Scarica Analisi 1 - Definizioni e Teoremi e piรน Sintesi del corso in PDF di Analisi Matematica I solo su Docsity! INSIEMI, LOGICA E NUMERI โ Capitolo 1 Logica elementare. Irrazionalitร di radice di 2 (Teorema 1.2*). Sommatorie e coefficienti binomiali (paragrafo 2). Fattoriale di n. BINOMIO DI NEWTON (๐ + ๐)! = '( ๐ ๐ +๐!"#๐# ! #$% CAMPI ORDINATI In matematica, un campo รจ una struttura algebrica composta da un insieme non vuoto e da due operazioni binarie interne (chiamate somma e prodotto) che godono di proprietร assimilabili a quelle verificate da somma e prodotto sui numeri razionali o reali o anche complessi. Proprietร (S1) Commutativitร della somma (S2) Associativitร della somma (S3) Esistenza elemento neutro (0) (S4) Esistenza elemento opposto (SP) Distributivitร (P1) Commutativitร del prodotto (P2) Associativitร del prodotto (P3) Esistenza elemento neutro (1) (P4) Esistenza elemento inverso, per (numero diverso da 0) (O1) Riflessivitร (O2) Antisimmetria (O3) Transitivitร (O4) Relazione dโordine รจ totale (SO) ๐ + ๐ โค ๐ + ๐ (PO) ๐ โ ๐ โค ๐ โ ๐ Un campo ordinato รจ un insieme dotato di operazioni +, * e di relazione dโordine, soddisfacenti le proprietร (S1- S4), (P1-P4), (O1-O4), (SO), (PO). INSIEMI LIMITATI. MAGGIORANTI E MINORANTI DI UN INSIEME Un maggiorante di un insieme รจ un qualsiasi elemento che รจ maggiore o uguale a tutti gli elementi dell'insieme. Analogamente, un minorante di un insieme รจ un qualsiasi elemento che รจ minore o uguale a tutti gli elementi dellโinsieme. Per poter parlare di maggiore o uguale abbiamo bisogno di una relazione d'ordine, quindi l'insieme deve essere ordinato. ร sempre meglio supporre che gli insiemi di cui si tratta siano sottoinsiemi di insiemi piรน grandi. Se lโinsieme ammette almeno un maggiorante allora si dice che รจ limitato superiormente (analogamente per il minorante, inferiormente). Se lโinsieme possiede sia maggioranti che minoranti, allora si dice che lโinsieme รจ limitato. ESTREMO SUPERIORE, ESTREMO INFERIORE, MASSIMO E MINIMO DI UN INSIEME Lโestremo superiore di un insieme รจ il piรน piccolo elemento dei maggioranti dellโinsieme. Lโestremo inferiore di un insieme รจ il piรน grande dei minoranti dellโinsieme. Se lโestremo superiore (inferiore) appartiene allโinsieme, coincide con il massimo (minimo). I concetti di estremo superiore e inferiore sono applicabili ad ogni struttura matematica per la quale รจ chiaro cosa si intende per un elemento essere "maggiore o uguale" di un altro elemento. Quindi il concetto di estremo superiore si applica agli insiemi ordinati, per esempio sottoinsiemi di numeri reali, razionali, naturali, ma non per esempio di numeri complessi. PROPRIETร DELLโESTREMO SUPERIORE Un insieme X soddisfa la proprietร dellโestremo superiore se ogni sottoinsieme non vuoto e superiormente limitato superiormente possiede estremo superiore in X. DEFINIZIONE ASSIOMATICA DI R Lโassioma di continuitร oppure assioma di completezza, riguarda l'insieme dei numeri reali R. Esso afferma che ogni insieme S di numeri reali che non sia vuoto e che sia limitato superiormente possiede un estremo superiore in R, vale a dire un numero reale uguale o maggiore di tutti gli elementi di S e tale che non esista nessun reale piรน piccolo con tale proprietร . L'assioma di completezza permette di porre in corrispondenza biunivoca i punti di una retta con gli elementi dell'insieme R. VALORE ASSOLUTO Il valore assoluto o modulo di un numero reale x รจ una funzione che associa a x un numero reale non negativo secondo la seguente definizione: - Se x รจ non negativo, il suo valore assoluto รจ x stesso - Se x รจ negativo, il suo valore assoluto รจ -x |๐| = 1โ๐ ๐๐ ๐ < ๐ ๐ ๐๐ ๐ โฅ ๐ Disuguaglianza triangolare |๐ + ๐| โค |๐| + |๐| ๐๐๐ ๐ฅ, ๐ฆ โ โ INTERVALLI Un intervallo chiuso di estremi a e b lโinsieme dei numeri reali maggiori o uguali di a e minori o uguali di b, ovvero il segmento sulla retta reale che ha per estremi i numeri a e b. [๐, ๐] = {๐ฅ โ โ: ๐ โค ๐ฅ โค ๐} Un intervallo aperto di estremi a e b รจ lโinsieme dei numeri reali strettamente maggiori di a e strettamente minori di b. (๐, ๐) = {๐ฅ โ โ: ๐ < ๐ฅ < ๐} Proprietร di densitร di Q in R Se ho due numeri reali, diversi, esiste sempre un numero razionale tale che sia compreso tra i due. โ๐ฅ, ๐ฆ โ โ, ๐ฅ < ๐ฆ, ๐ฅ < ๐ < ๐ฆ RADICI N-ESIME ARITMETICHE ๐ฅ = H๐ฆ! = ๐ฆ & ! LOGARITMI log' ๐ = ๐ฅ โ ๐( = ๐ con ๐, ๐ โ โ, ๐ > 0, ๐ โ 1, ๐ > 0 ๐)*+" , = ๐ INSIEMI INFINITI Un insieme infinito รจ un insieme per il quale non sia possibile elencare i suoi elementi. - Un insieme X รจ infinito se non รจ finito ovvero non esiste una corrispondenza biunivoca tra X e un numero naturale (insieme non-finito) CARDINALITร DI UN INSIEME, CARDINALITร NUMERABILE Due insiemi A e B si dicono โequi cardinaliโ se fra i loro elementi si puรฒ stabilire una corrispondenza biunivoca, cioรจ sia iniettiva che suriettiva. In altre parole, ciรฒ accade se รจ possibile creare una relazione per cui ad ogni elemento di A รจ possibile associare uno ed un solo elemento di B, e viceversa. GENERALITAโ SULLE FUNZIONI โ Capitolo 2 IL CONCETTO DI FUNZIONE, GENERALITร Una funzione รจ una relazione tra due insiemi, chiamati dominio e codominio della funzione, che associa a ogni elemento del dominio uno e un solo elemento del codominio. DOMINIO, CODOMINIO, IMMAGINE, CONTRO-IMMAGINE, GRAFICO Il dominio e il codominio di una funzione sono gli insiemi su cui essa รจ definita. Data una funzione f di dominio X e codominio Y, comunque scelto un elemento x del dominio, si chiama immagine di x il corrispondente elemento del codominio, indicato con f(x). Analogamente, se y รจ un elemento del codominio che sia immagine di un elemento x del dominio, cioรจ se y=f(x), si dice che x รจ una contro-immagine di y. Mentre a ogni elemento del dominio di f รจ assegnata una e una sola immagine, รจ possibile che un elemento nel codominio possegga diverse contro immagini, o che non ne possieda affatto. Il grafico di una funzione รจ l'insieme delle coppie ordinate costituite dagli elementi del dominio e dalle rispettive immagini. FUNZIONI LIMITATE, ESTREMO SUPERIORE, ESTREMO INFERIORE, MASSIMO E MINIMO DI UNA FUNZIONE Una funzione f definita su un insieme X e con valori reali o complessi si dice limitata se la sua immagine รจ un insieme limitato. Nel caso specifico di una funzione reale, una funzione รจ limitata se puรฒ assumere solo valori compresi in un intervallo. Si indica come funzione limitata superiormente una funzione il cui valore non puรฒ mai essere superiore ad un dato valore e come funzione limitata inferiormente una funzione il cui valore non puรฒ mai essere minore di un dato valore. Se ๐: ๐ด โ โ, ๐๐๐ ๐ด โ โ Estremo superiore: sup ๐(๐ฅ) = sup ๐ผ๐๐ Estremo inferiore: inf ๐(๐ฅ) = inf ๐ผ๐๐ Massimo: max๐(๐ฅ) = max ๐ผ๐๐ se esiste Minimo: min๐(๐ฅ) = min ๐ผ๐๐ se esiste RESTRIZIONE DI UNA FUNZIONE Per restrizione di una funzione si intende una funzione ottenuta dalla precedente per restrizione del suo dominio. Sia ๐: ๐ด โ ๐ต, ๐๐๐ ๐ท โ ๐ด La restrizione di f a D รจ la funzione: ๐|>(๐ฅ) = ๐(๐ฅ) FUNZIONI PARI E DISPARI Una funzione รจ pari se: ๐(๐) = ๐(โ๐) (simmetrica rispetto allโasse y) Una funzione รจ dispari se: ๐(๐) = โ๐(๐) (simmetrica rispetto allโorigine) FUNZIONI MONOTONE Una funzione si dice monotona - Strettamente crescente, se โ๐๐, ๐๐ โ ๐จ: ๐๐ < ๐๐ โ ๐(๐๐) < ๐(๐๐) - Crescente, se โ๐๐, ๐๐ โ ๐จ: ๐๐ โค ๐๐ โ ๐(๐๐) โค ๐(๐๐) (stesso ragionamento per decrescente) FUNZIONE PERIODICHE Una funzione si dice periodica di periodo T se ๐(๐ + ๐ป) = ๐(๐) Esempio: funzioni trigonometriche Funzioni simmetriche. Funzioni elementari, domini, grafici e proprietร FUNZIONI COMPOSTE Date due funzioni ๐: ๐ โ ๐ ๐ ๐: ๐ โ ๐, definiamo la funzione composta: ๐ โ ๐: ๐ โ ๐ (๐ โ ๐)(๐) = ๐((๐(๐)) Applicando prima f a x e quindi applicando g al risultato f(x). FUNZIONI INVERSE Sia ๐: ๐ด โ ๐ต Una funzione si dice suriettiva quando ogni elemento del codominio รจ immagine di almeno un elemento del dominio. In tal caso si ha che l'immagine coincide con il codominio. Im f = B Una funzione iniettiva รจ una funzione che associa, a elementi distinti del dominio, elementi distinti del codominio. 1) โ๐ฅ&, ๐ฅ. โ ๐ด: ๐ฅ& โ ๐ฅ. โ ๐(๐ฅ&) โ ๐(๐ฅ.) 2) โ๐ฅ&, ๐ฅ. โ ๐ด: ๐(๐ฅ&) = ๐(๐ฅ.) โ ๐ฅ& = ๐ฅ. 3) โ๐ฆ โ ๐ผ๐๐ โ! โ ๐ด ๐ก๐๐๐ ๐(๐ฅ) = ๐ฆ Se f รจ suriettiva esiste almeno una soluzione, se f รจ iniettiva esiste al piรน una soluzione. Se una funzione รจ invertibile, allora รจ biiettiva, ovvero รจ sia iniettiva che suriettiva. - Se f รจ suriettiva: โ๐ฆ โ ๐ต โ ๐ฅ โ ๐ด - Se f รจ iniettiva: โ๐ฆ โ ๐ต โ ๐ ๐ ๐ฆ โ ๐ผ๐๐, 0 ๐ ๐๐๐ข๐ง๐๐๐๐; ๐ ๐ ๐ฆ โ ๐ผ๐๐, 1 ๐ ๐๐๐ข๐ง๐๐๐๐ Data una funzione ๐ฆ = ๐(๐ฅ) la funzione inversa ๐"& รจ una funzione che collega ogni elemento del codominio Y a un elemento del dominio X. INVERTIBILITร DELLE FUNZIONI STRETTAMENTE MONOTONE (TEOREMA 2.1*) Una funzione strettamente monotรฒna รจ una funzione invertibile, e la funzione inversa รจ anchโessa strettamente monotona. Il grafico dellโinversa รจ simmetrico rispetto alla bisettrice y = x. Esistono funzioni invertibili che non sono monotone: ๐ฆ = 1๐ฅ ๐ ๐ 0 โค ๐ฅ โค 1 3 โ ๐ฅ ๐ ๐ 1 โค ๐ฅ โค 2 Trovare la funzione inversa significa risolvere lโequazione: ๐ฆ = ๐(๐ฅ) nellโincognita ๐ฅ SUCCESSIONI E LIMITI โ Capitolo 3 DEFINIZIONE DI SUCCESSIONE. GRAFICO Una successione รจ una funzione definita da ๐ด = {๐ โ โ: ๐ โฅ ๐%}, a valori in R. ๐:โ โ ๐ด, ๐! = ๐(๐) Esempi 1) ๐! = & ! 2) ๐! = log (๐ โ 4) 3) ๐! = & !"A Una successione si dice limitata: - Dal basso: ๐! โฅ ๐ - Dallโalto: ๐! โค ๐ Se รจ limitata sia dal basso che dallโalto: ๐ โค ๐! โค ๐ DEFINIZIONE DI LIMITE Il concetto di limite serve a descrivere l'andamento di una successione al crescere illimitato dell'indice (limite di una successione). ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ = ๐ Se โ๐บ > ๐ โ๐ต โ โ ๐๐๐๐ ๐๐๐ โ๐ โฅ ๐ต: |๐๐ โ ๐| < ๐บ Limite per eccesso: ๐ โ ๐บ < ๐๐ โค ๐ Limite per difetto: ๐ โค ๐๐ < ๐ + ๐บ Per verificare un limite dato รจ, quindi, sufficiente seguire i seguenti passi: - Scrivere la disequazione presente nella definizione di limite considerato e risolverla - Esaminare la soluzione per verificare che si sia ottenuto o meno lโintorno richiesto dal tipo di limite trattato - Concludere che il limite รจ verificato, in quanto si รจ effettivamente ottenuto lโintorno dato nella definizione; concludere che il limite รจ errato in quanto non si รจ ottenuto lโintorno previsto. PROPRIETร SODDISFATTE DEFINITIVAMENTE DA UNA SUCCESSIONE Per le successioni non sempre alcune proprietร sono sempre vere, ma solo da un certo punto in poi: queste proprietร si dicono valide definitivamente. Per la precisione, una certa proprietร si dice valida definitivamente per la successione (esiste un N tale per cui la proprietร รจ valida โ๐ โฅ ๐). Esempi 1) ๐! = & ! รจ definitivamente minore di ๐! = & .= (๐ > 2๐, ๐ฃ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ โฅ 7) TEOREMA DI UNICITร DEL LIMITE (*) Se la successione ha un limite, questo รจ unico. SUCCESSIONI DIVERGENTI E SUCCESSIONI IRREGOLARI Una successione che diverge รจ una successione di numeri che non tende a nessun numero finito, ma cresce indefinitamente fino all'infinito. Quindi il suo limite รจ infinito. ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ = +โ Se โ๐ด > ๐ โ๐ต โ โ ๐๐๐๐ ๐๐๐ โ๐ โฅ ๐ต:๐๐ > ๐ด ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ = โโ Se โ๐ด > ๐ โ๐ต โ โ ๐๐๐๐ ๐๐๐ โ๐ โฅ ๐ต:๐๐ < โ๐ด Corollari a) Se {๐!}, {๐!} sono successioni tali che, definitivamente: |๐!| โค ๐!, e se lim !โC ๐! = 0, allora lim !โC ๐! = 0 b) Se {๐!}, {๐!} sono successioni con la prima limitata e lim !โC ๐! = 0, allora lim !โC ๐!๐! = 0 Esempi 1) lim !โC ๐' = ย +โ, ๐ ๐ ๐ > 0 1, ๐ ๐ ๐ = 0 0, ๐ ๐ ๐ < 0 2) ๐! = HIJ! ! ' # ร 0 โค |๐!| โค & ! ' # โ 0 ARITMETIZZAZIONE PARZIALE DI INFINITO. FORME DI INDECISIONE Forme di indecisione: - โโโ - % % - C C - 0 โ โ - โ% - 1C - 0% Se una successione ๐!, con lim !โC ๐! = ๐ โ [0, +โ] a termini positivi (definitivamente) e ๐! successione con con lim !โC ๐! โ โโ, allora lim !โC (๐!)^๐! = ๐^๐ (se non ci sono forme di indeterminazione). CRITERIO DEL RAPPORTO PER SUCCESSIONI Sia {๐!} una successione a termini positivi (definitivamente) ed esista il limite di: ๐๐(๐ ๐๐ Allora - ๐ โ (1,โ] ร la successione diverge - ๐ โ [0,1) ร la successione converge a 0 Se il limite รจ 1 non si puรฒ concludere nulla! IL NUMERO DI NEPERO E (TEOREMA 3.8 E TEOREMA 3.9) La successione ๐๐ = (๐ + ๐ ๐ + ๐ รจ monotona crescente e limitata in R. Quindi รจ convergente ๐ = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ยก๐ + ๐ ๐ยข ๐ = ๐, ๐๐๐โฆ ๐ = ๐ฌ๐ฎ๐ฉ ๐M๐ ยก๐ + ๐ ๐ยข ๐ ยก๐ + ๐ ๐ยข ๐ < ๐, โ๐ โฅ ๐ Se ๐๐ รจ una successione che diverge, allora lim !โC (1 + & ๐๐ + ๐๐ = ๐ (Limite di una successione monotona crescente e limitata) ๐( = lim !โC (1 + ๐ฅ ๐ + ! CONFRONTI E STIME ASINTOTICHE Quando due successioni sono entrambe infinitesime/infinite รจ utile poter stabilire un confronto tra di esse per poter capire quale tenda piรน rapidamente a 0 o all'infinito. Il risultato del limite del loro rapporto dipende dal rapporto che cโรจ tra le due successioni (infiniti di ordine superiore/inferiore) ๐๐~ ๐๐ โบ ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ ๐๐ = ๐ RELAZIONI DI ASINTOTICO E O-PICCOLO L'o-piccolo viene usato per individuare l'ordine di infinitesimo di una funzione rispetto ad una funzione campione, al tendere di n all'infinito. ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ ๐๐ = ๐ , ๐๐๐๐๐๐ ๐๐ = ๐(๐๐) ๐๐~ ๐๐ โบ ๐๐ = ๐๐ + ๐(๐๐) = ๐๐(๐ + ๐(๐)) Es. ๐! = & ! + & !# + 3๐ฅ ๐๐๐ ๐ โ โโ Le frazioni sono infinitesimi, mentre 3x diverge a -โ, quindi: ๐! = 3๐ + ๐(๐) Quindi: ๐! ~ 3๐ ๐๐๐ ๐ โ โโ ALGEBRA DEGLI O-PICCOLI - ๐(๐๐) = ๐(โ๐๐) = โ๐(๐๐) - ๐ โ ๐(๐๐) = ๐(๐๐) - ๐ โ ๐(๐๐) = ๐(๐๐) - ๐(๐๐๐๐) = ๐๐ โ ๐(๐๐) - ๐ (๐ ๐ + โ ๐ ( ๐ ๐๐ + = ๐ (๐ ๐ + - ๐(๐) โ ๐ยญ๐๐ยฎ = ๐ยญ๐๐ยฎ - ๐บ๐ ๐๐~ ๐๐, ๐(๐๐) = ๐(๐๐ ) RELAZIONE DI ASINTOTICO E LIMITI DI PRODOTTI, QUOZIENTI E POTENZE (PROPOSIZIONE 3.1*) 1. Se due successioni sono asintotiche, esse hanno lo stesso comportamento: convergono allo stesso limite, o divergono entrambe, o entrambe non hanno limite. 2. Si possono scrivere catene di relazioni asintotiche 3. Unโespressione composta da prodotto/quoziente di piรน fattori puรฒ essere stimata fattore per fattore NON VALE PER SOMME O ESPONENZIALE 4. Si possono utilizzare anche con funzioni composte: partendo a sviluppare dalla funzione piรน esterna Soddisfa: a) Riflessivitร b) Simmetria c) Transitivitร GERARCHIA DEGLI INFINITI (TEOREMA 3.10 ED ESEMPI SEGUENTI) lim !โDC log' ๐ ๐' = 0 lim !โDC ๐' ๐! = 0 Descrivono la velocitร con cui i logaritmi, le potenze, gli esponenziali vanno allโโ: i logaritmi vanno piรน lentamente di qualsiasi potenza, le potenze piรน lentamente di qualsiasi esponenziale. (๐ฅ๐จ๐ ๐ ๐)๐ โช ๐๐ โช ๐๐ โช ๐! โช ๐๐ LIMINF E LIMSUP Data una successione ๐! consideriamo la successione ausiliaria ๐! = sup๐# โ โโ (successione di sup) Notiamo che ๐! โฅ ๐!D& per definizione di sup (piรน piccolo n, piรน grande รจ il sup) รจ monotona decrescente Quindi: โ lim !โC ๐! = inf ๐! Definizione - ๐ฅ๐ข๐ฆ๐ฌ๐ฎ๐ฉ ๐โC ๐๐ = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐ฌ๐ฎ๐ฉ๐๐ = ๐ข๐ง๐ ๐ฌ๐ฎ๐ฉ๐๐ limite dei sup Similmente consideriamo ๐! = inf ๐# โ โโ Notiamo che ๐! โค ๐!D& รจ monotona crescente - ๐ฅ๐ข๐ฆ๐ข๐ง๐ ๐โC ๐๐ = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐ข๐ง๐ ๐๐ =๐ฌ๐ฎ๐ฉ ๐ข๐ง๐๐๐ limite degli inf liminf !โC ๐! ๐ limsup !โC ๐! esistono sempre, ma il limite di una successione esiste se e solo se: liminf !โC ๐! = limsup !โC ๐! CLASSE LIMITE Insieme dei valori cui รจ possibile far tendere una sotto successione. Definiamo classe limite di una successione, il sottoinsieme: ๐ด = {๐ โ โ: โ๐ ๐๐ก๐ก๐๐ ๐ข๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐# ๐๐ ๐! ๐ก๐๐๐ ๐โ๐ lim!โC ๐!& = ๐} A รจ costituito da un solo valore se e solo se ๐ = lim !โC ๐! liminf !โC ๐! รจ il minimo della classe limite, limsup !โC ๐! รจ il massimo della classe limite liminf !โC ๐! ๐ limsup !โC ๐! appartengono sempre alla classe limite. In particolare, รจ sempre possibile estrarre dalla successione di partenza una sotto successione che converge a liminf !โC ๐! e una che converge a limsup !โC ๐! LIMITE PER ECCESSO E PER DIFETTO Limite per eccesso: ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โ(* ๐(๐) = ๐D ๐ โค ๐(๐) < ๐ + ๐บ Limite per difetto: ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โ(* ๐(๐) = ๐" ๐ โ ๐บ < ๐(๐) โค ๐ LIMITE DA DESTRA E DA SINISTRA Limite destro: ๐๐๐ ๐โ๐๐ ( ๐(๐) Limite sinistro: ๐๐๐ ๐โ๐๐ ,๐(๐) Il limite destro o sinistro puรฒ essere un numero finito, infinito. In alcuni punti della funzione potrebbe anche non esistere un limite destro o sinistro. Se ๐ฅ%, ๐ โ โโ, allora ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = ๐ฟ se e solo se ๐๐๐ (โ(* ( ๐(๐ฅ) = ๐๐๐ (โ(*, ๐(๐ฅ) ASINTOTI ORIZZONTALI, VERTICALI, OBLIQUI (PROPOSIZIONE 3.2) Un asintoto รจ una retta tale che la distanza tra essa e la curva della funzione f tende a 0 per x ร โ (asintoti orizzontali o obliqui) o per x che tende ad un punto ove la f non รจ definita o รจ discontinua (asintoti verticali). ASINTOTO VERTICALE Si dice che la retta ๐ = ๐๐ รจ un asintoto verticale per la funzione f se c'รจ un punto di accumulazione in cui si abbia: lim (โ(*( ๐(๐ฅ) = ยฑโ oppure lim (โ(*, ๐(๐ฅ) = ยฑโ In pratica la curva si accosta sempre piรน ad una retta di equazione ๐ฅ = ๐ฅ% (una funzione che non abbia punti singolari non puรฒ avere asintoti verticali). ASINTOTO ORIZZONTALE Si dice che la retta ๐ = ๐ รจ un asintoto orizzontale per la funzione f se si verifica una almeno delle seguenti condizioni: lim (โ"C ๐(๐ฅ) = ๐ oppure lim (โDC ๐(๐ฅ) = ๐ Ove ๐ รจ un numero reale. In pratica la curva si accosta sempre piรน ad una retta di equazione ๐ฆ = ๐. ASINTOTO OBLIQUO Se si ha: lim (โ"C ๐(๐ฅ) = ยฑโ oppure lim (โDC ๐(๐ฅ) = ยฑโ ร lecito chiedersi se esista un asintoto obliquo, e cioรจ se il grafico della funzione si accosta (quando x tende a piรน o meno infinito) a quello di una retta di equazione ๐ = ๐๐ + ๐ (๐ โ 0). Con ๐ = lim (โC V(() ( e ๐ = lim (โC ๐(๐ฅ) โ ๐๐ฅ |๐(๐ฅ) โ (๐๐ฅ + ๐)| รจ la lunghezza del segmento verticale ad ascissa x con primo estremo sulla retta e secondo estremo sul grafico di f. CONTINUITร DI UNA FUNZIONE IN UN PUNTO Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
; ๐ฅ% โ โโ; ๐ฅ% di accumulazione per I, ๐ฅ% โ ๐ผ. La funzione si definisce continua (continua nel punto, nellโintervallo) se: ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โ๐๐ ๐(๐) = ๐(๐๐) Secondo la definizione successionale lim !โC ๐(๐ฅ!) = ๐(๐ฅ%) = ๐( lim !โC (๐ฅ!)) CLASSIFICAZIONE DEI PUNTI DI DISCONTINUITร Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
; ๐ฅ% โ โโ; ๐ฅ% di accumulazione per I, ๐ฅ% โ ๐ผ. PRIMA SPECIE โA SALTOโ Limiti esistono e sono finiti, ma diversi: lim (โ(*, ๐(๐ฅ) โ lim (โ(*( ๐(๐ฅ) ๐ฆ = sign x SECONDA SPECIE Uno tra i due limiti non esiste o รจ infinito. ๐ฆ = ย 1 ๐ฅ ๐๐๐ ๐ฅ โ 0 ๐ ๐๐๐ ๐ฅ = 0 TERZA SPECIE lim (โ(* ๐(๐ฅ) = ๐ฟ, ma ๐(๐ฅ%) non esiste oppure ๐(๐ฅ%) โ ๐ฟ โEliminabileโ: ๐(๐ฅ%) = ๐ฟ ๐ฆ = (signx). PROLUNGAMENTO PER CONTINUITร DI UNA FUNZIONE IN UN PUNTO Sia ๐ฅ% โ ๐
, ๐ฅ% โ ๐ด, ๐ฅ% punto di accumulazione per A. Se esiste lim (โ(* ๐(๐ฅ) = ๐ฟ si dice che f รจ prolungabile per continuitร in ๐ฅ%. E si pone: ๐(๐๐) = ๐ณ. TEOREMI SUI LIMITI DI FUNZIONI TEOREMA DEL CONFRONTO Per limiti finiti IPOTESI - Su ๐(๐ฅ%) (definitivamente) โ ๐(๐ฅ) โค โ(๐ฅ) โค ๐(๐ฅ) - โ ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = ๐ฟ โ โ TESI โ ๐๐๐ (โ(* โ(๐ฅ) = ๐ฟ Per limiti infiniti (+โ) IPOTESI - ๐(๐ฅ), โ(๐ฅ) - Definitivamente, ๐(๐ฅ) โค โ(๐ฅ) - โ ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = +โ, ๐๐๐ ๐ฅ% โ โโ TESI โ ๐๐๐ (โ(* โ(๐ฅ) = +โ Per limiti infiniti (-โ) IPOTESI - ๐(๐ฅ), โ(๐ฅ) - Definitivamente, ๐(๐ฅ) โค โ(๐ฅ) - โ ๐๐๐ (โ(* โ(๐ฅ) = โโ, ๐๐๐ ๐ฅ% โ โโ TESI โ ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = โโ Corollario Se ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = 0 e se |โ(๐ฅ)| โค ๐(๐ฅ) definitivamente per ๐ฅ โ ๐ฅ%, Allora โ ๐๐๐ (โ(* โ(๐ฅ) = 0 Corollario Se ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = 0 e se โ(๐ฅ) definitivamente per ๐ฅ โ ๐ฅ% รจ limitata, Allora โ ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) โ โ(๐ฅ) = 0 TEOREMA DI PERMANENZA DEL SEGNO (TEOREMA 3.16*, TEOREMA 3.17*, TEOREMA 3.18) 1) Se โ ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = ๐ฟ, ๐๐๐ ๐ฟ > 0, allora ๐(๐ฅ) > 0, definitivamente per ๐ฅ โ ๐ฅ% 2) Se ๐(๐ฅ) โฅ 0 definitivamente per ๐ฅ โ ๐ฅ% e se โ ๐๐๐ (โ(* ๐(๐ฅ) = ๐ฟ, allora ๐ฟ โฅ 0 Corollario Se ๐(๐ฅ) continua in ๐ฅ% e se ๐(๐ฅ%) > 0, allora โ๐(๐ฅ%) tale che ๐(๐ฅ) > 0, โ๐ฅ โ ๐(๐ฅ%) ALGEBRA DEI LIMITI E ARITMETIZZAZIONE PARZIALE DI INFINITO FORME DI INDETERMINAZIONE [โ โโ], [0 โ โ], รC C ร , ร% % ร , [1C], [0%], [โ%] TEOREMA DEI VALORI INTERMEDI (TEOREMA 3.28* E 3.29*) Una funzione ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ continua in [๐, ๐]. Allora โ๐ โ ๐
, compreso tra il massimo e il minimo, โ๐ฅ% โ [๐, ๐] tale che ๐(๐ฅ%) = ๐ Quindi, l'immagine [๐(๐), ๐(๐)] di un intervallo [๐, ๐] contiene tutti i valori compresi tra le immagini degli estremi ๐(๐) e ๐(๐). INSIEME IMMAGINE DI UNA FUNZIONE CONTINUA Se ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ continua in [๐, ๐] allora: ๐ผ๐ ๐ = [๐,๐] FUNZIONE MONOTONE E LIMITI Sia ๐: (๐, ๐) โ ๐
monotona crescente (simile per decrescente). Allora โ๐ฅ% โ (๐, ๐) esistono, finiti, i limiti: lim (โ (*, ๐(๐ฅ), lim (โ (*( ๐(๐ฅ) E, inoltre, lim (โ (*( ๐(๐ฅ) = sup ๐(๐ฅ) lim (โ (*, ๐(๐ฅ) = inf ๐(๐ฅ) lim (โ (*, ๐(๐ฅ) โค ๐(๐ฅ%) โค lim (โ (*( ๐(๐ฅ) PUNTI DI DISCONTINUITร DI UNA FUNZIONE MONOTONA Corollario (del teorema precedente) Se ๐: (๐, ๐) โ ๐
monotona nellโintervallo, i suoi eventuali punti di discontinuitร sono solo di tipo salto. Inoltre, in ๐ฅ = ๐, ๐ฅ = ๐, la funzione puรฒ avere asintoti verticali oppure limiti finiti (in questo caso f รจ prolungabile per continuitร nel punto). INVERTIBILITร DI FUNZIONI DEFINITE SU UN INTERVALLO Teorema Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
con I intervallo, e f continua in I. Allora f รจ invertibile โ f strettamente monotona In tal caso la funzione inversa รจ: ๐"&: ๐ผ๐๐ โ ๐
โ ๐
รจ strettamente monotona come f, รจ continua e ha come dominio un intervallo. Osservazione Se f รจ strettamente monotona, allora f รจ invertibile. Il contrario (se f รจ invertibile allora รจ strettamente monotona) รจ falso in generale, ma รจ vero se f รจ definita e continua su un intervallo. UNA FUNZIONE CONTINUA E INVERTIBILE SU UN INTERVALLO HA INVERSA CONTINUA (TEOREMA 3.32*) Teorema Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
con I intervallo, e f continua, f strettamente monotona. Allora esiste: ๐"&: ๐ผ๐๐ โ ๐
โ ๐
con ๐"& strettamente monotona come f, ๐"& continua e ๐ผ๐๐ = ๐ท(๐"&) รจ un intervallo. CALCOLO DIFFERENZIALE โ Capitolo 4 DERIVATA PRIMA DI UNA FUNZIONE. Data una funzione ๐(๐ฅ) definita su un intervallo (๐, ๐), preso un punto x che appartiene a questo intervallo, la funzione si dice derivabile in x se esiste, finito, il limite del rapporto incrementale in x. PROBLEMA 1: Il problema della retta tangente PROBLEMA 2: Tasso di variazione istantaneo PROBLEMA 3: Approssimare la funzione ad un polinomio di grado 1 1RETTA TANGENTE AL GRAFICO DI UNA FUNZIONE IN UN PUNTO Data ๐: (๐, ๐) โ ๐
, ๐ฅ% โ (๐, ๐). Sia โ โ ๐
, con |โ| sufficientemente piccolo in modo che: ๐ฅ% + โ โ (๐, ๐) Considerando i punti sul grafico di f: ๐% = ยญ๐ฅ%, ๐(๐ฅ%)ยฎ e ๐_ = (๐ฅ% + โ, ๐(๐ฅ% + โ)) Retta tangente โ ๐ = `5 `( = 50"5* (0"(* = V((0) " V((*) (0"(* Da ๐ฅ% posso incrementare di un valore h per arrivare a ๐ฅ^ = ๐ฅ% + โ RAPPORTO INCREMENTALE: ๐(๐๐D๐) " ๐(๐๐) ๐ Posso immaginare di spostare PM e avvicinarlo a P0 โ fino a quando sono infinitamente vicini (โ โ 0) Anche le corrispondenti x si spostano โ cambia la retta โ retta tangente ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐กโ๐ ๐(๐ + ๐) โ ๐(๐) ๐ = ๐R = ๐โฒ(๐๐) Se esiste, finito, questo limite, diremo che la funzione รจ derivabile nel punto. Data una ๐(๐ฅ) definita su un intervallo I e preso un punto appartenente a questo intervallo, definiamo la retta tangente quella retta che ha come coefficiente angolare (finito) il limite del rapporto incrementale. Data una curva ๐พ di equazione ๐ฆ = ๐(๐ฅ) definita su un intervallo I e dato un punto appartenente a questa curva, sapendo che f รจ derivabile in x0, allora lโequazione della retta tangente nel punto ๐(๐ฅ%, ๐ฆ%) avrร equazione: ๐ โ ๐๐ = ๐โฒ(๐๐)(๐ โ ๐๐) Derivata destra e sinistra Se f รจ derivabile nel punto, la derivata destra e sinistra devono coincidere ed essere finite. 3DIFFERENZIABILITร DI UNA FUNZIONE (*) Data ๐: (๐, ๐) โ ๐
, ๐ฅ% โ (๐, ๐). Allora f รจ derivabile in ๐ฅ% se e solo se: lim (โ(* ๐(๐ฅ) โ ๐(๐ฅ%) ๐ฅ โ ๐ฅ% = ๐R(๐ฅ%) โ ๐
Riscrivendo si ottiene: lim (โ(* ๐(๐ฅ) โ ๐(๐ฅ%) โ ๐โฒ(๐ฅ%)(๐ฅ โ ๐ฅ%) ๐ฅ โ ๐ฅ% = 0 Quindi ๐(๐ฅ) โ ๐(๐ฅ%) โ ๐R(๐ฅ%)(๐ฅ โ ๐ฅ%) = ๐(๐ฅ โ ๐ฅ%) per ๐ฅ โ ๐ฅ% ๐(๐ฅ) = ๐(๐ฅ%) + ๐R(๐ฅ%)(๐ฅ โ ๐ฅ%) + ๐(๐ฅ โ ๐ฅ%) per ๐ฅ โ ๐ฅ% Diremo che la funzione รจ differenziabile in ๐ฅ% โ (๐, ๐) se esiste ๐ โ ๐
tale che: ๐(๐ฅ) = ๐(๐ฅ%) + ๐(๐ฅ โ ๐ฅ%) + ๐(๐ฅ โ ๐ฅ%) per ๐ฅ โ ๐ฅ% Cioรจ: lim (โ(* ๐(๐ฅ) โ ๐(๐ฅ%) โ ๐(๐ฅ โ ๐ฅ%) ๐ฅ โ ๐ฅ% = 0 Data ๐: (๐, ๐) โ ๐
, ๐ฅ% โ (๐, ๐). Si dimostra che f derivabile in ๐๐ se e solo se รจ differenziabile in ๐๐ e vale: ๐(๐ฅ) = ๐(๐ฅ%) + ๐R(๐ฅ%)(๐ฅ โ ๐ฅ%) + ๐(๐ฅ โ ๐ฅ%) Cioรจ ๐ = ๐โฒ(๐ฅ%) Notiamo che ๐(๐ฅ%) + ๐R(๐ฅ%)(๐ฅ โ ๐ฅ%) รจ lโespressione della retta tangente. DERIVABILITร IMPLICA CONTINUITร (TEOREMA 4.1*) Teorema Se f รจ derivabile in ๐ฅ% โ (๐, ๐), allora f รจ continua in ๐ฅ%. Il viceversa non รจ vero. Esistono funzioni che sono continue ma non derivabili CLASSIFICAZIONE DEI PUNTI DI NON DERIVABILITร PUNTO ANGOLOSO ๐โฒ"(๐) โ ๐โฒD(๐) a) Entrambe finite b) Una finita, lโaltra infinita ๐ฆ = |๐ฅ| FLESSO A TANGENTE VERTICALE a) ๐โฒ"(๐) = ๐โฒD(๐) = +โ b) ๐โฒ"(๐) = ๐โฒD(๐) = โโ ๐ฆ = ๐ฅA CUSPIDE a) ๐โฒ"(๐) = โโ, ๐โฒD(๐) = +โ b) ๐โฒ"(๐) = +โ, ๐โฒD(๐) = โโ ๐ฆ = H|๐ฅ| STUDIO DEL GRAFICO DI UNA FUNZIONE, INCLUSA LA CONCAVITร/CONVESSITร 1. Determinare dominio della funzione (condizioni di esistenza) 2. Segno, zeri, eventuali simmetrie e periodicitร 3. Continuitร 4. Limiti ai bordi del dominio, limite destro e sinistro dove la funzione รจ discontinua (classificazione punti di discontinuitร ) 5. Eventuali asintoti 6. Derivata prima e punti di non derivabilitร 7. Studio del segno della derivata prima e monotonia 8. Massimi e minimi locali, estremo superiore e inferiore (massimo e minimo assoluto) 9. Derivata seconda: studio del segno della derivata seconda, concavitร e convessitร 10. Eventuali punti di flesso TEOREMA DI DE L'HOSPITAL Siano: - ๐, ๐: (๐, ๐) โ ๐
, - ๐, ๐ derivabili (con ๐, ๐โฒ โ 0) Se 1) lim (โ'( ๐(๐ฅ) = lim (โ'( ๐(๐ฅ) = 0 oppure lim (โ'( ๐(๐ฅ) = lim (โ'( ๐(๐ฅ) = โ (segni qualunque) 2) โ lim (โ'( V1(() d1(() = ๐ฟ โ ๐
โ Allora โ ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โ๐( ๐(๐) ๐(๐) = ๐ณ โ ๐นโ Osservazione - Vale un risultato analogo per lim (โ,, V(() d(() , e quindi per ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โ๐๐ ๐(๐) ๐(๐) con ๐ฅ% โ (๐, ๐) - Serve per risolvere forma dโindeterminazione della forma ร% % ร , รC C ร Questo teorema si usa per dimostrare la gerarchia degli infiniti I e II: Gerarchia degli infiniti I: โ๐ > 0 ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ ๐๐๐ = ๐ Gerarchia degli infiniti II: โ๐ > 0, ๐ > 1 ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC (๐ฅ๐จ๐ ๐ ๐)๐ ๐๐ = ๐ LIMITI DELLA DERIVATA PRIMA E DERIVABILITร Teorema di prolungamento della derivata prima Sia ๐: [๐, ๐) โ ๐
, derivabile in (๐, ๐) e continua in [๐, ๐) Supponiamo: โ lim (โ'( ๐R(๐ฅ) = ๐ โ ๐
Allora esiste anche: ๐DR (๐) = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โ๐( ๐(๐D๐)"๐(๐) ๐ , e vale ๐DR (๐) = ๐ โ ๐นโ Osservazione Vale un risultato analogo per la derivata ๐"R(๐), e quindi anche per la derivata in un punto ๐ฅ% โ (๐, ๐), ๐R(๐ฅ%) Osservazione Se โ lim (โ'( ๐R(๐ฅ), puรฒ comunque esistere ๐DR(๐) = lim _โ%( V('D_)"V(') _ DISCONTINUITร DELLA DERIVATA PRIMA E PROPRIETร DI DARBOUX DI UNA FUNZIONE Corollario Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
. Supponiamo โ๐R: ๐ผ โ ๐
(cioรจ f derivabile in x in tutto lโintervallo). Allora ๐โฒ puรฒ avere (in I) solo punti di discontinuitร di II specie. Teorema Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, I intervallo. Supponiamo โ๐R: ๐ผ โ ๐
. Allora โ๐, ๐ โ ๐ผ, ๐ < ๐, la funzione ๐โฒ assume tutti i valori compresi tra ๐โฒ(๐) e ๐โฒ(๐) in [๐, ๐]. Proprietร di Darboux Tutte le funzioni che risultano dalla derivazione di altre funzioni presentano la proprietร del valore intermedio: l'immagine di un intervallo รจ ancora un intervallo. Quindi ๐ฐ๐ ๐โฒ รจ un intervallo. DERIVABILE SU UN INTERVALLO Una funzione f si dice derivabile in un intervallo, se รจ derivabile in ogni punto dell'intervallo. Se l'intervallo comprende uno o entrambi gli estremi, su di essi si considererร ovviamente solo la derivata sinistra o destra. CONVESSITร E DERIVATE (TEOREMA 4.11) Definizione Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, I intervallo. La funzione si dice convessa in I se โ๐ฅ%, ๐ฅ& โ ๐ผ vale: ๐ยญ(๐ โ ๐)๐๐ + ๐(๐๐)ยฎ โค (๐ โ ๐)๐(๐๐) + ๐๐(๐๐) โ๐ก โ [0,1] La funzione si dice strettamente convessa in I se โ๐ฅ%, ๐ฅ& โ ๐ผ vale: ๐ยญ(1 โ ๐ก)๐ฅ% + ๐ก(๐ฅ&)ยฎ < (1 โ ๐ก)๐(๐ฅ%) + ๐ก๐(๐ฅ&) โ๐ก โ (0,1) Osservazione Dati due punti: ๐% = (๐ฅ%, ๐ฆ%), ๐& = (๐ฅ&, ๐ฆ&), in ๐
., con ๐ฅ% โ ๐ฅ& Consideriamo: ๐W = (1 โ ๐ก)๐% + ๐ก๐& , ๐ก โ ๐
Quindi: ๐ท๐ = ((๐ โ ๐)๐๐ + ๐๐๐), ((๐ โ ๐)๐๐ + ๐๐๐) Che equivale a: ร ๐ฅ = (1 โ ๐ก)๐ฅ% + ๐ก๐ฅ& = ๐ฅ% + ๐ก(๐ฅ& โ ๐ฅ%) ๐ฆ = (1 โ ๐ก)๐ฆ% + ๐ก๐ฆ& = ๐ฆ% + ๐ก(๐ฆ& โ ๐ฆ%) Quindi: ๐ก = ๐ฅ โ ๐ฅ% ๐ฅ& โ ๐ฅ% = ๐ฆ โ ๐ฆ% ๐ฆ& โ ๐ฆ% Riscrivendo in funzione di y: ๐ฆ = ๐ฆ& โ ๐ฆ% ๐ฅ& โ ๐ฅ% (๐ฅ โ ๐ฅ%) + ๐ฆ% Che รจ lโequazione della retta passante per ๐% e ๐& (ponendo ๐ก = 0, ponendo ๐ก = 1) Per 0 < ๐ก < 1: ๐W = ๐% + ๐ก(๐& โ ๐%) descrive il segmento di estremi ๐% e ๐&, orientato da ๐% a ๐& In generale, se ๐%, ๐& โ ๐
!, ๐ โฅ 1, lโequazione ๐W = ๐% + ๐ก(๐& โ ๐%) descrive la retta in ๐
! da ๐% a ๐& Osservazione Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, I intervallo se e solo se โ๐ฅ%, ๐ฅ& โ ๐ผ, โ๐ก โ [0,1]: (โ) ๐ยญ(๐ โ ๐)๐๐ + ๐(๐๐)ยฎ โค (๐ โ ๐)๐(๐๐) + ๐๐(๐๐) Se ๐% = (๐ฅ%, ๐(๐ฅ%)) e ๐& = (๐ฅ&, ๐(๐ฅ&)), sono due punti del grafico della funzione, il segmento di estremi ๐% e ๐& รจ descritto da: ๐W = (1 โ ๐ก)๐% + ๐ก๐& = (๐ฅW , ๐ฆW) Quindi, secondo (โ), โ๐ก โ [0,1]: ๐(๐๐) โค ๐๐ Che significa che allโascissa ๐ฅW il valore ๐(๐ฅW) รจ minore del valore ๐ฆW, cioรจ il punto sul grafico (๐๐, ๐(๐๐)) giace sotto il punto ๐ท๐ = (๐๐, ๐๐), sul segmento di estremi ๐ท๐ e ๐ท๐ La disequazione (โ) dice che comunque sono fissati i punti ๐% e ๐& sul grafico di f, la corda di estremi ๐% e ๐& giace sopra il grafico di f (tra ๐ฅ% e ๐ฅ&) Equivalentemente, โ๐ฅ%, ๐ฅ& โ ๐ผ, con ๐ฅ% < ๐ฅ&, ๐(๐ฅ) โค V((')"V((*) ('"(* (๐ฅ โ ๐ฅ%) + ๐(๐ฅ%), โ๐ฅ โ (๐ฅ%, ๐ฅ&) Teorema Una funzione ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, I intervallo, che sia concava o convessa in I รจ continua in I, salvo al piรน negli estremi dellโintervallo I. Inoltre, essa possiede derivata destra e derivata sinistra in ogni punto interno allโintervallo. Quindi una funzione convessa puรฒ essere discontinua agli estremi dellโintervallo. CONVESSITร E RETTE TANGENTI (TEOREMA 4.12) Teorema Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, I intervallo. Se la funzione รจ convessa e derivabile in I, allora โ๐ฅ% โ ๐ผ, essa giace sopra la tangente al grafico di f in ๐% = (๐ฅ%, ๐(๐ฅ%)), cioรจ โ๐ฅ%, ๐ฅ โ ๐ผ: ๐(๐) โฅ ๐(๐๐) + ๐โฒ(๐๐)(๐ โ ๐๐) Viceversa, se f รจ derivabile in I e vale questa disequazione, โ๐ฅ%, ๐ฅ โ ๐ผ, allora la funzione รจ convessa in I Osservazione ๐(๐ฅ) = |๐ฅ| รจ convessa in ๐
, anche se ๐(๐ฅ) non รจ derivabile in ๐ฅ% = 0 PUNTI DI FLESSO, PUNTI DI FLESSO E DERIVATA SECONDA (TEOREMA 4.13) Teorema Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, allora 1) Se f derivabile in I, allora essa รจ convessa (concava) se e solo se: ๐โฒ(๐) รจ crescente (decrescente) 2) Se f รจ derivabile due volte in I, allora essa รจ convessa (concava) se e solo se: ๐โฒโฒ(๐) โฅ ๐ (๐โฒโฒ(๐ฅ) โค 0), โ๐ฅ โ ๐ผ Osservazione Il secondo punto รจ conseguenza del primo e del test di monotonia applicato a ๐R: ๐ผ โ ๐
โ ๐
Osservazione - (โ) prende il nome di formula di Taylor con resto di Peano, di ordine n e centrata in ๐ฅ% per f - Per ๐ = 1, il teorema afferma: ๐: (๐, ๐) โ ๐
, ๐ฅ% โ (๐, ๐), e f differenziabile in ๐ฅ%, con ๐(๐ฅ) = ๐(๐ฅ%) + ๐R(๐ฅ%)(๐ฅ โ ๐ฅ%) + ๐(๐ฅ + ๐(๐ฅ)) Che sappiamo essere vero poichรฉ f รจ derivabile se e solo se รจ differenziabile in ๐ฅ% - Esiste al piรน un solo polinomio di grado al piรน n, chiamato ๐(๐ฅ), tale che lim (โ(* ๐(๐ฅ) โ ๐(๐ฅ) (๐ฅ โ ๐ฅ%)! = 0 Se f derivabile n volte in ๐ฅ%, un polinomio con tali proprietร esiste ed รจ unico: ๐(๐ฅ) = ๐!(๐ฅ) = ' ๐(#)(๐ฅ%) ๐! (๐ฅ โ ๐ฅ%)# ! #$% Osservazione Il teorema afferma che se f derivabile n volte in ๐ฅ%, allora: ๐(๐ฅ) = ' ๐(#)(๐ฅ%) ๐! (๐ฅ โ ๐ฅ%)# ! #$% + ๐((๐ฅ โ ๐ฅ%)!) Per ๐ = 1 รจ vero anche il viceversa. Per ๐ โฅ 2 non vale il viceversa. POLINOMI DI TAYLOR DELLE FUNZIONI ELEMENTARI Corollario (del teorema di Taylor-Peano) Se ๐: (๐, ๐) โ ๐
, ๐ฅ% โ (๐, ๐), e f derivabile n volte (almeno due) in ๐ฅ%, e ๐R(๐ฅ%) = ๐RR(๐ฅ%) = โฏ = ๐๐"๐(๐๐) = ๐ e ๐๐(๐๐) โ ๐ Allora 1) Se n รจ dispari, ๐๐ รจ un flesso 2) Se n รจ pari: a. ๐๐(๐๐) > ๐, ๐๐ รจ un minimo b. ๐๐(๐๐) < ๐, ๐๐ รจ un massimo Il teorema di Taylor-Peano descrive il comportamento locale di f per ๐ฅ โ ๐ฅ%. Siamo perรฒ interessati ad avere anche informazioni โglobaliโ su f, cioรจ valide su un intervallo, per poter approssimare f con i corrispondenti polinomi di Taylor, avendo informazioni sullโerrore dellโapprossimazione in ogni punto dellโintervallo. FORMULA DI TAYLOR CON RESTO SECONDO LAGRANGE (TEOREMA 4.19) Teorema Sia ๐: [๐, ๐] โ ๐
, derivabile ๐ + 1 volte in [๐, ๐]. Sia ๐ฅ% โ [๐, ๐]. Allora โ๐ฅ โ [๐, ๐] esiste ๐ compreso tra ๐ฅ e ๐ฅ% tale che: ๐(๐ฅ) = ๐!(๐ฅ) + ๐!D&(๐) (๐ + 1)! (๐ฅ โ ๐ฅ%)!D& = ' ๐(#)(๐ฅ%) ๐! ! #$% (๐ฅ โ ๐ฅ%)# + ๐!D&(๐) (๐ + 1)! (๐ฅ โ ๐ฅ%)!D& Osservazione Per ๐ = 0 segue dal teorema del valor medio di Lagrange. Applicazioni della formula di Taylor: ๐ รจ irrazionale ๐ = lim !โC (1 + & ! + ! quindi ๐ รจ irrazionale: ๐ โ ๐ ๐(๐ฅ) = ๐( รจ derivabile infinite volte con ๐(#) = ๐( , โ๐ฅ โ ๐
, โ๐ โ ๐ Per Taylor-Lagrange a ordine n con ๐ฅ% = 0 vale: ๐( = 1 + ( &! + (# .! + (2 A! +โฏ+ (! !! + m5 (!D&)! ๐ฅ!D& per qualche ๐ compreso tra 0 e ๐ฅ Per assurdo, il numero ๐ รจ razionale ] ! = ๐ = ๐& = 1 + 1 + & . + & A! +โฏ+ & !! + m5 (!D&)! , con 0 โค ๐ โค 1 Moltiplicando tutto per ๐!, si ottiene che tutti i termini, tranne lโultimo, sono interi positivi. Lโultimo addendo non รจ intero: m5 !D& , con ๐ + 1 > 3 e ๐ โ [0,1] Quindi ๐H โ [1, ๐] โ (0, 2,8) Quindi: m 5 !D& โ (0,1) Assurdo RELAZIONE TRA O-PICCOLO E ASINTOTICO (TEOREMA 4.15*) ๐ ~ ๐ per ๐ฅ โ ๐ฅ% se lim (โ(* V(() d(() = 1 ๐ = ๐(๐) per ๐ฅ โ ๐ฅ% se lim (โ(* V(() d(() = 0 ALGEBRA O-PICCOLI Per ๐ฅ โ ๐ฅ% - ๐ ~ ๐ se ๐ = ๐ + ๐(๐) - ๐(๐) ยฑ ๐(๐) = ๐(๐) - Se ๐ ~ ๐, allora ๐(๐) = ๐(๐) - ๐ โ ๐(๐) = ๐(๐ โ ๐) = ๐(๐) โ๐ โ ๐
\{0} - ๐(๐) โ ๐(๐) = ๐(๐ โ ๐) = ๐ โ ๐ โ ๐(1) - ๐ โ ๐(๐) = ๐(๐ โ ๐) = ๐ โ ๐ โ ๐(1) Inoltre, ad esempio: - ๐(๐ฅ) + ๐(๐ฅ.) = ๐(๐ฅ) per ๐ฅ โ 0 - ๐(๐ฅ) + ๐(๐ฅ.) = ๐(๐ฅ.) per ๐ฅ โ +โ SERIE DI TAYLOR Definizione Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, I intervallo, ๐ฅ% โ ๐ผ, f derivabile in ๐ฅ% infinite volte. La serie di Taylor di f centrata in ๐ฅ% รจ la serie: ' ๐(๐)(๐๐) ๐! C ๐$๐ (๐ โ ๐๐)๐ Osservazione La successione delle somme parziali corrispondenti รจ la successione dei polinomi di Taylor di f di ordine n centrati in ๐ฅ%. ๐q(๐ฅ) = ' ๐(#)(๐ฅ%) ๐! q #$% (๐ฅ โ ๐ฅ%)# Osservazione - Non รจ detto che la serie di Taylor di f centrata in ๐ฅ% converga per ๐ฅ โ ๐ฅ% - Se la serie di Taylor converge per ๐ฅ โ ๐ฅ% , non รจ detto che converga ad ๐(๐ฅ) Osservazione Sia ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, I intervallo, ๐ฅ% โ ๐ผ, f derivabile in ๐ฅ% infinite volte. Allora โ๐ โ ๐ possiamo scrivere: ๐(๐ฅ) โ' ๐(#)(๐ฅ%) ๐! ! #$% (๐ฅ โ ๐ฅ%)# = ๐(๐ฅ) โ ๐!(๐ฅ) = ๐
q(๐ฅ) dove chiamiamo ๐
q(๐ฅ) resto n-esimo della serie. Se per qualche ๐ฅ โ ๐ผ si riesce a dimostrare che lim !โC ๐
q(๐ฅ) = 0, allora: 0 = lim !โC ๐
!(๐ฅ) = lim !โC ๐(๐ฅ) โ ๐!(๐ฅ) Quindi ๐(๐ฅ) = lim !โC ' ๐(#)(๐ฅ%) ๐! ! #$% (๐ฅ โ ๐ฅ%)# = ' ๐(#)(๐ฅ%) ๐! C #$% (๐ฅ โ ๐ฅ%)# Cioรจ la serie converge e la sua somma รจ pari a ๐(๐ฅ). Osservazione Notare che nelle ipotesi: โ๐ โ ๐ vale ๐
q(๐ฅ) = ๐(๐ฅ โ ๐ฅ%)!) per ๐ฅ โ ๐ฅ% E inoltre (per ๐ฅ < ๐ < ๐ฅ%) ๐
!(๐ฅ) = ๐(!D&)(๐) (๐ + 1)! (๐ฅ โ ๐ฅ%)!D& SERIE DI TAYLOR DELLโESPONENZIALE, DEL SENO E DEL COSENO Esempi ๐๐ = ' ๐๐ ๐! C ๐$๐ ๐๐จ๐ฌ ๐ = ' (โ๐)๐๐๐๐ (๐๐)! C ๐$๐ ๐ฌ๐ข๐ง ๐ = ' (โ๐)๐๐๐๐D๐ (๐๐ + ๐)! C ๐$๐ ๐ ๐ โ ๐ = ๐๐จ๐ฌ๐ = '๐๐ C ๐$๐ ESPONENZIALE COMPLESSO (TEOREMA 5.6) Teorema La serie di numeri complessi (๐ง โ ๐ถ) ' ๐ง# ๐! C #$% Converge assolutamente in ๐ถ (cioรจ โ |/|& #! C #$% converge a ๐|/| in ๐
) e quindi converge anche semplicemente in R. Definizione Definiamo ๐/: ๐/ =' ๐ง# ๐! C #$% Osservazione Si puรฒ dimostrare che ๐/'D/# = ๐/' + ๐/# Formalmente: รจ๐๐ C ๐$๐ = ๐โ ๐ฅ๐จ๐ ๐๐8 ๐7๐ Esempio ๐! = (โ1)! ๐q = '๐! q !$% = 101 โ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ SERIE GEOMETRICA (*) Una serie geometrica รจ una serie tale per cui il rapporto tra due termini successivi รจ costante '๐๐ C ๐$๐ ๐q = '๐! q !$% = 1 + ๐ + ๐. +โฏ๐q Osserviamo che: ๐ โ ๐q = ๐ + ๐. +โฏ+ ๐qD& ๐q โ ๐๐q = 1 โ ๐qD& ๐q(1 โ ๐) = 1 โ ๐qD& ๐q = 1 โ ๐qD& 1 โ ๐ Quindi '๐๐ C ๐$๐ = โฉ โจ โง๐๐ |๐| < ๐, รจ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ โ ๐ ๐๐ ๐ โฅ ๐, รจ ๐
๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ +โ ๐๐ ๐ โค โ๐, รจ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ SERIE TELESCOPICHE '๐๐ C ๐$๐ , ๐๐๐ ๐๐ = ๐๐ โ ๐๐D๐ ๐q = '(๐! โ ๐qD&) q !$% Se โ lim qโC ๐q = ๐ โ โโ Allora lim qโC ๐q = limqโC (๐% โ ๐qD&) = ๐% โ ๐ Quindi '๐! C !$% = lim qโC ๐q = ๐% โ ๐ SERIE DI MENGOLI (*) ร un esempio di serie telescopica ' ๐ ๐(๐ + ๐) = ๐ C ๐$๐ ๐! = 1 ๐ โ 1 ๐ + 1 โ 'ยก 1 ๐ โ 1 ๐ + 1ยข = 1 โ 1 ๐ + 1 โ lim qโC ๐q = 1 q !$% SERIE ARMONICA (*), SERIE ARMONICA GENERALIZZATA Serie armonica: ' 1 ๐ C !$& Serie armonica generalizzata (converge se a > 1, diverge se a < 1): ' 1 ๐' C !$& Serie armonica generalizzata 2: ' ๐ ๐๐ ๐ฅ๐จ๐ (๐)๐ C ๐$๐ Converge se: - ๐ > ๐, โ๐ โ โ - ๐ = ๐, ๐ > ๐ Diverge se: - ๐ < ๐, โ๐ โ โ - ๐ = ๐, ๐ โค ๐ CONDIZIONE NECESSARIA PER LA CONVERGENZA DI UNA SERIE (TEOREMA 5.1*) CONDIZIONE NECESSARIA, MA NON SUFFICIENTE (es. serie armonica) Data una successione: se โ ๐๐C ๐$๐ converge, allora ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ = ๐ Se il limite non esiste, oppure non รจ 0, la serie NON CONVERGE. SERIE CONVERGENTE E RESTO N-ESIMO (TEOREMA 5.2) Data una successione, se โ ๐!C !$% converge/diverge, allora per qualsiasi N naturale risulta convergente anche ๐
q = ' ๐! C !$qD& Se la serie converge, il limite di RN รจ 0. ๐
q = ' ๐! C !$qD& = ๐
q = '๐! C !$% โ'๐! q !$% = ๐ โ ๐q Si chiama resto n-esimo della serie. SERIE A TERMINI NON-NEGATIVI Se una serie รจ a termini positivi (definitivamente), allora essa converge (a S) o diverge (โ). ร regolare. CRITERI DEL CONFRONTO (*) Date due successioni, tali che (definitivamente) sia 0 โค ๐! โค ๐!, allora 1) Se โ ๐๐C ๐$๐ converge, anche โ ๐๐C ๐$๐ converge 2) Se โ ๐๐C ๐$๐ diverge, anche โ ๐๐C ๐$๐ diverge Inoltre, dalle successioni alle serie, si conserva la disuguaglianza. CRITERIO DEL CONFRONTO ASINTOTICO (*) Date due successioni a termini strettamente positivi (definitivamente). Sia ๐๐~ ๐๐, allora le serie convergono entrambe (non allo stesso valore) o divergono entrambe (a +โ). CRITERIO DEL RAPPORTO (*) Data una successione a termini strettamente positivi (definitivamente) e supponiamo esista: ๐ = lim !โC '!(' '! Allora 1) Se ๐ > ๐, la serie diverge a +โ e il limite della successione รจ +โ 2) Se ๐ โค ๐ < ๐, la serie converge e il limite della successione รจ 0 CRITERIO DELLA RADICE Data una successione a termini definitivamente positivi ed esista ๐ = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC H๐๐ Allora 1) Se ๐ > ๐, la serie diverge a +โ e il limite della successione รจ +โ 2) Se ๐ โค ๐ < ๐, la serie converge e il limite della successione รจ 0 Se ๐ = 1, non si puรฒ concludere nulla, infatti esistono sia serie convergenti che serie divergenti tali che ๐ = 1. SERIE A TERMINI DI SEGNO VARIABILE Una serie รจ detta alternata se il segno di ciascun termine รจ opposto rispetto al termine successivo. CONVERGENZA ASSOLUTA DI UNA SERIE La serie: '๐! C !$% si dice assolutamente convergente se la serie '|๐๐| C ๐$๐ รจ convergente, cioรจ โ๐ = lim !โC '|๐!| C !$% โ โ CRITERIO DELLA CONVERGENZA ASSOLUTA (TEOREMA 5.3*) Una serie assolutamente convergente รจ anche una serie convergente (semplicemente). In tal caso: |' ๐!| โค ' |๐!| C !$& C !$& Non vale perรฒ il contrario. Una serie convergente (convergenza semplice) non รจ detto che sia anche una serie assolutamente convergente. (esempio: (-1)^n/n^a) CRITERIO DI LEIBNIZ (TEOREMA 5.4) Criterio di convergenza applicabile a serie a termini di segno alterno. Data la serie di termini di segno alterno: '(โ๐)๐๐๐ C ๐$๐ Con: - ๐! โฅ 0 (definitivamente) - ๐! decrescente (definitivamente): ๐!D& โค ๐! - lim !โC ๐! = 0 NECESSARIA Allora la serie converge semplicemente, cioรจ ๐ = '(โ1)!๐! C !$% โ โ Inoltre - ๐q = โ (โ1)!๐!.q !$% si approssima a S per eccesso - ๐q = โ (โ1)!๐!.qD& !$% si approssima a S per difetto - |๐
q| = |๐ โ ๐q| โค |๐!D&| INTEGRALI DEFINITI Problema: Data ๐: [๐, ๐] โ ๐
, [๐, ๐] intervallo chiuso e limitato, e f limitata in [๐, ๐], come si puรฒ definire e calcolare lโarea sottesa al grafico? Area D, con ๐ท = {(๐ฅ, ๐ฆ) โ ๐
.: ๐ โค ๐ฅ โค ๐, 0 โค ๐ฆ โค ๐(๐ฅ)} Piรน in generale lโintegrale definito serve a definire e a calcolare le somme di infiniti termini infinitesimi, ciascuno dei quali รจ singolarmente trascurabile. DEFINIZIONE DELLโINTEGRALE DI RIEMANN TRAMITE LE SOMME DI CAUCHY-RIEMANN Definiamo integrale di Riemann per una ๐: [๐, ๐] โ ๐น limitata. Dividiamo lโintervallo [๐, ๐] in n parti di uguale lunghezza: ๐"๐ ๐ tramite i punti: ๐ฅ% = ๐ < ๐ฅ& < ๐ฅ. < โฏ < ๐ฅ!"& < ๐ฅ! = ๐ i quali sono equi spaziati e a distanza ,"' ! dal precedente e dal successivo (๐ โ ๐, ๐ โฅ 1) Quindi avremo: ๐ฅ# = ๐ + ๐ ๐ โ ๐ ๐ , ๐๐๐ ๐ = 0,1, โฆ , ๐ In ciascuno di questi intervalli che otteniamo, scegliamo arbitrariamente un punto: ๐๐ (๐) โ [๐ฅ#"&, ๐ฅ#], ๐๐๐ ๐ = 1,โฆ , ๐ Costruiamo la somma di Cauchy-Riemann, cosรฌ definita: ๐ฎ! ='( ! #$& ๐ฅ# โ ๐ฅ#"&) โ ๐(๐ก# (!)) = ๐ โ ๐ ๐ '๐(๐๐ (๐)) ๐ ๐$๐ Ad ogni passo, lโintervallo [๐, ๐] viene diviso in n parti uguali tramite i punti ๐ฅ%, โฆ , ๐ฅ!; in ciascun intervallo [๐ฅ#"&, ๐ฅ#] si sceglie arbitrariamente ๐ก# (!) โ [๐ฅ#"&, ๐ฅ#], ๐๐๐ ๐ = 1,โฆ , ๐. Quindi al variare di n variano: ๐ฅ%, โฆ , ๐ฅ! e ๐ก& (!), โฆ , ๐ก! (!). La somma di Cauchy-Riemann da un valore approssimato di ciรฒ che vogliamo chiamare integrale della funzione nellโintervallo. ๐ฎ! รจ ottenuta come somma delle aree dei rettangoli ๐
# (!) di base (๐ฅ# โ ๐ฅ#"&) e altezza ๐ (๐ก# (!)+ , ๐๐๐ ๐ = 1,โฆ , ๐. ๐ฎ! = '๐ด๐๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐๐๐๐๐๐ ! #$& = ๐ โ ๐ ๐ '๐(๐ก# (!)) ! #$& Definizione Data ๐: [๐, ๐] โ ๐น limitata in [๐, ๐]. Diciamo che essa รจ integrabile secondo Riemann in [๐, ๐] se, detta ๐ฎ! una qualsiasi successione di somme di Cauchy-Riemann di f (costruita come sopra), esiste, finito: ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐ข๐ = ๐ณ โ ๐น E, inoltre, tale limite, non deve dipendere dalla particolare scelta dei punti ๐ก# (!) โ [๐ฅ#"&, ๐ฅ#], ๐๐๐ ๐ = 1,โฆ , ๐ operata ad ogni passo n della costruzione. In tal caso si definisce: ๐ณ = รณ ๐(๐) ๐ ๐ ๐
๐ Osservazione (definizione dellโintegrale di Riemann tramite somme superiori e somme inferiori) Una definizione alternativa puรฒ essere ottenuta considerando la successione delle somme superiori e quella delle somme inferiori: ๐! = '( ! #$& ๐ฅ# โ ๐ฅ#"&) โ sup ๐[(&,',(&] = ๐ โ ๐ ๐ ' sup๐[(&,',(&] ! #$& ๐ ! ='( ! #$& ๐ฅ# โ ๐ฅ#"&) โ inf ๐[(&,',(&] = ๐ โ ๐ ๐ ' inf ๐[(&,',(&] ! #$& In questo caso, f รจ integrabile se e solo se: ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐บ๐ = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โC ๐๐ = ๐ณ โ ๐น In tal caso: ๐ฟ = รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ Definizione Se ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ Riemann integrabile in [๐, ๐] e ๐ โฅ 0 nellโintervallo, definiamo: Area (D) = รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ Osservazione Se ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ Riemann integrabile in [๐, ๐] e puรฒ essere negativa in [๐, ๐] lโarea data รจ unโarea con segno. Siccome le aree non possono essere negative, si puรฒ considerare: รณ |๐(๐ฅ)| , ' ๐๐ฅ Altrimenti, ad esempio: รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ = ๐ด๐๐๐ ๐ท& โ ๐ด๐๐๐ ๐ท. + ๐ด๐๐๐ ๐ทA Esempio: funzione costante Se ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ costante: ๐(๐ฅ) = ๐, โ๐ฅ โ [๐, ๐], ๐ โ ๐
๐ฎ! = ๐ โ ๐ ๐ '๐ ! #$& = ๐ โ ๐ ๐ โ ๐๐ = ๐(๐ โ ๐) Poichรฉ รจ indipendente dalla scelta dei punti operata al passo n della costruzione, per definizione, una funzione costante รจ integrabile in [๐, ๐]. Esempio: funzione non integrabile secondo Riemann ๐: [0,1] โ ๐
๐(๐ฅ) = ร 1 ๐ฅ โ [0,1] โฉ ๐ 0 ๐ฅ โ [0,1] \๐ Per ogni ๐ โ ๐, ๐ โฅ 1. Costruiamo una successione di somme di Cauchy-Riemann: - Se scegliamo punti appartenenti allโinsieme Q ๐ฎ! = 1 ๐ '๐(๐ก# (!)) ! #$& = 1 ๐ '1 ! #$& = 1 Quindi: lim !โC ๐ฎ! = 1 - Se scegliamo punti non appartenenti allโinsieme Q ๐ฎโฒ! = 1 ๐ '๐(๐ก# (!)) ! #$& = 1 ๐ '0 ! #$& = 0 Quindi: lim !โC ๐ฎโฒ! = 0 Poichรฉ i due limiti sono diversi, f non รจ Riemann integrabile in [0,1]. CLASSI DI FUNZIONI INTEGRABILI (TEOREMA 6.1, TEOREMA 6.2, TEOREMA 6.3) TEOREMA Sia ๐: [๐, ๐] โ ๐
monotona. Allora f รจ Riemann integrabile in [๐, ๐]. Osservazione Sia che f sia crescente o decrescente, f monotona implica f limitata. TEOREMA Sia ๐: [๐, ๐] โ ๐
continua in [๐, ๐]. Allora f รจ Riemann integrabile in [๐, ๐]. Osservazione Se la funzione รจ continua in [๐, ๐], allora รจ limitata per teorema di Weierstrass. TEOREMA Siano ๐&: [๐, ๐] โ ๐
, ๐.: [๐, ๐] โ ๐
, con ๐ < ๐ < ๐, entrambi Riemann integrabili sui rispettivi domini. Allora: โ๐ผ โ ๐
, ๐: [๐, ๐] โ ๐
๐(๐ฅ) = ย ๐&(๐ฅ) ๐ฅ โ [๐, ๐) ๐ผ ๐.(๐ฅ) ๐ฅ โ (๐, ๐] รจ integrabile secondo Riemann. Osservazione Risultato analogo vale se abbiamo un numero finito di punti interni allโintervallo. PROPRIETร DELLโINTEGRALE DI RIEMANN (Teorema 6.4) TEOREMA (LINEARITร DELLโINTEGRALE) Siano ๐, ๐: [๐, ๐] โ ๐
Riemann integrabili in [๐, ๐] e ๐ผ, ๐ฝ โ ๐
. Allora ๐ผ๐ + ๐ฝ๐ โถ [๐, ๐] โ ๐
รจ Riemann integrabile in [๐, ๐] e vale: รณ ๐ผ๐(๐ฅ) + ๐ฝ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ = ๐ผรณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ + ๐ฝรณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ TEOREMA (ADDITIVITร SUL DOMINIO) Data ๐: [๐, ๐] โ ๐
, ๐ โ [๐, ๐]. Allora f รจ Riemann integrabile in [๐, ๐] se e solo se lo รจ separatamente in [๐, ๐] e [๐, ๐]. Inoltre, vale: รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ = รณ ๐(๐ฅ) H ' ๐๐ฅ + รณ ๐(๐ฅ) , H ๐๐ฅ Convenzione Se ๐ < ๐, si pone: รณ ๐(๐ฅ) ' , ๐๐ฅ = โรณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ TEOREMA (FUNZIONE COMPOSTA) Sia ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ Riemann integrabile in [๐, ๐]. Sia ๐: [๐, ๐] โ ๐
continua su [๐, ๐] e tale che ๐ผ๐ ๐ โ [๐, ๐]. Allora la funzione composta ๐ โ ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ Riemann integrabile in [๐, ๐]. Corollario Se ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ Riemann integrabile in [๐, ๐], allora lo sono anche: |๐|, ๐!, |๐|!, ๐V , sin ๐ , โฆ Corollario Se ๐, ๐: [๐, ๐] โ ๐
sono Riemann integrabili in [๐, ๐], allora anche ๐ โ ๐: [๐, ๐] โ ๐
lo รจ. Osservazione Se, inoltre, oltre ad essere Riemann integrabile in senso proprio in [๐, ๐] โ๐ โ (๐, ๐), f ammette primitiva ๐น: [๐, ๐) allora, per teorema fondamentale del calcolo integrale I: รณ ๐(๐ฅ) # ' ๐๐ฅ = ๐น(๐) โ ๐น(๐) Quindi รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ = lim #โ,, รณ ๐(๐ฅ) # ' ๐๐ฅ = lim #โ,, ๐น(๐) โ ๐น(๐) Analogamenteโฆ Definizione Sia ๐: (๐, ๐] โ ๐
, ๐ โ ๐
, ๐ โ ๐
โช {โโ}, ๐ < ๐; f possibilmente illimitata (per ๐ฅ โ ๐D). Sia f Riemann integrabile in [โ, ๐], โโ โ (๐, ๐). Definiamo รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ = lim #โ,, รณ ๐(๐ฅ) # ' ๐๐ฅ Se tale limite esiste in ๐
โ. - Se il limite esiste finito, f si dice Riemann integrabile in senso improprio in (๐, ๐] e รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ converge. - Se il limite esiste infinito, f non รจ Riemann integrabile in senso improprio in (๐, ๐] e รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ diverge. - Se il limite non esiste, f non รจ Riemann integrabile in senso improprio in (๐, ๐] e รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ non esiste Osservazione Se, inoltre, oltre ad essere Riemann integrabile in senso proprio in [โ, ๐] โโ โ (๐, ๐), f ammette primitiva ๐น: (๐, ๐] allora, per teorema fondamentale del calcolo integrale I: รณ ๐(๐ฅ) , _ ๐๐ฅ = ๐น(๐) โ ๐น(โ) Quindi รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ = lim #โ'( รณ ๐(๐ฅ) , _ ๐๐ฅ = lim #โ'( ๐น(๐) โ ๐น(โ) Esempi รณ 1 ๐ฅ\ & % ๐๐ฅ = 1๐ถ๐๐๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ < 1 ๐ท๐ผ๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ โฅ 1 Infatti - Se ๐ผ = 1 รณ 1 ๐ฅ & % ๐๐ฅ = lim _โ% รณ 1 ๐ฅ & _ ๐๐ฅ = lim _โ% [log ๐ฅ]_& = lim _โ% (โ log โ) = +โ - Se ๐ผ โ 1 รณ 1 ๐ฅ \ & % ๐๐ฅ = lim _โ% รณ 1 ๐ฅ \ & _ ๐๐ฅ = lim _โ% [ ๐ฅ&" \ 1 โ ๐ผ ]_& = lim _โ% ( 1 1 โ ๐ผ โ โ&" \ 1 โ ๐ผ ) = +โ Osservazione รณ 1 (๐ฅ โ ๐)\ , ' ๐๐ฅ = 1๐ถ๐๐๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ < 1 ๐ท๐ผ๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ โฅ 1 Osservazione รณ 1 |๐ฅ โ ๐|\ , ' ๐๐ฅ = 1๐ถ๐๐๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ < 1 ๐ท๐ผ๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ โฅ 1 Osservazione รณ 1 ๐ฅ\|log ๐ฅ|[ & . % ๐๐ฅ = ร๐ถ๐๐๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ < 1; ๐ ๐ ๐ผ = 1, ๐ฝ > 1 ๐ท๐ผ๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ > 1; ๐ ๐ ๐ผ = 1, ๐ฝ โค 1 Osservazione รณ 1 ๐ฅ\ C & ๐๐ฅ = 1๐ถ๐๐๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ > 1 ๐ท๐ผ๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ โค 1 Osservazione รณ 1 ๐ฅ\(log ๐ฅ)[ C . ๐๐ฅ = ร๐ถ๐๐๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ > 1; ๐ ๐ ๐ผ = 1, ๐ฝ > 1 ๐ท๐ผ๐๐ธ๐
๐บ๐ธ ๐ ๐ ๐ผ < 1; ๐ ๐ ๐ผ = 1, ๐ฝ โค 1 Definizione Sia ๐: (๐, ๐) โ ๐
, ๐, ๐ โ ๐
โ, ๐ < ๐ Riemann integrabile in [โ, ๐], โ๐, โ con โ < ๐ e โ, ๐ โ (๐, ๐). Definiamo allora รณ ๐(๐) ๐ ๐ ๐
๐ = ๐ฅ๐ข๐ฆ ๐โ๐, ๐โ๐( รณ ๐(๐) ๐ ๐ ๐
๐ Se tale doppio limite esiste in ๐
โ. - Se il limite esiste finito, f si dice Riemann integrabile in senso improprio in (๐, ๐) e รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ converge. - Se il limite esiste infinito, f non รจ Riemann integrabile in senso improprio in (๐, ๐) e รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ diverge. - Se il limite non esiste, f non รจ Riemann integrabile in senso improprio in (๐, ๐) e รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ non esiste. Osservazione Dire che f sia Riemann integrabile in senso improprio in (๐, ๐) equivale a chiedere che preso un punto arbitrario ๐ โ (๐, ๐), f sia Riemann integrabile in senso improprio separatamente in (๐, ๐] e in [๐, ๐) e: รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ = รณ ๐(๐ฅ) H ' ๐๐ฅ + รณ ๐(๐ฅ) , H ๐๐ฅ Quindi lim #โ,, _โ'( รณ ๐(๐ฅ) # _ ๐๐ฅ = lim _โ'( รณ ๐(๐ฅ) H _ ๐๐ฅ + lim #โ,, รณ ๐(๐ฅ) # H ๐๐ฅ Osservazione - Se โซ ๐(๐ฅ)H ' ๐๐ฅ o โซ ๐(๐ฅ), H ๐๐ฅ non esiste, โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ non esiste. - Se โซ ๐(๐ฅ)H ' ๐๐ฅ e โซ ๐(๐ฅ), H ๐๐ฅ divergono discordi in segno, โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ non esiste. - Se โซ ๐(๐ฅ)H ' ๐๐ฅ e โซ ๐(๐ฅ), H ๐๐ฅ divergono concordi in segno, โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ diverge. - Se uno tra โซ ๐(๐ฅ)H ' ๐๐ฅ, โซ ๐(๐ฅ), H ๐๐ฅ diverge e lโaltro converge, โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ diverge. Definizione Data ๐: (๐, ๐) โ ๐
definita in (๐, ๐), ๐, ๐ โ ๐
โ, ๐ < ๐ tranne che negli N+1 punti: ๐ = ๐ง% < ๐ง& < ๐ง. < โฏ < ๐งq"& < ๐งq = ๐ Supponiamo che f sia Riemann integrabile in senso proprio in ogni intervallo [โ, ๐] โ (๐, ๐) che non contenga alcuno dei punti sopra citati. Allora diremo che f รจ Riemann integrabile in senso improprio in (๐, ๐) se e solo se lo รจ su ciascuno degli intervalli ยญ๐งn"&, ๐งnยฎ ๐ ๐ = 1,โฆ , ๐ E รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ ='รณ ๐(๐ฅ) /9 /9,' ๐๐ฅ q n$& = รณ ๐(๐ฅ) /' ' ๐๐ฅ +โฏ+รณ ๐(๐ฅ) , /6,' ๐๐ฅ Nota รณ ๐(๐ฅ) /9 /9,' ๐๐ฅ = lim #โ/9,', _โ/9( รณ ๐(๐ฅ) # _ ๐๐ฅ Osservazione - Se almeno uno degli integrali โซ ๐(๐ฅ)/9 /9,' ๐๐ฅ non esiste, โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ non esiste. - Se almeno uno degli integrali โซ ๐(๐ฅ)/9 /9,' ๐๐ฅ divergono discordi, โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ non esiste. - Se almeno uno tra i โซ ๐(๐ฅ)/9 /9,' ๐๐ฅ diverge e tutti gli altri integrali divergono concordi in segno, anche โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ diverge. In ogni caso f non รจ integrabile in senso improprio PROPRIETร DEGLI INTEGRALI GENERALIZZATI Osservazione Valgono per gli integrali impropri le proprietร degli integrali propri (integrale di Riemann definito) 1) Linearitร Se f, g sono integrabili in (๐, ๐) e ๐ผ, ๐ฝ โ ๐
, allora: รณ ๐ผ๐(๐ฅ) , ' + ๐ฝ๐(๐ฅ) ๐๐ฅ = ๐ผรณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ + ๐ฝรณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ 2) Additivitร sul dominio Sia f integrabile in (๐, ๐) e (๐, ๐), allora f รจ integrabile in (๐, ๐) e vale: รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ = รณ ๐(๐ฅ) H ' ๐๐ฅ +รณ ๐(๐ฅ) , H ๐๐ฅ 3) Positivitร Se esiste โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ, e se ๐(๐ฅ) โฅ 0, โ๐ฅ โ (๐, ๐), allora: รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ โฅ 0 4) Monotonia Se esistono โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ e โซ ๐(๐ฅ), ' ๐๐ฅ, ๐(๐ฅ) โฅ ๐(๐ฅ), โ๐ฅ โ (๐, ๐), allora: รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ โฅ รณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅ 5) Formule dellโintegrale per parti 6) Formule dellโintegrale per sostituzione Inoltre (definito I come un intervallo qualsiasi) รฟรณ ๐(๐ฅ) , ' ๐๐ฅรฟ โค รณ |๐(๐ฅ)| , ' ๐๐ฅ Osservazione - ๐ integrabile in senso proprio in [๐, ๐] ร |๐| integrabile in senso proprio in [๐, ๐] Il viceversa รจ falso. Ad esempio: ๐(๐ฅ) = ร 1 ๐ ๐ ๐ฅ โ [0,1] โฉ ๐ โ1 ๐ ๐ ๐ฅ โ [0,1]\๐ ๐(๐ฅ) non รจ integrabile nellโintervallo, ma |๐(๐ฅ)| = 1 lo รจ. - |๐| integrabile in senso improprio in [๐, ๐] ร ๐ integrabile in senso improprio in [๐, ๐] Il viceversa รจ falso. Ad esempio: รณ sin ๐ฅ ๐ฅ C & ๐๐ฅ converge,รณ 7 sin ๐ฅ ๐ฅ 7 ๐๐ฅ C & diverge Osservazione Un collegamento tra serie e integrali impropri. '๐! C !$& โญ รณ ๐(๐ฅ) C % ๐๐ฅ Con ๐(๐ฅ) = ๐!, โ๐ฅ โ [๐ โ 1, ๐], ๐ โ ๐ Osservazione รณ ๐(๐ฅ) C ^ ๐๐ฅ โฅ ๐(๐ + 1) + ๐(๐ + 2) +โฏ = ' ๐(๐) ^D& รณ ๐(๐ฅ) C ^ ๐๐ฅ โค ๐(๐) + ๐(๐ + 1) + ๐(๐ + 2) +โฏ ='๐(๐) ^ TEOREMA (DEL CONFRONTO INTEGRALE), SERIE ARMONICA GENERALIZZATA Siano ๐ โ ๐, ๐: [๐,+โ) โ ๐
, f decrescente, ๐ โฅ 0 ๐๐ [๐,+โ). (f in particolare รจ Riemann integrabile in senso proprio su [๐, ๐], โ๐ > ๐) Allora: ' ๐(๐) C ๐$๐ด ๐๐จ๐ง๐ฏ๐๐ซ๐ ๐/๐๐ข๐ฏ๐๐ซ๐ ๐ โบ รณ ๐(๐) C ๐ด ๐
๐ ๐๐จ๐ง๐ฏ๐๐ซ๐ ๐/๐๐ข๐ฏ๐๐ซ๐ ๐ Inoltre: รณ ๐(๐ฅ) C ^ ๐๐ฅ โค ' ๐(๐) C !$^ โค ๐(๐) + รณ ๐(๐ฅ) C ^ ๐๐ฅ FUNZIONI INTEGRALI Definizione Data ๐: ๐ผ โ ๐
โ ๐
, I intervallo, ๐ Riemann integrabile in senso proprio o improprio in I in ๐ฅ% โ ๐ผ. Definiamo, โ๐ฅ โ ๐ผ, funzione integrale di ๐, ๐น: ๐ผ โ ๐
โ ๐
๐ญ(๐) = รณ ๐(๐) ๐ ๐๐ ๐
๐ TEOREMA (FONDAMENTALE DEL CALCOLO INTEGRALE II) (TEOREMA 6.10*) Sia ๐: [๐, ๐] โ ๐
una funzione Riemann integrabile in senso proprio o improprio in [๐, ๐] e ๐ฅ% โ [๐, ๐]. Sia ๐น(๐ฅ) = โซ ๐(๐ก)( (* ๐๐ก, โ๐ฅ โ [๐, ๐], allora: 1) ๐น: [๐, ๐] โ ๐
continua in [๐, ๐] 2) Se f รจ continua in ?ฬ
? โ [๐, ๐] allora F รจ derivabile in ?ฬ
? e vale ๐นR(?ฬ
?) = ๐(?ฬ
?) Osservazione Se ๐: [๐, ๐] โ ๐
continua in [๐, ๐] allora F รจ derivabile in [๐, ๐] e ๐นR(๐ฅ) = ๐(๐ฅ) โ๐ฅ โ [๐, ๐]. Cioรจ ๐น(๐ฅ) รจ primitiva di ๐(๐ฅ) in [๐, ๐]. Quindi in queste ipotesi, tutte e sole le primitive di ๐(๐ฅ) in [๐, ๐] sono della forma: ๐บ(๐ฅ) = รณ ๐(๐ก) ( ' ๐๐ก + ๐, ๐๐๐ ๐ โ ๐
Segue, dal teorema fondamentale del calcolo integrale I, che โซ ๐(๐ก), ' ๐๐ก = ๐บ(๐) โ ๐บ(๐). Osservazione Se ๐: [๐, ๐] โ ๐
รจ derivabile in [๐, ๐] con derivata continua, allora โ๐ฅ โ [๐, ๐]: ๐(๐ฅ) = รณ ๐โฒ(๐ก) ( ' ๐๐ก + ๐(๐) Infatti, ๐(๐ฅ) e โซ ๐โฒ(๐ก)( ' ๐๐ก + ๐(๐) sono entrambe primitive di ๐โฒ in [๐, ๐] e hanno lo stesso valore in ๐ฅ = ๐ (che sarebbe ๐(๐)), quindi coincidono โ๐ฅ โ [๐, ๐]. COROLLARIO Se ๐ผ, ๐ฝ: ๐
โ ๐
sono derivabili, ๐: ๐
โ ๐
continua e, โ๐ฅ โ ๐
: ๐บ(๐ฅ) = รณ ๐(๐ก) [(() \(() ๐๐ก Allora ๐บ(๐ฅ) รจ derivabile โ๐ฅ โ ๐
e ๐ฎR(๐) = ๐ยญ๐ท(๐)ยฎ โ ๐ทR(๐) โ ๐ยญ๐ถ(๐)ยฎ โ ๐ถR(๐) Esempio ๐ฟ = lim (โ% 1 (๐ฅ โ sin ๐ฅ) sinh ๐ฅ รณ ๐(๐ก) hij (# % ๐๐ก Con ๐(๐ก) = cosh ๐ก log(1 + ๐ก) - Riscrivere (๐ฅ โ sin ๐ฅ) sinh ๐ฅ: (๐ฅ โ sin ๐ฅ) sinh ๐ฅ = (๐ฅ โ ๐ฅ + (2 l + ๐(๐ฅg)) sinh ๐ฅ ~ (2 l ๐ฅ = (: l - Il limite diventa: ๐ฟ = lim (โ% 6 ๐ฅg รณ ๐(๐ก) hij (# % ๐๐ก - Si usa il teorema di De LโHopital, il limite diventa: ๐ฟ = lim (โ% 6 4๐ฅA โ (๐(sin ๐ฅ.) โ cos ๐ฅ. โ 2๐ฅ) = lim (โ% 3 2๐ฅA = โฏ