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Poesia e Relazioni Parentali: 'Saba' e 'La Capra' - Analisi di Poesie di Saba, Appunti di Italiano

Un'analisi dettagliata di due poesie di saba, intitolate 'saba' e 'la capra'. Le poesie trattano rispettivamente del rapporto con il padre e la celebrazione della moglie. L'autore esplora le emozioni e le similitudini tra i genitori e il dono poetico del padre, oltre alla descrizione anticonformista della moglie paragonata a vari animali. Il testo include anche un'analisi linguistica e stilistica delle poesie.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 02/11/2022

Maia07
Maia07 🇮🇹

4

(1)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Poesia e Relazioni Parentali: 'Saba' e 'La Capra' - Analisi di Poesie di Saba e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! SABA Mio padre è stato per me l’assassino, del canzoniere, appartenente alla raccolta Biografia. In questo componimento tratta il rapporto con il padre, che conobbe solo a vent’anni. Fino ad allora sentì solo le parole della madre, la quale non serbò rancore nei riguardi del padre. Veniva chiamato “assassino”, inteso come colui che ha ucciso i sogni di una vita serena e tranquilla. Il poeta, invece, una volta conosciuto il padre, riconosce in lui un bambino che non ha saputo rispettare i suoi obblighi, ma senza parole di condanna. In lui, infatti, riconosce anche alcune somiglianze, oltre che fisiche anche il dono poetico, come quella forma di trasgressione che la madre condannava e che il padre incarnava. La differenza tra i due genitori e l’appartenenza a due religioni. Le parole che usa sono parole consunte, di uso comune, ma sembra che non ce ne possano essere altre per esprimere in maniera sentita le sue emozioni di quando conobbe il padre. “Che l’ho conosciuto” (v. 2) presente il che polivalente, tipico dell’italiano parlato. V 10 tutti sentiva della vita i pesi, utilizza le figure di posizione. V 11 similitudine = padre infantile che non si prende le sue responsabilità e sfugge come un pallone. Termini di paragone che appartengono ad una realtà quotidiana. V 13 momento di consapevolezza, finalmente comprende la loro lontananza che conduce alla diversità etnica e culturale. Nel momento il cui lo afferma c’è una distensione dei toni, non serba rancore. Ha dovuto rifondare il rapporto riuscendoci solo quando ha compreso il padre. Accetta la vita, se pur dolorosa A mia moglie Celebra la moglie in maniera anticonformista rispetto alla tradizione. Perché qui viene paragonata a degli animali: ad una pollastra, ad una gravida giovenca, una pavida coniglia, una rondine, una provvida formica e infine un’ape. Sembra ricalcare l’elegia di Semonide, egli, infatti, utilizza paragoni con gli animali, rappresentati, però, nella loro concretezza. La moglie non può essere paragonata a nessun’altra donna, per questo la paragona agli animali, che sono sempre creazioni di Dio. Gli animali non sono semplici rispetto agli uomini. Ed è per questo che la descrive paragonandola a loro. La poesia fa pensare ad un improvviso ritorno all’infanzia. La poesia provocò inizialmente una risata. Ma saba non intendeva assolutamente offendere. Si tratta piuttosto di una poesia religiosa, scritta come si potrebbe scrivere una preghiera (storia della cagna), e il paragone della donna a parti del creato, quali sono gli animali richiama un po’ al cantico delle creature. Sembra una poesia scritta da un bambino, e come dice saba stesso, se un bambino si sposasse e scrivesse una poesia per la moglie, questa sarebbe la poesia. Cagna è simbolo di fedeltà, ma anche gli occhi pieni di dolcezza e ferocia, con la quale è pronta a difendere il suo idolo. La cagna si dispone ai piedi come se contemplasse il suo dio, il suo signore. Ma l’amore della cagna è un amore pieno di gelosa. La coglia è un animale pavido che sta dritta nella gabbietta aspettando di ricevere il cibo. Senza cibo si rannicchia nell’angolo più buoi della sua dimora. Rivolge una serie di domande alla moglie più che ll’animale, però continua l’immagine della coniglietta alla quale nessuno si sognerebbe di sottrare il cibo. L’ultima domanda: “ci potrebbe mai farti soffrire” più rivolta alla moglie. La rondine, simbolo dell’inizio della primavera, che però in autunno torna verso terre più calde. Ma la donna non ha la capacità di allontanarsi dal nido familiare. Della rondine, infatti, ella ha solo le movenze. La
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