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Analisi del testo narrativo, Appunti di Italiano

definizioni e tecniche narrative , ex che cos'è una fabula /intreccio/prolessi / analessi ecc.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 04/05/2023

rebecca-matassini
rebecca-matassini 🇮🇹

3 documenti

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Scarica Analisi del testo narrativo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Analisi del testo narrativo Analizzando un testo narrativo si distingue tra: FABULA (= la successione naturale degli avvenimenti secondo l’ordine cronologico) e INTRECCIO (= l’ordine con cui gli avvenimenti vengono narrati) Fabula e intreccio non sempre coincidono; in questo caso si parla di sfasatura o non coincidenza e sono presenti: ANALESSI O FLASHBACK = inserzione di avvenimenti passati PROLESSI = anticipazioni di eventi successivi ELLISSI = omissione di eventi INIZIO IN MEDIAS RES = inizio quando l’azione narrativa è già cominciata ES: dalla finestra vedo che piove; metto il cappotto ed esco; in strada un’auto mi schizza; torno a casa per cambiarmi. COINCIDENZA FABULA INTRECCIO: Stamani dalla finestra ho visto che pioveva perciò, per uscire, ho indossato il cappotto. Appena in strada però un’auto mi ha schizzato, per tanto sono stata costretta a tornare in casa per cambiarmi. ANALESSI: Ho indossato il cappotto per uscire stamani perché, quando mi ero affacciata alla finestra, avevo visto che pioveva. Una volta in strada però, un’auto mi ha schizzato così sono stata costretta a tornare a casa per cambiarmi. PROLESSI: Sono stata costretta a tornare a casa per cambiarmi questa mattina, infatti avevo indossato il cappotto perchén pioveva ma, appena in strada, un’auto mi ha schizzato. STRUTTURA e SEQUENZE Il testo narrativo presenta una organizzazione interna codificata cioè che si ripete pur con alcune variazioni in tutti i testi. Tale organizzazione è stata studiata all’inizio del ‘900 dal linguista russo PROPP. Propp ha notato che i testi narrativi presentano una STRUTTURA RICORRENTE: a) situazione iniziale di equilibrio (esposizione) b) Esordio: azione complicante che rompe l’equilibrio e dà inizio alla vicenda c) peripezie e prove da superare d) momento di massima tensione (spannung) e) scioglimento o catastrofe f) eventuale coda All’interno di un testo narrativo si distinguono poi sequenze di vario tipo: sequenze narrative sequenze descrittive (oggettive/soggettive) sequenze dialogiche sequenze riflessive sequenze argomentative o persuasive sequenze miste Legata al tipo di sequenze è la questione TEMPO Esistono 2 tempi da tenere in considerazione: - TEMPO DELLA STORIA (Ts) = la durata reale dei fatti narrati - TEMPO DEL RACCONTO o del DISCORSO (Tr) = durata della narrazione In 2 pagine possono essere condensati gli avvenimenti di una vita oppure in 100 pagine può essere narrato ciò che accade in un’ora Si parla di SCENA quando Ts e Tr coincidono à sequenze dialogate PAUSA quando Tr è più ampio del Ts à sequenza descrittiva o riflessiva o argomentativa SOMMARIO quando Tr è più breve del Ts à sequenza narrativa ELLISSI quando si omettono parti della narrazione (Tr < Ts) RITMO PAUSA rallentato SCENA rallentato SOMMARIO accelerato ELLISSI accelerato La narrazione attraverso il discorso indiretto è detta NARRAZIONE DIEGETICA oppure DIEGESI (dieghesis = narrazione) in quanto i discori o i pensieri dei personaggi sono filtrati dalla voce narrante DISCORSO DIRETTO può essere: - LEGATO : le battute, segnalate da segni grafici come le virgolette, sono introdotte da verbi dichiarativi - LIBERO: le battute sono segnalate da segni grafici ma non sono introdotte da verbi dichiarativi Si distinguono: 1) dialogo: 2 o più persone con scambio di battute 2) monologo: 1 sola persona che parla ad un interlocutore presente che ascolta in silenzio 3) monologo interiore o soliloquio: 1 persona che parla a se stessa, rivolgendosi a sé 4) flusso di coscienza: il narratore entra nella coscienza del personaggio e cita, in forma disorganizzata, tutto quello che passa per il suo animo (caratteristiche formali: sintassi caotica, riduzione della punteggiatura) DISCORSO INDIRETTO: le frasi sono di norma oggettive o interrogative indirette introdotte da verbi dichiarativi e congiunzioni subordinative. DISCORSO INDIRETTO LIBERO: si riporta il discorso senza che sia introdotto dal verbo dichiarativo reggente e dalla congiunzione. IL NARRATORE Non è l’autore; è la voce narrante Può essere interno o esterno Narratore interno: coincide con uno dei personaggi, la narrazione di norma è in 1° persona; ha una visione soggettiva della vicenda e riporta le cose dal suo punto di vista (ciò che sa, ciò che suppone…) Narratore esterno: non partecipa alla vicenda, racconta in terza persona le vicende di altri. Può intervenire apertamente con commenti o giudizi (Narratore palese) oppure può raccontare in modo oggettivo, senza interventi diretti o interpretazioni personali (Narratore nascosto) FOCALIZZAZIONE = il punto di vista da cui è narrata la vicenda F. ESTERNA à il narratore racconta ciò che vede dal di fuori: sa meno dei personaggi; ne segue le vicende dall’esterno, non sa cosa pensano, cosa sta per accadere… Tipica del narratore esterno nascosto Es. Hemingway F. INTERNA à il narratore coincide con uno dei personaggi e quindi ne assume il punto di vista: conosce quello che conosce uno dei personaggi, ne conosce i pensieri e gli stati d’animo ma non sa ciò che pensano gli altri. Tipica del narratore interno F. ZERO à il narratore è onnisciente: sa più dei personaggi, ne conosce i pensieri e sa ciò che accadrà loro. Tipica del narratore esterno palese. Es. Manzoni “I promessi sposi” PIU’ NARRATORI: in una narrazione a più voci si può individuare una gerarchia di narratori: il narratore di secondo grado si ha quando la voce narrante introduce un personaggio che a sua volta narra una vicenda à racconto nel racconto (Es Boccaccio nel “Decamerone” all’interno della storia cornice inserisce dieci diversi narratori oppure nell’Odissea Ulisse è un narratore di secondo grado quando prende la parola al banchetto presso i Feaci) STILE: Alto /formale: termini elevati e/o arcaici, sintassi elaborata registro stilistico: Medio: lingua vicina a quella viva Basso/colloquiale: sintassi semplice, termini gergali
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