Scarica Analisi DONNE nella LETTERATURA E NELL'ARTE e più Prove d'esame in PDF di Italiano solo su Docsity! A PROPOSITO DI DONNE… Realizzare un testo scritto di riflessione sul tema della donna nella letteratura partendo dal filmato in classe: la figura femminile, oggetto di attenzione nelle opere d’arte, fa della donna una protagonista della storia della cultura? Come è evoluta la sensibilità verso la figura femminile? Scegli un esempio di figura femminile in un’opera d’arte e commentala. Analizzando nel complesso l’evoluzione della donna nella storia della letteratura, possiamo notare come ella sia, nelle varie opere, sempre traguardata e spiata da un punto di vista maschile e connotata da parole chiavi e formule linguistiche che ne idealizzano la figura. Si parte da donne seduttrici, come Angelica (Ludovico Ariosto e Matteo Maria Boiardo), emblema di un amore travolgente, oggetto di manipolazione e persuasione nei confronti dei cavalieri che arrivano anche a perdere il senno. Sempre mortalmente seduttrice è Elena Muti (D’annunzio) che appare come annoiata dalla vita e da tutto quello che la circonda. Si assiste, invece, ad una novità con Boccaccio e il suo Decameron: l’opera è interamente dedicata alle donne. Sette sono le protagoniste, così elevate al punto che possono esprimere emozioni e desideri in prima persona; nelle novelle si riscontra, inoltre, un’assidua attenzione alla condizione della donna, specialmente alle costrizioni a cui essa è condannata sotto il potere tirannico dei padri e mariti. La critica moderna ha riconosciuto una forte carica di attualità anche in Fosca (Iginio Ugo Tarchetti), che agisce ribaltando ai lettori l’ingiustizia di una società che impone alle donne il ruolo di seduttivi oggetti d’amore, e Mirandolina (Goldoni), che, oltre ad essere esempio della donna affascinante che agisce solo per il suo tornaconto personale, sarà emblema del femminismo e della lotta fra le classi sociali, come “la locandiera di umili origini che è in grado di umiliare nobili e cavalieri”. Beatrice, invece, con il suo incedere benigno e soprattutto umile, provoca effetti miracolosi in tutti coloro che la circondano, rendendo le altre donne gentili. Si parla di virtù salvifica (altro che seduzione!) perché allegoricamente Beatrice “salva” le anime, inducendole a mantenere la giusta via della fede e della speranza. La donna innalza il poeta sino alla contemplazione di Dio: è l’amore mistico, che si sintetizza in un processo ascendente, contrario al discendete tipico dell’amor cortese. Per finire, Petrarca, uomo moderno invischiato di dubbi e tormenti, ondeggia tra l’ardore della passione che lo lega a Laura e il senso di colpa di essere stato traviato e di non aver seguito modelli più spirituali: è un amore peccaminoso. Risulta essere, quindi, palese come, in periodi storici temporalmente distanti fra loro, corrispondano differenti, anche contrastanti, modelli femminili, considerati, in maniera del tutto precaria, attraenti. Simile considerazione è applicabile nell’arte. Ad esempio, la donna paleolitica, associata alla fecondità, con forme opulente, seno prosperoso e fianchi molto larghi, sarà totalmente opposta ai seni piccoli del corpo ideale dell’arte romana. Addirittura, nel periodo greco, l’iconografia femminile si limita alla rappresentazione di aiutanti o assistenti e il nudo era considerato inaccettabile, mentre quello maschile prevaricava in tutte le forme artistiche. O ancora, nel Medioevo, con la radicale diffusione della cultura religiosa, solo donne-angelo, madri, Sante, talvolta anche tentatrici come personificazione del diavolo. E continuando così, con il ritorno delle curve generose verso la fine del Medioevo, che fanno della nudità un trionfo dell’abbondanza naturale e allo stesso tempo