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Analisi dell' opera "Amleto"/"Hamlet" di William Shakespeare, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Analisi descrittiva dell' opera "Amleto"/"Hamlet" di William Shakespeare : Riassunto trama e atti, personaggi, stile dell'autore...

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 17/02/2022

d.i.000
d.i.000 🇮🇹

4.4

(18)

23 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi dell' opera "Amleto"/"Hamlet" di William Shakespeare e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! “AMLETO” COMPOSIZIONE - PUBBLICAZIONE - VERSIONI STAMPA Si presume che “Amleto” sia stato SCRITTO e RAPPRESENTATO (stesso momento) tra IL 1599/1601. Vi sono varie questioni filologiche (ricostruzione dei documenti letterari) sulle PUBBLICAZIONI di “Amleto” (al tempo di Shakespeare): {In quarto: corrispondeva al moderno tascabile ≠ In folio: un libro più ampio e rilegato.} * 1603 -> 1° EDIZIONE IN QUARTO: ‘Q1’ = il ‘cattivo in quarto’, considerato UN PLAGIO-UN TESTO PIRATA, pubblicata senza il permesso della compagnia dei ‘King’s Men’: è molto più breve del ‘Q2’ , e in cui vi sono parti riassunte o spostate del protagonista-Amleto; [generalmente, la differenza di lunghezza tra edizioni era data dal numero ristretto di attori o per rappresentazioni private]; * 1603/1604 -> 2° EDIZIONE IN QUARTO: ‘Q2’ = l’‘in quarto buono’, più lungo del ‘Q1’; # Tra ‘Q1’ E ‘Q2’ : - vi è UNA RISTRETTA DISTINZIONE DI TEMPO; -in ‘Q1’ (più breve) vi sono parti riassunte o spostate del protagonista-Amleto [monologhi e soliloqui] ≠ parti di personaggi minori (ambasciatori di Norvegia) riportate alla lettera/precise in Q1 e Q2. {nelle compagnie elisabettiane (di 12-15 persone), quando le rappresentazioni erano più frequenti (l’estate), venivano ingaggiati degli “attori” per ruoli minori, solo per un paio di mesi: questi attori partecipando alle prove, oltre le parti a loro assegnate, conoscevano la trama e sentivano le battute degli altri attori} = si suppone infatti che 'Q1’ del 1603 (più breve) sia stata pubblicata senza il permesso della compagnia dei ‘King’s Men’ da dei plagiatori [ex attori della compagnia di personaggi minori, che hanno spettato alle prove-si sono trascritti le parti altrui e hanno pubblicato il testo per guadagnare (si pensa siano stati gli attori degli ambasciatori ‘Voltemand’ e ‘Cornelio’)], e che subito dopo ‘Q2’ del 1603/1604 (più lunga) sia stata pubblicata dai ‘King’s Men’ per mettersi in diretta concorrenza con ‘Q1’. * 1623 -> 1° EDIZIONE IN FOLIO: F (‘First folio’) = -> 1623: gli attori ‘JOHN HEMINGES’ e ‘HENRY CONDELL’ [della sua compagnia ‘The King’s Men’] pubblicarono tutte le sue opere (36) in formato ‘in folio’ per rendergli omaggio: il “FIRST FOLIO” [Shakespeare era già morto (1619)] => la DRAMMATURGIA viene così riconosciuta come ARTE = HEMINGES e CONDELL riconoscono/sanciscono LA DIGNITÀ LETTERARIA-‘TEATRALE’ DI SHAKESPEARE, riconoscono LA SUA QUALITÀ DI POETA-DRAMMATURGO. FONTI { Shakespeare quasi sempre riprende testi scritti da altri (novelle, storie ecc…) = ne riprende le trame e le rielabora. [era una pratica dei drammaturghi dell’epoca] Le compagnie erano le proprietarie del testo -> non vi era nulla di strano se una compagnia, che aveva pagato un drammaturgo per un testo, anni più tardi pagasse un altro drammaturgo per rimettere mani su quel testo. } Vi sono 2 fonti non drammaturgiche per la storia di “Amleto”. Le “GESTA DANORUM” (“Le gesta dei Danesi”) del XII secolo d.c., un testo storiografico di ‘SAXO GRAMMATICUS’. [Questo testo storiografico con “Amleto” si mischia con la fantasia]. La 5° NOVELLA DEL 5° VOLUME DELLE “HISTOIRES TRAGIQUES” (“Storie tragiche”) del 1570 di ‘FRANÇOIS DE BELLEFOREST’ di cui non esisteva una traduzione in inglese ai tempi [l’autore si sarà fatto aiutare da un traduttore francese-inglese] (1608, una versione in inglese). “UR-AMLET” - “AMLETO” Si pensa che per questa sua riscrittura-rielaborazione (“Amleto”), Shakespeare abbia avuto a disposizione UN ‘AMLETO’ PRECEDENTE = UN TESTO DRAMMATURGICO GIÀ MESSO IN SCENA [che magari apparteneva alla sua compagnia e gli era stato affidato dai suoi membri per essere modernizzato] di cui però NON VE N’È TRACCIA DOCUMENTALE (testo fantasma, mai stato trovato e non se ne conosce il titolo) [si suppone che il testo venisse recitato negli anni ‘80 del ‘500]. => gli studiosi (per comodità) per questo hanno definito “UR-AMLET” [“Pre Amleto”: prefisso tedesco che significa ‘pre’ ] questo testo fantasma-precedente ripreso da Shakespeare. * L’utilizzo del prefisso tedesco è una definizione pratica/di comodo di gergo letterario. {*Goethe, scrisse una versione precedente del “Faust” , che ha poi modificato: il testo fu chiamato “Ur- Faust”. * (es.) Manzoni scrisse una precedente versione dei “Promessi sposi”: la 1° versione intitolata “Fermo e Lucia” poi poi rielaborata-intitolata con l’attuale titolo “Promessi sposi”: -> se non avesse dato un titolo al testo precedente, presumibilmente gli studiosi (come per “Ur-Amleto”), lo avrebbero chiamato “Ur-Promessi Sposi”-“Pre-Promessi Sposi”.} La certezza che l’“Ur-Amlet”/testo fantasma abbia avuto Amleto come soggetto è dovuta a varie testimonianze/referenze: # nel 1589 “THOMAS NASHE” ne parla nella PREFAZIONE DEL “MENAPHON” di ‘Robert Greene’ [uno scritto in prosa (un romance)] -> definisce “English Seneca-autore capace di sfornare interi ‘Amleti’” l’autore dell’“Ur-Amlet”. (“..yet English Seneca…he will afford you whole Hamlets”) [nel 1589, quando Shakespeare non ancora comparso sulle scene elisabettiane, esisteva già un testo con soggetto Amleto]. ->L’“ENGLISH SENECA” (autore dell’“Ur-Amlet”) = si pensa fosse “THOMAS KID” per il gioco di parole‘Kid’=“capretto” [nella prefazione del “Menaphon”]: =>‘KID’ è un noto autore dell’epoca per la sua ‘tragedia di vendetta’ su stile senechiano “THE SPANISH TRAGEDY” [‘Seneca’ era spagnolo->‘spanish’] = il prototipo della ‘tragedia di vendetta’ elisabettiana in voga negli anni ‘80 del ‘500. (‘tragedia di vendetta’ come “Amleto”) => nella I-II SCENA : Shakespeare nell’apparizione del fantasma è stato attento a creare UNA SCENA REALISTICA/REALISMO SCENICO per togliere qualsiasi dubbio/scetticismo-evidenziare la VERIDICITÀ DEL FANTASMA = (lo scopo) bisogna PENSARE CHE IL FANTASMA SIA REALE : - prima che lo vedesse Amleto lo hanno visto anche altri-> perciò non è solo frutto dell’immaginazione/ mente di Amleto; - (Shakespeare) il pubblico/i lettori vengono preparati all’apparizione del fantasma: gli vengono spesso ribadite cose che già conoscono/già narrate per convincerli (sempre di più)/fargli credere che il fantasma sia un’entità reale, (non un sogno di Amleto); -‘ORAZIO da scettico (studioso) VEDE-CREDE AL FANTASMA => quindi anche NOI SCETTICI dobbiamo crederci. = I e II SCENA servono sia come ANTEFATTO sia per far capire allo spettatore/lettore che IL FANTASMA È REALE . # ATTO I -SCENA I È appena suonata la mezzanotte, sugli spalti del castello di Elsinore: ‘BERNARDO’, ‘FRANCISCO’, ‘ORAZIO’ E ‘MARCELLO’ CAMBIANO DI GUARDIA. - Shakespeare crea UNA SCENA/AMBIENTAZIONE REALISTICA sprecando del tempo con battute => qui spreca del tempo informando dettagliatamente /con INDICAZIONI: -> sul cambio della guardia - TEMPO - LUOGO -> è appena suonata la mezzanotte, sugli spalti del castello di Elsinore; (B:“E’ suonata ora la mezzanotte. Và a letto Francisco.”-F:“Per questo cambio,molte grazie”) -> sulle condizioni meteorologiche / INDICAZIONI METEOROLOGICHE -> è freddo (F:“Fa un freddo amaro, e ho una pena al cuore.”); { “bitter cold”: è una forma idiomatica che significa “freddo amaro”, ma in italiano si utilizza “freddo cane- boia” e non “freddo amaro” => ‘A. SERPIERI’ (traduttore dell’Amleto) lo traduce “freddo amaro” = lo ha sovra-interpretato: per lui in inglese elisabettiano vi era questa nozione di ‘amarezza’ nel freddo. Ma qui è una guardia a dirlo = non vi sono implicazioni di carattere filosofico, ma semplicemente fa molto freddo. [≠ Se fosse Amleto a dire “bitter cold” nelle sue riflessioni, “freddo amaro” sarebbe stato corretto, perché si riferiva alla freddezza del proprio animo-cuore] } - Shakespeare (in questo ambiente realistico) crea SUSPANCE: qualcosa è apparso. -> Bernando racconta ad Orazio delle visioni precedenti : IL FANTASMA è stato VISTO PIÙ VOLTE DA PIÙ PERSONE => [ma le guardie, potrebbero aver bevuto-avuto allucinazioni] viene così portato ‘ORAZIO’ come DIMOSTRAZIONE : uno studioso (compagno di studi di Amleto a Wittemberg) - scettico che crede sia tutta immaginazione (O:“Allora, questa cosa è apparsa di nuovo stanotte?”-M:“Orazio dice che è tutta immaginazione, e non vuole accettare di credere a questa terribile visione da noi vista due volte.-Perciò l’ho pregato di venire con noi a fare la guardia…se di nuovo viene questa apparizione egli possa dar ragione ai nostri occhi, e parlarne”-“…ciò che per due notti abbiamo visto”) = quando il fantasma apparirà, Orazio lo vedrà-crederà, e lo riferirà ad Amleto. => se il ‘rappresentante dello SCETTICISMO’-ORAZIO VEDE-CREDE AL FANTASMA = anche NOI SCETTICI dobbiamo crederci. - All’apparizione del fantasma, Marcello invita Orazio a parlare con lui poiché è un istruito : [lui istruito, ricco di concretezza, di teorie fondate ≠ dalle guardie, ignoranti, bevitori sregolati] (M:“Tu sei un istruito, parlagli,Orazio.”) => ORAZIO VEDE-INTERROGA LO SPETTRO, che se ne andrà immediatamente senza parlare [parlerà solo ad Amleto] (O:“Cosa sei tu che usurpi questo’ora della notte con la bella forma guerriera in cui marciava talvolta, maestoso, il sepolto Re di Danimarca?”). - Shakespeare rafforza questo REALISMO SCENICO -> LO SPETTRO SCAPPA (non ha parlato) AL SORGERE DEL MATTINO = ORAZIO (rappresentante dello scetticismo) racconta di aver udito che quando si fa giorno, i fantasmi si ritirano nel luogo di provenienza. (O:“Ho sentito dire che…la tromba del mattino…sveglia il dio del giorno, e al suo avvertimento,… lo spirito extra-vagante ed errabondo si affretta al suo confino”-“di tale verità questo presente oggetto ha dato la prova”) => ora ORAZIO (scettico) dopo aver visto-creduto al ‘fantasma reale’, decide con MARCELLO di avvisare il figlio Amleto. # ATTO I-SCENA II [spiega l’antefatto] - La scena si apre con l’attuale Re di Danimarca ‘CLAUDIUS’, che narra/spiega L’ANTEFATTO : in un tempo molto rapido, poco meno di due mesi -> il vecchio Re di Danimarca ‘AMLETO’ (padre di ‘Amleto’), è morto di morte naturale (questo è quello che si sa) -> allo stesso tempo, il fratello ‘CLAUDIUS’ ne ha preso le redini al trono e ne ha sposato la moglie-Regina ‘GERTRUDE’, (madre di ‘Amleto’) -> ‘Il vecchio Amleto’ in battaglia aveva sconfitto e ucciso ‘il vecchio re di Norvegia’, ed ora il figlio, il giovane ‘FORTEBRACCIO’, vorrebbe vendicarne la morte e riprendersi le terre perse, minacciando la Danimarca. (C:“della morte del nostro caro fratello Amleto…”-“la nostra un tempo sorella, ora nostra regina…presa per moglie”) - ‘CLAUDIUS’, dopo l’antefatto, ordina agli ambasciatori ‘VOLTIMANDO’ e ‘CORNELIO’ di recarsi in Norvegia per informare-avvisare il ‘Re di Norvegia’ (zio del ‘giovane Fortebraccio’) delle intenzioni del nipote, perché la Danimarca non vuole minacce. - Compaiono ‘POLONIO’ consigliere della Danimarca e il figlio ‘LAERTE’ -> chiedono il permesso per LAERTE di tornare a Parigi [dove studiava, ma da cui era venire via per assistere ai funerali del vecchio Amleto e al matrimonio in quanto figlio del consigliere], che CLAUDIUS gli concede. 3 figure del vendicatore= Il giovane ‘FORTEBRACCIO’ e ‘LAERTE’ assumeranno anche loro il ruolo/figura del vendicatore di Amleto: FORTEBRACCIO vorrà vendicare la morte del padre e LAERTE dovrà vendicarsi perché gli verrà ucciso il padre Polonio-la sorella ‘OFELIA’ da parte di Amleto (Ofelia impazzita-si suicida per amor di Amleto). [3 figure del vendicatore] - Entra in scena ‘AMLETO’. Amleto (come Laerte) è uno studioso di Wittemberg (= “Dottor Faust” -> anche qui ha un’implicazione simbolica) tornato in patria per la morte del padre e per l’avventato-frettoloso matrimonio della madre con lo zio. = è evidente perciò la CONDIZIONE/STATO DI DEPRESSIONE E RABBIA - DISTACCO DI AMLETO (C:“Amleto, mio nipote e figlio…”- A:“Un pò più che parente e meno che figlio.”-Gertrude:“Buon Amleto, getta via il tuo dolore notturno e il tuo occhi guardi da amico al Re di Danimarca…”- A:“..fredda madre…Io ho dentro ciò che supera ogni scena…sono i drappi e costumi del dolore.”) : sembra (a tutti, Claudius e Getrude) che AMLETO ancora non sia riuscito a metabolizzare la morte del padre. - CLAUDIUS INSOSPETTITO dalla depressione/eccesso di lutto di Amleto (nel corso del dramma)=> pensa che AMLETO SIA ‘POLITICAMENTE’ ARRABBIATO CON LUI: (dal punto di vista politico) Amleto potrebbe essere tagliato fuori dalla linea ereditaria se i coniugi Claudius con Gertrude generassero un figlio. - SOLILOQUIO DI AMLETO, rimasto solo nel suo STATO DEPRESSIVO-TRISTE-ARRABBIATO-> serve da antefatto: esprime/spiega i suoi pensieri-il motivo della sua rabbia-depressione. { Soliloquio -> tipicità di Shakespeare: quando deve dar vita ai pensieri dei personaggi ricorre al soliloquio.} = AMLETO è SCHIFATO-INFURIATO per LA FRETTA-IL NON RISPETTO DELLA MADRE GERTRUDE per il padre morto [la rabbia politica per Claudius è costruita successivamente: ma è soprattutto nella mente di Claudius], evidenziando (diverse volte) questo ‘poco tempo’-fretta (A:“un Re così eccellente…affettuoso con mia madre…Fragilità il tuo nome è donna.”-“Un piccolo mese … ha sposato mio zio, fratello di mio padre…prima ancora che il sale delle più false lacrime avesse smesso di segnare…si è sposata…fretta maligna precipitarsi con tale agilità dentro le lenzuola incestuose!…”- A:“appena due mesi…nel giro di un mese…un piccolo mese…ah fretta…”). => ne fa UNA QUESTIONE DI CARATTERE FILOSOFICO/ESISTENZIALE - METAFISICO : Amleto vorrebbe suicidarsi, (motivazione di carattere esistenziale-filosofico) vede nella colpa della madre la colpa di tutte le donne [tipicità di Amleto è generalizzare], un gesto che rende schifoso tutto ciò che gli sta intorno, non riesce a capacitarsi come le madre sia potuta cadere dalle braccia dello zio. [paragone: il padre spirituale-luminoso (come Iperione dio del Sole) ≠ lo zio è mezzo uomo-mezza bestia (come il Satiro)] - (La riflessione di Amleto è interrotta) Entrano in scena ORAZIO, MARCELLO e BERNARDO, che si sono precipitati da AMLETO per RACCONTARGLI DELL’APPARIZIONE DEL PADRE. - ORAZIO {ANTEFATTO: compagno di studio a Wittemberg di Amleto, giunto ad Elsinore per il funerale del padre-il matrimonio della madre} RACCONTA AD AMLETO DELL’APPARIZIONE DEL FANTASMA DEL PADRE. (A: “Orazio..Mio padre mi sembra di vedere mio padre…Nell’occhio della mente”- O:“Mio signore io credo di averlo visto ieri notte…Il Re vostro padre…io possa rivelarvi con la testimonianza anche di questi signori, tale prodigio”-A:“Per l’amor di Dio, fammi sentire”)=> toglie subito ogni dubbio/scetticismo che l’apparizione possa essere immaginazione-proiezione della mente. - (Shakespeare) Per creare quella scena realistica, vi è un’ulteriore perdita di tempo => ORAZIO RIPETE CIÒ CHE È SUCCESSO/È GIÀ STATO NARRATO precedentemente/all’inizio sull’apparizione del fantasma -> (ha un valore di carattere o simbolico o funzionale). [il pubblico conosce già queste informazioni, non necessita di una loro replica - ad Amleto potevano essere comunicate in maniera più sintetica] (O:“Per due notti di seguito, questi signori…durante la guardia…avevano avuto un tale incontro:una figura simile a vostro padre, armata di tutto punto…”) - AMLETO CREDE ALLE PAROLE DI ORAZIO -> VUOLE SUBITO ANDARE A VEDERE-PARLARE CON IL FANTASMA DEL PADRE, poiché dà per scontato che con lui parlerà, perciò ANDRÀ DI GUARDIA la notte stessa -> chiede però ai compagni di tener segreta l’apparizione del fantasma per il momento. (A: “Vorrei esserci stato anch’io…Verrò di guardia stanotte, forse apparirà di nuovo…gli parlerò”-“Vi prego tutti…serbatela ancora nel vostro silenzio…”) # ATTO I-SCENA IV [ribadisce la reale essenza del fantasma] - Per creare una SCENA/AMBIENTAZIONE REALISTICA inizia con un riferimento meteorologico e temporale [perdita di tempo di carattere meteorologico-temporale]. (A: “L’aria morde fa molto freddo, fa molto freddo”- “..un’aria pungente e penetrante”- O:“Quasi mezzanotte, credo.”) - Arrivano ORAZIO e MARCELLO che avevano seguito AMLETO: -> AMLETO fa fare UN GIURAMENTO FORMALE a ORAZIO e MARCELLO : chiede di non rivelare ciò che hanno visto-sentito sul fantasma quella notte. (“Giurate sulla mia spada di non parlare mai di ciò che avete udito.”) -> AMLETO “d’ora innanzi riterrò opportuno assumere un umore lunatico”-“non dovrete mai indicare che sapete alcunché di me” AVVERTE I DUE CHE (D’ORA IN POI) ASSUMERÀ LA MASCHERA DEL FOLLE poiché è sconvolto. (O:“…ma questo è straordinariamente strano!” - A: “E allora come uno straniero, dagli il benvenuto…”- “giurate…che per quanto in modo strano possa comportarmi-poiché forse d’ora innanzi riterrò opportuno assumere un umore lunatico- vedendomi in tali momenti…non dovrete mai indicare che sapete alcunché di me…questo giurate.”) - IL GIURAMENTO è accompagnato dall’INTERVENTO DELLO SPETTRO che, da sotto il palcoscenico urla- incita “Giurate!” [didascalia (esterna) ‘Lo spettro grida di sotto il palcoscenico’] : -> L’INTERVENTO DELLO SPETTRO : - è positivo per Amleto: nel caso questi avessero intenzione di rivelare, non potrebbero farlo perché hanno giurato al fantasma dal quale sono spaventati perché potrebbe punirli. - [sebbene Amleto (fine scena) si dimostrerà pronto a indagare-vendicarlo] gli causerà molti dubbi = la provenienza della voce del fantasma da sotto il palcoscenico non trasmette fiducia ad Amleto : Amleto sottolinea che nella cantina si trovi il fantasma. (“Avanti! Lo sentite il tizio in cantina? Acconsentite a giurare?”) => Sia la didascalia (‘Lo spettro grida di sotto il palcoscenico’) che l’indicazione di Amleto (“Lo sentite il tizio in cantina?”) fanno capire che LA VOCE DEL FANTASMA PROVIENE DAL DI SOTTO, (non proviene né da dietro le porte d’ingresso degli attori né dai balconi) => DUBBIO DI AMLETO-DUBBIO DEGLI SPETTATORI sulla provenienza del fantasma. = Shakespeare attraverso la “cantina” (Amleto:“Lo sentite il tizio in cantina?”) ha voluto far intendere che la voce dello spettro provenga da un luogo sottostante che potrebbe essere o il Purgatorio, o addirittura l’Inferno dato che il luogo in cui si trova è convenzionalmente chiamato “hell”/‘inferno’ (palcoscenico del teatro elisabettiano-spettatori consapevoli di ciò). { I palcoscenici elisabettiani erano costruiti su modello dei palcoscenici delle piazze (su botti, poi sostituiti da colonne), con lo spazio sottostante vuoto, che poteva avere carattere scenografico oppure poteva trovarcisi un suggeritore} . - Ad AMLETO è chiesta UN’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ=> Amleto maledice il destino perché lo ha chiamato a RISOLVERE PROBLEMI-ASSUMERSI RESPONSABILITÀ COSÌ GRANDI PER LUI : il dover sopportare/soffrire->indagare->nascondere->vendicare (A:“Questo tempo è scardinato. Oh maledetto destino, che mai io sia nato per rimetterlo in sesto.”) Nel dramma FORTEBRACCIO e LAERTE rispecchiano il prototipo del vendicatore della tragedia di vendetta (‘spanish tragedy’): sono VENDICATORI IMMEDIATI, vogliono subito vendicare i proprio padri. I loro saranno impedimenti materiali, e non dubbi sulla vendetta stessa. AMLETO spesso si rimprovererà di non agire immediatamente, Amleto si rimprovererà (molto spesso) di non agire immediatamente, tanto che lo vedremo nella sua contrapposizione a Fortebraccio: scena in cui Amleto sarà costretto ad abbandonare la Danimarca e ad andare in esilio in Inghilterra, dove incontrerà le truppe di Fortebraccio, che dopo essere stato convinto da Claudius a rivedere le sue opinioni/ragionare aveva chiesto il permesso di attraversare la Danimarca per andare in Polonia a conquistare delle terre; Claudius accetta. # ATTO -SCENA [contrapposizione a Fortebraccio] (17a: 20.00) Amleto è costretto ad abbandonare la Danimarca per andare in esilio in Inghilterra: incontra Fortebraccio con le sue truppe. -> Fortebraccio, dopo essere stato convinto a ragionare dallo zio-Re di Norvegia, annulla la sua vendetta contro la Danimarca per il padre ucciso, e chiede il permesso (accettato) alla Danimarca di poterla attraversare per andare in Polonia a conquistare delle terre. -> Quando Amleto si sta per imbarcare per andare in Inghilterra, vedrà l’esercito che sbarca in Danimarca, avrà un colloquio con un ufficiale dell’esercizio in cui verrà spiegata ad Amleto l’intenzione dell’esercito di andare in Polonia. = È un dialogo surreale perché: - Amleto dice all’ufficiale che per portare un esercito del genere quel pezzo di territorio doveva essere importante e che quindi i polacchi lo avrebbero difeso a dovere; - l’ufficiale però risponde dicendo che il territorio è solo un pezzo di terra che non vale molto; - Amleto allora dice che non ci sarebbe bisogno di tutto quell’esercito perché i polacchi non lo avrebbero difeso; - l’ufficiale risponde che i polacchi lo difenderanno eccome. - Amleto dice che se uno mette in piedi un esercito per conquistare una terra che non vale nulla, colui che uccide della gente per nulla si dovrebbe vergognare. In questa scena , da un lato vi è il vecchio vendicatore che non si faceva domande e dall’altro vi è il nuovo vendicatore che si fa domande di carattere esistenziale e si rimprovera di non avere il carattere di quel vendicatore. # ATTO I-SCENA III [altri protagonisti-spiega l’antefatto: per il proseguo degli eventi] -(entra in scena) ‘OFELIA’ va a salutare il fratello LAERTE che sta partendo. -> ANTEFATTO: (Laerte-Polonio) AMLETO CORTEGGIA OFELIA (RELAZIONE) - OFELIA APPREZZA queste sue simpatie amorevoli. (Ofelia: “Egli mi ha fatto di recente, mio signore molte profferte dell’affetto che ha per me. - … egli mi ha trattenuta, col suo amore, in maniera onorevole…e ha dato sostegno al suo discorso con quasi tutti i santi voti del cielo.”) => [prima LAERTE] POLONIO AVVERTE/METTE IN GUARDIA OFELIA SU AMLETO: essendo principe, dovrà sposare una donna del suo stesso livello per esigenze politiche, mentre per ora vuole solo corteggiare Ofelia, e potrebbe rovinarla sul piano sociale. (Laerte: “Quanto ad Amleto, e a questa sciocchezza dei suoi favori, prendila per una moda passeggera…non permanente…non duratura…non di più…tu devi temere, che il suo volere non è suo, poiché è egli stesso suddito della sua nascita…Temilo Ofelia, temilo mia cara sorella”) (Polonio:“… di recente, ti ha dedicato il suo tempo, e tu da parte tua, gli hai dato udienza molto liberale e generosa…trappole per prendere beccacce…non credere ai suoi voti, che sono mezzani-…Non voglio d’ora in avanti che tu disonori nemmeno un momento di libertà col conceder parola o discorso al principe Amleto. Guarda che te lo comando”) { Sul piano diegetico -> veniamo a scoprire (III e altre scene) che Amleto, a Wittemberg era una specie di scapestrato - donnaiolo (ragazzo alla moda che poteva attirare una ragazza di ceto inferiore (come Ofelia) e portarla alla rovina) }. INDAGINE - TRATTO SPIONISTICO Il tratto/carattere spionistico verrà assunto da CLAUDIUS e POLONIO verso AMLETO, [che cercheranno di indagare per vedere chi dei due ha ragione]: da scapestrato-donnaiolo passa a uno stato di depressione- tristezza facendone una questione esistenziale (per la situazione del padre-madre-zio) => tenteranno di spiegare la depressione di Amleto perché troppo grave = TENTATIVI-TEORIE DI CLAUDIUS e POLONIO PER SPIEGARE LA DEPRESSIONE DI AMLETO: * TEORIA POLITICA DI CLAUDIUS -> Claudius sospetta che Amleto sia depresso-arrabbiato con lui per motivi politici perché gli ha soffiato la linea ereditaria; * TEORIA AMOROSA DI POLONIO -> Polonio pensa che Amleto sia depresso perché non potrà portare a compimento il suo amore per Ofelia dato che lui ha proibito alla figlia di cedere alle sue dimostrazioni amorevoli. Vi sono 3 INDAGINI nella vicenda di Amleto: - POLONIO vuole indagare sulla depressione di Amleto [teoria amorosa per Ofelia]; - CLAUDIUS vuole indagare sulla depressione di Amleto [teoria politica]; - AMLETO vuole indagare/vuole ulteriori prove su ciò che le ha detto [se è vero oppure no] - chiesto il fantasma del padre [= vendicarlo: senza macchiarsi l’anima, senza coinvolgere la madre] insieme ad Orazio -> non riesce a controllare la sua depressione-sarà sempre più arrabbiato/depresso - DUBBIO AMLETICO = assumerà la maschera del folle, il “fool elisabettiano” (anche se non sarà comico). # ATTO II-SCENA I [altri protagonisti-spiega l’antefatto: per il proseguo degli eventi] - Shakespeare perde tempo inutilmente all’inizio -> un DIALOGO TRA POLONIO E ‘RINALDO’: RINALDO è un danese che si sta recando a Parigi a cui Polonio chiede di tener d’occhio il figlio Laerte. (Laerte: “Quanto ad Amleto, e a questa sciocchezza dei suoi favori, prendila per una moda passeggera…non permanente…non duratura…non di più…tu devi temere, che il suo volere non è suo, poiché è egli stesso suddito della sua nascita… Temilo Ofelia, temilo mia cara sorella”) => [sembra la classica indagine di un padre sul comportamento del figlio, ma in realtà] gli studiosi insospettiti, hanno visto in ciò UN’INDICAZIONE ‘META-TEATRALE’ DEL ‘CARATTERE SPIONISTICO’ DEL DRAMMA [visto come un dramma di ‘spice story’]: I PERSONAGGI PASSERANNO IL LORO TEMPO A ‘SPIARSI’. = un DRAMMA DI INDAGINE {Questo tratto/carattere spionistico verrà assunto da CLAUDIUS e POLONIO verso AMLETO, [che cercheranno di indagare per vedere chi dei due ha ragione]: da scapestrato-donnaiolo passa a uno stato di depressione-tristezza facendone una questione esistenziale (per la situazione del padre-madre-zio) => tenteranno di spiegare la depressione di Amleto perché troppo grave } TEORIE/INDAGINI [GIOCO DI AMLETO] - MASCHERA DEL FOLLE/FOLLIA DI AMLETO - RIFLESSIONI/DUBBI ESISTENZIALI DI AMLETO Alla fine del I° ATTO , i giochi non sono ancora fatti, tutto deve ancora rivelarsi, ma si cominciano a vedere chiare LE PROSPETTIVE DELLE INDAGINI DEI PERSONAGGI: -> CLAUDIUS sostiene/teme la teoria politica: Amleto è diventato pazzo-minacciarlo per il trono di Danimarca (il matrimonio della madre potrebbe farlo fuori dalla linea ereditaria), non sapendo della rivelazione del padre; modo la mia anticipazione preverrà la vostra rivelazione…Negli ultimi tempi, ho smarrito tutta la mia allegria…”) => ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN (STANDO ALLA TEORIA DI CLAUDIUS) INCOLPANO LA SUA ‘AMBIZIONE’ PER LA SUA FOLLIA-ANGOSCIA (A:“La Danimarca è una prigione…il pensiero a renderlo tale. Per me è una prigione.” - Rosen:“…la vostra ambizione la rende tale: è troppo angustia per il vostro spirito.”) (A:“…se non fosse che faccio sogni brutti”- Giuld.:“I quali sogni, appunto, sono ambizione, poiché la sostanza stessa degli ambiziosi non è che l’ombra di un sogno.”) (A:“La Danimarca è una prigione…il pensiero a renderlo tale. Per me è una prigione.” - Rosen:“…la vostra ambizione la rende tale: è troppo angustia per il vostro spirito.”) -> AMLETO (inizialmente sorpreso dalla loro presenza) CAPISCE subito che I DUE SONO STATI INGAGGIATI DALLO ZIO PER INDAGARE SU DI LUI (FOLLIA=TEORIA POLITICA DI CLAUDIUS) e GLIELO MANIFESTA/FA CAPIRE (A:“Che cosa, miei buoni amici, vi siete meritati dalle mani della Fortuna, che vi manda in prigione, qui?”-“…che ci fate qui a Elsinore?”) => I DUE SONO COSTRETTI A CONFESSARE IL MOTIVO DELLA LORO VISITA-L’ INGAGGIAMENTO DALLO ZIO (A:“Non vi hanno mandati a chiamare? È stata una vostra idea? Via, via, siate onesti con me…avanti parlate”-“Io lo so che il buon Re e la Regina vi hanno mandati a chiamare…in nome della nostra amicizia…: vi hanno o no mandati a chiamare?…vi tengo d’occhio” - Giuldenstern:“Mio signore, ci hanno mandati a chiamare.” - A:“Vi dirò io perchè,.. la mia anticipazione preverrà la vostra rivelazione…”) - LA TRISTEZZA/DOLORE/FOLLIA È LA REALTÀ ESISTENZIALE DI AMLETO (un qualcosa di carattere esistenziale). = SUPERA/OLTREPASSA L’AMBIZIONE E L’AMORE (per una donna,in senso materiale) [un qualcosa di carattere esistenziale che supera un qualcosa di carattere politico-amoroso]. (A:“Negli ultimi tempi, ma non so perchè, ho smarrito tutta la mia allegria…è così depresso il mio umore… L’uomo non mi piace; no, e nemmeno la donna…”) - [la tristezza di Amleto è alleviata da] ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN PORTANO UNA NOTIZIA AD AMLETO = viaggiando verso Elsinore, hanno incontrato DEGLI ATTORI che stanno venendo per offrire i loro servigi. {Sono gli ATTORI che Amleto userà per vedere se ciò che gli ha rivelato il fantasma è vero o no. (fino alla prova determinante, Amleto oscillerà sempre tra avere o no fiducia nel fantasma)} -> sono gli ATTORI TRAGICI DELLA CITTÀ che piacevano tanto ad Amleto quando era a Wittemberg (amava andare a teatro) :ora non hanno più pubblico-stima di una volta , sono IN CRISI, perché ora la moda è una banda di ragazzini e perciò molti uomini per non sembrare arretrati hanno smesso di frequentarlo. (Rosen.:“…gli attori. Li abbiamo oltrepassati per strada, che erano diretti qui a offrirvi i loro servigi… Proprio quelli che vi piacevano tanto, gli attori tragici della città.”-“La sede stabile era meglio per loro..”-“c’è una nidiata di ragazzini…che strillano più di tutti…ottengono applausi a più non posso.”) # { L’ARRIVO DEGLI ATTORI-scena-battute tra Rosencrantz e Amleto sugli attori incontrati È STATO TOLTO DALL’ ‘EDIZIONE IN-FOLIO DEL 1623’ [riproduce principalmente/ricalca il ‘Q2’] => (perchè) Shakespeare ha descritto UNA SITUAZIONE/EVENTO AVVENUTA TRA ‘500 E ‘600 / NON NELL’VIII SECOLO - UNA SITUAZIONE CONTINGENTE- FILOLOGICAMENTE DIVERSA DALLA STORIA DI “AMLETO” [ANACRONISMO] => ANACRONISMO DI SHAKESPEARE: A fine 500’-inizio 600’ {quando Shakespeare sta rappresentando la vicenda di “Amleto”} I TEATRI STABILI ERANO IN CRISI-GLI ATTORI COSTRETTI AD EMIGRARE IN PROVINCIA perché erano sorte compagnie di ragazzini che attiravano il pubblico (colto, poteva permetterselo e capiva certi testi), recitando nei teatri privati = perciò è impossibile che potessero arrivare attori da ‘un teatro stabile’ ad Elsinore in quel periodo [VIII SECOLO D.C.=ambientazione storica dell’ “Amleto”] dato che IL TEATRO NON ERA ANCORA RINATO } - L’ARRIVO DEGLI ATTORI ALLEVIA LO STATO TRISTEZZA DI AMLETO = servirà a far procedere la vicenda (lo smascheramento di Claudius) e soprattutto da rimprovero-monito ad Amleto (richiamo al dovere/responsabilità): lui stesso si auto-rimprovererà. {è anche uno spaccato sulla Londra di Shakespeare nel momento in cui sta scrivendo l’opera} - AMLETO (accoglie entusiasmantemente-è preso) CHIEDE AGLI ATTORI DI RECITARE “ENEA E DIDONE” [racconto che lui ha amato vedere a teatro], PRECISAMENTE ‘LA PARTE DELL’ASSASSINIO DI PRIAMO’ => COMINCIANO LA RECITA = inizia “IL TEATRO NEL TEATRO” [tipico del dramma]. (A.:“Una battuta soprattutto mi piacque, era il racconto di Enea e Didone, e in particolare il punto dove parla dell’assassinio di Priamo.”) -> Amleto è emozionato, è colpito [ha cambiato colore e ha le lacrime agli occhi] (Polonio:“Guardate se non ha mutato colore! E ha le lacrime negli occhi. Basta ti prego.”) dalla scena verosimile/realistica : l’attore sta recitando la parte di Ecuba che sta piangendo per la morte di Priamo. => [finita la recita] AMLETO CHIEDE AL CAPO COMICO (1° ATTORE) DI RECITARE “L’ASSASSINIO DI GONZAGO” MA CON L’AGGIUNTA DI VERSI DI SUO PUGNO = [pensando gli attori possiedano un dramma da usare/utile nell’indagine su Claudius] è il PIANO (INDAGINE) DI AMLETO PER SMASCHERARE CLAUDIUS . (A: “Sapete recitare L’assasinio di Gonzago?…Lo faremo domani.” -“Potresti, all’occorrenza, studiarti una battuta di dodici, sedici versi, che io butterei giù e inserirei nel testo?”) {“The murder of Gonzago”/“L’assassinio di Gonzago” è un’invenzione di Shakespeare = il dramma non è stato mai trovato, e probabilmente non è nemmeno esistito } - SOLILOQUIO DI AMLETO : *- è un RIMPROVERO NEI PROPRI CONFRONTI = SI RIMPROVERA DI ESSERE RIMASTO INATTIVO-NON HA SVOLTO IL SUO RUOLO DI VENDICATORE NONOSTANTE LA RIVELAZIONE DEL PADRE. -> ha visto nell’attore di Ecuba una PASSIONE/CAPACITÀ NEL MOSTRARE UNA FINZIONE che LUI NON HA: se l’attore di ‘Ecuba’ è stato tanto preso nella parte da piangere, perché invece lui non si muove avendo motivo di piangere? (A:“Oh che miserabile, che schiavo pezzente io sono!…questo attore qui, solo in una finzione, nel sogno di una passione, abbia potuto forzare tanto la sua anima a quanto immaginava nella mente…E tutto per niente! Per Ecuba!… - Che cosa farebbe se avesse il motivo e l’imbeccata per la passione che ho io?”- “Io, invece…mi struggo come quel tale sempre trasognato sterile alla mia causa, e non so dire nulla; nemmeno per un Re dannatamente distrutto nei suoi diritti e nella sua carissima vita. Sono un codardo?”-“Ma che asino sono io!…Vergogna! Schifo!”) {Anche quando vedrà Fortebraccio andare Polonia si rimprovererà di non aver agito in base al suo ruolo di vendicatore} *- Amleto espone ciò che farà, IL SUO PIANO-INDAGINE PER SMASCHERARE CLAUDIUS [su basi meta- teatrali]: [conoscendo la trama de“L’assassinio di Gonzago” che è simile alla storia dell’assassinio del padre/fantasma] AMLETO FARÀ RECITARE IL DRAMMA AGGIUNGENDO DELLE BATTUTE CHE SMASCHERERANNO IL RE CLAUDIUS ATTRAVERSO LA SUA REAZIONE. (A:“Ho sentito che creature colpevoli, assistendo a un dramma, sono state colpite fin in fondo all’anima dallo stesso inganno della scena, al punto da rivelare subito le loro malefatte”-“A questi attori farò recitare qualcosa di simile all’assassinio di mio padre, davanti a mio zio. Ne osserverò le espressioni, lo sonderò nel vivo e, se appena trasale, saprò cosa fare.”) -> Amleto ha sentito dire che un colpevole vedendo commettere sulla scena lo stesso omicidio commesso e mai confessato, ha poi confessato tutto senza che gli fosse chiesto. = ATTRAVERSO IL TEATRO/DRAMMA AMLETO SMASCHERERÀ IL RE CLAUDIUS [smaschererà entrambi Re: vecchio Re Amleto (veridicità racconto da fantasma) e Re Claudius (assassinio commesso)] (A:“Ho sentito che creature colpevoli, assistendo a un dramma, sono state colpite fin in fondo all’anima dallo stesso inganno della scena, al punto da rivelare subito le loro malefatte”-“A questi attori farò recitare qualcosa di simile all’assassinio di mio padre, davanti a mio zio. Ne osserverò le espressioni, lo sonderò nel vivo e, se appena trasale, saprò cosa fare.”-“Il dramma è la cosa dentro cui catturerò la coscienza del re.”) =>è un’indicazione meta-teatrale: per Amleto LA FUNZIONE/SCOPO DEL TEATRO E DELLA POESIA è RACCONTARE LA VERA ESSENZA DELLA REALTÀ = IL TEATRO È LO SPECCHIO DELLA REALTÀ. {in “Sogno di una notte di mezz’estate”, per Teseo la poesia dà voce/forma/estensione fisica ad un archetipo, ad un’idea, a un qualcosa di interiore alla natura umana} *- (Alla fine) Dopo essersi rimproverato, AMLETO SI GIUSTIFICA PER LA SUA INATTIVITÀ = VOLEVA ULTERIORI PROVE PER VENDICARSI/UCCIDERE/NON AVEVA CERTEZZE => DUBBIO AMLETICO: NATURA DEL FANTASMA: spirito BUONO O CATTIVO? (A:“Lo spirito che ho visto può essere un diavolo, e il diavolo ha il potere di assumere una forma piacevole. Si, e forse a causa della mia debolezza e malinconia poiché è su tali animi che è più potente mi inganna per dannarmi. Voglio fondamenti più sicuri di questo.”) # ATTO III-SCENA I [teoria amorosa cade] - ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN COMUNICANO A CLAUDIUS DI NON AVER SCOPERTO NULLA SU AMLETO (indagine-teoria politica di Claudius sulla follia di Amleto) . (Cla:“E non potete strappargli la ragione per cui ha assunto questo umore confuso?”- Rose:“Confessa di sentirsi confuso, ma perchè non vuole dirlo in nessun modo.”- “Né lo troviamo disposto a farsi sondare…”) - PIANO SPIONISTICO DI POLONIO-CLAUDIUS per provare la sua teoria amorosa -> POLONIO PREDISPONE LA RECITA DI OFELIA = [l’esca] OFELIA dovrà aspettare Amleto leggendo un libro, mentre POLONIO e CLAUDIUS nascosti dietro l’arazzo vedranno la sua reazione. (Re:“…come per caso possa incontrare qui Ofelia. Suo padre e io, ci piazzeremo in modo che vedendo, possiamo giudicare direttamente il loro incontro…”- Polo: “Tu leggi questo libro, cosicché la mostra di tale esercizio possa truccare il tuo startene solitaria.”) - SOLILOQUIO-MONOLOGO DI AMLETO : recita la famosa frase “TO BE OR NOT TO BE – THAT IS THE QUESTION”/“ESSERE O NON ESSERE, QUESTA È LA DOMANDA”. (A:“Essere o non essere, questa è la domanda: se sia più nobile per la mente sopportare…”) - DIALOGO OFELIA E AMLETO (DIALOGO SURREALE): -> OFELIA mostra ad AMLETO quelli che sono stati i suoi pegni d’amore: lui l’ha amata un tempo -> (ora) AMLETO DICE A OFELIA DI NON AVERLA AMATA (O:“..ho dei vostri ricordi che da tempo desideravo restituirvi.Vi prego di prenderli adesso”- A:“Ti ho amato un tempo”…Non avresti dovuto credermi…Non ti ho amata.” ) = OFELIA SI SENTE INGANNATA. (A:“Non ti ho amata.”-O: “Tanto più fui ingannata”) -> “VATTENE IN CONVENTO”/“Get thee to a nunnery”: ‘nunnery’ (oltre ‘convento’) in gergo volgare elisabettiano significava ‘bordello’ {tipicità elisabettiani: mascheravano luoghi sconsigliati con nomi di luoghi raccomandabili} => AMLETO STA DICENDO AD OFELIA DI NON METTERE AL MONDO DEI FIGLI: [convento] le suore non fanno figli - [bordello] le prostitute incinte dovevano abortire. -> “Sarebbe stato meglio se mia madre non mi avesse generato.”: riprende [da “Consolazione ad Apollonio” di Plutarco] la vecchia nozione del Sileno alla domanda di Re Mida su quale fosse la cosa migliore per l’uomo (“…il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l’uomo…«Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è – morire presto»”) = LA COSA MIGLIORE PER L’UOMO SAREBBE QUELLA DI NON ESSERE MAI NATO - o morire presto. = AMLETO NON È PIÙ INNAMORATO DI OFELIA, anzi LA RIGETTA con le sue battute (anche volgari). = In realtà SHAKESPEARE [conoscendo il mestiere di regista] sta RIVOLGENDO LA PANTOMIMA A NOI SPETTATORI ELISABETTIANI-DEI SECOLI A VENIRE] =>Non tutti gli spettatori potevano conoscere il dramma di “Gonzago” (se esistito) : Shakespeare perciò deve avvisare noi spettatori (il suo pubblico deve avere chiare le cose) che in realtà la messinscena di “Gonzago” somiglia a ciò che ha raccontato il fantasma -> così gli spettatori possono capire il perchè dell’interruzione di Claudius della messa in scena = diventa così UN EVENTO REALISTICO. - CLAUDIUS INIZIALMENTE NON SI ARRABBIA (nonostante la pantomima abbia esposto chiaramente quale sarà l’argomento del dramma) = {(critica) essendo un dramma di spionaggio (tutti indagano su tutti)} CLAUDIUS NON È INTERESSATO / È DISTRATTO dalla pantomima PER OSSERVARE AMLETO E OFELIA. - INIZIA LA RECITA DEL DRAMMA: -> AMLETO PROVOCA CLAUDIUS [NON ATTENTO/DISTRATTO] con IL NOME DEL DRAMMA:“LA TRAPPOLA PER TOPI” - LO RASSICURA IRONICAMENTE: il loro animo essendo innocente non sarà toccato dal dramma. (A:“Come si chiama il dramma?”-A: “<La trappola per topi>”-“noi che abbiamo l’animo innocente, non ci tocca.”) -> AMLETO FUNGE DA CORO, INTERVIENE DURANTE IL DRAMMA SPIEGANDO CIÒ CHE SUCCEDE : * SPIEGA CHE L’ASSASSINO È IL NIPOTE DEL RE -> è un’incongruenza: * EVIDENZIA L’AVVELENAMENTO DEL RE NELLE ORECCHIE. -> I VERSI DI LUCIANO (aggiunte di Amleto) concludono con IL VERSARE IL VELENO NELLE ORECCHIE DEL RE. - RE CLAUDIUS SI ALZA OFFESO, FA TERMINARE LA RECITA => HA UNA REAZIONE VEDENDO L’ESSENZA DELL’OMICIDIO COME DA PIANO: HA CAPITO CHE IL DRAMMA RISPECCHIERÀ IL SUO ASSASSINIO DEL RE = CLAUDIUS SA CHE AMLETO SA [ma non sa ovviamente che gli è stato rivelato dal fantasma]. (Ofelia:“Il Re si alza”- G: “Come sta il mio signore?- P:“Interrompete il dramma”-”Claudius: “Datemi luce.Via!”) = INDAGINE/SCOPO DI AMLETO RAGGIUNTO => CIÒ CHE HA DETTO IL FANTASMA È VERO - DUBBI AMLETICI SCIOLTI => AMLETO PUÒ VENDICARSI. - AMLETO (CORO) SPECIFICA CHE L’ASSASSINO È NIPOTE DEL RE (NON FRATELLO) {il fantasma disse che nessuno avrebbe dovuto sapere ciò che gli aveva riferito} = fornisce (paradossalmente) UN ALIBI ALL’ARRABBIATURA DI CLAUDIUS. (A:“Questo è un certo Luciano, nipote del Re.”) = AMLETO è come se ACCUSASSE SE STESSO DI UN FUTURO ATTO DI RIBELLIONE VERSO CLAUDIUS . => GLI ALTRI SPETTATORI FITTIZI [vedendo l’arrabbiatura del Re] PENSANO/PERCEPISCONO CHE AMLETO ABBIA INSCENATO CIÒ PER MINACCIARE-UCCIDERE LO ZIO PER AMBIZIONE POLITICA [ignari della realtà-verità: ovvero Amleto ha voluto scoprire se il fantasma avesse detto la verità sullo zio] = è UN ATTO DI AUTOLESIONISMO DI AMLETO: ora tutti (i danesi) sanno che lui è una minaccia per il Re. {Subito dopo la rappresentazione continua lo spionaggio} - ROSENCRATZ VA A CHIAMARE AMLETO PER LA REGINA -> CONTINUA CON LA SUA INDAGINE SULLA FOLLIA DI AMLETO [TEORIA POLITICA DI CLAUDIUS] (R:“qual’è la ragione del vostro turbamento?…Come può essere, quando avete la parola dello stesso Re della successione della Danimarca?”-A:“…perchè vi date da fare per venirmi sopravvento, come se voleste cacciarmi in una rete?-Che cosa meschine fate di me!”) - * SOLILOQUIO DI AMLETO: = AMLETO ORA È PRONTO A VENDICARSI , NON HA PIÙ BISOGNO DI ALTRE PROVE / CERTEZZE [CADUTA DEI DUBBI AMLETICI] => EMERGE IL SUO INTENTO VENDICATORE (A:“E’ questa l’ora più stregata della notte… Ora potrei…e compiere cose che il crudo giorno tremerebbe a guardarle….O cuore, non perdere la tua natura!… Fammi essere crudele, non snaturato.”) # ATTO III-SCENA III - CLAUDIUS CONVOCA ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN -> ACCOMPAGNERANNO AMLETO [PERICOLO] NEL SUO ESILIO IN INGHILTERRA (C:“Lui non mi piace, e non è sicuro per noi….preparatevi…lui verrà con voi in Inghilterra. - Armatevi per questo viaggio immediato…”) - CLAUDIUS SI STA PENTENDO (APPARENTEMENTE) : SI INGINOCCHIA A PREGARE PER IL PERDONO = HA CAPITO CHE AMLETO [RAPPRESENTAZIONE] SA DEL SUO ‘CRIMINE MARCIO’ (C:“Oh, il mio crimine è marcio! Puzza fino al cielo…l’assassinio di un fratello…Pregare non posso.- …questa maledetta mano si fosse ingrossata col sangue del fratello, non c’è pioggia sufficiente nei dolci cieli per lavarla bianca come la neve?… quale preghiera può servire nel mio caso?”) - AMLETO PASSA E VEDE CLAUDIUS INGINOCCHIATO-DI SPALLE, E APPROFITTANDO DEL MOMENTO, PENSA DI VENDICARSI . (A:“Ora potrei farlo come niente, ora che prega.”) * DUBBIO/RIFLESSIONE DI AMLETO (SULLA VENDETTA) [MOTIVO] = NON SAREBBE GIUSTO/EQUO UCCIDERE CLAUDIUS CONFESSATO/PURIFICATO DAI PECCATI ≠ DEL PADRE UCCISO PECCATORE/NON CONFESSATO {il padre (spirito del purgatorio) è stato ucciso nel pieno dei propri peccati ≠ Claudius verrebbe ucciso mentre si sta pentendo (apparentemente)}(A:“Bisogna rifletterci…E sono vendicato allora se lo prendo mentre si purga l’anima, quando è pronto e maturo per il trapasso?No.”) = NON AVREBBE AVUTO LA STESSA VALENZA SUL PIANO ESCATOLOGICO: sarebbe stato DANNATO SOLO IL CORPO, NON L’ANIMA => LA VENDETTA NON SAREBBE STATA ‘TOTALE’ perchè avrebbe colpito solo il suo essere terreno, non il suo essere eterno-spirituale. = PERCIÒ AMLETO NON SI VENDICA. -> PERÒ AVREBBE POTUTO FARLO : CLAUDIUS NON SI È VERAMENTE PENTITO, i suoi pensieri sono rimasti gli stessi. (C:“Le mie parole volano in altro, i miei pensieri rimangono in basso. Parole senza pensieri mai arrivano in cielo.”) # ATTO III-SCENA IIII - PIANO DI POLONIO = AMLETO È CONVOCATO DALLA MADRE GERTRUDE [Amleto sicuramente avrebbe confessato tutto davanti alla madre] - POLONIO SI NASCONDE DIETRO L’ARAZZO. - DIALOGO TRA AMLETO E GERTRUDE: -> AMLETO [è talmente alterato] STA PER RIVELARE TUTTO ALLA MADRE GERTRUDE [GLIELO CONFIDA IN PARTE] = APPARE IL FANTASMA PER FAR DESISTERE AMLETO [TROPPO FUORI DI SE]: la madre deve rimanere all’oscuro di tutto. (A:“Non te ne andrai finché non ti avrò messo davanti uno specchio dove potrai vedere la parte più segreta di te stessa.”-“Un atto sanguinoso…come uccidere un Re e sposarne il fratello….- Un assassino e un furfante…un buffone di re, un tagliaborse dell’impero e del governo che ha rubato il prezioso diadema e se l’è messo in tasca…”) => MA SOLO AMLETO PUÒ VEDERLO = GERTRUDE CREDE CHE AMLETO SIA PAZZO-PERICOLOSO. (G:“Non vorrai uccidermi? Aiuto Oh!”) (G:“Ahimè, che hai tu che volgi l’occhi nel vuoto e con l’aria incorporea tieni discorso?..tuo delirio…Che cosa guardi?” - A: “Lui lui! Guarda com’e pallida la sua luce!…Non vedi nulla lì?…Nè hai sentito nulla?” - “Questo l’ha coniato il tuo cervello.”) - AMLETO UCCIDE POLONIO [nascosto dietro la tenda, lo trafigge credendolo un topo]. # ATTO IV-SCENA I [scena rivelatrice: teatro nel teatro - “L’assassinio di Gonzago”= piano per Claudius] - GERTRUDE CREDE CHE LA MORTE DI POLONIO SIA AVVENUTA PER LA PAZZIA DI AMLETO E LO RIFERISCE AL RE CLAUDIUS. G:“Pazzo…In un accesso di follia…uccide il buon vecchio nascosto.”) => AMLETO È PERICOLOSO-TEMUTO = ESILIO IN INGHILTERRA CON ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN. # ATTO IV-SCENA III - AMLETO È CONVOCATO DALLA CORTE: NEGA IL CORPO DI POLONIO AL RE CLAUDIUS [NASCOSTO]. (C:“Dov’è Polonio?” - A:“Non dove mangia, ma dove è mangiato.Una certa assemblea di vermi politici è alle prese con lui…In cielo”) => TUTTI [CLAUDIUS SOPRATTUTTO] LO CONSIDERANO UN PAZZO PERICOLOSO-UNA MINACCIA = È COSTRETTO ALL’ESILIO IN INGHILTERRA. (C:“La sua libertà è piena di minacce per tutti: per te stessa, per noi, per ognuno…lo faremo imbarcare e via di qui…Com’è pericoloso che quest’uomo se ne vada libero! ”) (C:“Amleto, questa azione…deve mandarti via di qui con rapidità fulminea…preparati…Lo voglio via di qui stanotte. Via!”-A:“Per l’Inghilterra!”) - CLAUDIUS TEME AMLETO => ESILIO = SIGILLA UNA LETTERA PER L’UCCISIONE DI AMLETO IN INGHILTERRA. (C:“E tu, Inghilterra…il nostro sovrano mandato che richiede esplicitamente con lettere concepite a tale fine, la morte immediata di Amleto. Fallo, Inghilterra.”) * {Claudius (Re di Danimarca) ha ordinato al Re inglese di ucciderlo (che obbedirà): [Shakespreare solitamente non si cura degli anacronismi] (invece qui) Shakespreare è stato storicamente attento-> secondo ‘Saxo Gramaticus’, in questo periodo (le invasioni) sassoni-angli-iuti invasero l’Inghilterra; venivano dal nord Europa al confine tra Nord-Germania e Danimarca meridionale. = l’Inghilterra era perciò una sorta di colonia danese (per questo il Re inglese avrebbe obbedito al Re danese). } LA SCENA ORA DIEGETICAMENTE SI SPOSTA ANCHE FUORI DALLA DANIMARCA. Adesso bisogna IMMAGINARE CHE L’AZIONE SI SVILUPPI IN UN RAGGIO TEMPORALE PIÙ AMPIO. # ATTO IV-SCENA IV - IL GIOVANE FORTEBRACCIO STA ATTRAVERSANDO LA DANIMARCA CON LE SUE TRUPPE (ACCORDO) per raggiungere la Polonia -> AMLETO, IN VIAGGIO PER L’INGHILTERRA, LO INCONTRA - SOLILOQUIO DI AMLETO : *- è nuovamente un RIMPROVERO A SE STESSO = RIMANE INATTIVO - NON SVOLGE IL SUO ‘RUOLO DI VENDICATORE’ AVENDONE MOTIVO. *= Shakespeare simbolicamente sta mostrando un AMLETO RAZIONALMENTE CONSCIO DELLA PROPRIA VENDETTA = è come se AMLETO GUARDANDO IL TESCHIO avesse FINITO DI MOSTRARSI COME UN FOLLE e fosse diventato RAZIONALMENTE CONSCIO DELLA SUA VENDETTA. - Arriva tutta la corte [Re, Regina, Laerte…] al funerale ->AMLETO SCOPRE LA MORTE DI OFELIA => SPUNTA FUORI E SFIDA LAERTE: LUI AMAVA OFELIA. (Laerte:“Oh triplice sventura cada dieci volte doppia su quel capo maledetto la cui malvagia azione ti privò del tuo nobilissimo senno!”- A:“Amavo Ofelia…Vieni qui a frignare? A umiliarmi saltando nella sua tomba?”) # ATTO V-SCENA II [la capacità riflessiva esistenziale di Amleto- il confronto con la morte] - LA FINE DI ROSENCRANTZ E GIULDENSTERN : => AMLETO RAGGIUNGENDO L’INGHILTERRA [ESILIO] SCOPRE-LEGGE IL MANDATO-LETTERA DI CLAUDIUS AL RE INGLESE PER LA SUA UCCISIONE. (Laerte:“…un ordine preciso…riguardanti la salvezza della Danimarca e dell’Inghilterra…mi si doveva mozzare la testa”) = COSÌ AMLETO ESCOGITA/CAMBIA UN NUOVO MANDATO/ RICHIESTA AL RE INGLESE : UCCIDERE IMMEDIATAMENTE ROSENCRANTZ E GIULDENSTERN SENZA FARLI CONFESSARE [=SORTE DEL PADRE/FANTASMA] *{Il duello è una scena d’azione che rompe la vicenda filosofico-riflessiva dell’Amleto (sarebbe piaciuta molto al popolino/pubblico platea)- tutto ora avviene velocemente-rapidamente} - INIZIO‘PIANO DI CLAUDIUS-LAERTE’ PER UCCIDERE AMLETO - IL DUELLO : -> * INCONTRO-SCOMMESSA SULLE LORO TESTE : IL CORTIGIANO OSRIC COMUNICA AD AMLETO CHE IL RE HA SCOMMESSO SULLA SUA TESTA (Osric:“Sua maestà mi ha comandato di significarvi che ha fatto una grande scommessa sulla vostra testa”) = AMLETO È CONVINTO - ACCETTA IL DUELLO CON LAERTE (A:“Vincerò per il vantaggio…Noi sfidiamo i presagi…Sia come sia.- Sono fermo nei miei propositi…Siano portate le spade.”) -> AMLETO CHIEDE PERDONO/SCUSA A LAERTE: LA SUA FOLLIA HA UCCISO IL PADRE POLONIO, NON LUI = AMLETO RIPUDIA LA SUA FOLLIA/MASCHERA DEL FOLLE [già abbandonata]. (A:“Concedimi il tuo perdono, signore. Ti ho fatto torto…fu pazzia. È stato Amleto a far torto a Laerte? Mai Amleto.- Amleto lo nega. Chi lo fa allora? La sua pazzia…La sua pazzia è nemica del povero Amleto.”) -> * LAERTE SCEGLIE LA SPADA NON SPUNTATA-AVVELENATA -> AMLETO È IGNARO [≠ OSRIC?] (Claudius: “Date loro le spade.” - Laerte:“Questa è troppo pesante; fatemene vedere un’altra.”-A:“Questa mi sta bene. Queste spade sono tutte della stessa lunghezza?”- Osric:“Si, mio buon signore”) -> CLAUDIUS AVVELENA IL CALICE DI VINO CHE DONERÀ AD AMLETO (C:“Posatemi i boccali di vino su questa tavola…nella coppa getterò una perla…Datemi le coppe…”) -> INIZIA IL DUELLO - SI BATTONO. -> GERTRUDE [IGNARA] BEVE IL CALICE DI VINO AVVELENATO (G:“La Regina brinda alla tua fortuna, Amleto.”-C:“Gertrude non bere! E’ la coppa avvelenata; è troppo tardi!”) -> DURANTE IL DUELLO AMLETO E LAERTE SI SCAMBIANO LE SPADE = AMLETO COLPISCE/FERISCE LAERTE. (Laerte:“Ah, come una beccaccia nella mia stessa trappola…Sono giustamente ucciso dal mio stesso inganno.”) -> GERTRUDE CADE A TERRA E AVVERTE TUTTI DELL’AVVELENAMENTO (Claudius:“E’ svenuta a vederli sanguinare.”- G:“…la bevanda, la bevanda! Sono avvelenata.”) = GERTRUDE MUORE. (A:“O infamia! Oh! Sprangate la porta! Tradimento! Scopritelo!”) -> LAERTE [MORENTE] CONFESSA TUTTO AD AMLETO: È STATO IL RE (A:“Sei morto,..lo strumento traditore è nella tua mano non spuntato e avvelenato. Il Re, il Re ha la colpa.”) TUTTI URLANO “TRADIMENTO! TRADIMENTO!” => AMLETO COLPISCE - FA BERE IL VELENO A CLAUDIUS = RE CLAUDIUS MUORE. -> LAERTE PERDONA AMLETO: la sua morte e quella del padre non sono colpa di Amleto (L:“Scambiamoci il perdono, nobile Amleto. La mia morte, e di mio padre, non cadano su di te, né la tua su di me!”) = LAERTE MUORE => TUTTI SONO MORTI. - AMLETO MORENTE ESPRIME UN ULTIMO DESIDERIO AD ORAZIO = VUOLE CHE SI RACCONTI LA SUA STORIA A CHI NON È INFORMATO : PERCIÒ ORAZIO DEVE VIVERE. (A:“Orazio sono morto, tu vivi. Racconta fedelmente di me e della mia causa a chi non è informato.”) -> ORAZIO VORREBBE SEGUIRE LA SORTE DI AMLETO [migliore amico ] essendo più un antico romano che un danese = AMLETO LO BLOCCA DAL BERE LA COPPA AVVELENATA. (O:“Non contateci. Io sono più un antico romano che un danese. Qui è rimasto ancora da bere.” - A:“Se sei un uomo dammi la coppa. Lasciala. Se mai mi hai tenuto nel tuo cuore…e in questo mondo trai il tuo respiro nel dolore per raccontare la mia storia.”) - AMLETO MUORE. (A:“Oh, io muoio, Orazio! - Questo digli, insieme agli eventi piccoli e grandi che mi hanno spinto…Il resto è silenzio.”) - IL GIOVANE FORTEBRACCIO È TORNATO VINCITORE DALLA GUERRA IN POLONIA. => LA LINEA EREDITARIA DANESE È SPEZZATA [Amleto ha proposto come nuovo Re Fortebraccio prima di morire] = per via dell’ALLEANZA TRA POPOLI SCANDINAVI :‘RE FORTEBRACCIO’ DI NORVEGIA EREDITA ANCHE IL TITOLO DI RE DI DANIMARCA. (F:“Quanto a me con dolore abbraccio la fortuna. Ho dei diritti ereditarti su questo regno, che ora l’opportunità mi invita a reclamare.”) - GLI AMBASCIATORI DALL’ INGHILTERRA INFORMANO DELL’UCCISIONE DI ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN. (Ambasciatore:“…dovevamo riferire che il suo ordine è stato eseguito, che Rosencrantz e Guildenstern sono morti.”) - ORAZIO DEVE ESAUDIRE L’ULTIMO DESIDERIO DI AMLETO = RACCONTARE LA STORIA DI AMLETO A TUTTI COLORO-FORTEBRACCIO CHE NON LA CONOSCONO. -> I NOBILI DI FORTEBRACCIO SI METTONO AD ASCOLTARE IL RACCONTO DI ORAZIO. (O:“voi dalle guerre polacche…dal’Inghilterra, siete qui giunti…lasciatemi raccontare al mondo che ancora non sa come queste cose sono accadute”) -> FORTEBRACCIO FA SOLLEVARE I CORPI LI FA PORTARE IN MANIERA ONOREVOLE FUORI {[dal palcoscenico] teatro elisabettiano senza scenografia/sipario}. (F:“Quattro capitani portino Amleto come un soldato sul palco…per il suo trapasso la musica dei soldati e i riti di guerra parlino alto per lui. - Sollevate i corpi… Andate, ordinate ai soldati di sparare.”) # L’ULTIMA SCENA: è UN FERMO SCENA => SI CHIUDE CON ORAZIO CHE RACCONTA E FORTEBRACCIO E I SUOI NOBILI CHE RIMANGONO AD ASCOLTARLO. ————- # IL DRAMMA NON SI CHIUDE = LA SCENA RICOMINCIA CON IL RACCONTO DI ORAZIO. {Sarebbe servita una dissolvenza, ma non vi era un sipario nel teatro elisabettiano e quindi il pubblico rimaneva lì per vedere/osservare questa scena.} = È come se SHAKESPARE CI TENESSE IMPRIGIONATI ALL’INTERNO DEL SUO DRAMMA. = SHAKESPEARE METAFORICAMENTE CI INTRAPPOLA IN QUESTO MONDO ESTETICO [metaforicamente non usciamo più dall’Amleto]=> è come se indicasse che L’ARTE CI FA ESTRANIARE DALL’ANSIA DEL MONDO FENOMENICO CHE SPESSO CI ATTANAGLIA [anche se non ha un’utilità pratica]. {Shakespeare sta anticipato ciò che ‘SCHOPENHAUER’ definirà la “CONTEMPLAZIONE ESTETICA” (nozione): noi siamo presi dalla volontà (bassa ansia della volontà) che ci attanaglia-porta all’autodistruzione e possiamo estraniarci dall’ansia di questa volontà quando mettiamo in atto LA CONTEMPLAZIONE ESTETICA. = con LA ‘CONTEMPLAZIONE ESTETICA’(di fronte a un’arte, dramma, quadro, opera d’arte, libro): USCIAMO/CI LIBERIAMO DALLE ANSIE-PAURE-BRUTTEZZE DELLA REALTÀ/MONDO CIRCOSTANTE TRASPORTANDOCI/IMMEDESIMANDOCI IN UN MONDO PERFETTO-BELLO } - Se oltre l'esistenza terrena vi fosse IL NULLA in cui poter PERDERE MEMORIA DELLA PROPRIA INDIVIDUALITÀ e vi fosse UN VERO NON ESSERE = quella sarebbe L'UNICA CONDIZIONE PER L'ACCETTAZIONE DEL DOLORE => allora, per AMLETO varrebbe la pena togliersi la vita. L’ALDILÀ [dimensione post vita] è la dimensione di UN ESSERE ALTRO, REALE come quello materiale, che forse dovrà affrontare pene e dolori ancor più atroci [non è una dimensione di non essere]. -Amleto dice che dal mondo ultraterreno nessun altro è tornato => è UN AUTO-INGANNO di Amleto = AMLETO SA CHE ESISTE UN ALDILÀ ABITATO DA UN ALTRO ESSERE: ha VISTO e ha PARLATO con un viaggiatore che ne ha superato il confine, IL FANTASMA del padre. => AMLETO può avere dubbi sulla sua provenienza, ma LA SUA REALTÀ È UN DATO DI FATTO = Shakespeare sottolinea spesso la veridicità del fantasma {realismo scena/scenografia-scetticismo:Orazio}. = Quindi DOPO LA MORTE VI È QUESTA UN’ALTRA VITA CON ALTRI ESSERI [non è il niente-non essere] -> nell’ottica teologica di tante religioni, è questo essere il vero essere dato che è eterno. - Dopo la recita, AMLETO ha le prove che il racconto dello spettro è vero: quindi IL FANTASMA oltre ad essere REALE, è anche SINCERO-BUONO = ANNULLAMENTO DUBBIO AMLETICO. - # ATTO III-SCENA III [lo zio Claudius di spalle-inginocchiato a pregare]: AMLETO POTREBBE VENDICARSI, MA NON LO FA-NON AGISCE. = NON AVREBBE AVUTO LA STESSA VALENZA SUL PIANO ESCATOLOGICO: sarebbe stato DANNATO SOLO IL CORPO, NON L’ANIMA => LA VENDETTA NON SAREBBE STATA ‘TOTALE’ perchè avrebbe colpito solo il suo essere terreno, non il suo essere eterno-spirituale. {il padre è stato ucciso nel pieno dei propri peccati ≠ Claudius verrebbe ucciso mentre si sta pentendo (apparentemente)} [non per regole di cavalleria (es. non ammazzare qualcuno alle spalle)] - AMLETO dunque CREDE A UN ESSERE ALTRO ETICAMENTE LEGATO A QUELLO TERRENO-MATERIALE. = quindi parlando di “non essere” non ha in mente la morte: perchè è cosciente che quello dopo la vita è un essere ancor più vero/reale dell'essere dell’esistenza. (Vv. 82/87) LA COSCIENZA fa comprendere come noi siamo un'individualità concreta-materiale- psicologica-intellettuale, ma fa anche prendere atto dell'esistenza di un altro essere [non essere]. Per AMLETO, questa ESISTENZA OLTRE LA MORTE [non è un non essere-un niente] è UNA PERCEZIONE CHE ESISTE UN'ALTRA DIMENSIONE FUTURA che CI PARALIZZA-TERRORIZZA PER LE CONSEGUENZE CAUSATE DALLE NOSTRE AZIONI . = POTREMMO SOFFRIRE nel nostro essere materiale e nel nostro essere futuro [non è un andare nel nulla]. Nel monologo LA NOZIONE DI UN VUOTO ESISTENZIALE DOPO LA VITA SI SMENTISCE. - Allora qual è IL ‘NON ESSERE’ DI AMLETO che mette in relazione con il suo opposto ontologico? {ontologico: riguardante la natura-conoscenza dell'essere come oggetto in sé} {Inizio: si parla di un non essere-un niente-uno stato in cui l’uomo è privo di coscienza -> successivamente prende coscienza venendo al mondo, prendendo atto delle proprie responsabilità e capendo che dopo la morte non vi è il nulla, ma un’altra dimensione dell'essere]} LA STRUTTURA RITMICA del verso implica UN’EVIDENZIAZIONE/ACCENTUAZIONE FONICA {il verso è il blank verse [l'accento cada sulla seconda sillaba di ogni coppia delle 5 che formano il verso]}: -> questa implica una breve pausa dopo ogni sillaba accentata: “to BE or NOT to BE that IS the QUestion” => porta ad UNA LETTURA CADENZATA che leggermente STACCA IL 1° ‘NOT’ DAL 2° ‘TO BE’. = quindi sarà “TO BE OR NOT-TO BE”. {* Tanto che si potrebbe immaginare sotteso/racchiuso un altro “TO BE”, con conseguente polivalenza semantica: “To be or not |to be|-to be that is-the question”/ “Essere o no, non essere, essere questo è il problema”. = se così fosse il monologo si aprirebbe con un'opposizione tra l'essere e il non essere (“To be or not |to be|) per affrontare subito dopo la presa di coscienza dell'amaro stato dell'essere terreno [con i suoi dubbi-problemi che ne conseguono sul piano escatologico] ed ultra terreno. (-to be that is-the question”) } AMLETO si riferisce in prima battuta ad UN ‘NON ESSERE’-UN ESSERE NIENTE NON PIÙ RECUPERABILE, MA SOLO ANELABILE (lo stato prima della vita) COME NOSTALGICO MOTIVO DI RIMPIANTO. # (non a caso) Successivamente nel dialogo con Ofelia, la esorta a ritirarsi in convento per non correre il rischio di procreare. (“VATTENE IN CONVENTO”/“Get thee to a nunnery”)= tratta il fatto che PER L'UOMO SAREBBE MEGLIO NON NASCERE. - Amleto riprende LA VECCHIA NOZIONE DEL SILENO alla domanda di Re Mida su quale fosse la cosa migliore per l’uomo: ‘Plutarco’ - “Consolazione ad Apollonio” (“…il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l’uomo…«Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è – morire presto»”). {* ‘Plutarco’ - “Consolazione ad Apollonio” [che attribuisce ad Aristotele e al suo dialogo sull'anima chiamato “Eudemo”]) : Mida dopo aver inseguito a lungo-catturato il saggio sileno nella foreste (Sileno: figura mitologica greca - divinità minore dei boschi), gli domandò quale fosse la cosa più desiderabile per l’uomo; il sileno rispose che è il non nascere, il non essere diventato essere: essere nati è il problema.} = LA COSA MIGLIORE PER L’UOMO SAREBBE QUELLA DI NON ESSERE MAI NATO - ESSERE NATI È IL PROBLEMA (to be is the question). IL ‘NON ESSERE’ è LO STATO PRE-VITA -> UNA VOLTA NATI, PRENDIAMO ATTO DEL NOSTRO ‘ESSERE’. {Secondo il Sileno: una volta preso atto di essere venuti al mondo, sarebbe ancor più auspicabile non venire mai alla luce, non diventare mai essere. [è la nozione silenica che ricorre nel pensiero occidentale, da Sofocle ad Euripide, fino a Nietzsche]}. ===== IL ‘NON ESSERE’ è LO STATO PRE-VITA -> NATI, PRENDIAMO COSCIENZA DEL NOSTRO ‘ESSERE’. = È su QUESTA QUESTIONE che medita AMLETO: -> (prima) RIMPIANGE IL 'NON ESSERE’ PERDUTO [STATO DEL PRE-NATO] -> LO METTE IN RELAZIONE CON L’ ‘ESSERE’: METTE IN RELAZIONE I DUE STATI -> (successivamente) CONSCIO DI ‘ESSERE’/DI ESSERE INTRAPPOLATO IN QUESTA DIMENSIONE MATERIALE E PSICOLOGICA [STATO DEL NATO] , SI DOMANDA SE VALE LA PENA PORGLI FINE VOLONTARIAMENTE. = [DA ‘NON ESSERE’] UN ‘ESSERE’ CHE NASCE COL FARSI CARNE, E DIVENTA TALE ‘ESSERE’ SOLO CON LA PRESA DI COSCIENZA DI SÉ. =AMLETO VA OLTRE QUESTO DUBBIO perchè SA CHE ESISTE UN'ESISTENZA OLTRE TERRENA e quindi HA PAURA CHE IN QUEST'ALTRO ESSERE CI SIANO ALTRI DOLORI DA SOPPORTARE. = AMLETO RIMPIANGE LO STATO DI INCOSCIENZA DATO DALLO STATO DEL ‘NON ESSERE’. = IL ‘NON ESSERE’-LA DIMENSIONE INCOSCIENTE DELL’ ‘ESSERE’ È ORMAI IRRAGGIUNGIBILE, SE NON NELLA NOSTALGIA. # ATTO I-SCENA V : AMLETO PRENDE COSCIENZA DI DOVER ‘ESSERE’ UN ESSERE COSCIENTE-CHE AGISCE-GRANDE -> vorrebbe ABBANDONARE TUTTO IL SUO PASSATO DI ‘NON ESSERE’- INCOSCIENTE. # ATTO III-SCENA I : È ricordato lo stato di ‘NON ESSERE’ di AMLETO: non presa di coscienza- ‘non essere’ ancora nato alle responsabilità-ai dolori che la vita porta. {secondo appunto il principio di individuazione/principium individuationis [un ente esiste nella sua individualità come un essere differente-distinto nei confronti di tutti gli altri enti che pure partecipano della sua stessa natura] che consente/permette all’uomo di determinare e comprendersi nella sua condizione terrena e ultra-terrena, morale ed escatologica - prendere atto dei dolori terreni e di quelli (forse) ultra-terreni. } “PINOCCHIO”-‘COLLODI’ CARLO LORENZINI-‘COLLODI’ esprimerà questo concetto dell’ESSERE-NON ESSERE attraverso LA METAFORA DEL BAMBINO- BURATTINO - “PINOCCHIO”: Pinocchio marionetta: lo stato di ‘NON ESSERE’ -> Pinocchio giunge alla completa determinazione del proprio ‘ESSERE’: quando incamera/sottrae quella coscienza che aveva tentato di tenere alla larga [con l’uccisione del grillo parlante] e andandosi a guardare allo specchio non vede più la marionetta, ma un vero bambino. {[secondo Geppetto] questo cambiamento improvviso è merito di Pinocchio: quando i bambini passano da cattivi a buoni, hanno la virtù di far prendere un altro aspetto (nuovo-sorridente) anche nella propria famiglia. } La storia si conclude con il compiacimento di Pinocchio di essere diventato un bambino buono. -> molti vedono tristezza nel finale di Pinocchio : chissà se Pinocchio bambino potrà sentire le sensazioni della carne e rimpiangere il suo stato privo di coscienza ['non essere’]? = Lorenzini non lo racconterà finirà la sua vicenda qui.
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