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Analisi della sceneggiatura di Some Like It Hot, Tesine universitarie di Teoria Del Cinema

E' un'analisi dettagliata della struttura della sceneggiatura, con introduzione al contesto produttivo e focus su aspetti specifici. Esame con il prof. Andrea Minuz, voto ottenuto 30.

Tipologia: Tesine universitarie

2020/2021

Caricato il 05/08/2021

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3.2

(6)

7 documenti

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Scarica Analisi della sceneggiatura di Some Like It Hot e più Tesine universitarie in PDF di Teoria Del Cinema solo su Docsity! Analisi della sceneggiatura di Some Like It Hot (1959; A Qualcuno Piace Caldo) 1. Introduzione Some Like It Hot (A Qualcuno Piace Caldo) è un film del 1959 diretto e prodotto da Billy Wilder e la cui sceneggiatura nasce da una collaborazione tra Billy Wilder stesso e I. A. L. Diamond. Il film viene prodotto alla fine degli anni ’50 dalle case di produzione Ashton Productions e Mirisch Company, distribuito poi dalla United Artists. Queste poche informazioni di base ci permettono di individuare il contesto nel quale il film viene concepito e prodotto. Prima di tutto ci troviamo davanti al secondo lavoro della coppia Wilder- Diamond, una coppia perfetta, funzionale e geniale. Entrambi gli sceneggiatori hanno origini europee, entrambi ebrei, entrambi si approcciano al mondo della scrittura tramite il giornalismo. Possiedono una vena ironica condivisa così come la peculiarità di avere uno sguardo interno al sogno americano e allo stesso tempo esterno (dal momento che non sono americani), caratteristica che permette ad entrambi di avere una visione cinica e disincantata della cultura statunitense. Dunque un sodalizio che ha prodotto dei capolavori, sorprendendo di volta in volta il suo pubblico con dialoghi ironici e battute fulminanti. In secondo luogo, ci troviamo alla fine degli anni cinquanta, il che significa che lo studio system tipico della Hollywood classica è già franato da circa dieci anni e con esso le restrizioni produttive e creative, motivo per il quale Billy Wilder ebbe la libertà non solo di scrivere e dirigere il film, ma ne fu anche produttore, per giunta con la Mirisch Company, una casa di produzione minore, fatto che inevitabilmente significava una maggiore libertà creativa. Questo aspetto è fondamentale dal momento che il film si rivela essere un mix molto particolare di due generi ben codificati: commedia romantica e gangster movie. Lo stesso Billy Wilder, parlando del progetto con David O. Selznick, produttore di nota fama, gli presentò il film come una «combination of Scarface and Charley's Aunt», affermazione alla quale Selznick rispose sottolineando che sangue e risate non possono essere mixati?. Dunque un soggetto particolare, sulla quale in pochi avrebbero scommesso, ma che si è invece rivelato vincente, facendo ottenere anche la nomination agli oscar per la miglior sceneggiatura non originale ai due sceneggiatori. Non originale, appunto, l’idea centrale di Some Like It Hot è infatti tratta dal film tedesco (con sceneggiatura originale) Fanfaren der Liebe (1951; La Fanfara dell’Amore) scritto da Michael Logan e Robert Thoeren?. Per questo motivo il film viene spesso considerato un vero e proprio remake della pellicola tedesca, anche se nell’opera * Informazioni reperite sul sito www.imdb.com, consultando la voce dedicata al film Some Like It Hot. ? Aneddoto narrato nella scheda riguardante Some Like It Hot presente sul sito www.wga.org (Writers Guild of America). Link consultato: https://www.wga.org/writers-room/101-best-lists/101-greatest-screenplays/some- like-it-hot. d’equilibrio di partenza e i protagonisti della storia!°. È lungo circa 30 pagine di sceneggiatura ed oltre ai personaggi ci presenta il mondo ordinario in cui essi interagiscono insieme con i conflitti narrativi. Il I atto contiene al suo interno l’Inciting Incident, ovvero un incidente scatenante quasi sempre dettato dalla logica della casualità (solo in apparenza, in realtà ben pianificato e sceneggiato), che metterà in crisi l’equilibrio iniziale del protagonista stravolgendo tutte le dinamiche. Al termine del I atto, troviamo il Primo Plot Point, che è un evento che spinge l’azione in un’altra direzione, momento nel quale il protagonista si trova invischiato definitivamente nell’avventura e prende coscienza del pasticcio in cui si è cacciato. A seguire troviamo il Secondo Atto, l’atto del confronto, durante il quale le premesse drammatiche impostate nell’atto precedente esplodono e si manifestano in peripezie che culminano nel Secondo Plot Point. Quest'ultimo è un segmento narrativo spesso composto da due movimenti, una prima scena in cui il protagonista sfiora la meta e una scena immediatamente successiva in cui sembra perdere definitivamente. Questo tipo di articolazione prevede un’accelerazione notevole del ritmo, caratteristica peculiare del Terzo Atto, che diventa infatti una corsa alla risoluzione del conflitto iniziale, che a sua volta condurrà ad uno scioglimento e dunque al finale!!. Procederò di seguito con uno schema della struttura narrativa di Some Like It Hot analizzata secondo il Paradigma di Field: - IAtto: Chicago, 1929. I due jazzisti Joe, il sassofonista, e Jerry, il contrabbassista, sono al verde e tirano avanti con lavoretti saltuari, alcuni dei quali per la malavita locale. Avendo perso l’ennesima occupazione in seguito ad una retata della polizia in un locale clandestino, ed essendo ormai i debiti accumulati talmente tanti da averli obbligati a rinunciare ai propri cappotti pesanti, ricominciano l’abituale ricerca al lavoro. S’imbatteranno, per mano di una sottile vendetta rosa ai danni di Joe da parte di una vecchia fiamma, in un’offerta lavorativa apparentemente perfetta per i due suonatori, se non fosse per il fatto che si tratta di una band al femminile, cercano infatti una suonatrice di sax e una suonatrice di contrabbasso, motivo per il quale i due sono costretti a rifiutare anche se Jerry tenta inutilmente di convincere Joe a mascherarsi da donne e tentare. L’Inciting Incident arriva a pagina 25 circa della sceneggiatura, quando Joe e Jerry vanno a ritirare una macchina all’autonoleggio e assistono accidentalmente al Massacro di San Valentino in cui l’intera gang di ‘° L. Aimeri, Manuale di Sceneggiatura Cinematografica, Utet, Torino, 2002, p.140 e seguenti. 4 L. Aimeri, op. cit. Toothpick Charlie viene brutalmente fucilata a sangue freddo per mano del mafioso italo-americano Spats. A operazione terminata, Spats si accorge della presenza dei due musicisti, tenta di ucciderli ma Joe e Jerry riescono a scappare, diventando così le prede di una caccia all’uomo. Primo Plot Point (pagina 32 della sceneggiatura): Joe e Jerry sfuggono al massacro e, dopo essere indirizzati dal Sig. Poliakoff, si aggregano alla band femminile di Sweet Sue, "Sweet Sue and Her Society Syncopators", travestendosi da donne. Da qui parte la svolta totale, i due jazzisti sono ufficialmente due testimoni in fuga che fuggono dalla fredda Chicago verso la Florida sotto le spoglie delle due musiciste Josephine (Joe) e Daphne (Jerry). È un’entrata nel mondo straordinario in piena regola. Il Atto: Joe/Josephine e Jerry/Daphne iniziano dunque la loro avventura nel mondo straordinario. Infatti, il II atto comincia con l'esplorazione di questo mondo, creata per soddisfare lo spettatore. Vedere due uomini nei panni di due donne è una cosa curiosa, e il viaggio in treno da Chicago alla Florida serve esattamente a questo, all’esplorazione dell’universo femminile in cui i due musicisti si ritrovano con diverse difficoltà. Prima tra tutte il camminare sui tacchi, poi la voce, poi i seni finti che i staccano, poi il vedere le altre ragazze della band in tenuta da notte pronte per coricarsi. Il massimo del divertimento arriva nel momento in cui, durante la notte, le ragazze, all’oscuro dalla direttrice della band, tengono una sorta di festicciola nella cuccetta di Jerry/Daphne, momento preceduto da incontro intimo tra Jerry/Daphne e Sugar, la cantante della band, durante la quale l’uomo fa molte allusioni sessuali, che però la cantante non coglie pensando di parlare con una donna. Arrivati a destinazione i protagonisti continuano ad avere difficoltà nei panni femminili (quali essere abbordate in ascensore o dal facchino) ma, nonostante ciò, ripensano i loro piani (che prevedevano una fuga dalla band una volta giunti in Florida) e decidono di rimanere nella band perché Joe ha una cotta per Sugar. A questo punto del II atto troviamo il Punto di Non-Ritorno, uno dei turning points idealizzati da Trottier (quando riconoscendo valido il Paradigma di Field come schema di base, decise di integrarlo personalizzando la terminologia). Il punto di non-ritorno si verifica nel momento in cui il protagonista è irreparabilmente compromesso nella vicenda, nel momento in cui è impossibile interrompere la catena di azioni e reazioni, in cui realizziamo che l’equilibrio iniziale non verrà mai ristabilito, ma verrà costruito un nuovo equilibrio”. È il punto in cui qualcosa cambia all’interno del personaggio. In Some Like It Hot, il punto di non-ritorno si verifica quando Joe/Josephine cambia nuovamente identità, fingendosi il milionario Shell Junior per conquistare il cuore di Sugar. Nonostante Jerry voglia fuggire dalla Florida, Joe convince l’amico a restare prolungando e complicando così il gioco del doppio. Ciò che dunque era provvisorio ora diviene definitivo e la trama si infittisce, infatti nel resto del secondo atto troviamo fidanzamenti (Jerry/Daphne con il milionario Osgood Fielding III), risvolti sentimentali (tra Joe/Shell Jr. e Sugar) e altri intrighi. - Secondo Plot Point (pagina 119 della sceneggiatura): Nello stesso hotel in Florida dove alloggia la band femminile, arrivano anche i gangster che stanno cercando Joe e Jerry, capitanati da Spats: la situazione precipita. Le due trame si mischiano, è il momento in cui i protagonisti sembrano aver perduto ogni chance definitivamente. - IM Atto: Il ritmo subisce un’accelerazione notevole, mentre la storia si rinvigorisce, si riempie di azioni, di personaggi che permettono di aumentare anche il ritmo delle coincidenze. Joe e Jerry prendono consapevolezza del pericolo e decidono di scappare compiendo azioni che ipoteticamente potrebbero risolvere tutti i plot (come la telefonata d’addio di Joe/Shell Jr. a Sugar), dalla vicenda con Spats alle diverse relazioni. È il momento in cui tutte le linee narrative confluiscono, in un climax molto teso, nell’ultima grande prova che i protagonisti dovranno fronteggiare. Joe e Jerry non hanno altra chance che quella di scappare da Spats e i suoi scagnozzi. La risoluzione dei plots avviene con una chiusura a cerchio nell’epilogo della storia che prevede il ristabilimento di un nuovo ordine: Joe lascia il mondo straordinario per rivelare la sua identità a Sugar, cosa che farà anche Jerry con Osgood dopo essere riusciti nell’intento di fuggire da Spats (ucciso insieme alla sua gang nell’hotel per mano di un’altra gang mafiosa). Finalmente possono lasciare la Florida e riappropriarsi delle loro reali identità. Joe svela l’intera verità a Zucchero e allo stesso modo Jerry confessa a Osgood di essere un uomo, il quale, con una battuta rimasta iconica nella storia del cinema, gli risponde «Well, nobody’s perfect! ». 4 L. Aimeri, op. cit., p. 148. Si tratta del momento in cui arrivano Spats Colombo e i suoi all’hotel dove alloggia l’intera band di Sweet Sue. Joe è costretto ad abbandonare Sugar per fuggire insieme a Jerry. Lo farà con una telefonata, fingendosi Shell Jr. un’ultima volta e facendo recapitare alla sua bella dei fiori ed un braccialetto di diamanti (in realtà un regalo di Osgood a Daphne/Jerry). Scena alla quale segue una rocambolesca sequenza di inseguimento, tipicamente inserita, in questo punto della storia, che vede Joe e Jerry fuggire dai malavitosi. 11) La resurrezione. Momento in cui l’oscurità si presenta per un ultimo tentativo prima della sconfitta definitiva, durante il quale l’eroe compie un ultimo atto estremo, si gioca il tutto per tutto, pur di riuscire nel suo intento. Si tratta del momento in cui Joe finalmente rivela sua vera identità a Sugar baciandola con indosso ancora i panni di Josephine, davanti ad un certo numero di persone, seppellendo il suo alterego femminile in favore della resurrezione della sua vera identità: Joe, il sassofonista sgangherato. 12) Il ritorno con l’elisir. Si verifica quando l’eroe finalmente, vinta l’ultima battaglia, può rientrare nel mondo ordinario, coni dovuti cambiamenti. Joe e Jerry rientrano nel mondo ordinario per due motivi: in primo luogo perché fuggono dalla Florida a bordo dello scafo di Osgood, lasciando fisicamente il luogo in cui ha preso vita il mondo straordinario; in secondo luogo, perché entrambi finalmente si riappropriano delle loro identità. Ma il mondo a cui fanno ritorno non è certo lo stesso dal quale sono partiti: Sugar ha scelto di seguire Joe anche se non è il milionario che credeva, mentre Joe, dal canto suo, è ormai un uomo cambiato, non più un donnaiolo ma un uomo pronto ad impegnarsi seriamente in una relazione romantica! 3. Focus: Soluzioni tecniche di scrittura e Dialoghi. È evidente che la coppia Wilder/Diamond si serve abbondantemente di soluzioni tecniche di scrittura. Un esempio ne è il frequente utilizzo del meccanismo della ripetizione: si reitera più volte una certa azione e/o battuta in modo che la manifestazione conclusiva della serie, così adeguatamente preparata, crei un effetto comico di particolare intensità (e più forte delle sue manifestazioni precedenti). In Some Like It Hot esistono più esempi di tale strategia comica; 4° Tutte le informazioni riguardanti le 12 tappe ideate da Vogler sono state reperite nel seguente volume: C. Vogler, Il Viaggio dell’Eroe, Dino Audino, Roma, 1999, p. 17 e seguenti. un esempio è la serie che si chiude nel momento in cui, durante il party notturno sul treno, Jerry/Daphne tira la leva del segnale d’allarme provocando l’arresto del treno e la caduta delle ragazze dalla cuccetta. Il segnale d’allarme è però già stato citato in precedenza, in ben altre tre circostanze: la prima è quando Jerry/Daphne, appena salita sul treno, in preda a un’evidente eccitazione sessuale, sta per appendere i suoi abiti sui fili del segnale d’allarme, provocando la brusca reazione di Joe/Josephine che finisce, involontariamente, con lo staccargli un seno; la seconda si ha quando Joe/Josephine allontana la scala che conduce alla cuccetta di Jerry/Daphne per assicurarsi che questi durante la notte non lasci il suo posto per infastidire le ragazze; la terza, infine, si trova nella scena in cui Sue esprime le sue perplessità a Bienstock a proposito delle nuove reclute. La ripetizione più efficace dal punto di vista comico invece, è sicuramente quella relativa all’identità sessuale di Jerry/Daphne. Durante il viaggio in treno, Joe/Josephine invita Jerry/Daphne a ripetersi di essere una donna, infatti poco dopo, quando Sugar si infila nella cuccetta di Jerry/Daphne e gli scalda i piedi, questi, per cercare di resistere alla tentazione ripete a sé stesso: «Sono una donna, sono una donna». La situazione però si ribalta, quando Joe cerca di convincere Jerry/Daphne a rinunciare all’idea di sposare Osgood e lo incita e a ripetersi di essere un uomo, invito al quale Jerry risponderà in questo modo: «Sono un uomo. Sono un uomo. Ah, vorrei essere morto. Sono un uomo. Che scalogna.». I due sceneggiatori si servono ampiamente anche del meccanismo set-up - payoff'*; si tratta di una semina di informazioni apparentemente superflue e/o fuori contesto nel tessuto narrativo (set-up) che, in scene future, si riveleranno essenziali, funzionali alla progressione (payoff). Dunque il ruolo di servizio e di preparazione dei set-up deve essere evidente (ovvero un oggetto che risalta ai nostri occhi) ma allo stesso tempo dissimulato, un oggetto di cui la narrazione potrebbe fare a meno nel momento della sua prima comparsa in scena. In Some Like It Hot, ce ne sono diversi esempi: la scena in cui Bienstock non trova più i suoi occhiali insieme alla scena in cui è in cerca della sua valigia nelle stanze delle ragazze (set-up), apparentemente inutili, hanno la funzione di preparare il travestimento di Joe in Shell Jr. proprio grazie agli occhiali e alla giacca da marinaio di Bienstock (payoff). Un altro esempio è la scena in cui le novelle Josephine e Daphne fanno la conoscenza di Sugar all’interno del bagno del treno, trovandola a sorseggiare da una fiaschetta (set-up). Questa scena servirà poi nel momento in cui faranno le prove per il concerto e a Sugar scivolerà quella stessa fiaschetta sul pavimento, rischiando così di essere cacciata dalla band, ma tratta in salvo da 4 L. Aimeri, op. cit., p. 176. Daphne/Jerry che, consapevole del rischio corso da Sugar, fingerà di esserne la proprietaria (payoff). Dunque gli sceneggiatori praticano un vasto di utilizzo di ripetizioni, richiami, analogie, preannunci, rovesciamenti che, nella concezione classica di racconto, rendono organico e compatto un testo narrativo, facendo sì che ogni sua parte sia sempre in relazione al progetto narrativo generale dell’opera. Progetto che ovviamente include in sé anche i dialoghi tra i personaggi: non è raro, infatti, che frasi intere a volte vengono ripetute in scene diverse della sceneggiatura, cambiandone il senso o riscrivendone la modulazione, creando un effetto spiazzante e/o comico. Eccone un esempio: durante il party ferroviario, Joe/Josephine e Sugar si appartano in bagno, e quest’ultima pronuncia la seguente frase: «Lo sai che compio venticinque anni a Giugno. È un quarto di secolo. Ti dà da pensare». Poco dopo, all’arrivo in Florida, di fronte alla fila di milionari seduti sulle sdraio e molto interessati alle ragazze, Sugar commenta con tono affranto: «Non ce n’è uno sotto i settantacinque» e Joe/Josephine di tutta risposta: «Eh già! Tre quarti di secolo. Ti dà da pensare». Un'altra caratteristica dei dialoghi firmati dalla coppia Wilder/Diamond è ovviamente il tipo di comicità condivisa con cui scrivono: ironica, allusiva, spiazzante, fulminante. Una qualità questa che ritroviamo in tutta la sceneggiatura, nei dialoghi di tutti i tipi. Un esempio: la prima scena in cui compaiono Joe e Jerry, il primo dialogo tra i due a cui il pubblico assiste, avviene mentre stanno suonando con una jazz band maschile in un club malavitoso. Questo dialogo ha la chiara funzione di presentarci i due personaggi principali e il modo in cui vivono. Infatti, senza il bisogno di utilizzare affermazioni esplicite, gli sceneggiatori, studiando attentamente come far parlare i due personaggi tra loro, riescono a far intuire al pubblico che tipi sono: Jerry è quello impacciato tra i due, il più buffo, il più divertente, mentre Joe è lo sciupafemmine scaltro e spensierato. Si tratta di una grande competenza: far conoscere i personaggi agli spettatori senza farli presentare. Il ritmo incalzante è un’altra caratteristica presente nella sceneggiatura di Some Like It Hot. Questo permette di creare dialoghi medio lunghi senza rischiare di annoiare lo spettatore, tramite l’abilità di tenere alta, insieme con il ritmo, anche la tensione. 4. Focus: i personaggi La sceneggiatura di Some Like It Hot è costruita attorno a due protagonisti: Joe e Jerry. Joe, il sassofonista, è interpretato da Tony Curtis mentre Jerry, il contrabbassista, da Jack Lemmon. Ovviamente la scelta degli interpreti non è casuale e ci suggerisce già alcune caratteristiche dei personaggi: Tony Curtis sarà il bello, misterioso, ma anche lo scaltro della situazione,
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