Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Analisi del libro "la locandiera" di Carlo Goldoni", Schemi e mappe concettuali di Italiano

Trama molto dettagliata, carattere e la personalità del protagonista con riferimenti agli episodi maggiormente significativi, personaggi secondari che, in qualche modo, influiscono sul comportamento del protagonista, l’ambientazione e contesto storico che si evincono dalla narrazione e se l’autore ha collocato la sua storia in quel periodo e in quell’ambiente per una motivazione specifica.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 18/04/2023

mapiher
mapiher 🇮🇹

4.7

(3)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi del libro "la locandiera" di Carlo Goldoni" e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! ANALISI del LIBRO 1. TITOLO: La locandiera AUTORE: Carlo Goldoni ANNO: 1752 GENERE: Commedia di carattere a – Scrivi la trama molto dettagliata del libro letto. b – Descrivi il carattere e la personalità del protagonista o dei protagonisti, facendo riferimento agli episodi che ti sembrano maggiormente significativi. c – Descrivi i personaggi secondari che, in qualche modo, influiscono sul comportamento del protagonista o dei protagonisti. d – Descrivi l’ambientazione e il contesto storico che si evincono dalla narrazione. Spiega inoltre se l’autore ha collocato la sua storia in quel periodo e in quell’ambiente per una motivazione specifica. a – Scrivi la trama molto dettagliata del libro letto. Il primo atto della commedia si apre a Firenze, nella locanda di Mirandolina, dove il Marchese di Forlipoli e il Conte d’Albafiorita, innamorati della locandiera, tentano, ciascuno a proprio modo, di corteggiarla. Il Marchese, aristocratico decaduto che ha ormai venduto il titolo nobiliare, è convinto che basti assicurare la sua protezione per conquistare la donna, mentre il Conte d’Albafiorita, mercante arricchitosi al punto di poter comprare il titolo nobiliare, offre preziosi regali alla locandiera, senza badare a spese. I due uomini, durante le prime scene della commedia discutono su chi abbia più possibilità di conquistare il cuore di Mirandolina: “Marchese: Voi credete di soverchiarmi con i regali, ma non farete niente. Il mio grado val più di tutte le vostre monete. […] Conte: Con tutta la vostra gran nobiltà, credete voi di essere da lei stimato? Vogliono esser denari. Marchese: Che denari? Vuol esser protezione.” (Atto I, scena III) Mirandolina, tuttavia, così così come non ha ceduto alle lusinghe di tutti gli ospiti della sua locanda, si mostra abbastanza gentile da tenere entrambi gli uomini sulle spine, ma non considera mai veramente la possibilità di ricambiare i loro sentimenti. Durante la scena quarta giunge nella locanda il Cavaliere di Ripafratta, che sin da subito si mostra burbero e misogino, affermando che non penerebbe mai per una donna, per di più popolana (“Una donna vi altera? Vi scompone? Una donna? Che cosa mai mi conviene sentire? Una donna? Io certamente non vi è pericolo che per le donne abbia che dir con nessuno. Non le ho mai amate, non le ho mai stimate, e ho sempre creduto che sia la donna per l'uomo un’infermità insopportabile” Atto I, scena IV). È infatti scontroso e irritabile nei confronti della protagonista e quest’ultima, abituata solo ad essere “servita, vagheggiata e adorata”, vede l’atteggiamento del Cavaliere come una sfida e decide di farlo innamorare di lei. Il cavaliere, lamentandosi della biancheria che gli è stata data, ordina a Mirandolina di portagliene una nuova e dunque la donna decide di consegnargliela lei stessa, invece di mandare Fabrizio, come era suo solito. Quest’ultimo, cameriere della locanda a cui il padre di Mirandolina ha affidato la figlia in punto di morte, osserva il comportamento di Mirandolina con gelosia. Prima dell’incontro del cavaliere e della locandiera però, l’uomo è trattenuto dal Marchese, che gli chiede di prestargli venti zecchini. Infatti il fattore della sua campagna avrebbe dovuto consegnarglieli, ma ha mancato alla parola data e quindi il Marchese si rivolge al Cavaliere, mettendolo in difficoltà. Quest’ultimo dunque mostra al nobile uno zecchino, affermando che era tutto ciò che aveva, e glielo rende. Una volta tornato nella sua stanza, viene a bussare alla sua porta Mirandolina con la nuova biancheria e la donna usa questo pretesto per conversare con il Cavaliere, che la accusa di volerlo adulare. La protagonista risponde a tono, affermando che lei si mostra gentile perché è il suo lavoro come locandiera ed è nel suo interesse trattare bene i suoi ospiti: quando questi si illudono di poterla maritare ride, perché per lei è impossibile rinunciare alla sua libertà. Il Cavaliere complimenta la locandiera per la sua sincerità e risponde che anche per lui la libertà è un grande tesoro. Mirandolina coglie l’occasione per prendergli la mano, dicendo che lui è l’unico a comportarsi da uomo, poiché non vede in quel gesto nessuna malizia. Piano piano, il Cavaliere mostra segni di star cedendo alle lusinghe della locandiera e le acconsente addirittura di poterlo venire a trovare. Entrano in scena due commedianti, Ortensia e Dejanira che si fingono due dame. Mirandolina, nonostante le abbia scoperte subito, regge il gioco davanti al Marchese, che invita le due “dame” a pranzo. Il Marchese dona alla protagonista un fazzoletto che a detta sua giunge da Londra mentre il Conte le regala un gioiello di diamanti. Mirandolina con finta riluttanza accetta i doni, sotto gli occhi attenti delle due commedianti. Il Marchese, offeso dal fatto che il regalo del Conte sia nettamente migliore del suo, se ne va, e dunque il suo avversario propone alle commedianti di pranzare con lui. Il primo atto si conclude con un monologo di Mirandolina che riafferma di volersi concentrare sul far innamorare il Cavaliere, non sul Conte e il Marchese, che non riusciranno mai a conquistarla. È ora di pranzo e Fabrizio porta la zuppa in camera del Cavaliere. Quest’ultimo, dopo aver saputo che Mirandolina aveva ordinato che venisse servito prima di tutti, manda a ringraziarla. La padrona della locanda raggiunge il Cavaliere nella stanza, e insieme brindano con vino di Borgogna a “chi si vuol bene senza malizia”. Li raggiunge a tavola il Marchese, insistendo nell’offrire vino di Cipro ai due e chiedendo se sia si loro gradimento: il Cavaliere mente dicendo che era buono, mentre la locandiera, sapendo che con la sua sincerità aveva guadagnato la stima del Cavaliere, risponde che non le è piaciuto. Quando giunge un servitore con del vino di Canarie, dono del Conte, il Marchese, indignato se ne va e, poco dopo, è seguito da Mirandolina. Intanto il Conte è impegnato con le due commedianti, che, dopo aver saputo del Cavaliere, decidono anche loro di provare a conquistarlo. Il Conte manda a chiamare il Cavaliere e, appena egli arriva, lo lascia solo con le due dame. L’uomo, quando le due affermano di essere state lasciate dai mariti, cerca di congedarsi, visibilmente a disagio. Ma nel momento in cui le due “dame” rivelano la loro vera identità, se ne va, indignato e decide di andarsene dalla locanda, prima che si innamori di Mirandolina. Quando la donna gli porta il conto, facendo finta di piangere e addirittura svenire, il Cavaliere cede definitivamente, e decide di non partire più. L’atto terzo si apre nella camera di Mirandolina, dove il cameriere Fabrizio esprime il suo disappunto e la sua gelosia nei confronti delle attenzioni che la donna mostra alla nobiltà. Giunge un servitore con una boccetta d’oro contenente “spirito di melissa”, regalo del Cavaliere. La donna rifiuta il regalo bruscamente e manda via il servitore. Entra in scena il Cavaliere stesso, che è sorpreso e rattristato dall’improvvisa freddezza con cui la donna lo sta trattando e soprattutto molto geloso delle attenzioni che la locandiera sta dando a Fabrizio. Dopo una accesa discussione, Mirandolina finisce per gettare la boccetta nel paniere della biancheria e il Cavaliere confessa il suo amore, ma la donna se ne va, affermando che sia impossibile visto che fino a quella mattina aveva odiato le donne. Il Marchese raggiunge il Cavaliere e comprende che si è innamorato della locandiera, ma non lo ha ancora accettato. Quando rimane solo il Marchese trova la boccetta e, credendo che non sia d’oro, la regala a una delle commedianti. Incontra poi il Conte, e insieme decidono di lasciare la locanda, adirati con la proprietaria. Durante la stessa scena scopre che in realtà la boccetta era veramente d’oro e dunque raggiunge le due commedianti che ormai avevano lasciato la locanda. Successivamente il Cavaliere bussa alla porta di Mirandolina. La donna, spaventata dalla sua possibile reazione, chiama Fabrizio per difenderla ed esce di scena. Dall’altra parte della porta giungono Conte e Marchese e, dopo che Fabrizio apre la porta, si apre un’accesa discussione tra i quattro uomini che sfocia in un duello tra il Marchese e il cavaliere. Mirandolina
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved