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analisi di Myricae e analisi delle poesie più famose come X Agosto, Assiuolo, lampo, tempo, Appunti di Lingue e letterature classiche

Un'analisi di alcune poesie di Giovanni Pascoli, tra cui Myricae, X Agosto, L'assiuolo e Il lampo. Vengono descritti i temi principali, le figure retoriche utilizzate, il lessico e il contesto storico-culturale in cui sono state composte. In particolare, si approfondisce il tema della natura come consolatrice del dolore umano e si evidenzia l'uso di suoni e rumori per creare un'atmosfera suggestiva. Viene inoltre sottolineata l'importanza della figura paterna nella vita del poeta.

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 11/08/2022

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Scarica analisi di Myricae e analisi delle poesie più famose come X Agosto, Assiuolo, lampo, tempo e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! Myricae: Testi composti tra il 1877 e il 1900. Titolo tratto dalle Bucoliche virgiliane, myricae → tamerici → piante umili, volontà di mettere al centro dell’attenzione cose umili, poesie sul mito della campagna, sentimenti e piccole cose. Poetica del “basso”, del comune, del discorsivo ma compresente ricerca di sostenutezza ed elezione, rimando classico a Virgilio e al termine latino (poetica ambivalente). Prefazione, due temi centrali del libro: ● morte invendicata del padre, tema maggiormente presente ● natura quale grande consolatrice benefica Nella Prefazione l’equivalenza tra la propria poesia e un canto funebre è abbastanza esplicita, associata alla suggestionante idea che proprio nella natura si possa trovare pace e protezione dalle sofferenze del mondo. La raccolta comprende 15 sezioni e prevalgono i testi brevi, come Lavandare. Per quanto riguarda i temi, Myricae può considerarsi una sorta di diario ricco delle impressioni del poeta e quindi un romanzo autobiografico. Figure retoriche: onomatopea , metafora, sinestesia (associazione espressiva tra due parole di due diverse sfere sensoriali). Lessico: piante, animali, oggetti del lavoro,usa un dialetto tipico della Romagna e della Toscana. X Agosto: Analogia poeta – rondine. La morte del padre è stata un evento traumatico nella vita di Giovanni, che in X agosto sembra Interpretazione Parte dalla sua esperienza terrena, alludendo alla morte del padre, per riflettere sul tema del dolore e della sofferenza umana. Si sofferma su lontananza cielo-terra, simbolicamente Dio non può fare altro se non contemplare il dolore, la natura ha funzione consolatrice. Parafrasi: San Lorenzo, io so perché (oggi) così tante stelle splendono e cadono nel cielo tranquillo e perché un così grande pianto brilla all'orizzonte concavo della notte. Una rondine stava tornando al tetto, l'uccisero e cadde tra i rovi: nel becco aveva un insetto, la cena per i suoi piccoli. Adesso è lì, con le ali aperte come in croce, e dal becco porge ancora il verme al cielo lontano. I suoi piccoli, nel nido, continuano ad aspettare nell’ombra e pigolano sempre più piano. Anche un uomo stava tornando a casa: quando l'uccisero disse “Perdono” e nei suoi occhi aperti rimase un grido; portava con sé due bambole, in regalo. Ora lì, nella casa solitaria, lo aspettano inutilmente: il suo corpo immobile e attonito mostra le bambole al cielo lontano. (Ecco perché piangi:) Tu Cielo, infinito e immortale, dall’alto dei mondi sereni in cui risiedi inondi di stelle questo nostro mondo, un atomo opaco fatto di dolore L’assiuolo Pubblicata nel 1897, quarta edizione. Crea sensazione grazie ad immagini che le richiamano. Titolo informativo: rapace notturno, verso rappresentato da onomatopea a fine di ogni strofa, “chiù”. Nella tradizione popolare è un verso legato alla morte, al sentimento lugubre del suo presagio. Altro suono presente: sistri d’argento, strumento metallico a scuotimento usato in Egitto per culto della dea Iside, usando questo strumento lei garantiva il risorgere dei corpi. Comprensione Paesaggio notturno, illuminato da luce perlacea della luna, campagna diventa per il poeta fonte di progressivo turbamento. Verso dell’uccello sembra un richiamo funebre, fa riaffiorare i lutti familiari. Analogie costruite per mezzo di figure retoriche quali sinestesia, metonimia e metafora. Fonosimbolismo dato da allitterazioni e onomatopee . Parafrasi : Dov’era la luna dato che il cielo era totalmente di un colore perlaceo? Il mandorlo e il melo sembravano quasi ergersi per cercare di vederla. In lontananza, dalle nubi nere e minacciose provenivano dei lampi e dai campi si sentiva il verso dell’assiuolo “chiù” Nel cielo brillavano poche stelle e fra la nebbia color latte il poeta sentiva il ritmo delle onde del mare, fra i cespugli udiva un fruscio inquietante e indistinto (l’assiuolo che si sta nascondendo fra i cespugli); nel suo cuore provava un sussulto come si trattasse di un’ eco di un qualcosa avvenuto nel passato. Lontano sente ancora il verso del “chiù”, paragonato ad un singhiozzo. Un debole vento soffiava sopra le cime degli alberi illuminate dalla luna. Le cavallette sfregavano le zampe sulle loro elitre, producendo, così, un suono simile a quello prodotto dai sistri d’argento dell’antico Egitto che promettevano la resurrezione dopo la morte. Ma forse le porte invisibili della morte che avrebbero dovuto aprirsi al suono di questi strumenti ora non si aprono più ed era sempre presente il canto di morte simile al pianto dell’assiuolo, chiu. Il lampo In questo componimento Pascoli allude alla morte del padre, inizia con la rappresentazione di una bufera.In questo testo, il paesaggio è colto all’inizio di un temporale, con un lampo che illumina tutto d’intorno, tanto da far apparire, all’improvviso e per un brevissimo lampo di tempo, una casa, la cui immagine scompare per lasciare spazio, di nuovo, al buio .La poesia si apre con l’immagine di sofferenza, agitazione, oscurità che riguarda cielo e terra. Parafrasi: E il cielo e la terra apparvero come erano: la terra affannata, buia, in agitazione; il cielo occupato dalle nuvole, cupo, a pezzi: nel silenzioso tumulto una casa bianchissima apparve all’improvviso e subito scomparve; come un occhio che, grande, stupito, si aprì e si chiuse, nella notte buia.
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