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Analisi critica del testo, Prove d'esame di Critica Letteraria

Esempio di elaborato critico UNIMI critica e teoria della Letteratura - Bolagno, Puttane assassine.

Tipologia: Prove d'esame

2018/2019

Caricato il 17/08/2019

ste-melli
ste-melli 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi critica del testo e più Prove d'esame in PDF di Critica Letteraria solo su Docsity! Le giornate del 1978, Roberto Bolanos Il racconto si concentra su uno spaccato di vita di B, un esule cileno arrivato a Barcellona. Almeno questa è la prima ipotesi. La storia sembra avanzare su due binari paralleli: accanto alla storia di B, infatti, si sviluppa quella di U. E’ fuori discussione che il protagonista del racconto sia B, ma il lettore trova sicuramente difficoltà a capire quale sia effettivamente il soggetto della narrazione, che probabilmente è proprio il “rapporto” tra B e U. Un aspetto interessante di questo racconto è l’entità del narratore: questo non esplicita mai la sua appartenenza o la sua lontananza dagli eventi riportati, quindi nemmeno se si tratta di un racconto finzionale o no. La mia ipotesi è che sia un racconto verosimile e che dunque ci sia veramente una comunità di cileni a Barcellona e che le dinamiche al suo interno siano simili a quelle riportate da Bolagnos. B e U non sono due descrizioni definite né tantomeno due nomi propri, ma sono singole entità del racconto in quanto nel mondo del racconto non ci sono altri personaggi che rispondono a questo nome, anche se è da evidenziare che solo i personaggi veramente rilevanti vengono identificati con un nome, in questo caso una lettera. Questo fa concentrare il lettore molto più sulla loro personalità piuttosto che sulla loro immagine, infatti abbiamo pochissime descrizioni fisiche dei personaggi rispetto al numero di quelli coinvolti. Solo B, tra l’altro, non è anticipato da una breve descrizione e questo lo pone decisamente in risalto rispetto gli altri in quanto le descrizioni sono nella sua prospettiva. In definitiva possiamo affermare che il narratore sia extradiegetico ed eterodiegetico, il tema centrale è quello della condizione degli esuli e della solitudine. Il racconto si può suddividere in 8 sequenze narrative, la maggior parte delle quali iniziano in concomitanza a ellissi temporali. La prima sequenza si apre con l’identificazione B, che si trova ad una festa della quale non ci sono né descrizioni spaziali né riferimenti temporali. L’unica riguarda B, appena arrivato in Europa e deluso per la tipologia di festa alla quale partecipa, che contro le sue aspettative è di tipo familiare, probabilmente cercava un ambiente più movimentato. Si ha subito l’incontro con U: ha bevuto e cerca di attaccare briga con B, ma senza successo. Tramite delle psiconarrazioni si entra subito nella testa B, dalla quale si uscirà solo con la fine della settima sequenza. B non cerca rogne, anzi, pare evidente fin da subito la sua voglia di integrarsi in un nuovo contesto. U, al contrario, dimostra una cultura medio-bassa e cerca lo scontro. B se ne va, il primo incontro con U lo segnerà per il resto del racconto. La seconda sequenza si sviluppa quasi interamente nella testa di B: gli elementi narratologici dominanti sono la psiconarrazione e i monologhi interiori, con B che si interroga su U, anche se una parte di lui vorrebbe lasciar perdere. Oltre a U, la sua difficoltà abbraccia anche la situazione da esule che vive: “odia” i cileni esuli a Barcellona, pur essendo lui uno di loro. Cerca di dimenticare l’accaduto della festa e di non far caso alle notizie che gli arrivano su U da terzi, ma proprio da qui nasce un’invidia profonda rispetto la sua situazione: ha la cittadinanza, è integrato e ha una bella compagna. Lei non avrà mai un nome all’interno del racconto, ma è descritta molto bene ed è introdotta con una descrizione definita (si dà per scontato che U abbia solo una moglie). Tra pagina 69 e 70 due psiconarrazioni che danno un tono al rapporto tra B e U, il primo prova rancore ed invidia e rancore: B è integrato, ha una bella moglie con la quale fa attività interessanti e ha appena ottenuto la cittadinanza. Tra le due psiconarrazioni B parla con altri cileni (discorso narrativizzato) e scopre che U è stato internato in un ospedale psichiatrico, la sua immagine di U comincia a cambiare. B ascolta con cinismo gli altri cileni e nella psiconarrazione successiva immagina U in preda alla follia. Un veloce sommario porta nuove informazioni esposte con ritmo frenetico e terminanti con due domande in monologo interiore che ricordano un discorso diretto libero, ad evidenziare quanto il lettore sia nei pensieri di B. Ma il rancore e l’invidia non sono superate: B immagina U e la moglie che fanno l’amore, vede nella sua mente i dettagli della fisicità di U e quelli della moglie. Nella sua mente sono entrambi bellissimi. Un’ellissi temporale porta il lettore al secondo incontro tra B e U, che è a passeggio con la moglie e altri amici cileni. U non è aggressivo, nei confronti di B è semplicemente indifferente. Nella sua mente, tramite monologo interiore, B si interroga a tal proposito, per poi tenere il primo dialogo del discorso riportato come tale. Uno scambio di battute con la moglie di U riguardo un libro riportato con un susseguirsi di tecniche diverse che portano il lettore per un attimo sulla “scena”: discorso narrativizzato - discorso narrativizzato – discorso indiretto legato – discorso diretto legato – discorso narrativizzato; dopo il saluto, la battuta finale di B sembra essere ancora in discorso diretto legato, ma mancano le virgolette. Questa differenza di tecniche porta il lettore a passare da una guida narratoriale alla battuta diretta della moglie di U, quasi a mettere in luce la prima interazione positiva del racconto, ad evidenziare l’interesse di una terza persona verso B. Tuttavia, la risposta di B è scialba, quasi disinteressata. Questa reazione (ancora una volta contraddittoria) viene spiegata dal narratore tramite una psiconarrazione: B conferma a sé stesso che la moglie di U è davvero bellissima, al contrario U non è poi come lo idealizzava. B tende ad accorciare le distanze nella sua mente tra lui e U. La sequenza si chiude con B che ha la quarta visione di U e si rende conto che il debito è saldato, ma il rancore esiste ancora. La quarta sequenza è cortissima, dura giusto il tempo di un paragrafo. Qui però torna evidente che l’ossessione si B per U è ancora viva: B “insegue”, “cerca” U e la moglie a casa di tutti i cileni che conosce (pur odiando i cileni a Barcellona) e trova tantissime storie, ma non su U. Ne conclude che U e la moglie stiano evadendo dalla società e B prova a tornare alle sue abitudini. Ancora una volta la sequenza è introdotta da un’ellissi, si sviluppa in un sommario caratterizzato da un discorso narrativizzato. Dopo un altro salto temporale, B incontra la moglie di U e una sua amica al mercato. L’interesse di B verso la moglie di U è palese, anche se non ha mai pensato di superare il limite, si è limitato a riflettere sulla sua bellezza, che in questo incontro trova ancora più amplificata. B la saluta e cerca di avviare un discorso, cerca un feedback, ma questo non arriva. Per sottolineare il disagio che prova B per questo mancato riscontro, il narratore non si limita al discorso narrativizzato e alla psiconarrazione, ma elabora un climax descrittivo delle espressioni della moglie di U, che va dal “annuisce a tutto quello che dice B” a “cerca di non vederlo”. L’amica della moglie di U riceve un’identità e una breve descrizione, è svedese. K dà a B l’interesse che cercava, ne nasce un appuntamento e una relazione. Del primo appuntamento abbiamo solo una battuta in discorso indiretto libero e una psiconarrazione, oltre alla moglie di U non hanno argomenti. Con la questione delle ombre B manifesta la presenza dell’ossessione di U e di sua moglie, per la quale non nutre più l’interesse di prima. La mancata interazione è stato un brutto colpo per B. Non lo dice mai esplicitamente, ma l’impressione è che B nelle ombre veda U e la moglie che li seguono. B trova in K la situazione che invidiava a U e alla moglie, ora è U a vivere un problema. La situazione si è capovolta. Dopo una notte passata insieme B e K parlano della moglie di U. La forma utilizzata per riportare il discorso è ambigua: è un discorso indiretto legato, ma le forme di oralità soprattutto verso la fine fanno più che altro riferimento ad un discorso diretto legato, soprattutto verso la fine. Dopo una breve salto temporale B e K vengono descritti come una “coppia di amici”, B decide di tornare alla sua vita (alla sua follia), questo perché con K non frequenta più persone, nemmeno quelle “indesiderate” e per questo lui è un problema: teme un nuovo isolamento. L’ellissi che apre la sesta sequesna non precisa quanto tempo sia trascorso. Il lettore si ritrova nel constesto iniziale, con B che va ad una festa e rimane deluso dall’ambiente che trova: si presenta con una bottiglia di vino pensando di essere invitato ad una cena, ma la casa è affollata. Tramite un monologo narrato viene descritto l’ambiente e i personaggi presenti, la prospettiva è ovviamente su B. L’ultimo a rientrare nella descrizione è U, del quale si erano perse le tracce. B ha l’impulso di andarsene, ma il richiamo della socialità è forte e rimane, anche se non trova dei motivi. Segue un sommario caratterizzato da periodi molto brevi che accelerano il ritmo in una descrizione non tanto degli spazi, ma delle posizioni dei partecipanti distribuiti in vari punti della casa, in un ritmo frenetico e caotico che arriva alla contraddizione (posizione della strega). L’unico a non partecipare a questo moto confusionario, oltre a B che è appena arrivato è U, seduto in salotto. Dalle voci che circolano B viene a sapere che U ha tentato di suicidarsi. B raggiunge U, il narratore sottolinea che l’impressione di B è che il saluto non sia aggressivo, anche se è dalla seconda pagina che U non lo è. U è seduto davanti la tv senza volume con lo sguardo fisso, a sottolineare quanto U sia sempre più problematico, in una situazione che ribalta quella iniziale. Dopo una brevissima psiconarrazione, ha inizio una serie di pause che caratterizza tutto l’andamento del finale del libro, intervallate da qualche sommario, caratterizzate dal monologo narrato. Il narratore si concentra ora sulle espressioni di U, in maniera così dettagliata che sembra cercare delle giustificazioni al suo modo di fare, ponendosi sullo stesso livello degli ospiti che girano per le camere. Per la seconda volta B desiste dall’andarsene e sembra quasi che voglia aiutare U, infatti apre il vino e lo offre a lui e alla ragazza pallida che li ha appena raggiunti. La ragazza inizia a parlare di film, la parola è riportata da discorso indiretto legato. Per la seconda volta il narratore espone i pensieri di un altro personaggio con una psiconarrazione, rivelando il sentimento di superiorità della ragazza rispetto ai presenti. Le risponde U, il discorso è ancora una volta riportato con un discorso indiretto legato, dicendo che è da molto che non va al cinema (fuga dalla socialità di prima, informazione da inserire
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