quello solo morale e non sessuale tra Ofelia e Polonio), sono incestuosi. Ofelia,comunque ,ad occhi che non siano accecati da odio e rabbia, appare come un esempio di bontà. La giovane Ofelia,ci appare come una bambina ingenua. A differenza di Gertrude, Ofelia è ancora ignara della dura realtà della vita. Ofelia è molto giovane,ed ha forse perso la madre al momento stesso della nascita. Suo padre,Polonio,e suo fratello ,Laerte,amano profondamente Ofelia,e farebbero qualsiasi cosa per proteggerla. Ofelia non è coinvolta in nessun modo negli intrighi di corte,solo pensa all'amore e a raccogliere fiori,e ad essere leale nei confronti di suo padre e di suo fratello. Anche se il suo amore per Amleto è forte,obbedisce a suo padre quando questi le ordina di non vedere piu' Amleto o accettare lettere da parte sua.Il suo cuore è puro ,e quando fa qualcosa di disonesto ,il suo cuore è colmo di paura. Ofelia si aggrappa alla memoria di quando Amleto la corteggiava e la rispettava,e lo difende ,nonostante la brutalità del principe. La sua fragilità ed innocenza si riverseranno contro di lei,nell'estremo dolore della morte di suo padre per mano della persona che tanto ha amato. Ma anche nella sua follia,riesce a trasmettere a tutti,tranne che ad amleto ,la sua virtu e la sua purezza. personaggi amleto : Claudio - Claudius E' il principale rivale di Amleto,ed è una persona della peggior specie , in netto contrasto con gli altri personaggi maschili del dramma. Gli altri uomini sono occupati nel perseguimento di idee come giustizia, vendetta e rigore morale, Claudio è tutto proteso al conseguimento ed al mantenimento del potere. Un retorico manipolatore che non ha esitato a versare una pozione nelle orecchie di suo fratello,per avere la corona e il letto del re morto ,e che nelle situazioni di pericolo pensa esclusivamente alla propria incolumità ,non a quella della moglie. Claudio ,infine,ordisce il piano che avrebbe dovuto uccidere Amleto : un calice avvelenato durante un duello con una spada avvelenata. la spada avvelenata ucciderà Amleto,ma il calice si riversera contro il nuovo re e sua moglie. Dice lui: "Avrei fatto quel che ho detto, se non fossi venuta nel mio letto" Molti studiosi di Shakespeare sono concordi nel ritenere che Shakespeare tramite Ofelia vuole evidenziare l'ingiusta condizione in cui versano le donne che vivevano nell'epoca elisabettiana,e per fare questo porta all'estremo le conseguenze del comportamento degli uomini, rendendoci un ritratto struggente e pietoso della ragazza. Sir John Everett Millais, Ofelia , (1852) Ophelia e'un quadro dell'artista inglese sir John Everett Millais,e fu competato nel 1852. Attualmente e' tenuto nel ' Tate Britain' a Londra. Ofelia e'ritratta appena morta,pochi minuti prima cantava e ,come era solita fare,coglieva die fiori. Quando il quadro fu esposto per la prima volta all'accademia reale ,non riscosse un successo ragguardevole, comunque gia' da allora l'opera fu amirata,e colpiva per la sua bellezza e per l'accuratezza con cui la natura che avvolge il corpo di ofelia viene dipinta. Oggi il quadro e' valutato circa trenta milioni di sterline. Sir John Everett Millais, Ophelia (1852) Nel ventesimo secolo il dipinto fu difeso dal pittore surrealista Salvador Sali'. In un articolo pubblicato nel 1936 si leggeva: 'come poteva Salvador dali' non essere abbagliato dal flagrante surrealismo dei pre-raffaelliti inglesi. I dipinti dei preraffaelliti ci consegnano Donne raggianti che sono, alo stesso tempo,le piu' desiderabili e le piu' spaventose che esistono.' nel 1906 ,il novellista giapponese Natsume Soseki spese parole di ammirazione per il dipinto in una delle sue novelle; da allora il quadro e' molto popolare in Giappone. Fu esibito a Tokyo nel 1998 e tuttora viene richiesto per delle esposizioni. Ofelia e' ritratta con le braccia aperte,come nella tradizione dei santi martiri. Alcuni hanno interpretato la posizione in senso erotico. La modella che poso' interpretando ofelia e' Elizabeth Siddal,allora diciannovenne. Elizabeth giaceva pienamente vestita in una vasca da bagno piena d'acqua,nel suo studio a Londra. Come conseguenza la ragazza si ammalo' ,e suo padre chiese all'artista cinquanta sterline per le spese mediche. Il figlio di millais tratto' la cifra,ed i due si accordarono per una cifra inferiore.
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