Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Analisi e verifica di impatto della regolamentazione, Sbobinature di Economia

Appunti dettagliati di tutte le lezioni di AIRVIR della professoressa Giorgia Marina del corso di laurea diritto e amministrazione pubblica, Sapienza.

Tipologia: Sbobinature

2022/2023

Caricato il 14/12/2023

Clizia1999sto
Clizia1999sto 🇮🇹

4.5

(2)

2 documenti

1 / 87

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi e verifica di impatto della regolamentazione e più Sbobinature in PDF di Economia solo su Docsity! Giorgia Marini: analisi e verifica di impatto alla regolamentazione . LEZIONE 11/09 Questo corso ha legami con economia delle politiche pubbliche(studia come vengono raccolto le tasse e imposte e quali politiche pubbliche vengono finanziate) scienze delle finanze (tasse e imposte). Le tasse e imposte sono entrate dello stato e la loro finalità sono l’erogazione dei servizi, beni pubblici in generale politiche pubbliche. Cos’è un politica pubblica e quali finanziare. Vantaggi e svantaggi che la politica pubblica produce sui destinatari Sia per il problema delle entrate e del debito pubblico le politiche su istruzione, pensioni, sanità e disoccupazione non sono efficaci. 1 parte: Caratteristica della politica 2 parte Consultazioni: di dati o esperti, politici o destinatari politiche stesse. Se sono di dati (internet, dati cartacei) se le persone (interviste). 3 parte: tecniche di valutazione Fase inziale politica : ex ante e fase finale politica : ex post  valutano vantaggi e svantaggi politica pubblica e possiamo sinteticamente tradurre in benefici e costi. Nella maggior parte dei casi anche della fase di ideazione (iniziale) o attuazione (finale) la maggior parte tecniche misurano costi e benefici che si possono valutare in euro. Non tutto si può tradurre in soldi specialmente in ambiente e sociale (terzo settore) 4 parte: affronta temi al margine ovvero valutazione impatto sociale e ambientale.  aspetti che non si possono monetizzare come il valore dell’ambiente o impatto terzo settore. Le tecniche che conosciamo tradizionale sono difficili da attuare e le nuove tecniche stanno lavoro quando sono convolti questi settori. In alcuni casi queste valutazione possono essere in aggiunta alla valutazione tradizionale. 5 parte: Dirigente : una volta attuare le politiche affidate a un ufficio della PA con a capo un dirigente con funzioni di attribuire dei compiti nei suoi uffici per arrivare finalità politiche. Nel caso in cui c’è un problema finale della politica, si pone un problema di valutazione della PA ovvero egli uffici che sono affidate le politiche pubbliche (valutazione personale ecc..) Un problema di denominazione del corso: in realtà la regolamentazione non ha niente a che fare con il contenuto del corso. La regolamentazione in economia vuol dire imporre dei vincoli (su per esempio prezzo e quantità) come può fare un monopolista dicendo di vendere un bene a un tot.. Il mercato non è libero di fare quello che vuole . La regolamentazione di solito ha a che fare con vincoli imposti dallo stato (es. Zona centro non si può circolare per ZTL; prezzo latte no può superare 2 euro) In realtà il corso prende il nome da una cosa che in inglese si chiama “regulation impact assesment “(quindi regolazione e non regolamentazione) Per regolazione si intende normare . Le politiche pubbliche alla fine del loro ciclo diventano leggi che entrano nell’ordinamento giuridico. Il corso (la regolazione) non si limita solo normare ma si preoccupano di inserire la legge nell’ordinamento giuridico in modo armonioso . (e poi si traduce in senso economico) Per processo regolatorio si intende : ex ante e ex post Non ci occupiamo nell’inserimento della legge nell’ordinamento. La legge che introduce per la prima volta nell’ordinamento il concetto di regolazione e regolamentazione la legge 246/2005 art.14 comma 1, 2 , 4  scrive ai commi 1 e 4 che cosa è l’analisi di impatto alla regolamentazione : AIR( valutazione preventiva ex ante degli effetti di un intervento normativo o nel nostro caso la politica pubblica su cittadini, istituzioni, imprese mediate comparazione) e comma 2 ci dice che analisi è un supporto all’organo di vertice dell’ amministrazione per decidere se implementare o no PA. Tanto che nella PA esistono uffici AIR (supporto valutazione politiche pubbliche) Nel comma 4 verifica impatto alla regolamentazione VIR: valutazione anche periodica (posso valutare in ex post ma anche più volte ) del raggiungimento finalità politica stimando i costi e benefici prodotti ex post dalla politica Le politiche pubbliche possono avere una valutazione periodica, infatti la valutazione delle politiche pubbliche non si muove in asse temporale ma in un ciclo (come studiano alla autonoma). Ad esempio se la politica del reddito di cittadinanza non piace più e si decide di tenerla modificarla o eliminarla, si rigenera il ciclo della politica (non nel caso però si voglia eliminarla). LEZIONE 12/09 La parola POLITICA in inglese si traduce in 3 modi diversi: politics, polity e policy - Policy: politica pubblica - Politcs: relazioni tra attori politici - Polity :fa riferimento all’analisi della forma di stato o governo e a ha che fare co la cultura politica. All’interno ogni piano pluriennale ci sono programmi pluriennali e all’interno di ogni programma pluriennale dei progetti. Si valutano pero solo singolo elemento pp quindi volta per volta. (schema prof) La parte a destra schema le indicazioni di condotta per corretta allocazione risorse per pp per realizzare un determinato piano articolato in programmi e progetti, Succede che ogni legislatura a stanzia risorse necessarie per pezzo di politica pubblica SISTEMA POLITICO E TEORIA DELLE SCELTE PP è il modo in cui i policy maker rispondo richiesta di intervento. Collettività di risolve al policy maker. Questi soggetti che partecipano pp vivono in un ambiento che si può immaginare in una scatola: Nell’ambiente c’è la collettiva che si rivolgono al sistema politico . Dall’ambiente in cui vive la collettività che può essere formata da persone, imprese, gruppi, associazioni volontariato e da loro nasce una domanda di intervento per risolvere una criticità. Il sistema politico decide se intervenire o meno e agisce prendendo una decisione. Decisione e azione sono quindi il risultato della richiesta di intervento dalla collettiva. Il sistema politico risponde attraverso dei mezzi che si trasformano in decisioni, azioni. Entrano degli imput rappresentata da richiesta di intervento ed escono in outps I policy maker si classificano nel sistema politico, dove esiste nell’ambiente in due modi: - Decisori formali : responsabili decisione (es. adottare o meno pp) - Decisori sostanziali: soggetti che avrebbero potuto dare contributo al processo ma non sono quelli che formalmente prendono decisione(es.lobby) Tanto più è grande pressione che una lobby esercita su decisori formali, più sarà grande pressione decisori formali Ogni legge è un compromesso di un processo politico MODALITA CON CUI SI PRENDO LE DECISIONE Modalità classica dice che decisore formale decida in modo razionale ovvero prevede la coerenza Come in ogni teoria, come quella della razionalità, anche queste si sono evolute e lasciato spazio a teoria più moderna come della della ULTRARAZIONALITA’ (non studiare quello che dice il libro) Ci dice che le scelte relative alle decisone politiche seguono 2 temi/problemi: da una parte le preferenze (ottenere a una certa azione) e elemento aggiuntivo.  ovvero si prendono conto di altri elementi come le istituzioni (regole formali e informali che determinano i vincoli all’interno dei quali policy maker prende le decisioni) ULTRARAZIONALITA’ PREFERENZE (obiettivo) ISTITUZIONI Un visione ultramoderna (standard: razionalità, moderna: ultra-razionalità ) prende decisioni specifiche : decisore politico prende decisioni rispetto singola politica che deve valutare. La scelta è sempre razionale ma è una decisione situata (limitata alla pp che sto valutando). LEZIONE 13/09/2023 CICLO DI VITA DI UNA POLITICA PUBBLICA I modelli di ciclo: 1. LASSWELL (ANNI 50) : 7 fasi che si susseguono in maniera lineare. 1 tentativo di formalizzare e strutturare il ciclo di produzione pp non si usa più 2. Anni 80/90: Jones, Anderson e Brewer, propongono una variante del primo modello con numero inferiori di fase e introduco idea che idea pp non si sviluppi in maniera lineare ma in maniera ciclica. Una volta pp è attuta e valutata ex post non si limita a questa in quanto si può vedere che pp non è più validi e che quindi si può modificare. Modello CIROCOLARE: - Fase 1: Agenda Setting - Fase 2: Formulazione delle politiche pubbliche - Fase 3: Decisione o Decision making - Fase 4: Implementazione delle politiche pubbliche - Fase 5: Valutazione (ex post) Su questo modello agiscono le Tecniche di Valutazione (ex ante , in itinere e ex pot) AGENDA SETTING  FORMULAZONE  DECISIONE  ATTUAZIONE  VALUTAZIONE Le tecniche di valutazione Ex ante si usano della fase di Formulazione Le tecniche di valutazione In itinere nella decisione Le tecniche di valutazione Ex post in Valutazione LE CONSULTAZIONI Sono presenti in tutte le fasi del ciclo di vita perché la consultazione è il modo con cui coloro che devono decidere reperiscono le informazioni: consultazione può essere di dati o persone. Possono avvenire in qualsiasi fase FASE NUMERO 1: AGENDA SETTING E’ il momento in cui vengono selezionati i problemi e questioni per le quali è richiesto l’intervento pubblico. Il decisor making studia le criticità sollevate dalla collettiva è una criticità che vale o meno la pena inserire Deriva da una richiesta di intervento della società che può derivare da un gruppo di persone più o meno esteso, da imprese ,politici ecc… che poi si rivolge al sistema politico. Quando un problema entra nell’agenda , prende avvia il ciclo della politica pubblica e lo stato , politici o decisor maker riconoscono che criticità va risolta. Quindi è il sistema politico che difronte sistema di intervento criticità va inserita nell’agenda e quindi affrontata. Questa agenda può strutturarsi secondo due modelli: 1. Agenda Sistemica: raccoglie tutte le criticità quindi questioni di carattere collettivo 2. Agenda Istituzionale: raccoglie le criticità sulle quali le autorità vogliono intervenire. Quindi qui si avvia il processo e quindi quelle che si vogliono risolvere Dal momento in cui queste due agende non coincidono, scaturiscono quelli che si chiamano MODELLI DI FORMAZIONE DELL’AGENDA DECISIONALE  Modello che spiega come prendere le decisioni . Una volta inserito problema nell’agenda istituzionale come si decide? Esistono vari modelli; in particolare la teoria ci propone una serie di modelli di formazione agenda decisionale che sono raggruppati in 2 gruppi: - I modelli proposti da COP,ROSS e ROSS (1976) : 3 tipi di modelli che si chiamo OUTSIDE INITIATION MODEL, INSIDE INITITION MODEL e MOBILIZATION MODEL “Outside Initiation Model “agenda è formata sulla base dell’interesse del gruppo di pressione come Lobby “Inside Intition Model” c’è anche qui la pressione ma dcira interno sistema politico come i politici o altri gruppi di interesse “Mobilization Model” criticità si inserisce quando pressione proviene dal personale amministrativo Accanto a questo schema ci sono modelli più moderni che sono estensioni di questi 3 modelli : 2 estensioni basate sull’interazione tra attori del processo formazione agenda e la natura del problema che bisogna risolvere. Gli attori possono essre politici, autorità pubblica (es. problema di natura sanitaria, mercato lavoro ecc..) Tra interazione soggetti che decisioni su criticità e tipo criticità la letteratura propone variante de 3 modelli di Cop, Ross e Ross, come: - CONSOLIDAMENTO  esempio: unificazione della Germania: in questo caso è stato seguito modello agenda setting che prende il nome di consolidamento si usa quando autorità pubblica si attiva per problema politico nei confronti del quale c’è un ampio consenso - FINESTRA DI POLICY  prevedere riconoscimento di tre insiemi di variabili che interagiscono fra di loro che sono il flusso di problemi, il flusso possibili soluzioni e il flusso delle condizioni politiche. Qui la teoria identifica una figura di tipo quasi imprenditoriale chiamata Imprenditore di policy ovvero un politico che partecipa processo decisionale che è caratterizzato da una spiccata capacità di cogliere opportunità in relazione al problematiche che devono essere risolte. L’imprenditore di policy può essere di tipo istituzionale (politico, parlamentare) e non istituzionale (giornalista, ricercatore , esperto) FASE NUMERO 2: FORMULAZIONE Le criticità e i problemi vengono elaborati e trasformati in proposte(richieste di intervento). Consiste quindi nel analizzare dettagliatamente tutte problemi e criticità dei gruppi e trasformarli in intervento ovvero possibili soluzioni e politiche. In questa fase , vengono esaminate delle diverse possibili alternative di soluzioni per risolvere le criticità e vengono selezionate possibili soluzioni questo perchè nell’agenda istituzionale entrano problemi diversi e tutti devono essere analizzati e per ogni problema è possibile pensare a diverse soluzioni. Questa fase è articolata in 4 momenti: - ANALISI  si reperiscono info necessarie per esaminare il problema e determino alternative al problema - SELEZIONE  restringimento delle scelte : C’è un problema e anche diverse alternative ma se all’inizio non ci si trova in questa situazione, in quanto ho un problema e tanti gruppi politici e soggetti che intervengono e ognuno di loro ha la sua soluzione. Quindi bisogna ridurre le alternative per poi valutarle e confrontare la soluzione ideale con le alternative - LEGGITTIMAZIONE  avviene con il consenso di coloro che hanno la lista delle alternative Agiscono delle tecniche di valutazione in itinere  consiste in una di monitoraggio della valutazione ex ante Anche in questa fase di possono individuare dei modelli di azione : - Modello top –down : Maggiore importanza a quello che succede in cima quindi è un processo gerarchico in cui bisogna raggiungere gli obiettivo stabiliti dal governo. In questo tipo di processo conta molto il ruolo policy maker che è in cima al processo e quindi questo rappresenta un limite . Un altro limite sono le risorse - Modello Bottom-up : qui conta il punto di vista del destinatario della pp oppure in alcuni casi anche del policy maker ma di livello inferiore rispetto a quello che sta in cima. Analizza l’impatto che la pp produce sul destinatario. Accanto a questi due modelli , sono stati proposti modelli di integrazione, in cui si cerca di recuperare i limiti di entrambi e raggiungere sia obiettivo di efficiente uso delle risorse e massimizzazione impatto sul destinatario. VINCOLI che affrontano coloro che prendono le decisioni , hanno natura diversa : - Amministrativi - Economici - Sociali - Contesto sociale - Contesto politico - Istituzioni - Tipo di problemi - Difficoltà tecniche - Dimensione del gruppo dei destinatari La decisione entra in un ambito di tipo teorico perchè nella fase di attuazione prima che la pp diventi legge ci sono diversi interazioni tra i soggetti, che presentano come abbiamo visto dei vincoli. Dopo la fase dell’attuazione la pp è legge e si trova dentro l’ordinamento. FASE NUMERO 5: VALUTAZIONE Il policy maker procede alla valutazione EX POST, raccoglie dati e info necessarie per valutare se la pp, divenuta legge, produce effettivamente gli effetti desiderati e quindi se ha risolto la criticità. Questo perchè una pp ha un costo e se non produce gli effetti desiderati, bisogna sbarazzarcene. Queste tecniche ex post sono difficili perché conosciamo il mondo com’ è dopo la pp ma non lo conosciamo come sarebbe stato senza la pp. E’ una analisi costosa e quindi non viene molto eseguita. Se valutazione ex post da esito negativo si riavvia il processo dove pp può essere modificato o dismessa. Idealmente esiste un modello teorico come se ci fosse un MERCATO DELLE POLITICHE PUBBLICHE (con domande e offerte). La domanda di politica pubblica può assumere diversi aspetti; da un lato della domanda identifichiamo diverse tipologie di richiesta e possiamo classificarla in beni pubblici, beni collettivi. Quando parliamo di beni pubblici sappiamo che devono essere finanziati e quindi pagare delle tasse e un problema della fornitura di questi beni prendono il nome di “Free Riding”. (non si vuole pagare perché non interessa, ma essendo un bene pubblico questo non si può fare) Il free rider è colui che decide di non usufruire dei beni pubblici ma allo stesso tempo si avvantaggia dell'accesso a tali beni, generando una sfida per coloro che cercano di fornire tali servizi. Caratteristiche di chi domanda l’intervento: Possono essere gruppi piccoli o gruppi grandi (hanno tra loro caratteristiche diverse, più il gruppo è piccolo più è grande il controllo sociale sul gruppo). Tendenzialmente questi gruppi si caratterizzano da benefici e costi concentrati. Quando la domanda della pp proviene da gruppo politico con forte controllo sociale, di solito sono gruppi che quando richiedono la pp di solito ne traggono maggiore beneficio e ne pagano anche il costo. Quando i destinatari delle pp sono gruppi più grandi, non c’è organizzazione e i costi e benefici relativi alle pp richieste, non necessariamente ricadono su questo gruppo e i costi e benefici delle pp del griupo molto esteso ,ricadono su tutti  prendono il nome di costi e benefici diffusi. Un esempio è la concessione sulle spiagge: prendono benefici chi ha i stabilimento, ma i costi sono diffusi su tutti e quindi nascono problemi tra chi sostiene la politica e chi lo osteggia. Questo ci porta a classificare le pp; ci sono diverse tipo di classificazione, in particolare due quelle proposte da LOWI  propone una classificazione basata sul potere coercitivo . l’elemento che determina la classificazione delle pp è il potere coercitivo. In particolare LOWI classifica sulla base di questo potere le pp su 4 categorie: - Politiche redistributive  politiche che hanno a che fare con il fisco, lo stato prende le tasse e le distribuisce in servizi, come istruzione, welfare state. - Politiche regolative  hanno a che fare con pubblica amministrazione, giustizia e che quindi regolano i comportamenti - Politiche costitutive  hanno a che fare con la costituzione - Politiche distributive  hanno a che fare con l’assistenza, la previdenza (pensioni) Lowi pensa anche a una possibile rappresentazione di queste 4 politiche in funzione di due aspetti che sono legati al potere coercitivo. Sono la: - probabilità della coercizione : è una probabilità remota o vicina - Applicabilità coercizione : dipende dalla azione individuale e ambiente Tanto più è alta la probabilità che il governo debba utilizzare il potere coercitivo, tanto più è alta probabilità di coercizione. - Remota: governo non utilizza potere coercitivo - Vicina : più probabile che lo devo usare APPLICABILITA’ AZIONE INDIVIDUALE AMBIENTE AZIONE REMOTA VICINA CLASSIFICAZIONE DI WILSON Classifica le pp in 4 tipi di politiche : - Costi concentrati e benefici concentrati  caratterizzate da una grossa conflittualità perché costi sono raggruppati in un solo gruppo costi come anche i benefici. Ad esempio quando si parla di politiche del lavoro perché ci sono due parti (sindacato e confindustria) che si incrociano che non sempre sono sulla stessa posizione PROBABILITA’ DELLA COERCIZIONE Politiche Distributive Politiche Costituenti Politiche regolative Politiche Redistribuzione Questa globalizzazione implica che fra stati diversi si inneschi un meccanismo di tipo competitivo rispetto a risorse necessarie per realizzare politiche pubbliche nazionali. Dal punto che vivono in un network gli stati implica che per avere risorse necessarie per una politica anche nazionale si dovrà competere con altri stati. La conseguenza di questo meccanismo competitivo è che tutti i paesi cercheranno di attrarre nel proprio territorio risorse umane o capitale fisico ecc.. necessario per realizzare pp. maggiore sarà l’ attrattabilità del paese, maggiore sarà possibilità di realizzare la pp. Nell’ambito di questo network di globalizzazione esistono diversi esempi di come Organizzazione mondiale commercio , ONU ecc.. … Come vengono prese decisione pp a livello europeo Si parla di policy making a livello europeo. L’unione europea non è uno stato federale, è un sistema politico. Appartenere a UE comporta limiti e anche ad attenersi ad alcune indicazioni cogenti. Nell’unione la commissione europea ha il ruolo di far applicare le sanzioni agli stati membri che si sono assunti gli obblighi ma non li hanno rispettati. L’UE non è dotata di risorse proprie quindi non ha un bilancio, pertanto UE si configura come stato regolatore (controlla e monitora operato stati membri) . Uno dei problemi è che la commissione europea per regolare attività dei cittadini e delle imprese, produce una quantità eccessiva di regolamenti. Si arriva alla sovra- regolamentazione perché non si ha un bilancio. Per europeizzazione si intende la rassegna dei cambiamenti prodotti da un intervento dell’ UE. Sono 4 possibili esiti : - Inerzia  No cambiamento - Assorbimento  vi è adeguamento ma non vi è un cambiamento sostanziale - Trasformazione  quando intervento UE porta a cambiamento formale - Riduzione  quando in seguito intervento UE la politica nazionale diventa “meno europea” Questa rassegna ci consente di capire meglio la europeizzazione : quando un paese accetta dei cambiamenti imposti dall’UE nel proprio ordinamento. Questa europeizzazione può essere di tipo: - Ascendente  facciamo riferimento alla costruzione di istituzioni e politiche europee - Discendente  parliamo di conseguenze delle decisone prese a livello comunitario nelle policy stati membri Si può parlare anche di Europeizzazione Circolare quando una pp UE è recepita da uno stato che poi a sua volta influenza la riforma della p stessa a livello europeo. CICLO DELLA PERFORMANCE Si chiama ciclo perchè nel caso in cui l’outcame non è uguale risultato desiderato non si e risolta la criticità iniziale e si dovrà riintervenire e riiniziare. Il termine performance perchè questa valutazione in termine di desiderabilità di output e input in letteratura prende il nome di performance. Il sistema politico può essere rappresentata da una scatola strutturata da input e output. Nel vertice strategico del sistema politico vengono definiti obiettivi medio lungo periodo da raggiungere (criticità e problemi che si vogliono risolvere) da parte del policy maker, colui che definisce obiettivi medio e lungo periodo. Il sistema politico utilizza degli input e li trasforma in output e sulla base degli obiettivi medio e lungo periodo, il sistema politico trasforma gli input in output. Gli input sono di 2 tipi: richieste di intervento e risorse Gli output sono il prodotto finito ovvero beni e servizi pubblici Oltre all’output quando si parla di pp, si aggiunge elemento in più dall’output che bisogna valutare nel ciclo della performance che si chiama OUTCOME (risultato desiderato, si considera nella valutazione ex-post). EFFICIENZA PRODUTIVA  a parità di input, si producono più output quindi la produzione avviene senza sprechi e qui l’idea sottostante è che non si possono mettere da parte le risorse quindi bisogna utilizzare tutto capitale a disposizione perché quello che non uso lo butto. EFFICIENZA ALLOCATIVA  a che fare con concetto di ottimo paretiano: data una certa allocazione di risorse che mi porta a un certo livello di produzione, posso riallocare le risorse e produrre di più. EFFICACIA  Una politica è efficace se realizza un output capace di realizzare anche un outcame. Una politica pubblica di qualità è quindi una polita efficace ed efficiente, massimizza l’utilità . E’ efficace se nell’ambito nel max, avendo usato le risorse nella maniera migliore possibile, raggiunge l’outcame. Efficienza: rapporto tra output e input tenendo in considerazione elemneto k ovvero lo scostamento da un certo standard di qualità già presabilito. E = O x K Ppe capire come si caloca la efficienza: esempio: due atenei che hanno caratteristiche diverse: ateneo A ha mille laureati , piu della media mentre ateneo B ha seicento laureati, meno della media. A parota di risporse disponiue, di corsi e docenti, deciamo su queste info di premiare ateneo a rispetto a b perché output è maggior e questo viene intrpretato come risultato maggiore. A parita di output a è maggiore output di a rispetto a be  OA > OB I A IB Input: infrasrtutture e i corsi (k). Quantificazione di K per capire se effettivamnete atneo A è superiore a B. K nel nostro caso misura grado di apprendimento  quindi K puo essere >1 (grado di apprendimento eccellente) =1 (nella media) e <1 (scarso) Ipotizzando che K dell’ateneo A sia uguale a 0,4 (quindi scarso) e KB è uguale a 1 (nella media). E=0 I x K OA IA xKA=1000 x 0.4=400 ob IB x KB = 600 x1 =600 In questo caso Ateneo B è meglio. K misura lo spostamento di qualità predefinito e questa correzione puo essere in aumento se va sopra la media e in riduzione se va sotto la media . Lo utilizziamo per modificare il nostro coefficiente standard di qualità ( e = zero su i) Per ogni pp quindi si puo pensare di tipologia di qualità diversa K Qui misura grado di apprendimento ma in generale K misura: - QUALITA’ EFFETTIVA/PERCEPITA (La qualità e. è la reale capacità di una prestazione di generare un risultato mentre la percepita è un giudizio soggettivo di solito formulato da coloro che ricevano la prestazione es. quelli che ti danno il questionario di soddisfazione). - QUALITA’ ATTESA (è basata sulle aspettative che soggetti aveva prima di rivolgersi alla PA prima di ricevere la prestazione. L’aspettativa è incerta) - QUALITA’ FISICO- STRUMENTALE (Se valuta qualcosa di materiale come ad esempio la pulizia) - QUALITA’ RELAZIONALE (riguarda relazione tra qui fornisce e riceve il servizio) - QUALITA’ TECNICA (si riferisce alle componenti necessarie per risolvere il problema) Queste sono tutte qualità che dobbiamo prendere in considerazione con K. Questo ci serve per capire come valutare le pp Di una pp noi studiamo la CAPACITA’ DI PRODURRE UN EFFETTO DESIDERATO sui stakeholders(destinatari diretti). L’outcame deve essere prodotto sui destinatari diretti della politica pubblica. Come si va a valutare la capacita d produrre un effetto desiderato? Si utilizzano tecniche di valutazione: - Ex ante Fattibilità della pp :per valutare se vale o meno implementare la pp o se non vale la pena pensare a sue possibili alternative. - Ex post  già abbiamo attutato la pp e siamo quasi alla fine nel ciclo di vita pp quindi la valutazione sarà diversa ovvero dell’effetto prodotto, ossia dell’impatto positivo o negativo riconducibile alla nostra politica pubblica vale a dire l’outcame Argomenti della verifica: ANALISI DELLE PP in economia fa riferimento all’approccio positivo - Differenza tra regolazione e regolamentazione - AIR e VIR  legge 246/2005 art.14 comma 1 2 e 4 - Definizione di politica pubblica : sapere elementi costitutivi pp (obiettivi, potere coercitivi, mezzi, potere pubblico , obiettivo latente, politiche simboliche ecc.. tutto) Il principio proporzionalità lo applichiamo nella scelta della tecnica. Una volta chiusa consultazione, le info raccolte vengono trasformate in tabelle e grafici che poi verranno pubblicati e quindi resi accessibili. CRITICITA’ DELLE CONSULTAZIONE emergono nelle tecniche di consultazione - TEMPISTICA :La consultazione deve essere realizzata quando è utile. Se realizzo la consultazione relativo costi benefici di una pp che produce quando pero sono già fase attuazione non serve a niente quindi la intempistività è un elemento negativo. - SOGGETTI RILVANTI: Escludere i soggetti rilevanti è un altro rischio nella consultazione - MANCANZA DI TRASPARENZA - GENERAZIONE DELLE OPINIONI - INATTENDIBILITA’ DEI DATI - ONEROSITA’ : costo consultazioni - UTILITA’ DATI RACCOLTI TECNICHE DI CONSULTAZIONE Analisi Desk: analisi preliminare che precede la consultazione . E’ un’analisi di documenti già esistenti dalla quale si può estrarre alcuna info utile senza intraprendere la consultazione che ho pianificato. Finisce questa analisi e inizia consultazione vera e propria. Prima tecnica di consultazione: 1. RIUNIONE : può essere formale o informale , dipende dal grado di formalizzazione , ovvero dalla rigidità del giorno della riunione. Più è strutturato tanto più sarà formalizzata la riunione. La riunione è elemento meno strutturato (meno rigido) e serve per raccogliere informazioni, valutare la pp e le sue possibili alternative . Una possibile alternativa della mia politica può essere anche la non realizzazione di una nuova politica pubblica che prende il nome di OPZIONE ZERO (succede quando costo pp è troppo alto). L’ordine del giorno o Traccia viene definito in anticipo e l’ufficio che convoca la riunione dovrà individuare i soggetti consultati e la consultazione attraverso la riunione è di solito chiusa quindi possono partecipare solo chi è stato convocato. I vantaggi di questa tecnica: - costi bassi - velocità di realizzazione - diversificazione del punto di vista I svantaggi di questa tecnica: - nulla rappresentatività statistica (il dato non rispecchia quello che succede nella realtà) Seconda tecnica di consultazione: 2. INTERVISTE SEMI- STRUTTURATE Possono essere : individuali o collettive Le domande dell’interviste possono essere: - Strutturate: una sola risposta - Semi-strutturate: una sola risposta possibile più la possibilità di lasciare un commento personale - Aperte: non ci sono indicazioni Esiste una traccia e colui che deve fare l’intervista nella traccia ha un contenuto ed un elenco. Tanto la domanda è aperta tanto più si potranno raccogliere info di tipo qualitativo. Rispetto alla riunione formale e informale, nelle interviste è necessario selezionare in modo attento i soggetti consultazioni perchè la selezione determina la qualità info raccolte. MODALITA’ DI INTERVISTA: Può essere fatta “faccia a faccia”, per telefono o telematica. VANTAGGI: - Costi contenti - Realizzazione veloce - Presenta risulta più attendibili rispetto riunioni SVANTAGGI: - Risultato ottenuto non è staticamente rappresentativo della popolazione di riferimento LE CONSULTAZIONI La consultazione è un elemento trasversale(può esserci in qualsiasi momento) del ciclo di vita di una politica pubblica, utile a reperire le informazioni mancanti. La consultazione può riguardare persone o dati. Consultazione: - ex ante : nella fase di formulazione della politica pubblica. La raccolta di informazioni o il rilevamento di una particolare esigenza - In itinere: solitamente la consultazione viene utilizzata per capire qual è la percezione dei soggetti coinvolti sulla politica pubbliche che si sta per attuare . anche in questo caso la consultazione avviene prima che la politica pubblica venga attuata. - Ex post: la consultazione serve a valutare l’effetto prodotto dalla politica pubblica e se questo coincide con l’effetto desiderato. La consultazione assume valori diversi in base ai momenti in cui viene attuata. Consultare coincide con strutturare l’ascolto degli stakeholders Oltre agli stakeholders possono essere consultati altri soggetti, come gli esperti nei vari settori dove si intende intervenire, eventuali testimoni, la società civile,opinionisti,politici La consultazione è una forma di comunicazione bidirezionale, che va dal policy maker al soggetto consultato, vi è sia la raccolta di informazioni che la partecipazione che rende il soggetto consultato parte di qualcosa. La consultazione non va quindi in una sola direzione, il policy maker coinvolge altri soggetti nel processo di valutazione, restituendo una raccolta dei dati recepite dalle consultazioni ( Open data). Perché la consultazione sia efficace è necessario che sia integrata nel processo di valutazione ex ante, nelle fasi della formulazione della politica pubblica, prima della decisione finale, Ed integrata nel processo ex post. La consultazione deve essere ragionata. Prima ancora di avviare il processo di valutazione ,nella fase quindi dove si sta decidendo quale criticità risolvere, devo decidere di pianificare la consultazione. In particolare, dovrò definire il piano delle consultazioni (OCSE), cioè una serie di elementi. Gli elementi fondamentali : 1) Fasi e tempi, cioè come è strutturata e la durata di ciascuna fase 2) destinatari della consultazione 3) obiettivi della consultazione 4) tecnica e modalità della consultazione 5) termini temporali 6) responsabile della consultazione Principio della proporzionalità: aiuta a capire quanti soggetti da consultare Principio dell’adeguatezza: ha a che fare con le caratteristiche della politica pubblica, cioè un soggetto adeguato a trovare delle risposte ricercate. Lo stesso principio di proporzionalità lo adoperiamo nella scelta della tecnica. Una volta terminata la consultazione, i dati raccolti vengono trasformati in tabelle/ grafici emanati in un documento pubblico. Criticità delle consultazioni: 1) la tempistica : realizzarla in un momento sbagliato 2)soggetti rilevanti : consultazione di soggetti sbagliati 3)mancanza di trasparenza : i soggetti consultati non dichiarano a pieno le informazioni necessarie 4) generazione dell’opinioni : vengono fornite delle consultazioni che però coincidono con giudizi e opinioni soggettive dei soggetti consultati 5)inattendibilità dei dati raccolti: questi dati possono essere o il risultato delle consultazioni o da fonti più certe, e possono essere più o meno attendibili 6) onerosità : quanto costa portare avanti la consultazione 7) Utilità dei dati raccolti Analisi desc : precede immediatamente la consultazione, è un analisi delle informazioni che si conoscono dai quali possono essere estrapolati dati in grado di semplificare la consultazione vera e propria. Le tecniche della consultazione: tecnica n1) la riunione, che può essere formale o informale, la formalità dipende dal grado di formalizzazione. La riunione è lo strumento meno strutturato delle varie tecniche. Le riunioni servono per raccogliere informazioni, valutare la politica pubblica e le sue possibili alternative e la possibilità di non intervenire, cioè, l’opzione zero. Solitamente la riunione è caratterizzata dall’ordine del giorno, cioè una scaletta di punti da affrontare durante la riunione, che verrà comunicata insieme alla convocazione dove verrà stabilito il giorno, con anticipo. L’amministrazione individua i soggetti idonei da invitare alla riunione, in base alle caratteristiche richieste. I vantaggi della riunione sono : i costi bassi, l’alta velocità di realizzazione e la diversificazione delle opinioni. Svantaggi: la scarsa affidabilità a livello statistico Svantaggi : maggiori costi, maggiori tempi, domande più strutturate, non c’è la possibilità di confronti tra punti di vista diversi. Come si svolge l’indagine statistica: 5 fasi : 1) Viene definito il piano d’indagine: che coinvolge tutto il gruppo di lavoro 2) Fase della rilevazione dei dati: verranno coinvolti solo i membri del gruppo che avranno competenze specifiche 3) fase di classificazione e codifica dei dati: la svolgono i soggetti del gruppo anche qui con competenze specifiche 4) elaborazione dei dati : ( competenze specifiche) 5) interpretazione dei risultati: coinvolge tutti i membri del gruppo Analisi delle singole fasi : fase 1: ( definizione piano d’indagine) : Programmazione di tutti gli aspetti che riguardano la consultazione, come gli aspetti : metologici, tecnici e operativi. In questa fase viene stabilito l’oggetto dell’indagine ( chiamata unità statistica) dobbiamo definire quale carattere vogliamo rilevare sull’unità statistica, dobbiamo definire la metodologia per rilevazione e rilevazione. Infine, nel piano d’indagine si dovranno stabilire gli strumenti per rilevare il dato. La rilevazione può essere di 2 tipi : Totale o parziale Totale : rilevazione di dati su tutte le unità statistiche Parziale: rilevazione di dati su un campione delle unità statistiche. Sempre nell’ambito del piano d’indagine bisogna definire gli aspetti operativi e tecnici. Innanzitutto, bisogna predisporre liste nominative dalle quali attingere le informazioni ( es: lista delle famiglie o lista delle imprese) Poi occorre acquisire gli strumenti con i quali acquisire le informazioni Bisognerà formare i rilevatori Definire una tempistica e dei costi associati a ciascuna fase dell’indagine statistica. Fase 2 ) Rilevazione dei dati : I) i dati possono essere raccolti : da un questionario o da altri dati già pubblicati, cioè i dati amministrativi, oppure dati raccolti da altre ricerche. II) Una volta rilevato il dato questo va trasformato in dato statistico fase 3) classificazione e codifica: C’è un dato statistico( variabile) che va classificato e può assumere 2 modalità : quantitativa e Qualitativa A questo punto una volta capita la modalità, questa va trasformata in una variabile statisticamente trattabile. Vi è poi la scelta del software per elaborare i dati. FASE 4 ) Elaborazione dei dati: vengono analizzati gli indici (es: media/ variabilità) vengono utilizzati dei modelli teorici per inserire al loro interno i dati Fase 5) Interpretazione dei risultati: l’interpretazione parte dal presupposto che esiste un modello teorico/ economico che spiega quello che succede alle variabili. Si interpreta poi la relazione casuale tra le variabili. Strumenti applicabili alle varie tecniche : Il Questionario : è un modulo, con una serie di domande che dovranno essere poste tutte nello stesso modo, le domande possono essere di diverso tipo : aperte, chiuse, di opinione. Influisce sulla buona riuscita del questionario : 1)La scelta delle domande, il numero di domande, l’ordine delle domande 2)La scala dei caratteri da rilevare :caratteri che possono essere : nominali, ordinali, a intervalli, di rapporti 3) introdurre domande di controllo 4) usare un linguaggio chiaro e comprensibile Come può essere somministrato il questionario : in modo diretto, con intervista telefonica o per auto compilazione Le consultazioni telematiche: rispetto a qualsiasi altra modalità di consultazione questa è una consultazione ad altissimo raggio perché vengono coinvolte un nero elevato di persone che dispongono di una connessione, per questo vengono definite consultazioni ad ampio Queste sono anche più flessibili. Lo svantaggio però è il Digital Divide, cioè che chi non possiede una connessione viene tagliato fuori dal questionario Differenza tra sondaggio e consultazione : il sondaggio è l’indagine di mercato, un’intervista ( non lo tratteremo nel corso, non ha nulla in comune con la Politica pubblica) la consultazione : è una raccolta di informazioni con lo scopo di offrire la miglior politica possibile Indagine di customer Satisfiction : un feedback sulla soddisfazione degli utenti Rientra nell’ambito della consultazione anche l’analisi dei testi, cioè la codifica dei testi da prendere in considerazione. Lo strumento per far ciò è l’analisi delle frequenze assolute o relative di alcune parole chiave 02/10/2023 La consultazione è un elemento fondamentale ciclo pp ovvero strumento attraverso il quale policy maker o valutare raccolgono info utile per la pp. Strumento che interessa tutto in ciclo della pp Ci sono 2 tipi di consultazioni: una che riguarda le persone(possiamo condurre interviste) , ma non necessariamente serve ricorrere a questa consultazioni ma a dati (dati che sono già pubblicati) Quando non si ricorre a consultazione di persone bensi di dati già pubblicati, si andrà a consultare documenti scritti, dati di contabilità nazionale, pubblicazione della PA … Ora analizziamo come sono strutturati alcuni di questi dati e come questi diventano dati statistici ufficiali Bisogna per prima definire cosa è un dato statistico (consultarlo e )  si definisce dato statistico quantità sintetica di fenomeni osservati e misurati su una popolazione di riferimento (intera popolazione o un campione); sintetico significa elaborazione di una informazione originale I dati statistici servono al valutatore per descrivere una regolarità empirica(descrivono a qualcosa che si ripete costantemente per verificare un comportamento o studiare nesso fra diversi fenomeni) Dati statistici risultato di un vero e proprio processo produttivo che fa riferimento a due elementi fondamentali che sono : meta informazioni e meta dati. Le meta informazioni sono tutte info interne a quel processo produttivo del dato statistico in particolar e riguardano unita di misura del dato (anni, peso), periodo temporale di riferimento del dato (giornaliero, mensili, annuali), livello di elaborazione del dato (quanto è colesso e qunro l’ho elaborato per farlo diventare unità sintetica), modalità di produzione, pubblicazione del dato e fonte, finalità di produzione dato .  tutti questi elementi interni dei dati I meta dati sono un insieme di classificazioni che consentono di leggere il dato nel suo contesto di riferimento, possono distinguersi in macro-dati (dato aggregato) e micro-dati (dati a livello individuale) Ad esempio dati a livello nazionali sono dati raggruppati da dati regionali, provinciale … Elaborazione merceologica: in questo caso si aggrega per settori produttivi (es. mercato piccole e medie impresi italiani e quindi aggrego imprese in base settore in cui opero) Il Sistema informativo: insieme di dati e meta- dati che rappresentano l’insieme per rappresentare in modo quantitativo un fenomeno. Accanto a questo sistema si è sviluppato un sistema Informatico: insieme di procedure utili per rendere utilizzabile il sistema informativo ( per arrivare a una rappresentazione quantitativa di un fenomeno non servono solo i meta dati e meta informazioni ma abbiamo anche bisogno di un softwear I dati che noi richiamano attraverso la consultazione di fonti gai esistenti, possiamo chiamarli dati secondari (dati raccolti da fonti già esistenti) mentre i dati che prendiamo da consultazioni di persone di chiamano dati primari (generati direttamente come conseguenza di un’azione connessa al ciclo di policy) La loro elaborazione costtuzome sistema informativo porta alla necessità di creare un SISTEMA STATISTICO che è di solito un sistema pubblico e ufficiale. Il motivo per cui nascono i sistemi statici riguarda il fabbisogno crescente d’informazioni e supporto informatico per i policy maker perché deve rendere conto del suo operato. Come nascono sistema statistici Nasce da una decisione ONU del 1992 la C47, stabilisce le caratteristiche delle statistiche ufficiali e da quali nascono i sistemi di statistica ufficiali come la divisione statistica ONU, Fondo monetario statale, Eurostat ecc… Istat nasce nel 1926 e nasce anche il sistema statico nazionale (sistan) che è una specie di coordinamento di diversi uffici di statistica presenti nella pubblica amministrazione, In particolari tra le varie pubblicazioni importanti dell’Istat ricordiamo il Censimento, piano statistico nazionale, contabilità nazionale/territoriali ec… Accanto a Istat altre banche sono IL CNEL (Archivio territoriali del sistea…), Istituto Tagliacarne, Svimez (sviluppo del mezzogiorno), Banca d’Italia, ASIA (archivio statistico imprese attive), archivio conti pubblici territoriali. Il compito del sistema statico (SISTAN) e quello di organizzare un supporto di tipo statistico che raccorda tutte le entità cui arrivano dati ufficiali. L’organizzazione prevede la progettazione di un sistema informativo ovvero che i dati vengano raccolti e siano utilizzabili attraverso le matrici di dati . Nelle matrici di dati vengono rappresentate delle caratteristiche/proprietà rilevate sulle unità di rilevazione (ad esempio gli individui: rilevo il reddito sulla popolazione italiana). Ora dobbiamo trattare le informazioni che abbiamo raccolto ovvero la matrice. Il trattamento statistico interessa la matrice di dati, Le sue cararatteristiche dipendono dalla natura del dato e dalla fonte originaria dal dato, questo per dire che non c'è un trattamento standart per tutti i dati ma dipende dal tipo di dato e dalla fonte dove ho estratto info. 3. Organizzazione dei dati 4. Analisi dei dati 5. Presentazione dei risultati 1.DISEGNO DELLA RICERCA Nella prima fase bisogna chiarire le domande(criticità) a cui vogliamo trovare una risposta(soluzione). Per poter strutturare bene la domanda, al valutatore devono essere chiare le ipotesi da cui parte la ricerca, il tipo di ricerca e le unità sulle quali sarà condotta la ricerca 2.COSTRUZIONE DELLA BASE EMPIRICA La ricerca prevede 5 fasi: 1. Operativizzazione dei concetti  si compongono i concetti in proprietà e indicatori da cui si costruisce le variabili. Si trasforma le ipotesi, teoria individuate nella prima fase in qualcosa che si può quantificare. LE VARIBIALI sono quindi delle proprietà operativizzate (ovvero trasformate) Le variabili possono essere di vari tipi: Nominali (classificazione), ordinali(ordinali) e cardinali (conteggio) 2. Selezione della tecnica 3. Costruzione dello strumenti per rilevare info che mi servono 4. Valutazione strumento appena scelto per capire se è quello giusto 5. Rivelazione e raccolta informazioni attraverso lo strumento 3. ORGANIZZAZIONE DEI DATI Possono essere quantitativi e qualitativo, Il qualitativo viene trasformato in un numero attraverso le informazioni che il dato stesso comporta. Esempio di questa dato : Tram, autobus, metro : questi vanno trasformati in dati quantitativi. I dati quantitativi possono essere rappresentati con le matrici 4.ANALISI DEI DATI Processo mediante il quale, partendo dati presi dalle fasi precedenti e possibile trovare una risposta alla domanda iniziale . Il dato può essere analizzata attraverso costruzione indicatori, tabelle ma si possono applicare tecniche più sofisticate come analisi statistica dei dati per stimare una relazione economia per esempio, che lega due variabili  econometria Analisi di regressione: si prendono i dati, si mettono su un grafico , ad esempio il reddito e consumo di diversi individui. L’analisi traccia una retta di regressione tra consumo e reddito . prende le osservazione di una regolarità empirica si può dedurre una ipotesi che poi formerà una teoria. Problemi di questa analisi: - Errore della distorsione (Tanto più grande la distanza tra la retta e i dati sul piano cartesiano più è grande l’errore) - Scelta ottimale del numero di variabili di controllo 5.PRESENTAZIONE/PUBBICAZIONE DEI RISULTATI Devono essere qui ridotte al minimo le ambiguità, i risultati devono essere chiari e valutazione della coerenza dei risultati che ho ottenuto con la domanda iniziale. Quando il valutatore prende una decisone su una pp deve sapere cosa cambiare per risolvere la criticità Deve conoscere quindi la relazione che esiste tra causa ed effetto ( x -> y) Quando si valuta la pp, lo scopo è raccogliere informazioni per capire come alternando la causa x questo produce un effetto su y . Lo scopo dell’interno ciclo di vita della pp è trovare info che spiegano e giustificano relazione che esiste da tra x e y. Quando l’ho trovano sono in grado di costruire insieme ipotesi e teoria. Tra la teoria e ipotesi esiste una relazione tra x e y, il valutatore intenzionalmente manipola x e osserva l’effetto prodotto su y. Lo scopo è osservare la differenza di valore assunto dalla variabile dipendente y dopo la manipolazione indipendente x e il valore assunto da y senza l’intervento. PRINCIPIO DI EQUIVALENZA Sapendo che x produce un effetto su y ,se le unità A e B, sono equivalenti, allora possiamo rilevare un effetto in modo certo, somministrando x all’unità a, ma non a B e misurando la differenza tra valore di y in A e nell’unità B. Esempio: x: medicina y: effetto medicina A: Paziente a cui somministro la medicina B Pazienze a cui non somministro la medicina Per rilevare effetto medici, trovare differenza tra effetti prodotto al paziente A ed effetto non prodotto a paziente B. Effetto y = (x -> y)a – (x->y)b PRINICIPIO DELL’ INVARIANZA Tira in ballo l’effetto temporale. Sapendo che x produce effetto su y, ipotizziamo che a sia invariante nel tempo , allora isoliamo effetto di x su y, attraverso la somministrazione di x ad a, e osservando y al tempo t=1 e poi rilevando y al tempo t=2. Questi principi sono alla base degli esperimenti e si parla di Esperimento in senso stretto quando : - Possiamo assumere equivalenza tra due unità o invarianza di una unità nel tempo - Le variabili terze da x e y (z), sono tutte sotto il controllo del vostro valutatore (perchè la variabile terza non è stata mai utilizzata e quindi con un stimolo di x -> y, come ad esempio la pp, altero x) - Lo stimolo viene somministrato attraverso la variazione di x CAUSAZIONE processo mediante il quale una causa( x) produce un effetto( y) X  Y : Direzione e intensità della “freccia” in che modo x e y sono legate e qual è la direzione del loro legame quindi se è x che causa y o il contrario X : variabile indipendente Y: variabile dipendente Ricercatore deve: 1. Individuare le x 2. Registrare le modalità di x 3. Analizzare le modalità di y Non basta osservare una variazione di x e y , si ha causazione se esiste una relazione causale, libera da fattori terzi (z) PROBLEMI CAUSAZIONE: 1. Non conosciamo tutte le possibile cause che producono un effetto che alternano y 2. Non conosciamo tutte le interazioni di x e y Per risolvere questi problemi, bisogna individuare tre elementi essenziale e vedere se questi sono presenti del nostro esperimento: 1. Ci deve essere covariazione (x e y variano insieme) 2. Direzione causale (ad ogni stato della variabile x segue una variazione della variabile y dipendente y 3. Controllo di Z (se questa relazione X  Y in realtà è un effetto dato da Z  LA COVARIAZIONE Due variabili, una dipende y e una indipendente x, assumono stati diversi congiuntamente (quindi se x aumenta y aumento( se x aumenta y diminuisce). Pericoli della covariazione : - Relazione spuria : Z funge da causa e x e y sono due prodotti causati da zeta Esempio: attacchi dello squali aumentano(x) dal consumo di gelato(y). Queste non sono legate da fra di loro ma sono influenzati da un fattore esterno ovvero l’estate (z) ed è questo che altera x e y e non le due si alterano a vicenda -Relazione indiretta: relazione tra x e y mediata da z (ho causa x ed effetto y pero in mezzo c’è z) Z è sempre un fattore terzo che altera relazione tra x e y ma la presenza di z può aumentare o diminuire l’effetto di x su y CONCAUSAZIONE Si ha quando diverse variabili, causano contemporaneamente effetti su altre variabili. La direzione di causazione è spesso ma non sempre osservabile, attraverso l’osservazione di uno scarto cronologico tra la variabile x e y. In questo caso diverse variabile (non solo z) producono altri effetti su x e y Se si osserva una variazione di x nel tempo e una di y (quindi scarti cronologico tra x e y) dirò che se x varia nel tempo anche y varià. (esempio: x varia del 200 e y nel 2001) - Obiettivi pp - Impatto della pp sugli stekeholders - Alternative possibili  pp + variabili Ambito applicazione tecniche di valutazione ex ante : 1. Politiche regolative 2. Programmi assistenza sociale 3. Politiche energetiche 4. Agevolazioni fiscali 5. Interventi infrastrutturali Principali ragioni per le quali ci inducono ad utilizzare queste tecniche: le risorse sono scarse e devo decidere su cosa investire ma soprattutto c’è un problema di qualità delle pp e le ragioni per le cui utilizziamo queste tecniche è: - Qualità politica pubblica - Scegliere pp che abbia la combinazione migliore tra tempo e risorse Contenuto della valutazione ex ante: 1. Definire problema e criticità (leggere che c’è scritto sul libro pag 206) 2. Qual è Ambito di intervento 3. Quali sono gli Obiettivi da raggiungere 4. Analisi opzione rilevante e sue alternative 5. Valutazione effetti di tutte le opzioni (principale e alternative) 6. Graduatoria (ranking) della pp che vogliamo implementare e le alternative 7. Opzione preferita 2 Ambito intervento  bisogna capire quali sono i confini del nostro intervento e questi devono essere chiari e possono essere di due tipi : confini oggettivi (si fa riferimento ai settori sui quali la pp produrrà un effetto, come ad esempio: un ambiente territoriale o materiale come la scuola) e soggettivo (si fa riferimento ai destinatari dell’intervento pubblico ) 3 Quantificazione obiettivi da raggiungere  gli obiettivi sono definiti dal policymaker e questi obiettivi possono essere di due tipi: generali (o detto anche principale ovvero l’obiettivo legato al soddisfacimento di una aspettativa rilevante) o specifici (o detto anche secondario e si specifica l’obiettivo aggiuntivo che la pp produce) Un’altra classificazione degli obiettivi è il tempo questi possono essere di Breve o Medio periodo 4 Analisi opzione rilevate e alternative  qui si procede a ricostruire e analizzare l’opzione zero (ovvero come ci si trova senza aver attuata una pp nuova); verranno analizzati gli effetti della pp e delle altre alternative In questa fase è come se livellassimo tutto e vedessimo effetti che producono pp Fasi 5,6,7  Valutazione effetti prodotti dalla pp dalle alterative. Qui si cominciano ad usare le tecniche di valutazione ex ante che servono per valutare i vantaggi e svantaggi ovvero costi e benefici. Tutto questo finisce in un documento che poi verrà pubblicato : “Relazione AIR”(documento di rendicontazione , strumento di monitoraggio, strumento di garanzia di trasparenza) in cui si relaziona come viene operata la scelta che costituisce la nostra valutazione ex ante. Obiettivi della tecnica della valutazione ex ante: - Indicazioni ex ante - Impatto - Confronto - Miglioramento Tecniche di valutazione: (criterio di scelta della tecnica pù appropiata) - Tecniche per quantificare l’impatto di una pp (economico- ambientale –organizzativo) aspettative sui possibili effetti - Criterio rilevanza (quali effetti valutare) - Criterio della proporzionalità (quanto approfonditamente voglio analizzare la pp ) Difficoltà delle tecniche di valutazione ex ante: - Carenza di informazioni (si supplisce con le consultazioni) - Difficoltà applicazione della tecnica - Tempo a disposizione Tecniche di valutazione EXANTE: 1. Analisi costi e benefici 2. Analisi multicriteria 3. Analisi dei costi di conformità 4. Analisi degli oneri amministrativi 5. Analisi costi efficacia 6. Analisi del rischio e Analisi rischio rischio Tutte queste tecniche hanno degli elementi in comune ovvero, valutano l’effetto della politica quindi il benefico del costo atteso. Devo poter quantificare con la tecnica di valutazione, l’effetto prodotto dalla pp. (Se la tecnica mi dice che il numero che trovo deve essere maggiore di zero e invece trova che A è minore di zero allora la mia pp non sta andando bene.) Indipendentemente dalla tecnica che usiamo, le tecniche di valutazione servono a quantificare gli obiettivi delle pp, tradurre in termini quantitativi i costi e i benefici attesi di ogni pp. Dobbiamo scegliere un metodo con cui applicare la nostra tecnica di valutazione. La scelta del metodo di valutazione dipende dai fattori su cui la tecnica di valutazione agisce. I fattori sono: - Esigenze rilevate (stanno all’origine della richiesta intervento con la pp) - Obiettivi della pp - Contesto in cui opera pp - Opzione zero - Risorse necessarie per valutazione pp - Tempo necessario per applicare la tecnica di valutazione Indipendentemente dalla tecnica di valutazione che andiamo ad utilizzare, ciascuna tecnica di valutazione prevede delle fasi successive, che riguardano la scelta della tecnica e sulla base di questa scelta quantifichiamo i costi e benefici. La quantificazione non è necessariamente in termini monetari ma anche qualitativi e dipende dalla tecnica che stiamo considerando . Quindi, ciascuna tecnica prevede, una volta che la utilizziamo, di quantificare il vantaggio e svantaggio associato alla pp e alle sue alternative. Fase 4: operiamo una scelta fatto sulla base degli effetti associati all’adozione della pp e sue alternative. La scelta ci porta a selezionare , attraverso la tecnica di valutazione ex ante, quella che è la nostra pp che poi andremo ad attuare. Scelta è momento conclusivo della fase del ciclo di vita della pp che si chiama DECISIONE e cosi si entra nella fase di attuazione. ANALISI DI OGNI TECNICA DI VALUTAZIONE EX ANTE. Gli step da analizzare sono: 1. Obiettivo : valutare il beneficio netto, cioè la differenza tra benedici e costi attesi della pp da valutare, se siamo in grado di individuare una pp che massimizza il beneficio netto, vorrà dire che avremo individuato la pp con il maggiore beneficio atteso 2. Applicazione: i costi applicati vengono misurati sia in termini finanziari che in termini economici 3. Informazioni: dobbiamo avere un contributo informativo riguardante il periodo, i costi e benefici, il tasso di sconto sociale (per fare l’operazione di attualizzazione) e le opzioni alternative. Per ogni intervento devono essere classificati i costi e benefici tipo: diretti interni, indiretti esterni, intangibili esterni 4. Passi metodologici : da un punto di vista metodologico distinguiamo 3 momenti: 1.Fase legata ad un’analisi finanziaria (riguarda l’analisi monetaria, cioè i costi e benefici che ricadono sugli stakeholders) Con l’attualizzazione viene effettuata l’operazione di sconto tra i flussi di cassa positivi e i flussi negativi, da questo calcolo vengono esclusi gli ammortamenti e le riserve (spese ordinarie) e poi attualizziamo. Una volta attualizzato possiamo costruire l’indicatore, cioè una sintesi di tutti i costi e benefiici che abbiamo analizzato, cioè il cosidetto VAN (valore attuale netto) 2. Fase legata ad una fase economica; in questa fase vengono eseguiti degli adeguamenti per passare dai risultati economici. Occorre valutare benefici e costi relativi al prezzo ombra. Qui vanno fatte delle correzioni: vengono rimosse dal calcolo le deduzioni delle imposte indirette e le esternalità positive e negative 3. fase legata 5. Indicatore 6. Vantaggio/svantaggio Classificazione su benefici e costi: scegliamo una pp su una base di un confronto tra costi e benefici che una pp e le sue alternative producono. Questo è simile a quello della tecnica ceb ma rispetto a questa, ci sono dei criteri aggiuntivi e quindi ci consente di valutare anche ciò che non si può valutare in termini monetari (vantaggi e svantaggi) Es. impatto intervento pubblico sulla salute Valuta sia l’impatto in termini quantitativi (monetari) che qualitativi (vantaggi e svantaggi). Ambito di applicazione tecnica: si può applicare su tutte le politiche regolative e su progetti infrastrutturali per i quali è prevista oltre alla valutazione in termini di costi e benefici anche una valutazione qualitativa. Contenuto informativo: ci serve sapere il periodo (tempo della politica che produce effetto) e dobbiamo valutare costi e benefici della nostra politica pubblica che sono espressi sia in termini qualitativi che quantitative. Bisogna anche qui definire delle politiche alternative . Strumento metodologico: quest’analisi dal punto di vista metodologico utilizza tabelle di dati, ovvero Matrici Bidimensionali PP A B $ C b C b Cb Q S V SV SV Tabella di valutazione  tabella che restituisce la performance (risultato) della pp e alternative in funzione criterio utilizzato. Per riempire tabella con info che ci servono bisogna individuare i criteri di valutazione(sono due in questo caso: euro e qualità) e definire la politica e alternative. I risultati che scaturiscono dai criteri di valutazione si chiamano punteggi. STEP SUCCESSIVI TABELLA: - Dobbiamo attualizzare e standardizzare  operazione con la quale altero i punteggi e lo straformo tutto nella stessa scala ( questo perchè euro e quantità sono diversi es. punteggio di euro va da 0 a 100 mentre d quantità da 0 a 15 devo trasformarli nella stessa scala di valutazione - Assegnazione Pesi  Tabella di priorita’ (cioè moltiplicazione pesi per celle) i pesi fanno somma 1 perché andiamo a calcolare la media ponderata dei risultati dei criteri di valutazione - Confronto - Analisi di sensitività  si fa facendo variare i pesi Tabella di priorità  indica l’ importanza assegnata a ciascun criterio di valutazione e stabilisce i pesi che io assegno a ciascun criterio Dalla combinazione della tabella valutazione e priorità, produciamo il Ranking che serve per operare la nostra scelta . Viene scelto alla fine il progetto con indicatore maggiore perché la pp in questione ha un beneficio netto e altre valutazione positive in termini di vantaggi in confronto dei svantaggi. Vantaggi della tecnica: - è possibile valutare gli impatti di una pp non solo in termini quantitativi (come analisi costi e benefici) ma anche in termini qualitativi Svantaggi della tecnica: - è più complessa rispetto all’analisi costi e benefici - problema della soggettività legata soprattutto alla assegnazione dei pesi ANALISI COSTI DI CONFORMITA’ Oltre a valutare i costi e benefici valutiamo anche : - Analisi costi di conformità  costi attesi diretti per i destinatari diretti, di solito previsti dalla disposizione normativa con cui io implemento la pp. Con questa analisi viene parallelamente valutata la COMPLAINCE quanti destinatari diretti risultano essere conformi alla disposizione normativa. Adeguarsi alle norme richiede tempo quindi bisogna tener conto del tempo dell’adeguamento L’ambito applicazione tecnica: Settore produttivo piccolo e medie imprese (valutare il costo dell’adeguamento) e bilancio dello stato (valutato l’effetto che nuova normativa produce sul bilancio dello stato). Le informazioni che ci servono è dato dai Costi per i destinatari su cui ricade il costo di conformità Da un punto di vista metodologico: La tecnica prevede 5 momenti: 1. Individuare attività che generano un costo di conformità 2. Identificare i destinatari diretti sui quali ricadono questi costi (cioè coloro che sono costrutti ad adeguarsi in inglese Complaince). Raggruppati per classi omogenei dove omogenei è definita in base alle richiesta di adeguamento 3. Si stima il costo netto dell’adeguamento per ciascun destinatario (COSTO ORARIO ovvero quanto costa in termini orari attività di adeguamento – costo beneficio ). Per calcolare questo costo, bisogna : (3.1) stimare i costi sostenuti per attività di adeguamento per ciascuna attività di adeguamento, (3.2) identifichiamo le risorse necessarie per l’adeguamento, (3.3) stimiamo il costo orario dell’attività di adeguamento (3.4) calcoliamo il costo netto dell’adeguamento 4. Calcolare costo netto TOTALE adeguamento ( COSTO netto unitario per il numero di destinatari ) moltiplicazione costi netti per procedura di adeguamento moltiplicato per il numero di destinatari ovvero di piccola e medie imprese che io sto chiedendo di adeguarsi. Esempio: adeguamento imprese da fatturazione cartacea ad elettronica. Questo implica che tutti quelli obbligati ad adeguarsi . Noi valutazione quanto grava il passaggio da un metodo all’altro (il passaggio può essere corsi di formazione, software ecc..) CALCOLO: COSTO ORARIO -> COSTO NETTO AEGUAMENTO COSTO NETTO TOTALE 5. Capacità di sopportare impatto netto della politica, Valutazione costi aggiunti politica diversi costi di conformità VANTAGGI: - Facile da usare e si basa solo sui costi SVATAGGI: - Si guarda solo agli elementi finanziari (tutto ciò che non è quantificabile esce dall’analisi) ONERI AMMINISTRATIVI: Sono i costi che le imprese devono sostenere per dimostrare di aver rispettato un certo provvedimento Obiettivo tecnica è la valutazione di questi costi prodotti dalle pp tipicamente di tipo regolativo. Onere è valutato in termini monetari . Bisogna quantificare i costi. APPLICAZIONE TECNICA: può riguardare qualsiasi livello di governo perché la valutazione degli oneri amm che ricade sulle pubbliche imprese è fatta dalle istituzioni della PA. Riguarda il privato (le imprese) ma il calcolo viene fatto dal settore pubblico; INFORMAZIONI: Info in grado di individuare gli elementi misurabili dal provvedimento amministrativo da cui scaturiscono gli oneri amministrativi. Pe individuare questi elementi dobbiamo sapere qual è l’onero pubblico a carico dei destinatari del provvedimento inoltre dobbiamo identificare un campione di soggetti (per noi le imprese) che sia rappresentativo, sui quali dobbiamo applicare la nostro metodologia per il calcolo dell’onere amministrativo. Una volta ricavate queste informazioni, dobbiamo ricavare l’indicatore  è calcolato come costo per attività amministrativa (per ciascun attività amm bisogna individuare il costo) questo costo è dato da P x T x Q  P: prezzo (costo unitario dell’attività amministrativa) moltiplicato per T (tempo per completare attività mm) moltiplicato per Q (quantità personale necessario per espletare attività amministrativa) VANTAGGI TECNICA: - Legati al fatto che attraverso il calcolo degli oneri amministrativi, vengono raccolti dati che poi verranno diffusi SVNATAGGI TENCINCA: - Informazione prodotta non robusta - Alcune imprese possono essere escluse dalla valutazione Tecniche valutazione ex ante (ultime 3) - Rilevante secondo obiettivo prefissato della pp - Coerente Non esiste una tecnica migliore ma puo esistere una tecnica migliore per una determinata pp LEGGERE GLI ASPETTI NORMATIVI DELL’AIR (aspetti normativi che riguardano l’Italia: legge n.50/1999, legge 246/2005 e dpcm 11/09/2008 Queste regole sono state date dall’ue per gestire l’analisi dell’impatto alla regolamentazione : Trattato di parigi (1951), e Roma (1957), REFIT (2012) SECONDA PARTE VALUTAZIONE IN ITINERE Si colloca nella fase di implementazione/attuazione, la fase in cui una volta scelta tra le possibile alternative la pp preferita questa pp deve diventare una legge(quindi l’inquadramento della legge nell’ordinamento). Si colloca tra il disegno dell’intervento normativo e attuazione completa della policy. Ambiti di applicazione  tutti gli interventi pubblici dalle infrastrutture fino le politiche di regolamentazione. Durata  dipende da alcuni fattori come ad esempio dalla tipologia di intervento e quindi sarà variabile. Si può distinguere un elemento in questa fase ovvero il “MONITORAGGIO”: una forma di controllo esercitata in diversi ambiti che consente di raccogliere info e dati con i quali possiamo strutturare la valutazione in itinere e ci serve per valutare dei dati preliminari della pp che poi li usiamo per capire se la nostra pp è stata strutturata in maniera corretta. Il monitoraggio è l’insieme delle attività relative al controllo sull’attuazione di un intervento pubblico. L’attività di controllo viene espletata attraverso la raccolta di dati e info che forano la prevalutazione. Queste operazioni di controllo vengono completata dalla valutazione in itinere vere e propria, svolge un’attività di INQUADRAMENTO della pp all’interno del nostro ordinamento L’implementazione dipende dal grado di complessità di una pp:  Politiche che richiedono un impegno amministrativo limitato  Monitoraggio basso. Es: riduzione di una tassa  Politiche che richiedono maggiore (rispetto alle precedenti) impegno organizzativo. (Prima dell’introduzione della pp) e un minore intervento legislativo dopo l’introduzione della legge  Es: manutenzione siti archeologici (tanto impegno organizzativo prima che avvenga il restauro ma dopo l’intervento è più contengo)  Politiche che richiedono un maggiore impegno sia organizzativo che normativo  Es: riforma sistema universitario /codice degli appalti (qui abbiamo un impegno prima e anche dopo)  Politiche che richiedono la presenza di alcuni soggetti istituzionali e diverse amministrazioni (filiere decisionali) (più soggetti e diverse organizzazioni)  Es: programma straordinari per l’asilo nido del 2006 (questo perché sono a livello comunale ma i fondi derivano dalle istituzioni) MONITORAGGIO: Avviamo delle forme di monitoraggio e attraverso queste ricaviamo dati e informazioni (possiamo costruire degli indicatori) e da queste info raccolto possiamo tratte delle prime valutazioni preliminari sugli effetti prodotti dalla pp e sulla base di queste si avvia la valutazione in itinere. Questo perché lo scopo è strutturare nel modo miglior possibile la pp. FASI DEL MONITORAGGIO: 1. MONITORAGGIO PARLAMENTARE Riguarda le politiche nuova costruzione e non quelle già inserite nell’ordinamento giuridico. Questa è affidata alla assemblea legislativa Possibili problemi: i) Il disegno pp viene cambiato dall’assemblea. Qui la valutazione ex ante perde di valore ii) Quando iter è molto complesso questo richiede un monitoraggio molto forte Le conseguenze a queste due problemi si sintetizzano con l’espressione “Downgrading finanziario” 2. MONITORAGGIO NORMATIVO E’ una forma di controllo sulla scrittura delle regole; è necessaria per consentire una lettura aggiornata dello stato di avanzamento del testo normativo e di attuazione della pp. Questo perché se il testo non è comprensibile non è possibile inserirlo nell’ordinamento giuridico. Si può operare oltre al monitoraggio sulla scrittura , dar vita ad una operazione relativa alle eventuali inefficienze emerse nel ciclo della pp Valutazione sui tempi pp, sulle informazioni che non sono state tuttavia raccolte e la mappatura dei comportamenti delle diverse amministrazioni coinvolte 3. MONITORAGGIO ORGANIZZATIVO Riguarda l’adeguatezza del personale e delle strutture amministrative interessate dalla pp il monitoraggio delle procedure di implementazione della pp. Monitoraggio del personale riguarda: personale(quantità), professionalità(qualità) e gestione (modalità)  Criticità: La PA è caratterizzata da attività ad altissima intensità di lavoro in cui fondamentale l’attività di gestione delle risorse umane Fasi successive di attuazione della pp: rientra capacità dei manager o dirigenti di gestire il personale e le fasi successive di attuazione della pp Quantificare i destinatari delle pp/utenti 4. MONITORAGGIO DEI RISULTATI DI PRODOTTO Monitoraggio dei primi risultati preliminari ( prime info di tipo quantitativo) che si possono ottenere dalla valutazione della pp. Per esempio: realizzazione delle infrastrutture perché qui si può valutare lo stato di avanzamento dei lavori. Rientrano le percentuali delle risorse finanziare erogate esempio: percentuale di raggiungimento di un target .  Criticità: La PA è caratterizzata da attività ad altissima intensità di lavoro in cui fondamentale l’attività di gestione delle risorse umane Fasi successive di attuazione della pp: rientra capacità dei manager o dirigenti di gestire il personale e le fasi successive di attuazione della pp Quantificare i destinatari delle pp/utenti 11. MONITORAGGIO DEI RISULTATI DI PRODOTTO Monitoraggio dei primi risultati preliminari ( prime info di tipo quantitativo) che si possono ottenere dalla valutazione della pp. Per esempio: realizzazione delle infrastrutture perché qui si può valutare lo stato di avanzamento dei lavori. VI  ATTUAZIONE e CORREZIONE: Ritardi, Problemi attuativi e Aspetti finanziari - Ritardi  Monitoraggio : correzione immediata - Problemi Attuativi  Organizzazione (personale carente o inadeguato). L’efficacia dipende dal quadro di criticità dell’organizzazione - Aspetti finanziari  capacità di spesa ovvero di attuare la pp Affinchè la pp venga corretta nel modo miglior possibile queste criticità devono essere eseguite. Per la valutazione in itinere e monitoraggio la valutazione ex ante stabilisce dei punti di riferimento: 1. OBIETTIVI PP 2. CONSEGUENZE ATTESE PP 3. TEMPI DI REALIZZO DEGLI OBIETTIVI Sulla base di questi presupposti la valutazione in itinere e monitoraggio: - sottopongono a verifica di piena attuazione la pp che stiamo implementando - selezionano le variabili da monitorare per raccogliere le info relative ai risultati di impatto e prodotto BENCHMARKING: Tecnica di valutazione che si basa sulla valutazione di un target a cui si ambisce di arrivare, quindi valuta quanto stiamo lontani dall’obiettivo. Serve alle PA per migliorare le loro prestazioni I target vengono stabilite su una base di un confronto con le altre PA (se una pa ha prestazione più alte rispetto a un target, quella prestazione viene visto come obiettivo da raggiungere dalle altre pa) Differenze con monitoraggio: il monitoraggio è attuativo della pp mentre il benchmarking valutiamo la performance non della pp ma della pa a cui è affidata la pp  serie di modalità operative relative al confronto interno ed esterno a una PA. Il benchmarking calcola quello che noi valutiamo quanto si discosta da quello che auspichiamo Esempio: il target puo essere il termine (60gg) per arrivare a raggiungere un obiettivo. Se non riusciamo a raggiungere questo target dobbiamo vedere quali sono le criticità che ci fanno tardare al raggiungimento. S usano il monitoraggio, benchmarkung e un’alltro prima che entra nella pp e ma fanno parte della fase dell’ implementazione FASI DEL BENCHMARKING: 1. PIANIFICAZIONE  DEFINIRE oggetto che stiamo controllando (organizzazioni con le quali vogliamo stabilire il confronto e metodo con il quale vogliamo fare il confronto) 2. ANALISI  si raccolgono dati e info relative all’oggetto che vogliamo monitorare. Sulla base di questi dati e info vediamo quando è grande il Gap (target 60 giorni ma io ci metto altri 60 questo è il gap) 3. INTEGRAZIONE  vengono condivise le info e dati della fase 2 e vengono coinvolti latri soggetti utili per la nostra analisi 4. AZIONE  mettiamo in pratica ciò che abbiamo raccolto nelle fasi precedenti 5. MATURITA’  fase in cui questo target che noi abbiamo individuato e la valutazione che abbiamo fatto rispetto al target (gap) entrano in modo sistematica far parte della organizzazione della nostra amministrazione. 6. AUTODIAGNIOSI  azioni di controllo che consentono di dire che la Pa sta adempiendo a i sui doveri per far si che gli obbiettivi Pa siano raggiunti. PA deve individuare criticità su cui scaturisce il ritardo. A COSA SERVE BENCHMARKING Incentivare le PA a cambiare e migliorarsi per monitorare in maniera continuativa la Pa STAKEHOLDERS Destinatari diretti pp Soggetti (istituzioni, persone, enti) che vengono coinvolti nell’interno ciclo di valutazione attraverso le consultazioni. Non sono tutti uguali pertanto il tipo e numero soggetti da coinvolgere nel ciclo di vita della pp va scelto in maniera accurata e questo ci porta a classificare i stakeolders sulla base di 2 criteri: - Influenza - Interesse  Sulla base di questi criteri possiamo mappare i stakolders Il monitoraggio copre fase implementazione e prosegue quando la pp è attuativo La fase in itinere comincia nella fase attuazione ma continua anche dopo (a differenza delle altre valutazioni) VALUTAZIONE EX POST E’ una valutazione rigorosa e sistematica dell’impatto prodotta dalla pp (di solito di nuovo di segno), dopo essere stata implementata, su l’ambiente circostante e sui soggetti destinatari. Si Vuole verificare se e quando e in che misura, si sono verificata gli outcome (effetti desiderati) che saranno il risultato atteso della nostra pp secondo uno schema causale. Si verifica attraverso gli strumenti statitici-econometrici) Qui la pp già è legge e di deve valutare se ha prodotto gli effetti desiderati. Può esser fatta periodicamente, perché possono mostrare gli effetti desiderati anche in un periodo lungo di tempo. Come avviene la scelta della pp da valutare? A livello teorico si può sottomettere a valutazione ex post qualsiasi pp. Per il problema dei costi dobbiamo operare una scelta, per tanto la scelta verrà fatta seguendo una serie di criteri: - Impatto positivo pp (se pp è di utilità collettività) - Valutare rapporto tra costi ed efficacia della pp - Se la valutazione offre sufficienti elementi per rivedere la nostra pp Ha senso fare la valutazione ex post se questa riesce e dare della risposte precise in merito alla pp e per dare queste risposte la valutazione prevede 2 elementi fondamentali che la caratterizzano rispetto alle atre valutazioni: 1) Dobbiamo costruire la domanda di valutazione 2) Dopo dobbiamo analizzare i risultati e delle evidenze Come si costruire la domanda di valutazione? INTERESSE Bassa Alta B A S S o S. inespressi S. Appetibili (categorie opportune coinvolgere) A L T O S. Deboli (doveroso coinvolgerli) S. Essenziali (necessario coinvolgere) Ragioni per le quali bisogna valutare ex post una pp: 1. una legge o una direttiva comunitaria ci impone di farlo 2. il policy maker utilizza la valutazione ex post per legittimare il proprio operato 3. tagliare spese che ormai sono ritenute inutili: bisogna valutare se effettivamente sono inutili o meno (economizzare) 4. migliorare le prestazioni della pp: la valutazione è fatta sulla base del concetto dell’efficienza 5. rendere conto del proprio operato (accountability): il policy maker produce un documento in cui riferisce alla collettività se la pp ha funzionato o no, può avere anche un accezione negativa in quanto i gruppi di pressione possono pressare il policy maker Chi è il valutatore? non può essere il policy maker in quanto riguarda il suo operato, il valutatore sarà un soggetto esterno/terzo e di solito viene scelto attraverso un bando di gara perché non deve essere in alcun modo condizionato dal policy maker e deve essere una persona tecnicamente capace di valutare la pp. Il valutatore deve produrre una valutazione prospettica (che guarda al futuro), deve avere capacità tecniche e operare con distacco e imparzialità. Una volta effettuata la valutazione del valutatore esterno, come viene utilizzata la VEP? la VEP è: - utilizzabile → dipende dal valutatore - effettivamente utilizzata → dipende dal valutatore, dal policy maker e dai gruppi sociali - non isolata ma parte integrante del ciclo della pp → dipende dal policy maker - produttrice di risultati duraturi → dipende dal valutatore Misurazione degli effetti di una pp ex post La misurazione dell’effetto della pp dipende/parte dalla ricostruzione del controfattuale. Prima di entrare nella ricostruzione del controfattuale facciamo alcune considerazioni generali sulla misurazione degli effetti: siccome ricostruire il controfattuale è molto dispendioso dobbiamo effettivamente essere sicuri (è la precondizione) che ci sia qualche interesse verso la pp che intendo valutare e verso i suoi effetti e la sua efficacia. Premesso che ci sia qualche interesse il valutatore dovrà fare un disegno di valutazione il quale è una combinazione di domande (poste al policy maker) e dati (raccolti dal valutatore) sul metodo di valutazione circa il valutatore per valutare una pp. Qual è l’obiettivo? Attribuire alla pp in senso causale il cambiamento osservato. L’errore che comunemente si commette è attribuire l’intero cambiamento alla pp (c.d. problema culturale) e per ridurre al minimo questo errore ricostruiamo il controfattuale (con il quale si risolve anche il problema cognitivo riguardante l’informazione che ci manca). Una volta ricostruito il controfattuale siamo in grado di isolare l'effetto della pp. Quando parliamo di misurazione degli effetti della pp di fatto ci stiamo ponendo tre domande riguardo l’effetto della pp: ● effetto su cosa? ha a che fare con il risultato percepito (cioè l’oggetto): per rispondere a questa domanda dobbiamo individuare tutte le caratteristiche osservabili (non posso costruire qualcosa che non può essere osservato), rappresentano quello che la pp va a modificare es. il consumo → ricostruzione fattuale; inoltre devo individuare le variabili risultato cioè la diminuzione dell’effetto della pp ● effetto di cosa? ha a che fare con il trattamento (cioè la pp): devo individuare la variabile di trattamento la quale spesso è una variabile binaria → t0 (assenza di pp), t1 (in presenza della pp), una caratteristica essenziale della variabile trattamento è che sia variabile. Può essere variabile sia nel tempo (cioè che nel tempo deve assumere valori diversi) oppure variabile nel tempo e tra soggetti es. nella regione lazio c’è una legge che non c’è nella regione della Lombardia; Lazio = t1 mentre Lombardia = t0; soggetti trattati =under 19 Lazio mentre soggetti non trattati = under 19 Lombardia; ● effetto per chi? ha a che fare con i destinatari (cioè i soggetti trattati): dobbiamo individuare la c.d. popolazione obiettivo cioè i destinatari della pp. Bisogna tenere conto della distinzione tra destinatari e beneficiari: VEDERE LEZIONE PRECEDENTE Tutto quello che abbiamo detto sulla misurazione vale ma il punto fondamentale rimane la ricostruzione del controfattuale. Come funziona l’analisi del controfattuale? l'obiettivo è sia valutare l'effetto della pp e dunque capire se ha prodotto l’effetto desiderato e modificato le condizioni dei destinatari sia identificare la discontinuità e il momento nel tempo o il luogo in cui la pp viene adottata. Si compone di 4 punti: 1) individuare il nesso causale x e y (modello economico sottostante) 2) definire l’effetto della pp (trattamento) come la differenza tra quello che si osserva in presenza della pp (parte osservabile) e quello che si sarebbe osservato se la pp non ci fosse stata (parte non osservabile, quella che devo ricostruire) 3) ricostruire il controfattuale 4) identificare i gruppo di soggetti trattati e il gruppo di controllo (soggetti non trattati Controfattuale: cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la pp) Un problema del controfattuale è la distorsione da selezione. Questa distorsione emerge di solito quando tra trattati e non trattati esistono differenze di partenza. Se non valgono i principi di equivalenza e invarianza avremo la distorsione da selezione, e si ripercuoterà sul modo in cui si crea il controfattuale e di conseguenza sulla PP. Metodo sperimentale ( esperimento randomizzato) : Costruisco 2 gruppi : gruppo sperimentale e gruppo di controllo. Somministro un trattamento solo al gruppo di trattamento. L’esperimento randomizzato ha 3 metodi di applicazione: Abbinamento : es: stimiamo un effetto sulla durata della disoccupazione della frequenza di un corso di sostegno alla ricerca del lavoro. ( vogliamo valutare il corso di sostegno ). Sosteniamo l’ipotesi che la scelta di iscriverci al corso è volontaria, selezioniamo i soggetti i soggetti trattati e i soggetti non trattati e lo facciamo secondo il criterio dell’abbinamento; 06 novembre 3 tecnica (valutazione ex post): TECNICA DELLA DIFFERENZA NELLE DIFFERENZE: Confronto tra cambiamenti nel tempo. Si rileva una doppia diffrenza: 1. la differenza tra una gruppo di soggetti trattati e non 2. la differenza tra loro dopo un certo periodo di tempo. Si applica quando dobbiamo valutare l’effetto della pp confrontando la differenza prima e dopo l’attuazione della pp e confrontando la differenza tra i soggetti trattati e non trattati. Siamo in grado di raccogliere indo su chi beneficia e non della pp prima e dopo l’attuazione della pp. Differenza della pp si osserva: differenza osservata prima e dopo l’attuazione della pp per i soggetti trattati meno la differenza osservata prima e dopo l’attuazione della pp per i soggetti non trattati Come si isola l’effetto della pp: esempio: valutare l’effetto di recupero urbano del comune per recuperare delle zone abbandonate campioni: quartieri: di cui uno ha ricevuto il finanziamneto per il recupero urbano e l’altro non lo ha ricevuto 2000 2007 NT: La linea dei trattati è più ripida rispetto a quella dei non trattati ovviamente perché è stata applicata la pp TECNICA DELLE VARIABILI STRUMENTALI Serve per valutare effetto pp quando la pp non riguarda tutti i soggetti possibili ma solamente una selezione che viene definita dalla pp Si applica nei casi in cui il caso che porta i soggetto a essere trattati dipende da un fattore esterno che non possiamo controllare. La stima dell’effetto della pp dipende da questo fattore esterno. Il fattore esterno incide sulla probabilità di essere trattata o non trattato. Esempio: valutare effetto di un finanziamento alle imprese per la ricerca industriale. Ci saranno delle imprese escluse dalla possibilità di ricevere questo finanziamento perché fuori dalla giurisdizione e non possono fare domanda. Queste imprese (I). Qui il problema è che ci sono imprese che ricevono finanziamento che hanno fatto domande, altre che avrebbero potuto riceverlo ma non hanno fatto domanda (T) e chi non ha potuto fare domanda perché escluso dalla giurisdizione (N)  vanno tutte analizzate IMPRESE TEMPO Differenza ossetvata (T) NT NT Differenza osservata (NT) Effetto della pp: contraffattuale T T T I T I A:AMMESSI/ NA: NON AMMESSI T I I: Inammissibili T I NT I NT I NT A NA AMMESSI: POSSONO FARE (ma non la fanno) O FANNO DOMANDA PER TROVARE EFFETTO PP: 1) I / A 3) A−NA T A = (T−NT )−NA T T−NT 2) A -NA A: Media soggetti ammissibili (nella terza formula la lettera A) CLAUSOLE VALUTATIVE Un articolo della legge della nostra pp che definisce gli obblighi che ricadano sulla pp in termini di attuazione della pp. IMPRESE SPESA DELLA RICERCA Differenza in media tra T e NT Il Modello di esternalizzazione: In passato riguardava beni e servizi che avevano la caratteristica di essere fortemente standardizzati, cioè beni la cui domanda è omogenea. ( cioè la domanda era simile indipendentemente dalle caratteristiche individuate) Oggi invece riguarda beni e servizi personalizzati, sono caratterizzati da competizione ex ante, è possibile selezionare un soggetto che dovrà fornire il servizio pubblico attraverso un bando di gara. il Modello di esternalizzazione attraverso gare o aste è una strategia utilizzata per selezionare i fornitori di servizi pubblici, sia che si tratti di servizi standardizzati o personalizzati. Queste gare/aste si riferiscono al processo di assegnazione di contratti per fornire beni o servizi, in particolare quelli legati ai servizi pubblici. In passato, questo modello era utilizzato principalmente per beni e servizi standardizzati, dove la domanda era omogenea, cioè simile indipendentemente dalle caratteristiche specifiche del fornitore. La gara/ asta è efficiente se ripetuta nel tempo. I problemi di essa sono : - la durata del contratto - il costo di partecipazione all’asta. Un altro problema è rappresentato dai costi che comportano Costi di transazione : 1) Costi di ricerca (del miglior soggetto erogatore) costi ex ante 2) Costi di negoziazione (sul prezzo di offerta e sulla quantità) 3) Costi di monitoraggio (del soggetto erogatore) 4) Costi di enforcement (del contratto) costi ex post I costi di transazione dipendono dalla: - natura di transazione (esterna o interna) - legame che esiste tra il venditore del bene e l’acquirente (informazione incompleta o asimmetrica, specificità degli input impiegati, impossibilità di specificare compiutamente elementi rilevanti della contrattazione). L’esistenza o meno dei costi di transazione ha effetti sulla possibilità di siglare contratti completi o incompleti: - contratto completo: è possibile prevedere e disciplinare tutte le contingenze che possono verificarsi nei diversi stati del mondo- In un contesto di completezza contrattuale la forma istituzionale della produzione (in house o esternalizzata), è indifferente - contratto incompleto: qualche variabile rilevante ai fini della contrattazione non è osservabile. In un contesto di incompletezza contrattuale diverse strutture di controllo e organizzazione della produzione modificano gli incentivi agli investimenti e quindi incidono sull’efficienza della produzione. La Teoria economica ( williamson) ci dice in quali condizioni si generano i costi di transazione e pertanto l’incompletezza dei contratti. Perché i contratti diventano incompleti ? perché, se il costo di transazione è alto avrà un determinato effetto sul modo in cui viene strutturato il contratto ( il bando di gara) e di fatto sul soggetto lo che vincerà. Le 3 condizioni individuate da williamson dove si ha incompletezza contrattuale: 1. Razionalità limitata: i soggetti che scrivono il contratto non sono in grado di specificare gli obbiettivi che il contratto vuole perseguire, quindi questo è incompleto. ha conseguenze sul contratto perché incompleto e sull’asta perché potrebbe vincere il soggetto meno adatto alla fornitura del bene o servizio pubblico ( winner’s course). E ovviamente il tutto avrà ripercussioni sulla durata del contratto, perché non avendo le informazioni necessarie e avendo sezionato un soggetto incompetente la durata de contratto sarà impostata come breve. 2. Opportunismo: viene creata una divergenza tra gli obiettivi del dirigente pubblico e gli obiettivi della PA. Questo fa creare uno spazio d’azione per i dirigenti che possono comportarsi in modo opportunistico. Problema: in presenza di opportunismo, il contratto concede un vantaggio al contraente con maggiore informazione • Soluzione al problema: selezione del produttore più efficiente può essere compiuta solo riconoscendogli un pagamento supplementare per il vantaggio informativo (rendita) di cui dispone ➪ trade off fra efficienza allocativa e efficienza distributiva QUINDI....un contratto di lunga durata potrebbe avere l’effetto di vincolare maggiormente le parti e limitare il danno sulla parte danneggiata Con un contratto di lunga durata l’incentivo è efficace in quanto: - le informazioni che il principale acquisisce nel corso della relazione non possono essere utilizzate contro l’agente - il principale è vincolato a non usare l’informazione ottenuta contro gli interessi dell’agente 3. Specificità degli investimenti: Quest’aspetto riguarda il rendimento degli investimenti che dipende dalle caratteristiche della relazione contrattuale che si instaura tra venditore e acquirente ( stato). • Problema: in presenza di investimenti specifici all’attività oggetto di contrattazione, si crea un legame di dipendenza asimmetrico fra venditore e acquirente ➪ una parte può trovarsi a godere di un potere di ricatto (hold up) nei confronti dell’altra. Per Hold up si intende la minaccia di rescindere il contratto utilizzata per ottenere condizioni più vantaggiose di quelle inizialmente contrattate • Conseguenza dell’hold up: la parte che compie l’investimento non potrà appropriarsi integralmente dei frutti del suo investimento e sarà quindi disincentivata a compierlo ➪ investimento finale inferiore rispetto all’investimento ottimale • QUINDI....un contratto di lunga durata potrebbe porre dei limiti alla possibilità di espropriare il surplus di chi effettua l’investimento Se prevale una di queste 3 caratteristiche questo ha effetti sulla scelta della durata dei contratto. Nel caso della razionalità limitata vengono preferiti i contratti di breve durata perché permettono di adattare i termini di contratto alle nuove situazioni che si manifesteranno Opportunismo sono preferiti i contratti lunghi perché questi limitano la possibilità che si manifestino comportamenti opportunistici. Anche per la specificità di investimenti vengono adottati contratti lunghi in modo da riuscire a contenere la posizione dominante del venditore. Nonostante i problemi che possono emergere legati a queste 3 caratteristiche, possiamo riassumere gli aspetti positivi e negativi : - Gli effetti positivi : miglioramento dell’efficienza e qualità dei servizi - Gli effetti negativi: eccessiva minimazione dei costi che porta ad un deterioramento della qualità. il ricorso alla produzione pubblica (in house) o alla produzione privata (contracting out) modifica sostanzialmente gli incentivi agli investimenti con risultati molto diversi sotto il profilo dell’efficienza • La differenza tra produzione pubblica (in house) e produzione privata (contracting out) sta nella diversa allocazione dei “diritti residuali di controllo”  I diritti residuali di controllo sono affidati a un dirigente privato • Aspetti positivi del contracting out: innovazione di costo e soluzione più efficiente; innovazioni volte a migliorare la qualità del servizio offerto • Aspetti negativi del contracting out: eccessiva minimizzazione dei costi e conseguente deterioramento della qualità del servizio offerto (ex ante informazione incompleta sulla qualità del servizio ed ex post difficoltà di monitoraggio) I modelli di concorrenza amministrata o quasi mercati Il "Modello di concorrenza amministrata o quasi" è un approccio organizzativo utilizzato nei servizi pubblici, spesso applicato a settori come l'istruzione o la sanità. Prevedono un finanziamento pubblico con la gestione del servizio che può essere pubblica o privata. Si creano un acquirente del servizio pubblico e un fornitore. Es: Asl ( acquirente) Ospedale ( fornitore) Le asl contrattano la mole di attività con gli ospedali. In questo caso avremmo però un problema per il fornitore di accountability, che dovrà rendere conto allo stato e all’utente. L’utente può beneficiare al servizio pubblico grazie ai voucher grazie alla gestione dei voucher dell’acquirente ( Asl) . i voucher misurano quanto ciascuno di noi può beneficiare di un determinato servizio. 2. Asimmetrie Informative:  Tuttavia, la presenza di possibili asimmetrie informative nei cosiddetti "quasi mercati" può indebolire l'accountability diretta tra utenti e fornitori.  Le informazioni asimmetriche si verificano quando una delle parti coinvolte ha maggiori informazioni rispetto all'altra, creando potenziali problemi di fiducia e accountability. 3. Ruolo Cruciale dell'Ente Pubblico nell'Accountability:  In questo contesto, diventa fondamentale l'accountability dei fornitori nei confronti dell'ente pubblico.  L'ente pubblico assume una funzione di controllo e monitoraggio per stabilire e verificare i requisiti che i fornitori devono soddisfare e i comportamenti che devono adottare a tutela dei cittadini/utenti. Accreditamento: 1. Procedura di Controllo da Parte dell'Ente Pubblico:  Un elemento chiave di questo processo è l'accreditamento, che è una procedura di direttiva, controllo e valutazione da parte dell'ente pubblico nei confronti dei fornitori. 2. Problema dell'Affidabilità del Fornitore:  Tuttavia, sorge il problema dell'affidabilità: quanto è affidabile il fornitore dei servizi?  Questo problema esiste in qualsiasi modello, sia esso verticalmente integrato, contracting out o quasi mercati. 3. Importanza della Modalità di Accreditamento:  La modalità con cui avviene l'accreditamento ha un impatto significativo sul fornitore.  È cruciale che tale modalità trasmetta al fornitore gli incentivi corretti nell'interesse degli utenti. In sintesi, quando si promuove la concorrenza nei cosiddetti "quasi mercati", l'accountability diretta tra utenti e fornitori può essere indebolita dalle asimmetrie informative. Pertanto, l'ente pubblico assume un ruolo chiave nell'assicurare la qualità dei servizi attraverso l'accreditamento e il monitoraggio, garantendo che i fornitori siano affidabili e che i loro comportamenti siano in linea con gli interessi degli utenti. Lezione 13/11 Valutazione integrata delle pp e delle strutture della pp (altra settimana) Valutazione integrata di pp e della finanza pubblica ( delle risorse stanziate) risorse che si mettono a disposizione per realizzare pp. Questo perché le pp sono dei flussi di spesa e di entrata, quindi le scelte del policy maker devono essere considerate insieme alle scelte di bilancio. A livello teorico queste vanno di pari passi. Questa valutazione integrata nasce per cambiamenti che hanno in interessato lo stato, in particolare la modalità e la quantità dell’intervento pubblico : 1. Dagli anni 70, si assiste a un ridimensionamento dello Stato 2. Le imprese pubbliche negli anni 90 vengono privatizzate 3. Crollano le economie pianificate (viene meno l’idea dello stato come monopolista) 4. Consolidamento della funzione regolatoria  scelte policy maker + scelte di bilancio In virtù di questa funzione regolatoria che lo stato ha, quest’ultimo può gestore l’andamento dello spesa pubblica e delle entrate pubbliche. Quindi si concentra sulla spesa pubblica, in particolare: - ripartizione corretta di competenza - programmazione obiettivi - controllo delle pp Ci sono pp che sono caratterizzata dal fatto che la loro dimensione finanziaria (il flusso di spesa) coincide con la policy stessa incentivi ad usare pannelli solari, detrazione fiscale per i figli, reddito di cittadinanza. Le pp di questo tipo si manifestano solo se si mettono a disposizione le risorse(ovvero quando le risorse transitano dal bilancio dello stato alle pp) Gli ostacoli per realizzare a pieno la valutazione integrata pp con la dimensione finanziaria  Le scelte dei decisori politici : Trasferimento (esempio: assegno familiare/nido). Da un punto di vista d’impatto di queste due pp ne creano due diverse perché nel caso de nido, queste tipo di pp offrono il vantaggio di aumentare l’occupazione femminile, cosa che non succede con l’assegno familiare. Nella valutazione integrata della pp bisogna prendere in considerazione quindi il contenuto e dimensione (costo) e obiettivi pp vuole perseguire. Nella valutazione integrata operiamo un Miglioramento della Trasparenza –> flusso di spesa Per trovare nel bilancio le voci di spesa assegnate alle pp bisogna rappresentare il bilancio di stato in un modo alternativo : attraverso le missioni. Dall’analisi del bilancio devono uscire i costi della pp. Se è vero che pp è un flusso di spesa associato alla realizzazione di un servizio pubblico e per sempre vero che per lo stato la pp rimane un costo e una degli aspetti problematici relativi alla quantificazione e l’analisi finanziaria pp sta nell’analisi dei costi e dei tagli che vengono adottati. Più che tagli si parla di Revisioni di Spesa (spending review)  servono per analizzare i costi e per capire dove si può tagliare. Oltre alla spending review esistono altre tecniche per contenere la spesa pubblica: - Definizione delle priorità programmatiche - Recupero di efficienza - Analisi pubbliche del bilancio dello stato - Tagli secchi - Analisi e Valutazione delle procedure di costruzione del bilancio dello stato Tutte queste sono tecniche di valutazione finanziaria di una PP Come è strutturata la spending review: 1. Vi è riallocazione delle risorse (riorganizzazione) 2. Rimodulazione verso il basso (progressiva riduzione) Questo viene fatto perché si vuole ridefinire: - le priorità - la goverance - struttura interna del bilancio dello stato Questo avviene a saldo di bilancio invariato e in un quadro di ridimensionamento del saldo(avviene nel caso in cui non si alternano le risorse ma rialloco/ridimensiono la spesa) I motivi per cui lo stato è costrutto a usare queste tecniche di contenimento dei flussi di spesa oltre al vincolo di bilancio altri sono: malumore della collettività, sostenibilità del debito pubblico nel lungo periodo, insoddisfazione per i tagli lineari (scelta di utilizzare tecniche di contenimento che non incidono subito sulla spesa tagliando ma che prevedono prima riallocazione e poi taglio sono viste come migliori) Estino nell’ambito ella spendig review dei REVISORI che devono: - monitorare le uscite - mappare delle aere di intervento e dei possibili risparmi - fare proposte L’efficacia della spending review è LIMITATA e dipende da diversi fattori: da un lato ci sono i politici fanno fatica a spogliarsi dal loro ruolo di decisori e dall’altro i dirigenti che non vogliono pendere ambiti decisionali . L’ultimo punto dell’inefficacia si basa sullo scontro tra i vertici politici e amministrativi perché si devono mettere d’accordo su quali tagli approvare. Per contenere i flussi di spesa oltre alla tecnica di contenimento della spending review vi sono:  DEFINIZIONE DI PRIORITA’ PROGRAMMAZIONE : Si basa sulla individuazione di obiettivi strategici legati all’azione di governo, ai quali obiettivi viene collegata la programmazione per le risorse finanziarie. Qui viene fatto un taglio sugli obiettivi. - E’ caratterizzata dalla partecipazione attiva (non subisco pp ma sono io stessa che stabilisco le caratteristiche della pp) - Da supporto alle popolazione più fragili/situazione più disagiata - Consente di comprendere meglio il cambiamento in corso e cosi è anche capace di rispondere a questo cambiamento e di trovare la risposta migliore possibile - Cerca di evitare gli effetti negativi e migliorare gli impatti positivi - Pone enfasi sul miglioramento delle condizioni di vita - Collega le comunità locali e soggetti responsabili delle attività di walfare - Necessità di diffondere la corresponsabilità Vis quindi è uno strumento capace di adattare le attività di walfare affidate al terzo settore secondo i bisogni della collettività. Per impatto sociale si fa riferimento al coinvolgimento ai destinatari delle attività di walfare. VIS promuove processi di tipo partecipativo  si creano spazi di confronto nei quali si stabiliscono strategie per portare avanti le attività di walfare e per soddisfare i bisogni. Interventi minimi che consentono di identificare un metodo di valutazione all’interno della valutazione di impatto sociale: 1. Identificare i soggetti interessati 2. Immaginare che sia possibile coordinare la partecipazione dei soggetti interessati 3. Pensare che sia possibile raccoglie della documentazione relativa all’attività di walfare con la quale cercare di capire quali saranno gli effetti prodotti in termini sociali, economici e ambientali da quel tipo di intervento 4. Valutazione preliminare dell’impatto prodotto dell’attività di walfare 5. Analisi alternative 6. Sviluppo delle competenze 7. Coordinamento istituzionale Passaggi del processo valutativo d’impatto sociale: 1. Descrizione accurata del progetto legato all’attività di walfare (fasi progetto, finanziamento, persone coinvolte, risorse impiegate…) 2. Valutazione delle questioni sociali (valutazione impatti negativi e positivi legati al progetto) 3. Raccolta di dati (es. caratteristiche socio- economiche a cui si offrirà attività di walfare) 4. Valutazione effetti prodotti sulla comunità alla quale il progetto è rivolto 5. Considerazione di possibili alternative 6. Sviluppo programmi di monitoraggio e controllo del progetto e raccolti e feedback sugli effetti prodotti dal progetto Il processo partecipativo prevede l’esistenza di un trade-off ovvero una relazione inversa tra la soddisfazione di un bisogno collettivo e il ritorno finanziario all’attività di walfare. Modello teorico di riferimento della valutazione di impatto sociale  DEMOCRAZIA DELIBERATIVA  Caratteristica di responsabilizzare i cittadini  Generare fiducia (fiducia reciproca) (questo perché tutto si basa sulla volontarietà) Questo due punti sono importanti perchè dato che l’attività del 3 terzo è no profit, questi elementi hanno un preciso effetto : - aumentare coesione sociale - aumentare la policy capacity (insieme competenze necessarie per svolgere un determinato impegno pubblico) - diminuire la corruzione (perché si è direttamente interessati) Aspetti negativo legato alla partecipazione: - Diluvio Informazionale : conseguenza della partecipazione, maggiore è la partecipazione delle comunità di walfare maggiore saranno le info che entreranno anche nel processo decisionale. Può avere aspetti negati e positivi. Negativi: fake news Positivo: attraverso tate info si può migliorare la capacità critica La partecipazione è l’elemento essenziale e consente di attivare le parti più deboli della comunità e quindi di includerle: per aumentare coesione sociale e vedere miglioramento condizioni di vita della parte più debole della collettività La partecipazione ha la caratteristica di essere Simmetrica (tutti i partecipanti hanno lo stesso peso) ANSTEIN (1969) : SCALA DI PARTECIPAZIONE  Va dal gradino più basso: la comunicazione a quello più alto : costruzione collettiva Come decide un cittadino di entrare in queste associazione e partecipare? - Autoselezione (Il problema è che porta a selezionare solo un certo tipo di soggetti: ceto medio) - Estrarre un campione di tipo probabilistico (maggiore etereogeneità) - Creare un gruppo attraverso un campione non probabilistico Esistono diversi tipi di modelli partecipativi utilizzati nella gestione del terzo settore: - Bilancio partecipativo : coinvolgimento attivo della popolazione per stabilire una programmazione finanziaria e l’allocazione delle risorse in funzione di una serie di priorità individuate dalla comunità coinvolta. Le voci di spesa del bilancio sono definite non solo dall’amministrazione ma in modo partecipato attraverso il coinvolgimento delle politiche stesse Lezione 15/11 I processi decisionali dei partecipati sono efficaci? Se lo sono, da cosa dipende la loro efficacia? Gli elementi essenziali sono:  La non coercizione  Capacità decisionale  Informazione ampia e corretta (data dall’ampia partecipazione)  Mediazione  Poter stabilire regole chiare I processi decisionali creano un costante rapporto di scambio fra due figure: facilitatori esterni(sogg fuori comunità es. istituzioni) e membri della comunità. In Italia l’attività del terzo settore è regolato da 3 norme fondamentali:  Codice del Terzo Settore (d.lgs 117/2017) La Valutazione impatto sociale viene definita come una valutazione qualitativa e quantitativa degli effetti prodotti dalle attività svolte sulla comunità rispetto a un certo obiettivo . Qui non viene valutata l’efficacia o l’efficienza perché queste sono valutazioni economiche bensì se c’è stato un impatto positivo sulla collettività.  Linee Guida per la realizzazione dei sistemi di valutazione DM 23/07/1029  Linee Guida redazione del bilancio sociale Le linee Guida sottolineano l’importanza dei stakeholders : nell’attività di walfare questi sono una categoria più ambia rispetto alle politiche pubbliche. Sono “portatori di interessi”  sono non solo i portatori di interesse ma anche i finanziatori/donatori, i beneficiari diretti e indiretti, lavoratori, cittadinanza, enti pubblici. Da un punto di vista metodologico la valutazione qualitativa e quantitativa d’impatto sociale presenta dei requisiti minimi  sono ispirati ad alcuni principi: - INTEZIONALITA’: capacità di valutare gli obiettivi strategici dell’attività di walfare - RILEVANZA : condivisione di informazioni utili per la valutazione - AFFIDABILITA’: bonta’ dei dati e info - MISURABILITA’: capacità di poter quantificare l’effetto prodotto dalla politica dell’impatto sociale FASI VALUTAZIONE VIS (delle politiche pubbliche era valutazione ex ante, in itinere ed ex apost) 1. Contenuto attività/programmazione dell’AW 2. Pianificazione degli obiettivi 3. Scegliere metodologia con cui valutare l’attività e la tempistica 4. Sulla base della scelta metodologica, si attribuisce un valore (numero) al risultato conseguito con l’attività di walfare 5. Comunicazione del risultato METODI DI VALUTAZIONE IMPATTO SOCIALE (punto 3 ) Si raggruppano in 3 categorie: sviluppare l’economia competabilmente con un sviluppo non economico ma dell’ambiente o della salute Processo di cambiamento dello sviluppo economico comporta un cambiamento di tipo quantitativo che qualitativo (sviluppo sostenibile è di tipo qualitativo) Che cos’è un impatto ambientale? E’ l’effetto prodotto da un intervento antropico , intervento soprattutto che provocano l’alterazione delle singolo componenti del sistema ambientale o dell’intero sistema. Ci si concreta solo su impatti ambientali che determinano un rischio per la salute/popolazione/sicurezza. L’impatto ambientale può essere di diverso tipo: - Diretto : quando altera in modo immediato l’ambiente (es. disboscamento - Indiretto : nell’esempio del disboscamento sono le frane - Breve termine : quando è temporaneo - Lungo termine : quando effetto è prolungato nel tempo - Reversibile : puo essere a un certo punto eliminato - Irreversibile : qui si concentra la VIA Come si sviluppa e come si scaturisce l’impatto? Nasce dalla sorgente d’impatto che non è altro che un intervento antropico iniziale che produce un effetto sull’ambiente, Nell’ambito di questo intervento possiamo individuare una i di azioni elementari. Necessarie per la realizzazione del progetto cioè dell’infrastruttura associata all’intervento. Ciascun intervento è composta da tanti pezzi e all’interno della sorgete (nostro intervento iniziale) possiamo individuare una serie di azioni. Ad ogni azione associamo una Interferenza (conseguenza diretta dell’azione con l’ambiente). Questa interferenza colpisce un bersaglio cioè il singolo fattore ambientale sul quale la nostra azione agisce attraverso l’interferenza. I bersagli possono essere: - Primari : colpiti direttamente dalla azioni - Secondari: colpiti indirettamente dalle azioni La PRESSIONE ambientale è il grado di alterazione che ciascun intervento provoca sul bersaglio ( quando elemento del progetto incide su un certo fattore ambientale) CARATTERISTICHE DELLA PROCEDURA DI VIA  Procura di tipo tecnico - ammnistrativa (coinvolge l’autorità competente all’infrastruttura e quella all’autorizzazione) Serve per individuare l’impatto ambientale In fine della procedura si ottiene autorizzazione per la realizzazione dell’infrastruttura E’ una valutazione ex ante che ha come obiettivo: proteggere la salute, conservare l’ambiente e favorire uno sviluppo economico sostenibile Ci porta a esprimere un giudizio di fattibilità ovvero sulla possibile di realizzare il nostro progetto perchè quel progetto produce une impatto sostenibile per l’ambiente. In alternativa se il nostro progetto non è realizzabile si cercano delle alternative. Questa procedura prevede della FASI SUCCESSIVE che prendono il nome di : 1. Fase Preliminare consta di 2 momenti: - Screenig (verifica di assoggettabilità) - Scoping (vengono definiti i contenuti di studio d’impatto ambientale attraverso raccolta di info) 2. Fase Iniziale presentata richiesta di Via 3. Fase istruttoria si realizzano le consultazioni 4. Fase conclusiva fase in cui viene adottato un provvedimento 5. Monitoraggio Momento successivo alla realizzazione infrastruttura dove viene seguita e monitorar per apportare miglioramenti alla infrastruttura 1) FASE PRELIMINARE Bisogna capire se è necessario sottoporre a Via il nostro intervento. 1.1) Nello screening ci si concreta sulla necessità di uno studio d’impatto ambientale. Si possono individuare una serie di sotto fasi : - Presentazione dell’istanza di screening - Pubblicità dell’avvio delle procedure - Accertamento di eventuali ripercussioni negative o apprezzabili sull’ambiente - Decisione finale: decisione non relativa a tutta la procedura bensì allo screening 1.2) Lo Scoping è il momento in cui raccogliamo info per realizziamo lo studio d’impatto ambientale - Si realizza richiesta per reperire info necessarie per lo studio - Si procede alle consultazioni - Elaborazione atto amministrativo relativo alla struttura e caratteristiche dello studio impatto ambientale Studio impatto ambientale : strumento tecnico scientifico della Via con scopo di informare l’autorità che deve dare autorizzazione infrastruttura su quello che l’impatto della infrastruttura. E’ realizzato dalla autorità che il richiedente/proponente. E’ un documento prodotto in seguito al parare positivo di assoggettabilità (screening) strutturato e definito alla fine della fase di scopig. Contenuti SIA:  Descrizione del progetto  Ambiti di competenza del progetto  Obiettivi da perseguire  Autorità compente alla realizzazione infrastruttura  Eventuali altri soggetti coinvolti alla realizzazione in,  Descrizione impatto ambientale prodotto dall’intervento e dai singoli elementi che lo compongono  Possibili alternative rispetto alla struttura che vogliamo realizzare in termini di impatto ambientale  Azioni di monitoraggio e manutenzione  Riassunto NON tecnico (documento più divulgativo in cui c’è una sintesi dei passi precedenti) Dal punto di vista metodologia per elaborazione dello studio d’impatto ambientali - CHECK LIST : Liste descrittive - MATRICI: Ceck list sarà bidimensionale Questi contenuti vengono realizzati in Quadro di riferimento come: quadro di riferimento ambientale, progettuale e programmatico 2. FASE INIZIALE Pubblicazione del progetto e presentazione attraverso un supporto informatico e prestazione dell’istanza di VIA. Il progetto deve essere reso pubblico attraverso la stampa e/o sul sito. 3.FASE ISTUTTURIA Avvengono le consultazioni, si configurano come inchieste pubbliche (diverse rispetto alle consultazioni pp). Sulla base delle consultazioni raccolte si stima l’impatto previsto dal progetto. Sulla base di questa stima viene chiesta l’autorizzazione all’autorità proponente di modificare il contenuto dello studio di impatto ambientale. In questa fase si possono apportare ancora modifiche sul progetto. 4.FASE CONCLUSIVA Viene adottato il provvedimento VIA. Questo provvedimento definisce la compatibilità ambientale del progetto. I CONTENUTI del provvedimento riguardano: - Realizzazione progetto - La sua dismissione nel caso in cui la infrastruttura non è più utile - Viene individuata l’autorità competente sia in caso di realizzazione che dismissione COMPETENZA : La valutazione ex ante e la valutazione in itinere in genere sono affidate al policy maker, ovviamente con l’aiuto di esperti. Perchè alcuni ambiti riescono a istituzionalizzare la valutazione e altri ambito no? Ci sono contesti in cui la istituzionalizzazione è più facile e altro più difficile perché ci sino diverse resistenze. Possiamo distinguere :  Ostacoli strutturali : - Forme di resistenza parte delle burocrazia. - Gli uffici pubblici possono essere resistenti al cambiamento. - Resistenza all’aumento del carico di lavoro. - Resistenza verso la riallocazione dei poteri decisionali (estero o interno) - Resistenza verso l’apertura ai processi decisionali (stakeolders) - Resistenza verso la creazione e consolidamento di gruppo di tecnici(statistici, econometrici)  Ostacoli contingenti - Scorretta programmazione istituzionale - Policy maker no sempre soggetti a obblighi - Richieste eccessive Effetto di questa non istituzionalizzazione Non si raggiunge l’effetto desiderato, si spende male e c’è una mancanza di responsabilizzazione. Il rischio  Mancanza di efficienza ed efficacia e bassa qualità delle pp. Efficacia della valutazione Valutazione pp è efficace se priva di ostacoli e segue uno schema ben preciso : - Se sperimentazione è limitata nel tempo - Se la presentazione valutazione ex ante viene interpretata come un compito innovativo - Se viene riconosciuta importanza di tecnici esperti - Se le decisioni vengono prese su quanto ci dicono questi tecnici - Se si è in grado di individuare tecniche di valutazione attuabili - Se abbiamo previsto l’impatto che pp avrà - Se abbiamo individuato un sogg. responsabile alla valutazione e creazione di tecnici Cosa non è la valutazione? - Stima - Misurazione - Test - Giudizio Cosa è valutazione? Con la valutazione si cerca di capire se un dato oggetto(legge, progetto) corrisponde a certi requisiti. La POLICY EVALUATION, ha a che fare con capacità di una pp di produrre il cambiamento desiderato. Nella pratica è difficile da attuare per la presenza di diversi soggetti come : policy maker, valutatore, legislatore, giurista. Possono emergere diversi rischi: - Rischio di coinvolgimento - Rischio di tecnicismo - Rischio di competenza - Rischio di criticismo pregiudiziale La relazione che si istaura tra colui che commissione la relazione e colui che commissione la valutazione pp identifichiamo una tipologia di rischio diversa: Rischio coinvolgimento Rischio tecnicismo Rischio competenza Rischio pregiudiziale Conoscenza oggetto valutazione Quando la conoscenza dell’oggetto è bassa ma la relazione tra valutatore e committente non è sufficientemente stretta il rischio è quella di competenza Quando la conoscenza dell’oggetto è Bassa e la relazione tra valutatore e committente è più stretto rischio di coinvolgimento Quando la Conoscenza è buona si possono individuare altre due rischi in relazione alla relazione tra valutatore e committente. Si è sicuri che il team a cui affidiamo la pp sia competente? Non c’è sempre una risposta valida . Dipende come si è scelto i valutatore ci sono elementi che ci possono aiutare a scegliere valutatore competente (es. afferenza) Il valutatore deve essere imparziale, autonomo e competente. Relazione tra valutatore e committente
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved