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Analisi contesto storico 700 Inghilterra, Appunti di Letteratura Inglese

Analisi dei maggiori eventi storici / sociali molto importanti per comprendere appieno la letteratura inglese di questo periodo

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 26/02/2023

papalm
papalm 🇮🇹

4.6

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Scarica Analisi contesto storico 700 Inghilterra e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! SETTECENTO CONTESTO STORICO REGNO DELLA REGINA ANNA (1702-1714) Il XVIII secolo inizia in Inghilterra con il regno della Regina Anna (1702-1714). Già dal 1688, in seguito alla Gloriosa Rivoluzione e alla successiva introduzione della monarchia costituzionale, si era instaurato in Inghilterra un nuovo ordine sociale e politico. L'Atto di Tolleranza poi, del 1689, aveva messo fine alle dispute religiose, creando le premesse e il fondamento di un periodo di stabilità politica, caratterizzato dalla moderazione e dal trionfo della razionalità. GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA (1701-1714) Uno dei maggiori eventi del regno di Anna fu la guerra di successione spagnola che durò fino alla fine del suo regno, dominando sia la politica interna sia quella estera. Il conflitto fu provocato dalla morte senza discendenti di Carlo II, re di Spagna. Carlo II dichiarò suo unico erede Filippo d'Angiò (futuro Filippo V), nipote del re di Francia Luigi XIV. Questo fa temere un’unificazione tra Francia e Spagna e per opporsi alla nascita di una nuova monarchia universale della casa di Borbone di Francia si forma allora una coalizione chiamata grande alleanza dell’Aia tra Inghilterra, Austria, Olanda e Prussia - che appoggia invece l’incoronazione del Granduca Carlo degli Asburgo d’Austria. A questa coalizione prendono parte successivamente anche il Portogallo e la Savoia. Ma quando nel 1711 Carlo sale al trono d’Austria col nome di Carlo VI, si ha paura di un’unificazione non più franco-spagnola, ma tra Austria e Spagna, come era avvenuto anche all’epoca dell’imperatore Carlo V. L’Inghilterra spinge dunque alla stipulazione della pace. Anche la Francia è motivata in tal senso, a causa delle alte spese della guerra e dei contrasti interni provocati dalle rivolte ugonotte. Si stipula dunque la Pace di Utrecht, nel 1713. Filippo d’Angiò viene confermato re della Spagna, a patto che non si riunifichi con la Francia, l'Inghilterra ottenne dei nuovi territori e il potere di Francia e Spagna ne uscì indebolito, al contrario, il prestigio militare inglese fu grandemente rafforzato. L'Inghilterra era ora la principale potenza navale nel mondo ed era avviata a creare un grande impero coloniale. Scambi e commerci si svilupparono e fiorirono in tutto il mondo conosciuto, sotto la protezione della bandiera britannica. Londra stava diventando il più importante centro finanziario del mondo civilizzato. ATTO DI UNIONE (1707) Nel 1707 venne fatto sotto il suo regno l’Act of Union, che decreta l’unione del parlamento inglese e scozzese Scozia e Inghilterra furono unite in un regno con il nome di Gran Bretagna. REGNO DI GIORGIO I (1714-1729) Nel 1714 sale al trono Giorgio I della Dinastia degli Hannover. Con il suo regno ebbe inizio quella che prese il nome di Era Georgiana, ovvero il periodo che va dal regno di Giorgio I a quello di Giorgio IV, fra il 1714 e il 1830. Durante questo secolo si ebbero interessanti fermenti culturali con la fondazione del British Museum nel 1753, con i romanzi di Jane Austen, e con le opere dei poeti romantici come Samuel Taylor Coleridge, John Keats e Lord Byron. Non appena Giorgio I salì al trono, dovette difendersi dall’attacco dei sostenitori del figlio di Giacomo II (Stuart), detti anche "Giacobiti", per i quali simpatizzavano molti dei Tory scozzesi e inglesi. La ribellione, tuttavia, fu sventata e il partito dei Whig divenne il partito dominante, in quanto anche sostenitore della Casa di Hannover, e rimase in carica per parecchi anni. Giorgio I non fu certo un re particolarmente interessato alla politica dell'Inghilterra, nato in Germania si diceva che non parlasse nemmeno la lingua inglese quindi lasciò il compito di governare nelle mani dei ministri Whig, il cui leader era Robert Walpole. Nonostante ciò, durante il suo regno vennero portate a termine importanti riforme, come quella del Septennial Act 1716 con cui fissava in sette anni la durata della sessione parlamentare plasmando così un sistema politico più stabile. I Whigs (esponenti della classe media) sostenevano maggiormente gli Hanover e di conseguenza essi hanno maggiore peso politico (prevalevano sui Tories che sostenevano gli Stuart) in questo periodo, avvantaggiati anche dal fatto che George non si interessa degli affari inglesi. In questo contesto, il Parlamento aveva più libertà e nasce il “Cabinet Ministers” (Il Gabinetto del Regno Unito è l'organo decisionale collettivo del governo del Regno Unito di Sua Maestà, composto dal Primo Ministro e da 21 ministri del governo), all’interno del quale inizialmente tutti i ministri erano di ugual importanza, tra questi colui che prevaleva assumeva la carica di Primo Lord del tesoro che assumerà in questo periodo la carica di “Prime Minister”. SIR ROBERT WALPOLE il 1º Primo ministro del Regno Unito, Walpole, fu esponente del partito Whig ed esercitò le sue funzioni durante i regni di Giorgio I e Giorgio II. Sir Robert Walpole fu un uomo estremamente corrotto, il quale rimase in carica per oltre 20 anni (dal 1715 al 1717 e dal 1721 al 1742), la sua fu la più lunga amministrazione della storia inglese. Sotto la guida di Walpole l'importanza del Parlamento aumentò considerevolmente, poiché molte delle funzioni della Corona furono trasferite ai maggiori rappresentanti Whig, tuttavia, questa non era ancora democrazia nel senso attuale del termine. Per prima cosa non c'era una reale opposizione parlamentare, soprattutto perché il partito dei Tory era stato pesantemente indebolito dal fallito tentativo Giacobita. Per tutte queste ragioni, il periodo del governo Whig fu chiamato "Oligarchia dei Whig". Tuttavia, nonostante la corruzione amministrativa ed elettorale, gli inglesi godettero di un lungo periodo di pace e prosperità e, soprattutto, libertà di parola e di pensiero e rispetto dell'individuo come nessun'altra nazione ebbe in quel periodo. La libertà di esprimersi portò la gente a riunirsi per discutere di politica, interessi comuni, problemi sociali e tutto quanto riguardasse la vita di tutti. Le riunioni o gli incontri avvenivano nei caffè londinesi o nei famosi "Club" tipicamente inglesi. Una delle figure più popolari e rappresentanti dell'epoca fu il dott. Samuel Johnson. REGNO DI GIORGIO II (1727-1760) Durante il regno di Giorgio II, Walpole divenne la guida della politica reale e gli viene assegnata la casa di “10 Downing Street” (da allora casa di tutti i primi ministri). Il regno di George II è caratterizzato da un sistema di scambi e favoritismi; durante il suo regno ci fu una corruzione elevatissima del Governo, data dal sistema clientelare (compravendita dei voti con denaro o promesse di lavoro). Nel 1737 ci saranno attacchi satirici del teatro contro Walpole (in particolare con Pope) che saranno repressi, dal Parlamento, con l’istituzione della censura teatrale. Durante il suo regno vi è l’inizio dell’industrializzazione anche se mancano ancora i capitali; le strade e i trasporti non sono ancora sicuri, il banditismo è dilagante (quest’aspetto è presente nell’opera Tom Jones di Fielding). Altri fattori che contribuirono al sorgere della rivoluzione industriale furono l'allargamento del mercato interno ed esterno, che migliorò il commercio; il miglioramento delle comunicazioni interne che favorì il trasporto delle merci via terra o lungo i canali navigabili; l'abilità delle figure politiche di spicco nel mantenere un equilibrato compromesso sociale e politico che impedì eccessive tensioni e conflitti; ed infine le invenzioni tecniche, le loro applicazioni, le innovazioni nel campo manifatturiero, che costituiscono il fenomeno più appariscente della rivoluzione industriale. Il risultato di tutto ciò fu anche la crescita continua della popolazione soprattutto grazie alla diminuzione della mortalità infantile, dovuta al miglioramento delle condizioni igieniche e della qualità del cibo. Il mercato inglese che agli inizi del Settecento andava per la maggiore era quello tessile. La lana era il bene materiale che si produceva e vendeva di più, ma nel 1733 arrivò la prima decisiva invenzione nel settore: la Spoletta volante di John Kay. Sulla stessa strada, anche il carpentiere James Hargreaves che trent’anni più tardi brevettò la Giannetta, dal nome di sua figlia Jenny: una macchina filatrice a vapore. Ma l’invenzione destinata a diventare il simbolo epocale di tutta la Rivoluzione industriale fu la macchina a vapore. Brevettata da James Watt nel 1769. La vera rivoluzione — oltre alle immense possibilità di accrescere la produzione di qualsiasi materiale tramite energia termica e cinetica — stava nel fatto che la macchina a vapore poteva essere utilizzata ovunque. In questo modo le fabbriche non dovevano essere più ubicate vicino ai corsi d’acqua, come accadeva prima, ma avrebbero avuto libero accesso nei centri urbani, dove ci sarebbe stata più possibilità di trovare la manodopera. La nuova invenzione era pronta per essere utilizzata in ogni altro àmbito produttivo: dal tessile al minerario, da quello siderurgico a quello agricolo, garantendo ovunque rapidità, meccanizzazione e aumento della produttività. Finanche nei trasporti. L’Inghilterra si dimostrò il Paese più adatto a questo tipo di rivoluzione. Il Paese era uscito rafforzato dalla Guerra dei Sette anni: padroni dei mari, verso la rivoluzione industriale, senza rivali in America e India, e con lo sviluppo economico. Inoltre, aveva anche un enorme mercato interno per l’annessione della Scozia e dell’Irlanda. Era anche avvantaggiata per quanto riguarda le materie prime: il sottosuolo inglese era anche ricchissimo di carbone e ferro. Ciò provocò contemporaneamente un radicale cambiamento nel settore dei trasporti: nel 1807 l'americano Robert Fulton avrebbe costruito un vaporetto e già nel 1819 si ebbe la prima traversata dell'Atlantico di una nave a vapore; nel 1814 l'inglese George Stephenson costruirà una locomotiva, i cui successivi miglioramenti consentirono di inaugurare in Inghilterra nel 1825 la prima linea ferroviaria. CONSEGUENZE Quando gli uomini non bastavano, i padroni delle fabbriche non disdegnavano l’impiego di donne e bambini di cinque e sei anni, le cui retribuzioni erano di gran lunga inferiori. La rivoluzione industriale aveva portato con sé il lato oscuro del “sistema fabbrica” e i suoi disumani processi di produzione che portarono a un’epocale trasformazione anche nei rapporti sociali. Da un lato stavano i padroni — proprietari del capitale necessario agli investimenti in macchine e al pagamento dei salari degli addetti al loro funzionamento — e dall'altro gli operai che vendevano la loro forza lavoro. Benché non potessero contare su alcuna forma di diritto o di protezione sociale, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento numerosi operai cominciarono ad organizzare scioperi, boicottaggi e proteste. Da quel momento in poi numerosi gruppi organizzati, detti luddisti, entrarono in azione per la prima volta a Nottingham nel 1811; Il Luddismo si estese in tutta la nazione, con masse di operai che protestavano per le pesantissime condizioni di lavoro cui erano costretti. Questi movimenti si unirono poi nella costituzione di leghe di lavoratori, di società di mutuo soccorso e infine di sindacati e di partiti socialisti. Dinanzi alla gravità di quella che si configurava come una grande questione sociale, le classi dirigenti assunsero per molto tempo un atteggiamento di netta chiusura. Le prime moderate riforme a opera dello Stato ebbero luogo in Inghilterra dopo il 1830. Nel 1831 la giornata lavorativa per i ragazzi sotto i 10 anni fu ridotta a dieci ore; nel 1833 venne limitato il lavoro notturno; nel 1847 fu stabilita la giornata lavorativa di dieci ore anche per le donne. Cause:  incremento demografico  rivoluzione agricola  favorevole mercato interno (annessione Scozia e Irlanda)  favorevole mercato esterno (predominio nelle colonie e ricco commercio)  miglioramento della rete dei trasporti  ricchezza di materie prime (carbone e ferro)  equilibrio politico e sociale  invenzioni tecnologiche
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