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Analisi e riassunto di Heart of Darkness, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Analisi e riassunto diretto di Heart of Darkness. Non c'è la suddivisione in capitoli, ma vi sono riportate citazioni significative del testo durante l'analisi.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 22/10/2020

BnoSann
BnoSann 🇮🇹

4.9

(8)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi e riassunto di Heart of Darkness e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Heart of Darkness Il narratore, colui che riporta al lettore la storia di Marlow, descrive la scena a bordo di una nave chiama Nellie, ancorata presso la foce del fiume Tamigi, vicino Londra. I cinque uomini a bordo, il Direttore delle Compagnie, l’avvocato, il contabile e Marlow, tutti vecchi amici, attendono il cambio della marea. Osservano intensamente l’acqua del fiume raggiungere l’Oceano Atlantico, una vista che si estende come “the beginning of an interminable waterway”. Sappiamo dal background di Marlow che aveva un amore per le mappe, da piccolo, ed in particolare per l’Africa, che gli sembrava avere un enorme vuoto al centro ed un fiume che lo attraversava interamente come fosse un serpente. L’apertura del romanzo è già molto chiara, trasmettendo al lettore un’atmosfera dark. L’acqua è solitamente un simbolo dell’inconscio, quindi la “interminable waterway” che collega la civiltà inglese al resto del mondo implica che quest’ultima è solo una vena di un cuore oscuro che tutti gli uomini condividono. In silenzio i marinai osservano l’alba, ed il narratore si ricorda delle navi e degli uomini della storia dell’Inghilterra che salparono dal Tamigi alla volta di fortune, tramite gli scambi, o conquiste, portando con loro “The dreams of men, the seed of commonwealths, the germs of empire”. “The old river in its broad reach rested unruffled at the decline of day, after ages of good service done to the race that peopled its banks, spread out in the tranquil dignity of a waterway leading to the uttermost ends of the earth... Hunters for gold or pursuers of fame, they all had gone out on that stream, bearing the sword, and often the torch, messengers of the might within the land, bearers of a spark from the sacred fire. What greatness had not floated on the ebb of that river into the mystery of an unknown earth!...The dreams of men, the seed of commonwealth, the germs of empires”. Qui il narratore apre una riflessione alle conquiste ed al colonialismo; risulta avere pareri convenzionali e romantici sulla questione: tutti i grandi uomini vanno via senza sogni, per poi costruire grandi imperi. All’improvviso Marlow interrompe il silenzio, dicendo: 'And this also,' said Marlow suddenly, 'has been one of the dark places of the earth”. Egli immagina l’Inghilterra come deve essere apparsa ai primi Romani inviati a conquistarla: un posto selvaggio e misterioso che li avevano sì affascinati, ma anche spaventati. Marlow però ha una visione opposta: vede l’Inghilterra odierna come quella di una volta, ed immagina come la barbarie abbia trasformato i suoi conquistatori. L’implicazione, qui, è che dietro ad un’apparente civilizzazione vi si nasconda un cuore “dark”. Marlow osserva che nessuno degli uomini sulla barca si sentirebbe proprio come i Romani, perché quegli uomini posseggono una “devotion to efficiency”, mentre i Romani volevano solamente conquistare. Il personaggio ritiene che una devozione all’efficienza, al lavoro, protegga gli uomini dall’essere corrotti dalla mancanza di potere e dall’odio. E ancora Marlow aggiunge che il conquistare non è mai bello, poiché solitamente comporta che il potente sottrae, mediante l’uso della violenza, terre appartenenti a chi è diverso ed è debole. The conquest of the earth, which mostly means the taking it away from those who have a different complexion or slightly flatter noses than ourselves, is not a pretty thing when you look into it too much. Le conquiste, dice Marlow, sono redente solo dalle idee dietro esse, idee così belle che gli uomini si inchinano davanti a loro. Qui l’autore ci sta dicendo che la pratica del colonialismo è sempre spietata. Ma la nobile idea che motiva i conquistatori, cioè quella che i selvaggi possano essere civilizzati, può essere così ammaliante che nasconde tale crudeltà persino a chi perpetua queste azioni. Successivamente Marlow ricorda agli altri uomini che una volta ha servito presso un capitano di una barca appena varata, ed inizia a raccontare la sua storia. Da ragazzino, aveva una passione per le mappe e per i posti sconosciuti. Man mano che cresceva molti di questi posti sconosciuti sparivano dalla sua lista, poiché li aveva visitati o aveva sentito dei racconti; gli rimase però il pallino per l’Africa, che lo affascinava grazie ai suoi fiumi, ed in particolare quello più maestoso: il Congo. Dopo molti anni di viaggi oceanici, dove “always went by his own road and on his own legs”, Marlow chiese a sua zia di usare la sua influenza per aiutarlo ad ottenere un lavoro su una nave a vapore per la Compagnia Europea di scambio in Africa. Da notare qui il tema del lavoro, visto che ci viene detto chiaro e tondo che Marlow di solito non chiede favori, ma se l’è sempre cavata da solo (vd. Citazione). La compagnia lo assume subito: avevano un posto disponibile perché di recente un loro capitano, Fresleven, è stato ucciso. Dopo un po’ di tempo nella giungla, il garbato Fresleven aveva iniziato a colpire con un bastone il capo di un villaggio di nativi a causa di un disaccordo; il disaccordo coinvolgeva due galline nere, ed il figlio del capovillaggio ci ha rimesso le penne (pun intended, ndr.). Gli indigeni, per paura, abbandonarono immediatamente il loro villaggio. Da notare qui, come detto prima, il tema del colonialismo che porta solo distruzione, perpetrato in questo caso da una nazione di potenti; inoltre funge da anticipazione dell’esperienza che Marlow avrà nella giunga più avanti nel racconto. Successivamente, Marlow si reca nella città europea, senza nome, dove la Compagnia ha la sua sede principale; descrive la città con un significativo “whited sepulcher”. [NB: è un simbolo. La “Città sepolcrale bianca” simboleggia tutta la civilizzazione europea. Il bello del bianco simboleggia le idee e le giustificazioni che gli europei usano per giustificare la loro colonizzazione, mentre il vuoto nascosto all’interno della tomba nasconde l’ipocrisia ed il desiderio di ottenere potere e richezza, che è il vero motore dell’espansione coloniale. All’ufficio della Compagnia, Marlow viene fatto accomodare in una stanza con due donne, una grassa ed una magra, entrambe che sferruzzano della lana nera. Qui, Marlow esamina una mappa dell’Africa riempita di colori che rappresentano gli stati europei che hanno colonizzato determinate aree. S’incontra brevemente col capo della Compagnia, “a pale plumpness in a frock coat” (questo simboleggia l’avidità mascherata dalla civiltà) e successivamente viene accompagnato dal dottore; quest’ultimo, mentre misura la testa di Marlow, commenta l’Africa con “the changes happen inside”. Chiede poi un’anamnesi psicologica della famiglia di Marlow. che il muratore pensa che abbia per far sì che quest’ultimo acceleri l'arrivo dei rivetti necessari per riparare la nave a vapore. Marlow ha il presentimento che più velocemente la nave sarà riparata, meglio sarà per Kurtz. Improvvisamente, Marlow interrompe il suo racconto per cercare di spiegare agli uomini seduti sulla nave nel Tamigi quanto sia difficile ricordare le sue esperienze, anche se è confortato dal fatto che i suoi compagni sulla nave, uomini che lo conoscono, può almeno "see more than I could then.” Il narratore osserva che era così buio che non riuscivano a vedere Marlow; ovviamente non è un caso il fatto che proprio nel momento in cui Marlow non riesce più a procedere con la sua storia, ci sia talmente tanto buio da non riuscire nemmeno a vedere la sua figura. Fa tutto parte dell’atmosfera messa ben in chiaro sin dai primi righi. Marlow riprende la sua storia. Quando il muratore se ne va, Marlow si imbarca sulla sua nave a vapore rotta, che ha imparato ad amare dopo aver fatto tanto per ricostruirla. Marlow ci dice poi cosa significa per lui il lavoro: "I don't like work... but I like what is in the work—the chance to find yourself. Your own reality." [Ulteriore collegamento col tema del lavoro]. Ma passano settimane e i rivetti non arrivano. Arriva invece un gruppo di "pellegrini" che si fa chiamare Eldorado Exploring Expedition, guidati dallo zio del Direttore Generale. Sono tutti avidi, codardi, e senza alcun tipo di lungimiranza o comprensione del lavoro. Non è una coincidenza che la spedizione Eldorado abbia il nome di una mitica città fatta d'oro. Agli occhi di Marlow, gli stessi pellegrini sono irreali, solo contenitori per la loro avidità. Senza rivetti, neanche Marlow può lavorare. Ha molto tempo per pensare, e comincia a interrogarsi sulla morale di Kurtz, e su come si comporterebbe Kurtz se diventasse direttore generale. Qualche tempo dopo, mentre Marlow si riposa sul suo piroscafo, sente il Direttore Generale parlare di Kurtz con suo zio. Sono infastiditi dal fatto che Kurtz abbia tanta influenza nella Compagnia e mandi indietro così tanto avorio. Il Direttore Generale menziona anche un commerciante che vive vicino a Kurtz e che apparentemente sta rubando i profitti della Compagnia; lo zio consiglia al Direttore Generale di approfittare del fatto che non c'è autorità in giro e semplicemente impiccare il commerciante. Il consiglio dello zio di impiccare direttamente il commerciante, visto che non c’è alcun tipo di autorità in giro, è il segno ultimo che la civiltà è vuota. Lo zio sta dicendo che agire in modo civile non è una convinzione o una caratteristica umana intrinseca, ma piuttosto un atto progettato per evitare la punizione. Poi parlano delle voci secondo cui Kurtz è malato. Kurtz sarebbe dovuto tornare alla stazione centrale insieme al suo ultimo lotto di avorio, ma a quanto pare è arrivato a metà del fiume e poi è tornato indietro. Il Direttore Generale menziona con rabbia la convinzione di Kurtz che le stazioni dovrebbero essere focalizzate tanto sull'umanizzazione e la civilizzazione dei selvaggi quanto sul commercio. Lo zio del Direttore Generale risponde che quest’ultimo dovrebbe fidarsi della giungla, implicando che la malattia tropicale finirà per uccidere Kurtz. Qualche giorno, dopo lo zio del direttore generale e la sua Eldorado Expedition si addentrano nella giungla. Marlow successivamente ha sentito che tutti i loro asini sono morti, ma mai non ha sentito che cosa è accaduto ai "less valuable animals", gli uomini; Marlow non è solo amareggiato: pensa davvero che gli asini abbiano più valore. Gli asini lavorano e non sono vuoti, al contrario degli uomini Eldorado. Dopo tre mesi di lavoro, Marlow finisce di riparare la nave. Si incammina subito a monte con il Direttore Generale, qualche pellegrino e trenta cannibali come equipaggio. Marlow preferisce i cannibali, che in realtà non si mangiano a vicenda e di cui dice: "They were men I could work with”. Il protagonista preferisce i cannibali per lo stesso motivo per cui preferisce gli asini: sono semplici e primitivi, quindi non sono vuoti nell’anima (nonostante la descrizione dei cannibali sia razzista). Il viaggio è lungo e difficile. Marlow descrive la giungla come una "thing monstrous and free" e gli indigeni come esseri “who howled and leapt and made horrid faces”. Eppure Marlow sente una certa connessione con la "terribile franchezza" degli indigeni, sapendo che ha un po' di quella primitività nel suo cuore. Egli è grato che il suo compito di mantenere la nave a galla occupi la maggior parte del suo tempo, e nasconde la “inner truth”; commentando il proprio senso di parentela con i nativi "primitivi", Marlow sta implicando che tutti gli uomini hanno aspetti primitivi dentro di loro. Egli crede che il lavoro fornisca una fuga da questa "verità interiore”. Ancora, Marlow racconta agli altri uomini sulla Nellie che spesso ha un senso di “mysterious stillness” a guardare lui mentre compie “monkey tricks, just as it watches you fellows performing on your respective tight-ropes for… what is it? Half a crown a tumble?”. Uno degli uomini sulla Nellie avverte Marlow di “try to be civil”; Marlow risponde chiedendo scusa: “I beg you pardon. I forgot the heartache that makes up the rest of the price”, e continua la storia. Dicendo che gli uomini illustri del Nellie fanno "trucchi da scimmia", Marlow sta dicendo che il primitivismo esiste anche nel cuore della civiltà. Quando l'uomo dice a Marlow di essere "civile", Heart of Darkness afferma che la civiltà preferisce la maschera del corretto comportamento alla verità. Questa auto-illusione è ciò che rende vacua la civiltà. A 50 miglia dal quartier generale di Kurtz alla stazione interna, la nave arriva presso una capanna con una pila di legna all'esterno. Si fermano a raccogliere la legna da ardere e scoprono una nota che dice "Wood for you. Hurry up. Approach cautiously.". È firmato, ma la scrittura è illegibile; ma con un nome troppo lungo per essere "Kurtz”. Il direttore generale ritiene che il rifugio deve appartenere al commerciante che vuole impiccare. All'interno della capanna, Marlow scopre un libro tecnico sulla vela che sembra avere un codice scritto su di esso. È stupito, e chiama il libro "inconfondibilmente reale”. Il libro è "vero" per Marlow poiché deve aver richiesto del lavoro per essere scritto, con uno sforzo non indifferente. A otto miglia dalla stazione interna, il direttore generale ordina a Marlow di ancorare la nave in mezzo al fiume per la notte. Marlow vorrebbe subito andare ad incontrare Kurtz, ma sa che fermarsi è la scelta migliore. Al mattino successivo, l’equipaggio si trova davanti una fitta nebbia bianca che avvolge la nave. Un ruggito di indigeni urlanti rompe il silenzio, poi le voci spariscono. I pellegrini, spaventati, si tengono pronti coi fucili, ma non vedono niente; i cannibali vogliono prendere e mangiare gli uomini sulla riva del fiume. Marlow capisce che questi ultimi devono essere molto affamati, e si meraviglia del loro autocontrollo, visto che non attaccano gli uomini sulla nave. La nebbia bianca che circonda e acceca il piroscafo mentre i nativi gridano fuori è un simbolo meraviglioso. La nebbia bianca si nasconde dalla vista della giungla oscura e dei nativi neri che gridano all'esterno, proprio come il "sepolcro bianco" della civiltà si acceca dalle tenebre. Il viaggio è lungo e difficile: tamburi nativi battono attraverso la notte e strappi nel fiume e nebbie accecanti ritardarli. Poco prima di raggiungere la stazione interna, la nave a vapore è attaccata dagli indigeni. Il timoniere di Marlow, un nativo addestrato a guidare la nave, viene ucciso da una lancia. Alla Stazione Interna, un commerciante russo li incontra sulla riva. Egli dice loro che Kurtz è vivo ma malato. Mentre il direttore generale va a prendere Kurtz, Marlow parla con il commerciante russo e si rende conto che Kurtz si è trasformato in un dio brutale e vizioso per gli indigeni. Quando il Direttore Generale e i suoi uomini portano Kurtz fuori dalla stazione su una barella, gli indigeni, compresa una donna che sembra essere l'amante di Kurtz, appaiono pronti a ribellarsi. Ma Kurtz li calma e spariscono nella foresta. Marlow chiarisce che Kurtz non solo è sopravvissuto, ma ha abbandonato la sua morale ed è diventato un mostro (come dimostra il suo scarabocchio nel suo trattato idealistico). Marlow guardò Kurtz per avere una risposta, e la risposta che Kurtz diede fu che tutti gli uomini hanno l'oscurità nel cuore. Il russo vede che il Direttore Generale ce l'ha con lui, e sparisce nella giungla, ma non prima di dire a Marlow che Kurtz ha ordinato l'attacco al piroscafo. Quella notte, il protagonista scopre Kurtz arrancare verso il campo dei nativi, e lo persuade a tornare sulla nave dicendogli che altrimenti sarebbe stato “utterly lost”. Il piroscafo parte il giorno dopo. Ma Kurtz è troppo malato per sopravvivere al viaggio, e dà i suoi documenti a Marlow per sicurezza. Le sue ultime parole sono: "The horror! The horror!"; Marlow crede che Kurtz stia giudicando se stesso e il mondo. Anche Marlow si ammala, ma sopravvive. Torna alla città sepolcrale in Europa e consegna le carte di Kurtz alle persone interessate. L'ultima persona che visita è la fidanzata di Kurtz, la quale crede che il suo compagno sia un uomo buono, talentuoso e moralmente corretto; chiede a Marlow di dirle le ultime parole di Kurtz. Marlow non se la sente di distruggere le speranze della donna, quindi le mente: dice che l’ultima parola è stata il suo nome. Marlow, sulla Nellie, ancora ancorata nel Tamigi, tace. Il narratore guarda lontano, e dice che il Tamigi sembra condurre ai "estremi della terra", cioè “into the heart of an immense darkness”. La storia di Marlow, però, costringe il narratore a vedere il cuore oscuro della civiltà. La connessione del Narratore di quell'oscurità al Tamigi indica che ora si rende conto che le sue idee romantiche del colonialismo erano sintomi dell'autodistruzione della civiltà. Temi principali dell’opera • Colonialismo: La storia di Marlow in Heart of Darkness si svolge nel Congo belga, la più nota colonia europea in Africa a causa della ferocia e dell’avidità dei Belgi ai danni dei nativi. Nella sua descrizione della mostruosa crudeltà dei coloni contro gli africani, l’opera rivela l’enorme ipocrisia dello sforzo colonialista. In Europa, la colonizzazione dell’Africa è stata giustificata poiché non solo avrebbe portato ricchezza nel continente, ma avrebbe anche civilizzato ed educato i “selvaggi” nativi africani. Heart of Darkness mostra che nella pratica, gli europei colonizzatori, usano i forti ideali del processo coloniale come una copertura per poter rubare qualsiasi ricchezza presente sul territorio. Al contrario della maggior parte dei romanzi che si focalizzano sul colonialismo, il romanzo di Conrad pone molta attenzione al danno che la colonizzazione perpetra alle anime dei bianchi colonizzatori piuttosto che alla morte e alle sofferenze dei neri nativi. Questo fa sì che il romanzo porti avanti una critica: invece di aiutare la civiltà europea, il colonialismo la corrompe. • La vacuità della civilizzazione: Heart of Darkness dipinge una società europea irrimediabilmente e ciecamente corrotta. L’opera descrive la società europea come vuota fino al midollo: Marlow descrive gli uomini bianchi che incontra in Africa, dal Direttore Generale a Kurtz, come vacui; e si riferisce alla città europea senza nome con l’aggettivo “sepolcrale”, cioè vuota, una tomba. Il protagonista ci dice durante tutta la novella che la civilizzazione che tanto millantano gli europei è solo una maschera
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