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John Dewey: Filosofo Educativo e Pedagogia Progressista, Appunti di Storia dell'Educazione

John Dewey (1859-1952) fu un filosofo e pedagogo statunitense, noto per aver sviluppato la pedagogia progressista. Nato in Vermont e studioso di psicologia con John Watson e William James, Dewey scrisse opere fondamentali come 'Il mio credo pedagogico' (1897), 'Principi morali nell’educazione' (1909), 'Come pensiamo' (1909, 1910), 'Democrazia ed educazione' (1916). Dewey concepiva l'esperienza come centro della sua filosofia, sostenendo che l'uomo deve sopravvivere di fronte a essa e che l'educazione è una riorganizzazione continua dell'esperienza personale e sociale per giungere all'elaborazione di forme migliori di vita. La scuola di Dewey era a livelli perché il bambino si sviluppa a gradi, con una formazione graduale. La scuola doveva essere attiva, con l'introduzione dei laboratori, e preparasse l'alunno a vivere in società per un'educazione democratica.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 07/12/2021

madzienka
madzienka 🇮🇹

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Scarica John Dewey: Filosofo Educativo e Pedagogia Progressista e più Appunti in PDF di Storia dell'Educazione solo su Docsity! JOHN DEWEY John Dewey (1859-1952) Nasce nello Stato del Vermont e studia a Baltimora con lo psicologo Hall, fondatore della psicopedagogia dello sviluppo. Collochiamo Dewey nell’America di fine ‘800. Nel 1894 diventa docente a Chicago e nel 1896 fonda la scuola-laboratorio elementare annessa all’Università di Chicago. 1897 scrive “Il mio credo pedagogico” 1909 scrive “Principi morali nell'educazione” 1910 scrive “Come pensiamo” 1916 scrive “Democrazia ed educazione” 1910 scrive “Come pensiamo” ->opera dedicata al modo in cui la scuola può educare a una capacità di pensiero razionale e allo stesso tempo creativo per stimolare ulteriori possibilità di azioni. Rappresenta un punto di passaggio fra la cultura pedagogica dell'Ottocento e quella del Novecento. Pedagogista americano, padre dell’attivismo. Pedagogista fondamentale. Per lui è fondamentale l’azione, l’esperienza per apprendere, ecco perché lui fonda la scuola laboratorio . Le correnti del tempo, come il darwinismo, l’idealismo, l’empirismo, gli insegnano la stretta interdipendenza fra uomo, natura e società Imparare grazie all'uso degli oggetti (Montessori, Baden Powel, Freneit). L'attivismo è stato teorizzato da John Dewey. Grazie a lui noi abbiamo la stamperia di Freneit, per imparare a scrivere attraverso la costruzione delle parole con le lettere mobili. La centralità dell'esperienza: * L'idea di esperienza è al centro del suo pensiero filosofico * Di fronte al fluire dell'esperienza l’uomo deve sopravvivere. Il pensiero e l'intelligenza dell'uomo sono immersi nel fare. Il pensiero con l'osservazione, i tentativi di soluzione e l'ipotesi mediante verifica dell'esperimento, giunge ad una soluzione. Il mio credo pedagogico (1897): * Per Dewey il pensiero si realizza nell'esperienza (che comprende sia dimensione fisica che mentale) * L'esperienza umana è soprattutto esperienza sociale * Nella sua esperienza individuale l’uomo tende a far progredire la realtà naturale e sociale (ecco perché viene definita progressiva) * L'educazione è ricostruzione e riorganizzazione continua dell'esperienza, personale e sociale per giungere all'elaborazione di forme migliori di vita. Convinzione pedagogica: * L'istruzione è il frutto della partecipazione progressiva dell’individuo alla società del genere umano * L'istruzione è un processo sociale e la scuola il fulcro di questo processo, quindi è inerente alla vita e non preparatoria ad essa * Il centro dei programmi d’insegnamento è l'insieme delle attività del bambino nel quadro sociale * Il concetto che deve guidare l'insegnamento è l’attività del fanciullo * L'istruzione è il fondamento del progresso sociale e politico Fondamentale l’attività manuale, l’esperienza che educa il bambino. L'apprendimento doveva essere attivo. Per lui è impensabile imparare o insegnare qualcosa che non sia legato alle esigenze e ai problemi posti dal contesto in cui l'essere umano opera. Vuole una concezione positivistica della vita americana definita come educazione progressista per includere all'istruzione tutti i ceti sociali, sia quelli più poveri che quelli più ricchi. Con l'educazione progressiva voleva portare l'America in uno Stato più integrato senza gerarchie e distinzioni di classi. Educazione progressista: un'educazione basata sulla continua ricostruzione e riorganizzazione dell'esperienza con la tendenza a far progredire la realtà naturale e sociale per giungere a forme migliori di vita. Il circolo scuola-società implica la partecipazione degli insegnanti per la promozione della società democratica e in tutti gli aspetti della vita sociale. Per Dewey il bambino deve fare delle attività manuali per imparare le materie scolastiche. L'uomo per sopravvivere ha bisogno dell’azione, perché per vivere in una società deve lavorare. L'azione è il perno perché attraverso l’azione si adatta alle richieste dell’ambiente, esercita il pensiero come uno strumento. Tutto deve partire da un problema da risolvere. Learning by doing-> imparando facendo, apprendimento attivo tramite l’azione. È contrario alla mera ripetizione dei contenuti da apprendere in forma fissa e precostituita e la loro separazione in campi disciplinari parcellizzati poiché la realtà si presenta agli individui come un tutto organico da interpretare e su cui operare utilizzando facoltà intellettuali e conoscenze pregresse in modo unitario e armonico, e non separatamente. l'élite Tra il 1860 e il 1940 grande emigrazione italiana in America. Dewey propone un progetto educativo nuovo da applicare in una scuola non convenzionale e poco propensa alle attività mnemoniche. Legge Coppino 1877 -> Obbligo di frequenza scolastica per tre anni. Non è una scuola strutturata. La legge Coppino non viene considerata nell'Italia meridionale. Partecipazione alla vita scolastica è importante ed obbligatorio nello stile di vita americano, a differenza del codice di vita italiana meridionale. La scuola di Dewey è l’atrio della società. Attraverso la scuola il bambino si deve immergere nella società. Continuità dell’insegnamenti e interazioni sociali-> successo scolastico secondo Dewey La scuola deve essere attiva, introduce i laboratori. Nasce nella seconda metà dell'800 nella parte NORD-EST degli Stati Uniti, nel Vermont. Il suo percorso formativo si caratterizza per l'intreccio tra filosofia, psicologia e pedagogia che permette di affrontare le problematiche educative in modo del tutto nuovo. Si dedica principalmente allo studio di Hegel, Darwin e Kant. Verrà chiamato a Chicago come direttore del Dipartimento di pedagogia, psicologia e filosofia. A Chicago apre una scuola primaria sperimentale in cui poter mettere in pratica i principi del suo insegnamento, anche grazie alla collaborazione di alcuni giovani appartenenti a una scuola di pensiero chiamata Scuola di Chicago. Il pensiero di Dewey matura in un contesto storico caratterizzato da grandi mutamenti sociali e politici. Infatti stavano emergendo, tra ‘800 e ‘900, nuove potenze come gli Stati Uniti e il Giappone. Inoltre la transazione verso uno sviluppo centrato sul processo industriale si stava verificando tra le principali potenze, dando il via a una trasformazione del territorio, spesso poco controllata. Questo permise la nascita di forti ideologie politiche come il socialismo, il marxismo, il liberalismo, il conservatorismo e così via. La pedagogia di Dewey: L'attivismo pedagogico è un metodo educativo che ebbe origine alla fine del XIX secolo, prevalentemente ad opera del filosofo Americano John Dewey. Il primo esperimento pedagogico di Dewey fu la fondazione di una scuola elementare a Chicago nel biennio 1894-1896. L'Attivismo ha come scopo la creazione di una scuola non convenzionale, non impostata sul nozionismo e sull'ascolto passivo degli insegnanti o lo studio individuale come erano state le scuole sino ad allora, bensì eretta sugli interessi dei discenti. In altre parole, una scuola secondo la psicologia dell'alunno e non del maestro. La nuova pedagogia, secondo Dewey, deve mirare al metodo e abbandonare ogni contenuto prefissato, puntando non solo allo studio dei fatti della storia passata ma anche e soprattutto all'analisi dell'azione futura. Le nozioni sono fini a sé stesse in quanto mutevoli, ciò che realmente conta è la ricerca e lo sviluppo delle capacità critiche. L'indagine tramite l'esperienza diretta è la sintesi di questo metodo. CARATTERISTICHE: * Puerocentrismo: mentre precedentemente l'educatore era spinto a rendere il bambino adulto il prima possibile, ci si concentra sull'importanza dell'infanzia * Importanza della psicologia: l'avvento della ricerca psicologica aveva spinto la pedagogia a ripensare i suoi limiti, legandosi più fortemente a quelle che erano state le scoperte per quanto riguarda l'apprendimento e lo sviluppo « Insegnante come guida: l'insegnante non era più visto come la persona che doveva trasmettere delle conoscenze, quanto la guida nel processo di scoperta del fanciullo. * Legame interesse/bisogni: a seconda degli interessi e dei bisogni del bambino, l'educatore avrebbe personalizzato il suo insegnamento «Legame insegnamento/vita: la scuola non doveva essere una parte separata della vita, ma servire per la vita; alcuni radicali affermarono che la scuola stessa era vita. «Intelligenza operativa: il bambino andava stimolato ad utilizzare la propria intelligenza attraverso dei laboratori (es. di cucina,di giardinaggio, di scultura, di pittura) Pur ponendosi in relazione con la filosofia pragmatista sviluppata da James, Dewey preferisce utilizzare per il proprio pensiero il termine strumentalismo. La logica viene, infatti, considerata uno strumento critico che serve per fornire spiegazioni e formulare previsioni su ciò che accade, per migliorare il processo di adattamento degli individui all'ambiente. La logica serve per sapere come agire sul futuro tenendo conto del passato; viene vista come un mezzo per giungere ad un'attuazione del futuro. L'uso dell'intelligenza è quello, come dice Dewey, di liberare e liberalizzare l'azione ovvero di eliminare norme restrittive o divieti e di lasciare la logica libera di agire e di compire la sua attività che viene reputata creativa e non ripetitiva, in quanto non accetta l'esistente in modo passivo ripetendo azioni già sperimentate, ma lo affronta seguendo intenzioni nuove; si oppone quindi ad una routine di tipo meccanico. Grande importanza nella pedagogia di Dewey viene data alla concezione dell'esperienza intesa come rapporto tra uomo ed ambiente, dove l'uomo non è uno spettatore involontario ma interagisce con ciò che lo circonda. Il pensiero dell'individuo nasce dall'esperienza. Quest'ultima si manifesta come un tentativo di fornire risposta alle provocazioni ambientali. L'uomo, infatti, si adatta all'ambiente in modo graduale e seguendo delle tappe. La reazione adattiva provoca nell’individuo la possibilità di mettere in atto una serie di scelte e di organizzare una risposta coerente allo situazione. L'esperienza ha un valore soggettivo perché ogni azione o nuova esperienza richiama sempre il passato. Le unità temporali, dunque, si intrecciano e forniscono all'esperienza uno spessore chiamato ad-veniente ovvero ciò che deve ancora avvenire, un futuro di prossima realizzazione. L'educazione deve aprire la via a nuove esperienze ed al potenziamento di tutte le opportunità per uno sviluppo ulteriore. L'individuo è constante con il suo ambiente, reagisce ed agisce su di esso. L'esperienza educativa deve quindi partire dalla quotidianità nella quale il soggetto vive. Successivamente ciò che è stato sperimentato deve progressivamente assumere una forma più piena ed organizzata. L'esperienza è realmente educativa nel momento in cui produce l'espansione e l'arricchimento dell'individuo, conducendolo verso il perfezionamento di sé e dell'ambiente. Un ambiente in cui vengono accettate le pluralità di opinioni di diversi gruppi in contrasto tra loro, favorisce lo sviluppo progressivo delle caratteristiche dell'individuo. Perciò l'esperienza è il primo gradino della conoscenza che l'uomo ha utilizzato come strumento di adattamento vitale. Per far si che questo processo avvenga in modo più completo l'individuo fa ricorso all'intelligenza intesa come logica definita a sua volta come Teoria dell'indagine in quanto permette la soluzione di problemi astratti e in generale il campo dei saperi. Il processo di indagine si divide in diverse tappe: 1. Carattere incerto e confuso della nuova situazione; 2. Interpretazione dei dati + congettura; 3. Esame scrupoloso per individuare e analizzare tutti i termini del problema; 4. Si cercano confronti con posizioni analoghe; 5. Il risultato previsto si confronta con la realtà. Dewey si chiede come sia possibile da parte della scuola assicurare il pieno funzionamento dell'intelligenza a partire dell'infanzia. Il bambino è un soggetto immaturo e questa condizione gli permette di crescere. L'educazione deve, quindi, sapersi adattare alle esigenze tipiche di ogni età e deve saper incontrare gli interessi di ogni allievo. Accostandosi a ciò che attrae la sua attenzione provoca la formazione di un pensiero pratico. Quest'ultimo è sollecitato da attività creative, che stimolano le varie forme di intelligenza, sono particolarmente importanti perché preparano il pensiero riflessivo, che si fonda invece sull'astrazione. È importante, però, che il bambino non privilegi una forma di intelligenza a scapito di un'altra: deve apprezzarle tutte in egual modo. Ciò che ha reso la scuola tradizionale fallimentare è stato l'aver preferito l'astrazione alla curiosità e
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