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Guide e consigli
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analisi del videoclip, Dispense di Storia

Teoria e storia del videoclip, nascita e sviluppo del music video

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 30/10/2019

sara.postini.7
sara.postini.7 🇮🇹

4.4

(10)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica analisi del videoclip e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! ASCESA E CADUTA DELL’HIT La cultura sincronizzata è l’eccezione, non la regola Prima della rivoluzione industriale la mancanza di mezzi di comunicazione e di trasporto rapidi rendeva difficile lo scambio culturale e la propagazione di nuove idee e tendenze. Era una precedente cultura di nicchia, determinata più dalla geografia che dall’affinità. La crescita ferroviaria favorì fenomeni di urbanizzazione e la nascita di grandi città europee e dunque, la nuova cultura. Nel ‘877 Edison inventò fonografo, che diede atto alla prima grande ondata di cultura popolare. Siamo una specie gregaria e, con il cinema e poi la radio e la televisione, che diffondevano gratuitamente tutto ciò che potesse interessarci, tutto si espandeva senza sosta. (Beniamin espresse preoccupazione per la perdita dell’aura - 1936) Al’inizio la radio solo a livello locale e regionale, ma nel 1922 i tecnici della Bell riuscirono a trasmettere un audio vocale e musicale tramite le reti telefoniche a lunga distanza  la WEAF organizzò un regolare palinsesto di programmi e trasmissioni con annunci pubblicitari o sponsorizzazioni. (scambio reciproco tra le stazioni).  CHAIN O NETWORK BROADCASTING, ovvero trasmissione simultanea dello stesso programma da parte di due o più stazioni. 1954 = televisione sale al potere. Negli anni ’40 e ’50 YOUR HIT PARADE era un appuntamento fisso, poi quando rock and roll e blues spopolarono tra i giovani, arrivarono le play list personalizzate e la notorietà dei Dj radiofonici. Si raggiunse l’apice con AMERICAN TOP 40, con Casey Kasem nel ’70. Con l’inizio del XXI secolo, l’industria musicale era riuscita a perfezionare il pacchetto di domanda e richiesta del pubblico e ad avere successo con il teen pop. NSYNC gruppo creato dalla BMG, vendette più di 11 milioni di copie con la nuova formula per il successo: vendere giovanotti alle ragazzine (il look era più importante della musica). Tra il ’90 e il 2000 la musica era seconda solo ad Holliwood, poi subì un calo a picco nel giro di pochi anni. CAUSE  PIRATERIA: il traffico peer to peer coinvolge minimo 10 milioni di persone ogni giorno – offrire una scelta enorme di brani. Lo scambio diretto è così forte da creare una piccola industria  BigChampagne traccia i file condivisi denotando uno spostamento dal mainstream agli artisti di nicchia. Esiste una cultura del mash-up ed una degli otto bit delle console nintendo. Nel 2001 la Apple lancia l’iPOD con una memoria da 60 gb e, la possibilità di avere una piccola industria musicale personalizzata al suo interno + masterizzazione + conversione da cd a mp3. Dalla HIT si passa alla MICRO-HIT e dalla STAR alla MICRO-STAR, con un pubblico più piccolo ma sempre più partecipe. Nel ’93 si trascorreva una media di 23 0re circa alla settimana sintonizzati sulla radio, nel 2005 ogni settimana una stazione americana chiudeva i battenti. Gli esperti calcolano diverse cause: l’ascesa dell’iPOD, il cellulare (si chiacchiera al telefono invece di ascoltare la radio), il Telecommunications Act del ’96, Clear Channel, ecc… la musica in realtà non è caduta in disgrazia, ma è stata veicolata dal nuovo media: internet. Anche grazie all’eliminazione del fattore tempo, la gente guarda ancora gli stessi programmi ma in orari e sere diverse. Le case discografiche hanno così attuato la mentalità hit-critica, interiorizzando la filosofia della redditività nel mondo dello spettacolo. Il 15 ottobre 2005 nasce Youtube, dove chiunque poteva caricare e guardare gratuitamente i video. L’anno successivo si caricavano in media 100mila video al giorno e, alla fine Google lo ha inglobato a sé, diventando il canale di distribuzione preferito. Il passaggio al video in banda larga e l’emancipazione dagli orari fissi avranno l’effetto di accorciare la durata media dei programmi: all’improvviso conterà quello che vogliamo noi, non quello che vuole il canale di distribuzione. Si preferiranno contenuti più brevi per comodità e intrattenimento e contenuti più lunghi per sostanza e soddisfazione. CINEMA: se prima il rapporto era un biglietto per persona, ora è un biglietto diviso il numero di persone che potesse contenere il salotto. Si passa da prodotti imposti a prodotti scelti. POLITICA IN BREVE La POLITICA DELLO SPETTACOLO nasce con lo sviluppo delle reti provate e, si afferma negli anni ’80. Dal ’94 gli spot assumono un ruolo primario nella propaganda politica. Con la legge 28/2000 gli spot spariscono e vengono sostituiti con MESSAGGI AUTOGESTITI, ovvero messaggi in contenitori specifici, da uno a tre minuti, con l’esposizione di un programma o di un’opinione politica. Bisogna motivare i propri discorsi e non suggestionare gli elettori. Vietata questa forma, i politici ricercano nuove forme brevi di pubblicità: i manifesti, ma l’attrazione all’audiovisivo è tanta e si cerca di catturare i canali che la legge non tocca: cinema e internet. Gli spot politici al cinema sono rari, mentre quelli su internet diventano di maggiore investimento. Ci sono anche gli spot in tg e talk show e, formati non audiovisivi come il volume Una storia italiana di/su Berlusconi, arrivata per posta. Le caratteristiche testuali della politica mostrano una trasformazione del discorso in una funzione promozionale, di sé stessa. La promozione passa per il leader ed è su di lui che si costruiscono processi di significazione, manipolazione e fare persuasivo. È dunque testimonial. I concetti di spazializzazione/qui, attorializzazione/io e temporalizzazione/ora sono rintracciabili nell’enunciato della sponsorizzazione. Nella semiotica si trovano due strategie: DEBRAYAGE (eliminazione dell’enunciato dall’enunciazione, costruzione di un discorso di senso oggettivo – strategia della distanza) ed EMBRAYAGE (produzione di un discorso vissuto nella contemporaneità che permette di condividere l’esperienza – strategia della complicità). La manipolazione è un far fare che può essere attuato tramite il volere, potere e sapere; con l’estasia (uso di linguaggio, toni, modi, stili) abbiamo una manipolazione non-manipolazione, ovvero un contagio tramite il corpo. INTERNET: tutti i politici hanno un sito internet, alcuni semplici, con struttura standard e interattività appena accennata. BERLUSCONI: Pochi cercano di fare di più come i filmati presenti nel sito di Forza Italia, brani del presidente, registrato e ritagliato e forniti di nuova pertinenza. Filmati da 20-25 secondi a più di 3 minuti, presenti come “occasione per approfondire i programmi e le proposte di Berlusconi” con il vantaggio del discorso dal vivo. UN PRESIDENTE OPERAIO – esempio di 25 secondi, da un’inquadratura ampia, verso il leader, si cerca la fisicità del pubblico come delega fiduciaria verso il leader. Il testo punta sulla capacità di conquistare seduttivamente, lo stile si autolimita e ricorda gli inserti dei telegiornali delle convention politiche. È presente un debrayage temporale che elimina qualsiasi riferimento ad un tempo del racconto. Il filmato scorre veloce e non argomenta, sembra più un trailer che uno spot – anticipazione che non decide il futuro, invitando a farne parte, sotto la garanzia di Berlusconi. W. VELTRONI: Dai filmati di Veltroni vengono estratti fotogrammi che diventano fotografie di supporto per i manifesti, e dai discorsi sono stati tagliati dei brani per essere inseriti sul sito come riassunti della campagna, trasformandosi in messaggi promozionali-sensi e rapporti con i lettori. Tutta la sua campagna è stata registrata dalle telecamere ed un link sulla home page rimanda agli audiovisivi. Il formato è differente, spesso superiore ai 3 minuti, assenza di embrayage, con presa diretta del candidato, partecipazione di attori, interlocutori e cittadini-pubblico, narrazioni lunghe. I filmati sono a metà tra il reportage e il reality show. L’intenzione è quella di far vivere, a chi non può, l’incontro con il candidato. Si scegli una modalità da cortometraggio, con tanto di titoli iniziale, colonna sonora, montaggio veloce e accattivante ed eventuali guest star. Il titolo riporta al luogo in cui si trova, un ancoraggio ad un luogo fisico, come quelli temporali (passati). Il lettore non è quindi spettatore esterno, non ha coinvolgimento.  pericolo di interruzione del video e di mancata fruizione. (Centocelle con Roberto Benigni). Il divieto degli spot politici in tv non ha fermato comunque la presenza dei politici – tv mezzo principale per leader e cittadini per consumare e comunicare il loro rapporto. Forme lunghe, adatte, ad una completa e approfondita esposizione di programmi e idee. BERLUSCONI E RUTELLI – TG1 VENERDì 11 MAGGIO 2001 – Berlusconi si presenta dietro la solita scrivania con il cielo alle spalle e il simbolo della casa della libertà con “Berlusconi Presidente”. Descrive l’esplicito contratto proposto agli italiani, focalizzandosi su alcuni obiettivi – l’impegno nei confronti degli elettori una volta che sarà al governo. Un contratto che non può essere accettato, lo è già stato. 5 proposte per 5 anni, in trenta secondi, praticamente uno spot. Rutelli imposta il grado di personalizzazione in modo similare, ma è rappresentante e testimonial di un soggetto collettivo, quindi usa il “noi”. Cerca di farlo parlando sulle differenze tra i poli, tramite fatti concreti e valori generici – sono gli esempi a diventare elemento di promozione per quello che si vuole fare in futuro. Nella politica ci sono sempre meno figure di mediazione e sempre più la valorizzazione di un rapporto immediato. Da un lato abbiamo le mosse strategiche messe in atto dal soggetto politico, dall’altro le interazioni realizzate attraverso manipolazioni, al di fuori resta la politica che sembra faticare a comprendersi da sola. I AM AN AMERICAN: spot pubblicitario di trenta secondi, che dimostra come una forma breve audiovisiva e promozionale, possa servire anche ai nobili scopi della politica. LEZIONI DI FOTOGRAFIA Il rapporto tra immagine e musica attraversa tutte le fasi, ma parleremo di vdeo-disco, quando il rapporto tra suono e fotografia, cinema, videoclip, video, fotocopie, ecc.. durerà più a lungo. Per il momento questo problema è una questione riguardante solo la fase di promozione del prodotto. Per differenziare i prodtti bisogna mirare sulla riconoscibilità del personaggio, quindi il volto. Nella musica di grande consumo, come la pop-leggera, la casa discografica investe per la realizzazione del video con l’artista sempre in primo piano, più che sulla grafica del disco. Il packaging, non ha più il valore che aveva dieci anni fa, sia perché la media dei compratori di cd è compresa tra i 16 e i 24 anni (età consumatrice di tv), sia perché con l’avvento della rete, il video è l’elemento più visualizzato. L’ultimo fenomeno di star system è Madonna; anche se, nel momento in cui uno ha un forte potere contrattuale, potrebbe volere ancora un passaggio o un tipo di atmosfera che racconti qualcos’altro. Le case discografiche ragionano così: se l’artista è giovane deve farsi conoscere, s’è conosciuto deve farsi riconoscere, se è straconosciuto la sua faccia va sempre bene. Prima l’industria discografica era uno spazio sperimentale, ora è e ragiona come una vera e propria industria. Anche dal punto di vista dell’ambito musicale, c’è uno spostamento verso l’omologazione, sia riguardo la produzione, sia nelle modalità di riproduzione. Un altro elemento importante per il disco era il marchio, il logo; (Beatles-mela, Rolling Stones-bocca, Led Zeppelin, ecc..), prima era obbligatorio metterlo in copertina e siccome interferiva con l’immagine doveva avere un forte potenziale comunicativo. ROCK-MOVIE, ROCKUMENTARY E MUSIC VIDEO BILLY HALEY: Rock Around the Clock del ’52, scritto da Max Freedman e James Myers e registrato da Bill – The Comets. All’inizio il disco circola con un modesto successo, finchè non viene inserita come colonna sonora per i film Il
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