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ANALISI E COMMENTO- Senilità I, Italo Svevo, Appunti di Italiano

Analisi commentata delle prime pagine del romanzo di Italo Svevo, con spunti sulla figura dell'inetto e sul complesso ritratto psicologico della donna.

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Caricato il 29/07/2020

chiara-di-somma-
chiara-di-somma- 🇮🇹

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Scarica ANALISI E COMMENTO- Senilità I, Italo Svevo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! IL RITRATTO DELL’INETTO - da Senilità, cap. I Sin dalle prime pagine, Svevo ritrae il protagonista del suo secondo romanzo in ogni sua maschera e autoinganno, lasciando emergere al tempo stesso la sua inettitudine. Il passo esordisce con la prima menzogna di Emilio, il quale esprime ad Angiolina, una ragazza conosciuta casualmente, la sua volontà di procedere con cautela con la loro relazione. Tale affermazione cela in realtà falsità da parte del protagonista verso la ragazza e verso se stesso. Infatti, in realtà egli non ha alcuna intenzione di impegnarsi nella relazione, bensì Angiolina non avrebbe potuto essere per lui più importante di un giocattolo. I pretesti addotti da Emilio per giustificare la sua volontà sono i suoi doveri, la carriera, la famiglia. Questi ultimi altro non sono se non autoinganni, maschere che egli stesso si impone nel tentativo di gratificarsi ai suoi stessi occhi e non accettare la sua reale condizione. Infatti, la voce narrante interviene a smascherare Emilio: la sua famiglia comprende in realtà soltanto sua sorella Amalia, di qualche anno più giovane di lui, non ingombrante né fisicamente né moralmente; Emilio avverte la sua responsabilità come “padre” per lei, ma al tempo stesso Amalia è per lui come una madre dimentica di se stessa. La carriera invece era costituita da un impieguccio di poca importanza presso una società di assicurazioni unito all’attività letteraria, ridotta in realtà alla stesura di un unico romanzo di discreto successo che gli aveva garantito una certa rispettabilità letteraria. Nella costruzione di tali autoinganni, emerge l’inettitudine del personaggio incapace e debole dinanzi alla vita: è possibile intravedere nella sua personalità il fanciullino pascoliano che, nel tentativo di allontanare i pericoli che la vita presenta, tende a chiudersi nel proprio nido. La maschera superomistica che egli indossa costituisce un vano modo di celare la propria incapacità a vivere. Dalla complessa personalità del personaggio deriva il carattere profondamente simbolico della figura di Angiolina. In primo luogo, l’incontro tra i due personaggi costituisce un’occasione per abbandonare il nido: ella è emblema della giovinezza con il volto illuminato dalla vita, raggiante di gioventù e di bellezza. Tuttavia, non è il personaggio reale ad assumere una valenza simbolica, bensì l’immagine ideale costruita da Emilio: ella non è che un sogno evasivo, un tentativo di sfuggire alla sua inerzia, senilità. I pensieri di Emilio rivolti alla donna appaiono contraddittori se rapportati con il suo desiderio di una relazione facile e breve. Fece piovere sulla bionda testa le dichiarazioni liriche che nei lunghi anni il suo desiderio aveva maturate e affinate, ma facendole, egli stesso le sentiva rinnovellare e ringiovanire come se fossero nate in quell’istante, al calore dell’occhio azzurro di Angiolina. Dunque nel rivolgerle tali pensieri, cade la maschera dell’uomo intenzionato a vivere un’avventura per lasciar emergere l’animo di un romantico che vede in Angiolina i caratteri della donna
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